PetitBreton ha scritto:Concordo anche sulla povera Van der Breggen: talento sconfinato, son già due mondiali che la vedo sgobbare come un mulo e riporre in un angolo le proprie ambizioni, anche a me sarebbe piaciuto vederla libera da compiti di gregariato
Diciamo che la questione è di quelle particolari e, per certi versi, ci riporta anche alla tattica attuata dalla nazionale italiana (a questo ci arriverò poi). Anna Van Der Breggen è una ragazza di grande talento, che è finita per diventare ciò di cui la Vos aveva finalmente bisogno, ovvero una compagna molto forte che la supportasse nei finali del mondiale, dove l'Italia, giocando di squadra, riusciva spesso ad avere la meglio. E' indubbiamente molto forte, tanto che nella quasi totalità delle altre nazionali sarebbe stata la prima punta. Però è inevitabile che nelle nostre considerazioni noi ci scontriamo con un dato eloquente, che poi è anche un'ulteriore spiegazione dello sconfinato talento di Marianne, ovvero che in 8 partecipazioni mondiali (10 se aggiungiamo anche i due anni da juniores con un altro oro e un altro argento), la Vos ha raccolto 3 vittorie e 5 argenti, il che vuol dire che quando andava male arrivava seconda. Come conciliare quindi il bel talento della Van Der Breggen con una simile fuoriclasse che è praticamente una garanzia? In fondo se ci si pensa anche Freddy Maertens tra gli uomini esplose non appena Eddy Merckx entrò nella sua parabola discendente (poi vabbè, l'incidente del Mugello al Giro segnò in maniera determinante la carriera di Freddy ma vabbè, questa è un'altra storia che ho citato come esempio di due talenti cristallini che si trovano a coesistere).
Diciamo quindi che nelle prossime stagioni molto dipenderà dalla Vos, ovvero dagli obiettivi che avrà Marianne: già quest'anno infatti ha iniziato a gareggiare in MTB perché una delle ultime frontiere potrebbe essere quella di conquistare una grande vittoria (mondiale o olimpiade) anche nel fuoristrada (nel ciclocross, tra l'altro, ha già vinto 5 mondiali). Per cui se in futuro non dovesse arrivare in condizione adeguata per la prova iridata (ma francamente poco ci credo) si potrebbe anche pensare che la Van Der Breggen possa avere le sue carte. Comunque sia è sempre una validissima pedina di cui l'Olanda dispone e che anche le nostre hanno cominciato a conoscere.
E qui torniamo alla tattica attuata dalle nostre: a conti fatti, considerate le sue caratteristiche, la Ratto era la miglior atleta di cui potessimo disporre a Firenze ma sono convinto che per darle il definitivo via libera si sia dovuto attendere il cedimento della Bronzini (obiettivamente è stata respinta dal percorso, anche se bisogna riconoscere che il suo avvicinamento e i suoi progressi su percorsi impegnativi sono stati fantastici, tanto che tutti continuavano a considerarla la prima punta azzurra, del resto con i due mondiali vinti...) ed anche il ritiro della Cantele (volendo ci possiamo mettere anche i problemi accusati dalla Guderzo, che pure era l'altra delle nostre che il mondiale l'aveva già vinto). Per cui la Ratto ha dovuto attenersi alle disposizioni di entrare in azione a partire ad un certo momento e di fare la corsa dura ma in funzione delle altre capitane e solamente quando era chiaro che lei era l'unica concreta speranza di podio (non ho citato la Longo Borghini perché era ovvio che lei non avesse la brillantissima condizione dei primi mesi, altrimenti non ci sarebbero state discussioni su chi sarebbe stata la nostra capitana) gli è stato lasciato campo libero. Per cui ecco, il talento e le possibilità di alcune ragazze vanno a cozzare inevitabilmente con la presenza in squadra di atlete che possono vantare credenziali importanti. Se però nella nostra Italia è in atto un ricambio generazionale che oltre alla Ratto vedrà tante altre giovani alla ribalta nelle prossime stagioni, l'Olanda continuerà ad avere sempre quella garanzia chiamata Marianne Vos, per cui la Van Der Breggen rischia di avere la sfortuna di essere capitata come qualche avversaria (un nome a caso: Emma Johansson) proprio nel periodo di dominio del più grande talento ciclistico femminile (e non solo) di ogni tempo. Comunque sia Marianne nella sua grandezza tra le sue qualità ha anche quella di essere assolutamente leale con le proprie compagne, tanto che un paio di stagioni fa fu determinante permettere alla compagna di team Annemiek Van Vleuten di vincere la Coppa del Mondo e la stessa cosa fece nel campionato nazionale l'anno seguente. In qualche caso ne ha beneficiato anche Lucinda Brand e a questo punto sarà molto interessante vedere come evolveranno i rapporti tra le due nella prossima stagione, visto che Anna andrà a correre proprio nella stessa squadra della Vos.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
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