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jerrydrake
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Re: Storia

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Scattista ha scritto: giovedì 2 aprile 2020, 16:51 riprendo discussione che era stata iniziata in altro thread

Abraham Lincoln è stato uno dei migliori uomini politici di tutta l'era moderna, un uomo al di sopra del proprio partito e dei propri tempi, in grado elevarsi più in alto delle diatribe più basse, dei beceri interessi finanziari, e di vedere molto lontano, nonché di avere a cuore il bene della propria nazione e di aver individuato, con sorprendente chiaroveggenza, il futuro degli Stai Uniti (almeno fino al Secondo conflitto mondiale). Sicuramente il miglior Presidente che l'America abbia mai avuto.

CHANGE MY MIND

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Riprendo l'incipit di una nostra discussione.
Quello che accade oggi negli USA è lì che ci dimostra come non siano bastati 155 anni senza schiavitù per, non dico cancellare, ma almeno attenuare il razzismo. E come pensano di pulirsi la coscienza gli ammerigani? Ecco la genialata del sindaco di Richmond, Levar Stoney, che pensa bene di tirare giù le statue degli eroi sudisti che di certo non combatterono per preservare la schiavitù. Il mio personale sdegno per l'abbattimento del più grande generale della Guerra Civile:

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Re: Storia

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LA CACCIA ALLE STREGHE con Alessandro Barbero (IL TEMPO E LA STORIA)



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Alessandro Barbero "La Chiesa nel periodo buio"



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Alessandro Barbero sull'identità Ucraina, Rus' di Kiev e Russia



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Re: Storia

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Corriere della Sera, 23 giugno 2020
Gli Illuministi in anticipo
Nel luglio del 1653 Jan de Witt ottiene l’incarico di «pensionario» della contea d’Olanda, capo del governo delle Province Unite. Con il trattato di Westminster (1654), ma soprattutto con il segretissimo «Atto di esclusione» de Witt si impegnerà a precludere a Guglielmo III la carica di «statolder». L’«Atto di esclusione» era stato voluto da Cromwell, che non voleva fossero rimessi in circolazione parenti di Carlo I il re inglese da lui fatto decapitare nel 1649. Come, appunto, Guglielmo d’Orange. Per quasi vent’anni, in virtù di quell’accordo, la Repubblica delle Province Unite conoscerà la «vera libertà», senza ingerenze di sovrani e Chiesa. Come andrà a finire? Il 6 aprile 1672 la Francia muoverà guerra ai Paesi Bassi spagnoli e alle Province Unite. Preso alla sprovvista, de Witt sarà costretto ad affidare l’incarico di capitano generale proprio a Guglielmo III d’Orange, così che le due parti della Repubblica combattano fianco a fianco contro i soldati di Luigi XIV.
A quel punto le truppe del maresciallo di Turenne si uniscono a quelle del principe di Condé, i francesi varcano il Reno e marciano su Amsterdam che de Witt non aveva fatto in tempo a fortificare. Guglielmo deve ripiegare per soccorrere la città. Il 20 giugno di quello stesso 1672, ricordato come «l’anno del disastro», gli olandesi sono obbligati a ricorrere ad un atto estremo: aprono le chiuse a Muyden e le acque dello Zuiderzee invadono il Paese. Amsterdam si trasforma in un’isola. Tutto «sembrava un mare», raccontò il principe di Condé. Luigi XIV ordina l’occupazione delle Province Unite, generando negli olandesi un «panico indescrivibile». È un evento sconvolgente. È altresì il metaforico punto di partenza di un tragitto che ha visto la nascita di quella che potremmo definire la «Ragione Moderna». Nascita descritta – passo dopo passo, personaggio dopo personaggio – da Maxime Rovere, in Tutte le vite di Spinoza. Amsterdam 1677: l’invenzione della libertà che esce dopodomani per Feltrinelli. Nel 1672, per la cronaca, de Witt, in seguito a un colpo di Stato orangista, sarà stato linciato dalla folla e Gottfried Wilhelm von Leibniz racconterà che Spinoza gli aveva detto d’aver capito quel giorno cosa fossero davvero i «barbari». «Barbari» contro i quali il filosofo avrebbe combattuto mettendo in pericolo la propria vita.
Protagonista del libro – scritto, per essere più avvincente, in forma di romanzo (ma tutto è rigorosamente documentato) – è quel gigante della filosofia delle cui considerazioni riferiva Leibniz: Baruch (in portoghese Bento) Spinoza. Nato nel 1632 ad Amsterdam da una famiglia di ebrei sefarditi provenienti dal Portogallo, espulso dalla comunità israelitica per le sue manifestazioni di libertà intellettuale (il cherem del 1656), sarà osteggiato poi dalla Chiesa cattolica che nel 1679, due anni dopo la sua scomparsa, metterà addirittura all’indice le sue opere. Quando morì ridotto in miseria, nel 1677, Spinoza aveva appena 44 anni. Ma il tempo dell’esistenza gli era stato sufficiente per rivoluzionare il pensiero moderno.
Protagonisti del libro, assieme al filosofo, sono alcuni contemporanei i quali contribuirono a creare il contesto che rese possibile l’impresa spinoziana. Un contesto, scrive Maxime Rovere, «fatto di uomini e di donne che hanno vissuto e lavorato insieme, che hanno amato insieme, che hanno viaggiato insieme, che si sono allontanati, ritrovati e poi separati nuovamente, senza mai, nondimeno, smettere di vivere assieme».. Primi tra tutti il già citato de Witt (un politico assai colto, conosceva persino geometria e algebra) e il maestro di latino Franciscus Van den Enden, grande precursore dell’Illuminismo. Nato ad Anversa nel 1602, gesuita (negli anni giovanili), medico, poeta, mercante d’arte, insegnante, filosofo, Van den Enden ebbe come allievi, oltre a Spinoza, che probabilmente si innamorò di sua figlia, anche Romeyn de Hooghe e Dirk Kerckring, che riuscì a sposare la ragazza di cui si è testé detto. Nel 1674, Van den Enden fu coinvolto a Parigi in un complotto contro Luigi XIV per vendicare le Province Unite e venne impiccato davanti alla Bastiglia. Importantissimi sono Juan de Prado (che prima di lui subì il bando ebraico) Saul Lévi Morteira, Isaac Aboab. Ma anche Christiaan Huygens, Johannes Hudde. I libri con i quali Spinoza più si cimenta sono quattro: Le passioni dell’anima di Cartesio, l’Etica di Arnold Geulincx, un’altra Etica di Dirck Coornhert e il Leviatano di Thomas Hobbes.
Fondamentali nella vita di Spinoza sono i fratelli De Vries. Simon De Vries (con il quale il filosofo ebbe un intenso scambio epistolare) muore nel settembre del 1667 e lascia a Spinoza quel patrimonio che gli consente di continuare a scrivere. Grazie alla generosità di Simon, Spinoza avrà «il tempo di scrivere libri che di tempo ne richiedono parecchio». De Vries donerà in questo modo al filosofo «ore di vita da consacrare a ciò che conta veramente». Dal momento che, sottolinea Rovere, «in nessuna società gli studiosi possono aumentare ed elargire i loro saperi se non hanno a disposizione adeguati sostegni finanziari».

All’inizio del 1668 Adriaen Koerbagh, trentaseienne, dà alle stampe un’importantissima enciclopedia di 13.440 lemmi. Traducendo i testi ebraici o greci lasciati in originale nelle Scritture, Koerbagh combatte le elucubrazioni teologiche. Segnala che erroneamente si santifica la parola «Bibbia» che significa solo «libro», la parola «diavolo» che significa «calunniatore», «angelo» che sta per «messaggero», «spirito» che in realtà è «soffio». Bersaglio di Koerbagh è la traduzione olandese chiamata Bibbia di Stato, imposta ufficialmente dal 1619, con la quale la Chiesa riformata nonché il governo delle Province Unite «si rendono complici della cecità dei semplici» e «mantengono volontariamente il popolo nell’ignoranza». In un certo senso Koerbagh si prefigge di tentare una «terza Riforma»: nella prima, Calvino e Lutero si sono ribellati alla corruzione nella Chiesa cattolica; nella seconda, Jan Knol e Galeno hanno respinto l’autoritarismo della Chiesa riformata; in questa lui si propone di promuovere una «fede senza credenza». Cerca «una religione razionale che non contenga nessun articolo a cui le persone siano obbligate a credere». Con quello che Rovere definisce «un semplice appello al buon senso», Koerbagh «dissolve i misteri custoditi gelosamente dalle Chiese». Come «non vedere che Gesù non è che un essere umano nato da un padre sconosciuto»? E che «lo si può designare come il nostro Salvatore solo perché ha affermato i principi della nostra salvezza morale (non in quanto realizzatore della profezia che annunciava la venuta di un Messia)»? E che infine l’espressione «Spirito Santo» non può designare «nient’altro che la Ragione»?
Il tipografo Johannes Van Esde si accorge che il libro contiene «opinioni bizzarre». Probabilmente sa che dal 1653 la legge vieta di negare la Trinità di Dio e che quasi sicuramente nel testo che ha tra le mani si possono riscontrare gli estremi di un crimine. Van Esde porta il manoscritto alla polizia di Utrecht, che mette una taglia sull’autore di quelle pagine; poco dopo Koerbagh viene tradito, catturato (a Leida) e sottoposto a interrogatori. Lunghi, estenuanti. Koerbagh pensa subito a scagionare Spinoza. Viene tratto in arresto – per pochi giorni – anche suo fratello Jan. Subito dopo è il momento del processo che si svolge in appena quattro sedute. Il 27 luglio 1668 Koerbagh viene dichiarato colpevole di blasfemia per poi essere condannato a dieci anni di prigione, dieci di esilio, più quattromila fiorini di ammenda e duemila di spese processuali. A eccezione di ciò che deve restare agli atti del processo, tutte le copie del suo libro vengono bruciate. I borgomastri più liberali – Cornelis van Vlooswijck e Lambert Reijnst – provano ad ottenere un’attenuazione della pena. Niente da fare. Nel giro di poco più di un anno Koerbagh muore per i patimenti subiti. Il grande avvocato della tolleranza Sébastien Castellion, commenta Rovere, si era mostrato troppo ottimista quando aveva scritto a Calvino che «uccidere un uomo non significa difendere una dottrina, significa solo uccidere un uomo».. In quel caso fu colpita anche la «dottrina». Occorreranno non meno di quattro generazioni per veder «rinascere, sotto altri cieli, quel sogno di autonomia spirituale formulato dall’enciclopedia e dai trattati di Adriaen Koerbagh». Ma la memoria del «nonno dell’Illuminismo» è stata cancellata così bene che oggi al mondo – nota Rovere – non esiste nemmeno una strada con il suo nome.

Nel 1667, a Firenze viene alla luce la ricerca del trentenne Niccolò Stenone, altro grande personaggio di questi anni, che contiene un’idea «sbalorditiva» sulla riproduzione dei mammiferi, in particolare degli esseri umani. I medici allora ritenevano che i bambini fossero frutto della combinazione di due semi, uno femminile e l’altro maschile, prodotti dai testicoli presenti «all’interno» delle donne e «all’esterno» negli uomini. Stenone «scopre», per così dire, le ovaie e la loro funzione. Questa scoperta per l’Olanda è «un colpo di cannone». Qui l’anziano e autorevolissimo professore Johannes Van Horne è approdato alla stessa conclusione, ma ha ritenuto più prudente attendere prima di darne notizia. Stenone ne prende atto: «Non mi affliggo affatto d’essere stato preceduto dal mio professore ed amico Van Horne, anzi giuro solennemente che se l’avessi saputo non solo avrei menzionato il suo nome, ma avrei pubblicato le sue affermazioni al posto delle mie». Stenone, luterano, si converte. Il contrasto tra il contesto religioso dei Paesi Bassi e quello italiano, ma anche la maniera stessa di dibattere lo hanno segnato. Ormai ritiene che la fede cattolica sia una «questione urgente». E sebbene Chiesa e autorità politica lo incoraggino a proseguire nelle ricerche, adesso non ha che un’impellenza: «combattere gli errori teologici».

E veniamo al grande protagonista del libro. Il 15 gennaio 1670 viene pubblicato ad Amsterdam un testo intitolato Trattato teologico-politico. È anonimo. Terminato probabilmente durante il 1668, è stato riletto o corretto in gran segreto da Spinoza nel 1669 nel corso del processo e del martirio di Adriaen Koerbagh «in un sentimento di panico politico» di cui è prova un’ortografia «capricciosa» e una sintassi «talvolta molto curata», in altri casi «decisamente errata». Tra i primi a leggerlo e a comprenderne l’importanza, il teologo Henry Oldenburg, fondatore del capostipite dei periodici scientifici, «Philosophical Transactions». Oldenburg dal 1662 è segretario della Royal Society e resterà tale fino al 1677, anno della morte sua e di Spinoza (di cui fu grande interlocutore). Oldenburg, scrive Rovere, si rende conto che il trattato spinoziano «si presenta in maniera violentemente polemica, tanto nella difesa che nell’attacco».
Spinoza vuole difendere la libertà di studiare la natura, la storia, la Bibbia e la teologia attraverso «strumenti puramente razionali». Difende la «semplicità assoluta» della legge divina, del messaggio della Scrittura e dell’insegnamento di Gesù. Difende «la concezione del diritto in cui le differenze e le resistenze sociali non possono né devono essere schiacciate dallo Stato», ma in cui «lo Stato non può tollerare altra legge che non sia la propria». Ragion per cui Spinoza vuole distruggere «la devozione nei confronti dei testi sacri, delle loro metafore, della loro retorica, della loro falsa omogeneità». Vuole altresì fare a pezzi «l’autonomia giuridica delle Chiese» e «l’importanza che esse assegnano ai culti esteriori, ai dogmi che riguardano i profeti, gli apostoli, il Cristo». E assieme a tutto questo, «la concezione monarchica del diritto divino».
Spinoza scrive che la Bibbia non è utile se non a chi è «incapace di avere una conoscenza certa» di Dio, chi «non può abbracciarlo che attraverso la semplice fede». E che «la fiducia in un racconto storico per quanto fondata, non è in grado di darci la conoscenza di Dio, per conseguenza nemmeno l’amore di Dio». Perché «l’amore di Dio nasce dalla conoscenza di Dio e la conoscenza di Dio deve essere ricavata dalle nozioni comuni certe ed evidenti di per se stesse». Da tutto ciò «risulta chiaro che le cerimonie di rito non contribuiscono affatto al conseguimento della beatitudine». Di qui una sentenza definitiva contro «tutto ciò che chiamiamo comunemente religione, ovverossia il fatto di avere delle credenze, di fondarle sui libri sacri, il fatto di impegnarsi a studiare questi libri e di partecipare a delle cerimonie». Iniziava in quel 1670, con qualche decennio d’anticipo, il Secolo dei Lumi.

PAOLO MIELI

Tutte le vite di Spinoza


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Re: Storia

Messaggio da leggere da matteo.conz »

Interessantissimo, manco sapevo niente di questa rivolta. A scuola non la storia non te la spiegano come si dovrebbe...non sia mai che ti vengano idee strane


Poi Firenze e la sua politica del '300 raccontata così, eccezionale. Son passati sette secoli ma la politica è attuale in molti meccanismi. Poi si capisce come la Commedia di Dante sia praticamente un trattato politico. A scuola la insegnano di merda io l'ho sempre odiata a scuola mentre da un bel po' di tempo la leggerei.


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Re: Storia

Messaggio da leggere da lemond »

Lo dice anche Barbero: a scuola non c'è tempo per insegnare la Storia e quindi si fa solo una specie di sommario alla meglio.


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Re: Storia

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Dialogo sulla Storia - intervista ad Alessandro Barbero [2020]



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Re: Storia

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Qui è spiegato in modo chiaro perché gli antichi romani erano in conflitto con gli ebrei-cristiani. Ho parecchie riserve però, sul numero delle c.d. persecuzioni e ancora di più su quale fosse la vera natura del primo cristianesimo. Ad es. è Confucio e non Gesù che ha sostenuto alcuni precetti che passano per cristiani, come mantenere il dominio di sé anche nelle circostanze più sfavorevoli ed evitare che ciò che accade riesca a corrompere la bontà originaria della natura umana. Non giudicare gli altri. Nel percorso di perfezionamento, occorre essere duri verso se stessi, ma non verso gli altri. «Se incontri un uomo di valore», ammonisce Confucio, «cerca di somigliargli. Se incontri un uomo mediocre, cerca i suoi difetti in te stesso». Bisogna evitare di giudicare il prossimo e ricordare che migliorando se stessi, si miglioreranno anche gli altri. Per vivere in armonia la regola è una sola: «Non fare ad altri ciò che non vuoi sia fatto a te».



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Re: Storia

Messaggio da leggere da pietro »

Le antipatie tra le regioni al tempo dell'unificazione.


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
Tour de France 2021, 11^ tappa
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Re: Storia

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LA SCHIAVITU' NEGLI STATI AMERICANI DOCUMENTARIO



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Re: Storia

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A. Barbero a Passato e Presente interviene su "Ovidio"


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Re: Storia

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Il più grande bugiardo di tutti i tempi (più del Bagnino :D ): Eusebio di Cesarea


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Re: Storia

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Alessandro Baricco, Premio "La storia in un romanzo"



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Re: Storia

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Le guerre greco-persiane



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Re: Storia

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GLI ETRUSCHI DOCUMENTARIO ORIGINE, ALIMENTAZIONE, MODA, OREFICERIA #1



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Re: Storia

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a.C.d.C. Ferro e sangue. La Guerra dei Trent’anni – 1. Il destino (1618-1621)



manca il secondo episodio, da qui il terzo e gli altri



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Re: Storia

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Filippo (Giordano) Bruno e la Massoneria



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Maìno della Spinetta
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Re: Storia

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

lemond ha scritto: giovedì 30 luglio 2020, 11:23 Filippo (Giordano) Bruno e la Massoneria

interessante la storia della statua, mi aspettavo articolasse di più il rapporto tra i due.
Tra i suggeriti sotto c'era questo, che non conoscevo:


“Our interest’s on the dangerous edge of things.
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Re: Storia

Messaggio da leggere da Winter »

Ieri sera son capitato su wikipedia su Rudolf Hess
poi ho letto vari articoli sulla sua vicenda..
sui misteri..
cosa ne pensate ?
Era stato incaricato da Hitler ?
Azione Personale ?
Si è effettivamente suicidato ?
o l'hanno ucciso ?
Portandosi via tutti i suoi segreti ?
come mai ha avuto una pena molto piu' alta rispetto ad altri nel processo di Norimberga ?
Isolato per 20 anni a Spandau


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jerrydrake
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Re: Storia

Messaggio da leggere da jerrydrake »

Winter ha scritto: venerdì 21 agosto 2020, 13:45 Ieri sera son capitato su wikipedia su Rudolf Hess

come mai ha avuto una pena molto piu' alta rispetto ad altri nel processo di Norimberga ?
Isolato per 20 anni a Spandau
Ma se Gorimg, Bormann, Von Ribbentrop e altri li hanno condannati a morte?


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Re: Storia

Messaggio da leggere da Winter »

Per esempio Speer
Prende 20 anni
Hess , va in teoria a cercare la pace e dal 1941 sparisce dalla scena


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aitutaki1
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Re: Storia

Messaggio da leggere da aitutaki1 »

Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 21 agosto 2020, 13:09
lemond ha scritto: giovedì 30 luglio 2020, 11:23 Filippo (Giordano) Bruno e la Massoneria

interessante la storia della statua, mi aspettavo articolasse di più il rapporto tra i due.
Tra i suggeriti sotto c'era questo, che non conoscevo:
La qualità dell' intervistatore è veramente infima ,al contrario di quanto asserisce la fratellanza non è una fede nè una credenza alla quale tenta di equipararle, e nemmeno può esserlo. La loggia è una scuola e un luogo di confronto e ricerca, naturalmente è formata però da uomini con la relativa fallacia e debolezze. Chi pensa che sia una sorta di centro di potere per indirizzare la politica , sbaglia perchè quando questo avviene è semplicemente un gruppo di fratelli che lo attua senza nessuna correlazione con il percorso iniziatico. E senza nessun imprimatur dell' istituzione, in cui la gerarchia non è una catena di comando.


Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.

Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)

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nino58
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Re: Storia

Messaggio da leggere da nino58 »

aitutaki1 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 14:04
Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 21 agosto 2020, 13:09
lemond ha scritto: giovedì 30 luglio 2020, 11:23 Filippo (Giordano) Bruno e la Massoneria

interessante la storia della statua, mi aspettavo articolasse di più il rapporto tra i due.
Tra i suggeriti sotto c'era questo, che non conoscevo:
La qualità dell' intervistatore è veramente infima ,al contrario di quanto asserisce la fratellanza non è una fede nè una credenza alla quale tenta di equipararle, e nemmeno può esserlo. La loggia è una scuola e un luogo di confronto e ricerca, naturalmente è formata però da uomini con la relativa fallacia e debolezze. Chi pensa che sia una sorta di centro di potere per indirizzare la politica , sbaglia perchè quando questo avviene è semplicemente un gruppo di fratelli che lo attua senza nessuna correlazione con il percorso iniziatico. E senza nessun imprimatur dell' istituzione, in cui la gerarchia non è una catena di comando.
Il Paradiso Terrestre, in sostanza.


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nino58 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 16:25
aitutaki1 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 14:04
Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 21 agosto 2020, 13:09

interessante la storia della statua, mi aspettavo articolasse di più il rapporto tra i due.
Tra i suggeriti sotto c'era questo, che non conoscevo:
La qualità dell' intervistatore è veramente infima ,al contrario di quanto asserisce la fratellanza non è una fede nè una credenza alla quale tenta di equipararle, e nemmeno può esserlo. La loggia è una scuola e un luogo di confronto e ricerca, naturalmente è formata però da uomini con la relativa fallacia e debolezze. Chi pensa che sia una sorta di centro di potere per indirizzare la politica , sbaglia perchè quando questo avviene è semplicemente un gruppo di fratelli che lo attua senza nessuna correlazione con il percorso iniziatico. E senza nessun imprimatur dell' istituzione, in cui la gerarchia non è una catena di comando.
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No, infatti sono in sonno.
Ma nemmeno si possono scaricare colpe su un ideologia che non esiste , l' unico scopo che la fratellanza persegue è il percorso verso la conoscenza, che è totalmente volontaria anche nello specifico dei temi che si vogliono affrontare. Le procedure per determinare le cariche , e quindi anche il relativo indirizzo del lavoro massonico sono quanto più onesto possa esistere, elettive con voto segreto , palla bianca o nera.
Se ne avessi voglia potresti trovare online molte tavole, sui temi più diversi , frutto dell' impegno di fratelli che hanno liberamente scelto l' argomento delle loro riflessioni. Allego il link di un esempio, "casualmente" proveniente da una loggia intitolata a Giordano Bruno, il cui pensiero, aldilà che lo si possa condividere, di tolleranza ne ha incontrata poca.
http://www.loggiagiordanobruno.com/tavo ... massoneria
Non è nemmeno un lavoro dell' obbedienza a cui sono stato iniziato ma è giusto un' esempio di come ci si possa dedicare alle tematiche più varie.
Detto questo noi uomini siamo imperfetti e per quanto ci siano procedure e attenzioni atte ad evitarlo o almeno limitarlo , troverai disonesti e cattive persone ovunque anche nelle logge


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Winter ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 10:32 Per esempio Speer
Prende 20 anni
Hess , va in teoria a cercare la pace e dal 1941 sparisce dalla scena
Su Speer pesarono la mancanza di molte prove del suo reale coinvolgimento nella macchina dello sterminio (spuntate fuori molti anni dopo) e il suo sabotaggio al decreto Nerone di Hitler. E poi le sue grandi doti di architetto gli valsero una maggior benevolenza a livello internazionale.


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Re: Storia

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aitutaki1 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 17:17
nino58 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 16:25
aitutaki1 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 14:04

La qualità dell' intervistatore è veramente infima ,al contrario di quanto asserisce la fratellanza non è una fede nè una credenza alla quale tenta di equipararle, e nemmeno può esserlo. La loggia è una scuola e un luogo di confronto e ricerca, naturalmente è formata però da uomini con la relativa fallacia e debolezze. Chi pensa che sia una sorta di centro di potere per indirizzare la politica , sbaglia perchè quando questo avviene è semplicemente un gruppo di fratelli che lo attua senza nessuna correlazione con il percorso iniziatico. E senza nessun imprimatur dell' istituzione, in cui la gerarchia non è una catena di comando.
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Se ne avessi voglia potresti trovare online molte tavole, sui temi più diversi , frutto dell' impegno di fratelli che hanno liberamente scelto l' argomento delle loro riflessioni. Allego il link di un esempio, "casualmente" proveniente da una loggia intitolata a Giordano Bruno, il cui pensiero, aldilà che lo si possa condividere, di tolleranza ne ha incontrata poca.
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nino58 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 21:40
aitutaki1 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 17:17
nino58 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 16:25

Il Paradiso Terrestre, in sostanza.
No, infatti sono in sonno.
Ma nemmeno si possono scaricare colpe su un ideologia che non esiste , l' unico scopo che la fratellanza persegue è il percorso verso la conoscenza, che è totalmente volontaria anche nello specifico dei temi che si vogliono affrontare. Le procedure per determinare le cariche , e quindi anche il relativo indirizzo del lavoro massonico sono quanto più onesto possa esistere, elettive con voto segreto , palla bianca o nera.
Se ne avessi voglia potresti trovare online molte tavole, sui temi più diversi , frutto dell' impegno di fratelli che hanno liberamente scelto l' argomento delle loro riflessioni. Allego il link di un esempio, "casualmente" proveniente da una loggia intitolata a Giordano Bruno, il cui pensiero, aldilà che lo si possa condividere, di tolleranza ne ha incontrata poca.
http://www.loggiagiordanobruno.com/tavo ... massoneria
Non è nemmeno un lavoro dell' obbedienza a cui sono stato iniziato ma è giusto un' esempio di come ci si possa dedicare alle tematiche più varie.
Detto questo noi uomini siamo imperfetti e per quanto ci siano procedure e attenzioni atte ad evitarlo o almeno limitarlo , troverai disonesti e cattive persone ovunque anche nelle logge
La ricerca della conoscenza non può passare da confraternite ad excludendum.
Prima di risponderti, permettimi di precisare che il senso dei post precedenti, che non è quello nemmeno di incensare la massoneria, è che direttamente con la vita "profana" non ha proprio alcuna attinenza, indirettamente l' auspicio è che possa contribuire al miglioramento personale dei membri, senza nessuna velleità di guidarli all' infuori del lavoro massonico. Un libero muratore non favorisce un fratello arbitrariamente nella società ed è tenuto a un comportamento corretto.
Venendo alla critica, è comprensibile essendo rivolta da chi osserva dall' esterno, ma è sufficiente un certificato giudiziario pulito per poter richiedere un colloquio, non ci sono pregiudizi di alcun tipo.
Poi sta alla singola loggia valutare se il richiedente sia adatto ai lavori e viceversa, l' esoterismo non è per tutti per definizione.
Tutto questo sempre parlando di logge regolari, i mafiosi e faccendieri che si riuniscono gelli's style , cercano uno status symbol e una legittimazione sociale che non hanno nulla a che fare con lo spirito massonico, anzi sono la sua negazione.
Ultima modifica di aitutaki1 il sabato 22 agosto 2020, 22:47, modificato 1 volta in totale.


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Sempre degli in e degli out vi saranno.
No, grazie.


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E comunque non credo alla "devianza" della P2.


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Re: Storia

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nino58 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 22:34 E comunque non credo alla "devianza" della P2.
Prima premessa la loggia "Propaganda 2" che si è subito evoluta in associazione a delinquere ,nasce affiliata al G.O.I. . Personalmente per motivi che sarebbe inopportuno e lungo spiegare la mia esperienza italiana è riferita alla Gran Loggia d' Italia, che contrariamente al G.O.I. è mista , segue solo l' antico e accettato rito scozzese e in cui le logge coperte non esistono e non esistevano neanche nel 1985.

Seconda premessa, Licio Gelli oltre che un mariuolo era ed è sempre stato anche pubblicamente un aderente al fascismo, da cui ai tempi della Serenissima Gran Loggia d' Italia siamo stati disciolti per decreto.
Cioè un nemico palese di qualsiasi obbedienza massonica.

Andando nel concreto, è stato un club per aspiranti faccendieri e golpisti che ha cercato di coinvolgere tutte quelle che ritenevano essere persone importanti e utili ai loro scopi. Militari, politici, giudici e giornalisti in una sorta di cerchia di potere o contropotere. Di massonico non ha mai avuto o prodotto nulla, anche perchè per poter funzionare una loggia deve avere un numero di appartenenti inferiore di un ordine di grandezza che devono essere presenti regolarmente ai lavori , il minimo è 7 , l' optimum può variare ma nella mia esperienza direi tra i 20/50 membri, non certo dai 900 ai 3000 di alcune stime.
Poi, tra gli obblighi del libero muratore è richiesta l' osservanza delle leggi dello stato in cui risiede o da cui è ospitato, il piano di rinascita di Gelli è quanto di più antitetico si possa immaginare. Che chi lo abbia coperto e se lo sia tenuto in seno (seppur a debita distanza) sia un delinquente non può essere nemmeno discusso tanto è chiaro, ma non dimentichiamoci il modus operandi di quel sistema, da Pecorelli allo IOR.
Era un gruppo di criminali che per acquisire importanza ha reclutato tutte quelle persone che vedevano nella tessera massonica una patente di appartenenza ad una elite sociale.
Chi abbia ricattato, corrotto o coinvolto nei traffici finanziari per essere affiliato al G.O.I. non lo so, potrei anche documentarmi almeno in parte, e mi interessa poco. Quello che so è che sarebbe stato opportuno sciogliere il G.O.I. e farlo ripartire ripulito dai responsabili.
Più che di deviazione , parlerei di infiltrazione.


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Re: Storia

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nino58 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 21:40
aitutaki1 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 17:17
nino58 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 16:25

Il Paradiso Terrestre, in sostanza.
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Ma nemmeno si possono scaricare colpe su un ideologia che non esiste , l' unico scopo che la fratellanza persegue è il percorso verso la conoscenza, che è totalmente volontaria anche nello specifico dei temi che si vogliono affrontare. Le procedure per determinare le cariche , e quindi anche il relativo indirizzo del lavoro massonico sono quanto più onesto possa esistere, elettive con voto segreto , palla bianca o nera.
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La ricerca della conoscenza non può passare da confraternite ad excludendum.
Grande Nino, preciso nella concisione.


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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 23 agosto 2020, 21:34
nino58 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 21:40
aitutaki1 ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 17:17
No, infatti sono in sonno.
Ma nemmeno si possono scaricare colpe su un ideologia che non esiste , l' unico scopo che la fratellanza persegue è il percorso verso la conoscenza, che è totalmente volontaria anche nello specifico dei temi che si vogliono affrontare. Le procedure per determinare le cariche , e quindi anche il relativo indirizzo del lavoro massonico sono quanto più onesto possa esistere, elettive con voto segreto , palla bianca o nera.
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http://www.loggiagiordanobruno.com/tavo ... massoneria
Non è nemmeno un lavoro dell' obbedienza a cui sono stato iniziato ma è giusto un' esempio di come ci si possa dedicare alle tematiche più varie.
Detto questo noi uomini siamo imperfetti e per quanto ci siano procedure e attenzioni atte ad evitarlo o almeno limitarlo , troverai disonesti e cattive persone ovunque anche nelle logge
La ricerca della conoscenza non può passare da confraternite ad excludendum.
Grande Nino, preciso nella concisione.
Guardiamo le medesime stelle, comune è il cielo, un medesimo universo ci racchiude: che importa con quale dottrina ciascuno ricerca la verità? Non si può giungere fino a così sublime segreto per mezzo di una sola via


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Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)

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Re: Storia

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jerrydrake ha scritto: venerdì 11 settembre 2020, 21:57
aitutaki1 ha scritto: giovedì 10 settembre 2020, 21:51 "Preferisco una libertà pericolosa ad una schiavitù pacifica" (Thomas Jefferson)
Detta dal padrone di oltre 200 schiavi, che non volle emancipare nemmeno nel testamento...
La questione è molto più complessa, innanzitutto l' importazione di schiavi nella Virginia è stata vietata proprio sotto Jefferson. Sulla liberazione mi pare che avesse proposto una strategia graduale con compensazione economica per i "padroni" e aiuti per i liberati.
I suoi schiavi li aveva ereditati, ne liberò qualcuno ma credo che i rimanenti con le fattorie in cui lavoravano fossero in mano ai banchieri.
Potrei aver detto qualche inesattezza e dovrei rinfrescare l' argomento di cui mi sono interessato anni fa.


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Re: Storia

Messaggio da leggere da chinaski89 »

jerrydrake ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 17:42
Winter ha scritto: sabato 22 agosto 2020, 10:32 Per esempio Speer
Prende 20 anni
Hess , va in teoria a cercare la pace e dal 1941 sparisce dalla scena
Su Speer pesarono la mancanza di molte prove del suo reale coinvolgimento nella macchina dello sterminio (spuntate fuori molti anni dopo) e il suo sabotaggio al decreto Nerone di Hitler. E poi le sue grandi doti di architetto gli valsero una maggior benevolenza a livello internazionale.
Esatto gli è andata di culo.. fosse uscito subito quel che si è saputo quando ormai era già scomparso finiva appeso pure lui


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Re: Storia

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aitutaki1 ha scritto: venerdì 11 settembre 2020, 23:00
jerrydrake ha scritto: venerdì 11 settembre 2020, 21:57
aitutaki1 ha scritto: giovedì 10 settembre 2020, 21:51 "Preferisco una libertà pericolosa ad una schiavitù pacifica" (Thomas Jefferson)
Detta dal padrone di oltre 200 schiavi, che non volle emancipare nemmeno nel testamento...
La questione è molto più complessa, innanzitutto l' importazione di schiavi nella Virginia è stata vietata proprio sotto Jefferson. Sulla liberazione mi pare che avesse proposto una strategia graduale con compensazione economica per i "padroni" e aiuti per i liberati.
I suoi schiavi li aveva ereditati, ne liberò qualcuno ma credo che i rimanenti con le fattorie in cui lavoravano fossero in mano ai banchieri.
Potrei aver detto qualche inesattezza e dovrei rinfrescare l' argomento di cui mi sono interessato anni fa.
Sulla schiavitù negli States ritengo lo stesso Lincoln un opportunista che nulla ebbe a che spartire con gli abolizionisti. Ora, ammetto che i miei studi su Jefferson non siano proprio freschissimi, ma mi sento di affermare che il pur bravissimo padre fondatore fu parecchio in linea con i fautori della schiavitù.


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Re: Storia

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Lezione di stori (e politica)


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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Re: Storia

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Da Jan Dhondt, L'alto medievo, Feltrinelli:

Il sistema amministrativo carolingio aveva per risultato di arricchire i già ricchi a spese dei semplici uomini liberi. In molti capitolari, per tutto il periodo del dominio carolingio, si scorge chiaramente il tentativo di impedire che i funzionari governativi esercitino pressioni sui "liberi poveri" per costringerli a cedere o vendere le loro proprietà. Queste pressioni,che portavano all'impoverimento della popolazione, si facevano spesso inidettamente: ......

Il conte, come funzionario insignito di ampi poteri nell'ambito di un determinato territorio, ossia della contea, tendeva inevitabilmente a governare più in base a concezioni e interessi propri che come rappresentante del sovrano. Questa tendenza andò accentuandosi nel periodo carolingio, poichè l'enorme estensione del territorio e il basso sviluppo tecnico dei mezzi di comunicazione favorivano l'indipendenza delle autorità locali a spese del potere centrale. I sovrani carolingi si rendevano conto della situazione, .......... l'amministrazione centrale aveva adottato la norma di trasferire ogni tanto i conti che per troppo tempo erano rimasti a capo di una contea. Questi traferimenti avevano lo scopo di impedire il formarsi di posizioni personali troppo potenti. Particolarmente pericolosa era considerata un'eventuale successione ereditaria nell'ufficio di conte, e al figlio di un conte, dopo la morte del padre, non era consentito assumere la carica nella stessa contea. Naturalmente i conti perseguivano lo scopo opposto e come abbiamo detto facevano uso ed abuso del loro potere per accrescere le loro proprietà fondiarie personali nei confini della contea. Quanto più a lungo restavano in carica, tanto più aumentavano le loro ricchezze.

Da allora sono passati 1200 anni, ma le cose sono rimaste fondamentalmente le stesse.


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Felice ha scritto: giovedì 1 ottobre 2020, 11:54 Da Jan Dhondt, L'alto medievo, Feltrinelli:

Il sistema amministrativo carolingio aveva per risultato di arricchire i già ricchi a spese dei semplici uomini liberi. In molti capitolari, per tutto il periodo del dominio carolingio, si scorge chiaramente il tentativo di impedire che i funzionari governativi esercitino pressioni sui "liberi poveri" per costringerli a cedere o vendere le loro proprietà. Queste pressioni,che portavano all'impoverimento della popolazione, si facevano spesso inidettamente: ......

Il conte, come funzionario insignito di ampi poteri nell'ambito di un determinato territorio, ossia della contea, tendeva inevitabilmente a governare più in base a concezioni e interessi propri che come rappresentante del sovrano. Questa tendenza andò accentuandosi nel periodo carolingio, poichè l'enorme estensione del territorio e il basso sviluppo tecnico dei mezzi di comunicazione favorivano l'indipendenza delle autorità locali a spese del potere centrale. I sovrani carolingi si rendevano conto della situazione, .......... l'amministrazione centrale aveva adottato la norma di trasferire ogni tanto i conti che per troppo tempo erano rimasti a capo di una contea. Questi traferimenti avevano lo scopo di impedire il formarsi di posizioni personali troppo potenti. Particolarmente pericolosa era considerata un'eventuale successione ereditaria nell'ufficio di conte, e al figlio di un conte, dopo la morte del padre, non era consentito assumere la carica nella stessa contea. Naturalmente i conti perseguivano lo scopo opposto e come abbiamo detto facevano uso ed abuso del loro potere per accrescere le loro proprietà fondiarie personali nei confini della contea. Quanto più a lungo restavano in carica, tanto più aumentavano le loro ricchezze.
Da allora sono passati 1200 anni, ma le cose sono rimaste fondamentalmente le stesse.
Tranne forse che chiamare Magno o grande chi uccide più nemici. :( Ad es. Carlo fu appellato così perché fece un "pulizia etnica ante litteram" con gli ... non rammento :hammer:


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Re: Storia

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lemond ha scritto: giovedì 1 ottobre 2020, 15:44
Tranne forse che chiamare Magno o grande chi uccide più nemici. :( Ad es. Carlo fu appellato così perché fece un "pulizia etnica ante litteram" con gli ... non rammento :hammer:
...con i Sassoni. Sempre da Jan Dhondt:

Nel frattempo, sotto la guida del nobile vestfalico Viduchindo, scoppiava nel 778 un'imponente rivolta. I Franchi reagirono con rappresaglie di estrema durezza: in un solo giorno furono decapitati 4500 Sassoni.

Eccezion fatta per la storiografia scandinava, gli storici dell'Europa occidentale hanno dipinto l'avanzata dei Normanni (Vichinghi) a tinte particolarmente fosche. .......... Nonostante la cattiva fama dei Vichinghi, in tutta la loro storia non si incontra nulla che si avvicini anche lontanamente alla crudeltà con cui Carlo Magno fece sterminare i 4500 Sassoni. Anche le scorrerie dei Normanni potrebbero essere messe vantaggiosamente a confronto col comportamento di Carlo Magno. A che cosa si riduce infatti la politica estera di questo sovrano se non a una serie di saccheggi a danno dei popoli confinanti col suo regno? ......... La cattiva fama di cui godevano, e godono tuttora, i Normanni, deve perciò risalire a qualche altro motivo che non le loro stragi e i loro saccheggi: probabilmente vi contribuisce il fatto che erano pagani e quindi erano considerati nemici mortali dagli storiografi di allora, che erano quasi sempre preti secolari o monaci.


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Re: Storia

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Felice ha scritto: giovedì 1 ottobre 2020, 17:35 La cattiva fama di cui godevano, e godono tuttora, i Normanni, deve perciò risalire a qualche altro motivo che non le loro stragi e i loro saccheggi: probabilmente vi contribuisce il fatto che erano pagani e quindi erano considerati nemici mortali dagli storiografi di allora, che erano quasi sempre preti secolari o monaci.[/i]
Grazie Felice e per il resto che dire se non che ... e quindi altro personaggio chiamato grande fu tal Costantino, che insieme a un ex (grande) allenatore di calcio e un (grande) presentatore TV e alla santa macedone con il nome d'arte Madre Teresa di Calcutta sono persone/aggi ben peggiori secondo me e in teoria di Stalin e Hitler! In pratica no, perché non hanno avuto il potere di farlo.


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Re: Storia

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lemond ha scritto: venerdì 2 ottobre 2020, 7:50
Felice ha scritto: giovedì 1 ottobre 2020, 17:35 La cattiva fama di cui godevano, e godono tuttora, i Normanni, deve perciò risalire a qualche altro motivo che non le loro stragi e i loro saccheggi: probabilmente vi contribuisce il fatto che erano pagani e quindi erano considerati nemici mortali dagli storiografi di allora, che erano quasi sempre preti secolari o monaci.[/i]
Grazie Felice e per il resto che dire se non che ... e quindi altro personaggio chiamato grande fu tal Costantino, che insieme a un ex (grande) allenatore di calcio e un (grande) presentatore TV e alla santa macedone con il nome d'arte Madre Teresa di Calcutta sono persone/aggi ben peggiori secondo me e in teoria di Stalin e Hitler! In pratica no, perché non hanno avuto il potere di farlo.
Sarei curioso di sapere i motivi dietro a questa considerazione di quei tre personaggi ;)

Grazie :cincin:


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
Tour de France 2021, 11^ tappa
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M. Onfray "Decadenza" - Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana -

Agostino di Ippona, s.m. uno dei figuri peggiori della storia umana (in rapporto all'esaltazione che in tanti ne fanno) vede nel corso della Storia la mano di Dio e, di fronte al sacco di Roma da parte dei Vandali (cristiani), se ha voluto la fine dell'impero romano (scrive) ha avuto le sue buone ragioni. Che Roma perisca, se deve perire, proprio come la punica e idolatra Cartagine è scomparsa sotto il ferro e il sale del giogo romano. :old:
Ciò che Agostino non sa, è che il crollo della civiltà romana rende possibile l'avvento di quella giudaico-cristiana, di cui lui è uno dei maggiori pensatori.
La vicenda di questo nuovo modo di pensare è pieno di rovine, cominciando dalla distruzione dei templi, smantellati e devastati dai primi cristiani al tempo in cui la loro setta, grazie a Costantino e Teodosio, diventa religione di Stato! :muro: Ad es. l'Arco di Costantino fu costruito nel 313-315 con materiali recuperati da edifici pagani distrutti!
Oppure le rovine dei testi antichi, quelli che il Rinascimento scoprirà più tardi.
Per mille anni si fa finta che la verità si trovi nella Bibbia e solo l'archeologia ci potrà affiancare da quest'ultima, dandoci risposte vere e con questa scienza nuova il cristianesimo ci apparirà per quel che è: vecchio. La rovina romana vivente fa morire la vita cristiana, la quale, a poco a poco, si trasforma in ... ROVINA! :)


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M. Onfray "Decadenza" - Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana - II

L'utilizzo dei materiali da parte dei cristiani è stato di insegnamento, più di un millennio e mezzo dopo, per un vecchio operaio della RDT, Volker Pawlowski che ha recuperato parecchi resti del muro di Berlino e li sta vendendo come "souvenir" e, se serve, li ridipinge o li rifà, secondo le necessità del mercato. :D
Infine, c'è una rovina particolare, tale da definirsi *ante litteram" ;) Si tratta di uno degli edifici più visitati d'Europa: "La sagrada Famiglia a Barcellona", voluto dall'architetto Antoni Gaudì, noto rappresentante della corrente filosofica *vitalista*, secondo la quale i fenomeni vitali non possono essere ridotti a interpretazioni chimico-fisiche, in quanto governati da entità immateriali, trascendenti. :champion: :crazy:
Tale opera è contemporanea di "Così parlò Zaratustra" di Nietzsche, ma è la prima che nel 2005 è stata dichiarata dalla civiltà giudaico-cristiana patrimonio dell'Unesco e il papa Benedetto XVI ha consacrato la chiesa il 7 novembre 2010. Ma, nonostante tutti i riconoscimenti profani e clericali, essa continua continua a non essere finita e quindi ... vedi sopra :)


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M. Onfray "Decadenza" - Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana - III

La potenza di una civiltà è sempre stata accompagnata dalla potenza della religione che l'à legittimata, quando quest'ultima si trova in fase discendente anche la civiltà decade e attualmente, appunto, il regime giudaico-cristiano occidentale si trova in fase terminale e, s.m, ha avuto inizio con l'annuncio nietzschiano della morte di Dio. E la rovina del cristianesimo è già presente, consacrata da papa Benedetto XVI che il 12 settembre 2006 ha citato Manuele II Paleologo per spiegare quello che succede in Europa. "La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. Dio non si compiace del sangue. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia". Si contrapponeva insomma all'Islam e al contempo ad Agostino di Ippona, che era stato a suo tempo un fautore della guerra santa e addirittura che era cosa buona e giusta uccidere un infedele, perché tanto era comunque destinato a morire. ;)
Alla luce delle reazioni dell'intiero pianeta, ha capito forse che era troppo tardi e che non gli rimaneva altro che dare le dimissioni, cosa che è avvenuta qualche hanno dopo. È sostituito da uno che è talmente gesuita, da aver preso il nome di primo dei francescani. :D
La Sagrada famiglia è in rovina, il papa che l'à consacrata ha dato le dimissioni: Roma non è più Roma.



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M. Onfray "Decadenza" - Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana - IV

Tredici miliardi e ottocento milioni, prima che qualcosa cominciasse a esistere, non c'era nulla, però c'era quel che ha reso possibile quel, ma che cosa ha reso possibile quello e così via all'infinito. Qui qualcuno potrebbe far spuntar fuori il naso ontologico di Dio, ma ci si potrebbe domandare per quale motivo questo Dio non dovrebbe essere anche lui causato da altro diverso da sé?
La metafisica permette di tutto, del resto è riconoscibile per questo; molto diversa invece è la fisica che si accontenta del mondo dato. ;)
Non c'è dunque un senso alla storia, o un senso della storia, ma solo un senso che lo storico dà alla storia e vedasi i teologi (storici, si fa per dire della Bibbia) che hanno trasformato un libro di guerra, distruzioni, genocidi nell'inno all'amore/salvezza per l'uomo. :champion:
La migliore epistemologia in campo storico rimane quella di Paul Feyerabend, che la espone in "Contro il metodo" e che consiste nel non affrontare mai il reale con gli "a priori" di un'idea (o peggio dall'ideologia!) Dobbiamo anzitutto lasciarci occupare da quel che succede e poi, in seguito, pensarlo. ;)


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M. Onfray "Decadenza" - Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana - V

Le filosofie della storia, di solito tedesche, si fondano su degli "a priori" e Spengler ad es. non ha ragione quando pensa che un solo schema possa valere per tutte le civiltà: le forze di questa vita non sono le stesse da un frammento del mondo all'altro. Tutte le civiltà nascono, vivono, crescono, muoiono, seguendo però ordini diversi e molteplici: una è breve, un'altra no; quella degli ebrei, ad es. nata circa tremila anni fa, ha resistito fino ad oggi.
Ma che cosa significa poi un tempo così piccolo, comunque, in funzione della durata dell'universo? Evidentemente nulla e quindi non possiamo proporre una filosofia della storia, senza collegare l'uomo al cosmo. Non si può sconnettere l'uomo da ciò che l'à reso possibile, non più di quanto lo si possa fare nei confronti di ciò che lo conduce (è sicuro) verso il proprio annientamento. (Il sole diventerà una nana nera!).
D'altra parte la storia è dialettica, perché obbedisce a un movimento che non è lei a scegliere: ciò che è, vive per andare incontro alla morte, Ovviamente questo vale anche per le civiltà. ;) Essa finisce nell'istante in cui ciò che la minaccia dalla nascita, ha finalmente ragione di lei, perché le sue forze non sono più tese, cariche, efficaci. L'entropia finisce sempre per trionfare, perché la "vocazione" della potenza è di entrare nella fase di decadenza. :(



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M. Onfray "Decadenza" - Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana - VI

Non esiste mai una ragione unica per spiegare il crollo di una civiltà, c'è solo che nulla sfugge all'entropia e quindi la decadenza è un fatto. C'è però anche lo sfruttamento politico di esso.
L'ottimista potrà dirci che basterà un uomo provvidenziale o una prospettiva messianica per invertire la rotta. Tutti i movimenti che si autoproclamano rivoluzionari: dal marxismo al fascismo, passando per tutte le religioni monoteistiche, parlano di rigenerazione, di uomo nuovo, che esso sia il proletario, la nazione, la razza o la jihad poco importa, l'importante è arrivare a un nuove Eden. ;)
Il pessimista dirà che non c'è niente da fare e che è necessaria una grande diga per arginare tutta questa marea di acqua sporca. Il reazionario Joseph de Maistre si richiama al boia, Schopenhauer all'uomo di polso, il filosofo dell'oblio dell'essere, Heidegger, al Fuhrer, etc.
L'ottimista, si può dire in sintesi che vuole migliorare il presente mediante il futuro, mentre il pessimista vuole la stessa cosa tramite il passato. In realtà credo che il presente non si faccia né con il futuro, né con il passato: si fa con l'istante del tragico.
Il tragico osserva e non escogita e accetta quello che i romani chiamavano "fatum".
Come la civiltà che crolla o il vulcano che riversa lava, siamo in presenza di manifestazioni di puro determinismo e trovare da obiettare su questo indica che ci troviamo di fronte a un pensiero magico. Poco importa il nome del dittatore, perché il potere di alcuni su altri è iscritto nell'ordine delle cose e anche la resistenza o l'indifferenza obbediscono a tale determinismo. I nomi propri sono solo delle maschere, che si chiamino Tamerlano, Gengis Khan ... Hitler, Stalin e Mao o il califfo al-Bagdadi!?


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M. Onfray "Decadenza" - Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana - VII

Nel contesto della civiltà giudaico-cristiana, cresciuta nella fede del libero arbitrio, è difficile concepire la storia dove gli uomini non sono attori, mentre lo sembrano soltanto.
Un esempio perspicuo lo possiamo vedere in Gesù, che già nel suo nome è stato trasformato, perché la trascrizione in italiano ad es. darebbe Giosuè come per tutti gli altri ebrei che avevano lo stesso nome; ma poi di un puro ebreo, al massimo fautore della liberazione del suo popolo è stata costruita un'icona valida per tutto il mondo e i tempi. :diavoletto:
Il ramo di una civiltà è sempre qualcosa di spirituale e non esistono, nella storia esempi del contrario; il processo è sempre lo stesso: una fede che, diventata ufficiale e colletiva, si trasforma in religione ed essa altro non è che una setta che ha avuto successo (nel nostro caso, grazie a Saulo, Costantino e Teodosio). E come può aver successo una setta? Facile: imponendosi con la forza e la violenza (e nelle c.d. religioni laiche il processo è lo stesso!)
La civiltà giudaico-cristana trionfa, non certo per gli argomenti, ma perché è inganno applicato con la potenza armata, coercizione poliziesca, astuzia politica, intimidazione militare!
La potenza oltrepassa il sudore dei soldati, perché ha bisogno anche di intellettuali e i pensatori cattolici (a quei tempi, tutti hanno interesse ad essere tali) contribuiscono alla cristallizazzione di questo ramo della civiltà. Soldato e teologo sono due aspetti della stessa potenza. l'uno lucida la spada, l'altro prepara la piuma e l'inchiostro. :)


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