Fatti di Politica 2015

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nino58
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Re: Fatti di Politica 2015

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Strong ha scritto:
nino58 ha scritto:A proposito di alleati dell'Occidente.
Se non ho colto male l'informazione, oggi in Arabia Saudita un blogger (o un giornalista, non ho letto con attenzione), sarà sottoposto alla pena di 1000 (dicasi mille) frustate perchè blasfemo, apostata e "disobbediente al padre".
Non è dunque il capitalismo il denominatore comune di questo mondo ed il primo nemico dell'umanità ?
Vogliono obbligarci a scegliere tra fascisti e fascisti ma noi siamo antifascisti ed anticapitalisti.
La nostra scelta l'abbiamo già fatta.

secondo me essere troppo "anti"-tutto non va bene
è un pò come quelli che trovano difetti solo negli altri senza mai riconoscere i propri...una sorta di limitazione.
Anche secondo me.
Purtroppo, benchè a malincuore, constato però essere indispensabile.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Fatti di Politica 2015

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nino58 ha scritto:A proposito di alleati dell'Occidente.
Se non ho colto male l'informazione, oggi in Arabia Saudita un blogger (o un giornalista, non ho letto con attenzione), sarà sottoposto alla pena di 1000 (dicasi mille) frustate perchè blasfemo, apostata e "disobbediente al padre".
Non è dunque il capitalismo il denominatore comune di questo mondo ed il primo nemico dell'umanità ?
Vogliono obbligarci a scegliere tra fascisti e fascisti ma noi siamo antifascisti ed anticapitalisti.
La nostra scelta l'abbiamo già fatta.
Come non quotarti, nino!
Qualche anno fa, durante una lunghissima assemblea del collettivo universitario di cui facevo parte, si discuteva dei contenuti da inserire nel manifesto da esporre all'interno dell'aula che occupavamo (e che è tuttora occupata, per fortuna). In particolare ci si concentrò a lungo sui termini da utilizzare per definire il nostro soggetto politico. Dopo una-due ore di proposte e controproposte, intervenne un ragazzo dicendo che secondo lui bastava semplicemente definirsi "antifascisti e anticapitalisti", anzi non era nanche sicuro del primo termine perché secondo la sua opinione anche il fascismo, nelle sue varie salse, è in ultima analisi figlio del capitalismo, così come il razzismo e tutti gli altri mali che attanagliano il mondo intero. Il capitalismo come denominatore comune dei mali dell'umanità.


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Fatti di Politica 2015

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nino58 ha scritto:A proposito di alleati dell'Occidente.
Se non ho colto male l'informazione, oggi in Arabia Saudita un blogger (o un giornalista, non ho letto con attenzione), sarà sottoposto alla pena di 1000 (dicasi mille) frustate perchè blasfemo, apostata e "disobbediente al padre".
Non è dunque il capitalismo il denominatore comune di questo mondo ed il primo nemico dell'umanità ?
Vogliono obbligarci a scegliere tra fascisti e fascisti ma noi siamo antifascisti ed anticapitalisti.
La nostra scelta l'abbiamo già fatta.
Come non quotarti, nino!
Qualche anno fa, durante una lunghissima assemblea del collettivo universitario di cui facevo parte, si discuteva dei contenuti da inserire nel manifesto da esporre all'interno dell'aula che occupavamo (e che è tuttora occupata, per fortuna). In particolare ci si concentrò a lungo sui termini da utilizzare per definire il nostro soggetto politico. Dopo una-due ore di proposte e controproposte, intervenne un ragazzo dicendo che secondo lui bastava semplicemente definirsi "antifascisti e anticapitalisti", anzi non era nanche sicuro del primo termine perché secondo la sua opinione anche il fascismo, nelle sue varie salse, è in ultima analisi figlio del capitalismo, così come il razzismo e tutti gli altri mali che attanagliano il mondo intero. Il capitalismo come denominatore comune dei mali dell'umanità.


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Winter
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Re: Fatti di Politica 2015

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pacho
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Re: Fatti di Politica 2015

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A proposito di ignoranza. praticamente un incrocio tra parecchi esemplari che pascolano qua dentro. Quelli di sinistra con la barba e gli occhiali leggono bonariamente perchè stalin è uguale a hitler e il mein kampf è come il capitale.

Jazenjuk ha detto che l'Unione Sovietica invase la Germania e l'Ucraina

Immagine

Il politico ucraino ha spiegato la sua visione della storia in una trasmissione alla stazione televisiva tedesca ARD.

Il Primo ministro ucraino Jazenjuk ha fatto una scoperta rivoluzionaria che sorprenderà sia storici professionisti che semplici cittadini. In un'intervista con una TV tedesca, durante un viaggio a Berlino, ha detto che è stata l'Unione Sovietica ad attaccare la Germania e allo stesso tempo l’Ucraina nel 1941.

Noi tutti ricordiamo bene l'invasione dell'Unione Sovietica della Germania e dell'Ucraina - ha detto Jazenjuk al canale TV tedesco ARD. - Non dobbiamo permettere che questo accada. E nessuno ha il diritto di riscrivere i risultati della Seconda guerra mondiale, come sta cercando di fare il Presidente russo.

Il capo del governo ucraino spesso carica di retorica militarista parlando di Russia, in particolare con i giornalisti e politici occidentali. Nel mese di marzo, durante il referendum in Crimea, Jazenjuk aveva affermato che la Russia ha attaccato la repubblica autonoma e aveva invitato gli Stati Uniti e l'Unione europea a convocare una commissione con la partecipazione dei Ministri della Difesa dell'Ucraina, Stati Uniti e Regno Unito.

Nel mese di settembre Jazenjuk ha annunciato il lancio del progetto "Il Muro", che significava la costruzione di una recinzione lungo la linea di confine tra Ucraina e Russia. Prima di questo, l'idea di costruire un muro tra i due paesi era stata illustrata dall’oligarca ucraino Igor Kolomoiskij.

In Europa, al contrario, è stata a lungo osservata l’aggressione delle autorità ucraine del Donbass. In particolare l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha più volte accusato l'esercito ucraino di usare munizioni proibite. Nel mese di ottobre 2014 gli osservatori hanno accusato l'Esercito di Kiev di violare le leggi di guerra, sottolineando come «il governo ucraino è responsabile di diversi attacchi con munizioni a grappolo nella parte centrale di Donezk»

Recentemente il presidente Poroshenko in un’intervista alla TV ARD, ha negato l’uso di tali munizioni nel Donbass e definito le accuse degli osservatori HRW "non gravi".

http://lifenews.ru/news/148125

quello che ha il nome che inizia per nem e poi non mi ricordo applaude


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Visconte85
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Re: Fatti di Politica 2015

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Tutti ora a dire viva la libertà di parola, di pensiero e di stampa ma alla Rai alle parole non seguono i fatti e le critiche mosse dal Fatto Quotidiano al direttore generale Rai Luigi Gubitosi vengono censurate nelle rassegne stampa

http://www.tvblog.it/post/715588/strisc ... vergognoso


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Fatti di Politica 2015

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Visconte85 ha scritto:Tutti ora a dire viva la libertà di parola, di pensiero e di stampa ma alla Rai alle parole non seguono i fatti e le critiche mosse dal Fatto Quotidiano al direttore generale Rai Luigi Gubitosi vengono censurate nelle rassegne stampa

http://www.tvblog.it/post/715588/strisc ... vergognoso
Stiamo assistendo al trionfo dell'ipocrisia e dell'incoerenza. Mi piacerebbe sapere quanti tra quelli che in questi giorni si dimenano tra i vari social network per digitare l'hashtag "je suis charlie", una settimana fa, quando ancora neanche conoscevano il giornale Charli Hebdo, avrebbero difeso la libertà di espressione di fronte alle vignette che prendevano di mira la religione cattolica e i vari papi. Ecco, avrei voluto vedere cosa avrebbero blaterato quegli idioti della lega e della destra italiana (vedi gasparri, ad esempio), che oggi da vigliacchi sciacalli quali sono stanno vergognosamente strumentalizzando tutta la vicenda, di fronte a vignette come questa

Immagine

o come altre che raffiguravano il cristo in croce o il papa.

Ecco, io mi sarei ammazzato dalle risate, ma sono convinto che la maggioranza dei fanatici del "je suis charlie" avrebbero approvato la censura di quelle vignette.


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jerrydrake
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Re: Fatti di Politica 2015

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: Immagine
Non ai livelli dell'Oscuratore Romano del Vernacoliere


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jerrydrake
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Re: Fatti di Politica 2015

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Tranchée d'Arenberg ha scritto:avrei voluto vedere cosa avrebbero blaterato quegli idioti della lega e della destra italiana (vedi gasparri, ad esempio), che oggi da vigliacchi sciacalli quali sono stanno vergognosamente strumentalizzando tutta la vicenda, di fronte a vignette come questa
I Gasparri, i Salvini o i Ferrara di turno capisco perché si comportino in un certo modo. Gli idioti che non hanno interessi a riguardo e però non realizzano che la conta dei morti ci vede decisamente in vantaggio (nel senso che noi buoni occidentali ammazziamo molti più cattivoni islamici di quanti ce ne ammazzano loro), proprio vanno al di là della mia comprensione. Certo sono idioti, ma l'idiozia da sola non basta.


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pacho
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Re: Fatti di Politica 2015

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La guerra in casa. I fatti di Parigi e gli apprendisti stregoni

La guerra arriva fino nel cuore dell’impero: quanto è successo a Parigi è esattamente questo, che ci piaccia o meno. Gli spot che da mesi invadono le tv, entrando nei nostri salotti e nelle nostre cucine, che ci raccontano che con la nascita del Mercato Comune Europeo prima e l’Unione Europea poi ormai da più di 60 anni non ci sono più guerre in Europa, oltre a essere falsi probabilmente non sono più neanche rassicuranti.
I 12 morti nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo di mercoledì, l’uccisione di ieri dei presunti attentatori e degli ostaggi, sono vittime di guerra. Non sappiamo quanto consapevoli ma questo sono, e non ascrivibili a superficiali o mistificatorie spiegazioni sulla follia o il terrorismo.
Sono chiari fatti di guerra, che ogni parte in campo conduce con i mezzi che ha a disposizione, con le strategie militari che decide di attuare o che le condizioni oggettive e i rapporti di forza gli permettono.
Le dinamiche, gli autori dell’attacco, il tipo di vittime, sono elementi che si prestano facilmente a interpretazioni nel migliore dei casi fuorvianti, se non false e tendenziose, rievocando i temi del fanatismo, della libertà di stampa o complessivamente intesa, della difesa della democrazia, dello scontro di civiltà, perdendo di vista, o facendolo volutamente perdere, il legame tra i fatti e le reali situazioni economiche, politiche, militari internazionali.
Non rimaniamo indifferenti e cinici, emotivamente e umanamente, di fronte a morti e feriti, tanto più quando, e qui il nostro coinvolgimento diventa anche politico, si tratta di uomini e donne che sono vittime di una guerra, che indossino l’una o l’altra divisa o siano dei civili e soprattutto se sono stati protagonisti di una stagione di battaglie di libertà e democratiche che è stata anche nostra. Ma questo non può condizionarci nell’analisi che deve necessariamente restare razionale e capace, per i comunisti, di un punto di vista di classe, internazionalista e antimperialista.
I fatti di Parigi rappresentano un chiaro attacco alla Francia che, più di ogni altra, per mezzi e grado di evoluzione del proprio esercito, è di fatto il braccio militare, “l’esercito”, dell’Unione Europea. Un polo imperialista europeo che negli ultimi anni, per non parlare dei decenni scorsi, ha innescato e sostenuto guerre lungo i propri confini geografici e politici come strumento della competizione globale, alcune volte in alleanza, e altre no, con uno dei suoi poli competitori: quello statunitense. Una Francia che spesso ha usato lo strumento militare, ancor prima che quello puramente economico, anche nella “competizione interna”, per definire gli assetti e le gerarchie nell’Unione Europea stessa.
Questi due fattori, unitamente o separatamente, si sono espressi con l'invasione della Libia dove la Francia ha svolto un ruolo diretto e di rilievo anche nell’omicidio di Gheddafi e che ha favorito l'emergere prepotente di un islamismo radicale che oggi è entrato nell'orbita dell'Isis. Ma anche più di recente in Siria, dove a lungo ha armato i cosiddetti ribelli che combattono contro le autorità di Damasco, fornendo loro, oltre alle armi, anche soldi, consiglieri e coperture diplomatiche. Per poi, per sua convenienza, abbandonare la complicità e l’appoggio a quelle milizie, che per lo più oggi ingrossano le file del Califfato e compiono ogni giorno in Libano, Siria e Iraq stragi di vittime che per i nostri giornali non hanno neanche diritto alla menzione. Una Francia che è stata in prima fila nella "destabilizzazione creativa" del Medio Oriente e dell'Africa, basti ricordare anche il suo ruolo di primo piano, solo per restare agli ultimi anni, in almeno una decina di paesi africani.
La guerra, come dicevamo, è alle porte dell’Unione Europea ormai da alcuni anni, e non casualmente proprio con l’accentuarsi della crisi di sovrapproduzione di capitale. Libia, Siria, Iraq, Ucraina, alcune ex colonie francesi sono gli scenari di questo scontro globale anche se si tenta in tutti di modi di rappresentarle ognuna come una crisi a se stante, dando loro delle motivazioni separate, specifiche, in una narrazione fuorviante che tenta di essere rassicurante.
Le guerre alle quali stiamo assistendo sono tutt’altro, sono l’espressione della competizione globale tra imperialismi in competizione, all’interno della quale l’Unione Europea sta giocando la sua partita.
L’imperialismo non è puramente la manifestazione di una politica aggressiva ma uno specifico stadio raggiunto, la fase suprema del capitalismo, per dirla in termini leniniani, la necessità di esportazione dei propri capitali anche attraverso l'uso della forza.
Per l’Unione Europea la propria periferia diventa quindi lo spazio vitale per questa necessità e la guerra il mezzo per conquistarlo. Gli interventi militari in Africa, in Libia e in Medio Oriente hanno esattamente questo significato, con proprio la Francia, come braccio armato, che conduce le danze. Anche il conflitto in Ucraina ha rappresentato questa tendenza, anche se non si è avuta l’accortezza di valutare una possibile reazione da parte di un partner strategico come la Russia e i suoi interessi in quell’area.
Questa situazione ha delle fondamentali caratteristiche di diversità rispetto al passato, anche quello recente, e ci riferiamo in particolare agli anni ’90. Infatti in quel decennio, dopo il dissolvimento dell’URSS, gli USA svolgevano un ruolo, politico e militare, egemone. Questa egemonia ora è stata persa e i competitori sono molti e disseminati in vari luoghi del Pianeta.
Oltre agli imperialismi di USA, UE e Giappone in campo ci sono anche le aspirazioni egemoniche, con le quali questi dovranno fare i conti, dei Paesi periferici emergenti e dei BRICS, ma anche quelle, per altri versi, del “polo” islamico.
Se pur ancora con i suoi grandi limiti come la frammentazione, la mancanza di rappresentanza e di peso nelle Istituzioni mondiali o in vertici come G8 o G20, non va dimenticato che i paesi arabi hanno una forte potenzialità militare, svolgono un ruolo primario nella finanza internazionale, posseggono la maggior parte dei giacimenti di petrolio.
Soprattutto quest’ultimo elemento è contemporaneamente sia il loro maggior punto di forza ma anche di debolezza.
Le risorse petrolifere sono in via di esaurimento e già si sta registrando il “picco” estrattivo, cioè quel punto dove, date le difficoltà di estrazione, l’impiego energetico per estrarre petrolio è maggiore di quello ricavato. Una tendenza nella quale si inserisce l'azione di alcuni dei paesi in competizione in grado, attraverso operazioni finanziarie o l'aumento della produzione, di far variare anche notevolmente e in poco tempo il prezzo del greggio, come sta avvenendo con il crollo da quasi 150 a 50 dollari al barile nei soli ultimi tre mesi.
La crescente competizione convince le borghesie di questo “polo” ad accelerare la costituzione di una potenza mondiale, di una “grande potenza islamica” e ad assumere la leadership dell’intera area asiatico-mediorientale-nordafricana e non solo: il “Califfato”, lo “Stato Islamico”.
La necessità dunque di inserirsi nella competizione per l’egemonia mondiale, anche attraverso atti come fu quello dell’11 settembre alle Torri Gemelle, quello di Madrid e Londra, ma anche quello, probabilmente, di Parigi: muovere le proprie pedine anche contro gli ex alleati, portare la guerra dentro casa dell’avversario o dell’ex “amico”, con i modi e gli strumenti di cui si dispone.
Una guerra che passa anche attraverso gli aspetti culturali e “religiosi”, terreno sul quale questo tentativo egemonico può trovare uno straordinario elemento di adesione e identificazione per larghe masse di umanità soggette in Medio Oriente, in Africa e in Asia a decenni di guerre, occupazioni, embarghi, aggressioni di ogni tipo. Che non trascura gli aspetti comunicativi e tecnologici, frutto di una modernità del mondo arabo-islamico, in particolare delle sue borghesie spesso educate nelle università occidentali, in grado di sfidare l'imperialismo occidentale al suo livello più alto.
Questo quadro ci riporta pienamente alla nostra analisi sugli “apprendisti stregoni”, che si rivela assolutamente fondata.
Non perché vogliamo esercitare un'opera di autocompiacimento e come sempre siamo aperti al dibattito, ma sicuramente di fronte ad avvenimenti come quelli di Parigi rifuggiamo da scorciatoie comode o derive nazionaliste e richiami all’unità nazionale, come parte della sinistra in Francia, ma anche in Italia, sta irresponsabilmente facendo. Contemporaneamente contrastiamo con forza ogni tentativo di strumentalizzazione da parte delle forze politiche razziste, xenofobe e della destra, e gli atti a queste funzionali come l’introduzione di leggi speciali che il Ministro Alfano sta già proponendo.
Ma per fare questo è necessario avere chiaro il contesto dentro il quale i fatti di Parigi si inseriscono, altrimenti si rischia, per altri versi, di rimanere ingabbiati in una retorica che assimila alla libertà, alla democrazia e alla tolleranza politica e religiosa un occidente che non corrisponde alla realtà, contrapposto ad un mondo islamico che si vorrebbe al contrario fanatico, estremista, violento e quindi pericoloso tout court. Una contrapposizione tra due “ideali” posticci che non fa che alimentare la logica dello scontro di civiltà, obiettivo tanto delle classi dirigenti arabe nella forma islamista quanto di quelle occidentali.
Come comunisti, ma ciò dovrebbe valere per chiunque oggi si batte per il cambiamento radicale della società, il nostro vero nemico sono le nostre classi dominanti, gli “apprendisti stregoni” appunto, che con l’effetto delle loro azioni diventano concretamente il nemico dell’umanità.

fonte. http://www.retedeicomunisti.org/index.p ... ra-in-casa


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Re: Fatti di Politica 2015

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Ammetto che negli ultimi mesi seguo poco le questioni quindi non riesco a collegare i puntini ma mi sembra pazzesco che questi terroristi ben conosciuti e seguiti pure dalla cia, abbiano potuto fare quello che hanno fatto senza esser fermati. C'è chi ha interesse in questa nuova strategia della tensione che sta rinforzando gli anti europeisti. I sauditi non calano la produzione di petrolio, il prezzo scende e la russia va in difficoltà col suo gas. Altro fatto: il ceo di total, amico personale di putin muore in uno strano incidente aereo e viene rimpiazzato da uno piu amico dell'america. C'è una guerra commerciale tra usa e russia e l'europa sta pagando il prezzo piu alto...
Prima ho visto una intervista ad un pezzo grosso americano, testuali parole: gli europei sono messi cosi male, hanno così bisogno di crescita che accettano condizioni commerciali (leggi dazi per vendere negli usa) che fino a poco fa non avrebbero mai accettato.
Questo post è scritto male ed in velocità, sono solo pensieri sparsi e come dicevo non sono informatissimo ma questi fatti sono correlati. Chissà come sarà lo scacchiere internazionale quando ci sarà la ripresa...di certo noi italiani prenderemo solo qualche briciola che cadrà dal tavolo che conta.


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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da pacho »

una analisi piu che condivisibile suula vicenda parigina.
ps. devo dire molti commenti scritti anche da chi mi aspettavo avesse un minimo di capacità critica mi hanno fatto cadere le palle.

On Charlie Hebdo, freedom of speech, terrorism, and the value of lives

http://english.al-akhbar.com/node/23136


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Re: Fatti di Politica 2015

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Oggi che avevo tempo ho letto qualcosa sull'isis, il terrorismo..e zac, non saltano subito fuori queste fotodi mc cain che per conto degli usa praticamente fonda l'isis come già successo con al-qaeda. Quello che mi ha colpito è che non provano neanche piu a nascondersi! fanno alla luce del sole tanto è chiaro che l'opinione pubblica si beve qualsiasi versione dei media istituzionali...era meglio durante la guerra fredda, il mondo non faceva così schifo :(
Mi pare chiaro che entro l'anno la nato partirà per una nuova crociata, mica l'industria bellica può calare il fatturato rispetto gli ultimi decenni...
Altro particolarità: mc cain è stato prigioniero in vietnam, sa bene cos'è la guerra ed è rimasto con le braccia lesionate (sembra ingessato) eppure è ancora uno schifoso guerrafondaio...probabile che nella sua testa sia rimasto in guerra da allora.
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Re: Fatti di Politica 2015

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matteo.conz ha scritto:..era meglio durante la guerra fredda, il mondo non faceva così schifo
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fonte. militantblog


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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da matteo.conz »

Un gruppo di casa pound ha pestato e mandato in coma un signore di 50anni...solito attacco 10 contro 1
Oggi però mi sa che la pagano...
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Fatti di Politica 2015

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matteo.conz ha scritto:Oggi che avevo tempo ho letto qualcosa sull'isis, il terrorismo..e zac, non saltano subito fuori queste fotodi mc cain che per conto degli usa praticamente fonda l'isis come già successo con al-qaeda. Quello che mi ha colpito è che non provano neanche piu a nascondersi! fanno alla luce del sole tanto è chiaro che l'opinione pubblica si beve qualsiasi versione dei media istituzionali...era meglio durante la guerra fredda, il mondo non faceva così schifo :(
Mi pare chiaro che entro l'anno la nato partirà per una nuova crociata, mica l'industria bellica può calare il fatturato rispetto gli ultimi decenni...
Altro particolarità: mc cain è stato prigioniero in vietnam, sa bene cos'è la guerra ed è rimasto con le braccia lesionate (sembra ingessato) eppure è ancora uno schifoso guerrafondaio...probabile che nella sua testa sia rimasto in guerra da allora.
Queste foto ed altre simili che circolano risalgono ad una riunione tenuta in Siria nell'Aprile del 2013, quando gli americani iniziarono ad armare l'ISIS per abbattere Bashar Al-Assad. Quello in camicia nera, barba corta e capelli cortissimi è l'autoproclamato "Sceicco" Abu Bakr Al Baghdadi. Da notare il suo cambio radicale: è passato da un look e un abbigliamento occidentali, ad una barba lunghissima e un vestiario decisamente più "adatti" al ruolo che deve recitare...

Sempre a proposito di ISIS, tempo fa avevo visto delle altre foto che ritraevano degli uomini appartenenti alle sue milizie che fraternizzavano contro i soldati dell'esercito Turco al confine tra Turchia e Siria, ovvero in territorio Curdo, proprio laddove la popolazione locale sta resistendo eroicamente da mesi all'avanzata degli islamisti.


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Re: Fatti di Politica 2015

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: Sempre a proposito di ISIS, tempo fa avevo visto delle altre foto che ritraevano degli uomini appartenenti alle sue milizie che fraternizzavano contro i soldati dell'esercito Turco al confine tra Turchia e Siria, ovvero in territorio Curdo, proprio laddove la popolazione locale sta resistendo eroicamente da mesi all'avanzata degli islamisti.
Ed è notizia di oggi che Kobane è stata quasi interamente riconquistata dai curdi.


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Re: Fatti di Politica 2015

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matter1985 ha scritto:
Tranchée d'Arenberg ha scritto: Sempre a proposito di ISIS, tempo fa avevo visto delle altre foto che ritraevano degli uomini appartenenti alle sue milizie che fraternizzavano contro i soldati dell'esercito Turco al confine tra Turchia e Siria, ovvero in territorio Curdo, proprio laddove la popolazione locale sta resistendo eroicamente da mesi all'avanzata degli islamisti.
Ed è notizia di oggi che Kobane è stata quasi interamente riconquistata dai curdi.
Avran cominciato a sparare su Isis vignette di Zerocalcare. :diavoletto:

(Scherzo, il reportage del fumettista romano uscito venerdì sull'Internazionale è una delle rare cose ascrivibili al mondo dell'informazione che si possano vedere oggi su un giornale. Fa specie che si tratti, per l'appunto, di un fumetto)


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
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Re: Fatti di Politica 2015

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: Sempre a proposito di ISIS, tempo fa avevo visto delle altre foto che ritraevano degli uomini appartenenti alle sue milizie che fraternizzavano contro i soldati dell'esercito Turco al confine tra Turchia e Siria, ovvero in territorio Curdo, proprio laddove la popolazione locale sta resistendo eroicamente da mesi all'avanzata degli islamisti.
Infatti l'ISIS, che ha scatenato una guerra ferocissima a Siria ed Iraq, alla Turchia membro della NATO ed aspirante UE non ha mai tirato neppure un minicicciolo.


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Re: Fatti di Politica 2015

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Subsonico ha scritto:
matter1985 ha scritto:
Tranchée d'Arenberg ha scritto: Sempre a proposito di ISIS, tempo fa avevo visto delle altre foto che ritraevano degli uomini appartenenti alle sue milizie che fraternizzavano contro i soldati dell'esercito Turco al confine tra Turchia e Siria, ovvero in territorio Curdo, proprio laddove la popolazione locale sta resistendo eroicamente da mesi all'avanzata degli islamisti.
Ed è notizia di oggi che Kobane è stata quasi interamente riconquistata dai curdi.
Avran cominciato a sparare su Isis vignette di Zerocalcare. :diavoletto:

(Scherzo, il reportage del fumettista romano uscito venerdì sull'Internazionale è una delle rare cose ascrivibili al mondo dell'informazione che si possano vedere oggi su un giornale. Fa specie che si tratti, per l'appunto, di un fumetto)
Semplicemente fantastico :) Un reportage come si deve,ed è,appunto,un fumetto.


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Subsonico
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Re: Fatti di Politica 2015

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Tralà, nello "storione" (lui stesso non lo voleva chiamare reportage per non creare aspettative) si racconta di come siano i Turchi stessi a togliere la corrente ai combattenti Curdi, per consentire alle truppe Isis di circolare nottetempo senza essere viste.


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
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nemecsek
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Re: Fatti di Politica 2015

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Per quelli che, come me settentrionali, non abbiano immediata comprensione dell orribile insulto sottinteso nell' espressione "COSA INUTILE", segnalo: http://www.laprovinciacr.it/news/cronac ... ta-si.html


Appunto, cose inutili.


A volte il dito indica proprio il dito, non la luna.
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pacho
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Re: Fatti di Politica 2015

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TRA FOIBE E RISIERA, LA MEMORIA CONDIVISA

L’istituzione a breve distanza dalla Giornata della Memoria (27 gennaio) del Giorno del Ricordo (10 febbraio), ha di fatto comportato un interessante evoluzione nell’ambito del concetto di “memoria condivisa”.
Vogliamo premettere intanto che bisogna distinguere tra storia e memoria: la storia è una materia scientifica, una raccolta di fatti inequivocabili: le interpretazioni possono poi essere diverse, ma è un dato di fatto, ad esempio, che per i fascisti il 28 ottobre (Marcia su Roma) rappresenta una giornata di festa, mentre per gli antifascisti la fine della democrazia, pur trattandosi di un evento unico, così come il 25 aprile, giorno in cui si celebra la Liberazione dal nazifascismo è per i nazifascisti giornata di lutto.
Ciò detto, entriamo nel merito della questione, iniziando da come l’accezione degli storici Raoul Pupo e Roberto Spazzali (che sembra avere ormai fatto scuola) definisce il concetto di “foibe” e di “infoibati”: “quando si parla di foibe ci si riferisce alle violenze di massa a danno di militari e civili, in larga prevalenza italiani, scatenatesi nell’autunno del 1943 e nella primavera del 1945 in diverse aree della Venezia Giulia e che nel loro insieme procurarono alcune migliaia di vittime. È questo un uso del termine consolidatosi ormai, oltre che nel linguaggio comune, anche in quello storiografico, e che quindi va accolto, purché si tenga conto del suo significato simbolico e non letterale” (in “Foibe”, Mondadori 2003).
Dunque accettiamo questa semplificazione, pur non corretta nel suo significato “letterale”, e facciamo alcuni esempi concreti.
Il 27 gennaio commemoriamo nella Risiera di San Sabba i quattro caduti della missione alleata del capitano Valentino Molina: il capitano stesso, il tenente colonnello Francesco Sante De Forti, Guido Gino Pelagalli e la signora Clementina Tosi vedova Pagani, uccisi dai nazisti il 21/9/44.
Il 10 febbraio, come “infoibati”, commemoriamo Alfredo Germani, Remo Lombroni; Ermanno Callegaris e Giovanni Burzachechi, componenti del Gruppo Baldo agli ordini delle SS, che causarono l’arresto e la morte della Missione Molina: furono arrestati dall’Ozna nel maggio 1945 e compaiono in quell’elenco di incarcerati a Lubiana che risultano “fatti uscire” in date specifiche e dei quali non si sa se furono condannati a morte o trasferiti altrove, tranne Callegaris che morì in prigionia.
Il 27 gennaio commemoriamo gli agenti di custodia deportati nei lager, tra i quali, grazie alla testimonianza di due che furono deportati e rimpatriati (Salvatore Leone e Paolo Lopolito) troviamo il nome di Francesco Tafuro che invece vi perse la vita e possiamo anche leggere (sentenza del Tribunale militare di Padova del 25/10/49) che a causare queste deportazioni fu Ernesto Mari, capo degli agenti di custodia, che a Lopolito disse la sera precedente la partenza: “Come vedi ti ho fatto seguire la via dell’agente Leone: domani partirai per la Germania”. Prosegue la sentenza: “il 18 agosto effettivamente Lopolito veniva deportato e dopo avere subito maltrattamenti e digiuno al campo di concentramento, poté rientrare a Trieste, nei primi del maggio 1945 in miserevoli condizioni”.
Inoltre leggiamo che il 27/4/45 la moglie dell’agente Tafuro, che era stato deportato in Germania, “era andata a pregare il Mari stesso perché intervenisse con la sua opera per far tornare suo marito. A tale preghiera il Mari dichiarò che aveva fatto quanto era nelle sue possibilità e che pertanto non poteva più far nulla, che nessuna colpa egli aveva dell’internamento; e poiché la Tafuro, disperata, alzò il tono di voce egli, prendendola per un braccio la minacciò: stia zitta, che se no, la faccio finire in Germania anche lei”. Lo stesso giorno la donna ricevette la comunicazione che il marito era morto in Germania il 3 marzo”.
Ernesto Mari, arrestato in seguito a queste accuse mossegli dai suoi ex sottoposti, fu ucciso e gettato nell’abisso Plutone da un gruppo di criminali comuni infiltratisi nella Guardia del popolo jugoslava, e pertanto viene commemorato ogni dieci febbraio. Inoltre al suo nome è stata intitolata la caserma degli agenti di custodia a Trieste.
Durante il rastrellamento di Boršt, operato il 10/1/45 da un contingente unito di SS ed Ispettorato Speciale di PS, furono uccisi tre partigiani, mentre un terzo, il ventenne Danilo Petaros fu catturato dopo essere stato gravemente ferito, e fu ucciso in Risiera il 5/4/45, quindi è tra coloro che commemoriamo il 27 gennaio. Ma il 10 febbraio commemoriamo, come “infoibati”, diversi responsabili di queste morti: l’agente dell’Ispettorato Mario Fabian, identificato tra coloro che partecipavano alle torture degli arrestati con la corrente elettrica (che sarebbe stato ucciso da partigiani e gettato nella foiba di Basovizza) e gli altri agenti che compaiono nella “foto ricordo” scattata prima del rastrellamento Matteo Greco (infoibato nella Plutone), Dario Andrian (arrestato e scomparso), Francesco Giuffrida e Gaetano Romano, arrestati e condotti a Lubiana.
Fu ucciso in Risiera il poliziotto aderente ai GAP di Trieste Adriano Tamisari, arrestato dall’Ispettorato Speciale di PS, corpo del quale il 10 febbraio commemoriamo la scomparsa di una sessantina di agenti, in quanto arrestati dagli Jugoslavi. Tra di essi Alessio Mignacca, colpevole di avere ucciso in un tentativo di fuga il partigiano Francesco Potocnik (in via Giulia) e freddato (assieme a Gaetano Romano) nella casa dello zio il giovane Agostino Trobez (28/10/44) che era appena arrivato dal Vipacco per partecipare alla Resistenza. Mignacca, inoltre fu accusato dalla signora Umberta Giacomini, di avere partecipato al pestaggio della stessa, provocandole un aborto (era incinta di quattro mesi), assieme al commissario Collotti (il “capo” della “banda” che da lui prese il nome) e ad altri due agenti, uno dei quali, Domenico Sica, è tra coloro che vengono commemorati il 10 febbraio, in quanto arrestato e scomparso.
Un altro “infoibato” che viene commemorato il 10 febbraio è l’agente dell’Ispettorato Mario Suppani, che fu tra i responsabili dell’arresto (e della successiva esecuzione capitale) dell’anziano militante del Partito d’Azione Mario Maovaz, fucilato il 28 aprile 1944 e degli arresti di altri esponenti del CLN giuliano (Paolo Reti, ucciso in Risiera, Ercole Miani, don Marzari ed altri che furono invece liberati): fu arrestato dagli Jugoslavi e condotto a Lubiana, scomparso.
Fu arrestato dagli Jugoslavi e condotto a Lubiana anche il responsabile dell’arresto di 64 abitanti di Ronchi deportati nei lager, 25 dei quali non fecero ritorno: Ferruccio Soranzio, che partecipò anche ad altri rastrellamenti nella provincia di Trieste, viene commemorato il 10 febbraio, in quanto non risulta avere fatto ritorno in patria.
Questi sono solo alcuni esempi, ma il caso più eclatante di persona che viene commemorata ufficialmente è quello dell’ultimo prefetto di Zara italiana, Vincenzo Serrentino (fondatore del Fascio in Dalmazia, squadrista, ufficiale della Milizia e nel Direttorio del PFR) che aveva anche svolto il ruolo di giudice a latere (assieme a Pietro Caruso, che fu poi fucilato a Roma alla fine della guerra) del Tribunale Speciale per la Dalmazia (presieduto dal generale Gherardo Magaldi), che si spostava in volo da Roma per emanare condanne a morte ad antifascisti. Denunciato come criminale di guerra alle Nazioni unite, si era rifugiato a Trieste, dove fu arrestato l’8/5/45, sottoposto a processo e fucilato a Sebenico un paio di anni dopo.
La storia è unica, si diceva, ma la memoria è diversa. Così, se pure è difficile creare una memoria condivisa tra i parenti di Maovaz e quelli di Suppani, istituendo due giornate diverse per ricordare i diversi morti ci si riesce perfettamente: ecco un altro miracolo italiano!

C. Cernigoi

Altri importanti documenti per demifistifare la propaganda fascista bevuta (non in maniera disinteressata, sia chiaro) dai sinceri democratici:

- Le cattive memorie, sempre di Claudia Cernigoi.
http://www.diecifebbraio.info/wp-conten ... a-2015.pdf

- Sulle vittime del maggio 1945, articolo di Trieste Sera del 4/2/1948
http://www.diecifebbraio.info/2015/01/s ... a-trieste/


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pacho
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Re: Fatti di Politica 2015

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FOIBE: LA VERITA'. CONTRO IL REVISIONISMO STORICO

In coincidenza del 10 febbraio assistiamo ad indecorose iniziative ed interventi sulla 'questione foibe' che non riflettono la verità e le documentazioni storiche, bensì manifestano posizioni strumentali e storicamente prive di ogni fondamento tipiche del revanscismo nazionalista che ha sempre ispirato i fascisti di ogni risma ed oggi lambisce ampi settori del “centro-sinistra”.
In questi anni il revisionismo (di destra e di “sinistra”) ha fatto carte false pur di deformare, falsificare e cancellare la storia. Nel nome della “pacificazione” e della costruzione di un’artificiosa “memoria condivisa” viene condotta una campagna di stravolgimento della verità storica, tesa alla sistematica assoluzione del fascismo e alla denigrazione di chi lo ha realmente combattuto - in particolare dei comunisti, i quali ebbero un ruolo fondamentale nell’antifascismo e nella Resistenza - arrivando alla vergogna di mettere sullo stesso piano nazi-fascisti ed antifascisti, repubblichini e partigiani, combattenti per la libertà ed oppressori o, peggio ancora, presentando i carnefici come vittime e martiri e i perseguitati come aggressori.

Con l’istituzione della “Giornata del Ricordo” del 10 febbraio, questa campagna ha avuto anche il suo appuntamento ufficiale in cui i cosiddetti “infoibati” vengono presentati come martiri “solo perché italiani”. Si tenta cinicamente di sfruttare il sentimento d’appartenenza nazionale per riproporre l’infame connubio tra fascismo e Italia e una visione nazionalista e sciovinista della storia e della realtà. Il tutto avallato dall'ex presidente della Repubblica Napolitano, che non solo ha straparlato di barbarie ed espansionismo slavo nel definire il movimento partigiano sul confine orientale (che, vogliamo ribadire, fu italiano, sloveno e croato), ma ha anche concesso medaglie ai familiari dei presunti “martiri dell’italianità”, tra cui, ad esempio, Vincenzo Serrentino, giustiziato dopo regolare processo in quanto criminale di guerra ricercato dalle Nazioni Unite.

Questa ri-scrittura della storia è, tra l'altro, funzionale allo sdoganamento politico e ideologico delle attuali organizzazioni fasciste e della destra radicale, che sono considerate ormai, da parte del centro-destra e non solo, come partner politici ed elettorali del tutto legittimi.
Queste formazioni sono facili strumenti da utilizzare contro i movimenti politici e sociali non omologati e non compatibili con l’attuale sistema politico, come dimostra il crescendo di azioni squadristiche sempre più gravi come quella di Cremona del gennaio scorso contro il compagno Emilio. Molto grave è il fatto che in questi giorni i prefetti e i questori di alcune città autorizzino iniziative sulle foibe promosse da organizzazioni fasciste e di estrema destra come casa Pound e Forza Nuova. Questi burocrati dello stato disattendono tutte le disposizioni legislative che impediscono attività e riti di stampo fascista.
Si ignora sistematicamente quanto la DOCUMENTAZIONE STORICA ci consegna.
Alla fine della Prima Guerra Mondiale, con il Trattato di Rapallo (1920) e poi quello di Roma (1924), l’Italia acquisì sul suo confine orientale un territorio nel quale abitavano quasi 500.000 tra sloveni e croati. Con l’avvento del fascismo iniziò un processo di assimilazione forzata: vennero progressivamente eliminate tutte le istituzioni slovene e croate, le scuole furono italianizzate, gli insegnanti licenziati o costretti ad emigrare, vennero posti limiti all’accesso degli sloveni nei pubblici impieghi, cambiati i nomi dei luoghi. Questo generò una prima ondata di sentimento anti-italiano.

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1941 il regime fascista e quello nazista attaccarono e occuparono quasi tutta la Jugoslavia, lasciandosi andare a uccisioni e brutalità di ogni genere. Vennero approntati, sia nel territorio italiano che in quello jugoslavo occupato, un gran numero di campi di concentramento, nei quali oltre ai detenuti di etnia slava vennero spesso rinchiusi anche migliaia di antifascisti italiani e stranieri di varie nazionalità. Gran parte degli slavi, fra cui anche vecchi, donne e bambini, trovarono la morte per inedia, malattie, torture o soppressione fisica, come peraltro espressamente richiesto da Mussolini, che chiedeva «l’annientamento di uomini e cose».

I primi partigiani jugoslavi iniziarono la loro lotta antifascista sin dal luglio 1941. I nazifascisti tentarono inutilmente in tre riprese il loro annientamento. Il primo tentativo fu realizzato nell’ottobre 1941 e si avvalse anche di vere e proprie azioni terroristiche verso i civili (ad esempio l’eccidio nazista di 7000 abitanti di Kragujevac). Il secondo fu attuato nel marzo 1942, quando il Comando superiore armate Slovenia e Dalmazia (poi detto Supersloda) inviò a tutti i reparti la circolare 3C. Questa circolare conteneva ordini di una ferocia inaudita come, ad esempio: “Internare, a titolo protettivo, precauzionale e repressivo, individui, famiglie, categorie di individui delle città e delle campagne e, se occorre, intere popolazioni di villaggi e zone rurali; si sappia bene che eccessi di reazione, compiuti in buona fede, non verranno perseguiti. Perseguiti invece, inesorabilmente, saranno coloro che dimostreranno timidezza e ignavia”. La terza grande offensiva si svolse nell’estate 1942, sotto la direzione del generale Mario Roatta, e si concluse, come gli altri due tentativi, con grandi massacri di civili, ma senza riuscire a scalfire la forza e il coraggio dei partigiani jugoslavi, ai quali si univano molti partigiani italiani di orientamento comunista.

Si preferisce non ricordare le migliaia e migliaia di civili jugoslavi trucidati dalle truppe italiane nell’ex-Jugoslavia, occupata dal 6 aprile 1941 fino all' 8 settembre del 1943; si ignorano le migliaia di civili (donne, vecchi e bambini) morti nei campi di concentramento fascisti ad Arbe, a Gonars e in altri campi del centro-nord Italia (per ulteriori approfondimenti consulta http://www.laltralombardia.it/public/docs/biblio.html).

Si cancellano dai libri di storia e dalle commemorazioni le violenze sistematiche subite in Istria dalla popolazione locale indigena nel corso dell’occupazione fascista (distruzione di Centri culturali e di case del popolo, italianizzazione forzata dei cognomi slavi, imposizione della lingua italiana ecc...)
Si arriva a falsificare la realtà fino a moltiplicare il numero degli infoibati (fra cui moltissimi gerarchi fascisti e collaborazionisti macchiatisi di gravissimi delitti e violenze) e degli esuli, sparando cifre a casaccio e manipolando la documentazione e la ricerca storica, come hanno dimostrato con i loro studi alcuni storici e ricercatori quali Enzo Collotti, Alessandra Kersevan e Claudia Cernigoi. Ad esempio, i 500 infoibati istriani (numero documentato da recenti ricerche) diventano 4 o 5 mila e per alcuni addirittura 30.000 e così a seguire con altre foibe, come quella di Basovizza.

Non si contestualizzano mai i fatti, quasi che le “foibe” fossero un dato impazzito della realtà da usare per la bieca propaganda politica. Perché si vuole speculare sul sangue, sul dolore e sulle vittime di una guerra la cui totale responsabilità ricade sui nazi-fascisti aggressori?
In realtà si tenta di sfruttare cinicamente il sentimento di appartenenza nazionale per riproporre l’infame connubio tra fascismo e Italia, con una visione nazionalista e sciovinista della storia e della realtà.
Si vuole affermare e perpetuare il luogo comune di “italiani brava gente”, ignorando che “dall’unità del nostro paese fino alla fine della seconda guerra mondiale, oltre all’aggressione della Jugoslavia, si sono verificati molti episodi nei quali gli italiani si sono rivelati capaci di indicibili crudeltà.”
(dalla quarta di copertina del libro di Angelo Del Boca “Italiani brava gente?”).
Fra gli episodi, sempre citati da Angelo Del Boca, professore dell’Università di Torino considerato il maggior storico del colonialismo italiano, troviamo: 1000 ostaggi fucilati dall’esercito italiano nel territorio di Lubiana (ex-Jugoslavia) tra il 1941 e il 1943, 35.000 persone deportate in Italia nei campi di concentramento, di cui 4.500 morte nel campo dell’isola di Arbe; le deportazioni in Italia di migliaia di libici, lo schiavismo applicato in Somalia lungo i grandi fiumi, l’impiego in Etiopia dell’iprite e di altre armi chimiche proibite che hanno procurato migliaia di morti e devastazioni indicibili, lo sterminio di duemila monaci nella città conventuale di Debrà Libanos (Etiopia), la consegna ai nazisti, da parte dei repubblichini-fascisti, di migliaia di ebrei votati a sicura morte (Italiani, brava gente? di Angelo del Boca- Ed. Neri Pozza pag.318).

E’ vero che nel corso dell’ultimo secolo altri popoli si sono macchiati di violenze e nefandezze a danno di altri quasi in ogni parte del mondo. Tuttavia solo gli italiani hanno pervicacemente tentato (almeno la storiografia ufficiale) di gettare un velo sulle pagine nere della loro storia, ricorrendo ossessivamente ad uno strumento auto consolatorio: il mito degli “italiani brava gente”. Dietro questo buonismo, in realtà, si sono consumati i crimini peggiori e gli eccidi più barbari...”
Moltissimi capi militari italiani, fra cui i generali Graziani, Badoglio e Roatta, sono stati considerati dalle istanze internazionali criminali di guerra per gli eccidi ordinati e compiuti in Jugoslavia e in Africa orientale (Etiopia, Somalia) e Libia. Ma non hanno mai pagato, perché i governi post-resistenziali non concessero mai l’estradizione, in nome di cinici equilibri internazionali.

La cosiddetta “questione delle foibe”(le foibe - dal latino ‘fovea’ che significa fossa, incavo, apertura del terreno - sono delle cavità naturali per lo più a forma di imbuto rovesciato tipiche del territorio istriano) è stata un po’ il punto di partenza della campagna di denigrazione della Resistenza nel suo insieme. Mentre a Trieste, ed in genere nelle regioni del Nordest, la destra nazionalfascista ha sempre tirato fuori le “foibe” come uno dei propri cavalli di battaglia per propagandare l’anticomunisno e l’odio etnico e politico contro la Jugoslavia, è solo negli ultimi anni che il fenomeno è esploso a livello nazionale, coinvolgendo nella non comprensione del fenomeno anche esponenti della sinistra, arrivando addirittura alle posizioni estreme della dirigenza di Rifondazione comunista bertinottiana che, pur non conoscendo assolutamente l’entità dei fatti, si è arrogata il diritto di condannare senza appello la Resistenza jugoslava, ed i partigiani italiani che con essa hanno collaborato, per dei presunti “crimini” dei quali non solo non vi è prova, ma che dalle risultanze storiche risultano addirittura non avvenuti. Il problema è che di “foibe” si è parlato finora molto, ma a livello di sola propaganda e a sproposito. Per decenni si è parlato di “migliaia di infoibati sol perché italiani”, senza che i propagandisti esibissero le prove di questo loro dire. Per decenni i propagandisti hanno scritto e riscritto sempre le stesse cose, citandosi l’un l’altro e non producendo alcun documento ad avvalorare quanto da loro asserito. Si è giunti, nel corso degli ultimi anni, al fatto che questo “si dice” senza alcun valore storico sia stato avvalorato anche da storici considerati “seri” e “professionali”, in quanto facenti parte degli Istituti storici della Resistenza…”
E' utile ricordare, inoltre, la posizione di Giorgio Bocca: “L'argomento dei campi di concentramento fascisti è pochissimo conosciuto a livello di opinione pubblica ed è per questa scarsa conoscenza che personaggi come Silvio Berlusconi possono dire che Benito Mussolini mandava i suoi oppositori in vacanza. Il gioco dei morti è francamente inaccettabile quando risponde a un opportunismo politico come quello attualissimo dei neo fascisti, nipotini di Salò, e allievi di Giorgio Almirante. Ed è inaccettabile anche l'uso sacrale che si fa dei morti per dimostrare che le idee per cui morirono gli uni valgono come quelle per cui morirono gli altri.
Nel caso italiano non si tratta di recuperare la storia dei vinti e di correggere quella dei vincitori, ma di ricordare che se si fossero scambiati i ruoli noi non saremmo qui a parlarne, saremmo finiti in massa in qualche lager o in qualche camera a gas e per il lungo futuro del Terzo Reich noi e i nostri figli e nipoti saremmo vissuti, ove non eliminati, in una società barbarica. Altro che vaghe e passeggere distinzioni fra diverse bandiere, diverse idee, diverse utopie: la scelta era fra la schiavitù razzista e la libertà civile, fra la fedeltà cieca alla tirannia e i diritti umani. La pietà verso i morti è antica come il diritto dei loro parenti e amici a ricordarli, ma la pubblica celebrazione coinvolge un giudizio sulle loro azioni da vivi e la celebrazione di quanti, fino all'ultimo, stettero dalla parte del Reich nazista è celebrazione del nazismo”.

Con la giornata del 10 febbraio si istituzionalizza la mitologia di una popolazione italiana cacciata dalla sua terra, quando in realtà i territori dell’Istria e della Dalmazia, che con la Prima Guerra Mondiale l’Italia aveva occupato militarmente, non erano mai stati abitati da popolazioni italiane, se non in minima parte. Dagli anni ’20 il fascismo pianificò e scatenò una violenta campagna volta ad imporre forzatamente l’ “italianità” alla popolazione jugoslava. Quando si parla degli esuli italiani dell’Istria e della Dalmazia non si deve dimenticare che gran parte di questi erano stati impiantati in quei territori artificiosamente dal fascismo e spesso del regime erano stati collaboratori attivi. I fascisti da sempre hanno cercato di far passare la tesi dello scontro tra italiani e jugoslavi; in realtà nella Venezia Giulia vi è stata una resistenza forte e radicata in cui alcune formazioni partigiane jugoslave e italiane operavano congiuntamente contro i nazifascisti (italiani, tedeschi e jugoslavi). La celebrazione menzognera delle foibe cui stiamo assistendo si inquadra in una più ampia campagna di denigrazione della resistenza: la classe dominante (oggi rappresentata dal governo Renzi - Alfano ) promuove il revisionismo storico nelle scuole, nelle università, mette in piedi enormi operazioni di intossicazione e manipolazione dell’opinione e delle coscienze. Ne consegue che il principale nemico, in questa lotta, sono: l’intellettuale asservito alla manipolazione della storia, il consigliere comunale che asseconda lo sporco teatrino partecipando a questa o quella commemorazione e l’attuale governo che, in linea con i suo predecessori, promuove la celebrazione della giornata della falsità. All’operazione portata avanti dalla classe dominante, si unisce l’azione di gruppuscoli neofascisti.

Oggi si tratta di contribuire al contrasto del revisionismo storico, superando un'impostazione puramente difensiva della 'questione foibe' e dare una risposta culturale e politica determinata e documentata contro le menzogne e le falsità di forze reazionarie e revisioniste dell'area così detta “democratica”.
Si tratta, cioè, di:
- dare una prospettiva di lettura critica basata sui fatti della storia e della realtà, con particolare riferimento alle avventure coloniali e imperiali dell’Italia prefascista e fascista;
- valorizzare il ruolo fondamentale avuto dalla Resistenza per le conquiste politiche, sociali e civili successive alla 2^ guerra mondiale;
- valorizzare gli ideali della lotta antifascista nell’attuale contesto storico;
- raccogliere e socializzare la preziosa eredità della lotta al fascismo per la costruzione di un altro mondo possibile e necessario, basato sulla pace, la libertà, la democrazia compiuta e non delegata, l’emancipazione sociale e la dignità umana.
- valorizzare l’importanza dell’antifascismo attuale anche esprimendo solidarietà a chi è colpito dalla repressione statale.

SU LA TESTA l'altra Lombardia
Febbraio 2015

p. s. - Questo intervento è stato realizzato anche con il contributo di materiali utilizzati per il Convegno da noi organizzato con altre formazioni nel 2008 dal titolo “Foibe: la verità. Contro il revisionismo storico”. Per ogni altro ulteriore approfondimento e documentazioni consultate la pagina del nostro sito dedicata a Foibe – contro il revisionismo storico http://www.laltralombardia.it/foibe.html


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pacho
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da pacho »

meno male che c'è il partito democratico.
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... e9a53.html


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nino58
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da nino58 »

pacho ha scritto:meno male che c'è il partito democratico.
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... e9a53.html
... e twitter (grande strumento di evoluzione della mente umana). :vomitino:


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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pacho
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da pacho »

da vedere:

How Corporate America Supported Nazi Germany


in particolar modo, indicato per quei geni che:

- stalin è come hitler
- gli americani hanno salvato l'europa
- il vero fascismo sarebbe contro gli 'americani e i banchieri'


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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da Admin »

Intervista a Gheddafi datata marzo 2011, sinistramente premonitrice: http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_ ... e1de.shtml


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Admin ha scritto:Intervista a Gheddafi datata marzo 2011, sinistramente premonitrice: http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_ ... e1de.shtml
Era qualcosa facilmente prevedibile per chi conosce un minimo le dinamiche dei paesi mediorientali e del maghreb, dinamiche assolutamente più complesse e diverse da quelle che i politici e i media europei vanno raccontando. Per anni tv, giornali e politicanti nostrani hanno sparato cazzate a raffica, facendo passare le loro guerre imperialiste come missioni di pace o, ancora più ipocritamente, come tentativi di "esportare la democrazia". I risultati delle politiche neo-coloniali che si sono succedute dal 2001 in poi sono ormai evidenti.
Quello che sta avvenendo in Libia è la stessa cosa che accade da qualche anno in Iraq. Dopo sanguinose guerre che hanno fatto un sacco di morti innocenti e deposto i vari Hussein e Gheddafi, questi paesi adesso si trovano in balia dei signori della guerra e delle frange islamiste, nelle mani dei quali sono stati letteralmente consegnati dagli stati uniti e dai suoi umili e servili alleati. Parlavano di primavera araba, invece hanno portato l'inverno.

Ora, tempo di 1-2 mesi, ci verranno a dire che l'IS è alle nostre porte e che per arginare il pericolo servirà un intervento armato, l'ennesima guerra che faranno passare per missione di pace.


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matteo.conz
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da matteo.conz »

Appunto...negli ultimi giorni sono finito in discorso con qualche persona e ho detto: beh dai entro l'anno ripartiamo in guerra. Questi mi hanno guardato come un eretico, la gente è completamente plagiata. Bastarebbe solo valutare se l'industria bellica accetterebbe di ridurre i grossi fatturati di questi anni di missioni di pace e uno già capisce com'è la storia ma l'opinione pubblica vive in una bolla e non capisce ne vede nulla.


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
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nemecsek
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da nemecsek »

http://www.lastampa.it/2015/02/17/multi ... agina.html

Temo sarebbe insultato anche se "passeggiasse" su questo forum.
Si accettano scommesse.


A volte il dito indica proprio il dito, non la luna.
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pacho
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da pacho »

nonostante la cartina sotto - costellata da qualche milionata di morti innocenti - pretendre pure di passare per vittime è davvero da miserabili.
Immagine
fonte. occupiedpalestine.files.wordpress.com/

Fossi in te, mi vergognerei molto di riprendere queste provocazioni, per passare a tua volta per 'vittima', magari tirando in ballo (alla cazzo sia chiaro, dato che indossare la kippah è un modo per comunicare il proprio credo sionista-nazista) l''antisemitismo'.

Comunuque puoi fare un esperimento. Indossi quell'indumento e posti una foto del tuo bel faccione qui.


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Deadnature
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da Deadnature »

Il video è certamente provocatorio (anche perché è facilmente immaginabile un video uguale e contrario), sull'assenza di antisemitismo all'interno dello stesso non sono invece d'accordo.
Sulla cartina da te postata, invece, lessi a suo tempo questo sintetico articolo http://www.ilpost.it/giovannifontana/20 ... palestina/ che in buona sostanza, e con argomentazioni che all'epoca mi parvero sensate, la riduce a strumento di disinvolta propaganda. Posso chiederti un'opinione a proposito?


http://www.spazidisimpatia.wordpress.com
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Deadnature ha scritto:Il video è certamente provocatorio (anche perché è facilmente immaginabile un video uguale e contrario), sull'assenza di antisemitismo all'interno dello stesso non sono invece d'accordo.
Sulla cartina da te postata, invece, lessi a suo tempo questo sintetico articolo http://www.ilpost.it/giovannifontana/20 ... palestina/ che in buona sostanza, e con argomentazioni che all'epoca mi parvero sensate, la riduce a strumento di disinvolta propaganda. Posso chiederti un'opinione a proposito?
In attesa di pacho, che sicuramente è più informato del sottoscritto, dico la mia. L'articolo che hai postato è a mio modo di vedere assolutamente pretestuoso e fazioso, un clamoroso esempio articolo-spazzatura.

Con una serie di argomentazioni fuori da ogni logica dice che l'evoluzione territoriale mostrata dalla sequenza delle mappe è un imbroglio perchè le 4 mappe sono state costruite con criteri differenti. Un'argomentazione insulsa. Chi scrive il pezzo invece tralascia volutamente anche di fare il minimo riferimento a quello che è il vero nocciolo della questione, ovvero la continua anvanzata dello stato israeliano nei territori palestinesi, la defenestrazione di un popolo, la sua umiliazione, una violenza perpetua che dura, con l'appoggio di USA ed Europa, da quasi 80 anni. Anche questa storia è un imbroglio??
Questo articolo mi ricorda un po quello che accade nei tribunali quando l'avvocato dell'imputato, benchè palesemente colpevole, si appiglia ai cavilli legali per evitarne la condanna.

Ma andiamo a vedere cosa dice questo articolo più nel dettaglio. Vediamo perchè questo articolo fa un racconto di parte (quella israeliana, of course) evitando di raccontare la realtà.
IMMAGINE UNO: (1946) la prima immagine di quella mappa, del ’46, considera “territorio palestinese” tutto quello che non è abitato da ebrei, anche le zone disabitate, cioè la maggior parte, come tutto il deserto del Negev (andato poi a Israele proprio perché disabitato). Se si evidenziassero come territorio palestinese solo i villaggi palestinesi e come ebreo tutto il resto, verrebbe una mappa uguale e contraria. Tutto ebreo – tutto bianco – e poche macchie arabe. Sarebbe, ovviamente, una frode anche quella.
Bel ragionamento del cazzo, una roba fuori da ogni logica. Secondo questo tale Giovanni Fontana (il blogger autore dell'articolo) nella cartina del 46 le terre desertiche del Negev non si dovrebbero attribuire ai Palestinesi semplicemente erano disabitate. E' un pò come dire che nella cartina dell'Egitto o della Libia ci dovrebbero essere degli enormi 'buchi' i corrispondenza dei territori desertici, semplicemente perchè questi sono prevalentemente disabitati. In tutti i paesi del mondo ci sono zone disabitate, non per questo si può dire che non appartengono allo stato che li detiene. Già questo basterebbe per capire che impianto ha questa schifezza di pezzo.

Veniamo alla realtà, invece. I territori di palestina (corrispondenti all'attuale stato di Israele + quel che rimane della striscia di Gaza e della Cisgiordania) prima della 2a guerra mondiale erano abitati quasi esclusivamente da popolazioni arabe ed erano amministrati, insieme a quella che è l'attuale Giordania, dai britannici.
A fine 800 di ebrei non c'era praticamente traccia. Gli inglesi, da un parte promisero ai palestinesi la creazione di uno stato arabo (come ricompensa per essere stati aiutati dai palestinesi nel conflitto con gli Ottomani), dall'altra iniziarono a favorire l'immigrazione ebraica. Ciò nonostante nel 1915 gli ebrei erano appena 83.000 e aumentarono negli anni 30 a causa del flusso immigratorio proveniente dall'europa dei regimi fascisti e neonazisti. Aspetto che è bene ricordare, perchè l'articolo fa finta di nulla e se si parla della questione palestinese in questi termini, ignorare tali avvenimenti è da criminali.
Al termine della 2a guerra mondiale, USA ed Europa crearono artificiosamente dal nulla lo stato di Israele, allo scopo di dare un territorio a quegli stessi ebrei che fino a pochi giorni prima gli stessi europei avevano fatto scappare via. Gli ebrei passarono dai 360.000 di fine anni trenta ai 905.000 del 1947. Ce li abbiamo mandati noi!
Immaginate se oggi, a seguito dei forti flussi immigratori provenienti dal medio oriente e nord-africa, allo scopo di dare un territorio ai migranti, qualcuno (per esempio l'ISIS, ciò proprio chi sta facendo scappare la povera gente dalla Siria e dalla Libia) venisse ad imporre la creazione di uno stato arabo in Italia o in Francia.


Ma andiamo avanti:
IMMAGINE DUE: (1947) l’unica onesta. È il progetto di partizione della Palestina, la risoluzione 181 del novembre ’47, che – occorre ricordarlo – Israele accettò e Stati Arabi e palestinesi non accettarono. Se entrambe le parti avessero accettato la partizione, ora avremmo un territorio diviso a metà fra Palestina e Israele.
Dunque, questa sarebbe l'unica mappa onesta semplicemente perchè è quella che l'ONU aveva imposto con la forza e contro la volontà dei palestinesi nel 47. Quindi quello che dice l'ONU è legge, anche se è la legge del più forte che brutalmente si impossessa dei territori del più debole. Ancora un ragionamento privo del minimo buon senso.
Mi pare ovvio che gli stati Arabi non accettarno tale imposizione. Vennero inopinatamente defraudati di buona parte del loro terriorio, fu legittimo reagire cercando di difendere la propria terra. Nulla di più normale.
Sempre facendo un parallelismo con quello che accade oggi, gli italiani o gli europei accetterebbero l'imposizione di uno stato arabo nella metà dei loro territori? La reazione sarebbe un conflitto armato di dimensioni inaudite. Secondo questo tipo invece gli arabi avrebbero dovuto accettare e star zitti, probabilmente solo perchè questo era ciò che impose l'ONU (ovvero i vincitori della 2a guerra mondiale).
IMMAGINE TRE: (1948) innanzitutto si parla di 1949-1967, quando invece è semplicemente l’esito della guerra che gli Stati Arabi dichiararono a Israele, e vinta dagli israeliani. Perciò è la situazione del 1948. Ed è quella attualmente riconosciuta dalla comunità internazionale. Al contrario di ciò che sembra suggerire la mappa, non c’è alcuna evoluzione dal ’46 al ’67: nel ’49, all’indomani della guerra, siamo già in questa situazione.

Anche qui, se uno volesse usare lo stesso criterio a parti invertite, e disegnare una mappa di quello che sarebbe stato l’esito se gli Stati Arabi avessero vinto la guerra, dovrebbe disegnare una mappa completamente verde: 100% di territorio palestinese, 0% di territorio israeliano. Solo che, a far così, ci si renderebbe conto che Israele, vincendo la guerra, ha sottratto ai palestinesi – con mezzi ben più che discutibili – il 20% del territorio rispetto alla 181; ma se gli israeliani avessero perso la guerra, Israele avrebbe perso, non il 20, ma il 100%. Naturalmente non è così, né in un senso né nell’altro, che ragiona chi vuole la pace.
A parte che si arrampica sugli specchi per dire che la mappa non è esatta dal punto di vista cronologico, tira di nuovo fuori argomentazioni che non stanno in piedi. E' normale che se gli arabi avessero vinto la guerra si sarebbero ripresi tutto quella che gli apparteneva fino a pochi anni fa. Farebbero lo stesso oggi gli europei se attaccati dall'ISIS.Per contro l'articolo fa sembrare buoni gli israeliani che si 'limitarono' a sottrarre ai palestinesi solo il 20% del territorio. Dal tono con cui scrive pare quasi che gli abbiano fatto lo sconto.
IMMAGINE QUATTRO (1993): la più bugiarda di tutte, che gioca sull’equivoco di cosa può voler dire “terra palestinese” nella maniera più brutale e menzognera, sostituendo a “cosa è terra palestinese” o “cosa la comunità internazionale considera terra palestinese”, addirittura “cosa gli israeliani considerano terra palestinese”. Ciò che è più offensivo è che, se quella fosse pacificamente la “terra palestinese”, la pace si farebbe domani, tradendo le aspettative di quattro milioni di palestinesi.
Ancora, continua nel suo delirio. Ribadisco che è assolutamente normale che i palestinesi ritengano come territori palestinesi quelli che possedevano prima delle invasioni sioniste. Niente di più normale.
Sempre tornando al parallelismo con la situazione odierna, immaginiamo per un attimo che il califfato si prenda la Sicilia (alla fine dei conti è una regione chè è già stata sotto il dominio arabo in passato, quindi potrebbero rivendicarla, così come han fatto gli israeliani in palestina). L'indomani l'Italia dicharerebbe guerra e se la riprenderebbe tutta, mica gli lascerebbe una provincia. Non scenderebbe a compromessi.


La realtà dunque è ben diversa da quella che questo pessimo articolo vuol far passare per vera. La realtà è che i palestinesi da 80 anni vengono trattati peggio degli animali, sopraffatti dalla legge del più forte, costretti a scavare tunnel per muoveri da una parte all'altra dei loro territori che diventano, giorno dopo giorno, sempre più piccoli visto che la costruzione delle colonie ebraiche avanza inesorabile. La verità è che in Palestina si sta compiendo una pulizia etnica che dura da quasi un secolo.


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Slegar
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da Slegar »

Deadnature ha scritto:Sulla cartina da te postata, invece, lessi a suo tempo questo sintetico articolo http://www.ilpost.it/giovannifontana/20 ... palestina/ che in buona sostanza, e con argomentazioni che all'epoca mi parvero sensate, la riduce a strumento di disinvolta propaganda. Posso chiederti un'opinione a proposito?
Pochi giorni fa su Rai Storia ho rivisto delle immagini del viaggio nel 1964 di Paolo VI in terrasanta e, colpevolmente per la prima volta, ho notato degli scenari che esplicitamente mostrano che quelle mappe non sono propaganda:


La sequenza al minuto 3:00 circa, con un giochino in stile Settimana Enigmistica, potremmo chiamarla "scopri la differenza" (rispetto ai tempi attuali).


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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TIC
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da TIC »

E gli F35 ? E' stato rattificato l'acquisto dei 90 aerei, e nessuno ha aperto bocca, nessuno !. Il Blog di Grillo tace !! Pure il Papa se ne sta ben zitto. Tutti hanno paura di perdere consenso (Francesco compreso) , adesso la gente gli vuole gli F35, e tutti stanno zitti. E i nostri utenti, a partire da admin ? Che fine hanno fatto ? ahahah !


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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da nino58 »

TIC ha scritto:E gli F35 ? E' stato rattificato l'acquisto dei 90 aerei, e nessuno ha aperto bocca, nessuno !. Il Blog di Grillo tace !! Pure il Papa se ne sta ben zitto. Tutti hanno paura di perdere consenso (Francesco compreso) , adesso la gente gli vuole gli F35, e tutti stanno zitti. E i nostri utenti, a partire da admin ? Che fine hanno fatto ? ahahah !
Stiamo imparando l'itagliano da te ! ahahah !


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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da Admin »

TIC ha scritto:E i nostri utenti, a partire da admin ? Che fine hanno fatto ? ahahah !
Personalmente, faccio meno politica scritta su forum e social network e più politica attiva sul territorio. Di sicuro in questo modo mi rendo più utile alla collettività, e devo dire che sono fiero delle battaglie che porto avanti col meetup del mio paesello.


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da matter1985 »

Tranchée d'Arenberg ha scritto:
Deadnature ha scritto:Il video è certamente provocatorio (anche perché è facilmente immaginabile un video uguale e contrario), sull'assenza di antisemitismo all'interno dello stesso non sono invece d'accordo.
Sulla cartina da te postata, invece, lessi a suo tempo questo sintetico articolo http://www.ilpost.it/giovannifontana/20 ... palestina/ che in buona sostanza, e con argomentazioni che all'epoca mi parvero sensate, la riduce a strumento di disinvolta propaganda. Posso chiederti un'opinione a proposito?
In attesa di pacho, che sicuramente è più informato del sottoscritto, dico la mia. L'articolo che hai postato è a mio modo di vedere assolutamente pretestuoso e fazioso, un clamoroso esempio articolo-spazzatura.

Con una serie di argomentazioni fuori da ogni logica dice che l'evoluzione territoriale mostrata dalla sequenza delle mappe è un imbroglio perchè le 4 mappe sono state costruite con criteri differenti. Un'argomentazione insulsa. Chi scrive il pezzo invece tralascia volutamente anche di fare il minimo riferimento a quello che è il vero nocciolo della questione, ovvero la continua anvanzata dello stato israeliano nei territori palestinesi, la defenestrazione di un popolo, la sua umiliazione, una violenza perpetua che dura, con l'appoggio di USA ed Europa, da quasi 80 anni. Anche questa storia è un imbroglio??
Questo articolo mi ricorda un po quello che accade nei tribunali quando l'avvocato dell'imputato, benchè palesemente colpevole, si appiglia ai cavilli legali per evitarne la condanna.

Ma andiamo a vedere cosa dice questo articolo più nel dettaglio. Vediamo perchè questo articolo fa un racconto di parte (quella israeliana, of course) evitando di raccontare la realtà.
IMMAGINE UNO: (1946) la prima immagine di quella mappa, del ’46, considera “territorio palestinese” tutto quello che non è abitato da ebrei, anche le zone disabitate, cioè la maggior parte, come tutto il deserto del Negev (andato poi a Israele proprio perché disabitato). Se si evidenziassero come territorio palestinese solo i villaggi palestinesi e come ebreo tutto il resto, verrebbe una mappa uguale e contraria. Tutto ebreo – tutto bianco – e poche macchie arabe. Sarebbe, ovviamente, una frode anche quella.
Bel ragionamento del cazzo, una roba fuori da ogni logica. Secondo questo tale Giovanni Fontana (il blogger autore dell'articolo) nella cartina del 46 le terre desertiche del Negev non si dovrebbero attribuire ai Palestinesi semplicemente erano disabitate. E' un pò come dire che nella cartina dell'Egitto o della Libia ci dovrebbero essere degli enormi 'buchi' i corrispondenza dei territori desertici, semplicemente perchè questi sono prevalentemente disabitati. In tutti i paesi del mondo ci sono zone disabitate, non per questo si può dire che non appartengono allo stato che li detiene. Già questo basterebbe per capire che impianto ha questa schifezza di pezzo.

Veniamo alla realtà, invece. I territori di palestina (corrispondenti all'attuale stato di Israele + quel che rimane della striscia di Gaza e della Cisgiordania) prima della 2a guerra mondiale erano abitati quasi esclusivamente da popolazioni arabe ed erano amministrati, insieme a quella che è l'attuale Giordania, dai britannici.
A fine 800 di ebrei non c'era praticamente traccia. Gli inglesi, da un parte promisero ai palestinesi la creazione di uno stato arabo (come ricompensa per essere stati aiutati dai palestinesi nel conflitto con gli Ottomani), dall'altra iniziarono a favorire l'immigrazione ebraica. Ciò nonostante nel 1915 gli ebrei erano appena 83.000 e aumentarono negli anni 30 a causa del flusso immigratorio proveniente dall'europa dei regimi fascisti e neonazisti. Aspetto che è bene ricordare, perchè l'articolo fa finta di nulla e se si parla della questione palestinese in questi termini, ignorare tali avvenimenti è da criminali.
Al termine della 2a guerra mondiale, USA ed Europa crearono artificiosamente dal nulla lo stato di Israele, allo scopo di dare un territorio a quegli stessi ebrei che fino a pochi giorni prima gli stessi europei avevano fatto scappare via. Gli ebrei passarono dai 360.000 di fine anni trenta ai 905.000 del 1947. Ce li abbiamo mandati noi!
Immaginate se oggi, a seguito dei forti flussi immigratori provenienti dal medio oriente e nord-africa, allo scopo di dare un territorio ai migranti, qualcuno (per esempio l'ISIS, ciò proprio chi sta facendo scappare la povera gente dalla Siria e dalla Libia) venisse ad imporre la creazione di uno stato arabo in Italia o in Francia.


Ma andiamo avanti:
IMMAGINE DUE: (1947) l’unica onesta. È il progetto di partizione della Palestina, la risoluzione 181 del novembre ’47, che – occorre ricordarlo – Israele accettò e Stati Arabi e palestinesi non accettarono. Se entrambe le parti avessero accettato la partizione, ora avremmo un territorio diviso a metà fra Palestina e Israele.
Dunque, questa sarebbe l'unica mappa onesta semplicemente perchè è quella che l'ONU aveva imposto con la forza e contro la volontà dei palestinesi nel 47. Quindi quello che dice l'ONU è legge, anche se è la legge del più forte che brutalmente si impossessa dei territori del più debole. Ancora un ragionamento privo del minimo buon senso.
Mi pare ovvio che gli stati Arabi non accettarno tale imposizione. Vennero inopinatamente defraudati di buona parte del loro terriorio, fu legittimo reagire cercando di difendere la propria terra. Nulla di più normale.
Sempre facendo un parallelismo con quello che accade oggi, gli italiani o gli europei accetterebbero l'imposizione di uno stato arabo nella metà dei loro territori? La reazione sarebbe un conflitto armato di dimensioni inaudite. Secondo questo tipo invece gli arabi avrebbero dovuto accettare e star zitti, probabilmente solo perchè questo era ciò che impose l'ONU (ovvero i vincitori della 2a guerra mondiale).
IMMAGINE TRE: (1948) innanzitutto si parla di 1949-1967, quando invece è semplicemente l’esito della guerra che gli Stati Arabi dichiararono a Israele, e vinta dagli israeliani. Perciò è la situazione del 1948. Ed è quella attualmente riconosciuta dalla comunità internazionale. Al contrario di ciò che sembra suggerire la mappa, non c’è alcuna evoluzione dal ’46 al ’67: nel ’49, all’indomani della guerra, siamo già in questa situazione.

Anche qui, se uno volesse usare lo stesso criterio a parti invertite, e disegnare una mappa di quello che sarebbe stato l’esito se gli Stati Arabi avessero vinto la guerra, dovrebbe disegnare una mappa completamente verde: 100% di territorio palestinese, 0% di territorio israeliano. Solo che, a far così, ci si renderebbe conto che Israele, vincendo la guerra, ha sottratto ai palestinesi – con mezzi ben più che discutibili – il 20% del territorio rispetto alla 181; ma se gli israeliani avessero perso la guerra, Israele avrebbe perso, non il 20, ma il 100%. Naturalmente non è così, né in un senso né nell’altro, che ragiona chi vuole la pace.
A parte che si arrampica sugli specchi per dire che la mappa non è esatta dal punto di vista cronologico, tira di nuovo fuori argomentazioni che non stanno in piedi. E' normale che se gli arabi avessero vinto la guerra si sarebbero ripresi tutto quella che gli apparteneva fino a pochi anni fa. Farebbero lo stesso oggi gli europei se attaccati dall'ISIS.Per contro l'articolo fa sembrare buoni gli israeliani che si 'limitarono' a sottrarre ai palestinesi solo il 20% del territorio. Dal tono con cui scrive pare quasi che gli abbiano fatto lo sconto.
IMMAGINE QUATTRO (1993): la più bugiarda di tutte, che gioca sull’equivoco di cosa può voler dire “terra palestinese” nella maniera più brutale e menzognera, sostituendo a “cosa è terra palestinese” o “cosa la comunità internazionale considera terra palestinese”, addirittura “cosa gli israeliani considerano terra palestinese”. Ciò che è più offensivo è che, se quella fosse pacificamente la “terra palestinese”, la pace si farebbe domani, tradendo le aspettative di quattro milioni di palestinesi.
Ancora, continua nel suo delirio. Ribadisco che è assolutamente normale che i palestinesi ritengano come territori palestinesi quelli che possedevano prima delle invasioni sioniste. Niente di più normale.
Sempre tornando al parallelismo con la situazione odierna, immaginiamo per un attimo che il califfato si prenda la Sicilia (alla fine dei conti è una regione chè è già stata sotto il dominio arabo in passato, quindi potrebbero rivendicarla, così come han fatto gli israeliani in palestina). L'indomani l'Italia dicharerebbe guerra e se la riprenderebbe tutta, mica gli lascerebbe una provincia. Non scenderebbe a compromessi.


La realtà dunque è ben diversa da quella che questo pessimo articolo vuol far passare per vera. La realtà è che i palestinesi da 80 anni vengono trattati peggio degli animali, sopraffatti dalla legge del più forte, costretti a scavare tunnel per muoveri da una parte all'altra dei loro territori che diventano, giorno dopo giorno, sempre più piccoli visto che la costruzione delle colonie ebraiche avanza inesorabile. La verità è che in Palestina si sta compiendo una pulizia etnica che dura da quasi un secolo.
Quotone su tutto.


#JeSuisNizzolo
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matteo.conz
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da matteo.conz »

grande tranchee!!!! quoto tutto! non potevi dir meglio, sopratutto gran rispetto da parte mia perché io non avrei la voglia di scrivere un'analisi fiume così ma l'hai fatto tu per tutti noi :clap: :clap: :clap:


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
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Deadnature
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da Deadnature »

Ringrazio anch'io con colpevole ritardo Trancheé per la dettagliatissima risposta.


http://www.spazidisimpatia.wordpress.com
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Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da matteo.conz »

PS: ho parlato di voglia ma probabilmente cosi su due piedi non riuscirei a rispondere ed argomentare in modo così solido...grande tranchee! :cincin:


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
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C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
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Dichiarazioni del nuovo fenomeno

Messaggio da leggere da el_condor »

Il neo prof Matteo Crenzi e' riuscito a diventare il capitano di una nuova squadra Farsa Italia-w Arcore.
E' riuscito astutamente a fare cadere il capitano Enrico Cletta facendolo sbandare con uno scarto improvviso.
Ecco le dichiarazioni di Matteo Crenzi:
a febbraio vinco il Laigueglia
a marzo vinco Parigi Nizza e Tirreno Adriatico
ad Aprile vinco Roubaix-Fiandre-Liegi e Freccia
a Maggio vinco il Giro
A Giugno vinco il Giro della Svizzera e il delfinato
a luglio vinco il Tour
il 1 agosto saro' entrato nella storia come il piu'0 grande...
ciao
el_condor


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Tranchée d'Arenberg
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Deadnature ha scritto:Ringrazio anch'io con colpevole ritardo Trancheé per la dettagliatissima risposta.
troppo buoni, ragazzi! :)

Devo dire che volevo scrivere da un bel pò di tempo qualcosa a proposito della palestina e mi piacerebbe scrivere ancora altro, ma un pò per pigrizia, un pò perchè non ho tempo, rinvio sempre.
In questo senso l'articolo che hai postato è stato un ottimo propellente per far si che mi prendessi un'oretta, perchè il blogger che l'ha scritto mi ha fatto incazzare come na bestia. Quindi dovrei essere io a ringraziere te :cincin:


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pacho
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da pacho »

Bravo Tranchée, avrei scritto le stesse cose, probabilmente con meno precisione e rigore.


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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da nino58 »

Mi associo ai complimenti per l'analisi e per la chiarezza di linguaggio (oltre che per l'etica che vi sottende).


Von Rock ? Nein, danke.
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da el_condor »

Deadnature ha scritto:Il video è certamente provocatorio (anche perché è facilmente immaginabile un video uguale e contrario), sull'assenza di antisemitismo all'interno dello stesso non sono invece d'accordo.


il discorso sarebbe lunghissimo..
Mi limito a una domanda: secondo te i palestinesi sono d'accordo nella coesistenza pacifica di uno stato palestinese e di uno ebraico o vogliono la distruzione dello stato di Israele ?
ciao
el_condor
P.S: personalmente sono per i due stati e vorrei vivessero pacificamente...


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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da nino58 »

el_condor ha scritto:
Tranchée d'Arenberg ha scritto:
Deadnature ha scritto:Il video è certamente provocatorio (anche perché è facilmente immaginabile un video uguale e contrario), sull'assenza di antisemitismo all'interno dello stesso non sono invece d'accordo.


il discorso sarebbe lunghissimo..
Mi limito a una domanda: secondo te i palestinesi sono d'accordo nella coesistenza pacifica di uno stato palestinese e di uno ebraico o vogliono la distruzione dello stato di Israele ?
ciao
el_condor
P.S: personalmente sono per i due stati e vorrei vivessero pacificamente...
Mi permetto di rispondere io (non a nome suo, ovviamente).
Non esistono ne' "i palestinesi" ne' "gli israeliani".
Esistono persone (di un popolo e dell'altro) che vogliono semplicemente vivere ed altre (di un popolo e dell'altro) che vogliono dominare.
Poi, storicamente, è di fatto in atto una dominazione israeliana di stampo coloniale su territori non soggetti alla sovranità israeliana.
La responsabilità della non-soluzione politica del problema è da rapportare, percentualmente, alla corrispondente potenza militare dell'uno e dell'altro.


Von Rock ? Nein, danke.
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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da pacho »

A giudicare dalla pulizia etnica compiutua sistematicamente, secondo te i sionisti sarebbero d'accordo?
Attraverso la rete di amicizie che contano, potresti chiederlo ad alcuni pezzi grossi sionisti, come questa signorina:

http://electronicintifada.net/blogs/ali ... book-likes

Questi stanno tenendo un popolo praticamente in un gigantesco campo di concentramento, con l'obiettivo dichiarato di estinguerlo , e la domanda è se gli oppressi accetterebbero una coesistenza pacifica...


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Re: Fatti di Politica 2015

Messaggio da leggere da pacho »

poi ci sono i melliflui che con fare accorato e democratico si preoccupano che i palestinesi possano non volere lo stato sionista... :pomodoro:
Spycables, Obama “minacciò” Abu Mazen su riconoscimento dello Stato palestinese
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... e/1452003/


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