Secondo me c'è molto di peggio nel linguaggio giornalistico/sportivo, perché qui mi pare che non ci sia troppa differenza con *licenza* che significa opportunità di fare quello che uno vuole, al di fuori, nel caso, dal continuare a essere il "manager".Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 19 dicembre 2018, 11:49 Volevo far notare uno degli errori più ricorrenti commesso dai giornalisti (sportivi) quando parlando degli allenatori esonerati utilizzano il termine "licenziato". Ieri sera l'ho sentito per l'ennesima volta. L'esonero non è un licenziamento, ma solo un sollevamento dall'incarico che viene comunque retribuito come da contratto. Nel caso specifico di Mourinho, il Manchester gli riconoscerà qualcosa come 30 milioni di euro. Se questo è essere licenziati, devo vedere cosa posso combinare per farmi licenziare dall'azienda per cui lavoro.
P.S. Mou raddoppia con quei 30 milioni gli altri che aveva preso in due precedenti occasioni, arrivando così a un totale di 60.
ma almeno rispetto al calcio inglese l'espressione è corretta. lì non esiste il concetto di esonero come lo intendiamo noi, cioè con l'allenatore che rimane stipendiato dalla società fino al termine del contratto (o fino a che non trova un nuovo ingaggio) ed eventualmente può essere addirittura richiamato in panchina. da loro il club a tutti gli effetti licenzia l'allenatore, e le due parti si accordano su una compensazione economica che chiude subito il contratto. (mourinho prenderà in ogni caso una vagonata di soldi da questo esonero/licenziamento)
-Obiettivo Zero Punti Tour
mai come in questo caso "mors tua vita mea" e quindi oltre al Bologna (unica non rammentata da te fra le ultime), spero proprio che retrocedano anche Chievo e Frosinone. 
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); la società sportiva calcio Napoli non sa perdere. Non è il primo, non sarà l'ultimo esempio.
