La gloria imprevista

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Nievole
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La gloria imprevista

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Domenica scorsa, seguendo l'ultimo pomeriggio di gare al mondiale di nuoto di Kazan.

Ben più dell'oro di Paltrinieri, che onestamente non vedendo Yang Sun mi preoccupava per l'eventuale reazione psicologica, mi ha entusiasmato la realizzazione della svedese Johansson nella finale dei 50 rana.
E ben più della vittoria, mi ha entusiasmato la reazione di sbigottimento, shock e persino disperazione nei suoi occhi di svedese brutta (che aggiunge un plus alla sua impresa) che ha compiuto il risultato della vita alla (probabilmente) ultima occasione possibile.
E, badate bene, non si parla di una Efimova o di una Hardy, o una Pellegrini o una Manadou: la simpatica 27enne in carriera risultati tali da far anche solo pensare ad un risultato di tale portata non li ha mai avuti: 3 volte consecutive vicecampionessa europea nei 100, un agento ed un bronzo continentali nei 50.
Insomma: bei risultati, ma nessun acuto. Gli stessi telecronisti, alla presentazione della finale, l'avevano presentata come un "miracolata": la sua vittoria era esser lì, in finale, ed il suo compotamento a bordo piscina lo dimostrava ampiamente.

Tutto questo festival dell'imprevisto che l'ha portata alla vittoria mondiale (davanti a gente ben più quotata: Efimova, Atkinson, Meilutyte, Hardy, la stessa olandese coetanea impronunciabile) mi ha ricordato la vittoria di Kim Collins a Parigi nel 2003, in una finale orfana di Greene che si risolse con una mischiona sul traguardo nel quale spuntò la spalla del nevisiano.

Entrambe queste vittorie, a parer mio, di seconde linee (e non giovani promesse, badate bene alla differenza abissale!) mi hanno portato a chiedermi se e quando ci siano stati altri exploit del genere, di sportivi bravi ma non campioni (mentre scrivo mi ritorna in mente Ivanisevic a Wimbledon, mi pare sia dalla sua vittoria che si è ispirato il film "Wimbledon" Paul Bettany e Kirsten Dunst) che hanno conseguito il risultato della carriera nella totale imprevisione.

Insomma, raccontatemi ;)


:bici:
Basso
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Re: La gloria imprevista

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Bel 3d :)

Ovviamente non posso che partire da Steven Bradbury: lo specialista australiano dello short track è un giovane componente della staffetta australiana che si "permette" di vincere l'oro nel 1991 nell'unico mondiale australe della specialità, disputato nella natia Sydney, in un panorama fortemente competitivo (Canada, Italia e Stati Uniti forti forse come non mai). A Lillehammer 1994 la staffetta conquista uno storico bronzo olimpico, prima medaglia invernale nella storia aussie, in una gara che vede il quartetto italiano Carmino-Fagone-Herrnof-Vuillermin dominare con un oro strameritato (ci sarebbe da aprire un'enorme parentesi su quella squadra, cui solo il fato ha posto fine - nel maggio 1997 un incidente in moto ha comportato l'amputazione di una gamba a Orazio Fagone, poi visto anche alle Paralimpiadi di Torino dello sledge hockey, a cui è seguito venti giorni dopo un altro incidente in moto per Mirko Vuillermin, che se l'è "cavata" con la sola fine della carriera).
Ci riprovano nella staffetta del 1998, ma nulla da fare, restano fuori nelle semifinali. Nelle gare individuali, sia nel 1994 che nel 1998 non coglie successi di sorta.
Una costante nella sua carriera sono gli incidenti: nel 1994, in una gara di Coppa del Mondo nell'inverno postolimpico, la lama di un concorrente lo taglia sulla coscia destra, portandolo quasi alla morte per dissanguamento (perde 4 litri di sangue). Alla fine si salva e può tornare alle gare, con un fardello di 111 punti di sutura in un colpo solo.
Nel 2000, in allenamento, un collega gli cade davanti e, per evitarlo, Bradbury cerca di saltarlo ma invece finisce contro le barriere a bordopista con la schiena. Il risultato è la frattura di due vertebre (C4 e C5) nonché un trauma cranico e vari altri accidenti minori, in confronto.
I dottori gli dicono che è impossibile che possa tornare a gareggiare. E invece Bradbury non accetta il verdetto e si allena con l'obiettivo di disputare a Salt Lake City 2002 l'ultima Olimpiade della carriera, all'età di 29 anni.
Il resto è storia, con l'oro nei 1000 metri tanto impronosticabile quanto "consolatorio" per quanto patito durante la carriera. Primo australiano medaglia d'oro ai GIochi invernali. E onore di essere entrato nel linguaggio corrente dei suoi connazionali, dato che "doing a Bradbury" sintetizza una vittoria inaspettata.

Qui https://www.youtube.com/watch?v=fAADWfJO2qM il video della finale.
Qui https://www.youtube.com/watch?v=w50Q1_UxWOE lo storico video della Gialappa's riguardanti quarto, semifinale e finale

Altra bella storia è quella del pattinatore (questa volta di pista lunga) Dan Jensen. Prossima puntata :D


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
herbie
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Re: La gloria imprevista

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Nievole ha scritto: shock e persino disperazione nei suoi occhi di svedese brutta (che aggiunge un plus alla sua impresa)
di questa riga non condivido una sola lettera.... :blabla: :) a parte che la tipologia estetica della nordica, a me in genere non entusiasma....ma son gusti...

per il resto siamo d'accordo

PS: aggiungerei al racconto la splendida vittoria di un certo Botrini A. alla Coppa Kobram 2012. :)
Non che fosse scarso in sè, ma, con il parterre de roi presente al via in quella edizione, questa vittoria aveva all'epoca quotazione molto alte, visto che il sopracitato sulla carta partiva gregario del più quotato Botrini F.!
Vittoria per altro maturata con la prima ed imprevedibilissima fuga da lontano andata in porto nella storia della manifestazione....e insomma diciamo pane al pane e vino al vino!


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Nievole
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Re: La gloria imprevista

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Basso, :)
Conoscevo ovviamente l'epopea Bradbury, tanto che lessi una sua intervista dove ripercorreva la sua carriera e raccontava di sentire molto sua la vittoria, proprio in quanto molto sfortunato negli anni precedenti. Così come ricordo la staffetta azzurra, falcidiata dalla sorte degli incidenti.

Herbie, non mandare in caciara il thread :P Una gran bella vittoria, ma con un misunderstanding decisivo!

Attendo la storia di Dan Jansen ;)


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herbie
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Re: La gloria imprevista

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Nievole ha scritto:Basso, :)


Herbie, non mandare in caciara il thread :P Una gran bella vittoria, ma con un misunderstanding decisivo!
queste sono leggende, che si tramandano e appartengono all'epopea di questo sport.... :yoga:

però volevo far notare che ogni nostra parola è l'eco lontana di una corda che vibra dentro, da qualche parte, in profondità.... ri- :yoga:


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matteo.conz
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Re: La gloria imprevista

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Nievole ha scritto:
Herbie, non mandare in caciara il thread :P Una gran bella vittoria, ma con un misunderstanding decisivo!
Colpa delle radioline? parlavate coi DS in un gergo troppo criptico per non far capire la geniale quanto cervellotica tattica? sono convinto che ci sia stato il misunderstanding e pure decisivo altrimenti era impossibile che una qualsivoglia fuga potesse andare in porto in una corsa così ermeticamente chiusa come la coppa kobram :diavoletto:
Non ho più trovato l'albo d'oro ma può esser che pacho abbia vinto un'edizione? forse ricordo male, anzi sicuramente altrimenti mi cadrebbe il mito di una corsa ad altissimi livelli...no nn può esser, sto avendo un abbaglio.


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
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Re: La gloria imprevista

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matteo.conz ha scritto:
Nievole ha scritto:
Herbie, non mandare in caciara il thread :P Una gran bella vittoria, ma con un misunderstanding decisivo!
Colpa delle radioline? parlavate coi DS in un gergo troppo criptico per non far capire la geniale quanto cervellotica tattica? sono convinto che ci sia stato il misunderstanding e pure decisivo altrimenti era impossibile che una qualsivoglia fuga potesse andare in porto in una corsa così ermeticamente chiusa come la coppa kobram :diavoletto:
Non ho più trovato l'albo d'oro ma può esser che pacho abbia vinto un'edizione? forse ricordo male, anzi sicuramente altrimenti mi cadrebbe il mito di una corsa ad altissimi livelli...no nn può esser, sto avendo un abbaglio.
fuga arrivata con più di 2 minuti di vantaggio caro il mio matteo.conz :yes: fu proprio in quella occasione che venne scardinato senza timore il mito della corsa chiusa e destinata a decidersi nel finale. Ma pacho, che tuttavia in un primissimo tempo, forse illuminato per un attimo dall'istinto atavico del corridore, fece per seguire la fuga partita al km. 0, preferì poi rimanere in marcatura sugli altri due favoritissimi robby e plata (non ricordo se ci fosse o meno anche Andreaweb ma mi pare di no...).
L'atleta in questione quell'anno aveva seguito una tabella dietetica che farebbe paura a Froome stesso.... non mi ricordo più quanti chili avesse perso, ma la prolungata astinenza ahimè gli si ritorse contro la sera stessa della vigilia :( . Peraltro ebbe pure un certo problema meccanico che fece a lungo pensare ad un sabotaggio, approfittando delle sue condizioni di leggero torpore nelle quali versava dalla tarda serata in poi.
Quel trofeo, andato inaspettatamente ad un lucidissimo Nievole, rimane tra i maggiori rimpianti della sua carriera agonistica, visto soprattutto le energie fisiche e soprattutto mentali spese per prepararlo
Ultima modifica di herbie il venerdì 14 agosto 2015, 8:09, modificato 1 volta in totale.


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matteo.conz
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Re: La gloria imprevista

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Ora di spiega davvero tutto. A volte basta un semplice aneddoto e tutti i puntini si collegano....


Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
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quasar
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Re: La gloria imprevista

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Nievole ha scritto: Entrambe queste vittorie, a parer mio, di seconde linee (e non giovani promesse, badate bene alla differenza abissale!) mi hanno portato a chiedermi se e quando ci siano stati altri exploit del genere, di sportivi bravi ma non campioni (mentre scrivo mi ritorna in mente Ivanisevic a Wimbledon, mi pare sia dalla sua vittoria che si è ispirato il film "Wimbledon" Paul Bettany e Kirsten Dunst) che hanno conseguito il risultato della carriera nella totale imprevisione.

Insomma, raccontatemi ;)
Argomento che si presta favorevolmente a racconti e aneddoti sulle grandi soprese che hanno segnato la storia dello sport.
Vittorie insaspettate, a cui spesso e volentieri fanno da contraltare sconfitte altrettanto clamorose. e, talvolta, è proprio la figura del grande sconfitto che meriterebbe maggior attenzione con tutti i risvolti psicologici che ne hanno poi segnato la carriera.
Quindi, atleti che hanno vissuto il loro giorno di gloria per poi tornare nell'anonimato (o quasi).
Il 1992 è stato un anno che ha regalato due delle più grandi soprese nella storia dello sport.
Olimpiadi Barcellona 1992. Gail Devers, l'ostacolista più forte in assoluto a tal punto da ritenere già assegnata la medaglia d'oro nella sua disciplina, fece il colpaccio e vinse subito la gara dei 100m piani, relegando atlete del calibro della Privalova e della Ottey in una finale tiratissima sino all'ulitmo metro.
qualche giorno più tardi tornò in pista nella sua disciplina, i 100m ad oastacoli. una semplice formalità, sulla carta. superati in totale tranquillità i turni preliminari, in finale si avviava a conquistare la vittoria, quando accadde l'impensabile... a pochi metri dal traguardo, nettamente in testa, inciampò nell'ultimissimo ostacolo. dalle retrovie sbucò fuori una ragazza greca, tale Patulidou di cui quasi si ignorava la presenza ai blocchi di partenza, che regalò alla Grecia la prima medaglia d'oro olimpica della sua storia, in campo femminile. l'alternanza delle inquadrature tra l'entusiasmo e l'incredulità della greca, contrapposta all'amarezza delle Devers, amplificò ulteriormente la sensazione di sopresa che quella gara suscitò.
Ricordo che all'epoca seguivo le olimpiadi su TMC, con il commento di Giacomo Mazzocchi ed Enzo Rossi (grande coppia, memorabili le sbroccate di Rossi preso dalla foga, oggi improponibili per un commentatore). Mazzocchi padre fu letteralmente sconvolto per quanto accadde in pista, si rese subito conto che si trattava della più grande sorpresa nella storia dell'atletica leggera. non solo sino a quel momento ma ancora ai giorni nostri. La Patulidou visse il suo giorno di gloria, non fu mai più competitiva ad alti livelli, come del resto non lo era mai stata prima.

Sempre estate del 1992, campionati europei di calcio.
La fortissima Jugoslavia venne esclusa dalla manifestazione a pochi giorni dal calcio d'inizio per i motivi che di lì a poco ne avrebbero decretato lo sgretolamento politico. venne ripescata la Danimarca, che in fretta e furia allestì la squadra richiamando i giocatori dalle vacanze. L'unico che rifiutò fu il giocatore simbolo, quel fenomeno che rispondeva al nome di Michale Laudrup. ma l'obiettivo era evitare figuracce.
All'epoca il campionato europeo era a 8 squadra, quindi livello altissimo e nessuna squadra abbordabile. L'italia stessa ne rimase fuori avendo trovato nel giorne eliminatorio la corazzata russa, un palo in terra di Russia che ancora trema al tiro di Rizzitelli e trovandosi di fronte al cambio generazionale che decretò la fine del ciclo Vicini.
Nella prima fase, la Danimarca pareggiò subito con l'Inghilterra, e già quello fu un autentica impresa. perse con la Svezia e nell'ultima giornata si verificò l'ipotesi più remota: Svezia che sconfisse gli inglesi e Danimarca che superò la fortissima Francia del blocco marsigliese di quel periodo.
In semifinale l'ostacolo, sulla carta ancor più proibitivo, era l'Olanda. stesso blocco dell 88, con l'aggiunta della nuova leva dei Bergkamp e dei DeBoer. incontro memorabile, per intensità e pathos. nuova impresa danese che vinse ai rigori con l'errore decisivo di Van Basten.
Finalissima con la Germania, in quegli anni la squadra in assoluto più solida, con finali europee e mondiali a ripetizione. Vantaggio danese, difesa ad oltranza a raddoppio finale in contropiede. l'apoteosi. ma oltre all'impresa sportiva ci fu un altro aseptto di ben altra natura.
una vicenda personale segnò il cammino europeo di quella danimarca. Vilfort, giocatore danese, portò avanti con se, nel corso della manifestazione, l'angoscia ed il dolore realtivo alla figlia gravemente malata. al termine di ogni partita tornava in danimarca per stare vicino a lei e per questo motivo saltò alcune partite di quel campionato. ma in finale ci volle essere e epilogo migliore non ci potè essere: fu proprio lui a segnare la rete del 2-0. la sorte gli regalò un attimo di gioia, ma qualche settimana più tardi non fu altettanto benevola con la povera figlia.
impossibile scordare l'esultanza danese al termine di quell'incontro.


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Re: La gloria imprevista

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Meravigliosa la storia della ostacolista ellenica, non la conoscevo. Però il nome mi diceva qualcosa, difatti è stata avversaria di Fiona May ad Atlanta :)
Invece, al contrario del generale interesse, gli sport di squadra mi interessano meno, un po' per maggiori conoscenze, un po' per la minore facilità ad individuare un singolo da mettere sotto i riflettori.

Signori, continuate: ve ne prego ;)

Edit: in effetti anche la nigeriana che sconfisse Fiona May non è proprio esente da racconto :P


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cauz.
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Re: La gloria imprevista

Messaggio da leggere da cauz. »

tornando all'inizio, a quell'incredibile vittoria di kim collins nei 100 m, segnalo questo articolo lungo e splendido:
http://www.ultimouomo.com/sprinter-vecchia-scuola/

lo segnalo con decisione non solo perchè racconta di come collins vinse sì inaspettatamente ma è stato (incredibilmente, a 39 anni, è ancora) un atleta di altissimo livello e non certo un carneade, con un curriculum di tutto rispetto, ma anche perchè in questa storia ci trovo tante altre storie ciclistiche d'attualità: dal sapere coltivare il proprio talento anzichè snaturarlo infierendo sul proprio fisico, a quel rapporto con la vittoria e la sconfitta, anche davanti ad avversari superiori, che per certi versi mi ricorda troppi dibattiti letti qui sopra sul tour di nibali.

in un’altra intervista, parlando di come affrontare Usain Bolt: «Tutti pensano che per batterlo si debba correre in nove secondi e mezzo. No, bisogna solo essere lì quando lui corre più piano di te. Potrebbe correre in dieci secondi, e tu potresti vincere con 9’’99».


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Re: La gloria imprevista

Messaggio da leggere da Deadnature »

Un articolo molto bello, concordo.
Tra l'altro non mi ricordavo, ma Collins (con l'aiuto della buona sorte, certo) condusse la 4X100 di Saint Kitts and Nevis a un bronzo mondiale nel 2013.
Saint Kitts and Nevis, 52000 abitanti. Mi pare che per la gloria imprevista possa andare bene, no?


http://www.spazidisimpatia.wordpress.com
Spazi di simpatia, nel nome dell'amore che regna nella nostra splendida Terra
Un blog consigliato da Basso, quello giusto.

Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
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Re: La gloria imprevista

Messaggio da leggere da Nievole »

Deadnature ha scritto:Tra l'altro non mi ricordavo, ma Collins (con l'aiuto della buona sorte, certo) condusse la 4X100 di Saint Kitts and Nevis a un bronzo mondiale nel 2013.
Saint Kitts and Nevis, 52000 abitanti. Mi pare che per la gloria imprevista possa andare bene, no?
No, solo vittorie ;) (si, capisco che ecc. ecc. però no, solo primi posti :P)


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LeNoble
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Re: La gloria imprevista

Messaggio da leggere da LeNoble »

Molto semplicemente : la Grecia all'europeo di calcio del 2004.


Dannata la pecora che si crede panda
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Re: La gloria imprevista

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Nievole ha scritto: Invece, al contrario del generale interesse, gli sport di squadra mi interessano meno, un po' per maggiori conoscenze, un po' per la minore facilità ad individuare un singolo da mettere sotto i riflettori.
LeNoble ha scritto:Molto semplicemente : la Grecia all'europeo di calcio del 2004.
Bisogna giocare secondo le regole (anche quelle non scritte ;))


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Eroicamente
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Re: La gloria imprevista

Messaggio da leggere da Eroicamente »

Non è una vera e propria sorpresa perchè entrambi erano già stati ampliamente meritevoli di successi internazionali e nazionali, ma è comunque una storia che scalda il cuore:
http://www.sportfair.it/2016/06/parapen ... uo/378958/


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Visconte85
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Re: La gloria imprevista

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Il Tottenham :diavoletto:

:) ;) :D :o :o :pomodoro:

:hippy:


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