Parliamo di vini 2011
Parliamo di vini 2011
Indegnamente traslo questo thread con un grande angoscioso interogativo: dov'è finito Uribe?
- UribeZubia
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Re: Parliamo di vini 2011
Ciao carissimo Desmo,
sono vivo e vegeto e per fortuna in questo momento sobrio...( ho dovuto sudare le sette camicie per riuscire a collegarmi ,e ci sono riuscito solo dopo avere cancellato i cookie, come spiegato nelle FAQ.e dopo avere esaurito il mio repertrorio di imprecazioni)...
Meno male che ci hai pensato tu a riaprire questo thread, domani assaggerò giusto un paio di vini di cui racconterò senz'altro.
sono vivo e vegeto e per fortuna in questo momento sobrio...( ho dovuto sudare le sette camicie per riuscire a collegarmi ,e ci sono riuscito solo dopo avere cancellato i cookie, come spiegato nelle FAQ.e dopo avere esaurito il mio repertrorio di imprecazioni)...
Meno male che ci hai pensato tu a riaprire questo thread, domani assaggerò giusto un paio di vini di cui racconterò senz'altro.
PALESTINA LIBERA !
- EugeRambler
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Re: Parliamo di vini 2011
Io invece questa sera mi regalo una bella bottiglia di
Alta Langa bianco D.O.C.
Enrico Serafino
vendemmia 2005
sboccatura 2010
Vino spumante ottenuto da uve Pinot Nero e Chardonnay, coltivate sopra i 250m s.l.m. nella fascia collinare dell'Alta Langa, tra le provincie di Cuneo, Asti e Alessandria, rifermentazione esclusivamente in bottiglia.
Resa massima in vigneto: 110q/ha
Recentemente ha ottenuto il riconoscimento della D.O.C.G. con inserimento anche della menzione riserva.
A più tardi per qualche impressione su questa bottiglia, che ho degustato un paio di mesi fa e mi ha convinto, e domani per la bottiglia prescelta per il pranzo di Natale: Dogliani Bricco Botti D.O.C.G., di Pecchenino.
Alta Langa bianco D.O.C.
Enrico Serafino
vendemmia 2005
sboccatura 2010
Vino spumante ottenuto da uve Pinot Nero e Chardonnay, coltivate sopra i 250m s.l.m. nella fascia collinare dell'Alta Langa, tra le provincie di Cuneo, Asti e Alessandria, rifermentazione esclusivamente in bottiglia.
Resa massima in vigneto: 110q/ha
Recentemente ha ottenuto il riconoscimento della D.O.C.G. con inserimento anche della menzione riserva.
A più tardi per qualche impressione su questa bottiglia, che ho degustato un paio di mesi fa e mi ha convinto, e domani per la bottiglia prescelta per il pranzo di Natale: Dogliani Bricco Botti D.O.C.G., di Pecchenino.
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare"
- EugeRambler
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Re: Parliamo di vini 2011
Dogliani "Bricco Botti" D.O.C.G.
Pecchenino
vendemmia 2007
Ottenuto esclusivamente da uve Dolcetto, coltivate nelle zone collinari del comune di Dogliani (CN) ed in alcuni comuni limitrofi.
Resa massima in vigneto: 70q/ha
Un vino, quello appena bevuto, con una "possenza alcolica" decisamente marcata, ma equilibrata e sostenuta da un corpo polposo e maturo. Note di frutta matura e frutti rossi sotto spirito, finale ammandorlato tipico del dolcetto.
Ora la parola a Uribe!
Pecchenino
vendemmia 2007
Ottenuto esclusivamente da uve Dolcetto, coltivate nelle zone collinari del comune di Dogliani (CN) ed in alcuni comuni limitrofi.
Resa massima in vigneto: 70q/ha
Un vino, quello appena bevuto, con una "possenza alcolica" decisamente marcata, ma equilibrata e sostenuta da un corpo polposo e maturo. Note di frutta matura e frutti rossi sotto spirito, finale ammandorlato tipico del dolcetto.
Ora la parola a Uribe!
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare"
- UribeZubia
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Re: Parliamo di vini 2011
Sancerre AOC 2007 Patrice Moreux.
Grande Sauvignon in purezza della Valle della Loira, con profumi marcati di peperone, pipì di gatto e l'inconfondibile aroma di pietra focaia (pierre a fusil) molto consistente in bocca.
Franciacorta Rosè Demisec 2006 , sboccatura 2009, dell'azienda Villa di Monticelli Brusati (BS).
Uve Chardonnay 70% e Pinot Nero 30%. Ottimo con il dessert ma anche con secondi piatti di pesce o con filetto di maialino in crosta con le prugne (provare per credere).
Personalmente ritengo l'azienda Villa una delle migliori di Franciacorta, sia per la qualità (tutti gli spumanti fanno almeno 30 mesi sui lieviti) che per il rapporto qualità-prezzo.
E adesso una bella pennica
Grande Sauvignon in purezza della Valle della Loira, con profumi marcati di peperone, pipì di gatto e l'inconfondibile aroma di pietra focaia (pierre a fusil) molto consistente in bocca.
Franciacorta Rosè Demisec 2006 , sboccatura 2009, dell'azienda Villa di Monticelli Brusati (BS).
Uve Chardonnay 70% e Pinot Nero 30%. Ottimo con il dessert ma anche con secondi piatti di pesce o con filetto di maialino in crosta con le prugne (provare per credere).
Personalmente ritengo l'azienda Villa una delle migliori di Franciacorta, sia per la qualità (tutti gli spumanti fanno almeno 30 mesi sui lieviti) che per il rapporto qualità-prezzo.
E adesso una bella pennica
PALESTINA LIBERA !
Re: Parliamo di vini 2011
Thread fantastico.
Io mi ho appena stappato un Chianti del 2007 (CastelFranco). Ieri ho giocato a tombola con la "Tombola dei vini". Ogni cartella descriveva un vino: geniale.
Io mi ho appena stappato un Chianti del 2007 (CastelFranco). Ieri ho giocato a tombola con la "Tombola dei vini". Ogni cartella descriveva un vino: geniale.
- EugeRambler
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Re: Parliamo di vini 2011
Sabato, il primo dell'anno, dopo un bel fritto misto bagnato da una grande bottiglia di Freisa di Chieri, per finire in bellezza abbiamo aperto una di quelle bottiglie che sono sempre un grande punto di domanda: che roba è? com'è? mai bevuto!
Piccola digressione
"Certo, la cantina la conoscevo, è un produttore di quelli da cui puoi andare a colpo sicuro: una sera, un paio di mesi fa, in vineria con due amici ho trovato a poco più di 10 euro una sua bottiglia di DOC Canavese Rosso. Base Barbera, più altri vitigni classici del Piemonte. 2003, conservata in un locale caldissimo, con odori da osteria tutto il giorno, insomma, non il massimo. I primi sorsi ci han lasciati perplessi, poi pian piano, è uscito fuori un vino che conservava ancora intatti tutti i suoi profumi e sapori. Segno di un grande lavoro sia in vigna che in cantina. Questo per rendere l'idea, ecco."
La bottiglia in questione, al pranzo di capodanno era questa, una vera rivelazione:
Az. Agr. CIECK
DOC Canavese Rosso - Neretto di San Giorgio vendemmia 2006
Prezzo: 6,50 euro in cantina
Piccola digressione
"Certo, la cantina la conoscevo, è un produttore di quelli da cui puoi andare a colpo sicuro: una sera, un paio di mesi fa, in vineria con due amici ho trovato a poco più di 10 euro una sua bottiglia di DOC Canavese Rosso. Base Barbera, più altri vitigni classici del Piemonte. 2003, conservata in un locale caldissimo, con odori da osteria tutto il giorno, insomma, non il massimo. I primi sorsi ci han lasciati perplessi, poi pian piano, è uscito fuori un vino che conservava ancora intatti tutti i suoi profumi e sapori. Segno di un grande lavoro sia in vigna che in cantina. Questo per rendere l'idea, ecco."
La bottiglia in questione, al pranzo di capodanno era questa, una vera rivelazione:
Az. Agr. CIECK
DOC Canavese Rosso - Neretto di San Giorgio vendemmia 2006
Prezzo: 6,50 euro in cantina
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare"
Re: Parliamo di vini 2011
Dall'esperienza di Caviro nasce Tavernello frizzante, disponibile nelle versioni bianco e rosato ed imbottigliato nel tradizionale formato vetro da 0,75 lt.
Tavernello, il quarto vino più venduto nel mondo ed il primo in Italia anche per notorietà e presenza in famiglia, dopo il grande successo ottenuto con il contenitore in Tetra Pak, lancia la sfida del frizzante, con il passaggio ,necessario, all’elegante bottiglia di vetro 0,75 che rimane il contenitore ideale per il confezionamento dei vini frizzanti.
Due referenze, bianco e rosato, frutto della selezione delle migliori uve italiane, sapientemente sottoposte a frizzantatura, condividono la freschezza, il moderato contenuto alcolico, il bouquet fine e fruttato mentre differiscono per il colore, paglierino per il primo, tra il rosa e il cerasuolo il secondo.
Ideali per aperitivi, si abbinano splendidamente a piatti a base di pesce e pasta con sughi delicati.
Vanno consumati freschi, preferibilmente alla temperatura di 8-10°C per Tavernello frizzante rosato e 6-8°C per Tavernello frizzante bianco.
Bianco: 11% vol., secco ed armonico, ideale con antipasti, primi piatti, carni bianche e pietanze a base di pesce.
Rosso: 11,5% vol., generoso e profumato, ideale con primi piatti, arrosti, carni rosse e formaggi.
Rosé: 11% vol., armonico e profumato, ideale come accompagnamento a piatti leggeri, carni bianche e pietanze anche elaborate a base di pesce.
(files.splinder.com)
Tavernello, il quarto vino più venduto nel mondo ed il primo in Italia anche per notorietà e presenza in famiglia, dopo il grande successo ottenuto con il contenitore in Tetra Pak, lancia la sfida del frizzante, con il passaggio ,necessario, all’elegante bottiglia di vetro 0,75 che rimane il contenitore ideale per il confezionamento dei vini frizzanti.
Due referenze, bianco e rosato, frutto della selezione delle migliori uve italiane, sapientemente sottoposte a frizzantatura, condividono la freschezza, il moderato contenuto alcolico, il bouquet fine e fruttato mentre differiscono per il colore, paglierino per il primo, tra il rosa e il cerasuolo il secondo.
Ideali per aperitivi, si abbinano splendidamente a piatti a base di pesce e pasta con sughi delicati.
Vanno consumati freschi, preferibilmente alla temperatura di 8-10°C per Tavernello frizzante rosato e 6-8°C per Tavernello frizzante bianco.
Bianco: 11% vol., secco ed armonico, ideale con antipasti, primi piatti, carni bianche e pietanze a base di pesce.
Rosso: 11,5% vol., generoso e profumato, ideale con primi piatti, arrosti, carni rosse e formaggi.
Rosé: 11% vol., armonico e profumato, ideale come accompagnamento a piatti leggeri, carni bianche e pietanze anche elaborate a base di pesce.
(files.splinder.com)
- EugeRambler
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Re: Parliamo di vini 2011
Il Tavernello frizzante costa circa 2,00 - 2,50 euro a bottiglia (0,75 litri). Cioè tra i 2,66 e i 3,33 euro al litro.
Con meno, da una Cantina Sociale, vi portate a casa un litro di vino.
Con la stessa cifra, da una Cantina Sociale, da qualche produttore abbastanza dinamico da vendere sfuso o da qualche enoteca che vende sia etichette che sfusi (come stanno nascendo in discreto numero nelle grandi città), portate a casa un litro di vino che potremmo definire buono.
Con meno, da una Cantina Sociale, vi portate a casa un litro di vino.
Con la stessa cifra, da una Cantina Sociale, da qualche produttore abbastanza dinamico da vendere sfuso o da qualche enoteca che vende sia etichette che sfusi (come stanno nascendo in discreto numero nelle grandi città), portate a casa un litro di vino che potremmo definire buono.
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare"
- EugeRambler
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Re: Parliamo di vini 2011
Oggi voglio parlare di viticoltura eroica.
Non è per fare retorica, ma guardando le foto qui sotto capirete.
Terrazzamenti, muretti e pali in pietra, meccanizzazione (per ovvi motivi) assente.
Il piccolo comune di Carema, estrema propaggine della Provincia di Torino, al confine con la Valle d'Aosta, è il luogo d'origine di uno dei più straordinari, eccezzionali e stupefacenti (nel senso che ti lasciano davvero stupefatto) nebbioli alto-piemontesi.
Una panoramica di Carema, sullo sfondo il fianco della montagna a cui si aggrappano le vigne
Carema etichetta bianca D.O.C.
Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema
vendemmia 2005
Ottenuto esclusivamente da uve Nebbiolo, prodotte nel solo Comune di Carema (TO), con una resa massima di 80 q/ha, su una superficie di circa 17 ettari, estremamente frazionata, sottoposto ad un invecchiamento minimo di 24 mesi per la tipologia base e di 36 mesi per la tipologia riserva; in entrambi i casi, almeno 12 mesi del periodo indicato devono essere in legno di rovere o castagno. La tipologia riserva è stata inserita nel disciplinare di produzione nell'anno 2010 (anche se alcuni produttori e la stessa Cantina Sociale differenziavano i due vini dal colore dell'etichetta: il vino in questione, l'etichetta bianca della Cantina Sociale equivale alla tipologia riserva), modifica che ha anche previsto dei cambiamenti nei periodi di invecchiamento, riducendolo di un anno per la tipologia base.
Alla vista si presenta limpido e brillante, di colore rosso scarico, tendente al granato, con profumi "rocciosi" e di rosa macerata. In bocca è equilibrato, con tannini rotondi, avvolgente e corposo.
Gli abbinamenti sono quelli classici, piatti elaborati, secondi di carni, formaggi stagionati.
Muretti e pali di sostegno in pietra sono uno dei segni distintivi della coltivazione della vite in queste zone difficili
Interessantissimo il rapporto qualità prezzo per questa bottiglia che merita sicuramente di essere ripetuta: 8,90 euro, in Cantina Sociale.
La pergola è la forma di allevamento più diffusa in questo estremo lembo dell'Alto Canavese
Non è per fare retorica, ma guardando le foto qui sotto capirete.
Terrazzamenti, muretti e pali in pietra, meccanizzazione (per ovvi motivi) assente.
Il piccolo comune di Carema, estrema propaggine della Provincia di Torino, al confine con la Valle d'Aosta, è il luogo d'origine di uno dei più straordinari, eccezzionali e stupefacenti (nel senso che ti lasciano davvero stupefatto) nebbioli alto-piemontesi.
Una panoramica di Carema, sullo sfondo il fianco della montagna a cui si aggrappano le vigne
Carema etichetta bianca D.O.C.
Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema
vendemmia 2005
Ottenuto esclusivamente da uve Nebbiolo, prodotte nel solo Comune di Carema (TO), con una resa massima di 80 q/ha, su una superficie di circa 17 ettari, estremamente frazionata, sottoposto ad un invecchiamento minimo di 24 mesi per la tipologia base e di 36 mesi per la tipologia riserva; in entrambi i casi, almeno 12 mesi del periodo indicato devono essere in legno di rovere o castagno. La tipologia riserva è stata inserita nel disciplinare di produzione nell'anno 2010 (anche se alcuni produttori e la stessa Cantina Sociale differenziavano i due vini dal colore dell'etichetta: il vino in questione, l'etichetta bianca della Cantina Sociale equivale alla tipologia riserva), modifica che ha anche previsto dei cambiamenti nei periodi di invecchiamento, riducendolo di un anno per la tipologia base.
Alla vista si presenta limpido e brillante, di colore rosso scarico, tendente al granato, con profumi "rocciosi" e di rosa macerata. In bocca è equilibrato, con tannini rotondi, avvolgente e corposo.
Gli abbinamenti sono quelli classici, piatti elaborati, secondi di carni, formaggi stagionati.
Muretti e pali di sostegno in pietra sono uno dei segni distintivi della coltivazione della vite in queste zone difficili
Interessantissimo il rapporto qualità prezzo per questa bottiglia che merita sicuramente di essere ripetuta: 8,90 euro, in Cantina Sociale.
La pergola è la forma di allevamento più diffusa in questo estremo lembo dell'Alto Canavese
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare"
Re: Parliamo di vini 2011
Il servizio su Carema fa quasi perdonare l'eccezionale doppia zeta del post precedente.. Accidenti che tribolazione coltivare quelle terrazze!
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Re: Parliamo di vini 2011
E' che non il nuovo forum non capisco come si fa a editare un proprio messaggio :puffa ha scritto:Il servizio su Carema fa quasi perdonare l'eccezionale doppia zeta del post precedente.. Accidenti che tribolazione coltivare quelle terrazze!
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare"
Re: Parliamo di vini 2011
Serpichè, sei un mito.Serpa ha scritto:Dall'esperienza di Caviro nasce Tavernello frizzante, disponibile nelle versioni bianco e rosato ed imbottigliato nel tradizionale formato vetro da 0,75 lt.
Tavernello, il quarto vino più venduto nel mondo ed il primo in Italia anche per notorietà e presenza in famiglia, dopo il grande successo ottenuto con il contenitore in Tetra Pak, lancia la sfida del frizzante, con il passaggio ,necessario, all’elegante bottiglia di vetro 0,75 che rimane il contenitore ideale per il confezionamento dei vini frizzanti.
Due referenze, bianco e rosato, frutto della selezione delle migliori uve italiane, sapientemente sottoposte a frizzantatura, condividono la freschezza, il moderato contenuto alcolico, il bouquet fine e fruttato mentre differiscono per il colore, paglierino per il primo, tra il rosa e il cerasuolo il secondo.
Ideali per aperitivi, si abbinano splendidamente a piatti a base di pesce e pasta con sughi delicati.
Vanno consumati freschi, preferibilmente alla temperatura di 8-10°C per Tavernello frizzante rosato e 6-8°C per Tavernello frizzante bianco.
Bianco: 11% vol., secco ed armonico, ideale con antipasti, primi piatti, carni bianche e pietanze a base di pesce.
Rosso: 11,5% vol., generoso e profumato, ideale con primi piatti, arrosti, carni rosse e formaggi.
Rosé: 11% vol., armonico e profumato, ideale come accompagnamento a piatti leggeri, carni bianche e pietanze anche elaborate a base di pesce.
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Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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- EugeRambler
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