Uno ce lo mette l'impegno, la fatica, i soldi, e il tempo. Ma contro la sfiga non ce nulla da fare.
Dopo mesi di allenamenti, pause pranzo passate in bici e sacrifici...è scritto: domenica si fa la gf Frw a Ravenna.
Il tutto non parte sotto i migliori auspici: nonostante la gamba e il peso siano fenomenali, il giorno prima devo andar in emilia per un funerale. Quindi programmiamo di partire sabato mattina dalle Marche direzione Emilia, quindi funerale, sgambatina pomeridiana, e poi ancora in macchina direzione Ravenna, cena-letto e corsa.
Sti cazzi.
Il mattino di sabato, appena chiusa la porta, ci accorgiamo che abbiamo lasciato le chiavi attaccate da dentro. La prospettiva è quella di chiamare i pompieri una volta rincasati domenica sera. Insomma, chi male inizia è già a metà dell'opera.
Dopo la cerimonia, mi cambio, inforco la bici e si parte per un giretto. Le sensazioni però sono strane: il deragliatore non funzione (e avevo fatto mettere a posto tutto il giorno prima) e la moltiplica 'gira storta'. Insomma, sento puzza di danno al movimento centrale. Intanto inizia a diluviare.
Finito il giretto con le preoccupazioni che salgono, carico la bici in macchina e si inizia a vagare per la città nella speranza di trovare un ciclista aperto. Finalmente ne troviamo uno (non so voi, ma un meccanico dall'accento del topo della pubblicità del parmigiano reggiano non mi ispira fiducia) che mi da un occhio. Diagnosi: movimento centrale grippato (non sarà mica lo sgrassatore della sera prima?!). Il tipo, o il topo, dice che ne ha un altro, usato (in realtà, pronto per buttarlo via), e che solo per una gara potrebbe andare. Ok, me lo monta, esco dal negozio, provo a girare i pedali e sono duri come la roccia. Chiamo di corsa il mio meccanico che mi dice che si potrebbe provare ad allentare un po' il bullone che tiene le pedivelle assieme. Ma è un'operazione delicata e rischiosa.
Ora c'è da trovare una 8 esagonale quindi vado da Panorama, punto la corsia ferramenta, becco l'addetto intento a sistemare gli scaffali e gli chiedo se hanno sta maledetta chiave. Il tipo alza la testa. E' il primo coinquilino-matto della prima casa universitaria di quasi 10 anni fa, già allora fuoricorso decennale e psicopatico da paura. Al che con la voce tra lo stridulo e il nasale mi fa: "ahhhh, chi si rivede, eh! ti è proprio andata male, qui al panorama non ce le abbiamo, ahahah".
Giro e tacchi ed inizio a chiedermi chi me lo abbia fatto fare di (ri)darmi al ciclismo.
Alla fine si riesce a rimediare di riffa e di raffa sta chiave. Autostrada direzione Ravenna.
Verso Bologna chiamiamo un bed&breakfast e ci risponde una tipo dall'aria inquietante....presentimento che verrà confermato quando dopo 2 ore quando arriveremo a destinazione. E' lei, Misery di Misery non deve morire, in una cascina in campagna praticamente abbandonata...con blackout della corrente appena entrati in camera.non scherzo.
Cmq ci vuole questo e altro per scoraggiarmi. Vado al villaggio di partenza, nel mentre incrocio pure Bugno (mi ero illuso che forse la fortuna stesse girando. No: tra Bugno e il fattore culo non vi è alcuna correlazione), mi iscrivo e chiedo di un meccanico. Ovviamente, il meccanico non c'è, e apprendo pure che mi toccherà partire in 1000esima posizione.
Vado a letto stanco morto dopo aver provato ad allentare sta cazzo di pedivella. La vedo grigia ma confido nel meccanico.Male
Il mattino son al villaggio di partenza alle 7.15, praticmanete il primo e aspetto il tipo, quando mi vedo comparire davanti un incrocio tra cristian de sica e il cumenda milanese dei film dei vanzina degli anni '80 con occhiali a specchio nonostante il tempo di merda. Lui, dovrebbe mettermi a posto la bici.
Da un giro di chiave al movimento centrale e mi dice: "vai tranquillo, per oggi regge."
Niente, la tento. Mi vesto la provo un attimo, provo a infilarmi nelle griglie davanti ma nada, non si passa. Quidni mi tocca partire da in fondo all'ultima griglia. Finalmente, dopo 3 o 4 minuti dal primo, partiamo anche noi. I primi 30 km a 55 all'ora, cercando di risalire. Quando pensavo di avercela fatta,alzo la testa e a 300 mt vedo il gruppo dei buoni di circa 200 persone. Nel mio gruppo, tutti cotti. Proviamo allora il tutto per tutto. altri 5 km a tutta e in un gruppetto di 10 riusciamo miracolosamente a rientrare, risalgo il gruppo e mi metto in 30 esima posizione cercando di non prendere nemmeno un filo d'aria.
Ormai mancano meno di 10 km alla prima salita. Le gambe sono già un po' cottarelle e cerco solo di recuperare.
Imbocco la salita in 10ecima posizione e nonostante la fatica scollino davanti e forse forse...Macchè, quand'è il momento di buttar su il 53 sul falsopiano, il deragliatore non porta su la catena perchè il moviemnto centrale ha iniziato a smollarsi, e la pedivella si è spostata verso l'esterno. In pratica, scollino con la mano sinistra che tiro il filo del deragliatore per far salire la catena, con il gruppetto di testa che prende un po' di margine. Bestemmio un po' ma finalmente il falsopiano (fatto in pratica a 140 pedalate al minuto) finisce e inizia la discesa (bagnata), nella quale rischio un bel po' per recuperare il distacco preso sul falsopiano. Arriviamo all'imbocco della II salita e appena mi alzo sui pedali...trak, mi si apre il movimento centrale, con una pedivella che mi rimane a penzoloni attaccata al pedale.
Alzo la testa, sconsolato, e vedo un cartello: Predappio. Porco....
Alla fine trovo una macchina che mi da un passaggio e torno al ritrovo, con la mia ragazza che a momenti viene menata dalle tipe dell'organizzazione stanche delle sue richieste di informazione sul mio conto.
Che dire? 'na chiavica di weekend: 800 km in macchina, funerale, movimenti centrali rotti, maniaci incontrati, pioggia, fatica, attraversamento di località allucinanti, gianni bugno, e non ho nemmeno finito la corsa.
Però mi sono divertito
ps: Finita la corsa, incontro il meccanico di vacanze di natale '83 e mi fa: eh, te lo avevo detto che rimanevi a piedi