Rinaldo Fabris "Gesù il Nazareno" Le parti in rosso sono dell'autore e/o di un credino che gli domanda qualcosa per riempire quanto da lui detto. L'intervento del terzo comincia con "Mons. Fabris"
Per ricostruire il profilo storico di Gesù e il contenuto storicamente attendibile delle sue parole, delle sue azioni e prese di posizione, analizzo i quattro Vangeli – senza sposare una o l’ altra i- potesi – il Vangelo della fonte – Q(uelle) e i Vangeli apocrifi, facendo una lettura incrociata dei testi.
Ma qui "casca subito l'asino" sarebbe come se per sapere come giocava la Juve sotto la gestione del Talebano Toscano prendessi come fonte i pronipoti di Sarri, secondo voi sarebbero attendibili?
Il Gesù che sta sullo sfondo dei Vangeli e delle rispettive tradizioni mi sembra sia una personalità forte, con un grande fascino sulla gente, appassionato di Dio e della sua causa – che egli chiama il “Regno di Dio” -, capace di intense relazioni umane con quelli che stanno male e con gli amici, disposto a pagare il prezzo delle sue scelte anche a rischio della sua vita.
E che differenza c'è con l'Ettore di Omero?
Inutile ripetere che Gesù è radicato nel suo ambiente, nella cultura religiosa ebraica del suo tempo. Non mi sento di rinchiuderlo in nessun modello preconfezionato, sia quello del “Maestro”, del “Profeta”, del “Terapeuta o Esorcista”, sia quello del riformatore religioso o del rivoluzionario sociale.
Giusto, essendo una creazione letteraria c'è un po' di tutto quanto
Quello che colpisce in Gesù, e che probabilmente sta all’origine della sua condanna alla morte di croce, non è solo e tanto la sua originalità etico – religiosa, ma la sua eccedenza umana e spirituale, che spinge tutti quelli che vi si accostano – credenti o laici – ad approfondire la sua identità sullo sfondo della ricerca umana del volto di Dio.
Certo che uno vorrebbe approfondire, ma non riesce a farlo mai, perché lo considera (per fede) un persona e non, come quasi di sicuro è, un personaggio.
Ha ricostruito la figura di Gesù sul piedistallo di aggiornate fonti storiche e delle pubblicazioni inerenti degli ultimi vent’anni. Sempre con l’ occhio fermo ai Vangeli, davati a tutti quello di Marco.
Appunto i vangeli come fonti storiche e non barzellette per fini facilmente comprensibili, come ha fatto Eusebio di Cesarea con Costantino: non c'è quasi nulla di vero nella agiografia dell'imperatore, non credente che però fondò a Nicea il Cristianesimo.
Mons. Fabris, in che senso Gesù è figlio di Dio ?
<< Gesù, in realtà, non si presenta mai come figlio di Dio, non si definisce mai Messia, ma rivendica un rapporto con Dio che è proprio di un figlio unico. Chiama Dio “Padre” >>.
Ho sempre saputo che Dio è padre di tutti gli umani, quindi che cosa si aggiunge, se anche Lui lo definisce (secondo le solite fonti) padre?
Gesù fu un uomo di cultura ?
Bella domanda, come se a quei tempi cultura volesse dire la stessa cosa di oggi.
Di certo insegnava ?
<< Il suo insegnamento era dato non da un insieme di citazioni dotte, ma era costruito su riflessioni, su esperienze di vita. Era un maestro di sapienza che parlava con parabole, sentenze, raccontini. E il suo insegnamento fondamentale riguardava l’ azione sovrana di Dio, 0 Regno di Dio >>.
Come ogni mamma ha insegnato, purtroppo ai figli, il catechismo. Mia nonna, persona intelligentissima, aveva però appiccicato addosso quello che gli avevano ficcato in testa da piccina, invece di mandarla a scuola, tutti i giorni alla messa con la padrona!
La sua vita finisce con il dramma: perché la morte in croce, quella destinata ai ribelli ?
<< Gesù entrò in conflitto con il potere del Tempio, che lo consegnò a Pilato. In questa morte degradante stava la volontà di eliminare la sua autorità e il seguito popolare che aveva. Con il popolo ebraico, invece, Gesù non ebbe mai un rapporto contrastante, ma di sostegno >>.
Vassapé quel che successe davvero in quei tempi, propongo di pensare che facesse comodo una fine così. IL dramma resta più nel cuore e nelle menti della commedia.

Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
