Francesco Guccini

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lemond
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Francesco Guccini

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Vi "diletterò" con qualche (parecchi) messaggio/i intorno al mio cantautore preferito (insieme a Vecchion). Buona lettura e, soprattutto, ascolto.

Francesco lo trovi sempre lì, nella casa sul confine dei ricordi, appena sotto la statale 64, perché lì intorno ha la sua vita tutta intiera, quella che gli basta. Ha un fiume, dei monti, alberi e stagioni e soprattutto gente che conosce e che incontri tutti i giorni. Ha, per dirla con lui: le sue stanze di vita quotidiana. :-)
La vita sull'appennino tosco-emiliano è un alternarsi di vita e lavoro, camminate e bevute, ricordi e risate, amici e incontri e "dulcis in fundo" sfornare manicaretti, perché l'uomo cresciuto fra saggi-ignoranti di montagna è un cuoco eccezionale. :-)
Ed a cena si rincorrono ricordi e aneddoti e ...

(continua)




__._,_.___


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desmoblu
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Re: Francesco Guccini

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Oh, mi sa che questa discussione mi piacerà.


l'Orso
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Re: Francesco Guccini

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A me piaceva anche il TD su Gaber, anche se purtroppo (insisto :D ) Youtube non è utilizzabile dal lavoro, nemmeno il sabato quando son solo in ufficio :(
Prima o poi devo inventarmi qualcosa per ovviare al problema...

Comunque vi seguo :)


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Deadnature
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Re: Francesco Guccini

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Oh, Guccini! Certo che "assieme a Vecchioni" per me è un insulto sanguinoso, ma ne parleremo cammin facendo... :D


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TIC
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Re: Francesco Guccini

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Deadnature ha scritto:Oh, Guccini! Certo che "assieme a Vecchioni" per me è un insulto sanguinoso, ma ne parleremo cammin facendo... :D
Vecchioni chi ?


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lemond
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Re: Francesco Guccini

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Deadnature ha scritto:Oh, Guccini! Certo che "assieme a Vecchioni" per me è un insulto sanguinoso, ma ne parleremo cammin facendo... :D
Secondo me, è meglio una cosa fatta, che ... cento da fare. :)


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Re: Francesco Guccini

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TIC ha scritto:
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Re: Francesco Guccini

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lemond ha scritto:
Deadnature ha scritto:Oh, Guccini! Certo che "assieme a Vecchioni" per me è un insulto sanguinoso, ma ne parleremo cammin facendo... :D
Secondo me, è meglio una cosa fatta, che ... cento da fare. :)
Ok!
Guccini è un poeta, è ironico e auto-ironico e, per dirla con il linguaggio di noi giovani, "non se la tira".
Vecchioni è spesso noioso, gronda retorica e, come se non bastasse, ha passato un'intera primavera a spiegare a chiunque lo stesse a sentire il nesso profondo che correva tra la sua vittoria a Sanremo e le vittorie della sinistra alle Comunali (ahahahah, solo il pensiero è esilarante)! Insopportabile.
Tutto questo, ovviamente, secondo il mio modestissimo parere.


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Re: Francesco Guccini

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Deadnature ha scritto:Ok!
Guccini è un poeta, è ironico e auto-ironico e, per dirla con il linguaggio di noi giovani, "non se la tira".
Vecchioni è spesso noioso, gronda retorica e, come se non bastasse, ha passato un'intera primavera a spiegare a chiunque lo stesse a sentire il nesso profondo che correva tra la sua vittoria a Sanremo e le vittorie della sinistra alle Comunali (ahahahah, solo il pensiero è esilarante)! Insopportabile.
Tutto questo, ovviamente, secondo il mio modestissimo parere.
Sulla tua prima riga, non ho nulla da eccepire, né da aggiungere, non condivido invece che sia spesso noioso e retorico. La primavera passata a ... invece non mi pare c'entri molto. Al massimo può essere una cosa ridicola, ma che non può spostare il giudizio sull'opera di ... anni. Per me anch'egli è un poeta, sa immaginare e trasmettere emozioni, oltre ad essere profondo nei concetti. In definitiva i due rappresentano aspetti di un'unica aspirazione artistica, l'uno più diretto e simpatico, l'altro più metaforico e celebrale, ma anch'egli molto spesso sa essere ironico, non escludendo sé stesso. :cincin:


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Re: Francesco Guccini

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si parla dell'insegnante di Italiano al liceo, di Alba Parietti, di De André (aneddoti bellissimi e dolci, però non riportabili), ma soprattutto di Giorgio Gaber, il grande uomo del teatro-canzone molto amico di Francesco, che una volta disse: "Bolognesi! Ricordatevi che Sting è molto bravo, però tenetevi il vostro Guccini. Uno che è riuscito a scrivere 13 strofe su una locomotiva, può scrivere davvero di tutto." :-)
A quella canzone F.G. è molto legato; essa rappresenta tutto un secolo in sintesi: il sogno di una rivolta proletaria, il mito del progresso, l'anarchia, i fantasmi e le urgenze di un'epoca pulsante.



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Re: Francesco Guccini

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Non è che ho mai detto, ora cambio e torno a Pàvana anche d'inverno, è stato il caso, ma mi è anche piaciuto, perché Bologna continuava a cambiare, non era più la mia città, quella dei Sessanta o dei Settanta. Le osterie erano quasi tutte scomparse e allora meglio stringersi ancora di più attorno alla mia montagna e forse, rimanendone lontano, avrei ricordato con struggimento le mille storie di una città che sembrava avesse una fine, ma che forse non ce l'aveva.



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Re: Francesco Guccini

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Deadnature ha scritto:
lemond ha scritto:
Deadnature ha scritto:Oh, Guccini! Certo che "assieme a Vecchioni" per me è un insulto sanguinoso, ma ne parleremo cammin facendo... :D
Secondo me, è meglio una cosa fatta, che ... cento da fare. :)
Ok!
Guccini è un poeta, è ironico e auto-ironico e, per dirla con il linguaggio di noi giovani, "non se la tira".
Vecchioni è spesso noioso, gronda retorica e, come se non bastasse, ha passato un'intera primavera a spiegare a chiunque lo stesse a sentire il nesso profondo che correva tra la sua vittoria a Sanremo e le vittorie della sinistra alle Comunali (ahahahah, solo il pensiero è esilarante)! Insopportabile.
Tutto questo, ovviamente, secondo il mio modestissimo parere.
Mi trovo abbastanza in sintonia con il mio corregionale dead, anche se ammetto di non avere una conoscenza approfondita del vasto repertorio dei due.
Di vecchioni ricordo canzoni bellissime (velasquez) e alcune più recenti molto meno. Ma la netta preferenza per guccini è dettata proprio sopratutto da questioni extra-musicali. Vecchioni mi da la stessa sensazione descritta da deadnature. mi sa un po' di radical chic.


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Re: Francesco Guccini

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galliano.p ha scritto: Mi trovo abbastanza in sintonia con il mio corregionale dead, anche se ammetto di non avere una conoscenza approfondita del vasto repertorio dei due.
Di vecchioni ricordo canzoni bellissime (velasquez) e alcune più recenti molto meno. Ma la netta preferenza per guccini è dettata proprio sopratutto da questioni extra-musicali. Vecchioni mi da la stessa sensazione descritta da deadnature. mi sa un po' di radical chic.
Caro Galliano, tu sei padronissimo di scegliere in base a qualsiasi criterio, mentre io, da parte mia, ho scrito che erano più o meno alla pari come cantautori, quindi, tutto sommato siamo in sintonia anche noi due. :D :cincin:


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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da Admin »

Concordo sull'idea di autenticità che dà Guccini più che Vecchioni.

Ricordo un articolo di Bertoncelli che tornava sui noti fatti ( :D ) e raccontava di come si chiarirono i due, di quando andò a trovarlo "e abitava davvero in via Paolo Fabbri, 43! Ma allora questo è proprio uno vero, pensai". (Riporto per sommi capi il senso del discorso) :D


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Re: Francesco Guccini

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Admin ha scritto:Concordo sull'idea di autenticità che dà Guccini più che Vecchioni.

Ricordo un articolo di Bertoncelli che tornava sui noti fatti ( :D ) e raccontava di come si chiarirono i due, di quando andò a trovarlo "e abitava davvero in via Paolo Fabbri, 43! Ma allora questo è proprio uno vero, pensai". (Riporto per sommi capi il senso del discorso) :D
Su codesto sono d'accordo, mi dispiace proprio di non essere andato al matrimonio di Dalia Gaberscik, perché così avrei potuto conoscere Francesco di persona; infatti Giorgio mi aveva assicurato la sua presenza. Un mio amico invece andò una volta a trovarlo a Pàvana e mi disse che lo accolse come se si fossero sempre conosciuti. :clap:


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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da TIC »

Admin ha scritto:Concordo sull'idea di autenticità che dà Guccini più che Vecchioni.

Ricordo un articolo di Bertoncelli che tornava sui noti fatti ( :D ) e raccontava di come si chiarirono i due, di quando andò a trovarlo "e abitava davvero in via Paolo Fabbri, 43! Ma allora questo è proprio uno vero, pensai". (Riporto per sommi capi il senso del discorso) :D
Bertoncelli racconta l'episodio


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Re: Francesco Guccini

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Francesco [modenese volgare :-) ] nasce appunto colà il 14 giugno 1940, ma suo padre, poco dopo, fu costretto a partire per la guerra e la madre, si trasferì a Pàvana, nella "magione" dei nonni paterni. La casa era enorme, tipica appunto di una famiglia patriarcale e lì, nei primi cinque anni di vita, il Nostro ricevette "l'imprinting" pavanese. Nell'ottobre del '44 ci fu una nuova scoperta: un contadino arrivò di corsa a dire che stavano giungendo uomini in divisa: erano gli americani, per lo più neri. Ancora prima di scendere, cominciarono a gettare sigarette, gomme da masticare, caramelle e, soprattutto, cioccolata. In montagna erano stati fortunati, perché la liberazione avvenne nell'ottobre, mentre Bologna fu costretta ad attendere l'anno successivo e Pàvana ancora di più, perché ad es. Porretta rimase ancora in mano ai tedeschi per diverso tempo. :-(
Quando gli americani se ne andarono, Francesco pianse come un'aquila, perché loro, per lui, significavano quella figura paterna che non aveva mai avuto.



P.S. per Desmo: Paperino :)


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Re: Francesco Guccini

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Con il ritorno del padre dalla guerra, ci fu il ritorno a Modena e non fu, per Francesco, un fatto positivo. A Pàvana la vita era semplice ed essenziale, ma c'era di tutto. A Modena la roba invece costava moltissimo e ad es il prosciutto se lo poteva solo sognare, in attesa dell'estate dove tornava al Mulino. Il primo Natale modenese fu terribile: sentiva la mancanza dei parenti, con i quali aveva vissuto per cinque anni. e la nonna e la prozia scesero dalla montagna per ... attenuare la malinconia.
Di Modena l'unico ricordo bello è il gioco con i "copertini", cioè i tappi di bottiglia (a corona).



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Re: Francesco Guccini

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lemond ha scritto: Quando gli americani se ne andarono, Francesco pianse come un'aquila, perché loro, per lui, significavano quella figura paterna che non aveva mai avuto.
Strano, gli Americani sono i piu' mentecatti degli uomini.(cit. Pacho). (cit. razzista). (sopratutto cit. stupida).


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Re: Francesco Guccini

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TIC ha scritto:
lemond ha scritto: Quando gli americani se ne andarono, Francesco pianse come un'aquila, perché loro, per lui, significavano quella figura paterna che non aveva mai avuto.
Strano, gli Americani sono i piu' mentecatti degli uomini.(cit. Pacho).
:) Anche se è difficile generalizzare, perché poi, secondo me, "stringi stringi" i popoli si assomigliano tutti e, come diceva un mio amico: "La massa fa massa". :x

P.S.

La citazione che hai messo poi, per me non fa testo, perché costui è da tempo che l'ò messo fra gli "ignorati"; non mi interessa proprio discutere con persone che hanno l'insopprimibile bisogno di offendere chiunque non ...


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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da pacho »

1) le citazioni si chiamano citazioni perche citano, non s'inventano per il semplice gusto del gossip . (che poi c'è sempre lo stupidotto di turno che ci casca)
2) lemon, anche per me conti come il 2 di picche. non essere arrabbiato.

prendere del razzista e dello stupido da trifase è un complimento, data la genialità del personaggio.
TIC ha scritto:Domanda agli utenti :

1) Se venisse a vivere una coppia omossessuale (uomini, non donne eh) o di trans nel vostro condominio sareste contenti o preferireste una coppia eteosessuale?
2) Se venisse a vivere una coppia di ROM Romeni nel vostro condominio sareste contenti o preferireste una coppia italiana ?

Io non sarei contento, neanche se io stesso fossi segretamente omosessuale...

La domanda e' in realta' retorica, perche VOI non sareste affatto contenti, tanto da cercare di vendere quell'appartamento e prenderne un altro in una zona senza quella gente. Basta guardare al mercato immobiliare. E' un dato di fatto.

Bisogna solo prenderne atto. O pensate di essere speciali ?
Si fa presto a parlare.


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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da TIC »

Il Nostro ha scritto canzoni per la figlia (Culodritto) per il padre (Van Loom, bellissima e poco famosa) per il mitico zio Enrico, detto Merigo, (Amerigo), per le varie compagne, ecc. Ma per la madre Ester (morta uno o due anni fa) ha mai scritto niente ?


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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da lemond »

TIC ha scritto:Il Nostro ha scritto canzoni per la figlia (Culodritto) per il padre (Van Loom, bellissima e poco famosa) per il mitico zio Enrico, detto Merigo, (Amerigo), per le varie compagne, ecc. Ma per la madre Ester (morta uno o due anni fa) ha mai scritto niente ?
Che sappia io no, a differenza di Vecchioni. ;)


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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da lemond »

Nel 1961 ci fu il trasferimento a Bologna, per assoluta casualità: un collega bolognese di suo padre voleva trasferirsi a Modena, ma non trovava nessuno che volesse fare il cambio. E fu Francesco ad avere l'idea di accettare; e suo padre, dopo un attimo di sbigottimento, cominciò ad abituarsi all'idea. Del resto Bologna a era più vicina a Pàvana, anche come mentalità, perché da sempre, quella montagna è orientata su Bologna, ancorché in provincia di Pistoia. Insomma a Bologna si respirava forse un'altra aria, più familiare. I Guccini si traferirono in via Massarenti in una bellissima casa che oggi non esiste più: demolita per la costruzione di un palazzo. :-(



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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da lemond »

Nel luglio 1962 arriva per Francesco "la naia" e, al riguardo mi sembra divertente segnalare un episodio. Durante un campo, vicino a Longarone, dove il Nostro ammirò molto la diga [che poi sarebbe diventata famosa :-( ]. Lui, che era abituato a quella molto piccola di Pàvana, rimase quasi fulminato dalla sua imponenza e bellezza. In quel campo, c'era un maggiore appassionato di musica leggera, che, quando seppe che Guccini aveva scritto di suo pugno alcune canzoni, le volle ascoltare immediatamente. Nonostante i dubbi e soprattutto il timore di far ascoltare ad un militare "L'antisociale", lui insistette talmente che ... Incredibile a dirsi si innamorò della canzone e volle portarlo con sé al comado di Gorizia ad interpretarla davanti a tutti. Il maggiore presentò il cantautore in maniera altisonante e lui dovette cantare, ma alla fine ci fu, come previsto... un silenzio-glaciale. :-)



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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da lemond »

L'antisociale non era l'unica che aveva scritto e tenuto (perché altre le buttava) E' stato al ritorno dal servizio militare che ha cominciato a fare sul ... "serio", ad es. scrivendo una versione italiana di "Bang bang" per l'Equipe 84.



Ma fu "l'incontro" con Bob Dylan che creò in lui uno sconvolgimento quasi totale nel modo di pensare, che poi fu completato grazie a Deborah Kooperman, meraviglioso personaggio sbarcato a Bologna da New York con una borsa di studio e un bagaglio di conoscenze straordinario.

Il primo pezzo influenzato da Dylan fu





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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da lemond »

Oltre l'Equipe 84, in quei tempi si stava "affermando" un gruppo di Novellara, i Nomadi a cui il Nostro fece ascoltare "Noi non ci saremo". Piacque moltissimo e fu incisa subito. In pochi giorni Francesco aveva venduto tutto quanto scritto sull'onda emotiva dylaniana, senza preoccuparsi affatto di firmare con il suo nome. Si fidò di Vandelli e fece malissimo, si fidò pure dei Nomadi e qui invece ... Il loro rapporto sarebbe continuato nel tempo in modo molto stretto. ;)





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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da TIC »

Mercoledi mattina passero' per Pavana. Devo fare la Porretana. Sicuramente mi fermero' a bere un'ombra. E un'altra ne berro' la sera dopo al ritorno. Non ditelo alla polizia.


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Re: Francesco Guccini

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TIC ha scritto:Mercoledi mattina passero' per Pavana. Devo fare la Porretana. Sicuramente mi fermero' a bere un'ombra. E un'altra ne berro' la sera dopo al ritorno. Non ditelo alla polizia.
E non vai a trovare Francesco? Sarebbe imperdonabile, nel caso ci fosse! :(


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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da TIC »

Non sono da solo. Poi non e' il mio carattere. Pero' guardero' verso il mulino...
E pensero' allo zio Enrico ( che e' zio di tutti).


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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da lemond »

L'Equipe 84 era purtroppo dominata dal duo Vandelli-Pier Farri, che avevano strane idee, molta confusione ed altrettanta presunzione. Rifiutarono prima "Dio è morto" per timore di rovinarsi l'immagine e poi "Un altro giorno è andato" con la seguente motivazione: "Francesco è finito, non non ha più niente da dire." :-(



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Re: Francesco Guccini

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Una frase simile l'avrebbe detta anni più tardi un giornalista, Riccardo Bertoncelli, che nella recensione di "Stanze di Vita Quotidiana" scrisse che ormai Guccini era entrato nella "routine" di un disco l'anno e il motivo era solo quello di fare soldi.Contro di lui Francesco scrisse l'Avvelenata. :-( Con il tempo le ostilità si sono interrotte e addirittura in una delle tante cene un fan del Nostro, che aveva saputo della presenza del giornalista ad un altro tavolo chiede se glielo potesse presentare. :-) Ma guarda un po' come sono buffi i casi della vita.



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lemond
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Re: Francesco Guccini

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La prima canzone che comparve a firma di Francesco Guccini fu "Dio è morto", una canzone generazionale che, interpretata dai Nomadi, conobbe [stranamente dico io] la censura della RAI, che non volle trasmetterla neppure quando entrò nella "hit parade". Invece [giustamente aggiungo io] ebbe l'assenso della Radio vaticana e dello stesso Paolo VI, che definì il testo un lodevole esempio di esortazione alla pace ed il ritorno a giusti e sani principi morali. Guccini sostiene che il dio di cui parlava lui, doveva intendersi con la minuscola: un dio laico, simbolo dell'autenticità, ma allora, secondo me, non doveva usare quella parola, perché vorrei proprio sapere come fa un normale ascoltatore a non sentire la maiuscola?
Dio è morto divenne un grosso successo, cantata in coro dalla gente, tanto ai festival dell'Unità che in chiesa. [Insomma un gran *pateracchio*]
Sempre a proposito, esiste un altro episodio piuttosto paradigmatico. Francesco andò a trovare una comunità religiosa, su richiesta di un suo zio focolarino. Quando si sparse la voce che ero l'autore della canzone, lo portarono di peso su di un palco improvvisato, dove fu piacevolmente costretto a cantare.





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Deadnature
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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da Deadnature »

Cavoli, una canzone che riesce a parlare a tutti diventa un "pateracchio" solo perché piace ai cattolici? :P


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lemond
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Re: Francesco Guccini

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Deadnature ha scritto:Cavoli, una canzone che riesce a parlare a tutti diventa un "pateracchio" solo perché piace ai cattolici? :P
Il punto non è per niente codesto, bensì la coerenza di quel che pensa/scrive l'autore, che sostiene doversi leggere tra le righe il dio come "uomo", una sorta di metafora della
giustizia e della resurrezione dell'uomo dal mare di ingiustizia e dolore in cui è spesso immerso.
Però il testo è volutamente equivocabile e tiene i piedi in più scarpe, furbescamente, perché se avesse fatto un testo solo antireligioso sarebbe
stato del tutto censurato ed incompreso da parte della maggioranza della popolazione mentre scrivendo così, aggiungendo la resurrezione, la canzone
è più "cattolica", anzi appare solo cattolica.
Guccini forse ha pensato in buona fede che sia il senso sotteso alla canzone a raggiungere tutti, ma i fatti gli hanno dato, secondo me, torto ed è rimasto soprattutto il successo commercial-conservatore. :x


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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da Admin »

Concordo abbastanza.


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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lemond
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Re: Francesco Guccini

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Francesco fu il primo a concepire l'idea di un "album" come un prodotto unico, perché prima di lui i cantanti lo incidevano solo dopo aver raggiunto il successo con uno o due singoli e il 33 giri altro non era che una raccolta di "45".
Il primo "lungo" fu quindi "Folk beat N.1" e nessuno sa chi scelse e perché quel titolo. ma forse qualcuno avrà pensato a Bob Dylan e ...
All'ultimo giorno di registrazione (che era stati piuttosto pochi, perché Guccini si è sempre dimostrato molto veloce) arrivò in studio un collaboratore a dire che era morta una loro amica in un incidente stradale. Alla notizia F.G. ritorna a Pàvana per tre giorni e scrive "In morte di S.F." che poi sarà aggiunta al disco, anche se non era prevista, così come nessuno avrebbe potutto prevedere che quasi tutti i suoi concerti sarebbero stati aperti da questa canzone.



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Re: Francesco Guccini

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Nel Gennaio 1970 Guccini partì per gli Stati Uniti. Sentiva la mancanza di Eloise (la morosa americana) ed era curioso di vedere quel mondo, dopo averlo tanto teorizzato. Ma pochi giorni dopo il suo arrivo in Pennsylvania il mito era già andato in pezzi. Lo avevano già incrinato alcune discussioni su cose serie, tipo il Vietnam, ma altre anche cose più banali, ma comunque fastidiose, come certi approcci linguistici tipici degli americani. Le cose con Eloise erano difficoltose, soprattutto per la differenza di mentalità che c'era fra un italiano, come lui, e una tipica famiglia americana, un po' borghese e bigotta. L'America era meglio immaginarla che viverla, anche se può darsi che non fosse tanto un problema di mentalità generale, quanto di famiglia particolare.



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Re: Francesco Guccini

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Meglio brocco che Di Rocco: Cicloweb forever!!
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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da TIC »

Canzone ispirata dalla sorella della morosa americana (K.D .) del Nostro :



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TIC
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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da TIC »

TIC ha scritto:Canzone ispirata dalla sorella della morosa americana (K.D .) del Nostro :

Mi correggo : la canzone e' dedicata alla sua ex morosa americana, non alla sorella:

"...Da quell'esperienza nasce L'orizzonte di K.D., «dove K.D. sono le iniziali di Karen Dunn, sorella di Eloise. Karen, in realtà, non c'entrava niente. Per pudore o per orgoglio non volli indirizzare la canzone a Eloise, o meglio la indirizzai a lei fingendo di parlare a un'altra..."


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lemond
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Re: Francesco Guccini

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Al ritorno dagli S.U.A. si trasferì in via Paolo Fabbri, 43 insieme alla fidanzata (Roberta) con la quale riprese i rapporti e che sarebbe diventata sua moglie ("Quattro stracci"). Fu un periodo travagliato, non avendo allora smaltito la delusione per Eloise e per di più doveva fare i conti con l'improvvisa ostilità dei genitori, poco propensi ad accettare una convivenza "more uxorio". Proprio a causa di questi rapporti per la prima volta nella sua vita Francesco non trascorse l'estate a Pàvana, però sempre montagna fu anche quell'anno, in un paesino vicino: Bellavalle. Lì aveva una casa enorme un parente francese, un luogo ideale per accogliere tutti gli amici che andavano a trovarlo da Bologna. Fu un'estate travolgente, sempre in tanti a "far casino" dalla mattina alla sera. Non furono scritte canzoni, ma Guccini ebbe modo di provare dal vivo e correggere i brani che poi sarebbero diventati "L'isola non trovata".



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Re: Francesco Guccini

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L'isola non trovata è il primo disco legato da piccoli fili rossi: l'irrazionalità e l'esotismo. Per la verità una certa progettualità c'era anche nel precedente, ma in questo ... Il disco è pieno di riferimenti letterari. ma anche personali, infatti si parla di un certo Mario Pieraccini, ma per tutti era "Al Fra' ", anche se spretato. Nella vita aveva fatto di tutto, era anche emigrato in Germania durante la guerra. I ragazzi lo deridevano per la sua aria stralunata, ma lui rispondeva in latino. ;) Quando seppe della canzone, impazzì di gioia, ma da quel momento, quando Francesco lo incontrava, cercava di evitarlo, perché sapeva che, altrimenti, gli avrebbe attaccato un bottone fulminante. ;)



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Re: Francesco Guccini

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Nel disco, c'è anche "Un altro giorno è andato", che era già stato pubblicato, come singolo con un altro titolo: "Spiccioli". Questa canzone era nata un giovedì sera, quando con alcuni amici si trovavano (appunto ogni settimana) in un appartamentino a Bologna. L'avevano eletto a loro circolo. Ogni volta improvvisavano spettacolini e feste da ballo. In una occasione "Spiccioli" piacque moltissimo e Francesco doveva suonarla tutti i giovedì. Venne però il giorno in cui furono cacciati, perché facevano troppo ... Cercarono un nuovo circolo, ma ... e a poco a poco gli amici si persero di vista e rimase, di quel periodo, soltanto "Spiccioli".



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Re: Francesco Guccini

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Nel 1971 partecipò ad una trasmissione televisiva: "Speciale Tre milioni", perché all'epoca si riteneva che tanti fossero i giovani dai venti ai trent'anni. Fu in una di queste puntate che conobbe Herbert Pagani e ci fu un episodio alquanto ... buffo. Francesco era ad un tavolo con il suo amico, detto il Gallo, quando si avvicina un tipo dai vestiti strani che va sicuro verso Il Gallo e gli dice: "Caro Guccini, sono davvero contento di conoscerti!" Chissà forse il Nostro non aveva la faccia del cantante. Il Gallo, che era un tipo più strano di Pagani, fece finta di nulla e, pur senza sapere chi avesse davanti, replicò un po' brusco: "Il piacere è tutto mio, credimi!" E riprese tranquillo a mangiare. Fu in una di quelle puntate che cantò per la prima volta ...



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Re: Francesco Guccini

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Una riflessione, fra le più importanti di Francesco, fu l'idea di scrivere una canzone che parlasse di appartenenza a qualcosa o a qualcuno. Nacque così il brano che avrebbe dato il titolo all'album del 1972. A mano a mano che si concentrava su le altre, si rese conto che quasi tutte erano riconducibili all'argomento di partenza, affrontato naturalmente da punti di vista diversi. La copertina fu un'altra grande pensata: la foto dei suoi bisnonni, con dietro il nonno, con le due sorelle. Sul retro invece c'era Francesco e sua moglie Roberta, come simbolo del ponte fra le generazioni, il passaggio tra i vecchi ed i giovani legati dalle stesse ...



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Re: Francesco Guccini

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Un gran divertimento, sostiene Guccini, fu scrivere "La canzone dei dodici mesi" per inserirvi una serie di riferimenti a poeti che aveva molto amato. Alcuni rimandi sono precisi ed evidenti: "Brindo a Cenne e Folgore" fa riferimento a due poeti del Medioevo. Bencivenne della Chitarra e Jacopo di Michele, detto Folgore da San Gimignano. Entrambi si erano cimentati in una ballata dei mesi, anche se Folgore decantava gli aspetti positivi della vita, mentre Cenne lo parodiava, elencando i fastidi ed i guai che ogni mese porta con sé. Poi c'è anche un riferimento al mitico T.S. Eliot "il mese più credele". Insomma un gioco di citazioni letterarie. ;)



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Re: Francesco Guccini

Messaggio da leggere da Coppel »

Bel topic, mi ricorda tanto i miei anni di liceo. Tirato su a castagne ed ad erba spagna dal buon Francesco, un po' di delusione continuo a provarla quando sento i prezzi dei suoi concerti, ma poi sorrido, penso a quanto mi ha dato ed in fondo, le emozioni possiamo anche non prezzarle (60 euro però sosssoldi :D )...


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Re: Francesco Guccini

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Coppel ha scritto:Bel topic, mi ricorda tanto i miei anni di liceo. Tirato su a castagne ed ad erba spagna dal buon Francesco, un po' di delusione continuo a provarla quando sento i prezzi dei suoi concerti, ma poi sorrido, penso a quanto mi ha dato ed in fondo, le emozioni possiamo anche non prezzarle (60 euro però sosssoldi :D )...
Ormai, credo, abbia deciso di smetterla (data l'età) e il 2012 dovrebbe essere il suo ultimo anno "live". Io intanto sospenderò i miei interventi fino al 13 dicembre, per concentrarmi su Vecchioni, che sarà, in tale data, a Firenze alla libreria Feltrinelli, per incontrare chi vorrà. ;)


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Re: Francesco Guccini

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Coppel ha scritto:Bel topic, mi ricorda tanto i miei anni di liceo. Tirato su a castagne ed ad erba spagna dal buon Francesco, un po' di delusione continuo a provarla quando sento i prezzi dei suoi concerti, ma poi sorrido, penso a quanto mi ha dato ed in fondo, le emozioni possiamo anche non prezzarle (60 euro però sosssoldi :D )...
Sessanta? Ma ti siedi in braccio a Vince Tempera mentre suona? Io a Bologna ne pago 27 (non pochi, concordo!). :)


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