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Re: Apoftegma del giorno

Inviato: sabato 20 maggio 2017, 15:26
da matteo.conz
Dai era simpatica, l'ho letta su un muro l'altro giorno.

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: sabato 20 maggio 2017, 17:26
da lemond
matteo.conz ha scritto:Dai era simpatica, l'ho letta su un muro l'altro giorno.
Mica dicevo che era antipatica, c'era la seconda parte che riscattava (secondo me) la prima. :)

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: sabato 20 maggio 2017, 18:08
da lemond
Come rispondere alla domanda che si pose Euripide: “Chi sa se il vivere non sia morire e il morire invece vivere”? In tanti ci hanno provato, specie i sacerdoti di varie sette, ma i greci si sono risposti con Omero: l’ombra consumata di Achille che vaga nell’oltretomba non è vita.

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: domenica 21 maggio 2017, 9:29
da lemond
Il canto degli uomini “Ascè” è un *metalinguaggio* perché non è strumento di comunicazione, bensì è rivolto solo all’io del cantore. Non dice nulla agli altri, ma non è insensato, perché vuol farci intendere che parlare non è sempre chiamare in causa l’altro, ma può essere anche un inno alla propria solitudine. L’uomo non è soltanto un animale politico, perché dentro di sé possiede anche il grande desiderio di sfuggire la costrizione dello scambio. Ascoltando il canto di questi selvaggi apprendiamo il sogno universale di non essere più ciò che si è (anche se è solo un sogno). Nell’uomo moderno il linguaggio è diventato completamente *esterno* e si è perso anche la possibilità di sognare!


Re: Apoftegma del giorno

Inviato: lunedì 22 maggio 2017, 10:01
da lemond
Nessuno potrebbe raccontare la triste storia degli innumerevoli imbrogli umani, specie ogni volta che qualcuno ha messo *in mezzo* un dio. Il sapere totale di costui "versus" la nostra sconfinata ignoranza, ci schiaccia al muro e altro non si può. Ad es. dalla "Città di Dio" - ... quando mi colpisce con le avversità, vuole provare la mia virtù o castigare i mie peccati e per questi mali sopportati pazientemente, mi prepara una ricompensa eterna -. :D :bll: :diavoletto:

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 23 maggio 2017, 7:38
da matteo.conz
"Questa faccenda del mentire e del dire la verità è una lunga storia, è meglio non azzardare giudizi morali assoluti perché, se daremo tempo al tempo, arriverà sempre il giorno in cui la verità diventerà menzogna e la menzogna si trasformerà in verità."
(José Saramago)

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: giovedì 25 maggio 2017, 9:08
da lemond
Che gli uomini si sporchino, vivendo, è una legge naturale e uno degli scopi di una vita *etica* (forse il primo) dovrebbe essere la ricerca di una regola di vita, che suggerisca come ripulirsi. E rispettare la parola data ne fa parte.

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: lunedì 29 maggio 2017, 10:06
da lemond
Esiste un unico dio e il suo nome è *Morte*. L’unica preghiera che si può rivolgerle è: "Non oggi”. Da "Il trono di spade”

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: lunedì 29 maggio 2017, 16:17
da Admin
lemond ha scritto:Da "Il trono di spade”
Niente meno!

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: lunedì 29 maggio 2017, 16:48
da lemond
Admin ha scritto:
lemond ha scritto:Da "Il trono di spade”
Niente meno!
Perché? E' una serie che è piaciuta anche ad Alessandro Barbero. :)

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 30 maggio 2017, 9:15
da lemond
La filosofia greca *arcaica* è la prima ricerca cosciente di ciò che è imperituro nella vita degli uomini, prima ciò che doveva rimanere nella memoria per sempre riguardava solo i miti e gli dèi. Col passare del tempo i greci maturarono una grande capacità di astrazione che permetteva di vedere nel vecchio “mythos” non una verità rivelata, ma una fantasiosa creazione dell’arte. Cosa di cui non sono stati capaci né gli ebrei, né tanto meno i cristiani! [Altrimenti si sarebbero chiamati palestinesi e romani] Questa consapevolezza, che mai era esistita sulla scena del mondo, dava a questa *civiltà* un livello di trascendenza affatto nuovo. Robert M. Pirsig

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 30 maggio 2017, 12:29
da Admin
lemond ha scritto:
Admin ha scritto:
lemond ha scritto:Da "Il trono di spade”
Niente meno!
Perché? E' una serie che è piaciuta anche ad Alessandro Barbero. :)
No no, niente di male, mi sorprendeva vedertici associato. :)

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 30 maggio 2017, 13:58
da lemond
Admin ha scritto:
No no, niente di male, mi sorprendeva vedertici associato. :)
La cosa che mi piace di più è la storia, dagli egizi fino all'ottocento e quindi il medioevo ci rientra. Certo questa è fantastica, ma anche Tolkien lo è l'ò letto tutto. Poi c'è la fantascienza e Asimov non so quante volte l'ò ripreso in mano. ,) E poi e poi, ma tranne l'attualità (sono anni che non vedo sento nulla di essa) mi piacciono molte cose. :)

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 30 maggio 2017, 14:52
da matteo.conz
huxley

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: mercoledì 31 maggio 2017, 9:38
da lemond
Platone aborre e maledice i sofisti, perché essi minacciano il primo tentativo dell’umanità di afferrare l’idea di verità, l’ideale per il quale Socrate scelse la morte. Il risultato della prosa inimitabile di Platone (non quella insulsa di Ago) non è altro che il mondo dell’uomo occidentale, così come noi lo conosciamo. Se l’idea di verità fosse morta e il rinascimento non l’avesse riscoperta, oggi non saremmo molto più avanti dell’uomo preistorico. Robert M. Pirsig

E poi, a proposito di leggerezza


Re: Apoftegma del giorno

Inviato: giovedì 1 giugno 2017, 8:31
da lemond
Quando ci si accorge che è troppo difficile vivere, ci si appoggia a una qualche metafisica, economica, religiosa, politica, sociale, lavorativa, professionale, che ci permette di sopravvivere.

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: venerdì 2 giugno 2017, 11:39
da lemond
Oggi è un giorno di insopportabile calura ed è pure festa, per cui il tempo scorre meno in fretta e non possiamo neppure sperare di sentire un suono, un gorgoglio, un qualunque canto dell’acqua. La natura si comporta come deve e l’uomo sa che confidare negli altri, equivale a essere solo.

P.S. per El Condor, citazione da Riccardo

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: sabato 3 giugno 2017, 11:17
da lemond
Non il mutamento economico, ma l’organizzazione politica è dunque il fattore decisivo. La vera rivoluzione, purtroppo, nella protostoria dell’umanità non è quella del neolitico, bensì l’apparizione misteriosa, irreversibile, mortale a cui diamo il nome di Stato! E se si vogliono conservare i concetti marxiani di struttura e sovrastruttura, bisogna forse essere disposti a riconoscere che la prima è il politico e la sovrastruttura è l’economico. P. Clastres "La società contro lo Stato".

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: domenica 4 giugno 2017, 13:30
da lemond
Solo la disponibilità (in abbondanza) di specie animali domestiche svolse il ruolo determinante nella proibizione del *cannibalismo* e nella nascita delle religioni dell’*amore* e della *misericordia* negli Stati del vecchio mondo. E’ l’agnello (di dio, per la sua carne) che può produrre quel *credo* non certo il presunto bambino nato nella stalla. :D M. Harris "Cannibali e re"

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 6 giugno 2017, 14:15
da lemond
“Qualunque scritto permette diversi livelli di lettura. Anche nello scritto apparentemente più insignificante si possono trovare infatti spunti interessanti.” M. Ninci

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: mercoledì 7 giugno 2017, 9:03
da lemond
… sapeva solo che era un prete indomabile, con una sola idea (come Agostino). M. Decoud parve provare una specie di godimento artistico alla vista del pittoresco eccesso di cocciutaggine a cui può ridursi un uomo spinto da una fede sacra . E’ come una pazzia, ogni fede, appena messa in pratica, diventa una forma di demenza che gli dèi mandavano a coloro di cui volevano la rovina! J. Conrad

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: giovedì 8 giugno 2017, 9:33
da lemond
Andresti a chiamarmi un prete? Te lo chiede una moribonda. Un prete, come prete, non era nulla, incapace di fare del bene o del male. Nostromo non li detestava, come faceva Giorgio, ciò che lo colpiva di più era l’assoluta inutilità dell’incarico. ;-) J. Conrad

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: venerdì 9 giugno 2017, 9:40
da lemond
L'intelligenza solitaria e inaccessibile è un mito privo di fondamento; una grande mente non si chiude certo in sé, ma si nutre di quello che è diverso da lei, scoprendovi affinità misteriose e differenze feconde.

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 13 giugno 2017, 9:32
da lemond
Il pensiero di Ioselliani mi richiama alla mente una lieve, patetica, oltre che sofisticata, eleganza; una visione che non è concessa a tutti, ma solo a coloro che sono capaci di reggere all’esaltazione proterva della volgarità di massa, ivi compresa la finanza. R. Pacchioni
Con tristezza mi rendo conto di non essere fra costoro. C. Ristori

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 13 giugno 2017, 14:44
da matteo.conz
Non si tratta di fare l’anarchia oggi, o domani o tra dieci secoli; ma di camminare verso l’anarchia oggi, domani e sempre.
(Errico Malatesta)

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 13 giugno 2017, 15:22
da lemond
matteo.conz ha scritto:Non si tratta di fare l’anarchia oggi, o domani o tra dieci secoli; ma di camminare verso l’anarchia oggi, domani e sempre.
(Errico Malatesta)
Ma il cammino sarà comunque lungo e non credo che questa specie ci arriverà mai. :x

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 13 giugno 2017, 16:26
da matteo.conz
lemond ha scritto:
matteo.conz ha scritto:Non si tratta di fare l’anarchia oggi, o domani o tra dieci secoli; ma di camminare verso l’anarchia oggi, domani e sempre.
(Errico Malatesta)
Ma il cammino sarà comunque lungo e non credo che questa specie ci arriverà mai. :x
Appunto, è un'utopia! leggendola mi è tornato in mente il piccolo scambio che abbiamo avuto su questo 3d rispetto le utopie. Questa citazione è una mirabile sintesi di quello che io non sono riuscito a spiegare con una pappardella rispetto all'idea utopia=bussola per il cammino

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: giovedì 15 giugno 2017, 9:24
da lemond
Quando sorprendo per strada o su un mezzo pubblico una conversazione, spesso al telefono, qualche volta perfino dal vivo, ascolto le parole che io ho pronunciato milioni di volte, che altri hanno pronunciato miliardi di volte. Sempre ossessivamente le stesse. E mi sopraffà allora una noia che è anche rassegnazione alla ripetitività della vita, circondata com'è dalla cenere di quanto viene detto. M. Ninci

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: venerdì 16 giugno 2017, 13:41
da lemond
Viene prima o poi il momento in cui i grandi trascinatori non trovano più nessuno da trascinare. Ma questo momento viene sempre troppo tardi. I morti e i feriti, veri o metaforici, si sono accumulati sul loro cammino. M.Ninci

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: domenica 18 giugno 2017, 9:41
da lemond
La mente rivela all’improvviso la sua inadeguatezza ed è alla ricerca di qualcosa di concreto/vero a cui appigliarsi; ma molte volte rimane solo il timore che la coscienza sia solo un sogno e non la comprensione della vita. E di noi che resta?

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: venerdì 23 giugno 2017, 9:12
da lemond
Ho sempre avuto una profonda diffidenza per fedi e ideali. Più questi erano alti e roboanti, più mi sembravano celare in sé interessi piccoli piccoli e prospettive tristemente limitate, quando non addirittura brutte ed egoistiche. Mi è sempre invece piaciuto il realismo, mi sono tenuta stretta la visione disincantata degli uomini e della loro volontà di sopraffarsi reciprocamente; in una parola, un'idea nichilistica del mondo e dell'essere. Per me soltanto su questo fondo, anche se può sembrare un ossimoro, può emergere la bontà. [Autori vari]

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: venerdì 30 giugno 2017, 17:27
da matteo.conz
Sto sempre tornando a casa. Sempre a casa di mio padre.
Novalis

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: sabato 1 luglio 2017, 2:02
da Visconte85
Tira cchiù nu pilu all'irtu, ca na corda curi vuai ara scisa!

Tira più un pelo pubico su una salita, che una corda con i buoi in discesa.

:D :D :D

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: lunedì 17 luglio 2017, 19:43
da matteo.conz
Making the difficult simple and burying the remains in beauty.

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: mercoledì 19 luglio 2017, 9:30
da lemond
"Gli dèi non possono assolutamente dare la vita eterna!" Agostino d'Ippona, La Città di Dio, libro sesto.

Bravo Ago, finalmente un’osservazione sensata, dato che la vita eterna non può esistere: tutto ha fine!

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: sabato 22 luglio 2017, 13:35
da lemond
Chi parla molto di morale in genere è un corrotto; o almeno uno sciocco. :D M. Ninci

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: lunedì 24 luglio 2017, 10:04
da lemond
L'aggressività o anche il semplice essere sopra le righe non nascono mai da un contrasto di idee e di progetti; non esprimono la necessità di far sentire la propria voce in mezzo alle altre. Originano invece da un intrico di desideri insoddisfatti e scarsamente messi a fuoco; per questo è così meschino, penoso, il volto di chi si abbevera a queste fonti. M. Ninci

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 25 luglio 2017, 13:54
da lemond
Questo, è ovvio, non un apoftegma, ma non so devo metterlo e mi sembrerebbe assurdo cominciare una nuova "discussione" per un solo messaggio, perché può essere che non ci sia alcuna risposta. E allora, eccovi alcune considerazioni sulla mia gioventù. :)

Dal romanzo di Paola Martini "Gli anni forti"

Questo *com’eravamo* di una mia antica amica (non la vedo da più di quarant’anni) per me ha il titolo al contrario: com’era *debole* il periodo della nostra giovinezza. Né Lorenzo il magnifico, né tanto meno il fascismo mi convincono della sua bellezza! Vado indietro con la mente e mi accorgo di quanti difetti avevo a quell’età, ma non solo io. Nel libro si parla di persone che non conoscono nemmeno i danni del fumo e Stefano, appunto un ragazzo di quel tempo non mangiava quasi niente quando era lontano casa, perché spendeva tutti i soldi che gli avevano dato i genitori (pochi in verità) nelle sigarette! Il perché si fumava allora, anche se questo vizio non l’ò mai coltivato, era semplice: voler apparire meno imbecilli (cioè più forti). Ed era un vezzo quasi solo maschile, perché per le femmine fumare non stava bene il che dimostra vieppiù che la rivoluzione era solo una moda, nata, non sapevamo dove, nei primi anni sessanta e deflagrata nel maggio francese. E i miti di quel tempo chi potevano essere se non personaggi violenti come Che Guevara, Mao e per qualcuno anche Stalin! Ma quando è moda è moda e tutto allora ci calava dall’alto come nel Gruppo Sportivo (alias Gioventù studentesca) per chi aderiva o la contestazione e la “cultura” hippie etc. Potevamo ben dirci di sinistra, rivoluzionari e chi più ne ha ne metta, ma uno che ha compreso abbastanza bene quegli anni ha poi scritto “La mia generazione ha perso!” Secondo me non bastava, perché poi nessuno ha vinto, in quanto è impossibile farlo, però per quella nostra, val bene l’accusa che quasi tutti rivolgevano a Garibaldi, dopo averlo lodato per le sue grandi qualità “Però è un ingenuo e non capisce niente di politica”. Noi eravamo proprio così, convinti di essere edotti sull’argomento e che potevamo *cambiare il mondo*, ovvero un comportamento che ha un suo preciso riferimento: l’idiozia!
La Martini [perché che si chiamasse Paola allora non lo sapevo ;-) ] scrive “Ci legavano l’amore per la discussione e la parola, quasi essa stessa fosse, con la sua potenza, capace di produrre cambiamento”. Ciascuno può capire quanto in quel tempo fossero vuoti i nostri discorsi, impregnati, sempre riprendendo una frase paradigmatica di lei, di un forte desiderio di libertà, che si intrecciava con aspetti visionari sul diritto che gli uomini e le donne avevano alla felicità e alla giustizia. Ma quale diritto, la storia umana, dalla discesa dagli alberi in poi, è solo piena di violenza e a volte anche benedetta! Uno scrittore che sto leggendo da tempo, perché mi diverte molto e che quasi tutti conoscono: Agostino d’Ippona, una volta disse, riguardo alla guerra santa (cito a memoria): “Perché dobbiamo preoccuparci di non uccidere gli infedeli, si tratta comunque di uomini e, come tali, devono morire!” E qui devo dire che tutti i miei amici ed io eravamo cattolici, anche qui per moda naturalmente, imposta dall’alto (così fan tutti). Non ebbi la sventura di incontrare troppo da vicino il Gruppo Sportivo del fanatico Loris, però frequentavo strettamente don Piero, che si diceva amico di don Stinghi, ma che era l’opposto: solo istruito e bravo oratore, ma senza nessuna spina dorsale, anche se, ovviamente, si pavoneggiava con i suoi “slogan di sinistra”. [Stinghi invece era un grande uomo e tutt’ora è dedito al recupero dei tossico dipendenti, cosa che non serve a molto sul piano sociale, ma che è un indice della caratura personale]. Fra i cattolici più impegnati c’era don Milani, famosissimo per il suo “Lettera a una professoressa”, il libro Cuore dei nostri tempi, pieno di buone intenzioni, ma che ha portato poi al degrado della scuola pubblica. Ci si è sbagliati a voler andare oltre Barbiana, dove quel libro aveva un senso.
E, a proposito di altra frase demagogica che conoscevo, ma che è ritornata alla mente grazie al libro è quella di dario Fo, grande attore, ma scarso intellettuale, quando sosteneva che “L’operaio conosce 300 parole, il padrone 1000 e … allora dico io il BerlusKa ha sempre fatto parte del sottoproletariato e in effetti come cultura fascistoide ci siamo. ;-) Perché non ci siano fraintesi, la cultura è importantissima, ma non assicura, state tranquilli, il successo sociale e politico, anzi.
Mi pare di averla fatta anche troppo lunga, anche se mi accorgo che ci sono tante cose da dire, prima fra tutte che credo nel determinismo più spinto, un po’ come Marx con il materialismo storico e l’unica scelta che possiamo compiere e fare o no figli e di essa sono orgoglioso, ma è una parola grossa, perché dipende “in primis” dalla dea fortuna. Termino riportando le parole di uno che, secondo me, ha capito molto: “Même riches ils sont pauvres, ils n'ont plus d'illusions et n'ont qu'un coer pour deux, Les vieux ne rêvent plus, leurs livres s'ensommeillent, leurs pianos sont fermés. Les vieux ne bougent plus leurs gestes ont trop de rides leur monde est trop petit : du lit à la fenêtre, puis du lit au fauteuil et puis du lit au lit. “ ;-(

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: martedì 25 luglio 2017, 22:28
da matteo.conz
-perchè sei sempre di cattivo umore?
-per esperienza

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: mercoledì 26 luglio 2017, 8:16
da lemond
matteo.conz ha scritto:-perchè sei sempre di cattivo umore?
-per esperienza
Io distinguerei l'umore personale [rido parecchio, anche grazie a questo forum ;) ], da come vedo il mondo e lì c'è poco da essere allegri. :x
Già che ci sono inserisco un apoftegma improntato a ...

Il tutto è falso, il falso è tutto: fin dalle origini ogni popolo ha descritto sogni e paure, ammantandoli di parole. Così la mente si è fatta mito e storia, spiegando a chi vuol ancora crederci come e perché c’è il mondo e… noi con lui.

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: sabato 29 luglio 2017, 10:13
da lemond
Ci sono romanzi che leggiamo per vedere come vanno a finire e altri nella speranza che non finiscano mai. ;) Parafrasi da Aldo Busi

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: domenica 30 luglio 2017, 23:47
da matteo.conz
Di certo non è un apoftegma o quello che che sigbnifica sta parola ma mi piace sopratutto in sti' giorni che assaggio dei peperoncini indiani di cui mi hanno postato qualche seme e contro ogni probabilità quest'anno non sono diventati marci prima di diventare rossi :)


Se i peperoncini sono per voi un sentimento, una sensazione o una forma di energia, avete indovinato. Ma se per voi sono semplici vegetali, anche quelli hanno così tante connotazioni.
Anthony Kiedis-Red hot chili peppers

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: lunedì 31 luglio 2017, 3:06
da Admin
Ma perché i miei crollano puntualmente dopo pochi giorni? Dammi dei consigli, Matteo.

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: sabato 5 agosto 2017, 7:59
da lemond
“Mai ci fu disgraziato più meritevole del rogo”. San Thomas Moore (A proposito di un piccolo protestante inglese)

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: lunedì 7 agosto 2017, 9:31
da lemond
"Mentre il carattere dei grandi spiriti è di fare intendere in poche parole molte cose, gli spiriti piccoli al contrario hanno il dono di parlare molto e di non dire nulla" (La Rochefoucauld, "Massime"

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: lunedì 7 agosto 2017, 12:47
da Visconte85
lemond ha scritto:"Mentre il carattere dei grandi spiriti è di fare intendere in poche parole molte cose, gli spiriti piccoli al contrario hanno il dono di parlare molto e di non dire nulla" (La Rochefoucauld, "Massime"

:clap: :clap: :clap:

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: giovedì 10 agosto 2017, 11:34
da lemond
Tutte le volte che si usa una parola straniera senza che ce ne sia assoluta necessità, secondo me si dà prova di essere una mezza calzetta provinciale.

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: giovedì 10 agosto 2017, 14:02
da lemond
Se uno, invece che di massime di "saggezza" si vuol confrontare con il suo contrario non ha che da leggere la "Città di Dio" di Agostino di Ippona (per ora sono arrivato all'ottavo libro e non ho mai trovato un autore che mi fa tanto pensare, siamo al livello del Condor. :D
Eccovene un piccolo esempio.

"Vediamo ciò che è comune agli angeli e agli uomini: noi siamo separati dagli angeli non perché, avendo la carne, viviamo in terra, ma perché per l’impurità del cuore, gustiamo le cose terrene. Nella misura in cui (bella proposizione!) ci purifichiamo, diventiamo simili a loro." :champion:

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: venerdì 25 agosto 2017, 12:35
da lemond
È fonte di grande sofferenza la sproporzione fra una smodata ambizione e il talento necessario a realizzarla. Tanto le persone intelligenti sanno abbastanza bene quanto valgono ed è inutile ogni illusione su di sé. :(

Re: Apoftegma del giorno

Inviato: domenica 27 agosto 2017, 23:18
da matteo.conz
Admin ha scritto:Ma perché i miei crollano puntualmente dopo pochi giorni? Dammi dei consigli, Matteo.
Boh io vado a caso con terra presa in un angolo del giardino che ere letamaio e diverse piante mi sono morte. I semi li faccio germoliare nel cotone che poi metto in una campanella. A volte gli do sangue di bue molto diluito in acqua e basta.
Ho il fico d'india, un basilico di montagna, un finocchietto selvatico e un cactus che mi hanno dato soddisfazione ma basta fargli poco e niente...non ho il pollice verde proprio no...