Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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barrylyndon
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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team opc ha scritto:
barrylyndon ha scritto:Infatti quando e' arrivata la regola, Chiappucci e' scomparso..ed e' stato anche pizzicato un paio di volte..
Al 60% ce l'avevano pochi..Pantani arrivava al 57%..Bugno al 51%..
E c'e' una certa differenza..
Semmai è scomparso perché quando arrivò la regola del 50% ormai aveva gia una certa età
L' ho scritto dopo..ma evidentemente non sei riuscito a leggerlo.


Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
Salvatore77
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Nessuno dei Tour vinti da Indurain poteva avere un vincitore differente, tanto meno Chiappucci.
Al massimo nel 1991 Bugno poteva giocarsela meglio.
Rominger nel 1993 se non avesse fatto la cronosquadre in inferiorità numerica e la prima crono con la pioggia, se la giocava pure lui, ma da qui a battere Miguelon ne passa.
Chiappucci e gli altri prendevano minuti su minuti a cronometro, ma non possiamo immaginare nemmeno un Tour senza cronometro, e se pure fosse stato, avremmo visto una corsa diversa con Indurain giocarsi il Tour in salita, dove dopotutto, era anche una sua specialità.
Anzi, tutti i Tour in qualche maniera hanno visto Indurain dare un bel colpetto in salita. E' stato più facile amministrare ma Indurain di vento in faccia ne prendeva e anche parecchio.

Chiappucci poteva vincere il Tour 1990 grazie ai 10 minuti di vantaggio che lui si è creato ma lo ha perso per colpa dell'imboscata Pensec - Lemond, ma il ciclismo è anche questo.


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Pantani the best
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Quando ho iniziato a seguire con coscienza il ciclismo Chiappucci era già nella fase declinante della sua carriera. Infatti quando dava spettacolo nei vari GG dell'epoca ero solo un bambino che pur guardando alcune tappe di Giro e Tour(ai tempi in casa di svaghi alternativi alla tv non è che ce ne fossero poi molti, per cui Giro e Tour appuntamenti quasi fissi) non poteva ovviamente avere la giusta percezione del gesto atletico. Quindi conoscevo Chiappucci ma non potevo comprenderne la grandezza. Lo dico con rimpianto perché probabilmente sarebbe stato uno dei corridori che avrei amato di più(diciamo in top 3 sotto Pantani e assieme a Nibali).

Fatta questa premessa, pur non avendolo realmente vissuto ma solo sfiorato, ovviamente col tempo informandomi tramite vari racconti, aneddoti, immagini e descrizioni(comprese queste nel thread a lui dedicato), penso di conoscere molto bene la carriera e le caratteristiche, ma non così bene come chi ha avuto la fortuna di vivere live, quindi conoscendo tutte le dinamiche, quel periodo del ciclismo in cui Chiappucci è stato indubbiamente uno dei maggiori interpreti.

Per esempio mi sono sempre domandato quale fosse il suo effettivo valore in salita, tipo se lo si possa considerare, con le sue caratteristiche da diesel della montagna, uno dei migliori scalatori della storia, oppure sotto questo aspetto al contrario forse non valeva neanche altri scalatori nostrani che lo hanno succeduto tipo un Simoni o un Gotti, quindi nel caso figuriamoci il paragone con scalatori di altro spessore. Ovviamente se si parla di corridore to court il confronto con i due sopracitati non inizia nemmeno(El Diablo oltre a tutto il resto ti vinceva Sanremo, podi a mondiale e Lombardia ma anche ottimi piazzamenti in corse quali Fiandre, Liegi e Freccia).


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barrylyndon
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Pantani the best ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 9:11 Quando ho iniziato a seguire con coscienza il ciclismo Chiappucci era già nella fase declinante della sua carriera. Infatti quando dava spettacolo nei vari GG dell'epoca ero solo un bambino che pur guardando alcune tappe di Giro e Tour(ai tempi alternativi alla tv di svaghi in casa non è che ce ne fossero poi molti, per cui Giro e Tour appuntamenti quasi fissi) non poteva ovviamente avere la giusta percezione del gesto atletico. Quindi conoscevo Chiappucci ma non potevo comprenderne la grandezza. Lo dico con rimpianto perché probabilmente sarebbe stato uno dei corridori che avrei amato di più(diciamo in top 3 sotto Pantani e assieme a Nibali).

Fatta questa premessa, pur non avendolo realmente vissuto ma solo sfiorato, ovviamente col tempo informandomi tramite vari racconti, aneddoti, immagini e descrizioni(comprese queste nel thread a lui dedicato), penso di conoscere molto bene la carriera e le caratteristiche, ma non così bene come chi ha avuto la fortuna di vivere live, quindi conoscendo tutte le dinamiche, quel periodo del ciclismo in cui Chiappucci è stato indubbiamente uno dei maggiori interpreti.

Per esempio mi sono sempre domandato quale fosse il suo effettivo valore in salita, tipo se lo si possa considerare, con le sue caratteristiche da diesel della montagna, uno dei migliori scalatori della storia, oppure sotto questo aspetto al contrario forse non valeva neanche altri scalatori nostrani che lo hanno succeduto tipo un Simoni o un Gotti, quindi nel caso figuriamoci il paragone con scalatori di altro spessore. Ovviamente se si parla di corridore to court il confronto con i due sopracitati non inizia nemmeno(El Diablo oltre a tutto il resto ti vinceva Sanremo, podi a mondiale e Lombardia ma anche ottimi piazzamenti in corse quali Fiandre, Liegi e Freccia).
Era un signor fondista, uno dei migliori, se non il migliore, dell'epoca..
Va da se', pero', che in salita nella lotta corpo a corpo, non l'ho mai visto dominare.
Penso che il suo valore in salita in contesti da non impresa, sia quello dell'Alpe D'Huez 1991/92..ottimo ma non sicuro dominante, come lo fu Pantani...


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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barrylyndon ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 9:17
Pantani the best ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 9:11 Quando ho iniziato a seguire con coscienza il ciclismo Chiappucci era già nella fase declinante della sua carriera. Infatti quando dava spettacolo nei vari GG dell'epoca ero solo un bambino che pur guardando alcune tappe di Giro e Tour(ai tempi alternativi alla tv di svaghi in casa non è che ce ne fossero poi molti, per cui Giro e Tour appuntamenti quasi fissi) non poteva ovviamente avere la giusta percezione del gesto atletico. Quindi conoscevo Chiappucci ma non potevo comprenderne la grandezza. Lo dico con rimpianto perché probabilmente sarebbe stato uno dei corridori che avrei amato di più(diciamo in top 3 sotto Pantani e assieme a Nibali).

Fatta questa premessa, pur non avendolo realmente vissuto ma solo sfiorato, ovviamente col tempo informandomi tramite vari racconti, aneddoti, immagini e descrizioni(comprese queste nel thread a lui dedicato), penso di conoscere molto bene la carriera e le caratteristiche, ma non così bene come chi ha avuto la fortuna di vivere live, quindi conoscendo tutte le dinamiche, quel periodo del ciclismo in cui Chiappucci è stato indubbiamente uno dei maggiori interpreti.

Per esempio mi sono sempre domandato quale fosse il suo effettivo valore in salita, tipo se lo si possa considerare, con le sue caratteristiche da diesel della montagna, uno dei migliori scalatori della storia, oppure sotto questo aspetto al contrario forse non valeva neanche altri scalatori nostrani che lo hanno succeduto tipo un Simoni o un Gotti, quindi nel caso figuriamoci il paragone con scalatori di altro spessore. Ovviamente se si parla di corridore to court il confronto con i due sopracitati non inizia nemmeno(El Diablo oltre a tutto il resto ti vinceva Sanremo, podi a mondiale e Lombardia ma anche ottimi piazzamenti in corse quali Fiandre, Liegi e Freccia).
Era un signor fondista, uno dei migliori, se non il migliore, dell'epoca..
Va da se', pero', che in salita nella lotta corpo a corpo, non l'ho mai visto dominare.
Penso che il suo valore in salita in contesti da non impresa, sia quello dell'Alpe D'Huez 1991/92..ottimo ma non sicuro dominante, come lo fu Pantani...
Vabbè grazie :) che in salita fosse inferiore a Pantani penso che ci sarei arrivato comunque. ;)

Nella sostanza, al netto di epoche diverse(ma neanche distanti) e anche caratteristiche diverse, in salita il suo livello rispetto appunto a gente come Simoni e Gotti era superiore, inferiore o similare?

Oppure visto che le caratteristiche erano molto sovrapponibili(tanto che venne ribattezzato il Chiappucci di Francia) sempre in salita valeva +, - o = a un Virenque?

Ripeto, non sono mai riuscito ad avere la giusta percezione del suo effettivo valore in montagna.


Winter
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Non era un grande scalatore ma un grande discesista. Più Savoldelli che Simoni. E aveva grandissime doti di fondo adatte ai grandi giri di allora (e non solo, ricordiamo tutti come vinse la Sanremo, e Soerensen non era l'ultimo scappato di casa). Certo sarebbe stato a disagio con i tappini da 150 chilometri di adesso


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kraus
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Tento una comparazione, ma purtroppo ho dei ricordi abbastanza vaghi: benché Chiappucci fosse assai discontinuo rispetto a Simoni e Gotti, mi pareva che fosse più esaltante di entrambi nei giorni migliori. Di loro (e tanto meno di Salvoldelli, che pure ha in comune con Claudio l'arte della discesa) non ricordo niente di paragonabile al Sestrière e, in generale, agli ottimi Tour di inizio anni '90. Per quanto riguarda un paragone con Virenque, questi è durato molto di più (la sua epopea, diciamo così, è durata una buona decina d'anni), ma in termini di coraggio e combattività siamo sugli stessi livelli.


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kraus ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 12:41 Tento una comparazione, ma purtroppo ho dei ricordi abbastanza vaghi: benché Chiappucci fosse assai discontinuo rispetto a Simoni e Gotti, mi pareva che fosse più esaltante di entrambi nei giorni migliori. Di loro (e tanto meno di Salvoldelli, che pure ha in comune con Claudio l'arte della discesa) non ricordo niente di paragonabile al Sestrière e, in generale, agli ottimi Tour di inizio anni '90. Per quanto riguarda un paragone con Virenque, questi è durato molto di più (la sua epopea, diciamo così, è durata una buona decina d'anni), ma in termini di coraggio e combattività siamo sugli stessi livelli.
Ok, grazie per queste precisazioni.
Chiappucci rispetto a tanti altri con palmares più ricco del suo paga chiaramente una concorrenza dell'epoca nei GG molto superiore a quella di altri contesti storici. Già solo la combinazione Indurain-percorsi dell'epoca al Tour, basterebbe per avvalorare questa tesi, se poi ci aggiungiamo anche i vari Lemond, Bugno, il Chioccioli in stato di grazia versione Giro 1991, si chiude il cerchio. Per esempio con la concorrenza che vi era sulle strade del Giro tra il 2000 e il 2005 penso che qualche Giro d'Italia l'avrebbe portato a casa con le "mani in tasca".


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barrylyndon
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Winter ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 11:38 Barry t è sempre piaciuto tanto il diablo :diavoletto:
No..ma aiutami..ha mai staccato qualcuno in salita?quando contava,dico..ha mai vinto all'Alpe d'huez o sul Moviso..o sul Terminillo..o che ne so...sul Pordoi..
Il tanto vituperato, da menti ciclisticamente biodegadrabili, Nibali alle volte qualcosina vinceva in salita..di Chiappuci ho solo ricordi di attacchi da lontano, superbi,si intende...ma di azioni di forza in salita...poco o nulla.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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No, non ricordo sue azioni in salita, ma non erano nelle sue caratteristiche, e ogbuno corre secondo le sue caratteristiche atletiche e tecniche. Anche nellq sua vittoria piu importante (vabbe Sestriere a parte) , Val Louron 1991, lui e Indurain partirono da lontano e in discesa (ma guadagnando su Bugno e gli altri sulle successive salite)


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Anche Aprica 94 fu tanta roba. Già all'attacco giù dallo Stelvio, e poi capace di accelerare a fondo sul Santa Cristina. Certo, quel giorno c'era un alieno in campo, però in montagna sapeva andare


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Trullo
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Certo. Non era scarso in salita. Ma neanche lo scalatore capace di staccarti con uno scatto. Aveva fondo. Con tre o quattro salite nelle gambe, lasciava indietro gli scalatori puri


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 16:04 Anche Aprica 94 fu tanta roba. Già all'attacco giù dallo Stelvio, e poi capace di accelerare a fondo sul Santa Cristina. Certo, quel giorno c'era un alieno in campo, però in montagna sapeva andare
Va detto che dal tratto di falsopiano che portava al primo passaggio ad Aprica fino a 3/4 di salita del Santa Cristina usufruì, come Belli, del lavoro di Berzin standosene sempre a ruota, di conseguenza poté arrivare più fresco nelle ultime rampe del Santa Cristina.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Ovviamente questi discorsi della sua incapacità di fare il vuoto in salita sono tutti abbastanza fini a se stessi. Come possibile termine di paragone ho citato i vari Simoni, Gotti o lo stesso Virenque. Ecco, loro in carriera quante volte sono riusciti a fare il vuoto, e soprattutto nel caso chi esattamente avrebbero staccato?

Io del Simoni 1999-2007 ricordo azioni in solitaria chiuse con successo sul Mottarone al Giro 2001, Zoncolan, Pampeago e Cascata del Toce al Giro 2003, quindi Corno alle Scale al Giro 2004, stop. Non ho citato l'Angliru 2000 visto che era fuori classifica, così come Sestriere 2005 dove nel finale perse le ruote da Rujano.
Ma soprattutto chi staccò in quelle sue vittorie in solitaria?
Garzelli, Savoldelli, Cunego, Olano, Frigo...non esattamente i top dell'epoca.
Ha mai staccato Armstrong(forse una volta al Giro di Svizzera che come tale fa meno testo)? oppure Pantani e Ullrich in forma? o i vari Heras o Beloki?

E vogliamo parlare di Gotti?
Sostanzialmente azioni solitarie identificate in carriera solo Cervinia 1997, tra l'altro visto che si parlava di fondo, con azione partita da lontano.
Azioni partite da lontano conclusasi con una vittoria che erano il marchio di fabbrica di Virenque, ma tutte azioni tranne Courchevel 1997(dove comunque non arrivò in solitaria, con Ullrich che gli concesse l'onore delle armi solo tramite presunto bonifico) dove veniva deliberatamente ignorato dai vari leader di classifica.

Quindi se volessimo considerare scalatori solo coloro che facevano con continuità il vuoto in salita opposti ai contemparanei top probabilmente negli ultimi 40 anni di ciclismo gli scalatori come l'intendono alcuni faremmo fatica a contarli sulle dita di una mano.
La realtà è che nel ciclismo moderno dove tra mezzi sempre più performanti, nuova tecnologia a disposizione, medicinali più efficaci, e strade di montagna praticamente ormai quasi tutte asfaltate, c'è stato una sorta di appiattimento generale che ha reso l'arte del fare il vuoto in salita una dote distintiva riservata sempre più a meno eletti.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Pantani the best ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 14:34
kraus ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 12:41 Tento una comparazione, ma purtroppo ho dei ricordi abbastanza vaghi: benché Chiappucci fosse assai discontinuo rispetto a Simoni e Gotti, mi pareva che fosse più esaltante di entrambi nei giorni migliori. Di loro (e tanto meno di Salvoldelli, che pure ha in comune con Claudio l'arte della discesa) non ricordo niente di paragonabile al Sestrière e, in generale, agli ottimi Tour di inizio anni '90. Per quanto riguarda un paragone con Virenque, questi è durato molto di più (la sua epopea, diciamo così, è durata una buona decina d'anni), ma in termini di coraggio e combattività siamo sugli stessi livelli.
Ok, grazie per queste precisazioni.
Chiappucci rispetto a tanti altri con palmares più ricco del suo paga chiaramente una concorrenza dell'epoca nei GG molto superiore a quella di altri contesti storici. Già solo la combinazione Indurain-percorsi dell'epoca al Tour, basterebbe per avvalorare questa tesi, se poi ci aggiungiamo anche i vari Lemond, Bugno, il Chioccioli in stato di grazia versione Giro 1991, si chiude il cerchio. Per esempio con la concorrenza che vi era sulle strade del Giro tra il 2000 e il 2005 penso che qualche Giro d'Italia l'avrebbe portato a casa con le "mani in tasca".
Tutto condivisibile.
Doveva nascere un lustro dopo.
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Trullo ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 15:52 No, non ricordo sue azioni in salita, ma non erano nelle sue caratteristiche, e ogbuno corre secondo le sue caratteristiche atletiche e tecniche. Anche nellq sua vittoria piu importante (vabbe Sestriere a parte) , Val Louron 1991, lui e Indurain partirono da lontano e in discesa (ma guadagnando su Bugno e gli altri sulle successive salite)
si, è vero, partirono in discesa (indurain ) e nel successivo falsopiano(claudio) ma sul tourmalet, a 50 km dall'arrivo, chiappucci fece un forcing incredibile (da solo e non con la squadra) ressero in 6 o 7 corridori ma la moggior parte di essi in acido a 50 dal'arrivo e con le gambe già in croce
nei successivi km si vide bene chi superò bene il tourmalet
per cui è riduttivo dire che i due evasero in discesa e basta;
quell'azione riuscì ma perchè fu preparata alla grande da chiappucci nella salita precedente


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Resta un corridore che ha portato a casa la pois facendo due volte secondo e una terzo al Tour - in un periodo con in giro Indurain, Lemond, Bugno - magari non ha il palmares, ma sapeva quando iniet... ma aveva carattere e senso dello spettacolo.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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barrylyndon ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 15:44
Winter ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 11:38 Barry t è sempre piaciuto tanto il diablo :diavoletto:
No..ma aiutami..ha mai staccato qualcuno in salita?quando contava,dico..ha mai vinto all'Alpe d'huez o sul Moviso..o sul Terminillo..o che ne so...sul Pordoi..
Il tanto vituperato, da menti ciclisticamente biodegadrabili, Nibali alle volte qualcosina vinceva in salita..di Chiappuci ho solo ricordi di attacchi da lontano, superbi,si intende...ma di azioni di forza in salita...poco o nulla.
Che mi viene in mente.. Pampeago al Giro del Trentino
La sua dote migliore era la resistenza
In sto ciclismo, anche senza crono , non avrebbe chance

La tappa del Sestriere (quella del record di dislivello) 7 ore e 44
Val louron 7 ore e 11
Sanremo 6 ore 56
Mortrolo 6 ore 55

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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 1 gennaio 2024, 11:04 Resta un corridore che ha portato a casa la pois facendo due volte secondo e una terzo al Tour - in un periodo con in giro Indurain, Lemond, Bugno - magari non ha il palmares, ma sapeva quando iniet... ma aveva carattere e senso dello spettacolo.
come diceva mozart all'epoca ....... :diavoletto: :angelo: :diavoletto: :angelo:
la resistenza alla fatica però non te la inventi e lui aveva qualcosa il più degli altri in quel senso


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Winter ha scritto: lunedì 1 gennaio 2024, 14:31
barrylyndon ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 15:44
Winter ha scritto: domenica 31 dicembre 2023, 11:38 Barry t è sempre piaciuto tanto il diablo :diavoletto:
No..ma aiutami..ha mai staccato qualcuno in salita?quando contava,dico..ha mai vinto all'Alpe d'huez o sul Moviso..o sul Terminillo..o che ne so...sul Pordoi..
Il tanto vituperato, da menti ciclisticamente biodegadrabili, Nibali alle volte qualcosina vinceva in salita..di Chiappuci ho solo ricordi di attacchi da lontano, superbi,si intende...ma di azioni di forza in salita...poco o nulla.
Che mi viene in mente.. Pampeago al Giro del Trentino
La sua dote migliore era la resistenza
In sto ciclismo, anche senza crono , non avrebbe chance

La tappa del Sestriere (quella del record di dislivello) 7 ore e 44
Val louron 7 ore e 11
Sanremo 6 ore 56
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Purtroppo e' vero...mi sarebbe piaciuto vedere Nibali in quel ciclismo...


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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A leggere iniseme questo Topic e quello su Virenque viene da ridere...

Perchè sembra che Luz Ardiden 94, per dire, non sia una impresa...


ntun
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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GregLemond ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 11:24 A leggere iniseme questo Topic e quello su Virenque viene da ridere...

Perchè sembra che Luz Ardiden 94, per dire, non sia una impresa...
forse OT
io Virenque lo ho sempre odiato fortemente
non so se associavo la tragedia di Casartelli alla sua vittoria
o in generale, non essere un grande fan dei fughisti dalla mimica facciale esagerata
o lo scandalo Festina
non lo so, però, veramente, odio come mai provato (per fortuna!) nel ciclismo


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

Messaggio da leggere da GregLemond »

ntun ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 13:33
GregLemond ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 11:24 A leggere iniseme questo Topic e quello su Virenque viene da ridere...

Perchè sembra che Luz Ardiden 94, per dire, non sia una impresa...
forse OT
io Virenque lo ho sempre odiato fortemente
non so se associavo la tragedia di Casartelli alla sua vittoria
o in generale, non essere un grande fan dei fughisti dalla mimica facciale esagerata
o lo scandalo Festina
non lo so, però, veramente, odio come mai provato (per fortuna!) nel ciclismo
Cambia poco l' odio :)

Io considero solo la percezione di Chiappucci (vincitore di Tour potenziale... eroe dalle grandi imprese...) e Virenque...


Winter
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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GregLemond ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 11:24
Perchè sembra che Luz Ardiden 94, per dire, non sia una impresa...
Grande impresa


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GregLemond
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Winter ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 14:26
GregLemond ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 11:24
Perchè sembra che Luz Ardiden 94, per dire, non sia una impresa...
Grande impresa
Siamo d' accordo :)


Jan Vanderfornen
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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Ok, a questo punto una confessione la devo fare: lungo la salita del Sestiere, nel 1992, in mezzo a decine di migliaia di appassionati che lo acclamavano avreste potuto vedere anche un uomo fermo immobile, con la bocca chiusa e le braccia conserte. Al sottoscritto stava talmente sulle scatole che neanche in quell'occasione (oggettivamente una giornata storica, bisogna ammetterlo) riuscii a dire una mezza parola in suo favore.


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Re: Claudio Chiappucci, il signore delle imprese

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Jan Vanderfornen ha scritto: giovedì 4 gennaio 2024, 14:28 Ok, a questo punto una confessione la devo fare: lungo la salita del Sestiere, nel 1992, in mezzo a decine di migliaia di appassionati che lo acclamavano avreste potuto vedere anche un uomo fermo immobile, con la bocca chiusa e le braccia conserte. Al sottoscritto stava talmente sulle scatole che neanche in quell'occasione (oggettivamente una giornata storica, bisogna ammetterlo) riuscii a dire una mezza parola in suo favore.
Ero bambino molto piccolo ma ti capisco


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