Re: Il Doping nel ciclismo attuale
Inviato: giovedì 27 giugno 2019, 20:20
Tutto sommato più onorevole uscire di scena in questo modo
el_condor ha scritto: ↑giovedì 27 giugno 2019, 0:35Conconi fa a pezzi l'altra leggenda metropolitana, quella dell'ematocrito di Pantani dopo Torinocastelli ha scritto: ↑mercoledì 26 giugno 2019, 13:11
questo articolo fa a pezzi la leggenda metropolitana di Verbier..
https://www.tuttobiciweb.it/article/25068
«Aspetta, aspetta. Andiamo in giro in bicicletta, puoi immaginarti subito quanta gente… S’è radunato il mondo intorno. E allora ci siam detti: andiamo su qualche salita e così restiamo da soli. Abbiam fatto così. Li abbiam lasciati indietro tutti. Perché gli amatori sono quel che sono, dai».
- Ah, la ringrazio.
«Perché, tu sei un ciclista amatore?». [sorridiamo]
- Eccerto.
«Va bè. Lui aveva ancora male alle ginocchia, arriviamo in cima alla salita, ho fatto un allungo, è lui restato indietro. Naturalmente lui era all’inizio dell’allenamento, ma posso dire di aver distaccato Pantani in salita! [sorride, nda] Ma lì a Torino gliel’hanno fatta brutta. Proprio brutta. Perché è caduto alla Milano-Torino. Com’è stata che è caduto. La macchina dei vigili gli ha attraversato la strada. La colpa era loro. Pantani viene ricoverato in ospedale. Vanno lì, e l’ematocrito è molto alto. Ma tu non puoi misurare l’ematocrito a uno che ha avuto uno stress bestiale, e che è caduto: non conta niente. Ematocrito alto…».
- Che cosa può influenzare l’ematocrito in quelle circostanze lì?
«L’adrenalina che produci spinge fuori dal circolo tutti i liquidi e nel circolo rimane la parte corpuscolare. Il giorno dopo aveva 23 di ematocrito, ma il valore del giorno dopo non è stato considerato da nessuno. La storia di Marco, brutta, è partita da lì. E poi lui era debole. Era fragile. E si è fatto fregare. Però lui è diventato… Gli hanno fatto il monumento a casa sua. C’è il monumento a Pantani [a Cesenatico]. L’hai visto?»
Maìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 5 luglio 2019, 13:09
Conconi fa a pezzi l'altra leggenda metropolitana, quella dell'ematocrito di Pantani dopo Torino
Il giorno dopo aveva 23 di ematocrito, ma il valore del giorno dopo non è stato considerato da nessuno.
Si ma i primari non fanno leggende metropolitane.nemecsek. ha scritto: ↑sabato 6 luglio 2019, 0:35Maìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 5 luglio 2019, 13:09
Conconi fa a pezzi l'altra leggenda metropolitana, quella dell'ematocrito di Pantani dopo Torino
Il giorno dopo aveva 23 di ematocrito, ma il valore del giorno dopo non è stato considerato da nessuno.
Fu fortunatamente considerato dal Professor Cartasegna, primario del CTO dove era ricoverato Pantani.
Al processo di Rimini, poi, testimoniò il primario ortopedico del Cto di Torino, professor Massimo Cartasegna. La giudice Luisa Del Bianco gli domandò: “È ipotizzabile che qualcuno abbia somministrato Epo a Pantani a insaputa della struttura ospedaliera?”. E lui rispose: “Sì, anche se mi spiace ammetterlo”. Raccontò che due uomini si erano presentati come medici sociali della squadra di Pantani e seguirono minuto per minuto la sua degenza. Dopo l’intervento chirurgico alla gamba, il campione evidenziava “problemi di sangue strani”: dopo il super ematocrito a 60,1 al momento del ricovero e dell’operazione, nei giorni seguenti Pantani iniziò a manifestare una progressiva anemizzazione, cioè un crollo verticale dei globuli rossi e dunque dell’ematocrito, che il 22 ottobre (al quarto giorno in ospedale) era sceso a 20, e il giorno 25 era precipitato a 16. Il valore era talmente preoccupante che Cartasegna domandò ai due medici sociali se Pantani avesse fatto uso di Epo. I due “tergiversarono, non dissero né sì, né no”. La stessa domanda pose a Pantani. E anche lui “non disse né sì né no”. Il 25 ottobre gli fu praticata una trasfusione di due sacche ematiche e “dal giorno dopo migliorò”.
Io credo che in questo caso il doping c'entri davvero poco, se non nulla.Theakston ha scritto: ↑venerdì 5 luglio 2019, 15:10 http://www.cicloweb.it/2019/07/05/ex-pr ... cio-droga/
Brutta notizia sotto l'aspetto umano prima che sportivo.
Ma possibile che quando correva non sia mai stato testato positivo?
Dovrebbe essere ormai il chiaro lo scopo che spinge taluni a scrivere su questo forum. Se il ciclismo e lo sport in generale gli interessassero davvero qualcosa, stai sicuro che i contributi avrebbero l'apprezzamento di buona parte del forum. Ma dato che ciò non avviene, non serve stare troppo a chiedersi il perché. D'altronde chi è interessato a parlare seriamente di Pantani, predilige la sezione del ciclismo pedalato. Chi ne parla qui, ha evidentemente altri interessi.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑sabato 6 luglio 2019, 0:44 Si ma i primari non fanno leggende metropolitane.
La parte da citare rispetto alla leggenda metropolitana però è questa,
"Pantani viene ricoverato in ospedale. Vanno lì, e l’ematocrito è molto alto. Ma tu non puoi misurare l’ematocrito a uno che ha avuto uno stress bestiale, e che è caduto: non conta niente. Ematocrito alto…».
- Che cosa può influenzare l’ematocrito in quelle circostanze lì?
«L’adrenalina che produci spinge fuori dal circolo tutti i liquidi e nel circolo rimane la parte corpuscolare.
Ovvero, Pantani ABITUALMENTE non aveva 60, come in tanti, te incluso, hanno ammiccato.
non sto a sindacare i valori di ematocrito di pantani ma l'assuridtià della vicenda raggiunge vette altissime, italiane.nemecsek. ha scritto: ↑sabato 6 luglio 2019, 0:35Maìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 5 luglio 2019, 13:09
Conconi fa a pezzi l'altra leggenda metropolitana, quella dell'ematocrito di Pantani dopo Torino
Il giorno dopo aveva 23 di ematocrito, ma il valore del giorno dopo non è stato considerato da nessuno.
Fu fortunatamente considerato dal Professor Cartasegna, primario del CTO dove era ricoverato Pantani.
Al processo di Rimini, poi, testimoniò il primario ortopedico del Cto di Torino, professor Massimo Cartasegna. La giudice Luisa Del Bianco gli domandò: “È ipotizzabile che qualcuno abbia somministrato Epo a Pantani a insaputa della struttura ospedaliera?”. E lui rispose: “Sì, anche se mi spiace ammetterlo”. Raccontò che due uomini si erano presentati come medici sociali della squadra di Pantani e seguirono minuto per minuto la sua degenza. Dopo l’intervento chirurgico alla gamba, il campione evidenziava “problemi di sangue strani”: dopo il super ematocrito a 60,1 al momento del ricovero e dell’operazione, nei giorni seguenti Pantani iniziò a manifestare una progressiva anemizzazione, cioè un crollo verticale dei globuli rossi e dunque dell’ematocrito, che il 22 ottobre (al quarto giorno in ospedale) era sceso a 20, e il giorno 25 era precipitato a 16. Il valore era talmente preoccupante che Cartasegna domandò ai due medici sociali se Pantani avesse fatto uso di Epo. I due “tergiversarono, non dissero né sì, né no”. La stessa domanda pose a Pantani. E anche lui “non disse né sì né no”. Il 25 ottobre gli fu praticata una trasfusione di due sacche ematiche e “dal giorno dopo migliorò”.
Infatti il valore medio era 45Maìno della Spinetta ha scritto: ↑sabato 6 luglio 2019, 0:44
Ovvero, Pantani ABITUALMENTE non aveva 60, come in tanti, te incluso, hanno ammiccato.
Gli avvocati di Pantani non citano l'adrenalina.nemecsek. ha scritto: ↑sabato 6 luglio 2019, 10:07Infatti il valore medio era 45Maìno della Spinetta ha scritto: ↑sabato 6 luglio 2019, 0:44
Ovvero, Pantani ABITUALMENTE non aveva 60, come in tanti, te incluso, hanno ammiccato.
Per restare a dati oggettivi e incontrovertibili, gli appassionati delle storia ematologica di Pantani possono leggersi la perizia degli ematologi Gianmartino Benzi e Adriana Ceci, agli atti del processo per frode sportiva
L’indagine e il processo ruotavano attorno alla consulenza tecnica disposta da Guariniello e affidata ai professori Gianmartino Benzi dell’Università di Pavia e Adriana Ceci dell’Università di Genova, due luminari in ematologia nonché consulenti della commissione scientifica antidoping del Coni: un dossier di 58 pagine che ricostruiva minuto per minuto la storia clinica ed ematologica di Pantani. Già nel ’95, quattro anni prima di Madonna di Campiglio, travolto da un’auto mentre correva la Milano-Torino con i colleghi Dall’Oglio e Secchiari e trasportato al Cto del capoluogo piemontese con una gamba fratturata, Pantani aveva – scrivono i due consulenti – “valori ematologici abnormi”: ematocrito al 60.1%, 20,8 gr. per 100 millilitri di emoglobina, 6.690.000 di globuli rossi per millimetro cubo e ferritinemia (quantità di ferro nel sangue) a 1.500 cioè fuori controllo. Valori “anomali e tutti coerenti fra loro”, giustificabili con “un’unica spiegazione: l’assunzione di sostanze atte a sollecitare l’eritropoiesi”. Vale a dire: eritropoietina, l’ormone vietatissimo agli atleti perché ne altera le prestazioni sportive. Dal dossier, che raccoglie centinaia di documenti fra test ed esami clinici dal 1994 al 1999, per lo più condotti dagli stessi medici di Pantani, confrontati con le statistiche e le medie degli altri corridori italiani, emerge un’autentica “prassi del doping”. Dimostrata anche dai valori ematici contenuti nelle cartelle cliniche di un altro ricovero di poco precedente a quello torinese: il 1° maggio 1995 il Pirata era stato investito da un’auto a Rimini mentre si allenava per il Giro d’Italia e gli fu riscontrato un ematocrito del 57%. Poi, quattro anni dopo, il famoso test di Madonna di Campiglio che gli costò l’ultima maglia rosa della sua carriera e ne segnò l’irreversibile declino.
I suoi avvocati, Fernando Santoni e Bruno Guazzaloca, assistiti dall’ematologo bolognese Sante Tura come consulente di parte, spiegarono i suoi clamorosi sbalzi ematici dopo l’incidente alla Milano-Torino con quattro cause “lecite”: 1) le caratteristiche congenite del sangue di Pantani; 2) la sua partecipazione ai Mondiali in Colombia, in altura, dieci giorni prima, l’8 ottobre ’95; 3) la disidratazione dei corridori a fine corsa, cioè al momento dello scontro con l’auto; 4) la scarsa attendibilità degli esami del sangue effettuati al Cto. Ma i consulenti del pm Benzi e Ceci smontarono tutti e quattro i punti. 1) Dal ’94 al ’99 l’emato – crito medio di Pantani era al 45%, solo leggermente più alto di quello medio (44%) degli altri corridori ciclisti, come risulta dai dati ufficiali del Coni e dell’Uci. 2) Dagli studi sui possibili effetti dell’altura, risulta che l’ematocrito può aumentare al massimo di 3 punti, non certo 15, e che gli effetti durano al massimo 4-5 giorni, non 10. E poi, nell’incidente di cinque mesi prima a Rimini, Pantani aveva già un incredibile 57: senz’aver ancora mai visto la Colombia. Dopodiché saltò il Giro d’Italia e a giugno i suoi medici gli riscontrarono un normalissimo 45. 3) L’effetto disidratazione è smentito sia dai dati ematochimici (sodio, potassio e calcio nel sangue) di Pantani il giorno del ricovero, sia dagli “ematocriti del tutto normali” degli altri due ciclisti coinvolti nello stesso incidente: 40,3 per Dall’Oglio, 46,1 per Secchiari. 4) I due professori, dopo aver interrogato insieme al pm i medici e gli infermieri del Cto, e aver esaminato i macchinari utilizzati dall’ospedale torinese, conclusero che “prelievi e analisi furono effettuati a regola d’arte”. E comunque ilCto poteva aver nulla a che fare con gli sbalzi riscontrati prima a Rimini e poi a Campiglio. La conclusione dei professori Benzi e Ceci era dunque impietosa: anche gli altri valori ematologici, “globuli rossi, emoglobina e ferritinemia, sono assolutamente anomali sia per una persona normale, sia per un atleta di alto livello, sia per lo stesso Pantani”con la sua media di 45%. Anche l’overdose di ferro era un altro “elemento coerente”: la spia di un trattamento ripetuto per compensare gli effetti dell’Epo, che aumenta l’emoglobina, ma necessita di robuste quantità di quella sostanza minerale.
La Jumbo ammette l'uso di chetoni che pero' non sono doping. Peccato, era la mia favorita per essere la "seconda".sceriffo ha scritto: ↑lunedì 15 luglio 2019, 13:43 Aicar
https://www.ilmessaggero.it/sport/altri ... 19985.html
be ma sky son anni che li usamarco_graz ha scritto: ↑lunedì 15 luglio 2019, 14:03La Jumbo ammette l'uso di chetoni che pero' non sono doping. Peccato, era la mia favorita per essere la "seconda".sceriffo ha scritto: ↑lunedì 15 luglio 2019, 13:43 Aicar
https://www.ilmessaggero.it/sport/altri ... 19985.html
Non di preciso. I nuotatori a Los Angeles 84 accusarono malesseri, anche se non credo in forma così grave.giorgio ricci ha scritto: ↑mercoledì 17 luglio 2019, 21:12 Grazie.
Ricordi il caso John Franceschi? Fu un incidente simile al caso Riccó?
Ma sai Gianluca, che ci siano molti più paletti rispetto al doping quasi libero degli anni '90 questo è un dato di fatto.Gianluca Avigo - bove ha scritto: ↑sabato 3 agosto 2019, 21:09 Partendo dall'articolo in Home Page "Il cannibalismo tornerà di moda"
Voglio fare una riflessione a voce alta.
Ma non è che la lotta al doping sta funzionando veramente? Mi spiego. Nell'ultimo ventennio abbiamo visto tutti un livellamento verso l'alto delle prestazioni. Tutti andavano forte e cedimenti (bambole) pochi. Non è che ora, grazie appunto a controlli più seri, i fenomeni si distinguono dai buoni ottimi atleti, come capitava anni fa? Insomma con il doping ematico, i fenomeni "veri" erano spariti.
Forse la mia è solo una speranza, ma voglio cominciare a crederci.
conconi diceva che bisognava conoscere la "potenza aerobica" nuotatore per nuotatore.Theakston ha scritto: ↑giovedì 18 luglio 2019, 11:18Non di preciso. I nuotatori a Los Angeles 84 accusarono malesseri, anche se non credo in forma così grave.giorgio ricci ha scritto: ↑mercoledì 17 luglio 2019, 21:12 Grazie.
Ricordi il caso John Franceschi? Fu un incidente simile al caso Riccó?
Ci fu il caso del mezzofondista Fulvio Costa, morto per un' infezione dovuta al morso di un cane, di cui si sospetta fossero in realtà le conseguenze di una trasfusione o una combinazione dei due fattori.
intendevo dire che probabilmente il nuoto è uno sport se si fanno gare mediamente (non me ne intendo) sotto i 10 minuti si va sopra la soglia anaerobica per la totalità della prova.chinaski89 ha scritto: ↑domenica 11 agosto 2019, 10:35 Si minutaggi brevi, ma chiunque abbia praticato nuoto facendo gare o roba del genere sa benissimo che l'ossigenazione è fondamentale. Prova a farti 200m a delfino a tutta, poi mi racconti come arrivi a fiato
Spoiler: nuoto 10 km a settimana e non sono proprio l'ultimo degli scoppiati in acqua, ma se faccio i suddetti 200m delfino a tutta arrivo bello spompato, in primis di fiato
tutti gli sport sono così, compresa l'atletica. E anche nella maratona, dove superi quel minutaggio, siamo su livelli di gestione dello sforzo massimo molto simili ad una cronoscalata lunga. Stesso discorso per ciclismo su pista, ciclocross e MTB (a parte le Marathon)castelli ha scritto: ↑domenica 11 agosto 2019, 10:57intendevo dire che probabilmente il nuoto è uno sport se si fanno gare mediamente (non me ne intendo) sotto i 10 minuti si va sopra la soglia anaerobica per la totalità della prova.chinaski89 ha scritto: ↑domenica 11 agosto 2019, 10:35 Si minutaggi brevi, ma chiunque abbia praticato nuoto facendo gare o roba del genere sa benissimo che l'ossigenazione è fondamentale. Prova a farti 200m a delfino a tutta, poi mi racconti come arrivi a fiato
Spoiler: nuoto 10 km a settimana e non sono proprio l'ultimo degli scoppiati in acqua, ma se faccio i suddetti 200m delfino a tutta arrivo bello spompato, in primis di fiato
volevo dire: ci sono stati sprinter beccati con l'epo (penso a marion jones se non erro). lì venne data la giustificazione che l'epo serve per allenarsi (sopportare i carichi giornalieri) negli atleti che fanno sforzi brevi.herbie ha scritto: ↑martedì 13 agosto 2019, 20:24tutti gli sport sono così, compresa l'atletica. E anche nella maratona, dove superi quel minutaggio, siamo su livelli di gestione dello sforzo massimo molto simili ad una cronoscalata lunga. Stesso discorso per ciclismo su pista, ciclocross e MTB (a parte le Marathon)castelli ha scritto: ↑domenica 11 agosto 2019, 10:57intendevo dire che probabilmente il nuoto è uno sport se si fanno gare mediamente (non me ne intendo) sotto i 10 minuti si va sopra la soglia anaerobica per la totalità della prova.chinaski89 ha scritto: ↑domenica 11 agosto 2019, 10:35 Si minutaggi brevi, ma chiunque abbia praticato nuoto facendo gare o roba del genere sa benissimo che l'ossigenazione è fondamentale. Prova a farti 200m a delfino a tutta, poi mi racconti come arrivi a fiato
Spoiler: nuoto 10 km a settimana e non sono proprio l'ultimo degli scoppiati in acqua, ma se faccio i suddetti 200m delfino a tutta arrivo bello spompato, in primis di fiato
Il ciclismo su strada è l'unico sport dove esiste un "andirivieni" tra sforzo aerobico e sforzo anaerobico in uno spettro di intensità molto ampio, e diventa fondamentale la gestione fisica e strategica di questa alternanza, spesso molto irregolare e ovviamente primariamente dettata dal percorso, unico sport dove è decisivo il recupero all'interno della stessa prova.
E' per questo motivo che ritengo il ciclismo su strada, specie nei GT, una specie di apice umano e atletico tra i vari sport.
Ma è anche per questo motivo, però, che al ciclismo vengono applicate le ricerche più avanzate in fatto di "aiuto" alla prestazione.
Per quanto riguarda i chetoni, non si tratta di un farmaco, o di una terapia come l'emotrasfusione, che "cura" determinate malattie e che è quindi irregolare utilizzare su persone sane.
Costano un po' più dei normali integratori (già su quelli, specie le proteine e i gel di qualsivoglia genere e specie, per me si potrebbe aprire un lungo dibattito), ma non certo come un farmaco vero, quindi è pieno di cicloamatori che li usano. Difatti vedi gente che fa il rappresentante (non sono solio i chetoni, per carità) con la gamba scolpita come nemmeno tutti i corridori che finivano Giro e Tour negli anni 80...ma se adesso cominciamo a considerare doping i chetoni, mi sa che alla gare degli amatori dove c'è l'antidoping si presentano in due alle premiazioni...
discorso molto interessanteherbie ha scritto: ↑martedì 13 agosto 2019, 20:24
tutti gli sport sono così, compresa l'atletica. E anche nella maratona, dove superi quel minutaggio, siamo su livelli di gestione dello sforzo massimo molto simili ad una cronoscalata lunga. Stesso discorso per ciclismo su pista, ciclocross e MTB (a parte le Marathon)
Il ciclismo su strada è l'unico sport dove esiste un "andirivieni" tra sforzo aerobico e sforzo anaerobico in uno spettro di intensità molto ampio, e diventa fondamentale la gestione fisica e strategica di questa alternanza, spesso molto irregolare e ovviamente primariamente dettata dal percorso, unico sport dove è decisivo il recupero all'interno della stessa prova.
beh ma quella è la base da cui parte ogni buon "curandero" per preparare ad personam la ricetta
parlavo con un ex skyrunner ed ex ciclista, atleta amatoriale di livello eccellente, e con ottime frequentazioni fra i pro..
..quei record imbattuti... ce credo proprio proprio poco....castelli ha scritto: ↑mercoledì 14 agosto 2019, 8:01
quindi i tempi assurdi sulle ultime salite dei tour di quando ero ragazzo erano dovuti al fatto che l'atleta andava a tutta sapendo che poteva tornate a livello zero il giorno dopo. da notare che fino al 97/98 giravano i 41 come corona piccola.
sto chiaramente formulando ipotesi e non avend provato l'epo in realtà non so dirne nulla con sicurezza.
il senso è questo: se fai una salita a tutta, come nell'atletica è quasi matematica. Chi ha al momento i numeri migliori prevale; poi c'è la componente del cuore, ovvero chi riesce a soffrire un po' di più o un po' meno, ma gli atleti di alto livello in questo si equivalgono pressochè tutti, con minime differenze che certo possono anche decidere una medaglia olimpica, ma non fare grossi distacchi.nemecsek. ha scritto: ↑venerdì 16 agosto 2019, 14:12discorso molto interessanteherbie ha scritto: ↑martedì 13 agosto 2019, 20:24
tutti gli sport sono così, compresa l'atletica. E anche nella maratona, dove superi quel minutaggio, siamo su livelli di gestione dello sforzo massimo molto simili ad una cronoscalata lunga. Stesso discorso per ciclismo su pista, ciclocross e MTB (a parte le Marathon)
Il ciclismo su strada è l'unico sport dove esiste un "andirivieni" tra sforzo aerobico e sforzo anaerobico in uno spettro di intensità molto ampio, e diventa fondamentale la gestione fisica e strategica di questa alternanza, spesso molto irregolare e ovviamente primariamente dettata dal percorso, unico sport dove è decisivo il recupero all'interno della stessa prova.
ma dobbiamo chiarire
cosa intendiamo per recupero all interno della stessa prova?
periodi a bassa intensità a recuperare l' anaerobico?
e sarò ben unaherbie ha scritto: ↑venerdì 16 agosto 2019, 19:43
il senso è questo: se fai una salita a tutta, come nell'atletica è quasi matematica. Chi ha al momento i numeri migliori prevale; poi c'è la componente del cuore, ovvero chi riesce a soffrire un po' di più o un po' meno, ma gli atleti di alto livello in questo si equivalgono pressochè tutti, con minime differenze che certo possono anche decidere una medaglia olimpica, ma non fare grossi distacchi.
Se però fai mezz'ora quasi fermo in discesa, con qualche rilancio, ma a 130 pulsazioni, cosa che rende unico il ciclismo, e poi fai un'altra salita forte, i rapporti di forza normalmente cambiano anche sensibilmente rispetto alla prima, e lì viene fuori lo scalatore vero da GIro e Tour. Ovvero quello che in quella mezz'ora di discesa riesce a "restaurarsi" meglio, per DNA, perchè in quella situazione di esogeno puoi mandar giù poco e niente, rispetto al fabbisogno calorico.
Molto differente invece è il recupero dal pomeriggio prima alla mattina dopo. Lì contano altre cose e non è detto che chi recupera meglio degli altri in mezz'ora tra una salita e l'altra, poi recuperi altrettanto meglio degli altri dal giorno prima al giorno dopo.
Negli altri sport non esiste proprio che un atleta passi mezz'ora all'interno dello sforzo complessivo, a pulsazioni così basse.
Gran brutto colpo per il ciclismo italiano; si perde il velocista di punta del panorama del ciclismo mondiale. Purtroppo l'Italia perde il suo uomo migliore per il mondiale di Madrid del prossimo anno.Basso ha scritto: ↑sabato 24 agosto 2019, 10:55 http://www.cicloweb.it/2019/08/24/aless ... qualifica/
Mai dire mai.Slegar ha scritto: ↑sabato 24 agosto 2019, 13:30Peccato che Mario Cipollini sia già nella fase calante della sua carriera.Basso ha scritto: ↑sabato 24 agosto 2019, 10:55 http://www.cicloweb.it/2019/08/24/aless ... qualifica/
Proporrei agli admin di aprire un thread corretto. Il doping nel ciclismo atemporale.Basso ha scritto: ↑sabato 24 agosto 2019, 10:55 http://www.cicloweb.it/2019/08/24/aless ... qualifica/
Notizia non ideale anche per Julian.34x27 ha scritto: ↑sabato 21 settembre 2019, 7:35 Qui è colpa del...
https://www.cyclingnews.com/news/marion ... -positive/