Stylus ha scritto: ↑martedì 29 agosto 2023, 21:48
Krisper ha scritto: ↑martedì 29 agosto 2023, 19:34
Quando ci sono stato, ho avuto un'impressione di una città disinteressata alla corsa.
È vero che anche da altre parti, tranne al Giro e non sempre, non è diverso, ma a Como si respira proprio astio.
O non hanno compreso tutti i possibili benefici economici e non che una corsa importante può portare, oppure sono così ricchi e soddisfatti che non ritengono di perdere tempo con amenità simili.
E' una città che vive asfissiata tra il suo quotidiano traffico di una città abbastanza viva dal punto di vista urbano e industriale (diversamente da Lecco), e l'afflusso dei turisti che da qualche anno non si limita più alla sola stagione estiva, e ne ingolfa anche le strade secondarie, esaurita dai lavori decennali al lungolago (giunti al termine solo da poche settimane) e altri lavori alla viabilità che ne rendono sempre più faticosa la circolazione (oltre al meteo sempre ballerino che puntualmente rende inacessibile qualche punto di accesso alla città - è notizia di ieri, per esempio, la frana di Blevio), una specie di Genova in miniatura per quanto riguarda la viabilità e il traffico, dico questo perchè ci lavoro. Onestamente, con l'afflusso del turismo internazionale degli ultimi anni (sin troppo, ingestibile), per quanto io ami il Giro di Lombardia, non trovo particolari benefici economici portati dal Giro di Lombardia, tanto più di prestigio internazionale, che ha piuttosto beneficiato invece dell'ondata social degli influencer. Diversamente potrebbe interessare Lecco, oppure Bergamo, che dal punto di vista turistico, rimane indietro (il lago di Iseo Monte Isola non ha nulla da invidiare alle località del Lario, eppure rimane infinitamente meno noto, e meno male, visto che è già abbastanza affollato).
Ma non è neanche il discorso del traffico e del sovraffollamento cittadino dato dall'afflusso turistico.
È il comasco medio che è proprio così, sempre un po' astioso verso le novità e pronto a lamentarsi se la sua routine quotidiana viene minimamente modificata.
Dico questo perché mia moglie e famiglia sono di Como, vedo come ragionano e vivo la città nel quotidiano.
Il comasco residente in città murata era infastidito anche dalla città dei balocchi, bellissimo evento natalizio che veniva allestito ogni anno, con luci proiettate e mercatini di Natale.
Como si trasformava per quelle tre settimane in una piccola Strasburgo, e niente.
Le proteste dei locali sono riuscite a eliminare pure questo evento che tanto benessere portava in città.
Stesso discorso per i turisti, visti dai residenti come un fastidio perché (assurdo) sul lungolago c'è la coda per prendere il battello o la funicolare per Brunate.
Ho sentito gente dire "non si può vedere tutta quella ressa sul lungolago, dà fastidio*.
Due anni fa gli esercenti dei bar protestarono perché il Lombardia, che partiva da piazza Cavour alle 9:30, li obbligava a ritirare i tavolini esterni nella via che dal Duomo portava a porta Torre, per un paio d'ore, denunciando chissà quali danni economici.
Peccato che la sera prima della corsa, e subito dopo la partenza, la città brulicava di appassionati e curiosi che si riversavano negli stessi bar e ristoranti che poco prima piangevano miseria.
Como (lo dico da comasco purtroppo) è una città piuttosto chiusa e astiosa nei confronti di eventi pubblici che, anche se portano benessere e visibilità, vengono visti come un brufolo sul sedere.
Non c'entra poi più di tanto il traffico veicolare, infatti la città è morta durante la settimana.
Provate a fare un giro in centro a Como dal lunedì al venerdì, dopo le 20.
Sembra un dormitorio.
Spostatevi a Lecco o Varese e vivrete l'esperienza di due città vive.