chi sta a milano venga a trovarci davanti al vigorelli.
chi e' lontano ma a cuore le sorti di un monumento del ciclismo, faccia anche solo girare la voce e supporti l'iniziativa.
per qualsiasi informazione, son qua.
(ps- questo e' spamming fatto e finito, lo so. ma per una buona causa).
Da ieri sulla sezione Pista di Cicloweb è attiva la sezione dedicata al Velodromo di Montichiari!
Troverete tutte le informazioni sulla manifestazioni che verranno fatte e a cui... DOVETEEEEEE... partecipare eheheh
A proposito, complimenti per il derny, gara molto piacevole da seguire in tv; inutile dire che l'allenatore olandese è il mio nuovo mito ed eroe.
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Spazi di simpatia, nel nome dell'amore che regna nella nostra splendida Terra
Un blog consigliato da Basso, quello giusto.
Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
x cauz e x tutti: ragazzi vi segnalo che oggi (sabato) sul Giorno in prima pagina (nell'edizione nazionale per giunta) compare un editoriale di Cesare Paroli sulla manifestazione al Vigorelli!!!!!!!
Complimenti a lui e complimenti a voi x l'iniziativa
Il Vigorelli è un pezzo della nostra cultura (non solo sportiva)
perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
marc ha scritto:x cauz e x tutti: ragazzi vi segnalo che oggi (sabato) sul Giorno in prima pagina (nell'edizione nazionale per giunta) compare un editoriale di Cesare Paroli sulla manifestazione al Vigorelli!!!!!!!
Complimenti a lui e complimenti a voi x l'iniziativa
Il Vigorelli è un pezzo della nostra cultura (non solo sportiva)
grazie mille, me l'ha appena detto anche un amico.
ieri c'era una pagina dedicata nell'edizione milanese di repubblica... che non ho avuto modo di leggere causa boicottaggio ad vitam del medesimo quotidiano
grazie dell'indicazione.
spero di trovare qualche utente milanese di cicloweb domani...
Azz Cauz, non sapevo! Trascuro questo 3D prestigioso
Però ero fuori Milano ed un nobilissimo di CW può testimoniare
Il cuore però era al Vigo, anche solo per ricordare il grande sindaco milanese (che perse due figli in battaglia nella mia amata Valgrande durante la Guerra).
Ultima modifica di alfiso il sabato 26 novembre 2011, 16:37, modificato 1 volta in totale.
Streaming però testuale, mi hai amaramente illuso ieri sera (niente di meglio da fare il sabato sera? No)!
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In tempo per l'americana finale! Vincono Robert Bartko e Kenny De Ketele sul duo orange Stroetinga-Schep. Certo che vedere un italiano ogni tanto, a queste Sei Giorni, non mi dispiacerebbe... Vediamo se il duo di miei corregionali Cazzaro-Moser riuscirà ad accontentarmi.
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Deadnature ha scritto:In tempo per l'americana finale! Vincono Robert Bartko e Kenny De Ketele sul duo orange Stroetinga-Schep. Certo che vedere un italiano ogni tanto, a queste Sei Giorni, non mi dispiacerebbe... Vediamo se il duo di miei corregionali Cazzaro-Moser riuscirà ad accontentarmi.
Auguro ogni bene al buon Manuel per l'appuntamento di Calì. Ne abbiamo bisogno come il pane. Purtroppo però se la Fci sarà retta da un cazzaro, per la pista sarà notte buia. E ovviamente non parlavo del bravo Manuel Cazzaro
Silvio M docet
Da stasera parte la SeiGiorni di Zurigo. Nella categoria Amateure in gara Jan Freuler nipote del baffo Urs.
Questo ragazzo 19enne estremamente polivalente è assolutamente da tenere d'occhio. Nel suo passato ha svolto brillantemente attività sportiva in molte discipline. Oltre al ciclismo ha fatto ginnastica, atletica leggera (entrambe a buon livello) e vari sport invernali.
Dallo scorso anno si limita al ciclismo con discreto successo. Cresce sotto gli occhi vigili del baffo e credo ci si debba aspettare buone cose da lui.
Felici di combattere tutte le battaglie giuste che possiamo.
Non conosco il figuro FP. Di lui mi ricordo una lettera in sostegno di Martinello all'indomani delle dimissioni di Silvio dall'incarico in seno alla Fci.
Stavolta più che Ivo Perego, del catenificio brianzolo, mi ricorda più il mafioso Alex Drastico (del grande Albanese).
Grande tristezza.
Ps. In Brianza questi metodi li usava un altro Perego (Ivano, ex cementificio di Merone), passato alla storia come il primo brianzolo affiliato alla ndrangheta.
che brutta storia
nel mio piccolo, la diffondo ampiamente tra gli appassionati di pista milanesi (in gran parte frequentatori di montichiari). dai pochi messaggi che ho mandato segnalandola vedo che l'interesse e' alto. quindi teneteci informati su come prosegue e se c'e' modo di aiutare.
in tutta questa oscurità, l'ennesimo applauso a marco e a cicloweb per aver descritto pubblicamente una vicenda cosi' brutta. ci vogliono passione e coraggio.
Felici di combattere tutte le battaglie giuste che possiamo.
Solite miserie provinciali tipiche dello sport italiano. Queste sono le occasioni in cui ci si deve esporre con la propria faccia ed imporre la forza delle proprie idee ed azioni. Che vuol dire "... evidentemente per pressioni subite dal comitato regionale della FCI lombarda ....., comitato che ha in mano un tot di fondi da destinare all'impianto, impone a Priscilla Bontempi una sorta di tutor ...."? C'è stata una la "solita" telefonata in cui si "consiglia" di accettare la figura del tutor? Che si fott@no.
La direzione del Velodromo di Montichiari (intesa come insieme di persone e competenze) non è stata data per diritto divino. Se il comitato lombardo della FCI vuole imporre la figura del tutor attraverso dei "buoni consigli" suggerisco al sig. Bregoli di pulircisi il cu.lo con le premure a lui riservate. Deve essere la FCI lombarda a scriverlo nero su bianco che vuole imporre la figura del tutor e la gestione del Velodromo di Montichiari a rispondere, sempre nero su bianco, picche. Non si deve avere paura di perdere i finanziamenti regionali e di dare le dimissioni degli incarichi di gestione della struttura sportiva; le proprie idee devono essere mantenute per dare a loro la forza necessaria e non devono essere barattate per una manciata di euro o di poltrone. E questo discorso vale ancora di più per chi da' il proprio tempo gratuitamente o quasi. Poi ci sarà sempre un Cicloweb, un Tuttobici, un Cyclingnews o una Gazzetta dello Sport qualsiasi che verranno a chiedere il perché delle dimissioni e li si potrà dare pubblicità alle proprie ragioni, specie se si è in presenza di un'eccellente responsabile della comunicazione
Con molto dispiacere qualcun'altro gestirà il velodromo e magari sarà anche più bravo, altrimenti ........
Altrimenti alle prossime elezioni del consiglio provinciale bresciano e regionale lombardo, dopo che la struttura magari ha di fatto chiuso i battenti, le società giovanili non avranno più le agevolazioni di prima, mancherà un posto alle società giovanili dove allenarsi, i dirigenti che si ricandideranno nel loro "giro delle sette chiese" per la raccolta dei voti potranno sentirsi rimarcare dalle varie società il fatto che con la "riduzione" del Velodromo hanno ricevuto dei danni e che probabilmente non riceveranno il loro voto.
I politicanti sportivi sono sempre molto attenti a queste argomentazioni e quindi, come un loop informatico, ritorno a quanto scritto prima: che si fott@no e che mettano nero su bianco l'imposizione del tutor. Se non sono sciroccati del tutto forse ci pensano due volte.
Di tutto questo discorsone manca però la premessa, assente anche nell'articolo in home: chi è il proprietario del Velodromo di Montichiari? Perché di solito in un paese normale esite un contratto/convenzione tra la proprietà e la gestione dell'impianto sportivo e non è che si possa fare quello che si vuole in casa di altri.
Slegar sei incisivo come sempre, però tieni conto che credo che qua si vada oltre il mero problema di politica e voti; ovvero del vecchio problema del ciclismo e delle sue stantìe dirigenze autoreferenziali.
In questo caso siamo di fronte ad un soggetto, che evidentemente sa come e dove far pressione (chiediamoci poi perchè sia così efficace) nella dirigenza Fci, che è contemporaneamente organizzatore di eventi (SMO), procuratore (Popovych, Montaguti, Grivko, Brambilla, Rocchetti, Rossi ecc.), tecnico regionale (Lombardia) e direttore tecnico di organizzazione (direttore di corsa); insomma uno che VIVE di ciclismo. Per uno così il volontariato è la peste e la managerialità un pericoloso nemico che può far sortire un qualche dubbio sui suoi conflitti d'interesse.
Percui te lo trovi a seguire alcuni atleti da cui è pagato per la procura, ad organizzare eventi su cui avrà un minimo utile gestendo gli sponsor, coi quali poi va ad organizzare l'intervento del service di ripresa per inquadrare opportunamente pubblicità amica e corridori suggeriti o peggio, spinti da tecnico Fci regionale e oltre.
Il problema è sempre il solito: le regole mancanti ed un'etica assente. Zome: non è adeguata ad un grande qual è il ciclismo la pochezza dei dirigenti.
Ultima modifica di alfiso il giovedì 1 dicembre 2011, 19:05, modificato 1 volta in totale.
Slegar ha scritto:Di tutto questo discorsone manca però la premessa, assente anche nell'articolo in home: chi è il proprietario del Velodromo di Montichiari? Perché di solito in un paese normale esite un contratto/convenzione tra la proprietà e la gestione dell'impianto sportivo e non è che si possa fare quello che si vuole in casa di altri.
Il proprietario è il Comune di Montichiari e il contratto di convenzione con la società sportiva che gestisce il Velodromo scadrà a giugno prossimo.
Admin ha scritto:Il proprietario è il Comune di Montichiari e il contratto di convenzione con la società sportiva che gestisce il Velodromo scadrà a giugno prossimo.
E' importante saperlo vista anche la vicinanza della scadenza del contratto. Anche se la gestione è altrui (poi bisogna vedere cosa c'è scritto nella convenzione) non è che al Comune di Montichiari sia vietato di mettere il naso all'interno del velodromo. Anzi in questo caso potrebbe far sentire la sua voce.
Admin ha scritto:Il proprietario è il Comune di Montichiari e il contratto di convenzione con la società sportiva che gestisce il Velodromo scadrà a giugno prossimo.
E' importante saperlo vista anche la vicinanza della scadenza del contratto. Anche se la gestione è altrui (poi bisogna vedere cosa c'è scritto nella convenzione) non è che al Comune di Montichiari sia vietato di mettere il naso all'interno del velodromo. Anzi in questo caso potrebbe far sentire la sua voce.
In virtù di cosa è stato messo il tutor? A che regolamento/potere si sono riferiti per tale operazione? La decisione della federazione è carta straccia da sola...
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
Nel frattempo, a Calì, seconda tappa della Coppa del Mondo, squalifica nell'Omnium per Ciccone. Questa è una pessima notizia per Elia Viviani, se non erro.
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Deadnature ha scritto:Nel frattempo, a Calì, seconda tappa della Coppa del Mondo, squalifica nell'Omnium per Ciccone. Questa è una pessima notizia per Elia Viviani, se non erro.
Brutta ma non catastrofica; ad occhio l'Italia dovrebbe essere scesa al 5°posto tra le nazioni europee con circa 350 p.ti di vantaggio sulla prima delle non qualificate (che non sono pochi).
La fortuna di Viviani sta nel fatto che assieme a Ciccone è stato squalificato anche lo spagnolo che nel ranking di qualificazione olimpico sta appena davanti l'Italia per cui gli iberici non ci scappano via. Inoltre può beneficiare dell'infortunio di Theo Bos che di fatto ha estromesso l'Olanda (9° europea e prima delle non classificate) dalla rincorsa alla carta olimpica, visto che gli "orange" non si sono nemmeno presentati a Calì. Diciamo che a spanne l'Italia può permettersi di bucare ancora l'appuntamento di Coppa del Mondo di Pechino di metà gennaio, però per la prova di coppa di febbraio a Londra ed i Mondiali di Melbourne di inizio aprile non saranno più ammesse distrazioni.
Ok, grazie del chiarimento. Sarebbe bello sapere il motivo della squalifica, comunque.
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In Lombardia c'è un po' di maretta:
CR LOMBARDIA FCI: Dimissionari 2 vice presidenti e 4 consiglieri. Mocchetti: “Un atto che riguarda esclusivamente la situazione regionale” http://www.federciclismo.it/notizie/ind ... pg=1&riga=
ciao a tutti, purtroppo sto in un periodo cotanto incasinato che non trovo il tempo di fare nulla di piu'... pero' avrei voluto scrivere anche qui due righe riguardo al presidio che c'e' stato al vigorelli il 20 novembre, cui cicloweb ha dedicato spazio con nostra enorme soddisfazione
non avendo il tempo ora di raccontare qualcosa di piu', lascio solo il link al resoconto che ho scritto qui: http://www.milanox.eu/milano-e-il-vigor ... he-dreams/
in fondo ci sta pure il link a qualche foto della mattinata.
altro c'e' su facebook ma non sto a linkarlo, al massimo contattatemi
spero di avere il tempo per tenere aggiornato il forum rispetto a come procedera' questa campagna, anche alla luce delle pessime notizie che giungono da montichiari. maggiori dettagli quindi, nelle prossime settimana (probabilmente nelle vacanze di natale).
intanto abbiamo superato quota mille firme raccolte.
Metti una sera a cena ...
Questa sera ero in un ristorante milanese e chiacchieravo con la mia amica cubana Joana su Milano e del sogno di un centro chiuso al traffico. Da una tavolata rumorosa in una saletta adiacente esce uno dei commensali e si inserisce nel discorso. Capisco che è un giornalista e, mi volto versa la sua rumorosa tavolata. Saranno stati una ventina almeno e fra questi scorgo un mio mito sportivo degli anni '80-'90: Zorro , al secolo Andrea Zorzi grattacielo della nostra pallavolo, 2 volte mondiale e (sigh) argento olimpico a Los Angeles (maledetti tulipani).
Vengo a sapere che Zorro fa il giornalista (anche web per la precisione) e collabora a questo sito: http://www.traccedisport.com
E, quando si dice il caso, un collega, Diego Fontana, aveva appena postato sul sito un pezzo sul Vigorelli, in cui è stato inserito un servizio splendido realizzato da Zorro sul Vigorelli stesso in novembre, prodotto per RaiNews, dove percorre un cammino fra i templi dello sport che hanno fatto la Storia: http://www.traccedisport.com/dove-siamo/ http://www.youtube.com/results?search_q ... 10l2-1l1l0
Dedicato a te Cauz il servizio sul Vigo: http://www.traccedisport.com/2011/12/04 ... -rai-news/
Nel servizio c'è il mitico Zanazzi e un tondeggiante Allocchio.
Zanazzi, un nonno con l'ottava marcia. Cliccate i vari video di Tracce di Sport, scoprirete una marea di chicche assemblate con dovizia, cura e dolcezza dal bravo Zorro. Stupenda produzione, una libidine per chi ama il ciclismo e lo sport in generale. Grazie Zorro!
Ps. Ad un amico salentino dedico invece questo:
Bellissima e stra-storico-culturale la vostra lingua trasposta in musica dai Sud Sound System a fare da colonna sonora ad un video girato sulla pista di Barletta. Simu salentini dellu munnu cittadini, radicati alli messapi cu li greci e bizantini, uniti intra stu stile osce cu li giammaicani, dimme mo de du ede ca sta bieni!
Se nu te scierri mai delle radici ca tieni rispetti puru quiddre delli paisi lontani! Se nu te scierri mai de du ede ca ieni dai chiu valore alla cultura ca tieni!
Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesi!
alfiso ha scritto:
Dedicato a te Cauz il servizio sul Vigo: http://www.traccedisport.com/2011/12/04 ... -rai-news/
Nel servizio c'è il mitico Zanazzi e un tondeggiante Allocchio.
Zanazzi, un nonno con l'ottava marcia. Cliccate i vari video di Tracce di Sport, scoprirete una marea di chicche assemblate con dovizia, cura e dolcezza dal bravo Zorro. Stupenda produzione, una libidine per chi ama il ciclismo e lo sport in generale. Grazie Zorro!
mai dedica fu piu' gradita e azzeccata...
l'unico abbonamento che ho mai sottoscritto per una tifoseria sportiva furono gli anni (splendidi) della mediolanum volley a milano nei primi '90. fisso in curva a tifare per zorro e lucky (e bertoli, stork, ctvrtlik, dusty dvorak!) e a godere di una squadra tanto bellissima quanto sciagurata nel suo sprecare le occasioni di vittoria
il servizio e' molto bello, lo inoltro agli altri "vigorelliani". il prossimo pero' voglio che lo girino alla festa per la riapertura
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Azz verissimo. Pensavo 'na cosa e ne ho scritta un'altra di getto. E' un riflesso condizionato. Quando Atlanta vinse l'assegnazione la si criticò parecchio perchè pochissimi anni prima (era il 1996) gli Usa avevano avuto le olimpiadi (monche) a Los Angeles nel 1984.
E nella testa mi è rimasto Los Angeles
Ps. Che finale da brivido con quel killer di Bas Van de Goor a mazzolarci e toglierci lo zuccherino di bocca. Che nazionale quella! E quanti personaggi incredibili (Zorro, Lucchetta, Bernardi, Velasco, ecc.)
Quella finale la associo alla finale di pallanuoto di Barcellona 92 ed al mitico Usa-Urss di basket a Monaco.
Ci aggiungo, e poi chiudo l'OT, la vittoria della 4x10 azzurra a Lillehammer. Centomila norvegesi muti che rumore fanno?
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Per gli amci della Pista, per Milano, per il ciclismo tutto una grande notizia.
Il Comune di Milano ha deciso che Vanni Pettenella sarà tumulato nel Famedio di Milano, ovvero il Pantheon dei Grandi di Milano. http://www.comune.milano.it/portale/wps ... dio_milano
Il campione Pettenella sarà tumulato al Famedio, tra i grandi di Milano Scomparso nel 2010, vinse la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo’64. Riposerà accanto a Meazza e Loi
Milano, 22 dicembre 2011- Il campione di ciclismo Giovanni Pettenella sarà tumulato nella cripta sotto il Famedio del Cimitero Monumentale, il Pantheon dei Grandi di Milano. La Giunta comunale ha voluto onorare così il grande ciclista degli anni ’60, vincitore della medaglia d'oro nella gara di velocità su pista alle Olimpiadi di Tokyo del 1964.
Nato a Caprino Veronese il 28 marzo 1943, residente a Milano, Pettenella si è spento nel febbraio 2010. Sarà tumulato tra i cittadini illustri, benemeriti e distinti nella Storia Patria, accanto ad altri simboli dello sport milanese e italiano: il pugile Duilio Loi, il grande ‘Pepin’ Giuseppe Meazza, l'indimenticato direttore della Gazzetta Candido Cannavò, l'ideatore della Stramilano Renato Cepparo, l'esploratore Ambrogio Fogar e un'altra leggenda del ciclismo, Antonio Maspes.
Con le sue vittorie, Pettenella ha valorizzato l'immagine vincente dell'Italia e di Milano nel mondo. Oltre all'oro olimpico, a Tokyo conquistò anche l'argento nella gara di velocità con partenza da fermo. Vinse il gran premio Città di Milano nel 1963, fu medaglia d'oro nella gara di tandem ai Giochi del Mediterraneo a Napoli nel 1963, campione italiano di velocità su pista negli anni 1960-1961-1962-1963.
alfiso ha scritto:Per gli amci della Pista, per Milano, per il ciclismo tutto una grande notizia.
Il Comune di Milano ha deciso che Vanni Pettenella sarà tumulato nel Famedio di Milano, ovvero il Pantheon dei Grandi di Milano.
che bella notizia che mi dai, alfiso...
mi arriva completamente inattesa e la voglio cogliere come un buon segno verso il sogno del vigorelli
Provo a spiegare a un amico cos'è una fixie vera,
due clic qua e là e mi ritrovo questa finale http://www.youtube.com/watch?v=BkkTSVVrPYk
Una delle prime pagine di sport che il sottoscritto ritrovi nella sua memoria: il surplace.
Enjoy
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The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
molto bello l'articolo sulle 6 giorni in home page...
bello ma mi fa rosicare sempre di piu' sulla progressiva scomparsa di questo spettacolo, e soprattutto sulla necessita' di dover prendere un aereo per goderlo!
vogliamo una 6 giorni invenrale in italia... e sono convinto che montichiari sarebbe pieno...
Eh, ma infatti pensavo la stessa cosa: c'è la possibilità di vedere una 6 giorni di Montichiari, se non sul breve almeno sul medio periodo?
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Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
Letto il bell'articolo di Laura in home page. Mi lancio a dire la mia. Per molti anni ho frequentato quel mondo, ne rimasi folgorato fin da ragazzino. Correva infatti l'anno 1979 che il giovane Silvio Martinello corse la sua prima 6 giorni di Milano, naturalmente nella categoria specifica (juniores), e rimanevo fino a notte fonda a guardare i grandi, Moser, Gimondi, Sercù, Pijnen, Thurau (che classe il tedesco), e tutti gli altri, a seguire le loro evoluzioni, i giri conquistati, le doublette, i dispetti, le litigate, e poi a volte la cagnara che si sviluppava nel dopo corsa, i boccali di birra che scorrevano a fiumi, molti campioni ad una certa ora anche alticci, ma il giorno dopo volavano come dei jet sull'anello di San Siro. Ho sempre sognato di far parte di quel fantastico mondo, un bel giorno riuscendoci, e diventandone addirittura un punto di riferimento per diverse stagioni. Gran bella soddisfazione davvero, infatti le uniche cose che mi mancano dell'ambiente del ciclismo sono proprio le 6 giorni e tutto ciò che per me hanno rappresentato. Ancora oggi mi sento con molti amici che ho conosciuto nel mio girovagare per il mondo, ricordare le migliaia di aneddoti è sempre piacevole. Ha ragione Laura, solo vivendole dal vivo si può comprendere e rimanere colpiti dal fascino della 6 giorni, il clima che si respira all’interno dell’evento è qualche cosa di unico e speciale. Ora stanno attraversando un momento di crisi, a mio parere per 2 motivi sostanziali. Il primo la crisi economica e tutti i problemi che ci sta rovesciando addosso, le 6 giorni sono eventi che costano moltissimo e non è semplice di questi tempi trovare le risorse. A maggior ragione in Germania, vera patria storica e tradizionale delle 6 giorni, dove il ciclismo a causa degli scandali doping è stato letteralmente affossato, quindi se sommiamo gli scandali alla crisi economica, ed al disinteresse del grande pubblico, che ha perduto la fiducia nello sport delle 2 ruote, e per i suoi campioni, ecco che i problemi si moltiplicano fino a mettere in discussione l’esistenza delle 6 giorni stesse. Se penso che sono spariti dal calendario eventi come le 6 giorni di Dortmund e Monaco, fatico a crederci. Si trattava di eventi di una tale importanza e tradizione fino a 8/10 anni fa, che se me lo avessero previsto avrei dato del pazzo al mio interlocutore. Ma il mondo cambia molto velocemente, e bisogna sapersi adeguare, senza perdere comunque la propria identità. Le 6 giorni sono prove di resistenza, non si possono ridurre ad una semplice sommatoria di prove di breve durata, le 6 giorni sono un ‘altra cosa. Da tempo non si corre per 24 ore di fila come agli albori, ma le 6 giorni non devono perdere la loro identità, tutto il loro fascino sfumerebbe velocemente. La ricetta giusta, a mio avviso, è semplicemente quella di riprendere il filo interrotto con il recente passato, Rotterdam lo dimostra, loro hanno poi allargato la formula anche al femminile, visti i fenomeni che si ritrovano, Vos in testa, Van Morseel qualche anno fa, ma la formula è sempre la stessa, quello che manca sono i campioni di un tempo, rispetto al passato lontano e recente. E questo è il secondo motivo della crisi, il pubblico paga il biglietto per andare a vedere i campioni, per vederli lottare durante l’americana di 60/90 minuti se non di più, per vederli sprintare, per vederli in crisi, per vederli soffrire. Praticamente l’essenza di ogni forma di ciclismo, ma con la possibilità di vederli in continuazione, senza attendere ore sul ciglio della strada. E nel frattempo, godersi una bella serata, mangiando, bevendo, ballando e facendo festa. Da quando esistono le 6 giorni, questa è sempre stata la ricetta vincente, e continua ad esserlo. Fatemi un solo nome dei corridori che stanno correndo a Rotterdam, che possa essere un richiamo per un visitatore/appassionato non abituale del ciclismo? Con tutto il rispetto, non ne vedo 1. Io appassionato e competente, il biglietto per andare a vedere Keisse che impenna la ruota lo pago anche, per vedere Bartko staccare di ruota gli avversari pure, qualche bellezza femminile per vedere gli occhi romantici di Marvulli anche, ma mettetevi nei panni dell’appassionato di sport e non necessariamente competente e fine conoscitore dei corridori? Diverso se gli facciamo vedere Cavendish, Cancellara, Boonen, Pozzato (chissà se lo capirà prima che sia tardi, ma forse è già tardi), Petacchi (per lui è tardi davvero), Wiggins, Viviani, Greipel, Meyer, Phinney ecc. ecc., con coppie ben costruite, con un programma di gare ben strutturato, e vedrete che d’incanto il problema è risolto, se poi quei cervelloni dell’UCI avessero evitato di far sparire dal programma olimpico anche prove come l’americana e la corsa a punti, non avrebbero inibito le motivazioni e gli stimoli a tutti gli atleti in elenco, ed a molti altri, per cimentarsi nelle 6 giorni, e con ciò richiamare il pubblico delle grandi occasioni. Ma qui è pretendere troppo ed il discorso si farebbe lungo ed articolato, e soprattutto chissà dove ci porterebbe. Dimenticavo, complimenti a Laura per l’impegno nel tenere acceso il dibattito sull’argomento.
Con un pezzo come quello di Laura ed un post da "forumista" viralmente appassionato come il tuo la discussione resta viva per forza.
Benvenuto forumista Silvio. Mamma mia, adesso aspettati richieste a pioggia. Non puoi lanciare il sasso e nascondere la mano. Continua a scrivere così.
Fuori gli aneddoti!
alfiso ha scritto:Con un pezzo come quello di Laura ed un post da "forumista" viralmente appassionato come il tuo la discussione resta viva per forza.
Benvenuto forumista Silvio. Mamma mia, adesso aspettati richieste a pioggia. Non puoi lanciare il sasso e nascondere la mano. Continua a scrivere così.
Fuori gli aneddoti!
Io sono qui, se ci sono richieste non mi sottraggo....
Ciao
Silvio
Sicuramente avrai degli aneddoti più significativi o esilaranti.
Giusto per iniziare, parliamo di "doping spumeggiante" Chi beveva più birra dei veci pistard?
Butto lì la mia ipotesi: Pijnen, ma pure Sercu a naso.
Ps. a quella tua prima Seigiorni ho partecipato anch'io, sugli spalti
Belle sensazioni.
Ci sarà anche una coppia italiana (ed è una notizia, tutto sommato) alla Sei giorni di Berlino in programma dal 26 al 31 gennaio: riusciranno i rodati Ciccone e Masotti a farsi onore contro un'agguerrita concorrenza?
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Dopo due giorni, qui a Berlino, si profila un bella lotta tra Howard-Meyer, Lampater-Kluge, Marvulli-Diller, Keisse-De Ketele e la coppia di casa Bengsch-Kalz. I nostri Ciccone e Masotti, come direbbero le cronache di un tempo, si battono con generosità, ma il livello è elevatissimo. Per loro due secondi posti nel derny, con gare all'attacco e beffe nel finale.
Segnalo a Laura un'ottima performance di ballo della coppia Meyer-Charlotte Becker durante il momento di show di ieri!
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Devo correggermi (e farti tirare un sospiro di sollievo): trattavasi di Stefan Nimke. La distanza e la maglia di campione del mondo mi trassero in inganno.
Intanto terza giornata con grande performance di Lampater-Kluge nella Grosse Jagd, che però non basta per fargli prendere la testa: quella è appannaggio di Keisse-De Ketele, anche se solo per un punticino (137 a 136). A pieni giri anche la davvero notevole coppia berlinese Bengsch-Kalz, mentre Marvulli-Diller e Howard-Meyer ora devono recuperare un giro. Per quanto riguarda i nostri Ciccone-Masotti, un'Americana corsa generosamente e la ormai consueta prova di Derny coraggiosa ma poco fortunata.
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E il quinto giorno arrivò la vittoria della nostra coppia! Un derny corso veramente bene, prima da Masotti in veste di stopper, poi da un Ciccone bravo ad attendere il momento giusto per poi colpire. Il tutto per la gioia dei numerosi (2) tifosi italiani.
Per quanto riguarda la testa della classifica, perdono un giro Bengsch-Kalz, cui a questo punto servirà un'impresa per vincere: restano in gioco le già citate quattro coppie big, con Keisse-De Ketele e Lampater e Kluge in vantaggio di un (simbolico) giro per aver superato quota 200 punti.
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