L'idea era nata subito al momento del sorteggio.
Avverto l'amico del cuore e le rispettive fidanzate, ma già a metà gennaio sapevo sarei andato solo. Altri ripieghi rinunciano perché oberati di lavoro o in carenze di liquidità.
Così è stato: acquisto il pacchetto (avevo trovato gli easyjet Pisa-Bristol-Glasgow a 60€ anda e rianda ma mercoledì-sabato era troppo) e parto da Orio al Serio il giovedì' alle 10 di mattina (partito da casa la sera prima ed ospitato per la notte a casa di sant'uffa da Segrate).
Santo fuso orario! Nonostante le 3 ore di volo il guadagno temporale mi permette un bel giro del cuore di Glasgow (con campo base dei pulman in High St.) prima in George St. e poi sul corso. Visita obbligata al Celtic Store (entrato ed uscite 3 volte solo per gli amici/conoscenti a cui man mano mi ricordavo di portare souvenirs) ad Argyle, fish and chips volanti e ritorno al pulman per posare papalina, guanti ed ombrello (questi in febbraio con 0°C in maglietta, brr).
Poi cattedrale, Provand Lordship e la necropoli, davvero evocative.
Di fatto, con compagnia non sarei riuscito a fare un terzo del giro
Poi, raccomandato dal forum dei Celtic Fans, sono andato alla fabbrica della Tennent's dove dalle 14 alle 18 c'era il pregara con i tifosi ed i Lisbon Lions.
Il paradiso: in attesa del nostro turno (ero assieme a 6 ragazzi scozzesi) subito abbiamo fatto amicizia ed abbiamo seguito insieme l'addetto che ci ha spiegato gli stili birricoli e le modalità di lavorazione della birra (ammetto di aver capito una parola ogni 5) per poi portarci al pub dentro la fabbrica.
Che offriva gratuitamente (gratuitamente!) a tutti cibo e birra (gratuitamente, a tutti).
Inutile dire che baldoria c'era: prima mi sono seduto ad un tavolo con gli scozzesi, poi ho conosciuto dei milanesi e mi sono spostato al loro tavolo. Grande festa e grandi bevute, al ritorno all'autobus ero già più che felice.
Breve tragitto verso lo stadio e poi il delirio: c'era un'atmosfera di contagiosa allegria, scozzesi e interisti mischiati, addirittura le guardie agli ingressi (che mi attendevo ringhiose) gentilissime e disponibili. Certo, avevo gli occhi debordanti di felicità dal pomeriggio appena trascorso, ma forse non esagero più del dovuto.
Lo stadio poi, atmosfera da brividi. 60mila ad intonare i loro inni, 60mila ammutoliti allo 0-2, e 60mila assordanti all'uno-due del primo pari. Avevo, realmente, paura venisse giù la gradinata alla nostra destra!
Idem al 3-3 finale, e poi la sorpresa finale degli applausi e del lancio di sciarpe, in quel momento veramente mi sono vergognato di certi "tifosi" nostrani.
RItorno a Orio al Serio alle 5.30 (io ero sfinito in aeroporto, la squadra è passata ma ero collassato sulle poltroncine), doppio caffè e corsa al lavoro, dove sono arrivato preciso alle 9.
Coma per i due giorni seguenti