Winter ha scritto:Admin ha scritto:
Non si tratta di fare le pulci a un ex corridore, quanto di sottolineare quanto basti poco (ovvero un racconto abbastanza raffazzonato) alla stampa generalista per tuffarsi a pesce sul concetto Ciclismo=Doping. Chiaro che per arrivare a ciò si debbano puntualizzare le parti di racconto che non tornano.
Una grossa parte del forum pensa che un ciclista che non si dopa è meglio che si ritiri
cosa ti aspetti ?
Quante volte avrai sentito dire dai tuoi amici , cosa segui a fare quello sport son tutti drogati ecc
Tenti di spiegarli che nemmeno negli altri sport (calcio , rugby ecc) vanno a pane e acqua
e che anche nel ciclismo c'e' gente che non prende nulla
Pero' se negli stessi appassionati l'equazione ciclismo-doping è radicata è partita persa
Dico da anni che bisognerebbe contestualizzare tutto meglio, per avere un quadro della situazione più chiaro. Però anziché cercare ad esempio di andare a capire bene come vanno le cose nel calcio, tantopiù di fronte alla farsa (cit.) di OP, un giornale "battagliero" come il Fatto va sul velluto pubblicando le confessioni dell'ennesimo ex che dice "ve lo dico io come vanno le cose nel ciclismo!", naturalmente lo fa per il bene di questo sport (peccato che scelga come mezzo un racconto pieno di falle). Che giornalismo è quello che pubblica acriticamente il solito teatrino di mezze affermazioni ammantate di rivoluzionarietà (quelle di ieri) e pietose smentite del "sistema" (quelle di oggi)?
È chiaro che se uno pensa che solo nel ciclismo ci sia il doping, la partita è già persa in partenza. Ma l'equazione Ciclismo=Doping non appartiene agli appassionati di questo sport, perché frustra anche la consapevolezza, ben radicata tra noi ciclovori (secondo me), che il ciclismo sia = anche a tante altre cose, che lo rendono bello e a tratti entusiasmante.
È un'equazione che viene perpetuata proprio da pezzi come quello apparso ieri sul Fatto.
Son quasi 10 anni che su questo forum discutiamo di queste cose, e guardacaso i temi sul tavolo son sempre gli stessi. Anche se si dice che oggi il doping sia meno diffuso (o usato in maniera più discreta) rispetto a 10 anni fa. Che significa? Che il problema non era tanto la quantità di doping circolante, quanto la gestione del problema, come su Cicloweb affermiamo da anni. Il problema è l'aver reso il doping l'aspetto principale del ciclismo, a livello mediatico prima ancora che sportivo, e questo, per quanto possa sembrare incredibile, è proprio dovuto a un'interminabile serie di scelte tafazziane da parte dei nostri dirigenti.
(Non è affatto peregrino quanto affermato da Benoix in altro thread: laddove ci sono dirigenti nuovi [o votati a una sana innovazione] abbiamo movimenti in piena salute).
Guarda come anche un ciclista (non faccio nomi, ognuno pensi a chi gli pare) le cui imprese, passate al microscopio come amiamo fare noi su questo forum, potrebbero destare qualche dubbietto, sia invece un formidabile traino per il movimento, the coolest rider in the world, semplicemente perché il sistema mediatico mainstream lo interpreta come un eroe e non come un reietto. Il sistema mediatico mainstream è stupido, come confermato dall'intervista a Gasparre, si beve sostanzialmente tutto, ed è quello che detta l'agenda setting per un intero movimento; e ciò di default è votato agli aspetti positivi, a meno che non vengano, dall'interno del movimento stesso, le scelte tafazziane di cui sopra, che immolano i protagonisti di uno sport su un altare di cui non si son capiti gli scopi.
Non ricordo chi faceva l'esempio di un tennista rimasto ai box per 7 mesi... il tennis è più credibile se uno dei suoi protagonisti è infortunato per 7 mesi, o lo è di più se quel protagonista viene squalificato per 2 anni? Prendiamo esempio.
Poi al nostro interno possiamo fare quello che ci pare, gentlemen agreements o quel che vuoi tu, se vogliamo limitare la portata del problema abbiamo degli strumenti che ce lo permetterebbero, in maniera molto discreta ma utile (il passaporto biologico), certo il doping non lo debelli, ci sarà sempre il taldeitali (parlo di team manager o di medico, non di corridore) di turno che troverà il modo di fare la furbata e guadagnare 1-2 anni sugli avversari. Ma la limitazione del danno, quella che qui andiamo auspicando da una vita, è realmente possibile, senza gli schizzi di fango a cui siamo purtroppo abituati e che non sono destinati a diminuire (abbiamo gia 3-4 casi potentissimi in via di sviluppo... vedi tu...).