Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

Donne, Under, Juniores, ma anche Pista, Cross, MTB, BMX, Ciclismo Indoor
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TIC
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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Winter ha scritto: Se correva ai tempi di Indurain.. mi sembra che abbia il fisico piu' alla Cancellara. Se no deve togliere un po' di kg..
Dai Guardini con Kittel non ha speranze. 4 vittorie in Malesia non valgono una corsa in Europa
...
Parlavo di Moreno (177 cm x 64 kg) , non di Ignazio (189 cm x 83 kg)
Su Guardini-Kittel non sarei cosi' sicuro. Aspettiamo, Kittel ha anche un anno in piu'.


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alfiso

Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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Quando la testa è marcia, le metastasi si spargono ed hanno le loro conseguenze.
Una storia che ha dell'incredibile.

Caso Caneva: per la CAF è normale che una società abbia "figli" e "figliastri"
Come ogni anno anche quest’anno la CAF si è trovata a dover decidere su alcune richieste di corridori che chiedono il nullaosta per cambiare società. Questo è ciò che è capitato anche quest’anno a tre corridori (juniores del primo anno) della società Caneva i quali hanno deciso, assistiti dall’avvocato Alessandro Colombo, di presentare istanza per ottenere il nullaosta per poter continuare a correre in un altro team.
I tre ragazzi hanno prodotto una istanza di 34 pagine (più numerosi allegati) nella quale è stato descritto il clima nel quale questi si sono trovati a correre nell’ultimo anno con un compagno di squadra, pare il figlio di uno sponsor della squadra, trattato in modo totalmente diverso rispetto al resto della squadra.
Il Caneva, nella stagione 2011 aveva tesserato 12 corridori dei quali 7 hanno cambiato categoria, uno ha abbandonato l’attività agonistica, un altro è il cosiddetto “preferito” e i restanti tre hanno presentato ricorso per essere svincolati.
Nel ricorso si possono leggere episodi molto circostanziati che aiutano a comprendere la situazione che si è venuta a creare all’interno della squadra con un corridore, difeso dalla società, che tiene un comportamento poco corretto nei confronti degli altri. Si parla di minacce, offese, di lanci di bicicletta contro i compagni. Insomma, un comportamento tutt’altro che consono allo spirito dello sport, questo, si legge nel ricorso, senza che la società sportiva intervenisse per censurare il comportamento. Non solo, nel ricorso viene evidenziato, con fotografie e dovizia di particolari, che il corridore in questione, definito nel ricorso “il preferito” ha avuto tutta una serie di materiale di qualità migliore rispetto al resto della squadra.
Altri due corridori della squadra hanno corso, uno con reggisella rotto, e l’altro con scarpe più piccole di un numero, ma nonostante le loro lamentele la società non sarebbe mai intervenuta. Un altro episodio emblematico è quello relativo alla consegna dei body da gara che a tutta la squadra sarebbe stato consegnato usato, mentre al corridore “preferito” nuovo di zecca.
A tutto questo, i ricorrenti aggiungono che non sarebbero stati rimborsate le spese per le visite mediche obbligatorie, non sarebbero stati pagati i premi promessi e non si sarebbe mai effettuato il “ritiro”.
Come se non bastasse, un dirigente del Caneva, sempre secondo i ricorrenti, si sarebbe recato a casa della famiglia di un ragazzo e avrebbe minacciato i genitori del ragazzo. Non per ultimo, il Presidente, Gianni Biz, della società è stato recentemente arrestato per sfruttamento della prostituzione.
I richiedenti e l’avvocato Colombo hanno presentato dodici testimoni, tra cui anche un collaboratore del Caneva.
Sentenze scontata ? Neanche per sogno, la CAF ha rigettato le tre richieste. Nella sentenza i fatti descritti dai ricorrenti non vengono messi in dubbio (quindi sono reali) la CAF si limita a dire che tutto ciò è assolutamente normale.
Secondo noi normale non lo è e proprio, lo sport dovrebbe insegnare ai giovani atleti dei valori, valori che sono in netto contrasto con i comportamenti descritti nel ricorso e tenuti in questa società.
Tre ragazzi smetteranno di correre con l’idea che lo sport non è ciò che di più bello c’è al mondo: abbiamo perso tutti.

Source: ciclismo-online.it


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Slegar
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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Articolo apparso oggi su "Il Giornale di Vicenza", a firma di Eros Maccioni, in cui si parla dell'abolizione dei premi nelle categorie giovanili e della mancanza di strutture per l'allenamento.

Gandini, il picconatore controcorrente

Renzo Gandini è il picconatore del ciclismo veneto, un libero pensatore specializzato nel pedalare contro corrente. La sua battaglia più recente è per l´abolizione dei premi nei giovanissimi.
La Federazione Ciclistica Italiana ha emanato una direttiva che introduce questa nuova regola ma la maggior parte delle società non l´ha presa bene. Anche quelle della provincia di Vicenza criticano la scelta di relegare al passato coppe, fiori e podio.
«Ho avuto un incontro con i dirigenti delle società e devo dire che il 90 per cento vuole che i giovanissimi vengano premiati - spiega il presidente provinciale della Fci - Io non sono affatto d´accordo con loro e l´ho detto chiaro, prendendomi le relative critiche e qualche appellativo pesante».
«Non si vuole capire che fra i più piccoli non va premiata la forza - continua - ma l´impegno, anche perché dai sette ai dodici anni a fare la differenza è lo sviluppo biologico dell´individuo. La nuova disposizione nasce da un´equipe di psicologi, non è stata buttata là a caso. Dobbiamo chiederci se ci interessa che i bambini facciano sport o che vincano, se vogliamo mettere su un gradino più basso chi è più cicciottello o meno smaliziato oppure se le gare devono essere un´occasione di confronto ma pur sempre di gioco, senza vincitori e sconfitti. La realtà è che primeggiare interessa ai genitori e alle società, più che ai bambini».
In un certo senso il comitato vicentino ha precorso i tempi...
«Certo, abbiamo organizzato una manifestazione per giovanissimi al kartodromo di Altavilla e tutti i partecipanti hanno ricevuto una medaglietta, senza privilegi né discriminazioni per nessuno. Mi sembra che tutti siano rimasti contenti, noi in primis».
Il comitato regionale ha emesso le norme attuative: le condivide?
«C´è un punto che non posso condividere. L´articolo 25 prevede che vengano premiati i dirigenti e i loro giovanissimi, allora siamo punto a capo».
I suoi rapporti con Padova non sono mai stati idilliaci...
«E continuano a non esserlo. Sono rimasto deluso dal presidente Bruno Capuzzo, non è stato fatto molto di quel che si era promesso e non si tengono nella dovuta considerazione i giovanissimi. Prossimamente non mancherò di ribadirlo all´interessato».
E con Roma come va?
«Voglio citare un solo dato: le società ciclistiche venete danno alla Fci un milione di euro ogni anno e ne ricevono 80 mila. Noi stiamo mantenendo un apparato che pensa solamente ad alimentare se stesso, lasciando le società a combattere con i soliti problemi e deprivando di qualsiasi potere operativo i comitati provinciali. Le società dovrebbero ribellarsi e io un suggerimento da dare ai presidenti ce l´avrei: fate cartello, non affiliatevi più, vediamo allora cosa farà la federazione».
Un messaggio per i politici?
«La bici è il mezzo a trazione perfetto, come combustibile consuma il nostro grasso, non diesel o benzina, non inquina e dà benessere fisico. Uno studio ha dimostrato che lo sport aumenta la capacità intellettiva di un bambino del 15-20%, ma i politici che cosa fanno per il ciclismo? Niente. Se la bicicletta andasse a benzina saremmo la razza più protetta al mondo, invece siamo considerati un intralcio. I politici dovrebbero andare un po´ più in bicicletta, la gente li amerebbe di più».
Com´è l´andamento anagrafico del ciclismo vicentino?
«Le società si stanno impegnando molto, tuttavia si nota un leggero calo dei tesserati rispetto a questo stesso periodo di un anno fa. La fascia che soffre di più è quella dei giovanissimi. Nel femminile stiamo andando abbastanza bene. Nel calendario agonistico avremo una gara di under 23 e una di juniores in più, ma complessivamente ci saranno cinque corse in meno nella provincia».
I principali problemi che le società incontrano?
«La mancanza di strutture per gli allenamenti. Il problema della sicurezza è un forte deterrente per il nostro sport. Se i Comuni non predispongono dei circuiti chiusi, anche solo per alcune ore alla settimana, i genitori temono per l´incolumità dei loro figli e non li mettono in bicicletta. Vicenza per prima deve darsi una mossa in questo senso».
Quest´anno scadono i mandati federali: si ricandiderà?
«La mia intenzione è di non farlo, ma deciderò al termine del percorso che stiamo facendo».
Ha mai fatto un pensierino alla presidenza regionale della Fci?
«Non credo di essere abbastanza conosciuto fuori provincia per ambire a questa carica, anche se mi stuzzica l´idea di poter fare qualcosa affinché il ciclismo veneto abbia più potere a Roma. Le nostre società fanno un lavoro egregio, sfornano talenti a raffica, ma contiamo come il due di coppe».
Quindi?
«Quindi mai dire mai».


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

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Mad
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

Messaggio da leggere da Mad »

Articolo che condivido, i giovanissimi sono per definizione una categoria ludica e non capisco più di tanto questa crociata pro premiazioni individuali. Se qualche dirigente e/o genitore sarà scontento perché non ci sarà più il campioncino da mettere sul giornale ce ne faremo una ragione e probabilmente non ne sentiremo la mancanza.

P.S. Mi fa strano lamentarsi per la perdita di cinque gare in provincia, quando da queste parti molte province hanno magari solo cinque gare in calendario.


grinta
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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andare alle gare dei giovanissimi per poi vedere i direttori sportivi andare sul palco a ricevere i premi, che poi saranno anche ditribuiti ai bimbi, sinceramente l'ho trovato alquanto deprimente. se va bene così...


Mad
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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grinta ha scritto:andare alle gare dei giovanissimi per poi vedere i direttori sportivi andare sul palco a ricevere i premi, che poi saranno anche ditribuiti ai bimbi, sinceramente l'ho trovato alquanto deprimente. se va bene così...
No questo è davvero deprimente. Così come i premi ad estrazione (Tipo riffa) che ho visto da queste parti. Il problema non è forse togliere la coppa al bambino, quanto togliere la coppa al ds o alla società. Togliamole tutte, lasciamone una per la società con più partenti e il resto che venga speso per i bambini. Sennò riportiamo tutto com'era che forse è meglio, specie dopo aver visto lo scempio delle prime gare.


Admin
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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È comunque incredibile come il regime di Di Rocco, passato indenne attraverso situazioni ben più serie, vacilli per le coppe dei ragazzini. Molto italiana come cosa, se vogliamo...


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Slegar
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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Admin ha scritto:È comunque incredibile come il regime di Di Rocco, passato indenne attraverso situazioni ben più serie, vacilli per le coppe dei ragazzini. Molto italiana come cosa, se vogliamo...
... perché sono le categorie giovanili la leva del potere della FCI.


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Mad
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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Admin ha scritto:È comunque incredibile come il regime di Di Rocco, passato indenne attraverso situazioni ben più serie, vacilli per le coppe dei ragazzini. Molto italiana come cosa, se vogliamo...
Considerando che il voto delle società giovanili vale quanto quelle dei prof, si capisce che è il numero a fare la differenza, e questo è tutto a favore delle prime. Io sono anche disposto a non vedere la coppa singola per i bambini per il risultato, ma che si levi anche quella per la classifica a punti per le squadre, altrimenti all'atto pratico è un togliere ai bambini per dare alle società.


Admin
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

Messaggio da leggere da Admin »

Comunque non mi pare una mossa che possa portare grosso consenso a RDR, non voglio pensare che le società, in generale, preferiscano incamerare qualche coppetta a scapito dei bimbi che fanno le gare.


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
alfiso

Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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Slegar ha scritto:
Admin ha scritto:È comunque incredibile come il regime di Di Rocco, passato indenne attraverso situazioni ben più serie, vacilli per le coppe dei ragazzini. Molto italiana come cosa, se vogliamo...
... perché sono le categorie giovanili la leva del potere della FCI.
Lo erano. In realtà il quadro sta e parecchio cambiando, l'ago della bilancia dei nuovi equilibri stanno diventando i cicloamatori (i master) che da poco sono stati all'uopo parificati ad atleti dilettanti. Quindi quest'anno avremo magari la dolce sorpresa di avere un boom di società di cicloamatori in Calabria e Sicilia (lo dico con il massimo rispetto per gli abitanti delle suddette) per supportare RDR. Infatti facendo attività avranno diritto di voto come le altre (agonistiche, giovanili e pro), ma ben sappiamo che le società farlocche sono facili da scoprire nell'attività giovanile, mentre sono decisamente più mimetizzabili nell'ambito amatoriale.
Non per nulla il federalissimo procuratore federale Santilli, in palese conflitto di interessi, si è arrogato il ruolo di presidente del consorzio della Fci che gestisce le GranFondo ed il relativo potenziale patrimonio di voti che le stesse rappresentano.
Ma non tutte le ciambelle a volte riescono col buco e soprattutto il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.

La norma che riguarda i giovanissimi è una di quelle norme (sebbene possa essere ispirata da alcune motivazioni pedagogico-sportive) che ha il sapore del fumo, dell'affumicato, del "facciamo sentire che ci siamo e facciamo qualcosa". Sono norme che piovono dal cielo senza un confronto preventivo ed una consultazione con la base, perchè Di Rocco (uomo di scarse qualità ed ottime CONIoscenze) è una persona presuntuosa che crede di dover e poter guidare una mandria di stupide mucche. Ma volente o nolente credo che il suo destino sia segnato, a meno di clamorose porcate e scorrettezze, ASSOLUTAMENTE DA NON ESCLUDERE. E di porcate e scorrettezze ha già iniziato a farne, come il commissariamento del CR della Puglia e la rimozione del responsabile del settore giovanile Arioli, persone competenti ma invise solo per ragioni politiche a Rocco Tarocco. Stay tuned to update ;)
Ultima modifica di alfiso il giovedì 26 aprile 2012, 15:04, modificato 1 volta in totale.


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Slegar
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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Admin ha scritto:Comunque non mi pare una mossa che possa portare grosso consenso a RDR, non voglio pensare che le società, in generale, preferiscano incamerare qualche coppetta a scapito dei bimbi che fanno le gare.
Admin, Admin si vede che hai avuto poco a che fare con i "dirigenti medi" dello sport giovanile; la coppetta rimane i bimbi passano.
Mad ha scritto:Considerando che il voto delle società giovanili vale quanto quelle dei prof, .......
Sei proprio sicuro? Se ho letto bene le varie "scartoffie" federali un titolo provinciale dei giovanissimi vale quanto un mondiale o una medaglia olimpica, quindi è nelle società giovanili la vera leva del potere (sistema elettorale FCI semplicemente scandaloso).


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Slegar
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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alfiso ha scritto:
Slegar ha scritto:
Admin ha scritto:
Felicissimo di non aver niente a che fare con la FCI.


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grinta
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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parlo per me, ma domenica quando sono salito sul palco al posto dei bimbi MI SONO UN PO' VERGOGNATO!!!


Mad
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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alfiso ha scritto: Lo erano. In realtà il quadro sta e parecchio cambiando, l'ago della bilancia dei nuovi equilibri stanno diventando i cicloamatori (i master) che da poco sono stati all'uopo parificati ad atleti dilettanti. Quindi quest'anno avremo magari la dolce sorpresa di avere un boom di società di cicloamatori in Calabria e Sicilia (lo dico con il massimo rispetto per gli abitanti delle suddette) per supportare RDR. Infatti facendo attività avranno diritto di voto come le altre (agonistiche, giovanili e pro), ma ben sappiamo che le società farlocche sono facili da scoprire nell'attività giovanile, mentre sono decisamente più mimetizzabili nell'ambito amatoriale.
Ma non esiste più la regola dei tot. ( mi pare fossero quattro) anni di affiliazione obbligatoria prima di avere diritto di voto?

alfiso ha scritto: La norma che riguarda i giovanissimi è una di quelle norme (sebbene possa essere ispirata da alcune motivazioni pedagogico-sportive) che ha il sapore del fumo, dell'affumicato, del "facciamo sentire che ci siamo e facciamo qualcosa". Sono norme che piovono dal cielo senza un confronto preventivo ed una consultazione con la base, perchè Di Rocco (uomo di scarse qualità ed ottime CONIoscenze) è una persona presuntuosa che crede di dover e poter guidare una mandria di stupide mucche.
Non solo i giovanissimi ma anche la categoria degli esordienti non ha più l'obbligo del montepremi. Senza contare le nuove regole sulle ruote.

Slegar ha scritto:
Mad ha scritto:Considerando che il voto delle società giovanili vale quanto quelle dei prof, .......
Sei proprio sicuro? Se ho letto bene le varie "scartoffie" federali un titolo provinciale dei giovanissimi vale quanto un mondiale o una medaglia olimpica, quindi è nelle società giovanili la vera leva del potere (sistema elettorale FCI semplicemente scandaloso).
Hai troncato la parte successiva dove aggiungo che è la quantità delle società giovanili a fare la differenza. ;)


alfiso

Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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Mad ha scritto:
alfiso ha scritto: Lo erano. In realtà il quadro sta e parecchio cambiando, l'ago della bilancia dei nuovi equilibri stanno diventando i cicloamatori (i master) che da poco sono stati all'uopo parificati ad atleti dilettanti. Quindi quest'anno avremo magari la dolce sorpresa di avere un boom di società di cicloamatori in Calabria e Sicilia (lo dico con il massimo rispetto per gli abitanti delle suddette) per supportare RDR. Infatti facendo attività avranno diritto di voto come le altre (agonistiche, giovanili e pro), ma ben sappiamo che le società farlocche sono facili da scoprire nell'attività giovanile, mentre sono decisamente più mimetizzabili nell'ambito amatoriale.
Ma non esiste più la regola dei tot. ( mi pare fossero quattro) anni di affiliazione obbligatoria prima di avere diritto di voto?
  • ARTICOLO 12 - Acquisizione del diritto di voto
    1. Gli affiliati di cui al precedente articolo 2, che alla data della celebrazione della Assemblea abbiano
    maturato un’anzianità di affiliazione di 12 mesi acquisiscono il diritto di voto se nel corso degli
    stessi dodici mesi:

    a) hanno svolto, con carattere continuativo, attività agonistica avendo tesserato Atleti che
    abbiano partecipato, nella stagione sportiva, a manifestazioni e gare iscritte nei calendari
    ufficiali della Federazione o abbiano svolto attività anche meramente organizzativa. Ogni
    Affiliato che partecipa all’Assemblea, per effetto di quanto sopra, avrà diritto ad un voto.

    b) Saranno attribuiti ulteriori voti agli Affiliati che hanno tesserato Atleti partecipanti a gare per
    esordienti, allievi, juniores, donne esordienti, allieve, juniores ed elite, under 23, elite con
    contratto e non e tutte le specialità fuoristrada (Mountain Bike, Ciclocross, BMX, Downhill)
    delle gare delle categorie elite, under 23, juniores, Donne, allievi ed esordienti, nei seguenti
    termini:
    - un voto in più per gli Affiliati che, nella stagione agonistica antecedente lo svolgimento
    della Assemblea, abbiano tesserato Atleti che abbiano conseguito, per i risultati
    ottenuti nelle gare sopraindicate, un punteggio di almeno dieci punti così calcolato,
    senza differenziazioni fra i calendari regionali, nazionali ed internazionali:
    a) nelle gare su strada (incluse le tappe e la classifica finale delle gare a tappe);
    b) nelle gare fuoristrada (Mountain Bike, Ciclocross, BMX e Downhill);
    - cinque punti al primo classificato, quattro punti al secondo, tre punti al terzo, due punti
    al quarto ed un punto al quinto classificato;
    c) nelle gare su pista, quattro punti al primo classificato, tre punti al secondo, due punti al terzo
    ed un punto al quarto classificato.
    - Un voto in più per la conquista di un campionato o record italiano: in gare di Strada, Pista e
    Fuoristrada;;
    - Due voti in più per la conquista di un campionato o record europeo o mondiale o prova
    olimpica: in gare di Strada, Pista e Fuoristrada. Comunque ad una Società non
    potranno essere assegnati più di quattro voti.
    2. Hanno diritto di voto gli Atleti ed i Direttori Sportivi di cui al precedente art. 4 comma 8.
    3. Gli Affiliati, gli Atleti ed i Direttori Sportivi per poter esercitare il diritto di voto nelle Assemblee
    devono essere in regola con l’affiliazione ed il tesseramento.


alfiso

Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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Per capire come funzionano le deleghe assembleari "condominiali" della Fci, ecco un interessante articolo di un giornalista del Corriere dello Sport Nando Aruffo, a quel tempo antidirocchiano, ma poi diventato amico di Santilli e del vertice federale della curva nord.

Roma, 2 marzo - Sabato scorso l'Abruzzo ha eletto il nuovo presidente del comitato regionale della federazione ciclistica. Scriviamo di Abruzzo, perché conosciamo la realtà ma il metodo rispecchia le norme federali quindi è valido per tutte le regioni.
Dopo tre mandati, Camillo Ciancetta non si è ripresentato (tenterà d'approdare al consiglio nazionale che ha in Renato Di Rocco l'unico candidato). Il nuovo presidente è Riccardo Rollo, un suo fedelissimo. Ha ottenuto il 60% dei voti, la maggior parte ottenuti attraverso deleghe da parte delle società. Il metodo della votazione è davvero singolare e merita d'essere divulgato. La Federciclismo regionale, almeno un mese prima dello svolgimento delle assemblee, invia alle società aventi diritto al voto (quelle affiliate) il modulo contenente l’espressione di voto.
Il presidente della società avente diritto al voto, può delegare, in caso di impedimento, un componente del direttivo (vicepresidente, consigliere o segretario) della società oppure delegare un componente del direttivo di un’altra società avente diritto al voto e il nominativo va registrato su un apposito modulo. Non può delegare un atleta tesserato dalla sua società. Il componente o delegato registrato nel modulo non potrà essere modificato e lo stesso, quindi, dovrà esercitare personalmente il diritto di voto il giorno delle assemblee. Esempio: Rossi, presidente della società X delega il consigliere Verdi della società Y; in questo caso, la società Y potrà esprimere due voti il giorno dell’assemblea. Una società non può avere più di una delega di altra società.
I moduli sui quali va scritto il nome di chi voterà devono essere recapitati via fax entro il termine perentorio di tre giorni precedenti lo svolgimento delle
assemblee. Entro il termine di tre giorni, secondo le norme federali, il modulo originario deve essere depositato a mano presso la segreteria del comitato regionale.
Questo significa che tre giorni prima dell'assemblea, la segreteria del Comitato ha già il quadro completo delle società iscritte a votare e soprattutto conoscerà i nominativi dei dirigenti che materialmente entreranno nella cabina elettorale. E' chiaro che in questi tre giorni può accadere di tutto, compresa la gestione delle deleghe di società disinteressate o fittizie (quelle che non organizzano una corsa e non hanno neanche un corridore tesserato, sia pure egli un cicloamatore disinteressato).
In ogni scheda elettorale si può esprimere un voto per il candidato presidente; due voti per i vicepresidenti; quattro voti (in Abruzzo) per i consiglieri federali regionali.
In sostanza, il presidente uscente Camillo Ciancetta sapeva almeno un mese prima le società che lo avrebbero sostenuto, quelle contrarie e quelle indecise. All'assemblea era presenti più delegati che società.
In un lotto di candidati ultrasessantenni, alle votazioni si è presentato un candidato giovane - Gilberto Petrucci - che in Abruzzo conoscono bene: non solo perché è stato l'addetto stampa di Mario Cipollini campione del mondo ma anche perché è uno degli organizzatori del Trofeo Matteotti. Petrucci aveva raccolto consensi tra società che organizzano gare.
Ha prevalso l'apparato federale che ha fatto incetta di deleghe presso le società di cicloamatori, bocciate le società che si dedicano all'attività giovanile. La morale? Se sei inviso all'apparato federale non puoi offrire la tua collaborazione per il movimento ciclistico.

http://www.ciclismo-online.it/elettorale1.html
Come si può vedere il futuro di un movimento dipende dalle bizze dei distratti cicloamatori della domenica ... Per questa ragione il movimento sportivo di base dovrà invece fare quadrato per dar voce allo sport di base (alla promozione ed all'agonismo) e soprattutto riconoscere una maggior dignità operativa al movimento professionistico. Si riuscirà a cacciare la "casta federale" sradicandola dalle poltrone olimpiche? A giudicare dal risultato delle elezioni in Lombardia si direbbe di sì e si direbbe pure che Zeus s'è rotto proprio le palle (vox dei, vox populi).
Per i cicloamatori distratti a breve posterò una serie di informazioni per le quali dovrebbero diffidare di Santilli e Di Rocco, dei loro conflitti d'interesse , molto interessati e le ragioni per le quali guardarsi bene dal rivotare codesta gente. Ma per fortuna, la rete (come la legge) non ammette ignoranza.


Mad
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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Dopo tre pomeriggi e sere (lauretta può confermare che per noi il programma era lunghissimo) di gara alla sei giorni delle rose, sono curioso di vedere la differenza di pedalata tra quelli che vi hanno partecipato e quelli che non sono venuti. Ovviamente sto parlando di esordienti ed allievi M/F.


simo
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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ecco fatto,
Donegà (2° ai Boccioli) ha vinto a Monteveglio.
Remondini ha vinto a Caprara. D'Alessandro secondo.
Aleotti terzo a Monteveglio.
Valentina Iaccheri seconda in Piemonte, in fuga con la Balsamo.

Se solo l'attività in pista (intendo gare) in Italia fosse raddoppiata...


Mad
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

Messaggio da leggere da Mad »

Immaginavo che saresti saltato fuori con questo argomento. :diavoletto: Ci vediamo al regionale ad Imola.


simo
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

Messaggio da leggere da simo »

porta i bicchieri!


Mad
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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simo ha scritto:porta i bicchieri!
Ce li ho, così come il coltello. Lo spumante e la torta sono a tuo carico. :diavoletto:


Knuckle3
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

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Salve, sono un ragazzo di 19anni, sono alto 1e81 e peso 66kg, pratico ciclismo da tre anni ma per impegni con lo studio non ho mai potuto gareggiare e quindi non ho prove tangibili del mio talento. Detto questo quasi tutti dicono che abbia molto talento in uno sport di fatica come il ciclismo perché sono riuscito a dare prova, pur non gareggiando, di avere un buonissimo passo dietro a gente molto navigata e con parecchio allenamento in più di me. Ho paura di essere quasi del tutto ignorato, la mia speranza è comunque di poter fare un provino nella vostra squadra per dimostrare se ho possibilità in questo bellissimo sport. Spero che qualcuno mi dia fiducia, Grazie!

PS: non pretendo nessun contratto o somma in denaro, vorrei soltanto essere testato, per vedere se ho speranza e se ho veramente talento.
per contattarmi la mia email è [email protected]


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Abruzzese
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

Messaggio da leggere da Abruzzese »

Visto che in questo forum è presente anche qualcuno che ha a che fare col ciclismo giovanile, segnalo questa news che mi è capitato di leggere:

http://www.italiaciclismo.net/cgi-bin/r ... gi?id=3744


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Fiammingo
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

Messaggio da leggere da Fiammingo »

Abruzzese ha scritto:Visto che in questo forum è presente anche qualcuno che ha a che fare col ciclismo giovanile, segnalo questa news che mi è capitato di leggere:

http://www.italiaciclismo.net/cgi-bin/r ... gi?id=3744
Grazie Abruzzese!
Questa invece la segno per Winter e altri che seguono under e juniores:
http://www.ciclismoweb.net/index.php?op ... Itemid=111


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Abruzzese
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

Messaggio da leggere da Abruzzese »

La questione riguardante Balducci l'avevamo segnalata (e se n'era cominciato a discutere) già nel thread degli Under 23, comunque volendo se ne può parlare anche qui ;)

Riguardo gli juniores aggiungo invece una cosa: nei giorni scorsi mi è capitato di leggere polemiche a proposito del Giro della Lunigiana, con alcuni comitati che hanno deciso di non partecipare (nello specifico leggevo del Lazio e del Piemonte), tra chi come spiegazione forniva il non avere atleti all'altezza per la partecipazione e chi lamentava la mancanza di osservatori alle gare e via dicendo.
La questione principale però credo fosse legata al regolamento che era stato varato, secondo il quale gli atleti del primo anno non potrebbero fare più di cinque giorni di gara a tappe mentre gli atleti del secondo anno possono fare due gare a tappe più una con la rappresentativa regionale (o nazionale, adesso non ricordo nello specifico) e questo quindi ha finito per creare molti grattacapi adl alcuni.


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Fiammingo
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

Messaggio da leggere da Fiammingo »

Si il piemonte è rimasto a casa perche il so atleta di punta ha gia sforato come numero di corse a tappe.
Al trittico veneto la giuria non ha controllato e sono partiti corridori gia oltre il limite.
Per i primi anni è di due corse a tappe...


Winter
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

Messaggio da leggere da Winter »

Ma alcune corse a tappe erano delle tre giorni.. (anzi direi tutte)
Non mi pare gli junior attuali corrano tanto.. (stessa cosa gli Under.. visto l'incredibile riduzione di corse negli ultimi 20 anni..)


Mad
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Re: Se mancano le fondamenta (crisi del ciclismo giovanile)

Messaggio da leggere da Mad »

Peccato che i comitati non possano schierare i loro atleti migliori, gli Juniores sono ormai la categoria dove c'è aria di professionalità per andare a correre in tre gatti, visti i costi per allestire una squadra.


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