Religione e dintorni :)

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lemond
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Re: Religione e dintorni :)

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In Italia i casi di Piergiorgio Welby ed, ancor di più, Eluana Englaro hanno posto all'attenzione dell'opinione pubblica i temi dell'accanimento terapeutico e dell'eutanasia. Il primo, affetto da distrofia muscolare dall'età di 16 anni, ha tentato personalmente, anche attraverso lettere aperte al Presidente della Repubblica e al governo, di modificare la legge che vieta qualsiasi forma di eutanasia in Italia. Negli ultimi anni di vita, paralizzato a letto (poteva muovere solo le palpebre), ma intellettualmente lucido, Welby diventa il protagonista di un acceso dibattito politico e morale. In un libro intitolato "Laciatemi morire" racconta la sua esperienza e il degrago progressivo delle sue condizioni fisiche. Nel 2006 muore grazie all'aiuto del suo medico anestesista Mario Riccio che, dopo averlo sedato, stacca il respiratore artificiale. Il Vicariato di Roma non gli concede il funerale religioso (richiesto dalla moglie, credente), nel contempo la magistratura, dopo un'inchiesta per omicidio del consenziente, proscioglie il medico. Di Eluana Englaro, si parlerà in un prossimo capitolo.(segue)


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
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Re: Religione e dintorni :)

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Mentre in Francia, Spagna o Italia l'eutanasia è ancora vietata per legge (anche se in modi e gradi diversi), in altri paesi è permessa e appoggiata dall'opinione pubblica (ma questo anche negli altr tre paesi citati), come in Belgio, in Lussemburo e Olanda. In Svizzera invece è permesso il suicidio assistito e non solo ai cittadini elvetici, sulla base del principio: "Vivere e morire con dignità", ovvero che il morire è l'ultimo *diritto* di un essere umano. La legge presuppone la capacità di agire e di discernimento della persona che decide di uccidersi e che inoltre non ci siano motivi egoistici da parte di chi aiuta. Nel 2011 gli elettori del cantone di Zurigo hanno respinto in un referendum l'iniziativa promossa da alcune associazioni tendente ad abolire il diritto al suicidio o limitarlo ai soli cittadini svizzeri. :clap:


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Re: Religione e dintorni :)

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Principe ha scritto:
lemond ha scritto:
Principe ha scritto: dovresti chiedere scusa a Cunego e a tutti i veneti.
Per il film di Germi? :dubbio: :uhm: :dubbio:
Per la velata accusa che i veneti sono credenti di facciata. Ma come ti permetti?
In Italia la maggioranza si autodefinisce cattolica, mentre alla messa (tranne per natale e pasqua) non ci va quasi più nessuno. In molti continuano a sposarsi in chiesa, perché il vestito bianco, la musica e l'atmosfera rendono più solenne/bella la cerimonia e contemporaneamente il marito (di solito) crede fermamente che l'uomo sia cacciatore. :D Se a qualcuno chiedi che cosa sia l'immacolata concezione, quasi tutti pensano alla verginità della madonna e via discorrendo ...
Battisti-Mogol tutto ciò lo chiamerebbero ... emozioni. :crazy: Tu invece? :)


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Re: Religione e dintorni :)

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infatti da quel che ho capito dal trailer,il film e' ambientato in veneto ma puo' essere generalizzato a tutta l' italia.


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Re: Religione e dintorni :)

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matter1985 ha scritto:infatti da quel che ho capito dal trailer,il film e' ambientato in veneto ma puo' essere generalizzato a tutta l' italia.
Sì e no. Le caratteristiche comuni a tutta l'italia ci sono, ma Germi in un altro film (non ha caso) si era concentrato sulla Sicilia e in questo sul Veneto, perché queste due regioni sono abbastanza emblematiche (storicamente) di certe caratteristiche italiane, sì, ma estremizzate. :cincin:


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Re: Religione e dintorni :)

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lemond ha scritto:In Italia la maggioranza si autodefinisce cattolica, mentre alla messa (tranne per natale e pasqua) non ci va quasi più nessuno. In molti continuano a sposarsi in chiesa, perché il vestito bianco, la musica e l'atmosfera rendono più solenne/bella la cerimonia e contemporaneamente il marito (di solito) crede fermamente che l'uomo sia cacciatore. :D Se a qualcuno chiedi che cosa sia l'immacolata concezione, quasi tutti pensano alla verginità della madonna e via discorrendo ...
Battisti-Mogol tutto ciò lo chiamerebbero ... emozioni. :crazy: Tu invece? :)
Di solito non ti quoto sulla religione perchè ho idee un po' distanti dalle tue (mi ricordi un vecchio e caro amico nella tua crociata contro le religioni :D )
In tal caso però fai un discorso simile ad un anziano prete che sosteneva serenamente che il "credente-non-praticante" è semplicemente un non credente (o un indeciso), ma sicuro non va considerato cristiano cattolico. Che questo atteggiamento vada a falsare le statistiche non mi disturba così tanto, ma è miope non tenerne conto...
PS: Cunego sarà certamente pio ma non ho mai sentito tante bestemmie quante ne ho udite in Veneto :angelo: (mi dicono che anche i toscani stiano bene però... :diavoletto: )


Se il tuo modo di lavorare è questo qui, compragli un casco a Sgarbozza e fallo fare a lui il Giro, perché io non lo faccio più (P.S.)

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Re: Religione e dintorni :)

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eliacodogno ha scritto:In tal caso però fai un discorso simile ad un anziano prete che sosteneva serenamente che il "credente-non-praticante" è semplicemente un non credente (o un indeciso), ma sicuro non va considerato cristiano cattolico. Che questo atteggiamento vada a falsare le statistiche non mi disturba così tanto, ma è miope non tenerne conto...
E' vero simile, anche se non eguale. Ha ragione quando dice che non può essere considerato cattolico, perché il cattolicesimo è la religione più strutturata gerarchicamente che esista e possiede tutta una serie di dogmi e regole che vanno accettate "sine qua non" (ovvero prendere o lasciare). Il cattolico non praticante quindi è un ossimoro, mentre il credente nel dio cristiano può benissimo esistere, basti vedere tutte le sette protestanti che ci sono negli S.U.A. e altrove.
eliacodogno ha scritto: PS: Cunego sarà certamente pio ma non ho mai sentito tante bestemmie quante ne ho udite in Veneto :angelo: (mi dicono che anche i toscani stiano bene però... :diavoletto: )
Chi bestemmia, crede, avrebbe detto quel vecchio prete ed è per questo che io non bestemmio. :D :diavoletto: :crazy: In ogni modo due miei parenti (uno è ancora vivo, classe 1919) avevano l'abitudine di usare "i moccoli" (come si chiamano da noi) per interiezione. :muro:


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Re: Religione e dintorni :)

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Molti svizzeri, anche quelli che non sono contrari all'eutanasia, guardano male il "turismo della morte" e nel 2007 "Dignitas" ha dovuto interrompere per un mese e mezzo le attività per le proteste del vicinato, infastidito dalla presenza dell' organizzazione nel "tal" quartiere di Zurigo. "Durante la seconda guerra mondiale, risponde polemico il segretario (sig. Minelli), le autorità svizzere chiusero le frontiere agli ebrei e quegli stessi uomini furono uccisi nei campi di concentramento. Oggi vi sono persone che vogliono concludere la loro esistenza in Svizzera, perché ha una legge più "civile", ma c'è chi vorrebbe impedirglielo e costringerle così a vivere. Qual è la differenza? Che cosa è più crudele? (segue)


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Re: Religione e dintorni :)

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Ieri giravo per porta palazzo a fare un po' di spesa e vedere quello spettacolo di gente varia.
A un certo punto sento un urlio amplificato, mi volto in cerca del solito arrotino ("solito".. da anni non sento un "donne è arrivato l'arrotino") e mi trovo invece una station wagon verde-fastidio-scurissimo con su, appiccicati a mo' di poster, dei santini formato a4. Uno era un cristo patiens (primo piano), ma c'era anche un triumphans e un'assunzione della vergine. Sul tettuccio due altoparlanti che scandivano preghiere e "cristo è risorto" e alleluia vari.
Il volume era altissimo.
A parte la scelta davvero azzeccata di urlare a tutto volume in uno dei due quartieri più multietnici di Torino (e in assoluto quello con la più alta percentuale di magrebini, algerini, tunisini ed arabi), questo atto di proselitismo mi ha mandato in bestia.
Io, ateo, l'ho vissuta come una prevaricazione, come un modo non richiesto per farmi ascoltare a forza cose che tempo fa ho deciso di non ascoltare più. In una logica del contrappasso, sarebbe come se io mi mettessi ad urlare bestemmie sotto casa di cattolici, evangelici, copti, ortodossi, ad urlare ad alto volume. Ovviamente non è nel mio interesse, ma è tanto difficile poter capire che le questioni di fede sono personali, e come tali vanno trattate? Che c'è un diritto ad ascoltare ed anche a non ascoltare? Che non si può dare per scontata l'obbedienza universale a dogmi e credi particolari? Che un non-cattolico, un buddhista, un agnostico o un ateo possano e debbano vivere in un modo non dettato dal credo cattolico?
Tempo fa su facebook degli amici (invasati) di una mia amica (invasata) commentavano un link sulla legge 194. I toni erano urlati (il maiuscolo era d'ordinanza), si "suggeriva" la necessità di invadere ospedali e consultori per fermare la strage e di promuovere un referendum per la soppressione della 194. Fate pure, ho pensato subito, vediamo quanti vi vengono dietro. Poi con un po' di amarezza ho pensato che siamo alle solite: perché una persona deve pensare che tutte le altre persone debbano agire secondo le sue idee religiose (e quindi personali)? E perché poi si sente legittimata, nel giusto, in questo modo di fare?
Siete contrari alla 194? Non abortite. Ma non potete impedire ad altri- che non sono contrari alla 194, che non credono all'equazione embrione=persona, che assumono, per una serie di motivi del tutto personali, posizioni differenti nel porsi davanti ad un'interruzione di gravidanza- di scegliere liberamente. Ed in questo 'scegliere liberamente' è compreso anche il diritto ad essere supportati di fronte a scelte difficilissime: parlo ovviamente dell'abitudine ad invadere consultori ed ospedali cercando di convincere le donne a non abortire. In un momento così drammatico, diciamolo pure, una donna dovrebbe poter sentire le due campane; o meglio ancora nessuna campana, dovrebbe semplicemente essere sostenuta in una scelta difficilissima, personale, presa in un momento carico di confusione ed ansia. Trovo anche queste incursioni, unite all'"obiezione di coscienza" (possibile? si, certo, ma solo se c'è un altro medico che non la pratica; altrimenti la TUA obiezione di coscienza obbliga la donna di fronte a te a non abortire quando questa è stata la sua scelta, ed è di nuovo prevaricazione), espressione di un fondamentalismo fastidioso, di stampo medievale.
Detto questo, per chi ci crede, buona Pasqua.
A tutti gli altri un saluto, buona Roubaix e buona gitarella fuori porta (se la fate). :)


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desmoblu ha scritto:Ieri giravo per porta palazzo a fare un po' di spesa e vedere quello spettacolo di gente varia.
A un certo punto sento un urlio amplificato, mi volto in cerca del solito arrotino ("solito".. da anni non sento un "donne è arrivato l'arrotino") e mi trovo invece una station wagon verde-fastidio-scurissimo con su, appiccicati a mo' di poster, dei santini formato a4. Uno era un cristo patiens (primo piano), ma c'era anche un triumphans e un'assunzione della vergine. Sul tettuccio due altoparlanti che scandivano preghiere e "cristo è risorto" e alleluia vari.
Il volume era altissimo.
A parte la scelta davvero azzeccata di urlare a tutto volume in uno dei due quartieri più multietnici di Torino (e in assoluto quello con la più alta percentuale di magrebini, algerini, tunisini ed arabi), questo atto di proselitismo mi ha mandato in bestia.
Io, ateo, l'ho vissuta come una prevaricazione, come un modo non richiesto per farmi ascoltare a forza cose che tempo fa ho deciso di non ascoltare più. In una logica del contrappasso, sarebbe come se io mi mettessi ad urlare bestemmie sotto casa di cattolici, evangelici, copti, ortodossi, ad urlare ad alto volume. Ovviamente non è nel mio interesse, ma è tanto difficile poter capire che le questioni di fede sono personali, e come tali vanno trattate? Che c'è un diritto ad ascoltare ed anche a non ascoltare? Che non si può dare per scontata l'obbedienza universale a dogmi e credi particolari? Che un non-cattolico, un buddhista, un agnostico o un ateo possano e debbano vivere in un modo non dettato dal credo cattolico?
Tempo fa su facebook degli amici (invasati) di una mia amica (invasata) commentavano un link sulla legge 194. I toni erano urlati (il maiuscolo era d'ordinanza), si "suggeriva" la necessità di invadere ospedali e consultori per fermare la strage e di promuovere un referendum per la soppressione della 194. Fate pure, ho pensato subito, vediamo quanti vi vengono dietro. Poi con un po' di amarezza ho pensato che siamo alle solite: perché una persona deve pensare che tutte le altre persone debbano agire secondo le sue idee religiose (e quindi personali)? E perché poi si sente legittimata, nel giusto, in questo modo di fare?
Siete contrari alla 194? Non abortite. Ma non potete impedire ad altri- che non sono contrari alla 194, che non credono all'equazione embrione=persona, che assumono, per una serie di motivi del tutto personali, posizioni differenti nel porsi davanti ad un'interruzione di gravidanza- di scegliere liberamente. Ed in questo 'scegliere liberamente' è compreso anche il diritto ad essere supportati di fronte a scelte difficilissime: parlo ovviamente dell'abitudine ad invadere consultori ed ospedali cercando di convincere le donne a non abortire. In un momento così drammatico, diciamolo pure, una donna dovrebbe poter sentire le due campane; o meglio ancora nessuna campana, dovrebbe semplicemente essere sostenuta in una scelta difficilissima, personale, presa in un momento carico di confusione ed ansia. Trovo anche queste incursioni, unite all'"obiezione di coscienza" (possibile? si, certo, ma solo se c'è un altro medico che non la pratica; altrimenti la TUA obiezione di coscienza obbliga la donna di fronte a te a non abortire quando questa è stata la sua scelta, ed è di nuovo prevaricazione), espressione di un fondamentalismo fastidioso, di stampo medievale.
Detto questo, per chi ci crede, buona Pasqua.
A tutti gli altri un saluto, buona Roubaix e buona gitarella fuori porta (se la fate). :)
Caro Desmo, concordo naturalmente sulla seconda parte del tuo discorso, invece sulla prima, a parte l'alto volume, secondo me chiunque ha il diritto di propagandare la sua fede dovunque. anzi a maggior ragione nei quartieri ... Quando suonano i "Testimoni di Geova", non gli dico più che faccio il tifo per la Sampdoria :diavoletto: ed anzi parlo volentieri con loro e domando spesso alla *coppia* come mai c'è scritto nella bibbia che il pipistrello è un ... uccello? :crazy: :diavoletto: :crazy: (Forse su questo nemmeno il Prince si sbaglierebbe ;) )


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Re: Religione e dintorni :)

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lemond ha scritto: come mai c'è scritto nella bibbia che il pipistrello è un ... uccello? :crazy: :diavoletto: :crazy: (Forse su questo nemmeno il Prince si sbaglierebbe ;) )
C'è scritto questo veramente? A volte il dialetto aiuta a non dire castronerie: dalle nostre parti suona come "ratto volante" :D


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desmoblu ha scritto: Detto questo, per chi ci crede, buona Pasqua.
A tutti gli altri un saluto, buona Roubaix e buona gitarella fuori porta (se la fate). :)
Faccio tutto a parte la gita fuori porta (la Roubaix la registro poi spero di beccare un televisore) ;)
In generale buona giornata a tutti! :D


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Ma guarda: il primo emendamento, negli Stati Uniti, sancisce il diritto di parola e di espressione (anche religiosa) e allo stesso tempo il diritto di astenersi dalla parola e dalla libera espressione.
Tornando a noi, c'è il diritto di parlare o di non parlare, e ci dovrebbe essere il diritto di ascoltare liberamente e NON ascoltare.
I Testimoni, che stimo più di altri (almeno hanno coerenza: vedi le trasfusioni), suonano alla porta e ti chiedono se vuoi sentire le loro cosette, se possono lasciare una copia de La Torre Di. Tu sei libero di dire "si" o "no", e nel secondo caso non ti tormenteranno ulteriormente.
In questo processo c'è la libertà di scelta.
Un altoparlante che gira a tutto volume non la garantisce, questa libertà.
Altro aspetto: e gli urlatori, dirai? Quelli allo Speakers' Corner, tra cui è possibile trovare qualche spostato che parla del "modello Emilia Romagna", per intenderci. È vero, lì ognuno può dire quello che vuole. Ma il pubblico, quello che ascolta, si reca lì proprio per questo, sa a cosa va incontro. E l'essere lì è una scelta, di nuovo. Allo stesso modo, io ateo sono liberissimo di entrare in una chiesa e sentire la predica o la liturgia della parola, se mi interessa, e lì è giusto che il celebrante dica tutto quello che ritiene giusto e vero e necessario. Ma questa, di nuovo, è una mia libera scelta: vado lì per questo.
Se io vado al mercato per comprare carote, ananas, uova, pane, crescenza e un pacco da 10 cd, non scelgo di ascoltare un sermone. E allora il ritrovarmi altoparlanti che mi assordano mi infastidisce, perché non c'è stata scelta, la decisione è stata presa da altri al posto mio. In pratica, è un'imposizione.
Altro aspetto: la pubblicità. Irritante, vero? Accendi il tv e ne sei sommerso, apri un inserto o un settimanale e caterve di modelle, rasoi, profumi, borsette, merendine, elettrostimolatori, tagliapeli-pel-naso, cerette ad impulsi, occhiali da sole, occhiali da vista, telefoni, computer, maglioni e quant'altro. È fastidioso, certo, ma sai che se guardi un programma o leggi un periodico vedrai la pubblicità. Solo se guardi o leggi. Viceversa, sai che se non accendi il tv e ti leggi un libro anziché Panorama o Espresso.. beh, non sorbirai pubblicità (se non bene occultata). Però cosa succederebbe se la pubblicità fosse estesa a qualunque momento e situazione ed occasione? Ad esempio: un giorno ti entrano in salotto e ti dipingono sul muro una réclame del gommista Nusturro. Oppure: ti appendono fuori della finestra, a 20 cm, un pannello al neon che ti dice di bere Cola BeviBen, senza chiederti alcunché e- naturalmente- senza pagarti un centesimo. Cominciano ad incidere pubblicità e jingles e spot anche sui cd di musica classica: tu compri un cd con una suite di Beethoven e sopra a una Sonata senti ininterrottamente consigli per gli acquisti: di nuovo maglioni, maglioncini e gilet, poi il filo interdentale, il robot tagliaerba intelligente, il deodorante antiodorante, lo yogurt cremoso orgasmico. Ecco, estendi il procedimento tutti gli altri accadimenti della tua vita quotidiana: sarà di nuovo un'imposizione, una prevaricazione, perché non hai scelto di essere sottoposto all'inondazione pubblicitaria selvaggia. La libertà di scelta (accendo il tv e subisco lo spot/non accendo il tv e vivo meglio) è sostanzialmente negata.
Con una proporzione matematica, è quello che è successo ieri, ed è per questo che mi sono arrabbiato (e non poco).


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Re: Religione e dintorni :)

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(ps: la rata voloira! :D
comunque nella Bibbia c'è anche scritto di non mangiare crostacei, e altre amene curiosità)


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Re: Religione e dintorni :)

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desmoblu ha scritto:(ps: la rata voloira! :D
comunque nella Bibbia c'è anche scritto di non mangiare crostacei, e altre amene curiosità)
Giàggià! (a proposito di questo solo 2 settimane fa ho comprato la casetta per i pipistrelli a mia nonna che è convinta di risolvere il problema degli insetti creando una specie di bat caverna fuori casa :D )

Azz, non sapevo neanche questo, è proprio vero che non conosco il LIBBRO! :)


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desmoblu ha scritto:Ma guarda: il primo emendamento, negli Stati Uniti, sancisce il diritto di parola e di espressione (anche religiosa) e allo stesso tempo il diritto di astenersi dalla parola e dalla libera espressione.
Tornando a noi, c'è il diritto di parlare o di non parlare, e ci dovrebbe essere il diritto di ascoltare liberamente e NON ascoltare.
I Testimoni, che stimo più di altri (almeno hanno coerenza: vedi le trasfusioni), suonano alla porta e ti chiedono se vuoi sentire le loro cosette, se possono lasciare una copia de La Torre Di. Tu sei libero di dire "si" o "no", e nel secondo caso non ti tormenteranno ulteriormente.
In questo processo c'è la libertà di scelta.
Un altoparlante che gira a tutto volume non la garantisce, questa libertà.
Infatti sul volume ti davo ragioen. :)
desmoblu ha scritto: Altro aspetto: la pubblicità. Irritante, vero? Accendi il tv e ne sei sommerso, apri un inserto o un settimanale e caterve di modelle, rasoi, profumi, borsette, merendine, elettrostimolatori, tagliapeli-pel-naso, cerette ad impulsi, occhiali da sole, occhiali da vista, telefoni, computer, maglioni e quant'altro. È fastidioso, certo, ma sai che se guardi un programma o leggi un periodico vedrai la pubblicità. Solo se guardi o leggi. Viceversa, sai che se non accendi il tv e ti leggi un libro anziché Panorama o Espresso.. beh, non sorbirai pubblicità (se non bene occultata).
La pubblicità a me dà poco o punto fastidio, perché vedo solo programmi registrati e quindi la salto sempre ed è meglio per i produttori, perché quando vo a comprare qualcosa scelgo sempre prodotti non di marche famose, che si conoscono anche senza aver ascoltato la pubblicità.

P.S.

Le uniche pubblicità che mi piacevano erano quelli di Carosello, perché di solito erano divertenti. ;)


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Re: Religione e dintorni :)

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(io questo spam non lo tolgo, casualmente mi serve per illustrarti l'esempio n°3: la pubblicità non richiesta, invasiva, al di fuori dei canali in cui puoi scegliere se riceverla o no, è un atto di prevaricazione. Allo stesso modo, insegnamenti confessionali imposti- e senza chiedere il permesso- in un contesto laico sono una prevaricazione)
(qui tu volevi parlare di religione.. e invece ti trovi scritte incomprensibili in cinese! :P )


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Re: Religione e dintorni :)

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Ops... l'esempio è stato cancellato insieme all'autore. Sorry, non volevo interferire. :cincin:

(Ma a pensarci bene quest'interferenza potrebbe essere un metaintervento sulla discussione in atto...) :D


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Re: Religione e dintorni :)

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Si, a livello di intreccio e teatro nel teatro siamo già a livelli di Plauto, almeno ;)
Admin come deus ex machina, qui su cicloweb stiamo aprendo una nuova era della drammaturgia.


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Re: Religione e dintorni :)

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Rientrando nei binari normali ... ;)

Se la Svizzera ... l'Olanda è stato il primo paese a legalizzare l'eutanasia. La scelta olandese è giunta dopo un dibattito nazionale che ha le sue radici nel 1973, quando una signora ammise pubblicamente di aver aiutato a morire sua madre. Dieci anni dopo la giurisprudenza elenca le condizioni nelle quali un medico, che partecipi ad un atto eutanasico, non sarà perseguibile. Prevalgono il sentimento della compassione e la tradizione liberale del diritto olandese. Nel 2008 le autorità hanno registrato 2146 casi di eutanasia.
In tutti i paesi europei il dibattito sull'argomento è presente, ed anche nelle società più conservatrici, direbbe Galileo, eppur si muove. :D
Il documento legale che si può utilizzare con maggior forza nel dibattito è la Convenzione europea dei diritti dell'Uomo, firmata a Roma nel 1950. L'articolo 8 recita: "... ogni persona ha diretto al rispetto della sua vita privata". E proprio quest'ultima norma è stata interpretata in senso estensivo dalla Corte di Strasburgo quando, nel 2002, fu chiamata a giudicare il caso di Diane Pretty, una signora inglese affetta da malattia incurabile che fu ...


Fanno festa i musulmani il venerdì
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Re: Religione e dintorni :)

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Abbiamo parlato più che altro dell'Europa e in questo continente l'Italia, dal punto di vista ... si trova sempre agli ultimi posti, anche se probabilmente non solo a causa della chiesa, che ha trattato Roma come cosa sua. E per terminare, parlando del "bel paese", possiamo citare Goethe e il suo "Viaggio in Italia". Lo scrittore sottolinea come gli italiani vivano nel presente, a differenza dei tedeschi, preoccupatissimi del futuro. "Gli italiani si abbandonano ad una incredibile spensieratezza, perché temono che la riflessione li faccia invecchiare!" :D E quindi, perché mai preoccuparsi di assenza di regole che in futuro potrebbere disciplinare in maniera diversa l'eutanasia, la procreazione assistita e il matrimonio omosessuale? :D [Fine]


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Re: Religione e dintorni :)

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lemond ha scritto:il papa-boy(a), autore del catechismo del 1992, dove si enumerano, fra gli altri, 13 peccati mortali per motivi sessuali, fra i quali il bacio, senza voler andare oltre. :grr:
Dove esattamente? Perché già in passato hai dato modo di avere un catechismo diverso da quello ufficiale, a proposito di questo tema... :)
Se per caso la fonte è questa
http://www.nuovamente.org/docs/index.php?id=vallauri
ebbene, non parla di bacio peccato mortale nel catechismo del 1992.


http://www.spazidisimpatia.wordpress.com
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Re: Religione e dintorni :)

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Deadnature ha scritto:
lemond ha scritto:il papa-boy(a), autore del catechismo del 1992, dove si enumerano, fra gli altri, 13 peccati mortali per motivi sessuali, fra i quali il bacio, senza voler andare oltre. :grr:
Dove esattamente? Perché già in passato hai dato modo di avere un catechismo diverso da quello ufficiale, a proposito di questo tema... :)
Se per caso la fonte è questa
http://www.nuovamente.org/docs/index.php?id=vallauri
ebbene, non parla di bacio peccato mortale nel catechismo del 1992.
Riporto qui, quanto trovato su "Nera Luce" il libro più importante scritto da Luigi Lombardi Vallauri, ma lui proprio venerdì scorso a Firenze, tenendo una conferenza sul tema "Eros e spiritualità", ha detto testualmente che: "Giovanni Paolo II ha scritto un libro fra i più ... e cioè il catechismo del 1992, dove si enumerano 13 (tredici) peccati mortali legati al sesso e l'ultimo dei quali (sono parole sue) il bacio senza "escalation" (credo si scriva così). Purtroppo non sono un gran ricercatore e non sono riuscito a trovare questi tredici punti e lui (L.L.V.) non ha un indirizzo telematico al quale si possa scrivere. Mia figlia, che lo conosce per ragioni di lavoro, lo contatta sempre per telefono e quindi cercherò, tramite lei, di trovare questo testo.

2. L'Inferno cattolico (1 di 5)

Il dogma può essere agevolmente ricostruito in base all'indice del
«Denzinger» (D); è semplice e ben chiaro. L'Inferno è una pena eterna
comminata per i peccati «mortali» dell'uomo, che sono da un lato il
peccato «originale» o «ereditario», dall'altro i peccati «attuali». La
pena consiste appunto nella apparentemente ossimòrica, e in realtà
appropiatamente denominata, «morte eterna»: una vita cosciente
interminabile priva della visione di Dio e di ogni altra forma di bene
(poena damni), abbinata o no al tormento anche fisico del fuoco (poena
ignis). La morte eterna con semplice pena damni è dovuta secondo
giustizia, ed effettivamente somministrata, a tutti i concepiti di donna
che abbiano vissuto col solo peccato originale, in pratica a tutti gli
embrioni, feti, neonati e bambini vissuti senza raggiungere l'età della
ragione, e a tutti gli eventuali adulti vissuti santamente, nel senso di
serbatisi eroicamente immuni da ogni peccato mortale personale, ma senza
aver ricevuto il battesimo cristiano e dunque col peccato originale. La
morte eterna con anche pena ignis è dovuta secondo giustizia, ed
effettivamente somministrata («statim in infernum descendunt»), a tutti
i cattolici-romani, compresi i cristiani battezzati ed eroicamente
virtuosi ma eretici (come i protestanti) o scismatici (come gli
ortodossi), e a tutti gli uomini, anche cattolici, che abbiano commesso
un peccato mortale attuale non assolto, ossia non trattato con uno dei
tre sacramenti 'necessaria ad salutem' (battesimo degli adulti,
penitenza, estrema unzione) validamente amministrato da un sacerdote
cattolico.
La perfetta giustizia esige infatti, dopo il peccato di Adamo e la
salvezza portata da Cristo, la perdizione eterna di tutto il genere
umano, con la sola eccezione dei concepiti battezzati cristianamente
morti prima di raggiungere l'età della ragione , e degli adulti
cattolici-romani osservanti che o non abbiano commesso peccato mortale o
ne siano stati assolti tempestivamente dal clero cattolico-romano.
I peccati che, se compiuti con piena coscienza, meritano, a giudizio
della Chiesa docente, la morte eterna sono molti, per esempio:
disprezzare deliberatamente un rito della Chiesa, le cerimonie
dell'esorcismo e del catechismo o dell'acqua battesimale (D
665);disprezzare, essendo cristiani, il ricorso ai sacramenti della
cresima, della penitenza, dell'estrema unzione, del matrimonio solenne
(D 669); violare il precetto festivo, anche senza disprezzo (D1202);
rompere il digiuno prescritto dalla Chiesa, anche senza disprezzo o
ribellione (D 1123); riporre speranza nelle osservanze legali del
Vecchio Testamento anche dopo promulgato il Vangelo, in particolare
farsi circoncidere, anche senza riporre in questo speranza (D 712);
masturbazione, sodomia e bestialità (D 1124); commettere copula con
donna non sposata, o altri atti carnali gravi pur senza arrivare alla
copula (D 1125); commettere copula con donna sposata, anche consenziente
il marito (D 1200); aiutare il padrone a scalare la finestra della donna
illecitamente amata (D 1201); in genere fornicare, anche senza adulterio
(D 453, cfr. D 1198);giacere con la propria moglie legittima compiendo
l'atto coniugale in modo da evitare la concezione della prole (D 2239
s.); in genere compiere atti venerei («in rebus venereis non datur
parvitas materiae», D 5005) anzi anche semplicemente sensuali ma non
venerei come il bacio «secluso periculo consensus ulerioris et
pollutionis», ossia senza rischio di 'escalation' e di orgasmo (D 1140).
Il Catechismo della Chiesa cattolica del 1992, solennemente approvato da
GP II, elenca come peccati mortali in materia sessuale: la masturbazione
(2352), la fornicazione (2353), la pornografia (2354), la prostituzione
in chi paga (2355), la prostituzione in chi si vende (2355), lo stupro
(2356), l'omosessualità tradotta in in atto (non la semplice tendenza,
naturalmente: 2357), l'impedimento della procreazione nel matrimonio (a
certe condizioni, si capisce: 2370), l'adulterio (2380), il divorzio
(2384): il risposato si trova «in una condizione di adulterio pubblico
permanente»), l'incesto (2388), la libera unione (il convivere senza
sposarsi: 2390); in sintesi, «l'atto sessuale deve aver posto
esclusivamente nel matrimonio; al di fuori di esso costituisce sempre
peccato grave ed esclude dalla Comunione sacramentale» (2390); ma ci
sono peccati sessuali mortali anche nel matrimonio, come la
contraccezione, la poligamia (2387) e gli atti sessuali compiuti in un
rapporto seguito ad un divorzio.


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prof ha scritto: Per Carlo Lemond: come ben sai non condivido punto, purtuttavia, da peccatore incallito (e pentito) non posso certo darti lezioni. Dico solo che ti perdi tanto e che è cosa difficile amare la libertà senza conoscere ed amare chi ce l'ha fatta conoscere. Come ben sai noi cristiani (e cattolici in particolare) ci sentiamo nel mondo ma non "del" mondo. Il cristiano sa benissimo che il suo Dio lo ha creato libero di scegliere: scegliere anche di non credere, se gli sembra giusto. Tutto questo è inscritto nel nostro dna perchè ha permeato di sè tutta la nostra cultura. Che infatti non è quella maomettana.
Ma non voglio annoiarvi. Chiedo scusa.
Carissimo prof, secondo me tu hai una visione laicista del cattolicesimo (un po' come Mancuso, che però a parer mio non è cattolico, bensì eretico), perché il cattolicesimo è la Gerarchia, non la libertà. In quanto alla cultura, l'origine dei tre monoteismi classici è la stessa: sono religioni del libro, con interpretazioni leggermente diverse, ma proprio queste piccole differenze hanno portato nei secoli morte e distruzioni, perché in effetti basta leggersi l'antico testamento per capire che la "non violenza" non fa parte di quel d.n.a. e mastro Titta non è tanto che è andato in pensione. Il Vaticano credo non abbia ancora tolto la "pena di morte" dai suoi codici e se anche fosse, gli resta comunque l'Inferno che è una pena ben peggiore . ;) Quanto al credere o no, sono per l'apofatismo e quindi credo che ... (se vuoi si può continuare). :cincin:


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Re: Religione e dintorni :)

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lemond ha scritto:
Deadnature ha scritto:
lemond ha scritto:il papa-boy(a), autore del catechismo del 1992, dove si enumerano, fra gli altri, 13 peccati mortali per motivi sessuali, fra i quali il bacio, senza voler andare oltre. :grr:
Dove esattamente? Perché già in passato hai dato modo di avere un catechismo diverso da quello ufficiale, a proposito di questo tema... :)
Se per caso la fonte è questa
http://www.nuovamente.org/docs/index.php?id=vallauri
ebbene, non parla di bacio peccato mortale nel catechismo del 1992.
Riporto qui, quanto trovato su "Nera Luce" il libro più importante scritto da Luigi Lombardi Vallauri, ma lui proprio venerdì scorso a Firenze, tenendo una conferenza sul tema "Eros e spiritualità", ha detto testualmente che: "Giovanni Paolo II ha scritto un libro fra i più ... e cioè il catechismo del 1992, dove si enumerano 13 (tredici) peccati mortali legati al sesso e l'ultimo dei quali (sono parole sue) il bacio senza "escalation" (credo si scriva così).
Vallauri ha scritto:Il dogma può essere agevolmente ricostruito in base all'indice del
«Denzinger» (D); è semplice e ben chiaro. (...)
in genere compiere atti venerei («in rebus venereis non datur
parvitas materiae», D 5005) anzi anche semplicemente sensuali ma non
venerei come il bacio «secluso periculo consensus ulerioris et
pollutionis», ossia senza rischio di 'escalation' e di orgasmo (D 1140).
Il Catechismo della Chiesa cattolica del 1992, solennemente approvato da
GP II, elenca come peccati mortali in materia sessuale: la masturbazione
(2352), la fornicazione (2353), la pornografia (2354), la prostituzione
in chi paga (2355), la prostituzione in chi si vende (2355), lo stupro
(2356), l'omosessualità tradotta in in atto (non la semplice tendenza,
naturalmente: 2357), l'impedimento della procreazione nel matrimonio (a
certe condizioni, si capisce: 2370), l'adulterio (2380), il divorzio
(2384): il risposato si trova «in una condizione di adulterio pubblico
permanente»), l'incesto (2388), la libera unione (il convivere senza
sposarsi: 2390); in sintesi, «l'atto sessuale deve aver posto
esclusivamente nel matrimonio; al di fuori di esso costituisce sempre
peccato grave ed esclude dalla Comunione sacramentale» (2390); ma ci
sono peccati sessuali mortali anche nel matrimonio, come la
contraccezione, la poligamia (2387) e gli atti sessuali compiuti in un
rapporto seguito ad un divorzio.
Il testo è propio quello che ho linkato io: non parla del bacio come peccato mortale. Per inciso, sono ragionevolmente sicuro che anche la prima parte da te riportata sia ancora d'attualità.
In conclusione: criticare la Chiesa si può, ci mancherebbe altro. Farlo usando balle, però, impoverisce le proprie argomentazioni (lo dico a Vallauri, non a te). :)


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Re: Religione e dintorni :)

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Deadnature ha scritto:In conclusione: criticare la Chiesa si può, ci mancherebbe altro. Farlo usando balle, però, impoverisce le proprie argomentazioni (lo dico a Vallauri, non a te). :)
Non credo proprio che uno dei massimi studiosi del cattolicesimo (ma non solo) usi quelle che tu chiami balle. Sono io che non sono stato in grado di documentarmi/ti e spero che mia figlia ci possa aiutare. In attesa ti saluto e ti ringrazio per l'attenzione che dimostri a queste cose. :cincin:


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Re: Religione e dintorni :)

Messaggio da leggere da Deadnature »

Attendo con molta curiosità la risposta. Se nel catechismo non appare, continuerò a chiamarle così. :) Per il resto figurati, discutere è sempre un piacere.


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Re: Religione e dintorni :)

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

lemond ha scritto:
Deadnature ha scritto:In conclusione: criticare la Chiesa si può, ci mancherebbe altro. Farlo usando balle, però, impoverisce le proprie argomentazioni (lo dico a Vallauri, non a te). :)
Non credo proprio che uno dei massimi studiosi del cattolicesimo (ma non solo) usi quelle che tu chiami balle. Sono io che non sono stato in grado di documentarmi/ti e spero che mia figlia ci possa aiutare. In attesa ti saluto e ti ringrazio per l'attenzione che dimostri a queste cose. :cincin:
2 anni fa sono andato a sentire L. Vallauri all'università statale di Milano. sta perdendo colpi. La platea (molti li conoscevo, atei e credenti non bigotti) scioccata per l'illogicità degli argomenti e l'odio gratuito che trasudava (ovviamente verso la Chiesa), buttando frasi da querela ogni 3 minuti, senza ragione. Il prof. che lo aveva invitato, imbarazzato... Lemond, non meriti di citare uno come questo....


“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: Religione e dintorni :)

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Maìno della Spinetta ha scritto: 2 anni fa sono andato a sentire L. Vallauri all'università statale di Milano. sta perdendo colpi. La platea (molti li conoscevo, atei e credenti non bigotti) scioccata per l'illogicità degli argomenti e l'odio gratuito che trasudava (ovviamente verso la Chiesa), buttando frasi da querela ogni 3 minuti, senza ragione. Il prof. che lo aveva invitato, imbarazzato... Lemond, non meriti di citare uno come questo....
Sono anni che vado a sentirlo tutte le volte che posso e argomenti illogici non ne ho mai sentiti. Se me ne rammenti uno, cercherò di rispondere io oppure, se mi riesce, da lui. :cincin:


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Re: Religione e dintorni :)

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desmoblu ha scritto: Siete contrari alla 194? Non abortite. Ma non potete impedire ad altri- che non sono contrari alla 194, che non credono all'equazione embrione=persona, che assumono, per una serie di motivi del tutto personali, posizioni differenti nel porsi davanti ad un'interruzione di gravidanza- di scegliere liberamente.:)
Però: una cosa è impedire fisicamente. Un'altra mostrare una alternativa con più o meno forza (le manifestazioni di protesta in piazza non sono uno strumento democratico? Eppure impongono perfino blocchi del traffico oltre ai decibel e tutto il resto...hai voglia a parlare di violenza imposta a chi non gliene frega un piffero...).
Chi fa queste proteste è convinto che l'aborto sia equivalente alla soppressione di una vita umana in atto. Parimenti allora dovresti dire: "siete contrari alla pena di morte? se mai vi eleggessero non votatela. Ma non potete impedire ad altri governi - che sono favorevoli al suo mantenimento - di applicarla. Che salgano pure sul patibolo tutti quelli che, magari semplicemente per motivi religiosi, marciscono nel corpo e nell'anima in attesa di salirci e chissenefrega"
Sul fatto che l'aborto equivalga alla soppressione di una vita umana in atto possiamo discutere a lungo, ma quando uno ne è profondamente convinto poi è perfettamente comprensibile che cerchi di intervenire dove può e con gli strumenti che la legge gli consente di usare.
Stessa cosa per il cosiddetto "proselitismo". L'esempio che tu porti anche per me è molto più controproducente che altro. Soprattutto perchè si tratta di una proposta di stampo unilaterale, non dialogante. E quando non si percepisce la volontà di dialogare la persona si allontana, oppure si avvicina il fanatico, non il credente (il credente nel credere fa consciamente un atto a cavallo tra razionalità ed irrazionalità, e se ne assume tutte le implicazioni esistenziali, logiche, filosofiche).
Ma, se io ho un amico, e questo amico fa una esperienza che modifica radicalmente, in meglio, la sua vita. Scopre qualcosa che da un senso al suo vivere e al suo morire. Che amico sarebbe se non me ne parlasse? Oppure se me ne parlasse sì, ma così, en passant, facendola passare come una cosa che lascia il tempo che trova, giusto per non disturbarmi con inutili quisquilie? Che amico sarebbe? E' logico che quando uno crede profondamente nel bene di qualunque cosa, non solo di una religione, fosse anche solo della modifica del regolamento di una corsa a tappe, cerchi di parlarne con forza, cerchi di convincere anchi altri...figuriamoci quando ne va di una intera esistenza.
desmoblu ha scritto: In un momento così drammatico, diciamolo pure, una donna dovrebbe poter sentire le due campane; o meglio ancora nessuna campana, dovrebbe semplicemente essere sostenuta in una scelta difficilissima, personale, presa in un momento carico di confusione ed ansia.
Su questo hai pienamente ragione. Io penso che siano più i casi in cui la persona in quesione, proprio per una forma di istantanea avversione, faccia la scelta contraria. Però, ecco, se la scelta è fatta in un momento di CONFUSIONE o ANSIA, come dici tu, mi parrebbe giusto, prima di fare una scelta del genere, almeno chiarirsi molto per bene la realtà, oltre che tutti i concetti e le implicazioni del caso.

In generale, comunque. Viviamo nell'epoca dell'urlo, della pubblicità occulta ridondante da ogni dove, della "fabbrica della notizia" o della "macchina del fango" che fa apparire la truffa una semplice leggerezza e la normalità un crimine, dei palazzi ricoperti da giganteschi "affreschi" che urterebbero la sensibilità dell'arabo più relativista e antidogmatico che si possa immaginare....però ci da fastidio un poveraccio che sbraita fra l'ironia quasi generale di un mercatino di quartiere...mah!
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Re: Religione e dintorni :)

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herbie ha scritto:
desmoblu ha scritto: Siete contrari alla 194? Non abortite. Ma non potete impedire ad altri- che non sono contrari alla 194, che non credono all'equazione embrione=persona, che assumono, per una serie di motivi del tutto personali, posizioni differenti nel porsi davanti ad un'interruzione di gravidanza- di scegliere liberamente.:)
Però: una cosa è impedire fisicamente. Un'altra mostrare una alternativa con più o meno forza (le manifestazioni di protesta in piazza non sono uno strumento democratico? Eppure impongono perfino blocchi del traffico oltre ai decibel e tutto il resto...hai voglia a parlare di violenza imposta a chi non gliene frega un piffero...).
Chi fa queste proteste è convinto che l'aborto sia equivalente alla soppressione di una vita umana in atto. Parimenti allora dovresti dire: "siete contrari alla pena di morte? se mai vi eleggessero non votatela. Ma non potete impedire ad altri governi - che sono favorevoli al suo mantenimento - di applicarla. Che salgano pure sul patibolo tutti quelli che, magari semplicemente per motivi religiosi, marciscono nel corpo e nell'anima in attesa di salirci e chissenefrega"
Sul fatto che l'aborto equivalga alla soppressione di una vita umana in atto possiamo discutere a lungo, ma quando uno ne è profondamente convinto poi è perfettamente comprensibile che cerchi di intervenire dove può e con gli strumenti che la legge gli consente di usare.
Stessa cosa per il cosiddetto "proselitismo". L'esempio che tu porti anche per me è molto più controproducente che altro. Soprattutto perchè si tratta di una proposta di stampo unilaterale, non dialogante. E quando non si percepisce la volontà di dialogare la persona si allontana, oppure si avvicina il fanatico, non il credente (il credente nel credere fa consciamente un atto a cavallo tra razionalità ed irrazionalità, e se ne assume tutte le implicazioni esistenziali, logiche, filosofiche).
Ma, se io ho un amico, e questo amico fa una esperienza che modifica radicalmente, in meglio, la sua vita. Scopre qualcosa che da un senso al suo vivere e al suo morire. Che amico sarebbe se non me ne parlasse? Oppure se me ne parlasse sì, ma così, en passant, facendola passare come una cosa che lascia il tempo che trova, giusto per non disturbarmi con inutili quisquilie? Che amico sarebbe? E' logico che quando uno crede profondamente nel bene di qualunque cosa, non solo di una religione, fosse anche solo della modifica del regolamento di una corsa a tappe, cerchi di parlarne con forza, cerchi di convincere anchi altri...figuriamoci quando ne va di una intera esistenza.
desmoblu ha scritto: In un momento così drammatico, diciamolo pure, una donna dovrebbe poter sentire le due campane; o meglio ancora nessuna campana, dovrebbe semplicemente essere sostenuta in una scelta difficilissima, personale, presa in un momento carico di confusione ed ansia.
Su questo hai pienamente ragione. Io penso che siano più i casi in cui la persona in quesione, proprio per una forma di istantanea avversione, faccia la scelta contraria. Però, ecco, se la scelta è fatta in un momento di CONFUSIONE o ANSIA, come dici tu, mi parrebbe giusto, prima di fare una scelta del genere, almeno chiarirsi molto per bene la realtà, oltre che tutti i concetti e le implicazioni del caso.

In generale, comunque. Viviamo nell'epoca dell'urlo, della pubblicità occulta ridondante da ogni dove, della "fabbrica della notizia" o della "macchina del fango" che fa apparire la truffa una semplice leggerezza e la normalità un crimine, dei palazzi ricoperti da giganteschi "affreschi" che urterebbero la sensibilità dell'arabo più relativista e antidogmatico che si possa immaginare....però ci da fastidio un poveraccio che sbraita fra l'ironia quasi generale di un mercatino di quartiere...mah!
Riduciamolo al silenzio! :old:
Anch'io sono contrario all'aborto e sono favorevole a chiunque voglia esprimersi su qualsiasi argomento, quello che non sopporto negli anti abortisti "tout-court" è il voler salvare a tutti i costi una vita (in nuce) che non è la loro. Per me se uno si vuol buttare giù dal ponte, penso abbia le sue buone ragioni, perché come diceva il somma poeta.
"La natura non ci ha solamente dato il desiderio della felicità, ma il bisogno; vero bisogno, come quel di cibarsi.
Perchè chi non possiede la felicità, è infelice, come chi non ha di che cibarsi, patisce di fame.
Or questo bisogno ella ci ha dato senza la possibilità di soddisfarlo, senza nemmeno aver posto la felicità nel mondo.
Gli animali non han più di noi, se non il patir meno; così i selvaggi: ma la felicità nessuno. :x


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Re: Religione e dintorni :)

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Molto tempo è passato... Novità per la storia del bacio? Perché la mia ragazza comincia a diventare impaziente.


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Re: Religione e dintorni :)

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Deadnature ha scritto:Molto tempo è passato... Novità per la storia del bacio? Perché la mia ragazza comincia a diventare impaziente.
Vallauri, purtroppo, non ha né una mail, né un fax, per cui gli ho scritto la seguente lettera ordinaria. Da allora non ho avuto notizie. :x


Egr.
Prof. Luigi Lombardi Vallauri
Via dei Della Robbia, 112
50132 Firenze FI

Empoli, 14 maggio 2012


Carissimo e chiarissimo prof.

Sono Carlo Ristori, il babbo di Francesca dell’istituto Francese e da anni seguo con grandissimo piacere tutte le conferenze che Lei tiene colà, con l’unico rammarico del treno che devo prendere per tornare a casa ad un’ora decente e, soprattutto il fatto che una volta all’anno mi pare poco. :x

Ciò premesso, entro nell’argomento per il quale ho deciso di scriverle.

Sabato scorso, mentre ascoltavo un servizio Rai sul Giro d’Italia (perché sono un appassionato di ciclismo) una giornalista rammentò Giovanni Paolo II in maniera, secondo me, favorevole.  La mia reazione scritta (in un forum di ciclismo) fu che costui era l’autore del catechismo del 1992, uno dei peggiori libri mai editi e dove ad es. si enumerano ben 13 peccati mortali relativi al sesso, e, fra questi, il bacio “senza escalation”. :x

Un amico del forum mi ha risposto che questa mia (sua) affermazione non si trova su codesto catechismo ed io, al momento non sono riuscito a smentirlo e quindi, prima di andare a leggermi tutto il libretto, chiedo a Lei se può indicarmi un sito telematico dove si possano trovare questi tredici … capi di accusa. :dubbio:

Grazie in anticipo e cordiali saluti.


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

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nino58
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Re: Religione e dintorni :)

Messaggio da leggere da nino58 »

Chissà se a quel povero Cristo del maggiordomo del Papa sarà concesso di avere un difensore ?
Ed il processo sarà a porte aperte ?
Penso che anche su questa vicenda (intendo dire la vicenda della difesa del povero Cristo) il Vaticano vada messo alla prova, giornalisticamente alla prova.
Vediamo.
Finora nessuna "grande" testata mi pare abbia sollevato la questione.


Von Rock ? Nein, danke.
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desmoblu
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Re: Religione e dintorni :)

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Tra l'altro l'adnkronos parla di nuovi arresti..


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Deadnature
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Re: Religione e dintorni :)

Messaggio da leggere da Deadnature »

Grazie lemond, attendo paziente. :)


http://www.spazidisimpatia.wordpress.com
Spazi di simpatia, nel nome dell'amore che regna nella nostra splendida Terra
Un blog consigliato da Basso, quello giusto.

Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
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desmoblu
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Re: Religione e dintorni :)

Messaggio da leggere da desmoblu »

ll novanta per cento degli handicappati sono figli di genitori che non hanno mantenuto la purezza del proprio corpo prima del matrimonio» dice Javier Echevarria, il vescovo responsabile dell’Opus Dei, durante un dibattito.


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nino58
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Re: Religione e dintorni :)

Messaggio da leggere da nino58 »

desmoblu ha scritto:ll novanta per cento degli handicappati sono figli di genitori che non hanno mantenuto la purezza del proprio corpo prima del matrimonio» dice Javier Echevarria, il vescovo responsabile dell’Opus Dei, durante un dibattito.
Se dice questo durante un dibattito, chissà cosa dice quando parla in privato.


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TIC
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Re: Religione e dintorni :)

Messaggio da leggere da TIC »

Qualcuno sa spiegarmi cosa succede in Vaticano ?


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lemond
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Re: Religione e dintorni :)

Messaggio da leggere da lemond »

TIC ha scritto:Qualcuno sa spiegarmi cosa succede in Vaticano ?
Secondo me, ma non leggo i giornali, né vedo la TV, le solite cose del tipo I.O.R. :x


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lemond
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Re: Religione e dintorni :)

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Sempre a proposito di Vaticano, questa, ancorché molto vecchia, mi pare istruttiva. :grr:

http://www.leggo.it/archivio.php?id=181239


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Re: Religione e dintorni :)

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Nelle more di una risposta di Luigi Lombardi Vallauri, mi sono procurato il Catechismo della Chiesa Cattolica (edito dalla libreria editrice vaticana) e leggo all'articolo 6 Sesto Comandamento, come prolegomeni: <Avete inteso che fu detto: "Non commettere adulterio"; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.> (Mt 5,27-28)
La tradizione della chiesa ha considerato il sesto comandamento come inglobante l'insieme della sessualità umana e cioè ...
La vocazione alla castità
La castità esprime la raggiunta integrazione della sessualità nella persona e conseguentemente l'unità interiore dell'uomo nel suo essere corporeo e spirituale. La sessualità, nella quale si manifesta l'appartenenza dell'uomo al mondo materiale e biologico, diventa personale e veramente umana allorché è integrata nella relazione da persona a persona nel dono reciproco, totale e illimitato nel tempo, dell'uomo e della donna. La virtù della castità, quindi, comporta l'integrità della persona e l'integrità del dono. (segue)


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Re: Religione e dintorni :)

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La castità richiede l'acquisizione del dominio di sé, che è pedagogia per la libertà umana. L'alternativa è evidente: o l'uomo comanda alle sue passioni e consegue la pace, oppure si lascia asservire da esse e diventa infelice. La dignità dell'uomo richiede che egli agisca secondo scelte consapevoli e libere, mosso cioè e indotto da convinzioni personali, e non per un cieco impulso o per mera coazione esterna. (Nota mia, a proposito di quest'ultima che dire dell'educazione religiosa imposta ai bambini che li condizionerà, nella maggior parte dei casi, tutta la vita? Come dice un mio amico la religione dovrebbe essere vietata ai minori. :D ). Ma l'uomo ottiene tale dignità quando, liberandosi da ogni schiavitù delle passioni, tende al suo fine con scelta libera del bene, e si procura e con la sua diligente iniziativa i mezzi convenienti. (Nota mia, qui occorrerebbe essere un po' più precisi e definire meglio il significato di schiavitù, di bene e di scelta libera :x )

(segue)


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Re: Religione e dintorni :)

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Colui che vuole restare fedele alle promesse del suo Battesimo (nota mia, però queste promesse a che età sono state fatte?) avrà cura di valersi dei mezzi corrispondenti, in pratica un'ascesi adatta alle situazioni. La continenza in verità ci raccoglie e ci riconduce a quell'unità, che abbiamo perduto disperdendoci nel molteplice. La virtù della castità è strettamente dipendente dalla virtù cardinale della temperanza, che mira a far condurre dalle ragione le passioni e gli appetiti della sensibilità umana. Dice la Bibbia: “Non seguire le passioni, poni un freno ai tuoi desideri” (Sir 18,30). Le passioni sono sentimenti più o meno potenti, di ira, odio, amore, cupidigia, sesso, invidia, gelosia. Coltivarle e seguirle senza alcun freno accecano la mente e fanno compiere azioni che uno non vorrebbe mai aver commesso. (Nota mia, mettere sullo stesso piano, riguardo alla temperanza, ira e amore, così come cupidigia e sesso, mi sembra temerario oltre che oltraggioso nei confronti di chi ama e di chi segue i propri istinti sessuali, insomma secondo me i sentimenti di cui sopra sono del tutto diversi l'uno dall'altro, che c'è di male ad es, nell'odiare l'ingiustizia?)

(segue)


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Re: Religione e dintorni :)

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La castità conosce leggi di crescita, la quale passa attraverso tappe segnate dall'imperfezione e assai spesso dal peccato. L'uomo virtuoso e casto ama e compie il bene morale secondo tappe di crescita. La castità è una virtù morale. Essa è anche un dono di Dio, una grazia, un frutto dello Spirito. Lo Spirito Santo dona la possibilità di imitare la purezza di Cristo a colui che è stato rigenerato dall'acqua del Battesimo. (Nota mia, chi è battezzato e non riesce a mantenersi casto è in peccato)


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Re: Religione e dintorni :)

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La castità è la forma di tutte le virtù, la castità rende colui che la pratica un testimone, presso il prossimo, della fedeltà e della tenerezza di Dio. La castità è promessa di immortalità. Ogni battezzato è chiamato alla castità, perché già da questo momento il cristiano si è impegnato a vivere la sua affettività nella castità. (segue)


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Re: Religione e dintorni :)

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Preghierina della sera: Oh Maria Vergine Immacolata,tu che hai concepito senza peccato ...
aiutaci a peccare senza concepire. :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:


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Re: Religione e dintorni :)

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La castità deve distinguere le persone nei loro differenti stati di vita; le une nella verginità o nel celibato consacrato, un modo eminente di dedicarsi più facilmente a Dio solo, con cuore indiviso; le altre nella maniera determinata per tutti dalla legge morale, secondo che siano sposate o celibi/nubili. Le persone sposate sono chiamate a vivere la castità coniugale, le altre dovranno praticare la castità nella continenza. I fidanzati, messi così alla prova, scopriranno il reciproco rispetto, si alleneranno alla fedeltà e alla speranza di riceversi l'un l'altro da Dio. Riserveranno al tempo del matrimonio le manifestazioni di tenerezza proprie dell'amore coniugale e si aiuteranno vicendevolmente a crescere nella castità. (*) segue nota che trovasi in

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

PERSONA HUMANA

ALCUNE QUESTIONI DI ETICA SESSUALE

29 dicembre 1975(1)

L'esperienza ci insegna che, affinché l'unione sessuale possa rispondere veramente alle esigenze della finalità, che le è propria dell'umana dignità, l'amore deve trovare la sua salvaguardia nella stabilità del matrimonio. Queste esigenze richiedono un contratto matrimoniale sancito e garantito dalla società, tale da instaurare uno stato di vita di capitale importanza, sia per l'unione esclusiva dell'uomo e della donna, sia anche per il bene della loro famiglia e della comunità umana. Il consenso che si scambiano le persone, che vogliono unirsi in matrimonio, deve, perciò, essere esternamente manifestato e in modo che lo renda valido dinanzi alla società. Quanto ai fedeli, è secondo le leggi della chiesa che essi devono esprimere il loro consenso all'instaurazione di una comunità di vita coniugale, consenso che farà del loro matrimonio un sacramento di Cristo.


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Re: Religione e dintorni :)

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Le offese alla castità

La lussuria è un desiderio disordinato o una fruizione sregolata del piacere venereo. Il piacere sessuale è moralmente disordinato quando è ricercato per sé stesso, al di fuori delle finalità di procreazione e di unione. :grr: La fornicazione è gravemente contraria alla dignità della persona e della sessualità umana *naturalmente* ordinata. Inoltre è un grave scandalo quando vi sia corruzione dei giovani.

Certuni arrivano fino ad affermare che il peccato mortale, che separa l'uomo da Dio, si verificherebbe soltanto nel rifiuto diretto e formale, col quale ci si oppone all'appello di Dio, o nell'egoismo che, completamente e deliberatamente, esclude l'amore del prossimo. E allora soltanto, dicono, che ci sarebbe l'«opzione fondamentale», cioè la decisione che impegna totalmente la persona e che sarebbe richiesta per costituire un peccato mortale; per mezzo di essa l'uomo, dall'intimo della sua personalità, assumerebbe o ratificherebbe un atteggiamento fondamentale nei riguardi di Dio e degli uomini. Al contrario, le azioni chiamate «periferiche» (che - si dice - non implicano, in generale, una scelta decisiva) non arriverebbero a modificare l'opzione fondamentale, tanto più che esse procedono spesso - si osserva - dall'abitudine. Esse possono, dunque, indebolire l'opzione fondamentale, ma non modificarla del tutto. Ora, secondo questi autori, un mutamento dell'opzione fondamentale verso Dio avviene più difficilmente nel campo dell'attività sessuale, dove, in generale, l'uomo non trasgredisce l'ordine morale in maniera pienamente deliberata e responsabile, ma piuttosto sotto l'influenza della sua passione, della sua fragilità o immaturità e, talvolta, anche dell'illusione di testimoniare così il suo amore per il prossimo; al che spesso si aggiunge la pressione dell'ambiente sociale.

In realtà è, sì, l'opzione fondamentale che definisce, in ultima analisi, la disposizione morale dell'uomo; ma essa può essere radicalmente modificata da atti particolari, specialmente se questi sono preparati - come spesso accade - da atti anteriori più superficiali. In ogni caso, non è vero che uno solo di questi atti particolari non possa esser sufficiente perché si commetta peccato mortale.

Secondo la dottrina della chiesa, il peccato mortale che si oppone a Dio non consiste soltanto nel rifiuto formale e diretto del comandamento della carità; esso è ugualmente in questa opposizione all'autentico amore, inclusa in ogni trasgressione deliberata, in materia grave, di ciascuna delle leggi morali.

Cristo stesso ha indicato il duplice comandamento dell'amore quale fondamento della vita morale; ma da questo comandamento «dipende tutta la legge e i profeti» (Mt 22,40): esso dunque comprende gli altri precetti particolari. Di fatto, al giovane che gli domandava: «Che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». Gesù rispose: «Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti:... non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 19,16-19).

L'uomo pecca, dunque, mortalmente non soltanto quando il suo atto procede dal disprezzo diretto di Dio e del prossimo, ma anche quando coscientemente e liberamente, per un qualsiasi motivo, egli compie una scelta il cui oggetto è gravemente disordinato. In questa scelta, infatti, come è stato detto sopra, è già incluso il disprezzo del comandamento divino: l'uomo si allontana da Dio e perde la carità. Ora, secondo la tradizione cristiana e la dottrina della chiesa, e come riconosce anche la retta ragione, l'ordine morale della sessualità comporta per la vita umana valori così alti, che ogni violazione diretta di quest'ordine è oggettivamente grave.(18)

È vero che nelle colpe di ordine sessuale, visto il loro genere e le loro cause, avviene più facilmente che non sia pienamente dato un libero consenso, e questo suggerisce di esser prudenti e cauti nel dare un giudizio circa la responsabilità del soggetto. Qui, in particolare, è il caso di richiamare le parole della Scrittura: «L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore» (1 Sam 16,7). Tuttavia, raccomandare una tale prudenza di giudizio circa la gravità soggettiva di un atto peccaminoso particolare non significa affatto che si debba ritenere che, nel campo sessuale, non si commettano peccati mortali.

I pastori devono, dunque, dar prova di pazienza e di bontà; ma non è loro permesso né di rendere vani i comandamenti di Dio, né di ridurre oltre misura la responsabilità delle persone. «Non sminuire in nulla la salutare dottrina di Cristo è eminente forma di carità verso le anime. Ma ciò deve sempre accompagnarsi con la pazienza e la bontà di cui il Signore stesso ha dato l'esempio nel trattare con gli uomini. Venuto non per giudicare ma per salvare, Egli fu certo intransigente con il male, ma misericordioso verso le persone».(19)

La virtù della castità

11. Come è stato detto sopra, la presente dichiarazione intende attirare, nelle presenti circostanze, l'attenzione dei fedeli su certi errori e comportamenti dai quali si devono guardare. La virtù della castità non si limita, però, ad evitare le colpe indicate; essa implica, altresì, esigenze positive e più alte. E una virtù che dà una impronta a tutta la personalità, nel suo comportamento sia interiore che esteriore.

Essa deve distinguere le persone, nei loro differenti stati di vita: le une, nella verginità o nel celibato consacrato, un modo eminente di dedicarsi più facilmente a Dio solo, con cuore indiviso;(20) le altre, nella maniera, quale è determinata per tutti dalla legge morale e secondo che siano sposate o celibi. Tuttavia, in ogni stato di vita, la castità non si riduce a un atteggiamento esteriore: essa deve rendere puro il cuore dell'uomo, secondo la parola di Cristo: «Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore» (Mt 5,27-28).

La castità è compresa in quella continenza che Paolo annovera tra i doni dello Spirito santo, mentre condanna la lussuria come un vizio particolarmente indegno del cristiano e che esclude dal regno dei cieli (cf. Gal 5,19-23; 1 Cor 6,9-11). «Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello... Dio non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito» (1 Ts 4,3-8; cf. Col 3,5-7; 1 Tm 1,10). «Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi... Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba da idolatri - avrà parte al regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi inganni con vani ragionamenti: per queste cose infatti piomba l'ira di Dio sopra coloro che gli resistono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce» (Ef 5,3-8; cf. 4,18-19).

L'apostolo, inoltre, precisa la ragione propriamente cristiana di praticare la castità, quando condanna il peccato di fornicazione non soltanto nella misura in cui quest'azione fa torto al prossimo o all'ordine sociale, ma perché il fornicatore offende Cristo, che lo ha riscattato con il suo sangue e di cui egli è membro, e lo Spirito santo, di cui egli è tempio: «Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?... Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all'impudicizia, pecca contro il proprio corpo. O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo» (1 Cor 6,15.18-19).

Quanto più i fedeli comprenderanno il valore della castità e la sua necessaria funzione nella loro vita di uomini e di donne, quanto più avvertiranno, per una sorta d'istinto spirituale, ciò che questa virtù esige e suggerisce, tanto meglio essi sapranno anche accettare e compiere, docili all'insegnamento della chiesa, ciò che la retta coscienza detterà loro nei casi concreti.

12. L'apostolo san Paolo descrive in termini drammatici il doloroso conflitto, nell'interno dell'uomo schiavo del peccato, tra la «legge della sua mente» e la «legge della carne nelle sue membra», che lo tiene prigioniero (cf. Rm 7,23). Ma l'uomo può ottenere d'esser liberato dal suo «corpo di morte» mediante la grazia di Gesù Cristo (cf. Rm 7,24-25). Di questa grazia godono gli uomini che essa stessa ha reso giusti, coloro che la legge dello Spirito, che dà la vita in Cristo, ha liberato dalla legge del peccato e dalla morte (Rm 8,2). Perciò, l'apostolo li scongiura: «Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri» (Rm 6,12).

Questa liberazione, pur rendendo idonei a servire Dio in novità di vita, non sopprime la concupiscenza che proviene del peccato originale, né gli incitamenti al male di un «mondo che giace sotto il potere del maligno» (1 Gv 5,19). Perciò l'Apostolo incoraggia i fedeli a superare le tentazioni con la forza di Dio (cf.1 Cor 10,13) «e a resistere alle insidie del diavolo» (Ef 6,11) mediante la fede, la preghiera vigilante (cf. Ef 6,16.18) e una austerità di vita che riduce il corpo a servizio dello Spirito (cf. 1 Cor 9,27).

Vivere la vita cristiana sulle orme di Cristo richiede che ciascuno «rinneghi se stesso e prenda la sua croce ogni giorno» (Lc 9,23), se sorretto dalla speranza della ricompensa: «Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo» (2 Tm 2,11-12).

Nella linea di questi insistenti inviti, i fedeli anche nel nostro tempo, anzi oggi più che mai, devono adottare i mezzi, che sono stati sempre raccomandati dalla chiesa per vivere una vita casta: la disciplina dei sensi e dello spirito, la vigilanza e la prudenza nell'evitare le occasioni di peccato, la custodia del pudore, la moderazione nei divertimenti, le sane occupazioni, il frequente ricorso alla preghiera e ai sacramenti della penitenza e dell'eucaristia. I giovani, soprattutto, devono preoccuparsi sviluppare la loro pietà verso l'immacolata Madre di Dio e proporsi, come esempio da imitare, la vita dei santi e degli altri fedeli, specialmente dei giovani, che si sono distinti nella pratica della castità.

Occorre, in particolare, che tutti abbiano un'alta idea della virtù della castità, della sua bellezza e del suo rifulgente splendore. Essa onora l'essere umano e lo rende capace di un amore vero, disinteressato, generoso e rispettoso degli altri.

13. È compito dei vescovi insegnare ai fedeli la dottrina morale concernente la sessualità, quali che siano le difficoltà che l'adempimento di questo compito incontra di fronte alle idee e ai costumi oggi diffusi. Questa dottrina tradizionale sarà approfondita, espressa in maniera adatta a illuminare le coscienze dinanzi alle nuove situazioni che si sono create, e arricchita con discernimento da ciò che può esser detto di vero e di utile circa il significato e il valore della sessualità umana. Mai principi e le norme di vita morale, che sono stati confermati nella presente dichiarazione, devono essere fedelmente ritenuti e insegnati. Si tratta, in particolare, di far capire ai fedeli che la chiesa non li mantiene come inveterati «tabù», né in forza di qualche pregiudizio manicheo, come spesso si pretende, ma perché sa con certezza che essi corrispondono all'ordine divino della creazione e allo spirito di Cristo e, dunque, anche alla dignità umana.

Missione dei vescovi è, altresì, quella di vigilare perché nelle facoltà di teologia e nei seminari sia esposta la sana dottrina alla luce e sotto la guida del magistero della chiesa. Essi devono, parimenti, avere cura che i confessori illuminino le coscienze e che l'insegnamento catechistico sia impartito in perfetta fedeltà alla dottrina cattolica.

Ai vescovi, ai sacerdoti e ai loro collaboratori spetta di mettere in guardia i fedeli contro le opinioni erronee, spesso proposte nei libri, nelle riviste e in pubblici convegni.

I genitori per primi, come anche gli educatori della gioventù, si sforzeranno di condurre, mediante un'educazione integrale, i loro figli e i loro allievi alla maturità psicologica, affettiva e morale quale conviene alla loro età. Essi daranno loro, a questo scopo, un'informazione prudente e adatta alla loro volontà ai costumi cristiani non soltanto con i consigli, ma soprattutto con l'esempio della loro propria vita, con l'aiuto di Dio ottenuto mediante la preghiera. Sapranno anche proteggerli dai tanti pericoli che i giovani neppure sospettano.

Gli artisti, gli scrittori e tutti coloro i quali dispongono degli strumenti di comunicazione sociale, devono esercitare la loro professione in accordo con la loro fede cristiana, coscienti della enorme influenza che essi possono esercitare. Essi devono ricordare che «il primato dell'ordine morale oggettivo deve essere rispettato assolutamente da tutti»,(21) e che non è lecito preferirgli un preteso fine estetico, un vantaggio materiale o il successo. Si tratti di creazione artistica o letteraria, di spettacoli o di informazioni, ciascuno, nel proprio campo, darà prova di tatto, di discrezione, di moderazione e di un giusto senso dei valori. In tal modo, lungi dall'aumentare la crescente licenza dei costumi, essi contribuiranno a frenarla, e a risanare anche il clima morale della società.

Da parte loro, tutti i fedeli laici, in virtù del loro diritto e del loro dovere d'apostolato, si faranno premura di agire nello stesso senso.


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Re: Religione e dintorni :)

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per Naturamorta ;)

Per me si può finire anche qui, perché penso sia sufficiente, ma se a te non sembra, posso anche continuare. Ciao. :cincin:


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la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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