Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bici

Per raccontare le proprie avventure in bici, le uscite, gli allenamenti, le gare amatoriali e le gran fondo
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Molto interessante contributo: un minidocumentario sulla storia delle piste ciclabili in Olanda.

http://bicisnob.wordpress.com/2012/02/2 ... he-rabbia/

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2°: riflettere
3°: imparare
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Laura Grazioli
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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RCS ha organizzato per venerdì mattina a Milano una tavola rotonda sul tema #salvaiciclisti, parteciperò e poi vi farò sapere i contenuti :)


Un uomo comincerà a comportarsi in maniera ragionevole solo quando avrà esaurito ogni altra possibile soluzione
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cauz.
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Laura Grazioli ha scritto:RCS ha organizzato per venerdì mattina a Milano una tavola rotonda sul tema #salvaiciclisti, parteciperò e poi vi farò sapere i contenuti :)
eccola qui:
http://www.ciclobby.it/ciclobby/index.php?section=29

se riesco a liberarmi da un altro maledetto convegno, ci sarò anch'io.

il giorno dopo si parlera' nuovamente di ciclisti in strada al Traffic Camp indetto dal comune di milano
http://trafficcamp.eventbrite.com/
(li' ovviamente scappero' alle 13 che nel pomeriggio c'e' qualcosa di piu' importante... :drool:)


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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ottimo articolo, laura, grazie mille :)
http://www.cicloweb.it/articolo/2012/03 ... u-d-attual

ti faccio solo una piccola correzione, perche' e' un caso in cui la sostanza travalica la forma: mary bowers, la giornalista del times il cui incidente ha avviato tutta questa campagna, non e' morta. "fortunatamente" è "solo" in coma.

ps- alla tavola rotonda di RCS non sono riuscito ad incrociarti, mi han detto che eri appena andata via... e c'era il buffet che incombeva :cincin: , oltre che un sacco di gente a cui rompere le scatole per divulgare questa campagna... :diavoletto:


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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venite a roma ragazzi, e' importante.
si stanno costruendo dei gruppi in giro per l'italia per fare comitive e risparmiare sul viaggio, possibilmente portandosi dietro la bici.


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Raf Benson
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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cauz. ha scritto: venite a roma ragazzi, e' importante.
si stanno costruendo dei gruppi in giro per l'italia per fare comitive e risparmiare sul viaggio, possibilmente portandosi dietro la bici.
Riprendo il post di cauz. per ricordare a tutti i ciclowebbisti, che sicuramente hanno a cuore questo tema, che il 28 aprile si avvicina e si terrà a Roma una manifestazione a cui è importante che la partecipazione sia la più grande possibile.
Per chiedere più sicurezza sulle strade e città a misura d'uomo.
Per provare a lasciare il segno nell'opinione pubblica e nei media e di conseguenza fare in modo che la mobilità sostenibile sia un'argomento che abbia sempre più "appeal" anche per chi ci amministra.
Per provare a cambiare la cultura di un paese che è indietro anni luce (purtroppo non solo su questo tema...).
Perché non è accettabile per un paese civile che ogni tre giorni due persone vengano uccise (queste sono purtroppo le tristi statistiche) mentre si recano al lavoro, a fare la spesa o' a passeggio con la propria bicicletta.
Perché vogliamo che i nostri figli crescano in città dove andare a scuola in bicicletta sia la normalità e non una folle incoscienza.

Immagine

per info qui:
http://www.salvaiciclisti.it/manifestaz ... 28-aprile/
http://www.facebook.com/groups/salvaiciclisti/


La bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all'aeroplano: essa riduce al minimo il contatto con la terra, e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare. Mauro Parrini
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Giornata da pelle d'oca quest'oggi a roma con 50'000 persone in strada per #salvaiciclisti...
Racconti tra un paio di giorni, quando saró a casa con un pc :)


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Caparezza con la maglietta Salvaiciclisti sul palco del I maggio a Roma :clap: :unzunz: :cincin:


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Chissà come cazz.o fa a pedalare con il casco :D


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cauz.
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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cauz. ha scritto:Giornata da pelle d'oca quest'oggi a roma con 50'000 persone in strada per #salvaiciclisti...
Racconti tra un paio di giorni, quando saró a casa con un pc :)
un piccolo, personalissimo, racconto della giornata del 28 aprile con #salvaiciclisti a roma :)
http://confindustrial.noblogs.org/salva ... ti-futuro/


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Bello, anche se la cronosquadre d'apertura del Giro è una licenza poetica! :D
Un appunto a proposito della manifestazione e del trattamento a essa riservato dai media: in particolare mi riferisco alla trasmissione "In onda", su La7 (programma di approfondimento giornalistico post-TG, per chi non lo sapesse). Ebbene, qui è stato dato spazio a #salvaiciclisti, però si è generato un dibattito abbastanza stucchevole e pieno di frasi fatte (emblematica "Eh, va bene la bici, ma poi quando piove i bambini a scuola bisogna andare a prenderli in macchina". Luca Telese, giornalista de sinistra. Andiamo bene...) e soprattutto di pericolose uscite dal seminato (con domande tipo "E quindi la Fiat la chiudiamo? E gli operai?").
Credo insomma bisogni fare molta attenzione, focalizzandosi intanto sulle cifre (tremende e incontestabili) e sulla necessità di rendere le città più a misura di bici. In un secondo momento si può puntare più in alto, ma mettendo troppa carne al fuoco si rischia di bruciare tutto.
Mi scuso per le troppe metafore, ma spero che il concetto sia chiaro.


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Intanto il messaggio circola, anche sin troppo :D

www.youtube.com/watch?v=BYfNxHix-vs


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Admin ha scritto:Intanto il messaggio circola, anche sin troppo :D
pure troppo davvero. :hammer:


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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interessante esperimento oggi a roma
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/ ... -34883170/
interessante per i risultati, non tanto per la scoperta dell'acqua calda che la bici in città è almeno il doppio piu' veloce dell'auto, quanto per le differenze irrisorie tra le tre auto con limiti diversi.

che c'entra con "automobilista, rispetta il ciclista"?
provate a pensare di essere investiti da un'auto a 50 o a 30 km/h...


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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A Trento lo fanno da un paio d'anni. Risultato:bici-bus-auto, regolarmente. Molto interessante la differenza minima tra limiti di velocità, concordo.


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Deadnature ha scritto:A Trento lo fanno da un paio d'anni. Risultato:bici-bus-auto, regolarmente. Molto interessante la differenza minima tra limiti di velocità, concordo.
pure a milano, e azzarderei praticamente in qualsiasi altra grande città d'italia.
l'idea che l'auto sia il mezzo piu' rapido per muoversi in città è veramente fuori dal mondo.


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alfiso

Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Youtube #salvaiciclisti
http://video.corriere.it/vai-troppo-pia ... 81876c6256
Grazie a YT la donna in Uk è ricercata dalla yarda scozzese. :)


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desmoblu
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Oggi in pausa pranzo uscita in bici in collina. Un po' di salite, buon ritmo, non una nuvola, gran divertimento. Sulla penultima discesa verso Torino c'era un'immissione da destra (ovviamente con obbligo di dare la precedenza, era una stradina), e un vecchio con panda rossa. Io stavo scendendo intorno ai 56-60 all'ora, lo vedo, lui mi vede e... si immette, piano piano, così. Io non ho frenato, ero una decina di metri indietro e l'ho semplicemente affiancato invadendo l'altra corsia (fortunatamente non salive nessuno).
Ho scosso la testa (ero imbestialito), ho sorriso, ho fatto l'ok col pollice e gli ho stampato un bel "VECCHIO DI MERDA".


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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desmoblu ha scritto:Ho scosso la testa (ero imbestialito), ho sorriso, ho fatto l'ok col pollice e gli ho stampato un bel "VECCHIO DI MERDA".
ed oggi a distanza di qualche ora ne vai fiero?

te lo chiedo perchè spesso rifletto su episodi simili....
è vero che tu avevi la precedenza, è vero che lui è partito senza rendersi conto di quale potesse essere la tua velocità (non è semplice per bici e moto) però è altrettanto vero che la pelle è tua e che buttarsi a 60 all'ora in discesa in una strada aperta al traffico non è il massimo.

a volte sarebbe meglio regolare la propria velocità in base al mezzo che si guida ed ai possibili pericoli che si possono incontrare.
in macchina ti fermi senza problemi di stabilità in bici rischi di sdraiarti ancora prima di arrivare alla macchina


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robby
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Strong ma che ragionamento è?

OK regolare la velocita, ma 60 all'ora in discesa su strada aperta al traffico pur essendo una bici è una velocità non troppo alta per controllare il tutto entro pochi attimi...se i 60 all'ora li avesse fatti una macchina che differenza c'era? bah, proprio non capisco

episodio di sabato scorso...lo devo raccontare? velocità mia in pianura 25km/h in relax contro vento, dallo stop poco più avanti vedo una volante dei carabinieri e mi dico "ma mica vorranno uscire, così mi metterebbero quasi sotto" morale escono dallo stop e io faccio una brusca frenata ed evito illoro paraurto posteriore per pochi centimetri...in questo caso sono stati stronzi loro (e ho fatto male a mandarli a cagare a voce alta, mi han sentito, guardato dallo specchietto e non hanno risposto...ci mancava anche che accostavano e mi facevano la multa) o coglione io ad andare alla "folle" velocità di 25 all'ora in pianura in strada con traffico aperto?


"Vai Marco, o salti tu, o salta lui...è saltato lui"
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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robby ha scritto:Strong ma che ragionamento è?

OK regolare la velocita, ma 60 all'ora in discesa su strada aperta al traffico pur essendo una bici è una velocità non troppo alta per controllare il tutto entro pochi attimi...se i 60 all'ora li avesse fatti una macchina che differenza c'era? bah, proprio non capisco
è un ragionamento di uno che quando va per strada tiene il cervello in modalità on.
tu dici che 60 all'ora è una "velocità non troppo alta per controllare il tutto"?

io dico che 60 all'ora in bicicletta non sono pochi

tu dici che non c'è differenza tra auto e bici?
prova a verificare lo spazio di frenata e la stabilità del mezzo.


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desmoblu
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Caro Strong, la pendenza su quella strada è elevata, il tratto precedente è pieno di tornanti, quello è un rettilineo che poi spiana. Se permetti su un rettilineo non mi brucio i freni per prevedere quello che può fare un caro anziano signore, frenando dove ho la precedenza (cosa che non avrebbe senso, e tra l'altro potrebbe- questa si- provocare incidenti). Aggiungo che la strada non è trafficata, non ci sono buche e- non essendoci alberi o palazzi- la visibilità è ottima: se andassi "senza prudenza" supererei facilmente i 70, lì.
Mi chiedi se ne vado fiero? Si, lo rifarei.
Quel tizio ha fatto una manovra potenzialmente mortale, e vedendomi. Ha sbagliato a calcolare i tempi? Mi ha visto, ha visto una bici in discesa e non ero affatto distante. Un po' di senso pratico (v. sopra) gli avrebbe suggerito che non stavo viaggiando ai 20 o 30 all'ora (velocità che non tengo nemmeno in pianura), e anche se l'avesse creduto doveva sapere che- dovendo dare la precedenza- gli bastava aspettare qualche secondo senza immettersi ai 20 all'ora (peraltro facendo un ottimo zig-zag tra estrema destra e mezzaria per una cinquantina di metri: eccellente per costringere chiunque sulla corsia opposta, fortunatamente- ripeto- libera).
Mi dovrei vergognare? Secondo me no, secondo me dovrebbe vergognarsi il caro signore.

ps: la bici è un mezzo come tutti gli altri, con doveri ma anche diritti. Io ho diritto di avere la precedenza anche se su due ruote. E se la strada lo permette, e non creo pericolo per me e per gli altri, ho il diritto di scendere ai 50 o ai 60 all'ora facendo semplicemente la mia strada.


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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desmoblu ha scritto:Oggi in pausa pranzo uscita in bici in collina. Un po' di salite, buon ritmo, non una nuvola, gran divertimento. Sulla penultima discesa verso Torino c'era un'immissione da destra (ovviamente con obbligo di dare la precedenza, era una stradina), e un vecchio con panda rossa. Io stavo scendendo intorno ai 56-60 all'ora, lo vedo, lui mi vede e... si immette, piano piano, così. Io non ho frenato, ero una decina di metri indietro e l'ho semplicemente affiancato invadendo l'altra corsia (fortunatamente non salive nessuno).
Ho scosso la testa (ero imbestialito), ho sorriso, ho fatto l'ok col pollice e gli ho stampato un bel "VECCHIO DI MERDA".
La reazione migliore, purtroppo a certe persone la patente andrebbe bruciata perchè non sanno se è giorno o notte (spesso non è manco inciviltà o mancato rispetto del ciclista)...


Se il tuo modo di lavorare è questo qui, compragli un casco a Sgarbozza e fallo fare a lui il Giro, perché io non lo faccio più (P.S.)

'Idea del Forum' per me non vuol dire assolutamente niente. (H.F.)
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Strong ha scritto: è vero che tu avevi la precedenza, è vero che lui è partito senza rendersi conto di quale potesse essere la tua velocità (non è semplice per bici e moto) però è altrettanto vero che la pelle è tua e che buttarsi a 60 all'ora in discesa in una strada aperta al traffico non è il massimo.

a volte sarebbe meglio regolare la propria velocità in base al mezzo che si guida ed ai possibili pericoli che si possono incontrare.
in macchina ti fermi senza problemi di stabilità in bici rischi di sdraiarti ancora prima di arrivare alla macchina
proprio perche' la pelle è suo, secondo me, ha perfettamente ragione a scendere alla velocità che trova più congeniale, anche perche' i limiti di velocità per le biciclette sono gli stessi che per le auto, cosa che gia' di per se' non ha gran senso (vedi sotto).

io credo che per qualsiasi ciclista mediamente esperto non ci siano problemi a fermarsi scendendo a 60 all'ora, non saprei dire la stessa cosa di qualsiasi automobilista, invece, men che meno per quello citato, vista la manovra. perche' qui i torti stanno tutti da una parte solo, e io posso capire le attenuanti ma sono attenuanti che non andrebbero mai prese in considerazione. se l'automobilista non riesce a rendersi conto della velocità del ciclista che scende, considerando la pericolosita' dell'impatto, semplicemente NON parte. non e' possibile partire in base ad una stima di cui si e' incerti quando si sta mettendo a repentaglio la salute di una persona.

comunque concordo con te quando dici che sarebbe meglio regolare la propria velocità in base al mezzo, di fatti sono pienamente convinto che gli automobilisti dovrebbero rallentare drasticamente proprio per i pericoli che possono causare. tu dici che in auto uno si ferma senza problemi di stabilità, verissimo, ma in che spazio?

ieri ho trovato questo schemino qui sotto su facebook... sicuramente i disegnini di bambini felici lo rendono retoricamente insopportabile, ma nella sua semplicità lo trovo chiarissimo.

Immagine


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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cauz. ha scritto:
Strong ha scritto: è vero che tu avevi la precedenza, è vero che lui è partito senza rendersi conto di quale potesse essere la tua velocità (non è semplice per bici e moto) però è altrettanto vero che la pelle è tua e che buttarsi a 60 all'ora in discesa in una strada aperta al traffico non è il massimo.

a volte sarebbe meglio regolare la propria velocità in base al mezzo che si guida ed ai possibili pericoli che si possono incontrare.
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proprio perche' la pelle è suo, secondo me, ha perfettamente ragione a scendere alla velocità che trova più congeniale, anche perche' i limiti di velocità per le biciclette sono gli stessi che per le auto, cosa che gia' di per se' non ha gran senso (vedi sotto).

io credo che per qualsiasi ciclista mediamente esperto non ci siano problemi a fermarsi scendendo a 60 all'ora, non saprei dire la stessa cosa di qualsiasi automobilista, invece, men che meno per quello citato, vista la manovra. perche' qui i torti stanno tutti da una parte solo, e io posso capire le attenuanti ma sono attenuanti che non andrebbero mai prese in considerazione. se l'automobilista non riesce a rendersi conto della velocità del ciclista che scende, considerando la pericolosita' dell'impatto, semplicemente NON parte. non e' possibile partire in base ad una stima di cui si e' incerti quando si sta mettendo a repentaglio la salute di una persona.

comunque concordo con te quando dici che sarebbe meglio regolare la propria velocità in base al mezzo, di fatti sono pienamente convinto che gli automobilisti dovrebbero rallentare drasticamente proprio per i pericoli che possono causare. tu dici che in auto uno si ferma senza problemi di stabilità, verissimo, ma in che spazio?

ieri ho trovato questo schemino qui sotto su facebook... sicuramente i disegnini di bambini felici lo rendono retoricamente insopportabile, ma nella sua semplicità lo trovo chiarissimo.

Immagine
non vado oltre perchè vedo che c'è molta avversità a prescindere nei confronto dell'auto.
ho comunque dei dubbi sul disegnino

30 all'ora - 13 metri????
a 30 all'ora freno e sono fermo

non credi anche tu?
forse conteggia anche i tempi di reazione?


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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No, non è a prescindere: si basa su episodi (e comportamenti) concreti. Troppo spesso gli automobilisti (e attenzione: anch'io lo sono) dimenticano quel retorico "la strada è di tutti". Retorico ma un po' vero.
E allora considerano la strada come terreno per mezzi a motore, e anzi tendono a valutare i motorini al di sotto del maxiscooter come tricicli da superare (ma anche rumorosi, e dannatamente fastidiosi perché si infilano ovunque). Il fatto è che una bicicletta ha lo stesso diritto di prendersi una precedenza di un'auto, anche se non ha motore, anche se tendenzialmente più lenta (tendenzialmente: perché le statistiche dicono che la velocità media delle automobili nelle città italiane è di 15 km/h). E poi c'è quel fatto che- a parità di diritti- i veicoli a motore sono più sicuri per il conducente che per altri mezzi e persone sulla strada (in ordine di squilibrio sicurezza conducente/entità del danno su terzi: motorino-moto-auto-furgone- suv-autobus-camion), per cui l'attenzione dovrebbe crescere con la pericolosità del mezzo che si guida. Pericolosità per gli altri, ovvio. Ricordo un signore che alla radio diceva: "mia moglie non è tanto brava a guidare e accompagna lei i figli a scuole, per questo le ho comprato un suv"...
Se vuoi ti racconto un episodio: quand'ero bambino, ad una delle prime rotonde che vedevo non ho dato la precedenza. Credevo di poter passare tranquillo con la mia bmx bianca e azzurra, ma non era così. Arrivava un'utilitaria- veloce, è vero, ma anche fosse stata sopra i limiti aveva la precedenza. La ragazza alla guida fece una frenata molto lunga con gran stridore di gomme, e riuscì ad evitarmi. Poi scese dalla macchina in preda a una specie di crisi isterica.
Aveva tutte le ragioni lei, posso dirlo tranquillamente. Da allora qualcosina l'ho imparata, e per questo parlo anche di 'doveri' di pedoni e ciclisti (e ad esempio sono tendenzialmente contrario alla proposta di permettere la circolazione contromano alle biciclette, mi pare l'abbiano fatta in Emilia o Veneto); per questo sono il primo ad arrabbiarsi quando vedo ciclisti che fanno cose tendenzialmente pericolose per se' e per gli altri: girare in tripla fila impedendo il sorpasso, girare senza casco (se non si va semplicemente a comprare il pane ma si pedala sopra ai 30 all'ora), pedalare al centro della strada e con traiettorie malferme soprattutto in curva (specialità di anziani/e), scendere alla bersagliera in mezzo al traffico (a che CACCHIO serve, caro signore?), viaggiare sui marciapiedi senza saper controllare più che bene la bici ma in compenso scampanellando per far spostare i pedoni etc etc.

IL concetto di base è che la strada è di tutti, e per questo sono contrario alle piste ciclabili.

ps: credo che la tabella tenga anche conto dei tempi di reazione, ma considera che- a parità di velocità- un corpo più pesante decelera e si arresta in uno spazio maggiore.


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Strong, mi pare chiaro che vengano conteggiati anche i tempi di reazione. A 30 km/h, secondo la tabella, ci vuole un secondo e mezzo per fermarsi. Mi sembra una stima realistica.


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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In Europa abbiamo spesso l'idea di un Sudamerica arretrato ed incivile, caotico, dove vige la legge della giungla.
La potenza della rete e la condivisione di nuove sensibilità sta radicalmente soppiantando tutti i vecchi luoghi comuni.
Eccone un esempio circa un argomento a noi familiare: una campagna di "pubblicità progresso" in Venezuela:

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Principe

Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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alfiso ha scritto:In Europa abbiamo spesso l'idea di un Sudamerica arretrato ed incivile, caotico, dove vige la legge della giungla.
La potenza della rete e la condivisione di nuove sensibilità sta radicalmente soppiantando tutti i vecchi luoghi comuni.
Eccone un esempio circa un argomento a noi familiare: una campagna di "pubblicità progresso" in Venezuela:

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Sì, tutti a scuola di democrazia e diritti civili da Chavez... :muro: Va bene che pure con noi, con Monti, non possiamo dare lezioni a nessuno... però un minimo di contegno, Alfiso...


alfiso

Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Che palle. Manco mi era passato per l'anticamera del cervello. Tu sei malato. :febbre: Curati!
Peraltro ho trovato l'immagine in un sito che parlava di pubblicità e di come si evolve nel mondo, aldilà di ogni discorso politico.

Ps. La mucca pazza è ancora in giro :D


Principe

Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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alfiso ha scritto:Che palle. Manco mi era passato per l'anticamera del cervello. Tu sei malato. :febbre: Curati!
Peraltro ho trovato l'immagine in un sito che parlava di pubblicità e di come si evolve nel mondo, aldilà di ogni discorso politico.

Ps. La mucca pazza è ancora in giro :D
Le strade del Venezuela sono uno dei posti più pericolosi del mondo... per i ciclisti gli autobus sono l'ultimo dei problemi... a Caracas ti ammazzano per le sigarette... figuriamoci se vedono una bici... del resto, il comunismo, ovunque ha governato, ha portato soltanto terrore, miseria e morte.


alfiso

Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Nient de fa! La Vache Folle comuniste

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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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in sudamerica si stanno facendo un sacco di esperimenti interessanti sulla viabilita'.
al di la' del venezuela (le cui strade a me non sono sembrate cosi' pericolose, claudio, molto meno che in messico ad esempio), il lavoro migliore in assoluto lo sta facendo bogotà, in colombia, la cui municipalità ha accettato la sfida di trasformare una megalopoli tramite il trasporto sostenibile. i progressi sono gia' impressionanti, cercateli in rete, dovuti in buona parte al lavoro del grandissimo sindaco peñalosa, uno che pagherei oro per averlo dalle nostre parti...
il primo passo e' stato disarmante nella sua semplicità: non ci sono soldi per costruire metropolitane? be', chiudiamo le strade e lasciamole agli autobus.
http://www.tipimetropolitani.it/le-citt ... mondo.html


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Dalla ridente Danimarca, nuove idee di mobilità: qui in Italia si fatica ad avere le piste ciclabili, lì a Copenhagen si pensa a delle "autostrade" per biciclette.

http://video.nytimes.com/video/2012/07/ ... ref=europe
(In inglese ma abbastanza comprensibile).


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Io continuo ad essere profondamente contrario alle piste ciclabili..


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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desmoblu ha scritto:Io continuo ad essere profondamente contrario alle piste ciclabili..
Scena: stamattina ero in bici da passeggio,decido di imboccare la pista ciclabile (che rifuggo come la peste quando sto in bdc),arrivo in prossimità di un tizio che faceva jogging (sulla pista CICLABILE) e nell'esatto momento in cui lo vado x superare... il bruto si gira dal mio lato e lascia partire uno sputazzo epico,dritto sul mio braccio. Sì poi s'è scusato,ma le scuse non puliscono la lordura.

In generale non sopporto le piste ciclabili x la varietà di utenti (o utonti) che le popolano:dai bambini che zigzagano senza pietà,alle donne che sembra che guidino un transatlantico,ai vecchi che si prendono paura di ogni minimo movimento. Per non parlare di chi ci porta a spasso i cani...
Un pericolo continuo.


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desmoblu
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Piccolo intervento altrove (il blog/twitter)

30eLode
Siamo sicuri che mettere i limiti di velocità (per i mezzi motorizzati) a 30 km/h possa salvare i ciclisti?
Io credo di no: un automobilista costretto a viaggiare a bassa velocità cercherà di scattare ai semafori, accelerare e così via. E sono proprio le accelerazioni, le rotonde dove tutti vogliono passare, i semafori col giallo che sterminano i ciclisti. Un automobilista costretto ai trenta all'ora sarà "in giallo" perenne, più irritabile, più esasperato. In una parola: pericoloso.
Per migliorare le condizioni dei ciclisti urbani sarebbero altre le cose da fare: migliorare le strade, risolvere i problemi di viabilità, studiare incroci e rotatorie calandosi anche nell'ottica del ciclista e del pedone. Risolvere la questione "binario-del-tram", pericolo assoluto nelle città più popolose. O ancora: l'illuminazione, il trasporto pubblico...
Portare i limiti di velocità ai 30 km/h non risolverebbe invece nulla, a parità di traffico: ci sarebbero solo code più lunghe ai semafori, e maggiore sarebbe la voglia di scattare, avvantaggiarsi anche solo di 5 metri. Immaginate l'impiegato in ritardo, o il corriere espresso che deve ancora consegnare 12 colli, che dovrebbero viaggiare tra i 50 e i 70 e invece si trovano ai 25. Immaginate voi, in bici, costretti a viaggiare ai 10 all'ora per un motivo 'altro', imposto, calato dall'alto. Non lo so, una coda, strada con buche o dissestata, un corteo. Non vi viene spontaneo viaggiare ai 20 o 30, appena possibile? E se siete in ritardo, soprattutto..
Non bisogna cadere nella contraddizione di certo femminismo anni '70, che per chiedere la sacrosanta parità dei diritti tra uomo e donna (e sconfiggere il maschilismo dominante) assumeva posizioni speculari e assolute.
Dobbiamo volere strade più funzionali per tutti, anche per i ciclisti. Anzi, soprattutto per noi ciclisti, e per i pedoni, vale a dire per le categorie più deboli. Ma senza discriminare o danneggiare nessuno, perché ne sappiamo qualcosa di discriminazioni.

Sulle piste ciclabili.
Contrario, senza appello.
Le piste ciclabili si dividono in due tipi: quelle finte, posticce, ricavate in mezzo metro di asfalto foracchiato, e quelle vere, costruite come si deve, larghe e senza auto parcheggiate, magari addirittura isolate dalla sede stradale.
Va da sé che le piste "del tipo A" sono le più dannose (e purtroppo le più diffuse). Sono in realtà gimkane verniciate di bianco e rosso, spesso nemmeno sufficienti al passaggio di due bici affiancate.. e naturalmente a doppio senso, e quindi fonte di rallentamenti, incidenti più o meno significanti e così via. Sono adatte all'anziano che va a comprare il pane ma non servono minimamente per una mobilità reale su due ruote. In più sono costellate di pali e paletti, e spesso invase da auto parcheggiate, cassonetti e così via.
Ma anche le piste del secondo tipo sono controproducenti. Certo, sono sicure. Belle. Comode. Ci si può viaggiare affiancati, perché spesso sono larghe quanto una corsia intera. Ma sono una ghettizzazione del ciclista, un modo per isolarlo dalla strada o- dall'altro punto di vista- liberare le strade dai ciclisti e riservarle alle auto. Che è una cosa diseducativa e pericolosa, il contrario esatto di quel concetto- "la strada è di tutti"- che dovrebbe valere sempre in un Paese vagamente civile.
Aggiungiamo un elemento: in presenza di piste ciclabili il ciclista è obbligato a utilizzarle, e se non lo fa il rischio è suo. In concreto: se pedalate normalmente per strada, come è vostro diritto, e un'auto non rispetta la precedenza e vi falcia ai 40km/h con limite dei 30, e se c'è una pista ciclabile nei paraggi...beh, la responsabilità è vostra. Sto parlando in termini di codice, in termini assicurativi. È corretto? No.
Non è corretto con una pista ciclabile di tipo B, e tantomeno lo è se l'alternativa alla strada è una "pista" che in realtà è una serie di buche, rattoppi, tombini e altri ciclisti che ti rallentano. Purtroppo nelle città (soprattutto con un'urbanistica e una viabilità consolidate e non modificabili, come nei centri storici aperti alle auto) il 90% delle ciclabili appartiene a questo tipo. E allora perché devo viaggiare male, fermarmi ogni 30 secondi, percorrere un chilometro dietro un anziano che tentenna ai 13 km/h? Il mio diritto è viaggiare in sicurezza, rispettando il codice, ma al meglio delle mie possibilità. Viaggiare normalmente, insomma, senza menomazioni o limitazioni. Prendo la strada, come è mio diritto. Pedalo ai 30, 35 all'ora. Ma qui m'investono, e ho ancora torto..
Le piste ciclabili, di tipo A o di tipo B che siano, sono di fatto una ghettizzazione. Sono utilissime per i soggetti più vulnerabili (il bambino che sta imparando ad andare in bici, il ragazzino che non fa attenzione alle auto, l'anziano che fa compere, la persona a mobilità limitata..) ma non possono essere imposte a tutti i ciclisti. Perché la vera civiltà è capire che la strada è di tutti.
Inoltre: le piste, di tipo A o di tipo B, sono indirettamente molto pericolose. Mi è capitato di viaggiare con un amico lungo una strada male illuminata, di sera. Il mio amico guidava forte, e io- da ciclista, e da conoscitore delle abitudini topografiche dei ciclisti- gli ho detto di rallentare "perché ci può essere gente in bici". E lui: "No! Laggiù c'è la ciclabile, i ciclisti VANNO laggiù".
Errore, ghettizzazione e così via.
Non obblighiamoci ad usare le ciclabili: la vera civiltà è avere strade per tutti e persone- siano automobilisti, motociclisti, camionisti, ma anche pedoni e ciclisti- che sappiano condividerle.
ps: lungo le strade, in Francia, ci sono pannelli luminosi che- invece di fornire informazioni a caso- lampeggiano un bel "Autos e velos partagent la route". Gli automobilisti e i ciclisti condividono la strada.
E secondo me è una cosa molto bella.


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Deadnature
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

Messaggio da leggere da Deadnature »

Segnalo questo articolo che mi ha molto infastidito, un modo di blandire una certa tipologia di lettori davvero sgradevole.
http://www.ladige.it/articoli/2012/09/0 ... e-corso-30
Qualcuno dei più attivi in #salvaiciclisti mi saprebbe linkare una fonte che confermi ciò di cui sono ragionevolmente sicuro, ossia che passare dai 50 ai 30 non rallenta affatto la circolazione e al contempo rende le strade più sicure? Grazie!


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EugeRambler
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Torino ha molti grandi viali e di conseguenza controviali.
Su molti viali è vietata la circolazione delle biciclette, che quindi sono obbligate a circolare sul controviale. Dov'è il problema?
Sul controviale, che ha una sola direzione di marcia, ci sono macchine parcheggiate a destra e sinistra. Solitamente a sinistra a lisca di pesce, e a destra in direzione di marcia. Quindi da destra ti aprono le portiere o escono disinvoltamente dal posteggio, mentre da sinistra fanno retro senza guardare. In più ci sono gli incrochi con le vie traverse.
Sul corso invece solitamente la velocità delle automobili è maggiore, ma la strada sgombra da pericoli e con incroci quasi assenti.

Dov'è, quindi, il pericolo maggiore? :old:


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desmoblu
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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

Messaggio da leggere da desmoblu »

Beh, certo che passando dai 50 ai 30 la congestione aumenta. Se un verde al semaforo dura 30 secondi e percorri il tratto di strada precedente (diciamo 1000m) ai 50 km/h, ci metterai esattamente 1,2', e cioè 72 secondi. E quindi -a velocità di crociera- le auto comprese nei 400 m prima del semaforo, all'incirca. Considerando una media di 4,5 m/auto+ distanze di sicurezza, una quarantina scarsa di auto.
Vuol dire che, se consideriamo una partenza da fermo (0-50 km/h, passiamo dal rosso al verde) l'accelerazione e le distanze di sicurezza, solo le auto nei primi 150/200 metri riusciranno a passare. E cioé: una ventina di auto, la metà. Le altre rimarranno in coda.
Questo dato non cambia molto con un semaforo rosso, perché non c'è grande differenza tra accelerare ai 50 o ai 30. Ma cambia moltissimo se il semaforo è verde: le auto che "prenderanno" il verde saranno all'incirca 25. Le altre 15 beccheranno il giallo o il rosso.
Ecco, il giallo: un automobilista che si ritrova in ritardo, stressato dal traffico, si ferma al giallo? No. Anzi, spesso passa col rosso.
E sono queste le situazioni più difficili per i ciclisti. I gialli e i rossi non rispettati, le rotatorie "alla va o la spacca" o alla "tanto ci passo", i telefonini. E poi le rotaie del tram, le buche, i tombini, l'illuminazione inesistente o insufficiente.
E sono tutte cose che non verrebbero risolte dal passaggio 50-30, anzi alcune verrebbero esasperate (gialli/rossi, rotatorie etc).
"Piove piove il nano non si muove e tutti si trasformano in guidatori stanchi/
guidatori funky/
fanculo a tutti quanti..."
e
"riparto di scatto/ investo un gatto/ non l'ho fatto /apposta". (vedi gli esempi postati da Euge)
La cosa migliore non è imporre misure drastiche e improponibili (nelle nostre città), ma migliorare davvero la viabilità, senza squilibri.
Anche perché, per citare due esempi della campagna: a Chambery c'è sì il limite dei 30 (in certe zone), ma Chambery è una città di 60.000 abitanti. Un ventesimo, per dirti, di Torino (o quasi). L'urbanistica è completamente differente, ad esempio fuori dal centro troviamo ampi viali e zone commerciali/residenziali/artigiane e così via. E la mentalità è differente. Calare il modello-Chambery in città già congestionate, ben più grandi, caotiche e...italiane... non sarebbe una mossa vincente, credo.
Secondo esempio: Mirafiori, Torino. Un po' facile, un po' semplice: perché nella zona di cui parlano nel giro di dieci anni c'è stato un calo endemico del traffico, per una serie di motivi (fiat a puŧŧane, metro prolungata fin laggiù etc etc). per forza ci sono meno incidenti, ma così è troppo facile.
Ad esempio si potrebbe vedere cosa succede su cso Moncalieri, un corso a 4 corsie, drittissimo, con pochissimi attraversamenti pedonali. Hanno messo il limite dei 50 e gli autovelox (follia, in quel tratto: le auto potrebbero viaggiare benissimo ai 70). Risultato? Prima e dopo i velox registriamo ottime velocità di punta, potenti decelerazioni prima e accelerazioni poi (tutte cose che ovviamente aumentano la sicurezza, per qualunque mezzo motorizzato o meno).. la gente che potrebbe impiegare 8/10 minuti per coprire l'intero corso si trova rallentata nel mezzo, e cerca di recuperare prima e dopo (tipo il curvone prima di Moncalé). Gente che deve fare consegne, gente in ritaro, impiegati che forse dovranno percorrere mezza Torino per arrivare al lavoro..
Ora mettiamo un bel 30 km/h anche qui..

No, le strade da percorrere sono altre.


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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D'accordissimo, per due ragioni:
- la zona 30 diventerebbe un caos infernale di automobili che viaggiano più o meno alla stessa velocità della bici, a quel punto sorpassare costantemente a destra sarebbe rischioso, fare zig-zag per passare a sinistra anche;
- visto che in Italia gli 'unici modi per far rispettare le regole automobilistiche sono
1) dare certezza della sanzione (vedi velox fissi);
2) costrizione "fisica" al rispetto del limite;
e considerato che installare una marea di velox nelle zone 30 mi sembra sinceramente impraticabile, la probabile conseguenza potrebbe essere il proliferare di dossi che romperebbero solamente i coglioni, in senso figurato e non (soprattutto se non si ha l'accortezza di alzare un po' il culo dalla sella).


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

Messaggio da leggere da Deadnature »

Ok, ma Rovereto non è Torino, per prendere l'esempio di desmo non ci sarà mai un chilometro tra un semaforo e l'altro. :) Io resto dell'idea che per città di piccole dimensioni e in zone prettamente urbane (cioè non vialoni, per intenderci, ma classica strada a senso unico-doppio senso) i 30 possano essere un bell'aiuto senza intralciare la circolazione.
P.S: resta chiaramente immutata la stima per chiunque citi EelST.


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

Messaggio da leggere da desmoblu »

Beh, quello del km era un esempio 'standard' (in realtà era più facile per i calcoli, cifra tonda...). Anche a Torino i corsi con 1 semaforo/km sono ben pochi.
Naturalmente se i semafori sono ogni 500 m puoi con buona approssimazione dimezzare le auto che passeranno col verde o riusciranno ad attraversare l'incrocio subito dopo il rosso.. Insomma: in assenza di grandi viali peggio ancora. E questo ci suggerisce che i problemi, in realtà, sono legati alla viabilità e non alla velocità di uno specifico mezzo.
Anzi, sono d'accordissimo con Euge: se già adesso cristono quando mi trovo a dover scavalcare una coda di auto (slalom tra auto e auto in movimento e decelerazione variabile, passo a destra o a sinistra? quello davanti sta in centro, quello dopo tutto a destra, lì buca lì tombino lì auto di nuovo tutta a destra..), mi immagino cosa succederà con code più lunghe e frequenti, e auto ancora più lente. Si dice fino alla nausea che in città le bici sono più veloci delle auto...se rallentiamo ancora le auto, rallenteremo QUALUNQUE cosa.
Questo senza contare gli altri discorsi (rotatorie, giallo/rosso, buche, rotaie, incroci ad minchiam..)


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Brutte notizie.
La Cassazione ha ritenuto non risarcibile dall'INAIL l'infortunio in bici nel tratto casa-posto di lavoro se sullo stesso tratto c'è un mezzo pubblico.
Qui il link :
http://www3.lastampa.it/i-tuoi-diritti/ ... tp/469097/
:angry:


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

Messaggio da leggere da desmoblu »

Come a dire: se c'è un autobus sei costretto prenderlo.
Oltre che contro il buon senso, e contraria alla nuova sensibilità 'smart' o 'ambientalista' che fortunatamente sta prendendo piede nei cd. "paesi avanzati", questa decisione mi sembra palesemente incostituzionale.


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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streaming degli stati generali della bicicletta
http://www.amicoinviaggio.it/


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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si stanno moltiplicando le iniziative contro gli omicidi di ciclisti (e pedoni) dopo l'ultima, assurda, morte della ragazza 17enne ammazzata in lombardia la scorsa domenica.
venerdi' sono previsti appuntamenti in diverse città d'italia:
http://www.salvaiciclisti.it/blog/2012/ ... KQhshIR_fc


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Re: Automobilista, rispetta il ciclista: la sicurezza in bic

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Sulla sicurezza in bici seguo da mesi su twitter la campagna #salvaiciclisti e mi trovo in totale accordo con quanti hanno criticato Di Luca e Cipollini per la foto di questa mattina sulla Gazzetta dello Sport, in cui guidano un drappello di Vip in una manifestazione ciclistica collaterale alla Granfondo Giro, negli USA.
Come si può vedere, i due citati allegramente guidano il gruppo senza casco.
Ritengo dovere di ogni cicloamatore portare il casco (se vi fate male o vi investono e siete senza le assicurazioni vedrete come si comportano!) durante gli allenamenti e ritengo che i ciclisti più in mostra debbano dare il buon esempio.
Faccio notare che anche Michele Bartoli ha duramente criticato Cipo e Di Luca per quella foto, parlando chiaramente di necessità di essere di esempio per i più giovani.


Twitter @PassodellaCisa
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