Credo che la verità stia nel mezzo, nel senso che nel caso di corridori come Bentancur a fare la differenza (in negativo) è stata la testa, che ha accompagnato troppo poco le grandi doti atletiche (perché abbiamo visto anche quest'anno che se Carlos vuol fare le cose a modo, sa ancora tirar fuori belle prestazioni e vincere). Per il resto, c'è chi forse non si è adattato o ha trovato l'apice troppo presto, per poi ritagliarsi una carriera da comprimario o ritornando a gareggiare in Colombia.Theakston ha scritto: ↑giovedì 20 giugno 2019, 19:29Andando a rivedere il palmares di quegli anni lì però anche tante meteore. A parte Betancur, genio e sregolatezza, Eduard Beltran, Sarmiento, Monsalve...e ancor più tra gli italiani piazzati: Santoro, gente di cui nemmeno mi ricordavo come Caddeo, Agostini, Penasa.Abruzzese ha scritto: ↑giovedì 20 giugno 2019, 2:46In generale io credo che oramai si veda decisamente meno il tipico scalatore colombiano che sa andare forte in salita e basta, risultando poi totalmente disastroso in discesa. In Colombia già da varie stagioni ci sono ragazzi che praticano regolarmente la pista e molti si dedicano anche alla MTB, come nei casi già ricordati di Bernal e di Pena.
Certo, adattarsi al ciclismo europeo non è facile per tutti e difatti, se facciamo eccezione per Ardila, altri ragazzi erano rimasti attardati nelle tappe precedenti in cui erano presenti gli attraversamenti di strade bianche o dove si sono verificate delle cadute ed hanno accumulato qualche minuto di distacco. Quando però arriva il terreno a loro più congeniale, sono in grado di far vedere tutto il loro talento. Personalmente sembra quasi di rivedere il GiroBio del 2010,in cui c'era Betancur che in salita spadroneggiava assieme a Beltran e Anacona e dove faceva la sua comparsa pure il venezuelano Monsalve.
Anche Dombrowski quest'anno ha fatto benino al Giro però non sono mai riuscito a capire il suo valore ...
Sui nostri pure ci sono i fattori più disparati: c'è chi forse ha dato troppo da dilettante, chi come Penasa non è neppure riuscito a passare professionista e quindi non ne conosciamo del tutto i limiti (anche se sono stati diversi i Zalf che purtroppo non hanno rispettato le attese nella massima categoria). La carriera di Agostini invece fu interrotta da una positività al Clostebol quando militava nella Liquigas. Se la sarebbe potuta cavare con un meno di due anni di squalifica ma decise di smettere. Certo, sarebbe stato difficile vederlo gareggiare ancora in una World Tour ma, considerati anche altri atleti, anche in una Professional avrebbe potuto trovar spazio ma comunque non possiamo averne riprova.
Santoro invece forse ha pagato il fatto di non riuscire a fare il definitivo salto di qualità (e qui mi riallaccio al discorso che facevo per Alessandro Monaco, che pure viene dal Sud): buona regolarità nelle gare impegnative e nelle gare a tappe ma non vincente. Gli era pure arrivata la bella opportunità di correre nel team di Savio ma le sue buone prestazioni sono state sporadiche, cosicché da allora ha cominciato a vivacchiare per le Continental, italiane e non e attualmente correre per la formazione Monkey Town, con cui continua a gareggiare in giro per il mondo.
Su Dombrowski invece credo che si debbano fare altri discorsi: quando dominò il Giro 2012 aveva decisamente un'altra gamba rispetto ad Aru, Zakarin e compagnia bella, datagli dall'aver gareggiato già (a buon livello) in corse professionistiche in America (oltre ad aver fatto podio, l'anno prima, al Valle d'Aosta), cosa che allora era molto meno frequente di ora, in cui ci troviamo ragazzi che fanno il Giro Under avendo pure un buon bagaglio di corse professionistiche (emblematico il caso di Vlasov dello scorso anno).
Successivamente sono intervenute altre situazioni, compreso il lottare con una magrezza estrema che è stata figlia delle tante porcate combinate dalla Sky negli anni precedenti. Perché fondamentalmente quelli come me continuano ancora a chiedersi come possa essere possibile, secondo natura, che uno come Dombrowski sia diventato un onesto comprimario (che quest'anno, senza infamia e senza lode, è pure riuscito a finire nei primi 15 al Giro) mentre gente come Froome e Thomas sia riuscita a vincere e stravincere il Tour. Tutto questo senza andare a trovare altri tipi di spiegazione.