Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Commissione di inchiesta su doping e antidoping
apro un nuovo thread perchè l'argomento può diventare interessante.
fatto:
UCI e WADA sembrano essersi messi d'accordo per aprire una commissione d'inchiesta sul doping nel ciclismo negli anni passati
http://www.cicloweb.it/news/2013/11/14/ ... passati.ht
la notizia non è ne' positiva ne' negativa, o meglio: messa così non promette nulla di buono, per questo al thread ho dato un nome diverso. l'inchiesta necessaria (e la successiva conciliazione) deve riguardare il doping & l'antidoping, e coinvolgerli insieme come un soggetto unico.
le posizioni della wada sono troppo spesso "stregonesche", e finiscono sovente per partorire solo interventi inutilmente repressivi. sarà fondamentale capire chi terrà il pallino di questa commissione d'inchiesta, e in quali direzioni vorrà spingerla.
vale la pena seguirne l'evoluzione.
fatto:
UCI e WADA sembrano essersi messi d'accordo per aprire una commissione d'inchiesta sul doping nel ciclismo negli anni passati
http://www.cicloweb.it/news/2013/11/14/ ... passati.ht
la notizia non è ne' positiva ne' negativa, o meglio: messa così non promette nulla di buono, per questo al thread ho dato un nome diverso. l'inchiesta necessaria (e la successiva conciliazione) deve riguardare il doping & l'antidoping, e coinvolgerli insieme come un soggetto unico.
le posizioni della wada sono troppo spesso "stregonesche", e finiscono sovente per partorire solo interventi inutilmente repressivi. sarà fondamentale capire chi terrà il pallino di questa commissione d'inchiesta, e in quali direzioni vorrà spingerla.
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"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
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Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Idea molto positiva, tuttavia concordo con dietzen per quanto riguarda il probabile sviluppo
11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
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Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
con un lancio stampa di due righe, l'UCI ha annunciato per lunedì mattina la pubblicazione del report della commissione di indagine indipendente (CIRC)
http://www.uci.ch/pressreleases/uci-sta ... rc-report/
http://www.uci.ch/pressreleases/uci-sta ... rc-report/
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Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Avete la nottata libera e/o siete insonni? Gustatevi il CIRC report appena pubblicato in tutte le sue 228 pagine http://www.cyclisme-dopage.com/actualit ... report.pdf
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Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Dopo aver sfogliato (rapidamente, a dire la verità) il rapporto CIRC la mia analisi è la seguente
https://www.youtube.com/watch?v=LTU-lVm2LJM
https://www.youtube.com/watch?v=LTU-lVm2LJM
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Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Albè, visto che mi fido di te, ti ringrazio perchè mi hai fatto risparmiare un sacco di tempo. Avevo previsto un esito del genere, ma comunque un'occhiata l'avrei data. Visto che il lavoro 'sporco' l'hai già fatto tu evito proprio di scaricarloBasso ha scritto:Dopo aver sfogliato (rapidamente, a dire la verità) il rapporto CIRC la mia analisi è la seguente
https://www.youtube.com/watch?v=LTU-lVm2LJM
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Basso ha scritto:Dopo aver sfogliato (rapidamente, a dire la verità) il rapporto CIRC la mia analisi è la seguente
https://www.youtube.com/watch?v=LTU-lVm2LJM
sul resto ti sei automoderato?
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
No, ho solo calcolato meglio un numero. Non ti preoccupare, da bravoStrong ha scritto:Basso ha scritto:Dopo aver sfogliato (rapidamente, a dire la verità) il rapporto CIRC la mia analisi è la seguente
https://www.youtube.com/watch?v=LTU-lVm2LJM
sul resto ti sei automoderato?
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Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Sulle prime due parti concordo, la terza sembra tanto un bel programma elettorale di mr. Cookson.Basso ha scritto:Dopo aver sfogliato (rapidamente, a dire la verità) il rapporto CIRC la mia analisi è la seguente
https://www.youtube.com/watch?v=LTU-lVm2LJM
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Divertente questa frase:
"the no testing window from 11pm to 6am helps riders who micro-dose to avoid being caught. The CIRC is conscious of the principle of proportionality but
the absence of night time testing is a weakness of the current system and needs to be addressed."
Sembra di tornare alla santa inquisizione...
tra poco sveglia alle 3 di notte prima della Parigi Roubaix
"the no testing window from 11pm to 6am helps riders who micro-dose to avoid being caught. The CIRC is conscious of the principle of proportionality but
the absence of night time testing is a weakness of the current system and needs to be addressed."
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Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
A Milano si dice :galliano ha scritto:Divertente questa frase:
"the no testing window from 11pm to 6am helps riders who micro-dose to avoid being caught. The CIRC is conscious of the principle of proportionality but
the absence of night time testing is a weakness of the current system and needs to be addressed."
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Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
riporto un articolo
'' l'introduzione del passaporto biologico ha portato ad un cambiamento della natura delle pratiche dopanti con la scelta di adottare delle micro-dosi che permettono di rimanere nei parametri stabiliti. In questo modo l'incidenza della sostanza proibita diminuisce, permettendo probabilmente un incremento della prestazione del 3-5% rispetto al 10-15% del decennio scorso. Nel rapporto viene comunque sottolineato che tutto questo avviene senza la complicità delle squadre, ma con medici esterni al movimento.
Vengono individuate anche le probabili cause della permanenza della cultura del doping, dovuta principalmente all'instabilità finanziaria all'interno del ciclismo, con l'atleta che spesso si trova in una situazione precaria in caso di mancanza di risultati, ma anche al fatto che spesso i corridori si allenano da soli, con lo staff della squadra che non presenzia.
Nelle pagine del rapporto troviamo anche un'analisi storica dell'UCI. Emerge subito l'assenza di trasparenza negli anni novanta e nei primi anni del nuovo millenio. Nonostante sia stato impossibile confermare il tentativo di corruzione di Lance Armstrong, in occasione della positività al Giro di Svizzera 2001, è emersa l'incapacità del massimo organo ciclistico di applicare le regole antidoping, in particolare di fronte alle prescrizioni per uso terapeutico. I casi di Laurent Brochard nel 1997 e di Armstrong nel 1999 ne sono un esempio, in quanto le certificazioni erano predatate, ma all'epoca non fu preso alcun provvedimento.
Soprattutto nei confronti del texano, secondo il rapporto, è stato adottato un trattamento preferenziale in quanto la sua figura era considerata idonea per la rinascita del ciclismo dopo lo scandalo Festina. In questo senso il caso del rapporto Vrijman, redatto per difendere lo statunitense dalle accuse di EPO nel 1999, è un chiaro esempio. Si trattava di un documento che, in teoria, avrebbe dovuto essere redatto in maniera indipendente, ma che vide la partecipazione attiva dell'UCI (tanto da suscitare l'indignazione della Wada).
Nel periodo della presidenza di Hein Verbrugghen e Pat McQuaid veniva palesata l'esigenza di prendere provvedimenti in materia di doping, ma non vi sarebbe stata un'azione effettiva, quanto un tentativo di arginare il problema. Un mutamento di rotta nella lotta al doping vi è stato, secondo quanto riporta il rapporto, tra il 2006 e il 2007 quando dalla politica di contenimento si è passati alla ricerca di coloro che baravano, con l'introduzione dei test fuori competizione, del passaporto biologico e della realizzazione di programmi antidoping. In un primo momento c'è stata un'incapacità di gestire questa situazione e si sono verificati casi di inefficenza in situazioni di crisi, nonché conflitti di interessi che hanno minato la credibilità dell'UCI. La nuova leadership dal 2013 viene così indicata come quella che ha cercato di venire a capo da errori passati.
Si può dire quindi che il ciclismo negli ultimi anni è migliorato, ma c'è ancora molto da fare. La CIRC, in conclusione, ha voluto dare alcuni consigli per proseguire in questa battaglia. Ad esempio la certezza di assenza controlli a sorpresa tra le 23 e le 6 di mattina è vista come una debolezza del sistema anti-doping, in quanto consentirebbe agli atleti di nascondere le microdosi di sostanze illecite. Un'altra strada da seguire è quella di effettuare test sui vecchi campioni in presenza di nuovi metodi di studio e di tenere sotto controllo i medici legati al doping, anche al momento della scadenza della loro condanna. Inoltre, si consiglia di lavorare a stretto contatto con le autorità nazionali e studiare la cultura del doping nelle diverse popolazioni. Incentivare la collaborazione degli atleti è un altro aspetto da non sottovalutare, vista anche l'importanza che hanno avuto in alcune inchieste ma anche nella stesura di questo rapporto. ''
'' l'introduzione del passaporto biologico ha portato ad un cambiamento della natura delle pratiche dopanti con la scelta di adottare delle micro-dosi che permettono di rimanere nei parametri stabiliti. In questo modo l'incidenza della sostanza proibita diminuisce, permettendo probabilmente un incremento della prestazione del 3-5% rispetto al 10-15% del decennio scorso. Nel rapporto viene comunque sottolineato che tutto questo avviene senza la complicità delle squadre, ma con medici esterni al movimento.
Vengono individuate anche le probabili cause della permanenza della cultura del doping, dovuta principalmente all'instabilità finanziaria all'interno del ciclismo, con l'atleta che spesso si trova in una situazione precaria in caso di mancanza di risultati, ma anche al fatto che spesso i corridori si allenano da soli, con lo staff della squadra che non presenzia.
Nelle pagine del rapporto troviamo anche un'analisi storica dell'UCI. Emerge subito l'assenza di trasparenza negli anni novanta e nei primi anni del nuovo millenio. Nonostante sia stato impossibile confermare il tentativo di corruzione di Lance Armstrong, in occasione della positività al Giro di Svizzera 2001, è emersa l'incapacità del massimo organo ciclistico di applicare le regole antidoping, in particolare di fronte alle prescrizioni per uso terapeutico. I casi di Laurent Brochard nel 1997 e di Armstrong nel 1999 ne sono un esempio, in quanto le certificazioni erano predatate, ma all'epoca non fu preso alcun provvedimento.
Soprattutto nei confronti del texano, secondo il rapporto, è stato adottato un trattamento preferenziale in quanto la sua figura era considerata idonea per la rinascita del ciclismo dopo lo scandalo Festina. In questo senso il caso del rapporto Vrijman, redatto per difendere lo statunitense dalle accuse di EPO nel 1999, è un chiaro esempio. Si trattava di un documento che, in teoria, avrebbe dovuto essere redatto in maniera indipendente, ma che vide la partecipazione attiva dell'UCI (tanto da suscitare l'indignazione della Wada).
Nel periodo della presidenza di Hein Verbrugghen e Pat McQuaid veniva palesata l'esigenza di prendere provvedimenti in materia di doping, ma non vi sarebbe stata un'azione effettiva, quanto un tentativo di arginare il problema. Un mutamento di rotta nella lotta al doping vi è stato, secondo quanto riporta il rapporto, tra il 2006 e il 2007 quando dalla politica di contenimento si è passati alla ricerca di coloro che baravano, con l'introduzione dei test fuori competizione, del passaporto biologico e della realizzazione di programmi antidoping. In un primo momento c'è stata un'incapacità di gestire questa situazione e si sono verificati casi di inefficenza in situazioni di crisi, nonché conflitti di interessi che hanno minato la credibilità dell'UCI. La nuova leadership dal 2013 viene così indicata come quella che ha cercato di venire a capo da errori passati.
Si può dire quindi che il ciclismo negli ultimi anni è migliorato, ma c'è ancora molto da fare. La CIRC, in conclusione, ha voluto dare alcuni consigli per proseguire in questa battaglia. Ad esempio la certezza di assenza controlli a sorpresa tra le 23 e le 6 di mattina è vista come una debolezza del sistema anti-doping, in quanto consentirebbe agli atleti di nascondere le microdosi di sostanze illecite. Un'altra strada da seguire è quella di effettuare test sui vecchi campioni in presenza di nuovi metodi di studio e di tenere sotto controllo i medici legati al doping, anche al momento della scadenza della loro condanna. Inoltre, si consiglia di lavorare a stretto contatto con le autorità nazionali e studiare la cultura del doping nelle diverse popolazioni. Incentivare la collaborazione degli atleti è un altro aspetto da non sottovalutare, vista anche l'importanza che hanno avuto in alcune inchieste ma anche nella stesura di questo rapporto. ''
2022: Rund um Koln, Giro t.20, combinata giro
Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Lance Armstrong statement:
I am grateful to CIRC for seeking the truth and allowing me to assist in that search. I am deeply sorry for many things I have done. However, it is my hope that revealing the truth will lead to a bright, dope-free future for the sport I love, and will allow all young riders emerging from small towns throughout the world in years to come to chase their dreams without having to face the lose-lose choices that so many of my friends, teammates and opponents faced. I hope that all riders who competed and doped can feel free to come forward and help the tonic of truth heal this great sport.
Statement of Elliot Peters, Lance Armstrong’s attorney:
Lance Armstrong cooperated fully with CIRC. He met in person for two full days with CIRC senior investigators, including Peter Nicholson and Ulrich Haas, answered every question they asked without any restrictions, agreed to meet again if they wanted, and provided all documents requested to which he had access. Lance’s sole interest in doing so was to facilitate the emergence of the truth about cycling. While Lance has borne the brunt of anti-doping enforcement efforts and attendant negative publicity (and consequences), the truth is that the sport he encountered in Europe in the 1990s was a cesspool where doctors, coaches and riders participated daily in doping and covering up doping. Young riders on elite teams competing in Europe faced a simple choice: dope and lie about it or accept that you could not compete clean. We applaud CIRC for taking a courageous and unvarnished look at the truth. In the rush to vilify Lance, many of the other equally culpable participants have been allowed to escape scrutiny, much less sanction, and many of the anti-doping “enforcers” have chosen to grandstand at Lance’s expense rather than truly search for the truth.
I am grateful to CIRC for seeking the truth and allowing me to assist in that search. I am deeply sorry for many things I have done. However, it is my hope that revealing the truth will lead to a bright, dope-free future for the sport I love, and will allow all young riders emerging from small towns throughout the world in years to come to chase their dreams without having to face the lose-lose choices that so many of my friends, teammates and opponents faced. I hope that all riders who competed and doped can feel free to come forward and help the tonic of truth heal this great sport.
Statement of Elliot Peters, Lance Armstrong’s attorney:
Lance Armstrong cooperated fully with CIRC. He met in person for two full days with CIRC senior investigators, including Peter Nicholson and Ulrich Haas, answered every question they asked without any restrictions, agreed to meet again if they wanted, and provided all documents requested to which he had access. Lance’s sole interest in doing so was to facilitate the emergence of the truth about cycling. While Lance has borne the brunt of anti-doping enforcement efforts and attendant negative publicity (and consequences), the truth is that the sport he encountered in Europe in the 1990s was a cesspool where doctors, coaches and riders participated daily in doping and covering up doping. Young riders on elite teams competing in Europe faced a simple choice: dope and lie about it or accept that you could not compete clean. We applaud CIRC for taking a courageous and unvarnished look at the truth. In the rush to vilify Lance, many of the other equally culpable participants have been allowed to escape scrutiny, much less sanction, and many of the anti-doping “enforcers” have chosen to grandstand at Lance’s expense rather than truly search for the truth.
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Per Amnesty International la privazione del sonno è uno dei 27 metodi di tortura ricercati dal 2013:galliano ha scritto:Divertente questa frase:
"the no testing window from 11pm to 6am helps riders who micro-dose to avoid being caught. The CIRC is conscious of the principle of proportionality but
the absence of night time testing is a weakness of the current system and needs to be addressed."
Sembra di tornare alla santa inquisizione...
tra poco sveglia alle 3 di notte prima della Parigi Roubaix
http://www.amnesty.it/stoptortura/metodi
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
ce l'ho fatta, me lo sono letto per intero il report (benchè velocemente).
un'analisi stringata l'ho messa qui:
https://hoilciclo.wordpress.com/2015/03 ... -ciclismo/
per semplicità, ecco ciò che penso delle "recommendations", che sono poi ciò che conta (il programma elettorale, come l'ha definito slegar... e io gli rubo la definizione al volo perchè è assai centrata).
- Migliorare la collaborazione con le autorità
quali autorità? dove sta la politica e la giustizia sportiva e dove quelle ordinarie? affidare poteri di indagine a un’autorità e giudiziari a un’altra?
se da questo punto di vista la proposta lascia il tempo che trova, ben più interessante è l’idea di coinvolgere i governi a fornire un framework legale di azione. questo però si scontra con il problema enorme delle differenze legislative da paese a paese, sia dal punto di vista del doping che -direi soprattutto- dal punto di vista dei diritti del lavoratore ciclista. qui al famigerato MPCC dovrebbero fischiare le orecchie…
– Migliorare la comunicazione delle infrazioni
il CIRC condanna la pratica -frequente- del mettere sulla pubblica piazza le accuse senza verifica delle prove. una forma di garantismo che definire ovvia è dir poco, ma che contraddice quanto sostenuto in precedenza, specie per la vicenda contador. Una stretta sulla privacy dei ciclisti (e non solo) sarebbe comunque un enorme passo avanti, e un passo soprattutto in una direzione nuova rispetto a quella della plasticosa trasparenza(™) del ciclismo attuale, a partire dal resto del report medesimo.
– Praticare controlli a sorpresa anche nelle ore notturne
eddaje, dopo l’inquisizione forse arriveremo pure alle crociate…
mi auguro di tutto cuore che almeno questo passaggio cada nel dimenticatoio il prima possibile, perchè il solo pensiero dei corridori sbattuti già dal letto alle 2 AM nella notte tra due tapponi pirenaici mi fa rabbrividire…
(peraltro pure un paladino del clean cycling come millar ha preso una posizione abbastanza netta contro questa assurdità).
– Aumentare il numero dei controlli sui vecchi campioni
qui sarebbe curioso capire cosa si intenda per “vecchi”, ovvero quanto si voglia tenderla questa corda che strangola il ciclismo intero ad un’eterna vita “sub-judice”. Nel leggerlo, comunque, non ho potuto non sorridere amaramente al riflettere sul doppio significato in italiano del termine “campioni”. immaginandomi la convocazione di Gimondi per sostenere un esame del sangue…
– Creare una struttura che riceva le testimonianze
la hotline della delazione “etica”… devo averla già sentita da qualche parte questa.
ma al di là della delazione, è chiaro che un sistema di “testimonianza” può funzionare solo se affiancato ad un reale sistema di “re-inserimento” (sembra veramente di parlare di boss mafiosi). Che interessi si può avere nel collaborare quando tutte le porte vengono chiuse? quando resta in vigore un “para-stato” come il MPCC che impedisce alle squadre di ingaggiare chi rientra dalle squalifiche? quando addirittura si arriva a una fattiva estensione a vita delle squalifiche persino nel ciclismo amatoriale?
– Proporzionalità delle sanzioni
il report suggerisce che la stessa infrazione debba subire la stessa sanzione. un principio base che pero’ pare effettivamente sconosciuto, soprattutto in luoghi ed epoche dove la sanzione sembra essere una sola: il massimo della pena.
– Non trasmettere immediatamente ai corridori i dati dei loro passaporti biologici
come se in un sistema scientificamente avanzato i risultati degli esami non sarebbero rintracciabili autonomamente. Certo, monitorare i propri dati costa… e come sempre, il sistema doping/anti-doping non finirebbe per essere altro che un’accentuazione della disparità finanziaria, vero elemento di irregolarità.
- Facilitare la creazione di un forte sindacato dei corridori
Hallelujah! fatico anche solo a leggere una proposta così ragionevole. se il ciclismo vuole sfruttare tutte queste energie rigeneratrici che lo attraversano deve farlo a partire dalla sua radice: i ciclisti. è essenziale però che questo ‘sindacato’ sia realmente indipendente, mentre l’impressione -continuando a leggere sino in fondo- è quella di favorire una concertazione tra UCI e ciclisti in nome di riforme che hanno ben altri fini.
– Indagare sul passato di personaggi ancora attivi nel ciclismo
qui è davvero assurdo che si parli solo di doping: non sarà il caso di andare a vedere se alcuni DS hanno mai rubato caramelle da bambini? non dovrebbe essere dovere delle squadre fornire le loro pagelle scolastiche? e delle dita del naso non vogliamo parlarne? i bambini, qualcuno vuole pensare ai bambini?
a parte gli scherzi: la demenzialità di questo atteggiamento si commenta da sola (nonostante il suo grande successo), pero’ mi farebbe sorridere pensare se lo stesso approccio venisse usato verso dirigenti e figure federali. ci sarebbe un problema in quel caso, che il passato troppo spesso sarebbe il presente…
- Organizzare per le piccole corse a tappe una sorta di farmacia comune
com’e’ che il Giro Bio è stato scaricato e deriso da tutti?
– Evitare cha ad una stessa competizione prendano parte formazioni che non siano sottoposte allo stesso regolamento antidoping:
questo punto dice molto più di quello che si voleva intendere con tutto sto malloppo di 228 pagine. qui si dice, forte e chiaro, che il paravento anti-doping, ombrello ciclisticamente buono per tutte le stagioni, ha un indirizzo chiaro nella riforma del world tour. potevano dirlo subito, tanto era intuibile. ed ecco che finalmente si spiega pure il nome di questa commissione e di questo circo.
l’immagine della pulizia d’altronde continua ad essere il grimaldello ideale per promuovere se’ stessi e le idee più o meno bislacche che attraversano il mondo del ciclismo (che sia pro, giovanile o amatoriale). il link ce lo forniscono le interviste citate al capitolo uno di questo report:
“Alcuni intervistati hanno riferito alla Commissione che il calendario delle gare è troppo impegnativo. Alcuni hanno “sollevato il fatto” che i tre GT sono troppo vicini tra loro, e i tempi di recupero non sono sufficienti per consentire ai corridori pià importanti di affrontare al massim tutti e tre. Un medico ha spiegato che al termine di una corsa di 3 settimane, alcuni ciclisti avrebbero difficoltà a dormire a causa delle tossine nel corpo e gli effetti estremi sul fisico.
(…)
Un’opzione suggerita da diversi corridori, è quella di ridurre il giro e la vuelta da 3 a 2 settimane. Ciò consentirebbe maggiori tempi di recupero senza doverne modificare la collocazione nel calendario.”
un'analisi stringata l'ho messa qui:
https://hoilciclo.wordpress.com/2015/03 ... -ciclismo/
per semplicità, ecco ciò che penso delle "recommendations", che sono poi ciò che conta (il programma elettorale, come l'ha definito slegar... e io gli rubo la definizione al volo perchè è assai centrata).
- Migliorare la collaborazione con le autorità
quali autorità? dove sta la politica e la giustizia sportiva e dove quelle ordinarie? affidare poteri di indagine a un’autorità e giudiziari a un’altra?
se da questo punto di vista la proposta lascia il tempo che trova, ben più interessante è l’idea di coinvolgere i governi a fornire un framework legale di azione. questo però si scontra con il problema enorme delle differenze legislative da paese a paese, sia dal punto di vista del doping che -direi soprattutto- dal punto di vista dei diritti del lavoratore ciclista. qui al famigerato MPCC dovrebbero fischiare le orecchie…
– Migliorare la comunicazione delle infrazioni
il CIRC condanna la pratica -frequente- del mettere sulla pubblica piazza le accuse senza verifica delle prove. una forma di garantismo che definire ovvia è dir poco, ma che contraddice quanto sostenuto in precedenza, specie per la vicenda contador. Una stretta sulla privacy dei ciclisti (e non solo) sarebbe comunque un enorme passo avanti, e un passo soprattutto in una direzione nuova rispetto a quella della plasticosa trasparenza(™) del ciclismo attuale, a partire dal resto del report medesimo.
– Praticare controlli a sorpresa anche nelle ore notturne
eddaje, dopo l’inquisizione forse arriveremo pure alle crociate…
mi auguro di tutto cuore che almeno questo passaggio cada nel dimenticatoio il prima possibile, perchè il solo pensiero dei corridori sbattuti già dal letto alle 2 AM nella notte tra due tapponi pirenaici mi fa rabbrividire…
(peraltro pure un paladino del clean cycling come millar ha preso una posizione abbastanza netta contro questa assurdità).
– Aumentare il numero dei controlli sui vecchi campioni
qui sarebbe curioso capire cosa si intenda per “vecchi”, ovvero quanto si voglia tenderla questa corda che strangola il ciclismo intero ad un’eterna vita “sub-judice”. Nel leggerlo, comunque, non ho potuto non sorridere amaramente al riflettere sul doppio significato in italiano del termine “campioni”. immaginandomi la convocazione di Gimondi per sostenere un esame del sangue…
– Creare una struttura che riceva le testimonianze
la hotline della delazione “etica”… devo averla già sentita da qualche parte questa.
ma al di là della delazione, è chiaro che un sistema di “testimonianza” può funzionare solo se affiancato ad un reale sistema di “re-inserimento” (sembra veramente di parlare di boss mafiosi). Che interessi si può avere nel collaborare quando tutte le porte vengono chiuse? quando resta in vigore un “para-stato” come il MPCC che impedisce alle squadre di ingaggiare chi rientra dalle squalifiche? quando addirittura si arriva a una fattiva estensione a vita delle squalifiche persino nel ciclismo amatoriale?
– Proporzionalità delle sanzioni
il report suggerisce che la stessa infrazione debba subire la stessa sanzione. un principio base che pero’ pare effettivamente sconosciuto, soprattutto in luoghi ed epoche dove la sanzione sembra essere una sola: il massimo della pena.
– Non trasmettere immediatamente ai corridori i dati dei loro passaporti biologici
come se in un sistema scientificamente avanzato i risultati degli esami non sarebbero rintracciabili autonomamente. Certo, monitorare i propri dati costa… e come sempre, il sistema doping/anti-doping non finirebbe per essere altro che un’accentuazione della disparità finanziaria, vero elemento di irregolarità.
- Facilitare la creazione di un forte sindacato dei corridori
Hallelujah! fatico anche solo a leggere una proposta così ragionevole. se il ciclismo vuole sfruttare tutte queste energie rigeneratrici che lo attraversano deve farlo a partire dalla sua radice: i ciclisti. è essenziale però che questo ‘sindacato’ sia realmente indipendente, mentre l’impressione -continuando a leggere sino in fondo- è quella di favorire una concertazione tra UCI e ciclisti in nome di riforme che hanno ben altri fini.
– Indagare sul passato di personaggi ancora attivi nel ciclismo
qui è davvero assurdo che si parli solo di doping: non sarà il caso di andare a vedere se alcuni DS hanno mai rubato caramelle da bambini? non dovrebbe essere dovere delle squadre fornire le loro pagelle scolastiche? e delle dita del naso non vogliamo parlarne? i bambini, qualcuno vuole pensare ai bambini?
a parte gli scherzi: la demenzialità di questo atteggiamento si commenta da sola (nonostante il suo grande successo), pero’ mi farebbe sorridere pensare se lo stesso approccio venisse usato verso dirigenti e figure federali. ci sarebbe un problema in quel caso, che il passato troppo spesso sarebbe il presente…
- Organizzare per le piccole corse a tappe una sorta di farmacia comune
com’e’ che il Giro Bio è stato scaricato e deriso da tutti?
– Evitare cha ad una stessa competizione prendano parte formazioni che non siano sottoposte allo stesso regolamento antidoping:
questo punto dice molto più di quello che si voleva intendere con tutto sto malloppo di 228 pagine. qui si dice, forte e chiaro, che il paravento anti-doping, ombrello ciclisticamente buono per tutte le stagioni, ha un indirizzo chiaro nella riforma del world tour. potevano dirlo subito, tanto era intuibile. ed ecco che finalmente si spiega pure il nome di questa commissione e di questo circo.
l’immagine della pulizia d’altronde continua ad essere il grimaldello ideale per promuovere se’ stessi e le idee più o meno bislacche che attraversano il mondo del ciclismo (che sia pro, giovanile o amatoriale). il link ce lo forniscono le interviste citate al capitolo uno di questo report:
“Alcuni intervistati hanno riferito alla Commissione che il calendario delle gare è troppo impegnativo. Alcuni hanno “sollevato il fatto” che i tre GT sono troppo vicini tra loro, e i tempi di recupero non sono sufficienti per consentire ai corridori pià importanti di affrontare al massim tutti e tre. Un medico ha spiegato che al termine di una corsa di 3 settimane, alcuni ciclisti avrebbero difficoltà a dormire a causa delle tossine nel corpo e gli effetti estremi sul fisico.
(…)
Un’opzione suggerita da diversi corridori, è quella di ridurre il giro e la vuelta da 3 a 2 settimane. Ciò consentirebbe maggiori tempi di recupero senza doverne modificare la collocazione nel calendario.”
"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
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Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Controlli notturni durante le corse a tappe, mi sembrano una follia....
Perchè non propongono di tenere svegli i corridori per 21 giorni consecutivamente?
Perchè non propongono di tenere svegli i corridori per 21 giorni consecutivamente?
Re: Commissione di inchiesta su doping e antidoping
Un attimo di pazienza.cicloturista ha scritto:Controlli notturni durante le corse a tappe, mi sembrano una follia....
Perchè non propongono di tenere svegli i corridori per 21 giorni consecutivamente?
Alla prossima positività.
Tu, comunque, non offrir loro suggerimenti, che ti prendono sul serio.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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