Ritratto di un grande pontefice IV
È certo che non tutto poté essere risolto al meglio, in particolare la riforma morale e la crociata, ma ciò non dipese dalla cattiva volontà, ma dalle prevalenti urgenze che esigevano tutto lo sforzo e i mezzi disponibili e poi, nella seconda parte del pontificato la volontà cedette e l'amore paterno, e forse perfino la paura, prese il sopravvento sulla magnifica intelligenza.
I primi provvedimenti riguardarono la giustizia: tribunali efficienti e un aspetto più umano del regime carcerario e un'ispirazione democratica, nei limiti consentiti dallo spirito dei tempi, si rivelò nel pontefice esordiente, il quale nominò quattro commissari con l'incarico di raccogliere le lagnanze e i desideri della cittadinanza, per consentirgli di raddrizzare quanti più torti possibile. E prese inoltre l'abitudine di dare udienza, ogni martedì, a chiunque avesse da sottoporgli casi personali, nei quali poteva essere opportuno il di lui intervento. Questo quadretto di Alessandro che accoglie la povera gente, non è mai interessato a nessuno storico *SERIO*!
Altra immediata cura fu quella di rinvigorire le finanze, spina dorsale dello Stato e qui si dimostrò perfetto amministratore e diede personalmente l'esempio con un sistema di vita affatto sobrio e sfrondato di tutto il superfluo, a pranzo c'era una sola portata e tutti i cortigiani, potendo, si tenevano ben lontani dal suo desco.

La spesa mensile era di settecento ducati, mentre ad es. Giulio II della Rovere (il successore) arrivò a 8.000!!! Tali benefici si fecero sentire nella vita economica e assicurarono ai sudditi le migliori condizioni, tant'è che, scomparsi dalla scena i Borgia, il popolo non avrebbe tardato a rimpiangerli!
In politica estera esprimeva propositi di pace con tutti e sembrava anche deciso a escludere dalla cerchia vaticana i suoi figli, per non essere nepotista e Cesare ebbe l'ordine di rimanere a Spoleto per molti mesi, travagliato da una smaniosa attesa.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
