Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmosfera

Dove discutere di altri sport e di tutto il resto
Avatar utente
matteo.conz
Messaggi: 10354
Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da matteo.conz »

Aggiungo tra gli ascolti un pezzo-album che ci sta nel brit anche se più recente. Con l'autore ci ho passato qualche serata e vizio ma non ho capito se è appunto un genio o un coglione....forse la seconda ma non so...

The libertines:


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Admin
Messaggi: 14950
Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 22:48

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Admin »

matteo.conz ha scritto:Con l'autore ci ho passato qualche serata e vizio
Ma personalmente con Doherty???


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Avatar utente
galliano
Messaggi: 19883
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da galliano »

Subsonico ha scritto:PUNTATA 3 - BRIT POP

Per parlare però di vera esplosione del brit-pop, si deve giungere agli SUEDE, vero fenomeno musicale costruito ad arte dai media britannici (che riproposero con successo il giochetto più di vent'anni dopo con gli Arctic Monkeys, i quali però sono riusciti a non rimanere fagocitati e prolungare con successo la carriera). Un vero e proprio lancio programmato: i Suede finirono in copertina dei tabloid britannici un anno prima che uscisse il loro album omonimo di debutto, che tramite "So Young" e "Animal Nitrate" li trascinerà verso il successo discografico. Androgenia del cantante Brett Anderson e Glam Rock poppizzato: è questo ciò che vuole la gran bretagna nel 1993. Il fenomeno-Suede durerà poco, bruciato già al secondo album (neanche brutto) dalla pressione mediatica e dai nuovi fenomeni in arrivo. Di tutt'altra pasta furono invece i PULP, dal dandyssimo Jarvis Cooker, un gruppo attivo già negli anni '80 ma che nei '90 troverà la situazione giusta per fare il botto : un caso, raro, in cui è il tempo che vivi ad adattarsi alla tua musica e non il contrario. I Pulp diventarono noti con "His'n'hers", ma fecero il gran botto con Different Class, anno '95, che conterrà le due hit più note del gruppo: "Common People" è una feroce satira ai ricchi che vorrebbero vivere a contatto con la middle class, mentre "Disco 2000" racconta prospettive di vita futura coi modi del tempo odierno. I Pulp poi prenderanno vie più astratte ed orchestrali in "This is hardcore" e continueranno a produrre musica di pregevole fattura, ma lontana da ciò che si può definire brit-pop.
Oddio, non sono molto d'accordo sulla costruzione mediatica degli SUEDE, tra i miei preferiti nell'ondata di brit pop degli anni 90.
Tra Suede e Pulp preferisco i primi, anche se non disprezzo i secondi.
In particolare la raccolta di b-sides Sci-Fi Lullabies (doppio cd) contiene dei pezzi favolosi che preferisco ai singoli stessi.
Considero Bernard Butler un po' il Johnny Marr degli anni 90.


Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7576
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Subsonico »

Guarda Galliano, non intendevo dire certo che i Suede alla fine fossero fuffa, anzi.
Leggendo le cronache dell'epoca, e per il vago ricordo che ho (d'altronde avevo solo 5 anni) mi è sembrato che fossero stati oltremodo lanciati nel firmamento, un po' come, dicevo, è successo in tempi recenti per gli Arctic Monkeys dopo appena un pezzo, e in parte anche per i Libertines (ma lì più che altro era Doherty personaggio da tabloid).


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Avatar utente
galliano
Messaggi: 19883
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da galliano »

Subsonico ha scritto:Guarda Galliano, non intendevo dire certo che i Suede alla fine fossero fuffa, anzi.
Leggendo le cronache dell'epoca, e per il vago ricordo che ho (d'altronde avevo solo 5 anni) mi è sembrato che fossero stati oltremodo lanciati nel firmamento, un po' come, dicevo, è successo in tempi recenti per gli Arctic Monkeys dopo appena un pezzo, e in parte anche per i Libertines (ma lì più che altro era Doherty personaggio da tabloid).
A mio avviso sei tratto in inganno dal fatto che la loro fama abbia preceduto l'album, ma questa è una cosa tutt'altro che infrequente nel Regno Unito e non necessariamente per manovre di marketing, ma semplicemente per una diversa cultura musicale che si esprime attraverso i concerti nei pub o nei festival che danno una fama indipendente dalle pubblicazioni discografiche.


Avatar utente
cauz.
Messaggi: 13843
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 12:53
Località: milano
Contatta:

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da cauz. »

Subsonico ha scritto:Guarda Galliano, non intendevo dire certo che i Suede alla fine fossero fuffa, anzi.
Leggendo le cronache dell'epoca, e per il vago ricordo che ho (d'altronde avevo solo 5 anni) mi è sembrato che fossero stati oltremodo lanciati nel firmamento, un po' come, dicevo, è successo in tempi recenti per gli Arctic Monkeys dopo appena un pezzo, e in parte anche per i Libertines (ma lì più che altro era Doherty personaggio da tabloid).
discorso equivalente si puo' fare pure con gli oasis, comunque, che furono dichiarati come next big thing quando all'attivo c'era soltanto un singolo (benchè "supersonic" fosse probabilmente una delle loro canzoni meglio riuscite).
ricordo ancora l'attesa con tanto di count down per l'uscita del disco in italia.
la verità è che l'intero movimento brit-pop, se di movimento si può parlare, fu fortemente spinto dalla stampa e dall'establishment musicale, che aveva estrema necessità di una proposta "nuova" dopo l'auto-distruzione del grunge.. forse anche intravedendo le novità che di li' a poco avrebbero rivoltato il mercato musicale come un calzino (i primi masterizzatori erano forse già in circolazione, nel giro di pochi anni sarebbero stati la quotidianità insieme a napster).
"nuova proposta" sta forzatamente tra virgolette perchè, come sottolineato da tanti, il brit-pop non aveva nulla di nuovo, pescava a piene mani dal pop britannico che fosse quello tradizionale o -più di frequente- l'indie-pop che già dagli anni '80 proliferava in UK


"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
@cauz_ | bidonmagazine.org | confindustrial.noblogs.org
Avatar utente
galliano
Messaggi: 19883
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da galliano »

cauz. ha scritto:
Subsonico ha scritto:Guarda Galliano, non intendevo dire certo che i Suede alla fine fossero fuffa, anzi.
Leggendo le cronache dell'epoca, e per il vago ricordo che ho (d'altronde avevo solo 5 anni) mi è sembrato che fossero stati oltremodo lanciati nel firmamento, un po' come, dicevo, è successo in tempi recenti per gli Arctic Monkeys dopo appena un pezzo, e in parte anche per i Libertines (ma lì più che altro era Doherty personaggio da tabloid).
"nuova proposta" sta forzatamente tra virgolette perchè, come sottolineato da tanti, il brit-pop non aveva nulla di nuovo, pescava a piene mani dal pop britannico che fosse quello tradizionale o -più di frequente- l'indie-pop che già dagli anni '80 proliferava in UK
Certo, benché gradevoli di nuovo non c'era moltissimo, sopratutto negli Oasis.
A mio avviso gli anni 80 sono stati parecchio più interessanti degli anni 90 per l'ambito pop.


dietzen
Messaggi: 8029
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 21:19

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da dietzen »

cauz. ha scritto:
Subsonico ha scritto:Guarda Galliano, non intendevo dire certo che i Suede alla fine fossero fuffa, anzi.
Leggendo le cronache dell'epoca, e per il vago ricordo che ho (d'altronde avevo solo 5 anni) mi è sembrato che fossero stati oltremodo lanciati nel firmamento, un po' come, dicevo, è successo in tempi recenti per gli Arctic Monkeys dopo appena un pezzo, e in parte anche per i Libertines (ma lì più che altro era Doherty personaggio da tabloid).
discorso equivalente si puo' fare pure con gli oasis, comunque, che furono dichiarati come next big thing quando all'attivo c'era soltanto un singolo (benchè "supersonic" fosse probabilmente una delle loro canzoni meglio riuscite).
ricordo ancora l'attesa con tanto di count down per l'uscita del disco in italia.
la verità è che l'intero movimento brit-pop, se di movimento si può parlare, fu fortemente spinto dalla stampa e dall'establishment musicale, che aveva estrema necessità di una proposta "nuova" dopo l'auto-distruzione del grunge.. forse anche intravedendo le novità che di li' a poco avrebbero rivoltato il mercato musicale come un calzino (i primi masterizzatori erano forse già in circolazione, nel giro di pochi anni sarebbero stati la quotidianità insieme a napster).
"nuova proposta" sta forzatamente tra virgolette perchè, come sottolineato da tanti, il brit-pop non aveva nulla di nuovo, pescava a piene mani dal pop britannico che fosse quello tradizionale o -più di frequente- l'indie-pop che già dagli anni '80 proliferava in UK
da considerare pure che l'inghilterra verso la metà degli anni 90 era in piena rinascita e anche a livello musicale nei media di settore si pompava qualsiasi cosa e si cercava in continuazione la novità (al di là del fatto che poi lo fosse o meno).


Avatar utente
matteo.conz
Messaggi: 10354
Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da matteo.conz »

Admin ha scritto:
matteo.conz ha scritto:Con l'autore ci ho passato qualche serata e vizio
Ma personalmente con Doherty???
Si,quando abitavo a padova e lui veniva in tour, andavo con un tipo amico del suo "manager" italiano a bologna e milano classiche tappe del tour. Andavamo al concerto e poi nel backstage a far festa,l'ultima volta suonava con altr gente,non so, e c'era anche kate che cantava in 2 canzoni. Lei è proprio una apposto e ha fatto due parole di circostanza mentre Pete oltre ad essere un attaccabrighe professionista,è spesso anche arrogante (ci usava) però mi ha regalato un foglio con una "poesia" cioè i suoi vaneggiamenti delle 5 del mattino. All'ultimo concerto a bologna ha perso 3 aerei ed è arrivato alle tre all'estragon,ha suonato,spaccato tutto quello che riusciva e poi è andato in stazione a suonare la chitarra sotto i portici,c'era piu gente li alle 6 del mattino che al concerto. Quella volta fu davvero figo ma altre volte mi ha dato l'impressione di essere un poser.



Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Avatar utente
galliano
Messaggi: 19883
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da galliano »

matteo.conz ha scritto:
Admin ha scritto:
matteo.conz ha scritto:Con l'autore ci ho passato qualche serata e vizio
Ma personalmente con Doherty???
Si,quando abitavo a padova e lui veniva in tour, andavo con un tipo amico del suo "manager" italiano a bologna e milano classiche tappe del tour. Andavamo al concerto e poi nel backstage a far festa,l'ultima volta suonava con altr gente,non so, e c'era anche kate che cantava in 2 canzoni. Lei è proprio una apposto e ha fatto due parole di circostanza mentre Pete oltre ad essere un attaccabrighe professionista,è spesso anche arrogante (ci usava) però mi ha regalato un foglio con una "poesia" cioè i suoi vaneggiamenti delle 5 del mattino.
Ullalà, ma quindi sei un vip che frequenta il jet set e ce lo dici così quatto quatto :D
Non è che vieni da Covtina invece che dalla più proletaria Feltre?
Mica sarai Matteo Marzotto? :bll:


Avatar utente
matteo.conz
Messaggi: 10354
Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da matteo.conz »

Ma fammi il piacere vip...vado a concerti feste e uno come pete lo puoi incrociare nei peggio bassi fondi. Io ci andavo sempre ai suoi concerti perchè appunto questo mio amico e il manager di pete scrivono poesie e fanno parte del movimento post-situazionista. Hanno appena fatto un reading alla biennale e sn stati un mese in un castello a far "ricerca" per scrivere il manifesto post-situazionista, in pratica sono dei pazzi scatenati finanziati da uno scozzese pieno di soldi che gli paga sesso droga and rock'n'roll...tipo mecenate. Questo era il proprietario della mitica fanzine dazed&confused. Pete e kate sono le uniche persone famose con cui ho passato una serata,niente di chè e non c'è niente da vantarsi.
Guarda che divi irragiungibili:


Immagine

Immagine


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Avatar utente
galliano
Messaggi: 19883
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da galliano »

Non prendermi alla lettera stavo scherzando ;)

Tornando in tema, nel pop anni novanta ci siamo persi i gallesi
Manic Street Preachers

Motorcycle Emptiness
http://www.youtube.com/watch?v=BK0MWbSG2zU


Admin
Messaggi: 14950
Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 22:48

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Admin »

galliano ha scritto: Ullalà, ma quindi sei un vip che frequenta il jet set e ce lo dici così quatto quatto :D
Non è che vieni da Covtina invece che dalla più proletaria Feltre?
Guavda, quella Kate è pvopvio uno zucchevino... lui invece, cavo mio, che attaccabvighe avvogante!!!

:diavoletto: :unzunz: :crazy:


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
dietzen
Messaggi: 8029
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 21:19

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da dietzen »

galliano ha scritto: Tornando in tema, nel pop anni novanta ci siamo persi i gallesi
Manic Street Preachers

Motorcycle Emptiness
http://www.youtube.com/watch?v=BK0MWbSG2zU
gran pezzo questo...
non catalogabili nel brit-pop ma certo molto interessanti... purtroppo si perse pure richey edwards e i dischi senza di lui sono stati non al livello precedente.


Avatar utente
galliano
Messaggi: 19883
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da galliano »

dietzen ha scritto:
galliano ha scritto: Tornando in tema, nel pop anni novanta ci siamo persi i gallesi
Manic Street Preachers

Motorcycle Emptiness
http://www.youtube.com/watch?v=BK0MWbSG2zU
gran pezzo questo...
non catalogabili nel brit-pop ma certo molto interessanti... purtroppo si perse pure richey edwards e i dischi senza di lui sono stati non al livello precedente.
Ostrega bravo, mi ero scordato di richey edwards.
Eccolo nella sua foto più famosa che all'epoca fece scalpore:
for real
Allegati
tumblr_li2yooTiy21qdatawo1_400.jpg
tumblr_li2yooTiy21qdatawo1_400.jpg (74.3 KiB) Visto 8626 volte


Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7576
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Subsonico »

PUNTATA 4 - L'INGHILTERRA PIU' TORBIDA: SHOEGAZE E TRIP-HOP

Nella puntata precedente ci eravamo dedicati al Brit-Pop, un sound tipicamente britannico che negli anni '90 aveva affondato i suoi colpi nel mainstream. Ma gli UK in musica dei '90 non sono stati solo questo (e neanche ciò che ci accingiamo a descrivere basterà): esistono movimenti cresciuti di nascosto al grande pubblico europeo, in gran parte dimenticati come lo Shoegaze, ormai confuso tra i meandri del post-rock e del Dream-Pop, in parte ben ricordati come il Trip-Hop, più duraturo forse perchè più moderno e trascinato da quel gran gruppo che tutt'ora sono i Massive Attack.


SHOEGAZE, Ovvero guardarsi le scarpe

Lo Shoegaze ha vissuto la sua epoca d'oro nei primi '90, ma nasce negli ottanta tramite dei grandi precursori come gli SPACEMEN 3, i quali in un'epoca di revival sixties come furono gli ottanta trovarono il modo di fondere la psichedelia con quel gran calderone di emozioni distorte che erano i Velvet Underground, da sempre fonte d'ispirazione delle opere più estreme del rock moderno. La via di passaggio furono gli allucinogeni, il risultato fu The Perfect Prescription: un mix inconsueto di feedback e noise che in seguito, prenderà il nome di Shoegaze, dall'attitudine dei gruppi interessati in questo tipo di genere a "guardarsi le scarpe" mentre si suona. In realtà, si trattava di una necessaria attenzione per i pedali, che pubblico e critica spesso non riuscivano a cogliere e interpretavano più come un atteggiamento di distacco del musicista stesso.

Immagine

La definizione di shoegaze nascerà però coi MY BLOODY VALENTINE, probabilmente l'unico gruppo di questa scena che è tutt'oggi ricordato (forse per l'uso della bellissima "Sometimes" nel film Lost in Translation". Questi irlandesi, anch'essi costituitisi negli '80, riuscirono a prendere il granitico uragano sputato fuori in Isn't Anything del 1988 ed a trarne l'occhio del ciclone, pubblicandolo sotto il nome di Loveless nel 1991. Un denso magma di campionamenti e distorsioni al quale tuttavia il gruppo irlandese sembra sempre in grado di tenere le redini, trasformando il caos in nènie paranoiche. L'apice è poi appunto "Sometimes", ballad senza tempo sostenuta su una struttura semplicissima: una chitarra acustica, una chitarra ultradistorta e la sottile voce di Shields. Più un intervento di tastiera settata sugli archi. L'effetto è straniante e proietta l'ascoltatore in una dimensione a cavallo tra due universi paralleli. La composizione inconsueta della band, formata per metà da donne, completa l'effetto straniante, con la Butcher e Shields (anch'egli dotato di una voce particolarmente sottile e gentile) che si alternano in un canto sussurrato.

Immagine

Ma a parere di chi vi scrive il vero capolavoro dello Shoegaze è un altro: provenienti da Oxford, i RIDE di Andy Bell sfornarono un capolavoro assoluto come disco d'esordio, dal titolo Nowhere, fantasmagorico sin dalla copertina: un onda dispersa nell'oceano, della quale non si intuisce nè l'inizio nè la fine, e che non si sa dove andrà a infrangersi. Così è la musica dei Ride: intensa e crescente come un'onda, incapace di spegnersi in un momento preciso. Il disco d'esordio parte subito con "Seagull": sono basso e batteria a farla da padroni, permettendo alle chitarre di estendere il loro potenziale su strutture molto articolate. Si distingue anche il marchio di fabbrica della band di Oxford, che è l'uso pesante e ostentato dei cori, tale da non poter isolare la concezione di "cantante" in questa band, sebbene canti per lo più Bell. Dopo 40' di ondate psichedeliche e distorsioni, si chiude con "Nowhere", pezzo fuori dal tempo e dallo spazio, che dal vivo diventa poi una assurda rincorsa tra chitarre e feedback senza speranza di ritrovare il filo del discorso. I Ride sforneranno altri album ma non riusciranno a ripetere questo capolavoro: nei 2000 Bell finirà a sorpresa a ridare sostanza al basso degli Oasis nei lavori degli anni duemila, da "Standing on the shoulder of giants" in poi.

Restano da ricordare, di questa scena, anche gli SLOWDIVE, che pubblicheranno 2 album notevoli, Souvlaki nel 1994 e Pygmalion nel 1995, e saranno l'ultima bandiera del genere, costretto poi a perdersi nei meandri dei nuovi generi che verranno. Gli Slowdive coniugano un po' delle caratteristiche dei gruppi precedentemente elencati, mettendoci del loro soprattutto nello stile cantautorale nel primo album, con la bellissima "Allison" che ascoltata abbinata al video può ricordare, per chi ha fatto questa vita, la ragazza sorridente delle feste universitarie che finiva per ubriacarsi un po' e risultare ancor più tenera, quella che un po' tutti volevamo amare e che in pochi riuscivano a catturare. Pygmalion invece si accosta più al dream pop e ricorda il suono di un grande gruppo degli ottanta, i Cocteau Twins, i quali in Elizabeth Fraser avevano una splendida voce eterea, al quale Rachel Goswell è accostabile.

ASCOLTI CONSIGLIATI:

http://www.youtube.com/watch?v=NN2CK48l4GM SPACEMEN 3 - TAKE ME TO THE OTHER SIDE
http://www.youtube.com/watch?v=t0dJqlvOSq4 MY BLOODY VALENTINE - SOMETIMES
http://www.youtube.com/watch?v=rJh7q2QCiyc RIDE - NOWHERE (live 1992)
http://www.youtube.com/watch?v=jkM3M3zGcGE SLOWDIVE - ALLISON

TRIP HOP : Il "Bristol Sound"

In questo caso, possiamo parlare di un genere che nasce da una città, da un'atmosfera. Anch'esso ha le sue radici negli anni '80, ma queste radici non vanno viste tanto per la musica, quanto per l'ambiente che si era venuto a creare. Erano i primi anni dell'immigrazione e Bristol pullulava di immigrati provenienti dai paesi caraibici, che portavano il loro reggae e lo spingevano a confondersi con la musica dei bianchi. Nasce così "The Wild Bunch", un collettivo di DJ che animerà le serate del The Tube, non lontano dall'area universitaria. Da esso prenderanno forma poi i 2 gruppi princpali del movimento: Massive Attack e Portishead.

Immagine

Del Naja, Daddy G e Vowles, parte del collettivo Wild Bunch, si mettono insieme nel 1988 cominciando a produrre un nuovo genere di hip-hop, genere preferito di Vowles. Ma il loro sound non ha niente a che vedere con l'hip-hop americano: i rapper sono sostituiti da intense voci Soul, i beat sono scheletrici e isolati, spesso confusi dai riverberi del dub: è quel che si può riassumere come Trip-Hop, il genere dei MASSIVE ATTACK. Mezzanine, del 1998, ultimo lavoro del trio insieme, rappresenta il punto più alto raggiunto dalla musica degli uomini di Bristol, che per portare avanti le sue opere ha usato voci femminili di prestigio, come quella della sopracitata Fraser che darà la sua voce all'immortale "Teardrop", inconfondibile nel suo beat secco come lo scoccare delle lancette di un orologio. Di quest'album va ricordata anche "Angel". Spesso collaborava coi Massive Attack un ometto di nome TRICKY, anche lui parte del collettivo ma più vicino all'hip-hop. Grazie a ciò, incorrerrà in un improvviso e inatteso successo nel 1995, con Maxinquaye.

Distanti dai Massive Attack troviamo i PORTISHEAD, assimilabili nel sound ma non facenti parte del Wild Bunch. Il loro approccio verso il genere è diverso: i campionamenti vanno più a catturare una certa musica retrò, come accade in "Sour Times", e renderla viscerale, come in "Glory Box", grazie alla voce intensa di Beth Gibbons. I Portishead hanno una storia strana, che li ha visti incidere solo 2 album nei '90 nonostante il successo crescente, si dice persino che Barrow, la mente della band, componesse per conto suo e mandasse le registrazioni per posta a Beth Gibbons. Fatto sta che dopo un lungo periodo di assenza dalle scene, il gruppo è tornato di recente nel 2009 con Third, il terzo album appunto, che ha sorprendentemente scritto una nuova, aggiornata pagina del Trip-hop col suono della metropoli aggiornato al ghiaccio degli anni zero. Anche i Massive Attack tornarono nello stesso periodo sulle scene, pubblicando un altro grande album, Heligoland.

ASCOLTI CONSIGLIATI:

http://www.youtube.com/watch?v=g7gutsi1uT4 PORTISHEAD- SOUR TIMES
http://www.youtube.com/watch?v=Vi76bxT7K6U MASSIVE ATTACK - KARMACOMA
http://www.youtube.com/watch?v=9semULFpEbU TRICKY - TRICKY KID


PROSSIMA PUNTATA

Nella quinta puntata non faremo riferimento a un genere in particolare, ma cercheremo, tra i gruppi rock degli anni '90, quali sono riusciti meglio ad incarnare lo spleen dell'epoca, e perchè . Quindi, d'obbligo sarà puntare il faro sui Radiohead, ma toccherà anche ai Neutral Milk Hotel, ai Built to Spill e a tanti altri.


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Avatar utente
matteo.conz
Messaggi: 10354
Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da matteo.conz »

eccezionale subsonico!
:clap:


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7576
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Subsonico »

PUNTATA 5 : SPLEEN

A volte il sentimento di un'epoca filtra attraverso la musica del suo tempo. Indipendentemente dai generi nati nell'epoca, che spesso però sono conseguenza stessa dell'epoca, c'è spesso un trait d'union che filtra nei testi delle canzoni, nelle atmosfere create e nel modo di crearle. Nelle canzoni dei '60 e '70 c'erano una forte voglia di libertà, in quelle degli '80 prevaleva il sentimento della trasgressione, nei '90 avviene una forte inversione di tendenza e le produzioni musicali più dei gruppi rock che possano avere una vaga espressione cantautorale si fanno cupe, ansiogene, spesso esasperate: in una parola, è SPLEEN. È di questa epoca che sono figli i Radiohead, i migliori interpreti delle ansie degli anni '90. Ma come vedremo più in là, non ci sono stati solo loro.

Immagine

Molti dei critici, tranne quelli che i Radiohead non li han proprio digeriti, considereranno OK Computer come l'album più rappresentativo per descrivere la musica dei '90. Difficile trovare un esempio più calzante: Ok Computer è stato uno degli ultimi rari successi di critica e gruppo, un disco che oggi conoscono praticamente tutti e che è riuscito a far breccia in maniera trasversale. Un disco "cantautorale", ma con un suono particolarmente innovativo.
I RADIOHEAD erano alla terza prova: nati come gruppo Brit-Pop con la famosissima hit "Creep" (tutt'oggi il loro pezzo più conosciuto), passarono da un album quasi "da U2" come The bends, che alternava hit praticamente pop come "High & Dry" e "Street spirit" a pezzi granitici e potenti come "Just", che metteva in luce lo stile innovativo di Colin Greenwood, abile chitarrista che può piacere a un fan dei Led Zeppellin e suonare innovativo allo stesso tempo con assoli sul vibrato e con acuti lunghissimi, tipo Sonic Youth.
OK Computer è tutt'altro. L'effetto dell'ascolto del primo pezzo, "Airbag", è sempre lo stesso: l'aria si raggela e tutto intorno diventa bianco sporco, come nella copertina dell'album. "In a fast german car
\I’m amazed that I survived\An airbag saved my life" quanto rappresenta un'epoca questa frase? Il frenetico rincorrersi in macchina, al pieno dell'espansione tecnologica (come si diceva in Matrix, prima che qualcuno cominciasse a parlare di Decrescita o Lacrime e Sangue), rischiando un incidente in cui solo una sacca di gomma può salvarci.
I pezzi-simbolo sono però altri: al primo posto ex-aequo, troviamo "Karma Police" e "No Surprises". La prima, racconta di un'ipotetica polizia del Karma (dei Karmabinieri, insomma) chiamata a intervenire per sedare l'ipotetica molestità del vicino. In realtà la canzone denuncia l'intolleranza nella grande città, dove il vicino "rumoroso" o semplicemente eccentrico viene necessariamente visto come un elemento di disturbo dal quale tutelarsi tramite la legge, senza neanche provare a conoscerlo meglio e a trovare un punto d'interesse. Quante volte commettiamo questi errori di valutazione dettati da paura e pigrizia? La seconda racconta il sogno europeo, contrapposto a quello americano: realizzarsi non è più viaggiare sul chopper, andare a Capo Horn o altre amenità da tenere rinchiuse negli anni '70, ma "Such a pretty house and such a pretty garden".
Poi ci sono una serie di pezzi che meriterebbero quasi tutti una citazione, ma non serve, basta respirare l'atmosfera dell'album ascoltandolo. Basterà citare "Lucky", sulla falsa riga di Airbag, ma con una certa dose di epicità, o la folle "Paranoid Android" canzone di interpretazione difficile, se non nulla, in compenso spettacolare a livello sonoro, dimostrazione che negli anni '90 scrivere una canzone che voglia dire qualcosa di compiuto non serve più per renderla immortale.

Un altro gruppo, che si era già costruito la sua fama ampiamente negli anni '80, riuscì a catturare l'atmosfera del tempo e metterla in CD, più grazie ai singoli che agli album. Due pezzi che possono essere nettamente archiviati come malinconici sono decisamente "Losing my Religion" e "Everybody Hurts" dei R.E.M-, usciti su diversi album: Out of time ed Automatic for the People, rispettivamente. Il primo in particolare è probabilmente l'album più ricordato dei REM, seppur più sfaccettato con pezzi solari quanto finiti come "Shiny Happy People". Automatic for the people, nella sua intimità, fu l'inevitabile reazione al successo dell'album precedente, successo dal quale i REM non sembravano essersi ripresi neanche dopo, tant è che in un ulteriore eccesso coniarono un album come Monster che faceva quasi il verso al grunge.

Altri gruppi, seppur meno famosi, sono riusciti a restituire un ottima polaroid dell'epoca. Uno di questi sono i RED HOUSE PAINTERS, che col loro esordio Down Colorful Hill riuscirono a scrivere il manifesto della malinconia, andando a pescare dal tormento che nell'epoca si esprimeva anche tramite il grunge. Down Colorful Hill è composto da sei pezzi, tutti memorabili, dei quali la title track risulta il miglior episodio. Un carillon sognante, con atmosfere da purgatorio, che scivola via per 11 minuti senza che neanche l'ascoltatore riesca ad accorgersene. Il cantante, Mark Kozelek, ex-tossicodipendente, racconta un sogno bellissimo e inquadra immagini commoventi delle nostre vite, tra tutte l'ultima : Siamo "Like empty roofs, above, life for poor doves". Un album che stringe il cuore, al quale seguiranno altri, simili ma non più così spontanei.

Immagine

Altri grandi interpreti dell'epoca, pur trascinando le loro atmosfere nel passato, furono i NEUTRAL MILK HOTEL, autori dei primi casi di psych-folk dai quali prenderanno a piene mani gruppi dei giorni nostri come Okkervil River e Wilco. I Neutral Milk Hotel di Athens, tra poco in reunion, vengono ricordati per lo più per un album, ovvero In the aeroplane over the sea, che è una sorta di ricordo di Anna Frank che vede il mondo attorno a sè disfarsi durante la seconda guerra mondiale. Siamo su un piano diverso rispetto ai Red House Painters: la musica dei Neutral Milk Hotel suona più esotica, vivace, a tratti addirittura giocosa con la presenza stabile di trombe e tromboni, ma nei testi la malinconia è acuta e netta. Due su tutte: la tenerissima title track e "Holland 1945", pezzo elettrico con distorsioni alla massima potenza e trombe (robe viste solo nello ska), che si conclude con una triste conclusione sulla guerra mondiale che distrugge storie e amori "It's so sad to see, the world agree".

Ci furono esempi di band che pescarono dalla tradizione cantautorale per costruire nuove pagine di blues. Un esempio sono i BUILT TO SPILL, caratterizzati da un cantato che ricorda fortemente Neil Young e allo stesso tempo da un suono incisivo e Psichedelico, che sembra prendere alla pari da Hendrix come dal noise e dallo shoegaze, trascinando dentro un violoncello. Perfect from now on è la massima espressione della loro musica.

ASCOLTI CONSIGLIATI:

RADIOHEAD - NO SURPRISEShttp://www.youtube.com/watch?v=u5CVsCnxyXg
R.E.M. - EVERYBODY HURTS http://www.youtube.com/watch?v=ijZRCIrTgQc
NEUTRAL MILK HOTEL - HOLLAND 1945
RED HOUSE PAINTERS - DOWN COLORFUL HILL http://www.youtube.com/watch?v=-5gk1aIDfX8
BUILT TO SPILL - I WOULD HURT A FLY http://www.youtube.com/watch?v=6Etx3YYKoW4


PROSSIMA PUNTATA: Nella prossima puntata affronteremo l'area ELECTRO degli anni '90, affrontato in maniera trasversale tutto ciò che è stato proposto: dalla claustrofobica elettronica britannica ai primi minimalismi house, dall'acid agli aggiornamenti industrial di Ministry e Nine Inch Nails.


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Admin
Messaggi: 14950
Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 22:48

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Admin »

Caro Nick, secondo me Paranoid Android è LA CANZONE degli anni '90, di gran lunga la più significativa del disco in questione e forse dell'intero percorso dei Radiohead. Malgrado la bellezza dei pezzi da te citati. Paranoid Android a parte (fa storia a sé, secondo me), le tracce dalla 4 alla 7 di quell'album sono per me da portarsi su un'isola deserta, per ascoltarle ovviamente in quell'esatto ordine. Disperazione-rinascita-riflessione-finedeigiochi.
4. Exit Music (For a Film)
5. Let Down
6. Karma Police
7. Fitter Happier
(Il link parte proprio da Exit Music, che per inciso, per il modo in cui si apre e cresce nel finale, è una delle canzoni in assoluto più belle da cantare, squarciandosi la gola e fregandosene se i vicini sentono).

Di Paranoid Android è secondo me enormemente significativo il video animato, eccolo: un tutt'uno inscindibile dalla canzone.


Fronte R.E.M., da quel gioiellino di Automatic for the People preferisco Drive ( ), ma secondo me ancora dopo l'esperimento Monster, il loro capolavoro è New Adventures in Hi-Fi. Anche qui, se uno vuol trovare il clima dei '90s, può pescare a piene mani.
Ad esempio: (E-Bow the Letter, con Patti Smith al controcanto. Spogliatela dalla [super]produzione, immaginatela suonata con chitarra e armonica e cantata con voce strascicata, sembra una canzone di Bob Dylan).
O ancora, Leave, inizio placido di chitarra, poi sirena spiazzante/spazzante ed ecco la lunga digressione interiore/metropolitana.
Una bella scarica di adrenalina è So Fast So Numb, ve la propongo live:


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Avatar utente
pacho
Messaggi: 2859
Iscritto il: giovedì 8 settembre 2011, 19:29

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da pacho »

No so perchè ma leggendo questo 3d mi sembra di fare un salto indietro nel tempo quand'ero punk e c'avevo ancora capelli e gingilli :diavoletto:
http://www.vice.com/it/read/manu-chao-b ... r-festival


Utenti ignorati: Strong, Salvatore77, beppesaronni
Avatar utente
matteo.conz
Messaggi: 10354
Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da matteo.conz »

Admin ha scritto:
galliano ha scritto: Ullalà, ma quindi sei un vip che frequenta il jet set e ce lo dici così quatto quatto :D
Non è che vieni da Covtina invece che dalla più proletaria Feltre?
Guavda, quella Kate è pvopvio uno zucchevino... lui invece, cavo mio, che attaccabvighe avvogante!!!

:diavoletto: :unzunz: :crazy:
hahah questa me l'ero persa.. :D
Quella notte,quando il tasso alcolico era ok non potei piu resistere e faccio a kate: è piu di un'ora che siamo nella stessa stanza,non posso non darti un bacio e lei ubriachissima mi fa : ma certo tesoro! gli do un bacio sulla guancia e da li tutti i presenti si sn messi in fila per un bacio,qualcuno provavqa a darglielo in bocca e lei rideva e rideva diverita: una dea!
ancora complimenti a sub,scrivi in modo fantastico...scrivi su qualche fanzine o webzine musicale?


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7576
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Subsonico »

Macché , scrivo su Cicloweb :)
Di guru alla Scaruffi ce ne sono fin troppi, non credo di poter aggiungere molto.
La mia conoscenza deriva dalle letture delle biografie di Ondarock in primis, ma reputo anche buoni informatori Rockit e sentireAscoltare
.Poi ho un giro di amici a Bitonto col quale ho condiviso qualche breve esperienza musicale. che mi tiene informato sulle nuove uscite .


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Avatar utente
galliano
Messaggi: 19883
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da galliano »

Un piccolo spazio tra fine anni 80 e 90 l'hanno avuto anche gli scozzesi The Waterboys

da Fisherman's Blues del 1988

Fisherman's Blues
http://www.youtube.com/watch?v=_VKouBHarIo

And a Bang on the Ear
http://www.youtube.com/watch?v=xmyPHfu9c0c

Strange Boat
http://www.youtube.com/watch?v=x-NXwRUQcmg


Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7576
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Subsonico »

Suonano a Padova a Fine Novembre con la formazione originale (almeno questo si evince dai cartelloni), se può interessarti.


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Avatar utente
galliano
Messaggi: 19883
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da galliano »

Subsonico ha scritto:Suonano a Padova a Fine Novembre con la formazione originale (almeno questo si evince dai cartelloni), se può interessarti.
Grazie Sub.
In realtà son passati tanti anni, mi sono tornati in mente oggi rovistando nella playlist sul PC, ma sono decenni che ne ho perso le tracce.
Dovendo centellinare il tempo libero credo che li lascerò passare senza colpo ferire.

Invece anche se si tratta di pieni anni ottanta, meriterebbero un inciso Joy Division:

Love Will Tear Us Apart


Atmosphere


Avatar utente
matteo.conz
Messaggi: 10354
Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da matteo.conz »

radioooo like transmissionnnnn



la suonavo sempre (male) col basso, ti gasa un botto sto riff!


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
dietzen
Messaggi: 8029
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 21:19

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da dietzen »

riaggancio i joy division agli anni 90 con la cover (secondo me eccellente) di she's lost control fatta da una band che mi piaceva molto, i girls against boys.


fra l'altro manco a farlo apposta giusto la settimana scorsa ho visto il film biografico su ian curtis, control, e non è affatto male.


Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7576
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Subsonico »

PUNTATA 6 : MUSICA ELETTRONICA

Vi risparmio Corona e altre amenità, ma va detto che il dancefloor attuale deve molto agli anni '90, qualunque esso sia. La musica da ballare, sia essa quella di una raffinata discoteca milanese o del centro sociale occupato di Padova, nasce dall'abbraccio definitivo dei campionatori con le discoteche, sancito definitivamente negli anni '90 dopo che negli anni '80 le tastiere avevano preso il potere nel mondo della musica e i DJ erano quelli che "mettevano i dischi". Le cose nel tempo sono cambiate, tant è che i primi DJ da milioni di lire arrivano proprio alla fine del secolo, con il mestiere del DJ che diventa seriamente professionale, e Molella che assicura la sua mano per un gran pacco di soldi (si parla addirittura di 2 miliardi del vecchio conio).

I generi ai quali la musica di oggi più deve si sviluppano per lo più in Inghilterra, patria dell'elettronica più spinta: già negli '80 era foriera dei lavori dei COIL, indimenticato gruppo industrial che ha prodotto materiale di alta qualità e modernità fino a pochi anni fa, quando John Balance è morto per una banale caduta per le scale (a fine anni '90 produrranno uno dei loro lavori più cupi, Musick To Play in the Dark: nomen omen) : i lavori più noti arrivano soprattutto nell'ambito della techno-ambient e della drum'n'bass.

TECHNO-AMBIENT : la WARP RECORDS

Immagine

È abbastanza difficile parlare, nell'ambito della musica elettronica, di album significativi, specie quando si parla di techno e prodotti da discoteca. Ma nel caso della techno, un punto di riferimento c'è ed è la Warp Records, etichetta di Sheffield nata nel 1989 che seppe raccogliere attorno a sè i migliori produttori della scena inglese. 2 nomi su tutti: AUTECHRE, duo di Manchester, e Richard D. James, ragazzo della Cornovaglia che pubblicherà sotto diversi pseudonimi, come Polygon Window o APHEX TWIN. La Warp Records si fa notare con una serie di pubblicazioni, tra il '92 e il '94, sotto il nome di Artificial Intelligence: sono per lo più raccolte di musica techno-ambient firmate dai produttori sotto contratto della Warp. Tra questi, anche Incunabula, una delle più isiprate produzioni degli Autechre.
Molti altri artisti del genere sono poi passati negli anni dalla Warp Records, tra i quali Boards of Canada, Richie Hawtin (che sotto il nome di PLASTIKMAN, sarà uno dei padri fondatori del minimalismo, quello che poi dominerà le discoteche negli anni zero) e Squarepusher. Persino Brian Eno, in tempi recenti, ha avuto a che fare con la Warp Records.

DRUM'N'BASS

Immagine

Grazie alla velocità dei ritmi e a "media amici", la Drum'n'bass ebbe maggiore e immediato successo commerciale rispetto alle altre nuove forme di musica elettronica. Il principio della drum'n'bass è semplice quanto efficace: ritmi veloci di batteria con breakbeat all'interno e frequenze basse cupe e distorte: il risultato è una musica martellante e intensa, che ascoltata in un luogo chiuso attraversa tutto il corpo. Nata anch'essa dalla fusione della musica britannica con i ritmi afro-americani, come il trip hop, la drum'n'bass in breve tempo diventa fenomeno di massa. A trarne maggior vantaggio, in termini di popolarità, è il duo UNDERWORLD, del quale i due pezzi contenuti nella colonna sonora di Trainspotting (nella quale è presente persino Alexia!!!!), ovvero "Born Slippy" e "Dark & Long" diventeranno i pezzi più popolari. In particolare il primo, a chiusura del film col famosissimo monologo del protagonista, può difficilmente essere dimenticato dagli amanti del cinema.
Ad aggiungere qualcosa al genere ci ha pensato AMON TOBIN, grazie alle sue origini brasiliane: nella drum'n'bass introduce molti campionamenti di fiati e uno spiccato senso per il tribalismo, che lo portano a comporre nel 1997, Bricolage, album ricordato per la malinconica e acida "Easy Muffin" ma anche per la frenetica cavalcata finale di "Mission".

FRENCH TOUCH

Immagine

Dall'altra parte della Manica però, i colleghi mangiaranocchie non ne vogliono sapere di stare con le mani in mano. Rigettando gli spigolosi campionamenti della perfida Albione, i francesi pescano a piene mani dalla Disco Music e dall'eredità lasciata dai pionieri, primo su tutti Giorgio Moroder, e ricostruiscono un genere ballabilissmo e attuale come la French House. La musica francese, dalla fine degli anni '90 in poi, vive un momento di riconoscimento internazionale per la sua ineccepibile modernità, a differenza di quanto prodotto dai colleghi transalpini e più in generale dall'Europa extrabritannica, tant è che si arriva a parlare di French Touch.
Ovviamente, in prima linea per la ribalta francese ci sono i misteriosi DAFT PUNK, duo di produttori che mantiene ormai da quasi 20 anni la sua identità immacolata (un vero privilegio, per chi vive nel Jet System). Il loro apogeo sarà con "Discovery", ma già nel 1997 si permettono di lanciare hit internazionali, contenute in Homework, come "Da Funk" e soprattutto la tuttora popolarissima "Around The World". Non sono soli: nel 1999 esordisce Cassius e poi nei primi anni 2000 toccherà ai vari Bob Sinclair, Martin Solveig, David Guetta andare alla conquista delle discoteche mondiali.
Più vicini al pop, al downtempo, più "francesi" invece sono l'altro duo celebre del french touch, appartenente agli stessi anni: sono gli AIR, autori di splendide ballate elettroniche come "All I Need" e più in là, "Playground Love", contenuta nella colonna sonora de "Il Giardino delle Vergini Suicide" che realizzarono a fine 1999. Il loro esordio del 1998, Moon Safari, traccia un solco nell'ambito della musica elettronica, unendo la loro sensibilità tutta francese all'uso giocoso dell'elettronica. Il risultato è un pezzo come "Sexy Boy", dall'incedere a tratti teso, a tratti grottesco, a tratti romantico.



ASCOLTI CONSIGLIATI:

AUTECHRE - BASSCADET http://www.youtube.com/watch?v=98uZgPXBEKE
APHEX TWIN - XTAL http://www.youtube.com/watch?v=Q0q1gCsZykg
UNDERWORLD - DARK & LONG http://www.youtube.com/watch?v=NwRMLpxjt58
AMON TOBIN - MISSION http://www.youtube.com/watch?v=6RVmkQwI34k
AIR - SEXY BOY http://www.youtube.com/watch?v=A_ulZiob5I0


PROSSIMA PUNTATA:

La prossima puntata sarà dedicata ad alcuni dei miei generi preferiti, il dream pop e lo slowcore, costole deformi del post-rock. E dunque Sigur ros, Mercury Rev, Low, Spiritualized...


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
dietzen
Messaggi: 8029
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 21:19

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da dietzen »

accidenti sub, e i chemical brothers e fatboy slim? :old:


Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7576
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Subsonico »

dietzen ha scritto:accidenti sub, e i chemical brothers e fatboy slim? :old:
c'hai ragione, cazzo. Ho scritto con la costante sensazione di essermi dimenticato qualcuno :D
Tipo i Prodigy... :diavoletto:


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Avatar utente
matteo.conz
Messaggi: 10354
Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da matteo.conz »

nell'elettronica anni 90 io ci metterei anche gli spiral tribe!
sentite questo live di ormai 20anni fa: sono avanti anni luce!


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7576
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Subsonico »

PUNTATA 7 : Oltre il Post-Rock. DREAM POP E SLOWCORE

Come già detto a inizio thread, gli anni '90 sono spesso associati a un'atmosfera cupa, a un cielo di ghisa. Sarà il clima, sarà il colpo di coda dell'eroina. Fatto sta che la musica captò l'atmosfera del tempo e nacque così il Post-Rock. Ma a fianco al filone più ]ortodosso ne nacquero altri, veri e propri sottogeneri, che esprimevano quella sensazione con sfumature diverse. E adesso le esaminiamo.

DREAM POP

Immagine
Il Dream pop di per sè nasce negli anni '80 come parte più eterea della new wave. Chi ha ascoltato i Cocteau Twins non può che rimanere folgorato dalle atmosfere senza tempo e dalla voce vellutata di Elizabeth Freaser, all'epoca di Treasure giovanissima. Il Dream Pop degli anni '90 è invece influenzato dalla immediatamente precedente ondata Shoegaze ed è di fatto una fusione tra i due generi: un piegamento del rumore verso l'armonia e la dolcezza. I MERCURY REV son stati una delle rappresentazioni più schizoidi del genere: nascono psichedelici e viscerali in Yerself is Steam, benchè pezzi come "Car Wash Hair" lasciano intravedere un percorso diverso. Che si concretizza con Deserter's songs e nello splendido gioco di colori di "Delta Sun Bottleneck Stomp".

Il forte segno del solco dello shoegaze si sente anche in uno dei lavori più interessanti ed influenti del periodo, ossia Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space degli SPIRITUALIZED , che altro non sono che la continuazione della carriera di Jason Pierce dopo lo scioglimento degli Spacemen 3, i padrini dello shoegaze. La title track del disco, in particolare, è una rivistiazione lunare di "I can't help falling in love", forse uno dei pezzi più strazianti di Elvis: arrichisce un pezzo che racconta la delusione di un uomo col senso di beffa e rifiuto della realtà tipico degli anni '90, un ponte insomma.

Ma forse la miglior rappresentazione del genere sono gli islandesi SIGUR ROS. Un caso raro di fusione di una tradizione sconosciuta a gran parte del mondo, come quella dell'isola scandinava, alle tendenze del tempo. L'effetto che si è ottenuto non ha termini di paragone validi. I Sigur Ros daranno alle stampe Von nel 1995 e Agaetis Byrjun nel 1999, ottenendo con quest'ultimo anche la ribalta internazionale: provare a descrivere il loro suono in modo tecnico è arduo. È musica che viene dal profondo silenzio e dall'anima, "dopata" solo da un uso pesantissimo dell'archetto di violoncello sulla chitarra elettrica, come nessuno prima aveva mai osato fare. L'effetto, lo potete ascoltare in quell'iceberg sonoro che è "Svefn-G-Englar". Il vero capolavoro i Sigur Ros lo firmeranno poi nel millennio successivo, con l'album senza nome cantato in Hopelandic, ma questa è un'altra storia ed appartiene ad un'altra epoca.

Eppure, è proprio in quell'epoca, nell'inizio degli anni 2000, che si sentirà maggiormente l'influenza di quella musica. È curioso notare come proprio Sigur Ros e Spiritualized entreranno nella colonna sonora di Vanilla Sky, film di Cameron Crowe che descrive la vita di un incidentato Tom Cruise che si perde tra sogno e realtà. Non potevano che essere la miglior colonna sonora.


SLOWCORE

Immagine

RIassumibile come la versione Lo-Fi del Post-Rock, lo Slowcore non è un genere facile da interpretare e da portare dal vivo. È forse per questo motivo che ha pochissimi rappresentanti. Si potrebbero citare appartenenti a questo filone i già esaminati Red House Painters, oppure i Codeine, che però ebbero vita bene. A me viene facile associarlo ad un unico gruppo che già nel nome racchiudono la loro dichiarazione d'intenti:i LOW.
I Low sono essenzialmente Alan Sparhawk (chitarra e voce) e Mimi Parker (percussioni e voce), una coppia mormone stabilitasi in Minnesota sposata ancor prima di registrare il primo disco, nel 1994. Probabilmente quello che di più lontano c'è da una rock band. Eppure, il loro primo album, I could live in hope, è un capolavoro dal primo all'ultimo secondo. Partendo da "Words", una delle più belle ballad mai scritte, e concludendo con una cover di "Sunshine". Il tutto, caratterizzato da arrangiamenti scheletrici, ma non per questo banali e inefficaci. Gli strumenti sono all'osso e le melodie semplici, ma sono quei piccoli accorgimenti, come suonare solo rullante e un piatto, oppure l'eco sulla chitarra combinato a un effetto da stanza larga, a svolgere il lavoro necessario per comunicare un messaggio. Ed il messaggio programmatico, lanciato da "Words", è: stai zitto. Fai qualunque altra cosa, ma stai zitto e ascolta, lasciati trasportare.
I Low non ripeteranno questa magia con la stessa formula; dopo una serie di album-fotocopia del primo, si rilanceranno nei primi 2000 con nuove soluzioni sonore, pur senza smarrire la semplicità di fondo. E ciò ne fa, tutt'ora, una band in forma e profilica, pur se con marmocchi a carico.

ASCOLTI CONSIGLIATI

MERCURY REV - Car Wash Hair https://www.youtube.com/watch?v=Zhh7A_gqr-g
SPIRITUALIZED- Ladies and gentlemen we are floating in space https://www.youtube.com/watch?v=tb9YkCIo1jw
SIGUR ROS - Svefn-G-Englar https://www.youtube.com/watch?v=8L64BcCRDAE
LOW - Words https://www.youtube.com/watch?v=4AzLgswmJxA


PROSSIMA PUNTATA :

La prossima puntata sarà dedicata ai cantautori degli anni '90. E dunque spazio ovviamente a Jeff Buckley, ma anche a Hope Sandoval, NIck Cave, Bjork, Beck, Bonnie Prince Billy...


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Admin
Messaggi: 14950
Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 22:48

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Admin »

Subsonico ha scritto:SIGUR ROS - Svefn-G-Englar https://www.youtube.com/watch?v=8L64BcCRDAE
All'epoca frequentavo un gruppo di amici molto post-qualsiasi-cosa... eravamo insieme a casa di un'amica quando in uno dei programmi notturni di MTV sbucò questa roba qui... inutile dire che.

:worthy:


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Admin
Messaggi: 14950
Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 22:48

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Admin »

(Anche se di quel disco epocale la mia preferita era )

:rain:


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7576
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Subsonico »

PUNTATA 8 : I CANTAUTORI

Va fatta una premessa: il cantautorato è stato un fenomeno centrale della storia della musica rock negli anni '60 e '70, per poi diventare un sottogenere. È sempre più difficile scrivere una bella canzone senza sforzarsi anche negli arrangiamenti, a meno di voler risultare volutamente minimalisti (ma quello del minimalismo cantautorale è onestamente un vicolo cieco per quasi tutti). Qualcuno ci è riuscito negli anni '90 e qualcun altro ci riesce ancora oggi. Dei novantini qualcuno è morto, qualcun altro caduto in disgrazia, altri ancora sono tutt'oggi nettamente sulla cresta dell'onda: insomma c'è una certa varietà. Sul numero 1, ovviamente, la vittoria è facilitata dalla sua prematura immortalità.

JEFF BUCKLEY

Immagine

Puoi diventare una leggenda con un solo album: la risposta è sì, e certo non è valida solo per Jeff Buckley. Uno dei rari casi di 'figli di' che in quanto a talento ha dimostrato di superare il padre Tim, perso all'inverosimile nei marasmi della psichedelia degli anni '70, o quantomeno è molto più famoso. Difficile restare indifferenti alla sua voce in falsetto mai sciattona e sgraziata come i posteri che lo seguiranno, alla capacità interpretativa della sua chitarra sfoggiata nella memorabile cover di "Hallelujah" di Leonard Cohen, agli arrangiamenti quantomai moderni degni di un album dell'epoca sfoggiati sin dalle prime battute in "Mojo Pin". Buckley riesce a mettere tutto questo in Grace, il risultato mette d'accordo tutti. La morte prematura nel '97 ci manterrà per sempre il dubbio su quanto ancora avrebbe potuto comporre questo fenomeno in termini di qualità.

NICK CAVE ( & the Bad Seeds)

Immagine

Nick Cave nasce musicalmente negli anni '80, ma è nei primi '90 che riesce a incidere i suoi album più noti. A cominciare da The Good Son, che esce proprio nel 1990 e lo vede trasformarsi da un caustico rockettaro a cantautore a tutto tondo, voglioso di distribuire le sue melodie su armoniosi accordi di piano e percussioni (gli anni '90 sono anche il periodo nel quale si trasferisce da Berlino a San Paolo). Assieme a episodi solenni come "The Weeping Song" compaiono le prime canzoni di grande intensità sentimentale, come "The Ship Song". Un percorso che verrà ripreso nel 1997 da The Boatman's call, la quale racchiude la deliziosa ballata in piano "Into my Arms".
Nel mezzo, gli alti livelli di Let Love In e soprattutto Murder's ballads, il suo più grande successo commerciale: un concept basato sulla storia di 9 assassini, e la chiusura con una cover di Dylan che sa di macabro ("Death is not the end"). Un album in cui i Bad Seeds danno il meglio delle loro capacità negli arrangiamenti (si può considerare un supergruppo: nella formazione tutta internazionale ci sono Blixia Bargeld degli Einsturzende Neubauten e Warren Ellis, che avrebbe meritato una trattazione nelle sezioni riguardanti il post-rock...vedremo di rimediare) e gli ospiti femminili sono sopraffini: Pj Harvey, autrice di un intensissimo e sensuale duetto in "Henry Lee", e una giovane e ancora non famosissima Kyle Minogue, in "Where the wild roses grow". Da qui in poi la musica di Cave diventerà più 'statica': la struttura dei pezzi è quella tipica delle folk ballad, con la ripetizione ossessiva di breve ritornello e strofa. Resta, da allora, un Nick Cave sempre in bilico tra autodistruzione e sentimento di redenzione.

Le Voci Femminili

Immagine

Un prodotto algido come BJORK non poteva che nascere negli anni '90. Voce roca e aliena, accento scandinavo, arrangiamenti elettronici minimalisti e acidi con un occhio strizzato verso il Trip Hop. Questa è Bjork, traino per tutta la scena islandese che verrà (Sigur Ros, Emiliana Torrini, Mum...) . Nata punkettona, si perfezionò e fini per cantare in inglese e diventare anche un fenomeno del cinema, vincendo una Palma d'Oro a Cannes con Lars Von Trier. Ma questa è un'altra storia. Di tutt'altra pasta HOPE SANDOVAL, meticcia di Los Angeles che coi Mazzy Star trovò la seducente alchimia di "Fade Into you", canzone destinata a rimanere eterna. LISA GERMANO invece non si caratterizza per la voce, quanto per le capacità di arrangiamenti torbidi e tormentati, quasi a voler fare il maschio, che emergono in Geek The Girl

Dall'America: le altre voci maschili

Immagine

È a fine anni '90 che emergerà il minimalismo struggente di BONNIE PRINCE BILLY, al secolo Will Oldham, ricordato per "I see a darkness", racconto di una persona in crisi alla ricerca di un amico perduto. Bonnie Prince Billy è uno dei cantautori più "classici" nella forma, capace di incidere ancora grazie alla scrittura. L'autodistruzione risucchierà via ELLIOT SMITH morto probabilmente suicida nel 2003, ma non prima di lasciarci un grande classico come "Angeles", che avrete sicuramente ascoltato all'interno di un grande film del 1997, "Will Hunting". È un caso a parte JIM O'ROURKE, musicista di grande talento e produttore di tantissimi artisti tra i quali i Sonic Youth, che nel 1999 si lanciò con successo nel songwriting più easy con “Eureka", coniando un album magari non eccezionale, ma gradevole all'ascolto.


ASCOLTI CONSIGLIATI:

JEFF BUCKLEY - MOJO PIN https://www.youtube.com/watch?v=cU7GNlfMKhU

NICK CAVE- THE SHIP SONG https://www.youtube.com/watch?v=T0spQCw35D4

MAZZY STAR - FADE INTO YOU https://www.youtube.com/watch?v=-uJ61jgFCMM

ELLIOT SMITH - ANGELES https://www.youtube.com/watch?v=Dj8ZYSH3JXc


Prossima puntata:

Nella prossima puntata sarà la volta buona dello Stoner, genere imprescindibilmente legato agli anni '90: e dunque Kyuss e primi QOOTSA, ma anche Sludge (Melvins) e Post Hardcore (Steve Albini e la sua bella famigliola) .


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7576
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da Subsonico »

PUNTATA 9 - STONER e hardcore vario

Lo Stoner è uno degli ultimi generi nati nel mondo rock, forse l'ultimo filone florido con una propria sonorità. Un filone estremamente chiuso (tanto da avere soltanto due band realmente rappresentative: Kyuss e Queens of The Stone Age) e dalla genesi estremamente semplice: è Metal suonato con i riff del blues, e poco altro. Un tocco di psichedelia e viene fuori questa contaminazione letale, inaugurata nel 1992 con Blues for the red sun, il terzo titolo dei Kyuss.

Immagine

L'intuizione alla base di Josh Homme, chitarrista del gruppo, è molto semplice: usare le accordature del metal e l'amplificatore del basso al posto di quello della chitarra per avere sonorità cupe. Il risultato, nobilitato dalla voce melodica di John Garcia, all'insegna della più classica tradizione seventies (Black Sabbath su tutti, tra le influenze), è in pezzi intensi e compatti come "Green Machine", pesanti come granito. Pietra, per l'appunto.
Il capolavoro della band è Welcome to Sky Valley, dove questo gioco viene portato all'estremo in 10 pezzi intensissimi e formidabili. Il muro sonoro di "Gardenia" stordisce al primo impatto, le accelerazioni di "Asteroid" sembrano boccate di ossigeno nello spazio rarefatto, "Supa Scoopa and the Mighty Scoop" coinvolge fino alla fine con la sua coda imprevedibile, "Daemon Cleaner" sembra la colonna sonora di un film di ammazzavampiri.
Dopo un ulteriore album, questo gruppo nato nel deserto californiano si scioglierà, e ognuno degli elementi prenderà direzioni diverse. Lo scettro di re del genere passerà però proprio a Josh Homme, che fonderà i Queens of The Stone Age richiamando a sè il vecchio bassista dei Kyuss, Nick Olivieri, e mettendo la sua voce particolare a disposizione del progetto, che si avvierà col primo, omonimo album nel 1998: è l'inizio di una storia tutta nuova, che apparterrà agli anni '00 e renderà lo stoner un genere più appetibile al pubblico indie rock che non a quello metallaro, con conseguente grande successo di pubblico in tutto il mondo.

SLUDGE

Immagine

Più sottotraccia e meno appetibile al grande pubblico resterà invece lo Sludge, altra contaminazione del metal, stavolta con uno dei generi più lontani, l'hardcore punk. "Sludge" sono la fanghiglia, i liquami delle fogne, e difatti il suono che si ascolta dà l'impressione di un blob denso che si muove lentamente. Anche qui, un unico gruppo di riferimento con una grande personalità eccentrica: sono ovviamente i Melvins di King Buzzo, emersi nel 1993, quando, prodotti da Kurt Coubain, pubblicarono Houdini, tutt'ora il loro album più noto ed esemplare del genere.

MATH-ROCK e POST HARDCORE

Immagine

Il Math-Rock è invece un genere che è sempre apparso a sprazzi nella volta celeste del rock'n'roll, interpretato diversamente a seconda dell'epoca: consiste sostanzialmente nel suonare alcuni sottogeneri con tempi musicali arzigogolati tipici del Jazz o comunque di sonorità più accademiche ed eleganti. La vittima sacrificale è l'hardcore punk ed il carnefice è Steve Albini, icona della musica alternativa anni '80 americana, che si era mosso molto bene in ambito industrial coniando quell'opera traumatica che corrisponde al nome di Big Black.
Negli anni '90 fonderà invece gli SHELLAC, trio pioniere di diverse logiche tuttora appartenenti all'ambito indie, come autoproduzione totale, registrazioni grezze a presa diretta e autopromozione.
Vicini geograficamente e musicalmente agli Shellac sono i JESUS LIZARD di Chicago, probabilmente la miglior espressione del post-hardcore: brandelli dell'ormai caduta new wave fusi coi suoni e i ritmi più cattivi dell'hardcore punk, il sound dei Jesus Lizard è inconfondibile e disturbante (anche loro con un chitarrista di provenienza Jazz). Goat, del 1991 e l'ancor più violento Liar, successivo, rimandano a quell'America di inizio anni '90 nel pieno della sua fase più disturbata a livello artistico (sono gli anni di "Harry Pioggia di sangue", "Natural born killers", e successivamente di "American History X"), dove il richiamo alla violenza è una sarcastica denuncia verso chi guardava dall'altra parte.
Di musica simile, ma diversa estrazione sono i FUGAZI di Washington, uno dei primi gruppi "da centro sociale": provenivano dal punk (Ian MacKaye aveva fondato i Minor Threat), scrivevano album dai testi fortemente allineati, e mantenevano molto bassi i prezzi dei biglietti dei loro concerti. Repeater è il loro album-manifesto, con l'incipit d'isolamento "I'm not playing with you" ripetuto ossessivamente.


ASCOLTI CONSIGLIATI:

KYUSS - SUPA SCOOPA AND THE MIGHTY SCOOP (live) -

MELVINS - REVOLVE (live da Red Ronnie!!)

SHELLAC - THE ADMIRAL

JESUS LIZARD - PUSS

FUGAZI - BLUEPRINT


Prossima puntata: Lo-Fi

Parleremo di Beck, Eels, Weezer, Pavement ed in generale di tutti i beautiful loosers degli anni '90: anche questa puntata sarà rigorosamente americana.


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
dietzen
Messaggi: 8029
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 21:19

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da dietzen »

goat è un album che ascolto ancora adesso e lo trovo sempre fantastico.


Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7576
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmosfera

Messaggio da leggere da Subsonico »

PUNTATA 10: LO-FI, twee-pop e altra musica da cameretta

Gli anni '90 sono stati gli anni del Grunge, certo. E in generale, l'ultimo rigurgito di quello che poteva produrre il rock'n'roll nel suo spirito primigenio. In contemporanea, si ponevano le basi per le sue antitesi definitive: il cosiddetto Lo-Fi fino ad allora era stato considerato più un approccio, meno radicale del DIY (Do It Yourself), che consisteva nel fare musica rock col minimo indispensabile, e spesso faceva la rima con l'essere garage band (tant'è che anche i primi REM degli anni '80 sono a volte etichettati come lo-fi). Con la consapevolezza del concetto di musica Indie, il Lo-Fi diventa un genere vero e proprio, ed ha anche un anno di nascita: il 1994, quando, nel giro di 3 mesi, escono Crooked Rain, Crooked Rain dei Pavement, Mellow Gold di Beck, Blue Album dei Weezer, e muore Kurt Cobain.

Immagine

Quel "Cut Your Hair" cantato dai Pavement suona come un vero e proprio manifesto antitetico alle mode del tempo, accompagnato da un video casalingo e confortevole: i quattro membri della band che vanno dal barbiere a tagliarsi i capelli, un colpo al cuore in un periodo nel quale si sentivano reminescenze degli anni '70 e di capelli lunghi erano tornati a essere una moda da ribelli. I Pavement di Stephen Malkmus si erano già fatti notare due anni prima con Silented and Enchanted, che ne aveva messo in risalto l'approccio; nel loro ritorno in grande stile hanno migliorato le qualità di registrazione puntando sui contenuti, e trasformando il loro modo di fare musica in uno stile di vita, un'icona.

Immagine

Neanche un mese dopo, sulle scene piombava Beck, la più famosa figura di tutto il genere, che si faceva notare al grande pubblico con l'uscita di Mellow Gold e del notissimo singolo Loser; a Beck, un giovanotto cresciuto con un'impronta folk, va dato atto di essere stato uno dei primi mescolatori di generi: nei suoi pezzi c'era un po' di tutto, hip-hop, funky, campionamenti e country, i testi non faranno altro che rispecchiare questa innocua follia da sfigati ("I'm a loser baby, so why don't you kill me?"). A Mellow Gold seguirà di un anno Odelay, titolo onomatopeico per un disco che consoliderà il suo modo di fare musica come un genere e a godere della popolarità che lo porterà pochi anni dopo ad essere protagonista anche di una puntata di Futurama.
I Weezer di Rivers Cuomo usciranno con Blue Album e colpiranno per l'immagine, contrapposta alla loro musica comunque più dura ed elaborata rispetto ai sopra citati. Ma vedere nel 1994 una band col frontman in occhialoni, suonare "Buddy Holly" in un video ricostruito su dei montaggi di Happy Days, fa il verso senza pudore a Kurt Cobain che si presentava da bravo ragazzo nel video di Lithium; praticamente la rivalsa sulla presa in giro, con i Weezer che dimostravano che si poteva fare rock senza rabbia. Anche loro l'anno dopo usciranno con un album valido come Pinkerton, anche se li vedrà un po' virare di genere verso qualcosa di più simile a quello che facevano i Pixies, dai quali ereditano un po' l'immagine poco carismatica.

Immagine

Diverso da questi epigoni, un giovane strambo cantautore viene assoldato dalla Dreamworks di Steven Spielberg nel 1996: il suo disco da esordiente si chiama Beautiful Freak, lui si chiama Mark Everett ma si fa chiamare anche "E" ed è l'uomo dietro il progetto chiamato Eels: E fa un uso smodato di campionamenti e loop coniando vera e propria musica da cameretta, con la quale accompagna le sue liriche ironiche, dedicate almeno nel primo disco a cosiddetti "Freaks". Dietro Everett però c'è una storia personale devastante, fatta di lutti e tragedie, che lui cerca di esorcizzare tramite la musica. Il manifesto di questo approccio è il secondo disco Elettro-Shock Blues, uno dei più teneri concept realizzati a questi livelli: il disco ricostruisce e romanza le vicende dell'amatissima sorella Elizabeth, morta in un ospedale psichiatrico. "You're dead but the world keeps spinning", canta con naturalezza in "Last Stop:This Town".

Se negli Stati Uniti le cose vanno così, in Europa l'indie prende piede con forme di pop che mettono da parte il più possibile le chitarre ed esaltano l'approccio Lo-fi. C'è del fermento in questo senso in Scozia, dove si formano due band di rilievo nello stesso periodo: da una parte gli Arab Strap, più vicini a concetti di Slow Core, dall'altra i più famosi e prolifici Belle & Sebastian, che in If you're feeling Sinister del 1996 hanno il loro album più noto e popolare. I Belle & Sebastian raccontano un mondo di provincia, fatto di piccole avventure e soddisfazioni, anche qui al bando grandi ambizioni e sentimenti forti.

ASCOLTI CONSIGLIATI:

PAVEMENT - CUT YOUR HAIR -

BECK - WHERE IS AT? -

WEEZER - EL SCORCHO

EELS - LAST STOP THIS TOWN

BELLE & SEBASTIAN- LAZY JANE PAINTER LANE

PROSSIMA PUNTATA: Rap e Hip-Hop

Sono gli anni di consacrazione del genere: mentre Notorius BIG e Tupac Shakur finivano sotto il fuoco della guerra tra clan, nascevano esperimenti interessanti come A Tribe Called Quest, Soul Coughing, De La Soul, Cypress Hill, Beastie Boys e altri ancora....)


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Avatar utente
matteo.conz
Messaggi: 10354
Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmosfera

Messaggio da leggere da matteo.conz »

Subsonico :clap: :clap: :clap:
Ottima idea riesumare questo bellissimo thread.


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Avatar utente
il_panta
Messaggi: 9202
Iscritto il: lunedì 21 maggio 2012, 13:39

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmosfera

Messaggio da leggere da il_panta »

:clap:


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
freeridewild
Messaggi: 11
Iscritto il: martedì 14 aprile 2020, 14:26

Re: Special Musica: Rock e dintorni degli anni '90. Un'atmos

Messaggio da leggere da freeridewild »

dietzen ha scritto: martedì 9 febbraio 2016, 15:04 goat è un album che ascolto ancora adesso e lo trovo sempre fantastico.
Per quale motivo, ci sono dischi che non capiscono la moda, perché non fanno musica come prima?


Rispondi