Posto due brevi documentari su uno dei lati piu sconcertanti del giappone, spero magari di iniziare uno scambio di idee sulla società in generale, mi piacerebbe saperne di piu.
Per tutti gli amanti dei jappo e del weird.
l'industria dell'amore: http://www.vice.com/it/the-vice-guide-t ... e-industry
il porno all'anguilla: http://www.vice.com/it/the-vice-guide-t ... f-eel-porn
morire di lavoro in giappone: http://www.vice.com/it/read/morire-di-l ... i-giappone
Japanese do it better!
- matteo.conz
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Japanese do it better!
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Re: Japanese do it better!
Per combinazione sto leggendo "Underground" di Murakami Haruki (o Haruki Murakami? Comunque il cognome è Murakami, ma i giapponesi lo mettono sempre prima).matteo.conz ha scritto:morire di lavoro in giappone: http://www.vice.com/it/read/morire-di-l ... i-giappone
L'autore di, tra gli altri, L'uccello che girava le viti del mondo e 1Q84 , in questo caso aveva solo raccolto interviste alle vittime dell'attentato al sarin nella metropolitana di Tokyo nel 1995. Per chi non lo ricorda (io avevo qualche sbiadita memoria del fatto), una setta di fanatici, chiamata Aum Shinrikyo, aveva sparso diverse sacche contenenti sarin (un gas nervino velenosissimo) in alcuni treni. Bilancio: 12 morti e circa 6000 intossicati.
Non ho ancora terminato il libro, ma si intravedono già alcune caratteristiche comuni alle interviste: la cosa che balza agli occhi immediatamente, immagino soprattutto a noi italiani, è il fatto che tutti gli intossicati (almeno fino al punto del libro a cui sono arrivato... ) erano comunque andati a lavorare.
Addirittura una giovane donna si preoccupava, e lo aveva fatto anche in seguito durante le cure, che il suo atteggiamento potesse essere preso per quello di una lavativa!
Un'altra cosa è la pacatezza quasi assoluta di tutti gli intervistati: in più di un caso c'è persino una specie di tentativo di comprendere le motivazioni dell'attentato.
Quello che mi incuriosisce è il quadro di insieme che uscirà dal libro, e pure quali siano le reali motivazioni dell'autore.
Per ora mi pare il disegno di uno stoicismo totale, ammantato di un certo fatalismo, verso cui l'autore sembra partecipe.
Farovvi sapere...