Uganda, sei tu?Salvatore77 ha scritto: ↑domenica 10 settembre 2023, 10:45 Controllare la corsa non sarà facile, dipende anche da quanti ne vanno in fuga.
Un po' come accadde nel Giro 2008 con Bennati e il clamoroso Emanuele Sella che vinceva tappe a ripetizione.
Servizio EUROSPORT
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Re: Servizio EUROSPORT
Re: Servizio EUROSPORT
Certo che l'ho vistabarrylyndon ha scritto: ↑domenica 10 settembre 2023, 9:51Ma hai visto bene l'altimetria..son salite al 4/5%..con punte rare al 7..un Groves in forma e con la squadra ancora integra puo' vincerla ecomme la tappa.e' la fotocopia della tappa vinta al catalogna..una delle due..l'altra aveva una salita nel finale ancora piu' dura..galliano ha scritto: ↑domenica 10 settembre 2023, 8:57 Non ho sentito Gregorio, ma dubito che Groves sia il favorito per oggi.
È vero che in salita tiene bene, ma se il gruppo arriva tutto assieme ai piedi dell'ultima salita sicuramente ci saranno molti attacchi ed è improbabile che lui non si sfili un po'.
Più verosimile l'ipotesi che vada in fuga, anzi probabile
Per me state sopravvalutando questa tappa.
non sono certo salite impossibili per Groves, ma l'arrivo è subito in fondo alla discesa, mentre nella tappa del Catalunya c'erano 10/15km di pianura, se non ricordo male.
In quel caso valeva la pena tenere la corsa per la squadra di Groves, stavolta sarebbe fatica sprecata, tanto vale mandarlo in fuga.
Re: Servizio EUROSPORT
A volte si, è anche per un discorso di immagine.Pero',e qui son d'accordo con gli sponsor Italiani,se per immagine rischio di perdere 30 milioni l'anno, è meglio starne fuori, perché poi quello che alla fine conta, è fare soldi, perché senza di quelli non si va da nessuna parte.Winter ha scritto: ↑sabato 9 settembre 2023, 20:56La maggioranza degli sponsor non entra più nel ciclismo per avere un ritorno economico (aumento di vendite)team opc ha scritto: ↑sabato 9 settembre 2023, 18:27 Tornando al discorso sponsor (italiani ma anche stranieri) io credo che dopo una sponsorizzazione di 5 anni in media ,tirando le somme,non coprono le spese sostenute e se ne vanno.
Ad esempio,se uno sponsor da 30 milioni l'anno,grazie alla sponsorizzazione,riesce grazie al ciclismo ad aumentare il fatturato di almeno 30 milioni per coprirne almeno i costi? secondo me,no purtroppo
Ma per immagine
Vedi ineos , cofidis , groupama, movistar , ag2r ecc
Poi c son gli sponsor statali o mecenatismo
Eau, bahrain , astana , lotto , israel ecc
Diciamo, articolo quinto
Re: Servizio EUROSPORT
cronisti mi piacete ma evitate di paragonare il numero di vittorie di Evenepoel a quelle di merckx anche se sono quasi pari....cominciamo a dubitare che Evenepoel posso vincere a ripetizione giri e tour.....se fate il giochetto del numero di vittorie a 23 e mezzo dovete rammentare però che Pogacar ha solo 1 anno e 4 mesi in più di remco ed alla sua età aveva si un numero minore di vittorie ma qualitativamente più importanti....Vingegard ha 3 anni in più di Evenepoel e all' età del belga era uno sconosciuto ma poi è esploso e all'età dei 24 e mezzo (luglio2024 ) è salito per la prima volta sul podio del tour: Evenepoel eguaglierà quanto fatto più da Vingegard...
Remco è superbo ma per me al tour ed anche al giro se incontrerà a parità di condizione Vingegard e Pogacar ne uscirà legnato.
Remco è superbo ma per me al tour ed anche al giro se incontrerà a parità di condizione Vingegard e Pogacar ne uscirà legnato.
Sarà un assolo di Evenelimitissssss?
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Re: Servizio EUROSPORT
Groves scollino' con i primi,in ogni caso..son salite facili anche da controllare per la Alpecin..non sara' il favorito ma escluderlo a priori e' una grossa baggianata.galliano ha scritto: ↑domenica 10 settembre 2023, 10:58Certo che l'ho vistabarrylyndon ha scritto: ↑domenica 10 settembre 2023, 9:51Ma hai visto bene l'altimetria..son salite al 4/5%..con punte rare al 7..un Groves in forma e con la squadra ancora integra puo' vincerla ecomme la tappa.e' la fotocopia della tappa vinta al catalogna..una delle due..l'altra aveva una salita nel finale ancora piu' dura..galliano ha scritto: ↑domenica 10 settembre 2023, 8:57 Non ho sentito Gregorio, ma dubito che Groves sia il favorito per oggi.
È vero che in salita tiene bene, ma se il gruppo arriva tutto assieme ai piedi dell'ultima salita sicuramente ci saranno molti attacchi ed è improbabile che lui non si sfili un po'.
Più verosimile l'ipotesi che vada in fuga, anzi probabile
Per me state sopravvalutando questa tappa.
non sono certo salite impossibili per Groves, ma l'arrivo è subito in fondo alla discesa, mentre nella tappa del Catalunya c'erano 10/15km di pianura, se non ricordo male.
In quel caso valeva la pena tenere la corsa per la squadra di Groves, stavolta sarebbe fatica sprecata, tanto vale mandarlo in fuga.
Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
Re: Servizio EUROSPORT
Krisper ha scritto: ↑sabato 9 settembre 2023, 10:47Allora perché le aziende italiane che hanno la possibilità economica non lo fanno?Salvatore77 ha scritto: ↑sabato 9 settembre 2023, 10:26 In futuro gli sponsors saranno sempre più grandi e internazionali, perchè è necessario destinare risorse sempre più cospicue.
Pertanto quanto di negativo accade in Italia vale fino ad un certo punto.
Ci sono anche in Italia aziende di livello internazionale.
Poi nel ciclismo, per quanto siano lievitati i costi, questi sono ancora bassi rispetto ad altri sport più, ma anche non, redditizzi.
Il margine di un ritorno economico in attivo c'è, a meno che non si diffondano cifre false (ad esempio quelli della Segafredo)
Il contesto in cui operi è fondamentale!
Poi personalmente penso che in Italia i problemi li deve risolvere la politica non il magnate di turno, e questo mi rende assai pessimista.
L'Italia ha un difetto atavico: non fa mai sistema.
Il nostro orgoglio nazionale è fermo a Checco Zalone che smonta l'insegna di ristorante italiano all'estero.
Ma in un contesto dove la metà delle squadre WT sono delle multinazionali apolidi, avere 'la squadra italiana' ha davvero questa importanza?
Al mondo esistono solo 3 paesi che hanno ancora un movimento solido di riferimento: Francia, Belgio e Olanda. Il movimento solido lo fa la base. Questi sono paesi nei quali il ciclismo è diffuso in maniera più omogenea sul territorio e praticato a livello giovanile. Il ciclismo è, ancora, sistema dentro la società. La squadra WT con sponsor che rappresentano il territorio, data questa condizione di base, è solo una conseguenza. Diversamente le squadre si formano anche
In Italia ormai il ciclismo si sviluppa tra Lombardia e Veneto, con isolate eccezioni. La Toscana mantiene una base ma sta diventando sempre più marginale. Sono regioni ricche, ma sono 2 su 20.
Poi per gli sponsor c'è un altro problema culturale aggiuntivo per l'italia: l'idrovora-calcio. Ve lo ricordate Casillo? Una delle aziende più brillanti del sud Italia, in rapida crescita e desiderosa di farsi un'immagine. Cassani ci aveva fatto più di un pensiero...ma poi è arrivato il Bari Calcio, squadra di Serie B, e tanti saluti.
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
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Re: Servizio EUROSPORT
Purtroppo il discorso sulla base è una dura realtà.Subsonico ha scritto: ↑domenica 10 settembre 2023, 15:12Krisper ha scritto: ↑sabato 9 settembre 2023, 10:47Allora perché le aziende italiane che hanno la possibilità economica non lo fanno?Salvatore77 ha scritto: ↑sabato 9 settembre 2023, 10:26 In futuro gli sponsors saranno sempre più grandi e internazionali, perchè è necessario destinare risorse sempre più cospicue.
Pertanto quanto di negativo accade in Italia vale fino ad un certo punto.
Ci sono anche in Italia aziende di livello internazionale.
Poi nel ciclismo, per quanto siano lievitati i costi, questi sono ancora bassi rispetto ad altri sport più, ma anche non, redditizzi.
Il margine di un ritorno economico in attivo c'è, a meno che non si diffondano cifre false (ad esempio quelli della Segafredo)
Il contesto in cui operi è fondamentale!
Poi personalmente penso che in Italia i problemi li deve risolvere la politica non il magnate di turno, e questo mi rende assai pessimista.
L'Italia ha un difetto atavico: non fa mai sistema.
Il nostro orgoglio nazionale è fermo a Checco Zalone che smonta l'insegna di ristorante italiano all'estero.
Ma in un contesto dove la metà delle squadre WT sono delle multinazionali apolidi, avere 'la squadra italiana' ha davvero questa importanza?
Al mondo esistono solo 3 paesi che hanno ancora un movimento solido di riferimento: Francia, Belgio e Olanda. Il movimento solido lo fa la base. Questi sono paesi nei quali il ciclismo è diffuso in maniera più omogenea sul territorio e praticato a livello giovanile. Il ciclismo è, ancora, sistema dentro la società. La squadra WT con sponsor che rappresentano il territorio, data questa condizione di base, è solo una conseguenza. Diversamente le squadre si formano anche
In Italia ormai il ciclismo si sviluppa tra Lombardia e Veneto, con isolate eccezioni. La Toscana mantiene una base ma sta diventando sempre più marginale. Sono regioni ricche, ma sono 2 su 20.
Poi per gli sponsor c'è un altro problema culturale aggiuntivo per l'italia: l'idrovora-calcio. Ve lo ricordate Casillo? Una delle aziende più brillanti del sud Italia, in rapida crescita e desiderosa di farsi un'immagine. Cassani ci aveva fatto più di un pensiero...ma poi è arrivato il Bari Calcio, squadra di Serie B, e tanti saluti.
Ed alla base della base in Italia c'è una bassa (e malata) cultura sportiva.
La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
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Re: Servizio EUROSPORT
Messaggio che mi sento di condividere in toto.Subsonico ha scritto: ↑domenica 10 settembre 2023, 15:12 Ma in un contesto dove la metà delle squadre WT sono delle multinazionali apolidi, avere 'la squadra italiana' ha davvero questa importanza?
Al mondo esistono solo 3 paesi che hanno ancora un movimento solido di riferimento: Francia, Belgio e Olanda. Il movimento solido lo fa la base. Questi sono paesi nei quali il ciclismo è diffuso in maniera più omogenea sul territorio e praticato a livello giovanile. Il ciclismo è, ancora, sistema dentro la società. La squadra WT con sponsor che rappresentano il territorio, data questa condizione di base, è solo una conseguenza. Diversamente le squadre si formano anche
In Italia ormai il ciclismo si sviluppa tra Lombardia e Veneto, con isolate eccezioni. La Toscana mantiene una base ma sta diventando sempre più marginale. Sono regioni ricche, ma sono 2 su 20.
Poi per gli sponsor c'è un altro problema culturale aggiuntivo per l'italia: l'idrovora-calcio. Ve lo ricordate Casillo? Una delle aziende più brillanti del sud Italia, in rapida crescita e desiderosa di farsi un'immagine. Cassani ci aveva fatto più di un pensiero...ma poi è arrivato il Bari Calcio, squadra di Serie B, e tanti saluti.
Re: Servizio EUROSPORT
Credo centri poco la cultura sportiva
Semplicemente il ciclismo ha perso interesse
Prima c erano 16 squadre italiane.. c era la stessa cultura sportiva di ora
Poi la totale assenza di corridori nostrani nei gt.. fa scappare tutti
Re: Servizio EUROSPORT
Hai voglia se c'entra.
Ci sono mille motivi perché c'entra.
È sufficiente confrontare la Gazzetta dello sport di quando c'erano 16 squadre con quella di oggi, e non solo riferito al ciclismo.
Poi potrei elencarti la sicurezza, l'accesso allo sport, la psicomotricità dei bambini, in particolare il loro ridotto uso della bicicletta, i tempi di attenzione, i costi elevati per organizzare una corsa, la FCI (!), i regolamenti di condominio che svuotano i cortili, una narrazione vecchia, lo sport inteso in Italia come strumento di consenso politico e sociale, non come occasione di crescita sociale, gli impianti sportivi fatiscenti se non inutilizzabili, la generazione (volontari) che ha tenuto in piedi in ciclismo oramai invecchiata, i tempi di lavoro (quanti oggi sono impegnati la domenica rispetto al passato!?) che riducono il tempo libero di qualità soprattutto in quelle famiglie per cui l'accesso allo sport è difficile, le payTv, ...
Non è vero che c'era la stessa cultura sportiva di allora, il modo in cui si vive lo sport in Italia oggi è molto cambiato, e il ciclismo, sport vecchio, lo paga particolarmente.
La cultura sportiva non bisogna confonderla con il tipo di passione o interesse sportivo, questo è figlio e conseguenza di tutto un sistema politico-economico-sportivo.
La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
Re: Servizio EUROSPORT
Ecco, questo ad esempio è un luogo comune da cancellare dalla testa quanto prima, soprattutto per quanto riguarda l'interesse delle nuove generazioni alle quali avere 'il campione in casa' interessa sempre meno.
Il traino che attualmente hanno i vari Van Aert, Evenepoel, Van Der Poel, Pogacar è più o meno lo stesso che ha avuto un Nibali.
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Re: Servizio EUROSPORT
Il tema del gioco in strada è abbastanza ricorrente, soprattutto da parte dei docenti di scienze motorie delle scuole medie. Un tempo le attività da fare all’aperto per strada e nei cortili garantivano un minimo di movimento che aveva ripercussioni positive sulla riduzione dell’obesità, sulla motricità complessiva, coordinazione eccetera. Però a parte il calcio, per strada si fa attività abbastanza generica come saltare, arrampicarsi, correre, scavalcare. Cose così sono senz’altro utili al benessere generale, ma non vedo come possono favorire lo sviluppo della pratica dei singoli sport.
Va detto che rispetto a prima, molti più ragazzi hanno accesso a strutture sportive e praticare uno sport vero. Per sport vero intendo con istruttori e regole, magari anche gare ufficiali. L’offerta è diventata più variegata.
Rispetto a 30 anni fa i ragazzi dai 6 ai 14 anni fanno più sport. Lo dicono le statistiche. Se continuiamo a pensare il contrario vuol dire che stiamo parlando per luoghi comuni.
Tra l’altro, a quelli che fanno attività agonistica giovanile e gare con un certo profitto, viene loro letteralmente vietato “giocare fuori” per evitare infortuni.
La mancanza dell’attività nel cortile non ha alcun nesso con i risultati sportivi.
Adesso i ragazzi praticano più sport. Il fatto che si pratica più sport però non basta.
Quando i ragazzi sono piccoli, la scelta dello sport da praticare è ovviamente competenza del genitore che talvolta decide di far intraprendere uno sport in base al fatto che magari lo praticava il genitore stesso, oppure si sceglie la struttura più vicina o quello sport praticato dagli “amichetti”.
Se invece alla base ci fosse un’analisi delle attitudini del bambino da parte di un esperto, forse i risultati sarebbero diversi.
Poi ragionamenti troppo generici non vanno bene per tutti gli sport, tant’è vero che in alcuni ambiti andiamo ancora bene e in altri siamo in crescita. Giusto per dirne una: quanti praticano la marcia in Italia? Eppure le medaglie le prendiamo. Molti territori sono completamente sprovvisti di scuole di scherma. Piste di sci non sono mica ovunque. Eppure i risultati vengono.
Per il ciclismo vanno fatte analisi molto più specifiche.
Va detto che rispetto a prima, molti più ragazzi hanno accesso a strutture sportive e praticare uno sport vero. Per sport vero intendo con istruttori e regole, magari anche gare ufficiali. L’offerta è diventata più variegata.
Rispetto a 30 anni fa i ragazzi dai 6 ai 14 anni fanno più sport. Lo dicono le statistiche. Se continuiamo a pensare il contrario vuol dire che stiamo parlando per luoghi comuni.
Tra l’altro, a quelli che fanno attività agonistica giovanile e gare con un certo profitto, viene loro letteralmente vietato “giocare fuori” per evitare infortuni.
La mancanza dell’attività nel cortile non ha alcun nesso con i risultati sportivi.
Adesso i ragazzi praticano più sport. Il fatto che si pratica più sport però non basta.
Quando i ragazzi sono piccoli, la scelta dello sport da praticare è ovviamente competenza del genitore che talvolta decide di far intraprendere uno sport in base al fatto che magari lo praticava il genitore stesso, oppure si sceglie la struttura più vicina o quello sport praticato dagli “amichetti”.
Se invece alla base ci fosse un’analisi delle attitudini del bambino da parte di un esperto, forse i risultati sarebbero diversi.
Poi ragionamenti troppo generici non vanno bene per tutti gli sport, tant’è vero che in alcuni ambiti andiamo ancora bene e in altri siamo in crescita. Giusto per dirne una: quanti praticano la marcia in Italia? Eppure le medaglie le prendiamo. Molti territori sono completamente sprovvisti di scuole di scherma. Piste di sci non sono mica ovunque. Eppure i risultati vengono.
Per il ciclismo vanno fatte analisi molto più specifiche.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Re: Servizio EUROSPORT
Salvatore, non condivido molti punti di quello che dici, in particolare quello che ho evidenziato.Salvatore77 ha scritto: ↑lunedì 11 settembre 2023, 12:25 Il tema del gioco in strada è abbastanza ricorrente, soprattutto da parte dei docenti di scienze motorie delle scuole medie. Un tempo le attività da fare all’aperto per strada e nei cortili garantivano un minimo di movimento che aveva ripercussioni positive sulla riduzione dell’obesità, sulla motricità complessiva, coordinazione eccetera. Però a parte il calcio, per strada si fa attività abbastanza generica come saltare, arrampicarsi, correre, scavalcare. Cose così sono senz’altro utili al benessere generale, ma non vedo come possono favorire lo sviluppo della pratica dei singoli sport.
Va detto che rispetto a prima, molti più ragazzi hanno accesso a strutture sportive e praticare uno sport vero. Per sport vero intendo con istruttori e regole, magari anche gare ufficiali. L’offerta è diventata più variegata.
Rispetto a 30 anni fa i ragazzi dai 6 ai 14 anni fanno più sport. Lo dicono le statistiche. Se continuiamo a pensare il contrario vuol dire che stiamo parlando per luoghi comuni.
Tra l’altro, a quelli che fanno attività agonistica giovanile e gare con un certo profitto, viene loro letteralmente vietato “giocare fuori” per evitare infortuni.
La mancanza dell’attività nel cortile non ha alcun nesso con i risultati sportivi.
Adesso i ragazzi praticano più sport. Il fatto che si pratica più sport però non basta.
Quando i ragazzi sono piccoli, la scelta dello sport da praticare è ovviamente competenza del genitore che talvolta decide di far intraprendere uno sport in base al fatto che magari lo praticava il genitore stesso, oppure si sceglie la struttura più vicina o quello sport praticato dagli “amichetti”.
Se invece alla base ci fosse un’analisi delle attitudini del bambino da parte di un esperto, forse i risultati sarebbero diversi.
Poi ragionamenti troppo generici non vanno bene per tutti gli sport, tant’è vero che in alcuni ambiti andiamo ancora bene e in altri siamo in crescita. Giusto per dirne una: quanti praticano la marcia in Italia? Eppure le medaglie le prendiamo. Molti territori sono completamente sprovvisti di scuole di scherma. Piste di sci non sono mica ovunque. Eppure i risultati vengono.
Per il ciclismo vanno fatte analisi molto più specifiche.
provo a confutarne la tua tesi.
oggi si fa più sport di 30 anni fa, dato statistico, che comunque non misura la qualità. Ok più sport, però livello di psicomotricità è crollato, qualcosa non torna, per non parlare di posture scorrette in età ancora giovanile.
E' come dire "si studiano più le lingue", poi però sono pochi a parlarla bene, il resto è un cimitero di errori grammaticali...
Il livello sportivo di chi pratica, io posso fare solo con il calcio questo paragone, è molto più basso.
Quando vedo giocare i ragazzini, il più bravo sarebbe stato il più scarso ai miei tempi. E' solo una mia impressione, che però credo abbia a che fare con due mondiali saltati.
Ripeto parlo di calcio, infatti il livello tecnico nelle serie professionistiche è basso e quando c'è una base tecnica, ad esempio capacità di saltare l'uomo, questo ragazzo arriva da aree dove ancora c'è il gioco per strada.
Seguo per ragioni campanilistiche la lega pro, livello davvero scandaloso, da bassa classifica della vecchia C2.
perché? perché manca lo sviluppo di abilità tecniche che ti costruivi in giornate intere a giocare nei campi di periferia.
e qui viene fuori un'altro punto. il tempo.
Quanto tempo fanno esercizio fisico nelle palestre, scuole calcio, ecc? il tempo di gioco in cortile, per strada, nei campi di periferia era enorme, nessuna scuola calcio può pareggiarlo.
nel ciclismo in particolare, in passato la bicicletta era un'amante per un bambino, il mezzo per muoversi ed esplorare il mondo, che poi era il tuo quartiere, città.
i bambini oggi imparano ad andare in bicicletta tardi, intorno ai 7-8 anni quando va bene (esperienza diretta in una grande città), e questo non ha una correlazione con lo scarso numero di praticanti rispetto al passato? Meno società ciclistiche?
poi c'è l'ultimo punto, l'accesso alla pratica sportiva.
Oggi i costi sono elevati, in denaro e tempo, tutto sulle spalle della famiglia e la scelta è determinata, come giustamente dici, dal genitore su fattori extrasportivi (vicinanza, amichetti, costo)
quanti talenti non fanno sport per impossibilità economica? Da genitore posso dire che parliamo di cifre folli, anche per sport poveri.
(onestamente questo problema c'è sempre stato)
La mia prima squadra di calcio aveva un costo irrisorio per iscriversi, poi la parrocchia faceva il resto, la maglia la lavavi a casa, non c'erano preparatori sportivi personali, integratori ed altre balle.
Oggi solo con la visita medica superi i costi dell'iscrizione di allora.
A proposito di visita medica. Possibile che in Italia non ci sia un programma di screening pubblico della salute nelle scuole?
All'interno di queste visite, a scuola per tutti i bambini (così non impegni i genitori a prendere permessi per portare in visita i figli), si potrebbe redarre anche un certificato di idoneità sportiva, GRATIS!
Utopia?
la scuola, il tuo professore di educazione fisica, i giochi della gioventù (pare che tornino), in passato ricoprivano parzialmente quel ruolo di scoprire le attitudini.
Certo ci sono successi sportivi italiani, vedi il nuoto.
Frutto di una piscina in ogni scuola? (obiettivo che ad esempio la Francia vuole perseguire)
No, purtroppo. questo rende fragile un movimento, e nel momento in cui i talenti vengono a mancare, compresi gli "investimenti" delle federazioni (non vado oltre su questo argomento), è un castello di carta che crolla.
Il ciclismo paga la fragilità sua e dello sport in Italia, a cui si aggiungono molte altre ragioni più specifiche (FCI, sponsor, sicurezza, ecc), ma i problemi nascono dalla base, se manca l'acqua alla pianta, i primi rami a cadere sono quelli più deboli.
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Re: Servizio EUROSPORT
Ottima analisi Krisper !!! Condivido in pieno (purtroppo...) tutto quello che hai scritto.
A proposito del gioco in cortile, che "ai miei tempi" da bambino (fine anni sessanta) era
la norma, mi è venuto in mente cosa facevamo...
Eravamo una decina di bambini sugli 8 / 9 anni, e ce n'era uno di 13 che non aveva coetanei,
e faceva il nostro capo / organizzatore.
Ogni tanto organizzava le olimpiadi nei campi dietro casa, allo stato brado.
(bestiale il lancio del disco, con i 45 giri di Mina e Morandi, rubati a sua sorella, che lanciati
come dei frisbee superavano abbondantemente l'attuale rekord del mondo!!!).
E c'era la specialità "corsa di resistenza", vale a dire che vinceva la medaglia d'oro chi
correva per più tempo, indifferentemente dal ritmo; l'importante era non camminare.
Ebbene, ricordo di aver passato un pomeriggio intero a correre, contro un amico
con la testa dura più o meno come la mia, che costrinse il capo ad assegnare un
pari merito: avevamo corso per più di tre ore (a 8 anni), e nessuno voleva mollare!!!
Se fai una cosa del genere al giorno d'oggi, dopo un quarto d'ora chiamano i Carabinieri...
A proposito del gioco in cortile, che "ai miei tempi" da bambino (fine anni sessanta) era
la norma, mi è venuto in mente cosa facevamo...
Eravamo una decina di bambini sugli 8 / 9 anni, e ce n'era uno di 13 che non aveva coetanei,
e faceva il nostro capo / organizzatore.
Ogni tanto organizzava le olimpiadi nei campi dietro casa, allo stato brado.
(bestiale il lancio del disco, con i 45 giri di Mina e Morandi, rubati a sua sorella, che lanciati
come dei frisbee superavano abbondantemente l'attuale rekord del mondo!!!).
E c'era la specialità "corsa di resistenza", vale a dire che vinceva la medaglia d'oro chi
correva per più tempo, indifferentemente dal ritmo; l'importante era non camminare.
Ebbene, ricordo di aver passato un pomeriggio intero a correre, contro un amico
con la testa dura più o meno come la mia, che costrinse il capo ad assegnare un
pari merito: avevamo corso per più di tre ore (a 8 anni), e nessuno voleva mollare!!!
Se fai una cosa del genere al giorno d'oggi, dopo un quarto d'ora chiamano i Carabinieri...
Personali:
https://more.arrs.run/runner/12345
https://more.arrs.run/runner/12345
Re: Servizio EUROSPORT
Sono un po' più giovane di te, ma anche noi da piccoli organizavamo le "olimpiadi".Road Runner ha scritto: ↑lunedì 11 settembre 2023, 21:21 Ogni tanto organizzava le olimpiadi nei campi dietro casa, allo stato brado.
In fondo c'era grande voglia di emulare le gesta di "eroi" che vedevamo in TV.
Oggi i giovani questa voglia di emulazione non ce l'hanno, al massimo per il calcio.
Per me dipende anche da cosa passa in TV, soprattutto in chiaro e sui canali generalisti.
Oggi c'è tanta offerta, soprattutto grazie (o per colpa) di internet, e per i giovani lo sport è veramente marginale.
Un giorno potremo raccontare ai nipotini che noi siamo stati fortunati a veder correre Sagan
Re: Servizio EUROSPORT
Mah... come dappertutto si tratta di cicli
Non si può nemmeno più dare le colpe al calcio visto che lì facciamo più schifo che mai
Ci sono settori dove forse non siamo mai stati così forti o siamo vicini ai massimi, atletica e nuoto su tutti, che non sono esattamente due discipline minori. E per stare al ciclismo, la pista...
Non si può nemmeno più dare le colpe al calcio visto che lì facciamo più schifo che mai
Ci sono settori dove forse non siamo mai stati così forti o siamo vicini ai massimi, atletica e nuoto su tutti, che non sono esattamente due discipline minori. E per stare al ciclismo, la pista...
Re: Servizio EUROSPORT
Nel lungo periodo credo anch io andrà cosìSubsonico ha scritto: ↑lunedì 11 settembre 2023, 11:16Ecco, questo ad esempio è un luogo comune da cancellare dalla testa quanto prima, soprattutto per quanto riguarda l'interesse delle nuove generazioni alle quali avere 'il campione in casa' interessa sempre meno.
Il traino che attualmente hanno i vari Van Aert, Evenepoel, Van Der Poel, Pogacar è più o meno lo stesso che ha avuto un Nibali.
Ma per ora , per me , no
Se guardiamo l ultimo tour.. c erano 3 dei 4 corridori da te citati
Il corridore più seguito , ma nettamente.. era Pinot
Se sommi i tifosi di wva , mvdp e pogacar.. non gli arrivavano vicino
Era un campione in casa
Re: Servizio EUROSPORT
Gli stessi problemi li hanno in tutti i paesiKrisper ha scritto: ↑lunedì 11 settembre 2023, 8:06
Hai voglia se c'entra.
Ci sono mille motivi perché c'entra.
È sufficiente confrontare la Gazzetta dello sport di quando c'erano 16 squadre con quella di oggi, e non solo riferito al ciclismo.
Poi potrei elencarti la sicurezza, l'accesso allo sport, la psicomotricità dei bambini, in particolare il loro ridotto uso della bicicletta, i tempi di attenzione, i costi elevati per organizzare una corsa, la FCI (!), i regolamenti di condominio che svuotano i cortili, una narrazione vecchia, lo sport inteso in Italia come strumento di consenso politico e sociale, non come occasione di crescita sociale, gli impianti sportivi fatiscenti se non inutilizzabili, la generazione (volontari) che ha tenuto in piedi in ciclismo oramai invecchiata, i tempi di lavoro (quanti oggi sono impegnati la domenica rispetto al passato!?) che riducono il tempo libero di qualità soprattutto in quelle famiglie per cui l'accesso allo sport è difficile, le payTv, ...
Non è vero che c'era la stessa cultura sportiva di allora, il modo in cui si vive lo sport in Italia oggi è molto cambiato, e il ciclismo, sport vecchio, lo paga particolarmente.
La cultura sportiva non bisogna confonderla con il tipo di passione o interesse sportivo, questo è figlio e conseguenza di tutto un sistema politico-economico-sportivo.
In Francia lo spazio dedicato al ciclismo sull equipe è pochissimo (inferiore a quello della gazzetta , tranne con il tour)
L anno scorso è morto adorni..non è stata messa la notizia nemmeno nelle brevi
I costi elevati
Le corse che chiudono
I volontari ecc
La RAI trasmette molto più ciclismo che france tv
Eppure hanno molte squadre più di noi
La Francia ha il Tour, che è nella loro cultura
Il Tour non il ciclismo
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Re: Servizio EUROSPORT
Mi sorprende che Magrini e Gregorio non abbiano capito che il capitano in Jumbo, senza varie ed eventuali, e' Vingegaard..e' dal Tourmalet che e' chiaro che e' cosi..
Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
Re: Servizio EUROSPORT
Però non sono gli unici ad avere dubbi,
anche le dichiarazioni di Kuss non chiariscono pienamente,
secondo lui ieri era la tappa per ROglic, poi Vingegaard ha chiesto di vincere per van Hoydonck
Probabilmente non lo sapremo mai perchè il distacco ormai è così ridotto che Vingegaard può prendere la maglia senza nemmeno aver la necessità di attaccare platealmente Kuss.
anche le dichiarazioni di Kuss non chiariscono pienamente,
secondo lui ieri era la tappa per ROglic, poi Vingegaard ha chiesto di vincere per van Hoydonck
Probabilmente non lo sapremo mai perchè il distacco ormai è così ridotto che Vingegaard può prendere la maglia senza nemmeno aver la necessità di attaccare platealmente Kuss.
Re: Servizio EUROSPORT
Lo ha già fatto due volte.galliano ha scritto: ↑mercoledì 13 settembre 2023, 10:40 Però non sono gli unici ad avere dubbi,
anche le dichiarazioni di Kuss non chiariscono pienamente,
secondo lui ieri era la tappa per ROglic, poi Vingegaard ha chiesto di vincere per van Hoydonck
Probabilmente non lo sapremo mai perchè il distacco ormai è così ridotto che Vingegaard può prendere la maglia senza nemmeno aver la necessità di attaccare platealmente Kuss.
E ieri soprattutto ha attaccato platealmente Roglic.
Che a sua volta, più o meno platealmente, ha cercato di metterci una pezza...
- barrylyndon
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Re: Servizio EUROSPORT
Hai mai visto un gregario che attacca con il proprio capitano in maglia di leader a 8 km dall'arrivo? E un altro gregario che per fare lo sprint in salita quasi riporta sotto gli avversari al leader?galliano ha scritto: ↑mercoledì 13 settembre 2023, 10:40 Però non sono gli unici ad avere dubbi,
anche le dichiarazioni di Kuss non chiariscono pienamente,
secondo lui ieri era la tappa per ROglic, poi Vingegaard ha chiesto di vincere per van Hoydonck
Probabilmente non lo sapremo mai perchè il distacco ormai è così ridotto che Vingegaard può prendere la maglia senza nemmeno aver la necessità di attaccare platealmente Kuss.
è evidente che kuss se vince.. Vince perché sarà bravo a resistere.. Non perché il Danese o lo sloveno, suoi compagni di squadra, non attaccheranno.
Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
Re: Servizio EUROSPORT
E' evidente che non è una situazione normale e che tra i capitani c'è chi è più capitano dell'altro, però la situazione viene lasciata volutamente un po' ambigua.
Sul Tourmalet c'era la scusa che Vingegaard era un po' indietro in classifica e non aveva vinto, quindi non era scandaloso che potesse muoversi per primo e cercare la tappa. Poi ieri c'era la questione Van Hoydonck e la salita era talmente breve che sulla carta si potevano prevedere distacchi minimi.
Adesso sono finite le scuse per questo dubito che sarà Vingegaard il primo a muoversi per attaccare.
Però mi sa che hai comunque ragione tu , adesso è ROglic che è un po' indietro e quindi, sulla carta dovrebbe essere lui quello più libero di muoversi, se però Ayuso o Mas dovessero chiudere su di lui mi sa che Vingegaard partirà e tanti saluti al povero Kuss.
L'unico problema per il danese sarebbe se Roglic si dimostrasse talmente brillante da non farsi riprendere da Ayuso o Mas, in quel caso Vingegaard non potrebbe muoversi (forse), ma anche in questo caso gli potrebbe bastare una sparata negli ultimi 500mt di salita per rimettere le cose a posto.
Sul Tourmalet c'era la scusa che Vingegaard era un po' indietro in classifica e non aveva vinto, quindi non era scandaloso che potesse muoversi per primo e cercare la tappa. Poi ieri c'era la questione Van Hoydonck e la salita era talmente breve che sulla carta si potevano prevedere distacchi minimi.
Adesso sono finite le scuse per questo dubito che sarà Vingegaard il primo a muoversi per attaccare.
Però mi sa che hai comunque ragione tu , adesso è ROglic che è un po' indietro e quindi, sulla carta dovrebbe essere lui quello più libero di muoversi, se però Ayuso o Mas dovessero chiudere su di lui mi sa che Vingegaard partirà e tanti saluti al povero Kuss.
L'unico problema per il danese sarebbe se Roglic si dimostrasse talmente brillante da non farsi riprendere da Ayuso o Mas, in quel caso Vingegaard non potrebbe muoversi (forse), ma anche in questo caso gli potrebbe bastare una sparata negli ultimi 500mt di salita per rimettere le cose a posto.
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Re: Servizio EUROSPORT
Ognuno da delle letture diverse del piano Jumbo per vincere la Vuelta, che sembra averla in tasca. Certo, la vincerà uno di loro ma non è detto che a vincerla sarà il più forte dei 3 oppure il capitano designato alla partenza.
La versione dei buoni sentimenti ci può anche stare.
A me suona strano che Kuss e Vingegaard hanno fin ora potuto fare quello che gli pareva, mentre Roglic abbia finalizzato solo un tappa.
Ma la Vuelta sta finendo e vedremo che scelta hanno fatto.
Fossi in Jumbo comunque ci penserei bene a far vincere un gregario, che ha sicuramente meno visibilità rispetto agli altri due, oltre al fatto che in futuro il suo ingaggio lieviterà. Altre squadre in passato hanno fatto scelte diverse.
Staremo a vedere.
La versione dei buoni sentimenti ci può anche stare.
A me suona strano che Kuss e Vingegaard hanno fin ora potuto fare quello che gli pareva, mentre Roglic abbia finalizzato solo un tappa.
Ma la Vuelta sta finendo e vedremo che scelta hanno fatto.
Fossi in Jumbo comunque ci penserei bene a far vincere un gregario, che ha sicuramente meno visibilità rispetto agli altri due, oltre al fatto che in futuro il suo ingaggio lieviterà. Altre squadre in passato hanno fatto scelte diverse.
Staremo a vedere.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: Servizio EUROSPORT
Al Giro di Toscana, i commentatori eurosport (mi sono perso chi sono: Cannone? E l'altro?) sono convintissimi che si faccia il Muro di Sormano al Lombardia... mi sono perso qualcosa io o, come il loro Maestro, non sono aggiornati sulle corse minori*?
*visto quando lo presenteranno, il Giro di Lombardia rientra aihme' in questa categoria
*visto quando lo presenteranno, il Giro di Lombardia rientra aihme' in questa categoria
Re: Servizio EUROSPORT
Bettiol clamoroso per simpatia ed ovviamente competenza
Non è su bettiol ma sul ciclismo di oggi
Tristezza la maniera in cui citava il potenziometro ed il numero di watt
Non è su bettiol ma sul ciclismo di oggi
Tristezza la maniera in cui citava il potenziometro ed il numero di watt
Re: Servizio EUROSPORT
Sicuramente. Pero' sarebbe stato interessante se gli avessero chiesto come farebbero a gestirsi i corridori senza potenziometro, visto che -secondo lui (ma non e' una sorpresa)- si regolano esclusivamente sui watt
Re: Servizio EUROSPORT
Esatto, mi sarebbe piaciuto gli chiedessero se riuscirebbero ad arrivare al traguardo senza il potenziometro.
Bettiol comunque notevole.
Re: Servizio EUROSPORT
"io tengo 390 mi metto a 390, Roglic e Vinge salgono a 400 per esempio"
se a questa generazione di ciclisti togli computer e misuratori, saltano per aria uno dopo l'altro
Re: Servizio EUROSPORT
Intendevo però sottolineare che ci siamo risparmiati chiacchiere inutili. Poi sono d' accordo che le domande da fare sono tante
Re: Servizio EUROSPORT
Bettiol di un altro pianeta oggi e non è questione di dialettica è che se esci dalla preistoria e racconti il ciclismo del 2023 il livello è diverso, per questo a prescindere da Magrini, il commento tecnico in generale secondo me dovrebbe avere più turnover, con gente che ha vissuto il ciclismo che descrive e non quello di 40 anni prima
- IlDucadiQuadalto
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Re: Servizio EUROSPORT
Già, oggi Bettiol ha dato tutto un altro ritmo, spessore e interesse al commento.
Magrini e Gregorio da soli non sono minimamente in grado di reggere la baracca secondo me, quindi una terza voce del genere ha aiutato tantissimo.
Sarebbe bello avere più ciclisti attuali o da poco ritirati, a rotazione nelle telecronache.
Magrini e Gregorio da soli non sono minimamente in grado di reggere la baracca secondo me, quindi una terza voce del genere ha aiutato tantissimo.
Sarebbe bello avere più ciclisti attuali o da poco ritirati, a rotazione nelle telecronache.
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Re: Servizio EUROSPORT
Ho visto in differita il Giro di Toscana sulla Rai commentato da Pancani e Petacchi...
Viva Gregorio e Magrini SEMPRE tutta la vita rispetto al mosciume e alla seriosità di nonna Rai...
Viva Gregorio e Magrini SEMPRE tutta la vita rispetto al mosciume e alla seriosità di nonna Rai...
Re: Servizio EUROSPORT
Segnalo la lamentela di Gregorio che a suo dire siccome fa il giornalista (…) ha il diritto in trasmissione di riferire chi ha vinto in Toscana e in generale sempre.
Mha mi sa di delirio.
Mha mi sa di delirio.
Re: Servizio EUROSPORT
Bisogna comunque esserne capaci.nime ha scritto: ↑mercoledì 13 settembre 2023, 18:44 Bettiol di un altro pianeta oggi e non è questione di dialettica è che se esci dalla preistoria e racconti il ciclismo del 2023 il livello è diverso, per questo a prescindere da Magrini, il commento tecnico in generale secondo me dovrebbe avere più turnover, con gente che ha vissuto il ciclismo che descrive e non quello di 40 anni prima
Trovare quelli giusti è il problema.
E, ad ogni modo, mantenendo Magrini.
Escludendo lui, sai che mosciume.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Re: Servizio EUROSPORT
Mentre su altri temi condivido spesso la tua opinione, sull'applauso al duo Magrini/Gregorio non sono affatto d'accordo, a mio avviso parecchio banali e autoreferenziali.martin eden ha scritto: ↑mercoledì 13 settembre 2023, 22:04 Ho visto in differita il Giro di Toscana sulla Rai commentato da Pancani e Petacchi...
Viva Gregorio e Magrini SEMPRE tutta la vita rispetto al mosciume e alla seriosità di nonna Rai...
A parte ciò il Giro di Toscana è stato commentato da Cannone e l'altro, di cui non ricordo il nome.
Cannone, che magari prende le sue cantonate, lo ascolto 10 volte più volentieri di Magrini.
Cannone ha una naturale verve senza la spocchia e la supponenza di Magrini.
Re: Servizio EUROSPORT
Evidente idiozia e pure mancanza di rispetto per quelli che pagano l'abbonamento
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Re: Servizio EUROSPORT
Ho ascoltato ieri in telecronaca Gregorio che voleva dire il vincitore del Giro di Toscana "per dovere di cronaca", e lì per lì credevo volesse farlo per annunciare la vittoria di Carapaz (compagno di squadra di Bettiol) e certamente tra i favoriti della vigilia.
Comunque più che altro, a mio avviso, si è trattato più che di una lamentela da prendere sul serio, di un ulteriore espediente per intrattenere il pubblico e magari invogliarlo a guardare dopo anche l'altra corsa (infatti Magrini lo ha subito dissuaso). Ricordo un'intervista (mi pare a GCN) dove Gregorio diceva che il loro modo di fare la telecronaca, essendo spalmata su molte ore, si rifà un po' anche all'intrattenimento radiofonico. Sicuramente è un modo di commentare il ciclismo molto diverso dalla Rai, meno ingessato e che può legittimamente piacere o non piacere. Io aggiungo soltanto che anche le tappe di pianura commentate da Gregorio/Magrini riesco a seguirle; sulla Rai, al Giro d'Italia, dopo un po' toglievo direttamente l'audio e fino ai -10km leggevo un libro buttando un occhio sulla corsa solo ogni tanto.
Comunque più che altro, a mio avviso, si è trattato più che di una lamentela da prendere sul serio, di un ulteriore espediente per intrattenere il pubblico e magari invogliarlo a guardare dopo anche l'altra corsa (infatti Magrini lo ha subito dissuaso). Ricordo un'intervista (mi pare a GCN) dove Gregorio diceva che il loro modo di fare la telecronaca, essendo spalmata su molte ore, si rifà un po' anche all'intrattenimento radiofonico. Sicuramente è un modo di commentare il ciclismo molto diverso dalla Rai, meno ingessato e che può legittimamente piacere o non piacere. Io aggiungo soltanto che anche le tappe di pianura commentate da Gregorio/Magrini riesco a seguirle; sulla Rai, al Giro d'Italia, dopo un po' toglievo direttamente l'audio e fino ai -10km leggevo un libro buttando un occhio sulla corsa solo ogni tanto.
Re: Servizio EUROSPORT
ragazzi, io capisco che Internet ha democratizzato la "polemica"
però, avercene di Gregorio e Magrini
però, avercene di Gregorio e Magrini
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Re: Servizio EUROSPORT
Noto che Magrini, oltre che esperto di dizione, è diventato un grande latinista!
Re: Servizio EUROSPORT
Aggiungerei che Eurosport plus generalmente quando selezioni la tappa da vedere mette l’immagine di chi ha vinto. Non parliamo poi della caccia al tesoro per trovare non la prima ma l’ultima tappa di giornata. Anche qui non ci siamo
- bicycleran
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Re: Servizio EUROSPORT
Quella del veleno in coda non l'ha capita molto benegampenpass ha scritto: ↑giovedì 14 settembre 2023, 16:26 Noto che Magrini, oltre che esperto di dizione, è diventato un grande latinista!
Remco addict
- Beppugrillo
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- Iscritto il: martedì 4 settembre 2018, 6:41
Re: Servizio EUROSPORT
La mania di definire ogni percorso vallonato una "piccola Liegi". Come si fa a dire che la tappa di sabato della Vuelta è una piccola Liegi? Non c'entra una mazza né per il profilo né per le salite né per il chilometraggio. Tra l'altro 10 secondi prima aveva detto che non può essere selettiva (la Liegi notoriamente corsa poco selettiva).
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- Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2023, 20:40
Re: Servizio EUROSPORT
Non conosci il famoso detto "se Milano avesse il mare, sarebbe una piccola Liegi"?Beppugrillo ha scritto: ↑venerdì 15 settembre 2023, 5:30 La mania di definire ogni percorso vallonato una "piccola Liegi". Come si fa a dire che la tappa di sabato della Vuelta è una piccola Liegi? Non c'entra una mazza né per il profilo né per le salite né per il chilometraggio. Tra l'altro 10 secondi prima aveva detto che non può essere selettiva (la Liegi notoriamente corsa poco selettiva).