rododendro ha scritto: ↑lunedì 23 ottobre 2023, 11:41
lucks83 ha scritto: ↑domenica 22 ottobre 2023, 23:22
rododendro ha scritto: ↑domenica 22 ottobre 2023, 22:07
Non è che voglio fare l'avvocato difensore di RCS ma vorrei capire quale astratta organizzazione del Giro d'Italia, con questi chiari di luna, dovrebbe buttare vagonate di milioni per convincere Pogi e soprattutto l'UAE a fare anche il Giro soprassedendo sui possibili effetti che tale partecipazione potrebbe avere sulla preparazione al Tour, sottolineo tra l'altro che, al momento, Pogacar ha corso la Vuelta solo il primo anno di professionismo, se poi questa entità, araba presumo, esistesse sentite pure Cairo, certo lui è comunque un appassionato vero di ciclismo, altri non so...
Non ho detto che l'eventuale nuova organizzazione del Giro dovrebbe buttare i milioni per convincere Pogacar e la UAE.
Ho detto che, se si vuole recuperare il terreno perduto nei confronti del Tour, ci vuole qualcuno che ci metta un sacco di soldi in montepremi e sponsor.
Solo cosi' ingolosisci i team e i campioni, altrimenti avrai sempre il big che viene da te ogni 3-4 anni, sotto pagamento.
Poi succede l'imprevisto, come con Remco quest'anno, e chi organizza butta fango sul corridore invitato e pagato per partecipare, tramite i giornalisti (Pier Bergonzi) che ha a libro paga.
Se non è dilettantismo questo....
Ora, io non so chi potrebbe essere interessato a rilevare il Giro e manco mi interessa, dico solo che la gestione a inviti sotto cachet non ha funzionato, anche perchè, ormai, quelli che dovresti invitare guadagnano cosi tanto da potersi permettere pure di rifiutare.
Se si vuole risollevare il Giro, non ci sono molte alternative.
D'accordo sulla cattiva gestione del ritiro di Remco, ma secondo me il principio base deve essere che il Giro non è in competizione col Tour, inutile parlare del gap, lo spostamento di calendario in avanti forse aiuterebbe ma non sarebbe decisivo, d'altronde abbiamo avuto di recente un campione in Italia anch'esso costretto dalle contingenze e dalla squadra a scegliere tra Giro e Tour, e, per lo stesso principio, non è detto che se la Jumbo fosse stata di proprietà italiana avrebbe comunque garantito la presenza di Vingegaard al Giro in caso di assenza di Pogacar, la corsa rosa deve prosperare e svilupparsi con le sue forze e le sue peculiarità ben note, col rituale auspicio che arrivino sulla scena anche protagonisti italici che ne aiutino la popolarità anche sul "mercato interno", più che lamentarsi per gli Almeida (a podio quest'anno) ed i Vlasov di turno c'è da augurarsi che lo sviluppo della corsa risulti più appassionante rispetto all'anno scorso, corsa che comunque aveva una startlist di tutto rispetto.
Se venisse WVA ne sarei davvero felice, di tutti i big attuali credo sia l'unico per il quale esistano concrete possibilità di partecipazione, avevo a suo tempo avvertito che il flop di MVDP al Tour 2022, dopo l'ottima partecipazione al Giro, non avrebbe certo invogliato il ristretto gruppo dei migliori a tentare l'accoppiata.
Ma certamente.
Nessuno vuole mettere in competizione il Giro con il Tour, nemmeno io.
Sarebbe una battaglia persa in partenza.
Quando dico "recuperare terreno" parlo più di immagine della corsa e come è percepita pure all' estero.
Per esempio: Hansen e Salvato perché non rompono mai l' anima a Preud'Homme e invece sono sempre addosso a Vegni? Dov'è Hansen in questi giorni, quando presentano una tappa con arrivo in discesa a Valloire, senza pianura finale ?
Quello che dico, è che un nuovo proprietario potrebbe essere un toccasana.
Ovviamente un proprietario che abbia tanti, tanti soldi da investire nella corsa e che , come dici tu la sviluppi e la faccia prosperare con le proprie forze.
Non è neanche una questione di start list, perché a parte il 2020 particolare, mi pare che negli ultimi anni non ci si sia potuti di certo lamentare.
È un discorso di immagine, perché pagare una tantum il campione di turno per venire al Giro, alla fine sminuisce la corsa stessa.
E non è detto che il giochino funzioni ogni anno.
Stesso discorso per i percorsi: tracciarli per invogliare tizio o caio a partecipare, sapendo che comunque il loro focus è comunque il Tour, ti rende debole a livello di immagine.
Pure inchinarsi alle amministrazioni locali, che ormai non ti obbligano più solo scegliere da dove partire e dove arrivare con le tappe, ma dettano a RCS pure gli interi tracciati, non è bello.
Senza considerare il fatto che, ogni anno, c'è sempre la corsa all' ultimo minuto per cercare sedi di tappa che ti paghino per ospitare la corsa.
Il Giro deve riuscire a camminare con le proprie gambe, senza dipendere praticamente in tutto da chi ti paga, perché poi ti condiziona, anche giustamente.
Alla fine vieni pagato e fai quello che dico io, quando invece dovrebbe esserci la fila davanti alla porta di chi organizza.