Ciclo-foto reportage
Ciclo-foto reportage
Domenica 24 Luglio 2011: Colle della Lombarda, Col de la Bonette, Colle della Maddalena
Sveglia biologica: 3:59. Giusto un minuto prima dell’attacco di puro hair metal che da anni uso come sveglia. Meraviglie del corpo umano.
Giù di corsa, che di tempo non ce ne è molto. Uno yogurt e un caffè. E poco meno di 4 ore di sonno da farsi bastare per il resto della giornata.
Posso partire.
Casa di Ale, e soliti minuti di ritardo. Non cambierà mai, per fortuna. Recuperiamo il tempo perduto in autostrada, raggiungendo comunque in anticipo l’autogrill Versilia Est, luogo di ritrovo con altri trittici. Sosta al bagno e via.
Sosta successiva per un caffè, e abbandono dell’autostrada per volare veloci sulle larghe e perfetti statali della provincia Granda.
Un parcheggio nei pressi di Vinadio si trasforma in nostro campo base. Un incrocio ed un ponte sulla Stura di Demonte nel nostro km zero. Si parte!
In barba alle previsioni del tempo, sembra una bella giornata. Temperatura gradevole, fresca ma non troppo, l’ideale.
La salita al Colle della Lombarda è molto trafficata nei primi km, a causa dell’intenso traffico di pellegrini intenti a raggiungere il santuario di Sant’Anna. Qui doveva arrivare il giro il giorno del famoso blitz di Sanremo, ma proprio a causa di quello la tappa fu annullata.
Cerco di godermi la salita, nella piacevole compagnia dei compagni trittici. Dopo un inizio tutto tornanti, si fanno posto lunghi rettilinei e pendenze più dolci. Poi una serie di tornanti, rettilineo e altri tornanti. Il paesaggio promette bene.
Una volta superato il bivio per il santuario, la situazione traffico si fa molto più tranquilla, e possiamo permetterci di vivere la salita nella sua totale larghezza. Qui la vista su quello che ci circonda è fonte di pura soddisfazione e contemplazione. La mente si riempie di pace e gli ultimi km sono una dolce passeggiata nella magia di queste alpi brulle e selvagge.
Dopo le foto di rito, è l’ora della discesa. Riesco subito a impostare le curve bene, e ciò aggiunge armonia all’armonioso.
In fondo ci aspettiamo tutti, pronti a costeggiare il fiume Tinée per raggiungere St Etienne de Tinée. È un lungo falsopiano, però con pendenze più prossime alla salita vera e propria. Ed è una lunga agonia con un unico vero nemico: il vento. Forte e teso, trasforma questo tratto di fondovalle in una impegnativa lotta contro i km.
La vera mazzata arriva sulla ciclabile attorno a St Etienne, con uno strappo non durissimo, ma sufficientemente insidioso per farmi piantare. E gli altri come me.
Per fortuna però inizia anche la salita vera e propria, o quasi. Quel che è certo è che i monti riescono a salvarci dal vento, concedendo alle gambe un po’ di tregua.
Non si può certo dire che i primi km del Col de la Bonette siano i più entusiasmanti del mondo. Pochi tornanti e poco paesaggio che richiama la nostra attenzione.
Prima che la noia si affacci con prepotenza sui nostri pensieri, in località le Pra ci fermiamo a prendere un pezzo di dolce e una lattina di coca. Le mie gambe ringraziano di cuore: un 39x25 trascinato a basse velocità, pur senza faticare, è comunque una fonte di logoramento e di stress per le gambe. Fermandomi si è tutto azzerato.
Si riparte quindi, con qualche caloria in più e rinfrancati nello spirito. Si ride di nuovo.
La montagna sembra ascoltarci, perché inizia un tratto veramente molto bello. Ci sono tornanti, panorami di assoluta bellezza e un sole che tinge ancor più di azzurro un cielo da cartolina.
Il passaggio da Camp des Fourches è favoloso, e in più d’uno pensiamo che rimettere in sesto una di quelle case non sarebbe male. Sicuramente però si toglierebbe quella magica atmosfera che solo quelle rovine può dare.
I cartelli stradali, con cadenza chilometrica, ci indicano la quota, i km mancanti al gpm e la pendenza media del km successivo. Sono avanti questi francesi!
Le ultime migliaia di metri che ci separano dal passo sono di una spettacolarità unica. Per quanto poi l’artifizio per ottenere il primato di strada più alta d’Europa sia clamorosamente pacchiano, non si può discutere sulla bellezza di quella lingua d’asfalto che si arrampica nel niente della scura roccia madre. È l’ultimo km, il più duro, il più memorabile.
Foto e vestiti, poi discesa. Bellissima discesa. Curve da pennellare e bici che scendono sicure per la sinuosa strada verso Jausiers, dove 7 km di fondovalle ci portano all’attacco della terza e ultima salita, il Colle della Maddalena. 17 km di salita molto semplici, per coprire un dislivello di poco superiore ai 600 m.
Come sempre soffro i primi km, poi le gambe iniziano a girare e l’ultimo tratto della salita è un invito immenso a forzare il ritmo. Ma non sono qui per questo. Ci aspettiamo tutti come sempre, e al bivio dopo Larche salutiamo David. Per lui il giro è finito: il campeggio dove è in villeggiatura è a pochi metri. Partito in contemporanea alla nostra uscita dall’autostrada, si è fatto trovare pronto a Vinadio per la partenza.
Noi 5 proseguiamo e raggiungiamo il colle. Sicuramente il più anonimo della giornata, ma non ci pare il caso di lamentarci di cose così inutili in una giornata totalmente da ricordare.
Ancora foto e vestiti, e poi lunghissima planata verso il parcheggio di Vinadio. Discesa dolce e vento bastardo. Ogni tornante è una sfida all’equilibrio. Ogni rettilineo un ulteriore dazio per raggiungere la meta.
Ma il contakm che si spenge dal nulla mi conferma che la vera meta è già raggiunta, ed ogni numero esistente è tanto vuoto quanto inutile a descrivere empiricamente una giornata così. L’animo è pieno, ed a noi basta questo.
Sveglia biologica: 3:59. Giusto un minuto prima dell’attacco di puro hair metal che da anni uso come sveglia. Meraviglie del corpo umano.
Giù di corsa, che di tempo non ce ne è molto. Uno yogurt e un caffè. E poco meno di 4 ore di sonno da farsi bastare per il resto della giornata.
Posso partire.
Casa di Ale, e soliti minuti di ritardo. Non cambierà mai, per fortuna. Recuperiamo il tempo perduto in autostrada, raggiungendo comunque in anticipo l’autogrill Versilia Est, luogo di ritrovo con altri trittici. Sosta al bagno e via.
Sosta successiva per un caffè, e abbandono dell’autostrada per volare veloci sulle larghe e perfetti statali della provincia Granda.
Un parcheggio nei pressi di Vinadio si trasforma in nostro campo base. Un incrocio ed un ponte sulla Stura di Demonte nel nostro km zero. Si parte!
In barba alle previsioni del tempo, sembra una bella giornata. Temperatura gradevole, fresca ma non troppo, l’ideale.
La salita al Colle della Lombarda è molto trafficata nei primi km, a causa dell’intenso traffico di pellegrini intenti a raggiungere il santuario di Sant’Anna. Qui doveva arrivare il giro il giorno del famoso blitz di Sanremo, ma proprio a causa di quello la tappa fu annullata.
Cerco di godermi la salita, nella piacevole compagnia dei compagni trittici. Dopo un inizio tutto tornanti, si fanno posto lunghi rettilinei e pendenze più dolci. Poi una serie di tornanti, rettilineo e altri tornanti. Il paesaggio promette bene.
Una volta superato il bivio per il santuario, la situazione traffico si fa molto più tranquilla, e possiamo permetterci di vivere la salita nella sua totale larghezza. Qui la vista su quello che ci circonda è fonte di pura soddisfazione e contemplazione. La mente si riempie di pace e gli ultimi km sono una dolce passeggiata nella magia di queste alpi brulle e selvagge.
Dopo le foto di rito, è l’ora della discesa. Riesco subito a impostare le curve bene, e ciò aggiunge armonia all’armonioso.
In fondo ci aspettiamo tutti, pronti a costeggiare il fiume Tinée per raggiungere St Etienne de Tinée. È un lungo falsopiano, però con pendenze più prossime alla salita vera e propria. Ed è una lunga agonia con un unico vero nemico: il vento. Forte e teso, trasforma questo tratto di fondovalle in una impegnativa lotta contro i km.
La vera mazzata arriva sulla ciclabile attorno a St Etienne, con uno strappo non durissimo, ma sufficientemente insidioso per farmi piantare. E gli altri come me.
Per fortuna però inizia anche la salita vera e propria, o quasi. Quel che è certo è che i monti riescono a salvarci dal vento, concedendo alle gambe un po’ di tregua.
Non si può certo dire che i primi km del Col de la Bonette siano i più entusiasmanti del mondo. Pochi tornanti e poco paesaggio che richiama la nostra attenzione.
Prima che la noia si affacci con prepotenza sui nostri pensieri, in località le Pra ci fermiamo a prendere un pezzo di dolce e una lattina di coca. Le mie gambe ringraziano di cuore: un 39x25 trascinato a basse velocità, pur senza faticare, è comunque una fonte di logoramento e di stress per le gambe. Fermandomi si è tutto azzerato.
Si riparte quindi, con qualche caloria in più e rinfrancati nello spirito. Si ride di nuovo.
La montagna sembra ascoltarci, perché inizia un tratto veramente molto bello. Ci sono tornanti, panorami di assoluta bellezza e un sole che tinge ancor più di azzurro un cielo da cartolina.
Il passaggio da Camp des Fourches è favoloso, e in più d’uno pensiamo che rimettere in sesto una di quelle case non sarebbe male. Sicuramente però si toglierebbe quella magica atmosfera che solo quelle rovine può dare.
I cartelli stradali, con cadenza chilometrica, ci indicano la quota, i km mancanti al gpm e la pendenza media del km successivo. Sono avanti questi francesi!
Le ultime migliaia di metri che ci separano dal passo sono di una spettacolarità unica. Per quanto poi l’artifizio per ottenere il primato di strada più alta d’Europa sia clamorosamente pacchiano, non si può discutere sulla bellezza di quella lingua d’asfalto che si arrampica nel niente della scura roccia madre. È l’ultimo km, il più duro, il più memorabile.
Foto e vestiti, poi discesa. Bellissima discesa. Curve da pennellare e bici che scendono sicure per la sinuosa strada verso Jausiers, dove 7 km di fondovalle ci portano all’attacco della terza e ultima salita, il Colle della Maddalena. 17 km di salita molto semplici, per coprire un dislivello di poco superiore ai 600 m.
Come sempre soffro i primi km, poi le gambe iniziano a girare e l’ultimo tratto della salita è un invito immenso a forzare il ritmo. Ma non sono qui per questo. Ci aspettiamo tutti come sempre, e al bivio dopo Larche salutiamo David. Per lui il giro è finito: il campeggio dove è in villeggiatura è a pochi metri. Partito in contemporanea alla nostra uscita dall’autostrada, si è fatto trovare pronto a Vinadio per la partenza.
Noi 5 proseguiamo e raggiungiamo il colle. Sicuramente il più anonimo della giornata, ma non ci pare il caso di lamentarci di cose così inutili in una giornata totalmente da ricordare.
Ancora foto e vestiti, e poi lunghissima planata verso il parcheggio di Vinadio. Discesa dolce e vento bastardo. Ogni tornante è una sfida all’equilibrio. Ogni rettilineo un ulteriore dazio per raggiungere la meta.
Ma il contakm che si spenge dal nulla mi conferma che la vera meta è già raggiunta, ed ogni numero esistente è tanto vuoto quanto inutile a descrivere empiricamente una giornata così. L’animo è pieno, ed a noi basta questo.
Re: Ciclo-foto reportage
Meno male che Fabio (e Ale e i compagni trittici) c'è!
Gran bel giro, che vorrei fare e che un giorno farò.
Pedalatore di razza, amante della montagna e delle pendenze aspre, fotografo in movimento, penna sopraffina.
La soluzione? Plata, naturalmente.
(sì, ok Fabio, ho dimenticato "distruttore notturno di comodini campani"...)
Gran bel giro, che vorrei fare e che un giorno farò.
Pedalatore di razza, amante della montagna e delle pendenze aspre, fotografo in movimento, penna sopraffina.
La soluzione? Plata, naturalmente.
(sì, ok Fabio, ho dimenticato "distruttore notturno di comodini campani"...)
- il Cannibale
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Re: Ciclo-foto reportage
Che magone non poter essere venuto
MALEDETTA GASTROENTERITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sono contento per voi che avete passato una bellissima giornata. Complimenti!
MALEDETTA GASTROENTERITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sono contento per voi che avete passato una bellissima giornata. Complimenti!
"Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare!"
Chissà com'è adesso la Domenica con Lei, dimmelo tu, che puoi sentire i brividi che da, dille che io, che io non l'ho tradita, che io non l'ho dimenticata mai... ed è per questo che ritornerei!
Chissà com'è adesso la Domenica con Lei, dimmelo tu, che puoi sentire i brividi che da, dille che io, che io non l'ho tradita, che io non l'ho dimenticata mai... ed è per questo che ritornerei!
Re: Ciclo-foto reportage
Bellissimo giro e bellissime salite (a parte l’ultima vero?)
La Lombarda e la Bonette mi riportano a quella nottata di fine giugno 2008…quella foto in mezzo alle case diroccate lungo la strada verso la Bonette mi ha stretto il cuore…lì era ancora notte, ma cominciava pian piano ad albeggiare, che spettacolo immenso!
….e poi vedo che sarai a Briançon ad agosto??!! Bellissimo, anche io avevo in programma qualcosa da quelle parti quest’anno, ma l’arrivo di Gabriele mi ha fatto posticipare il progetto all’anno prossimo…non farti mancare il Granon, gran bella salita a pochi km dal centro della città e quando passerai nel punto dove scatto Marco nel 98 (perché so che il Galibier DOVRAI farlo!) rivolgigli un pensiero anche da parte mia!
La Lombarda e la Bonette mi riportano a quella nottata di fine giugno 2008…quella foto in mezzo alle case diroccate lungo la strada verso la Bonette mi ha stretto il cuore…lì era ancora notte, ma cominciava pian piano ad albeggiare, che spettacolo immenso!
….e poi vedo che sarai a Briançon ad agosto??!! Bellissimo, anche io avevo in programma qualcosa da quelle parti quest’anno, ma l’arrivo di Gabriele mi ha fatto posticipare il progetto all’anno prossimo…non farti mancare il Granon, gran bella salita a pochi km dal centro della città e quando passerai nel punto dove scatto Marco nel 98 (perché so che il Galibier DOVRAI farlo!) rivolgigli un pensiero anche da parte mia!
"Vai Marco, o salti tu, o salta lui...è saltato lui"
Marco Pantani, Montecampione 1998
Monsieur Kobram
Marco Pantani, Montecampione 1998
Monsieur Kobram
Re: Ciclo-foto reportage
Vedo che la gamba comincia a essere discreta, bravi. Fatevi trovare pronti che io dal 4 sarò in zona. Vi aspetterò volentieri.
Dimenticavo:
Dimenticavo:
Re: Ciclo-foto reportage
Grazie a tutti per i complimenti Spero di proporvi altro abbondante materiale al rientro dalla settimana in terra francese!
Re: Ciclo-foto reportage
Il ciclismo pedalato quello amatoriale o turistico è fatto di piccole e grandi imprese, grandi come quelle descritte da Plata, e quelle piccole come questa che mi appresto a descrivere io. Piccola, anzi forse molto piccola, però la soddisfazione rimane lo stesso perché questo è il ciclismo, basta una sola salita, in una sola giornata per darti un po' di allegria e spensieratezza ...
L'odierna tappa Marchigiana del Giro d'Italia passava abbastanza vicino a casa mia, e allora da buon appassionato è quasi un obbligo andare ad applaudire i corridori. Il piano era quello di andare in macchina in cima alla salita sterrata (denominata Passo della Cappella dalla Gazza) insieme a un mio amico, anche lui molto appassionato... Purtroppo all'ultimo momento lui mi da buca per un impegno all'università,... beh poco male, il Giro è sempre il Giro, i piani non cambiano.
Però a questo punto incomincia a prender corpo l'idea di farmi la salita in bici. L'allenamento è molto molto poco, qualche giretto pianeggiante o collinare di 50-60 km l'ho fatto ma praticamente quest'anno di salite abbastanza lunghe non ne ho scalate nessuna. L'unica degna di nota che son riuscito a scalare un paio di volte in questo 2012 è quella di Cingoli, affrontata anch'essa dal Giro oggi, ma niente a che vedere con la "Cappella" . Non ci sono mai stato nè in bici, nè in macchina, ma ho visto l'altimetria sul sito del Giro (tosta!), che tra l'altro è incompleta perché mancano i primi 2-3 km in asfalto che sono tutt'altro che facili...ahia .
Va bene comunque è deciso, ci si prova!! Mi preparo, prendo lo zaino, ci metto panino, acqua, un paio di barrette, la macchina fotografica, ecc ecc. Carico la bdc in macchina perché non è proprio il caso di partire direttamente in bici e poi non avrei fatto in tempo, e mi metto in viaggio... Parcheggio poco prima dell'imbocco della salita, metto la macchina fotografica nella tasca laterale dello zaino in modo da fare le foto senza scendere dalla bici, e via si parte...
Qualche km pianeggiante / leggera discesa e poi svolta a sinistra ed inizia la salita. Le gambe sono ancora fredde (cacchio potevo parcheggiare un pò prima ), la salita è subito dura, non ho l'indicatore della pendenza, ma di sicuro si supera il 10%, cerco di non forzare, vado su il più regolare possibile, ho già messo il rapporto più leggero 39x26, però finora niente male...
Dopo più o meno un km duro inizio già a penare un pochino, inoltre fa parecchio caldo, il sole scotta, per fortuna l'ombra degli alberi da un po' di sollievo,...e poi c'è l'atmosfera del giro che si sente, e un po' di carica la da: la gente che aspetta i corridori, gli altri ciclisti, di cui moltissimi in mtb (il primo che supero è un norvegese con tanto di maglia nazionale addosso), gli striscioni... che bello!
Dopo un paio di km c'è tratto pianeggiante con un leggera discesa ma dura poco, la strada ricomincia a salire con una bella rampa, questa volta accuso un pò lo sforzo, ma per fortuna poco prima dell'imbocco del tratto sterrato mi suona cellulare ; mi fermo a rispondere e ringrazio il mio amico per avermi chiamato permettendomi di riprendere fiato
Ok riparto ed imbocco il famoso tratto sterrato, il fondo è molto bello, la pendenza non è elevata, è un piacere pedalare qui, gli alberi non ci sono quasi più, il paesaggio si è aperto e gli scorci panoramici sono fantastici, soprattutto verso il vicino Monte San Vicino.
La salita procede un po' a gradoni, e scopro con un misto di delusione/piacevole sorpresa che la salita non è tutta sterrata come pensavo, anzi...: lo sono soltanto i tratti più facili, mentre quelli più ripidi sono in asfalto, alla fine molto meglio così, almeno mi posso alzare sui pedali, anche perché il 39x26 mi sta stretto, non riesco ad andare su agile e a trovare una pedalata fluida. A un certo punto infatti comincio a fare veramente fatica, la pedalata è dura, ...ogni tanto supero qualche ciclista in mtb, e nonostante vanno piano, li invidio, loro con il loro rapportino agile . Nonostante la fatica, cerco di godermi la bella giornata e la strada il più possibile.
Supero la prima rampa dura, la seconda rampa dura e ancora un'altra. Su una di queste rampe esagero forse preso dall'entusiasmo delle persone... Il caldo si fa sentire tanto, i polmoni quasi scoppiano e allora metto da parte l'orgoglio e decido di fermarmi in un punto quasi pianeggiante, mancano poco più di 2 km al gpm... Riprendo fiato, bevo molto, mangio, mi butto mezza borraccia in faccia e sulla testa e aspetto qualche minuto prima di ripartire, che ne avevo proprio bisogno... Il morale comunque rimane alto, volendo avrei potuto anche aspettare i corridori in quel punto... ma sarebbe stato come andare a Roma e non vedere San Pietro .
Quindi riparto, decido però che strafare non serve a niente, ormai non manca molto, quindi regolare il più possibile! Adesso le sensazioni sono migliori, riesco a trovare un buon ritmo, sulle rampe più ripide mi alzo sui pedali senza forzare (adesso è tutto asfalto), mentre quando la strada spiana mi siedo e cerco di far girare di più le gambe. Su un tratto duro ai meno 2 dalla vetta ci sono i tifosi di Scarponi (forza ragazzi e forza Michele!)... Pensavo fosse più regolare la salita e invece no, comunque inizio a divertirmi, prendo la ruota di uno vestito di giallo e la tengo per mezzo km. Dopo un tornante molto ripido (oltre il 15% sicuro), arrivo al cartello dei meno 1km al gmp.
Ai meno 500m la strada spiana, leggera discesa, sapevo che oramai era fatta, il tratto tosto era passato; la strada ricomincia a salire ma la fatica non si sente più, faccio qualche foto al paesaggio e arrivo al gpm! Che bello!
Mangio il mio meritato panino, e mi metto a chiacchierare con un signore anche lui possessore di una specialized in alluminio... Dopo un po' di riposo scendo di un km per aspettare il Giro d'Italia. Metto solo le foto del primo e dell'ultimo corridore che ho visto passare .
Dopo il passaggio di Cavendish è ora di tornare a casa abbastanza in fretta anche perché c'è da vedere l'arrivo della tappa in tv. Ritorno contento e soddisfatto dell'esperienza, non sono minimamente abituato e allenato a queste salite, ma non è andata male... anzi, della fatica ci si scorda subito, mentre la soddisfazione rimane. Alla prossima!
L'odierna tappa Marchigiana del Giro d'Italia passava abbastanza vicino a casa mia, e allora da buon appassionato è quasi un obbligo andare ad applaudire i corridori. Il piano era quello di andare in macchina in cima alla salita sterrata (denominata Passo della Cappella dalla Gazza) insieme a un mio amico, anche lui molto appassionato... Purtroppo all'ultimo momento lui mi da buca per un impegno all'università,... beh poco male, il Giro è sempre il Giro, i piani non cambiano.
Però a questo punto incomincia a prender corpo l'idea di farmi la salita in bici. L'allenamento è molto molto poco, qualche giretto pianeggiante o collinare di 50-60 km l'ho fatto ma praticamente quest'anno di salite abbastanza lunghe non ne ho scalate nessuna. L'unica degna di nota che son riuscito a scalare un paio di volte in questo 2012 è quella di Cingoli, affrontata anch'essa dal Giro oggi, ma niente a che vedere con la "Cappella" . Non ci sono mai stato nè in bici, nè in macchina, ma ho visto l'altimetria sul sito del Giro (tosta!), che tra l'altro è incompleta perché mancano i primi 2-3 km in asfalto che sono tutt'altro che facili...ahia .
Va bene comunque è deciso, ci si prova!! Mi preparo, prendo lo zaino, ci metto panino, acqua, un paio di barrette, la macchina fotografica, ecc ecc. Carico la bdc in macchina perché non è proprio il caso di partire direttamente in bici e poi non avrei fatto in tempo, e mi metto in viaggio... Parcheggio poco prima dell'imbocco della salita, metto la macchina fotografica nella tasca laterale dello zaino in modo da fare le foto senza scendere dalla bici, e via si parte...
Qualche km pianeggiante / leggera discesa e poi svolta a sinistra ed inizia la salita. Le gambe sono ancora fredde (cacchio potevo parcheggiare un pò prima ), la salita è subito dura, non ho l'indicatore della pendenza, ma di sicuro si supera il 10%, cerco di non forzare, vado su il più regolare possibile, ho già messo il rapporto più leggero 39x26, però finora niente male...
Dopo più o meno un km duro inizio già a penare un pochino, inoltre fa parecchio caldo, il sole scotta, per fortuna l'ombra degli alberi da un po' di sollievo,...e poi c'è l'atmosfera del giro che si sente, e un po' di carica la da: la gente che aspetta i corridori, gli altri ciclisti, di cui moltissimi in mtb (il primo che supero è un norvegese con tanto di maglia nazionale addosso), gli striscioni... che bello!
Dopo un paio di km c'è tratto pianeggiante con un leggera discesa ma dura poco, la strada ricomincia a salire con una bella rampa, questa volta accuso un pò lo sforzo, ma per fortuna poco prima dell'imbocco del tratto sterrato mi suona cellulare ; mi fermo a rispondere e ringrazio il mio amico per avermi chiamato permettendomi di riprendere fiato
Ok riparto ed imbocco il famoso tratto sterrato, il fondo è molto bello, la pendenza non è elevata, è un piacere pedalare qui, gli alberi non ci sono quasi più, il paesaggio si è aperto e gli scorci panoramici sono fantastici, soprattutto verso il vicino Monte San Vicino.
La salita procede un po' a gradoni, e scopro con un misto di delusione/piacevole sorpresa che la salita non è tutta sterrata come pensavo, anzi...: lo sono soltanto i tratti più facili, mentre quelli più ripidi sono in asfalto, alla fine molto meglio così, almeno mi posso alzare sui pedali, anche perché il 39x26 mi sta stretto, non riesco ad andare su agile e a trovare una pedalata fluida. A un certo punto infatti comincio a fare veramente fatica, la pedalata è dura, ...ogni tanto supero qualche ciclista in mtb, e nonostante vanno piano, li invidio, loro con il loro rapportino agile . Nonostante la fatica, cerco di godermi la bella giornata e la strada il più possibile.
Supero la prima rampa dura, la seconda rampa dura e ancora un'altra. Su una di queste rampe esagero forse preso dall'entusiasmo delle persone... Il caldo si fa sentire tanto, i polmoni quasi scoppiano e allora metto da parte l'orgoglio e decido di fermarmi in un punto quasi pianeggiante, mancano poco più di 2 km al gpm... Riprendo fiato, bevo molto, mangio, mi butto mezza borraccia in faccia e sulla testa e aspetto qualche minuto prima di ripartire, che ne avevo proprio bisogno... Il morale comunque rimane alto, volendo avrei potuto anche aspettare i corridori in quel punto... ma sarebbe stato come andare a Roma e non vedere San Pietro .
Quindi riparto, decido però che strafare non serve a niente, ormai non manca molto, quindi regolare il più possibile! Adesso le sensazioni sono migliori, riesco a trovare un buon ritmo, sulle rampe più ripide mi alzo sui pedali senza forzare (adesso è tutto asfalto), mentre quando la strada spiana mi siedo e cerco di far girare di più le gambe. Su un tratto duro ai meno 2 dalla vetta ci sono i tifosi di Scarponi (forza ragazzi e forza Michele!)... Pensavo fosse più regolare la salita e invece no, comunque inizio a divertirmi, prendo la ruota di uno vestito di giallo e la tengo per mezzo km. Dopo un tornante molto ripido (oltre il 15% sicuro), arrivo al cartello dei meno 1km al gmp.
Ai meno 500m la strada spiana, leggera discesa, sapevo che oramai era fatta, il tratto tosto era passato; la strada ricomincia a salire ma la fatica non si sente più, faccio qualche foto al paesaggio e arrivo al gpm! Che bello!
Mangio il mio meritato panino, e mi metto a chiacchierare con un signore anche lui possessore di una specialized in alluminio... Dopo un po' di riposo scendo di un km per aspettare il Giro d'Italia. Metto solo le foto del primo e dell'ultimo corridore che ho visto passare .
Dopo il passaggio di Cavendish è ora di tornare a casa abbastanza in fretta anche perché c'è da vedere l'arrivo della tappa in tv. Ritorno contento e soddisfatto dell'esperienza, non sono minimamente abituato e allenato a queste salite, ma non è andata male... anzi, della fatica ci si scorda subito, mentre la soddisfazione rimane. Alla prossima!
"Il bene si fa ma non si dice e sfruttare le disgrazie degli altri per farsi belli è da vigliacchi"
Re: Ciclo-foto reportage
spettacolo! bel reportage!
"Vai Marco, o salti tu, o salta lui...è saltato lui"
Marco Pantani, Montecampione 1998
Monsieur Kobram
Marco Pantani, Montecampione 1998
Monsieur Kobram
Re: Ciclo-foto reportage
Da notare con che aria il vecchietto dell'ultima foto guarda Cav
Complimenti al reportage! (anche se 'sti paesaggi meravigliosi me li godo tutti i giorni in bicicletta.. tiè!)
Complimenti al reportage! (anche se 'sti paesaggi meravigliosi me li godo tutti i giorni in bicicletta.. tiè!)
Utenti ignorati: Strong, Salvatore77, beppesaronni
Re: Ciclo-foto reportage
tutti i giorni?...maledetto...io mi devo solo accontentare, ma quando posso non mi faccio di certo mancare paesaggi mozzafiato e di alta montagna anche a non troppi km da casa....devo andare a fare il crocedominii a breve
"Vai Marco, o salti tu, o salta lui...è saltato lui"
Marco Pantani, Montecampione 1998
Monsieur Kobram
Marco Pantani, Montecampione 1998
Monsieur Kobram
Re: Ciclo-foto reportage
Il Crocedomini?!??! Qui leggo di gente che si spara 600 km (grande Wood!); altri 250 (rispetto, Plata); tu che ti arrampichi sulle Alpi in bicicletta.
Ho l'impressione che mi darò malato o m'inventerò una scusa pietosa per il grande giorno
(oggi non volevo uscire in bici, ma adesso mi hai fatto venire voglia. Appena stacco alle 5e mezza, 60 km col coltello tra i denti!)
Ho l'impressione che mi darò malato o m'inventerò una scusa pietosa per il grande giorno
(oggi non volevo uscire in bici, ma adesso mi hai fatto venire voglia. Appena stacco alle 5e mezza, 60 km col coltello tra i denti!)
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Re: Ciclo-foto reportage
caro mio ma (personalmente parlando) io posso scalarmi anche tutte le alpi di botto ma non è il farlo che mi preoccupa, ma il come...in questo momento la mia forma è ben lontana da quelli dei tempi belli (e un po' di nostalgia, credimi, ce l'ho) ma tuttavia scalare in tranquillità un crocedomini non mi mette alcuna paura...anzichè metterci 1h50 come ai tempi belli, (beh per 30 km di salita vuol dire fare circa i 17 di media, ahhh che nostalgia), magari ci impiego 2he 10…questo non vuol dire essere in forma!
Comunque sia, sabato 150 km e distrutto dal caldo, bella salita in Val Sabbia, tornato a casa con bruciature su braccia e gambe
Comunque sia, sabato 150 km e distrutto dal caldo, bella salita in Val Sabbia, tornato a casa con bruciature su braccia e gambe
"Vai Marco, o salti tu, o salta lui...è saltato lui"
Marco Pantani, Montecampione 1998
Monsieur Kobram
Marco Pantani, Montecampione 1998
Monsieur Kobram
Re: Ciclo-foto reportage
Bravo bravo, continua a fare pretattica
Il dubbio da risolvere è se sia peggio un ultimo anno fatto alla...carlona (poche uscite e tranquille..tante non ci credo ), oppure 10 anni senza toccar la bici e un pacchetto di sigarette e degustazione di birra giornaliera .(..con ultimi 4 mesi a tutta, ma questo è un dettaglio
Lo scopriremo presto
cmq vedo che entrambi ci stiamo portando avanti con le scuse..guarda che il 'mi ha chiuso in volata' l'ho già prenotata io
per tornare in 3d se no ci cazzìano: In questi giorni se riesco a beccare una bella luce scatto un po' di foto e le posto!
saluti
Il dubbio da risolvere è se sia peggio un ultimo anno fatto alla...carlona (poche uscite e tranquille..tante non ci credo ), oppure 10 anni senza toccar la bici e un pacchetto di sigarette e degustazione di birra giornaliera .(..con ultimi 4 mesi a tutta, ma questo è un dettaglio
Lo scopriremo presto
cmq vedo che entrambi ci stiamo portando avanti con le scuse..guarda che il 'mi ha chiuso in volata' l'ho già prenotata io
per tornare in 3d se no ci cazzìano: In questi giorni se riesco a beccare una bella luce scatto un po' di foto e le posto!
saluti
Utenti ignorati: Strong, Salvatore77, beppesaronni
Re: Ciclo-foto reportage
sei un personaggio!
la prossima volta che faccio un giro con annessa salita interessante qualche scatto lo faccio anche io...
avrei voglia di andare a rifare il Baremone sabato...salita sconosciuta ai più ma assurdamente bella e dura...vediamo come si mette il meteo e come sarà messa la strada
la prossima volta che faccio un giro con annessa salita interessante qualche scatto lo faccio anche io...
avrei voglia di andare a rifare il Baremone sabato...salita sconosciuta ai più ma assurdamente bella e dura...vediamo come si mette il meteo e come sarà messa la strada
"Vai Marco, o salti tu, o salta lui...è saltato lui"
Marco Pantani, Montecampione 1998
Monsieur Kobram
Marco Pantani, Montecampione 1998
Monsieur Kobram
Re: Ciclo-foto reportage
bravo Nicker, reportage bello e divertente! ...mi hai fatto ridere con la storia del cellulare!!
Re: Ciclo-foto reportage
Mi ero dimenticato di fare i complimenti a Nicker!!! Che bei posti!! E pure un racconto divertente... bravo!!
Re: Ciclo-foto reportage
Grazie per i complimenti . Mi sono proprio divertito quel giorno...
"Il bene si fa ma non si dice e sfruttare le disgrazie degli altri per farsi belli è da vigliacchi"