Noi e Israele: un caso di coscienza

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nemecsek.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Subsonico
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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bicycleran ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 18:52
Si tende a confondere liberalismo e democrazia.
Il liberalismo è una precondizione, necessaria ma non sufficiente, per le democrazie occidentali della seconda metà dell'900.

Israele mi ricorda per molti versi gli stati liberali del '800, in cui i pieni diritti non sono per tutti, e in cui vige una politica coloniale verso una nazione altra considerata inferiore.
Ma infatti! L'ideologia sionista nasce proprio in quell'epoca e attinge a piene mani da quella degli stati coloniali di provenienza dei suoi fondatori , e Israele è ideologicamente rimasto fermo là. Un anacronismo di fine ottocento piantato nella modernità.

Signori che tanto vi prodigate per Israele, vi dò una notizia: state sostenendo uno stato coloniale. Nel 2024.
Almeno non spacciatevi per democratici.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Boh. A me sembra che molti vogliano spaccare in quattro la pellicina del dito e non si voglia guardare la luna. Come risposta ad un efferato (disumano, osceno, schifoso, vomitevole .......... portato da persone che considerano le donne bianche poco meno di puttane) attacco si sta applicando la rappresaglia/vendetta in un rapporto (per ora) di circa venti a uno. Per analogia, a vendetta della Shoah dovrebbero essere uccisi centoventi milioni di tedeschi.

La Legge del Taglione, in confronto, è un faro di civiltà.


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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bicycleran ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 14:32
Winter ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 13:11 Appunto il 7 ottobre non c è nulla come ho scritto io
Han commentato il 12..
Nel mentre han scritto sui bombardamenti israeliani (successivi)
Dopo che avevano ricevuto critiche..5 giorni dopo esistevano anche quei morti

In Israele vivono 2 ml di arabi
Nei paesi musulmani quanti?
Ok, però ti ho postato anche un'altra fonte. Non ti sei convinto dell'apartheid? Puoi smentire i signoli punti?
Altrimenti, quali fonti ritieni attendibili?

Nei paesi musulmani vinvono tanti arabi
Per me non è un apartheid
È completamente differente da quello che avveniva in sudafrica
Nello stato di Israele i palestinesi son uguali agli ebrei? No
Son 100 anni di odio , di due popoli che vogliono la stessa cosa
Difficile che vengano trattati allo stesso modo

Vivono tanti arabi ma pochissimi ebrei
In tanti luoghi erano lì da duemila anni
Son sempre stati una minoranza
Mal visti dal resto della popolazione (che puntualmente li perseguitava)
Adesso non danno più fastidio non ci sono più


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Trullo ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 15:06 Winter parlava di questo
https://it.wikipedia.org/wiki/Esodo_ebr ... aesi_arabi
Esattamente


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galliano
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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castelli ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 15:12 Se c'e' una parte del mondo che discrimina meno e' quella che ha a fondamento la religione laica del liberalismo politico.
Modello ormai ampiamente in clamorosa crisi perché domina in lungo e largo un liberalismo finanziario non più mitigato da una parziale ridistribuzione.
È rimasto in piedi finché le briciole che cadevano dalla tavola erano grasse e abbondanti, finché la crescita economica e tecnologica si accompagnava ad una progressiva crescita del benessere diffuso e dello stato sociale.
Questo non accade da anni, è stata innestata la retromarcia.
Retromarcia vigorosa.
Con le attuali inette e indottrinate classi politiche non vedo all'orizzonte un'inversione di tendenza.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Slegar ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 20:29 Boh. A me sembra che molti vogliano spaccare in quattro la pellicina del dito e non si voglia guardare la luna. Come risposta ad un efferato (disumano, osceno, schifoso, vomitevole .......... portato da persone che considerano le donne bianche poco meno di puttane) attacco si sta applicando la rappresaglia/vendetta in un rapporto (per ora) di circa venti a uno. Per analogia, a vendetta della Shoah dovrebbero essere uccisi centoventi milioni di tedeschi.

La Legge del Taglione, in confronto, è un faro di civiltà.
Chiaro e evidente, bisognerebbe prenderne atto e trarre le dovute conseguenze senza stare troppo a disquisire se Israele è una democrazia o meno, come se essere una democrazia sia automaticamente una patente di civiltà.
È una democrazia che reagisce con metodi violentissimi e non tollerabili.
Ci sono stati non democratici assai meno violenti.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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nemecsek. ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 21:19 cazzi amari colle nuove norme morali

in caso di vittorie o piazzamenti la ***** premier tech sarà asteriscata?
attendiamo le norme attuative

Salam alaykum! :)
Per rimanere in ambito sportivo, c'è chi ha già applicato il ban ad Israele, anche se in maniera molto ipocrita:
https://www.iihf.com/en/news/57497/isra ... ity_priori


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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galliano ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 21:49
castelli ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 15:12 Se c'e' una parte del mondo che discrimina meno e' quella che ha a fondamento la religione laica del liberalismo politico.
Modello ormai ampiamente in clamorosa crisi perché domina in lungo e largo un liberalismo finanziario non più mitigato da una parziale ridistribuzione.
È rimasto in piedi finché le briciole che cadevano dalla tavola erano grasse e abbondanti, finché la crescita economica e tecnologica si accompagnava ad una progressiva crescita del benessere diffuso e dello stato sociale.
Questo non accade da anni, è stata innestata la retromarcia.
Retromarcia vigorosa.
Con le attuali inette e indottrinate classi politiche non vedo all'orizzonte un'inversione di tendenza.
Il problema e' che non si esce dal mondo occodentale. Il vertice di hamas come la vecchia olp vuole il lusso occidentale piu che la palestina libera.

Esiste una propaganda occidentale ridicola e ipocrita ma l'alternativa non esiste e se esiste e' peggio.

Il crony capitalism l'abbiamo inventato noi e gli altri lo hanno perfettamente imitato.

Con il covid abbiamo sperimentato la forma piu' oscena di capitalismo corrotto.
Nessuna difesa. Ma gli altri sono politcamemte peggiori. Non vedo grandi idee politiche in arrivo dall'islam politico. Neanche mezza.
Nessuno vivrebbe sotto la vecchia olp, figurarsi sotto hamas.

Israele e' uno stato militarizzato non e' la democrazia moderna di montesquieu.

Si tratta di fare una scelta basata sull'utilitarismo.

Utilitarismo che non e' liberalismo, e' un'altra cosa che sta paradossalmemte erodendo l'occidente.


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mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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galliano ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 21:49
castelli ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 15:12 Se c'e' una parte del mondo che discrimina meno e' quella che ha a fondamento la religione laica del liberalismo politico.
Modello ormai ampiamente in clamorosa crisi perché domina in lungo e largo un liberalismo finanziario non più mitigato da una parziale ridistribuzione.
È rimasto in piedi finché le briciole che cadevano dalla tavola erano grasse e abbondanti, finché la crescita economica e tecnologica si accompagnava ad una progressiva crescita del benessere diffuso e dello stato sociale.
Questo non accade da anni, è stata innestata la retromarcia.
Retromarcia vigorosa.
Con le attuali inette e indottrinate classi politiche non vedo all'orizzonte un'inversione di tendenza.
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Ragionamento che fa a pugni con la matematica, la materia scolastica più nemica in assoluto dell'ideologia (una delle catastrofi italiane degli ultimi 100 anni è stata la riforma scolastica di quel fascistone chiamato Gentile, che con il suo considerare le materie scientifiche inferiori ha prodotto l'ignoranza italiana cronica in questo campo).

Tutti gli indici relativi alla povertà mondiale sono in forte calo e negli ultimi anni il calo è addirittura divenuto sempre più marcato, grazie soprattutto all'apertura al libero mercato di paesi prima in condizioni disperate e molto popolosi soprattutto del sudest asiatico quali Cina, Vietnam ed altri.

Certo ci sono ancora moltissime sfide da affrontare: dalla sostenibilità climatica anzitutto ma anche a condizioni di lavoro che siano giuste ed umane, ad un welfare che sia per tutti.

Ma come mi disse una volta un uomo saggio "noi abbiamo i difetti delle nostre virtù". Dobbiamo lavorare sui difetti senza buttare a mare le virtù.
Il libero mercato e il capitalismo sono una virtù, che ha anche molti, moltissimi difetti.
Lavoriamo su quelli, con una vera mentalità che sia veramente progressista e non regressista (ovvero pensando di rispolverare vetusti concetti che hanno relegato certe parti del mondo alla fame per anni).


castelli
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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l'ipocrisia occidentale è ridicola. non puoi farti esportatore di democrazia e proteggere i sauditi, è chiaro.
ma anche qui non c'è alternativa all'ipocrisia.
la democrazia turca in quell'esperimento politico chiamato ue.

israele sconta il fatto di essere una zona di confine in cui finisce il controllo ad est americano, è una zona di frizione est ovest e le popolazioni civili di entrambe le parti in lotta scontano questo.
c'è l'apartheid in israele. e allora?

può essere superato solamente in nome della religione laica del liberalismo non certo con l'applicazione di un islam politico che attua forme di razzismo schietto (lo schiavismo) all'interno.
questo razzismo viene tollerato dalla sx occidentale in nome non so di che ma appena si nomina l'apartheid tutti scattano in piedi, oddio che schifo l'apartheid.
e come lo superi l'apartheid? con che dottrina (ideologia!) politica?


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castelli ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 9:37 l'ipocrisia occidentale è ridicola. non puoi farti esportatore di democrazia e proteggere i sauditi, è chiaro.
ma anche qui non c'è alternativa all'ipocrisia.
la democrazia turca in quell'esperimento politico chiamato ue.

israele sconta il fatto di essere una zona di confine in cui finisce il controllo ad est americano, è una zona di frizione est ovest e le popolazioni civili di entrambe le parti in lotta scontano questo.
c'è l'apartheid in israele. e allora?

può essere superato solamente in nome della religione laica del liberalismo non certo con l'applicazione di un islam politico che attua forme di razzismo schietto (lo schiavismo) all'interno.
questo razzismo viene tollerato dalla sx occidentale in nome non so di che ma appena si nomina l'apartheid tutti scattano in piedi, oddio che schifo l'apartheid.
e come lo superi l'apartheid? con che dottrina (ideologia!) politica?
Gli estremisti islamici e i loro metodi terroristici sono una conseguenza dell'occupazione, non nascono dal nulla. La segregazione c'era anche con Fatah. Si supera facendo pressione su Israele e i suoi sponsor affinché rispettino il diritto internazionale. Il processo all'Aia può essere un momento importante.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Tour de Berghem ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 9:33 Immagine

Ragionamento che fa a pugni con la matematica, la materia scolastica più nemica in assoluto dell'ideologia (una delle catastrofi italiane degli ultimi 100 anni è stata la riforma scolastica di quel fascistone chiamato Gentile, che con il suo considerare le materie scientifiche inferiori ha prodotto l'ignoranza italiana cronica in questo campo).

Tutti gli indici relativi alla povertà mondiale sono in forte calo e negli ultimi anni il calo è addirittura divenuto sempre più marcato, grazie soprattutto all'apertura al libero mercato di paesi prima in condizioni disperate e molto popolosi soprattutto del sudest asiatico quali Cina, Vietnam ed altri.

Certo ci sono ancora moltissime sfide da affrontare: dalla sostenibilità climatica anzitutto ma anche a condizioni di lavoro che siano giuste ed umane, ad un welfare che sia per tutti.
A parte che dare dell'ignorante agli altri senza nemmeno conoscerne competenze e titoli di studio è un po' avventato, non basta leggere un grafico per spiegare cosa sta succedendo negli ultimi 20 anni.
Che l'indice complessivo di povertà sia calato è ovvio, ci mancherebbe pure che fossimo fermi all'epoca degli schiavi.
Tu citi giustamente Cina, Vietnam, ecc. che infatti sono proprio loro a dare il contributo maggiore negli ultimi decenni.
Però fai finta di non vedere che il modello di libero mercato alla cinese è ben diverso da quello che spadroneggia in occidente.
Può piacere o non piacere, ma non sono assolutamente la stessa cosa.

Con le dovute cautele a me pare che il freno posto da Xi Jinping al predominio dei grandi gruppi privati sia un'ottima notizia per la Cina, ovvio che dietro ci sia anche l'obiettivo di limitarne l'influenza politica, ma allo stesso tempo è funzionale ad una crescita dell'economia che coinvolga la gran parte della popolazione e non a discapito della popolazione.

So che non piacerà a molti, e a Castelli in particolare, ma esiste già un'alternativa al modello di liberalismo anglosassone basato ormai sul predominio della finanza, e l'alternativa non arriva certo dagli arabi ma è quella cinese, con lo stato che corregge e incanala nel giusto alveo.

In passato ero scettico ma ultimamente ho cambiato idea.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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bicycleran ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:17
castelli ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 9:37 l'ipocrisia occidentale è ridicola. non puoi farti esportatore di democrazia e proteggere i sauditi, è chiaro.
ma anche qui non c'è alternativa all'ipocrisia.
la democrazia turca in quell'esperimento politico chiamato ue.

israele sconta il fatto di essere una zona di confine in cui finisce il controllo ad est americano, è una zona di frizione est ovest e le popolazioni civili di entrambe le parti in lotta scontano questo.
c'è l'apartheid in israele. e allora?

può essere superato solamente in nome della religione laica del liberalismo non certo con l'applicazione di un islam politico che attua forme di razzismo schietto (lo schiavismo) all'interno.
questo razzismo viene tollerato dalla sx occidentale in nome non so di che ma appena si nomina l'apartheid tutti scattano in piedi, oddio che schifo l'apartheid.
e come lo superi l'apartheid? con che dottrina (ideologia!) politica?
Gli estremisti islamici e i loro metodi terroristici sono una conseguenza dell'occupazione, non nascono dal nulla. La segregazione c'era anche con Fatah. Si supera facendo pressione su Israele e i suoi sponsor affinché rispettino il diritto internazionale. Il processo all'Aia può essere un momento importante.
In Iran menano le donne a capo scoperto per colpa di quale occupazione?


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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jumbo ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:27
bicycleran ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:17
castelli ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 9:37 l'ipocrisia occidentale è ridicola. non puoi farti esportatore di democrazia e proteggere i sauditi, è chiaro.
ma anche qui non c'è alternativa all'ipocrisia.
la democrazia turca in quell'esperimento politico chiamato ue.

israele sconta il fatto di essere una zona di confine in cui finisce il controllo ad est americano, è una zona di frizione est ovest e le popolazioni civili di entrambe le parti in lotta scontano questo.
c'è l'apartheid in israele. e allora?

può essere superato solamente in nome della religione laica del liberalismo non certo con l'applicazione di un islam politico che attua forme di razzismo schietto (lo schiavismo) all'interno.
questo razzismo viene tollerato dalla sx occidentale in nome non so di che ma appena si nomina l'apartheid tutti scattano in piedi, oddio che schifo l'apartheid.
e come lo superi l'apartheid? con che dottrina (ideologia!) politica?
Gli estremisti islamici e i loro metodi terroristici sono una conseguenza dell'occupazione, non nascono dal nulla. La segregazione c'era anche con Fatah. Si supera facendo pressione su Israele e i suoi sponsor affinché rispettino il diritto internazionale. Il processo all'Aia può essere un momento importante.
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jumbo ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:27
bicycleran ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:17
castelli ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 9:37 l'ipocrisia occidentale è ridicola. non puoi farti esportatore di democrazia e proteggere i sauditi, è chiaro.
ma anche qui non c'è alternativa all'ipocrisia.
la democrazia turca in quell'esperimento politico chiamato ue.

israele sconta il fatto di essere una zona di confine in cui finisce il controllo ad est americano, è una zona di frizione est ovest e le popolazioni civili di entrambe le parti in lotta scontano questo.
c'è l'apartheid in israele. e allora?

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questo razzismo viene tollerato dalla sx occidentale in nome non so di che ma appena si nomina l'apartheid tutti scattano in piedi, oddio che schifo l'apartheid.
e come lo superi l'apartheid? con che dottrina (ideologia!) politica?
Gli estremisti islamici e i loro metodi terroristici sono una conseguenza dell'occupazione, non nascono dal nulla. La segregazione c'era anche con Fatah. Si supera facendo pressione su Israele e i suoi sponsor affinché rispettino il diritto internazionale. Il processo all'Aia può essere un momento importante.
In Iran menano le donne a capo scoperto per colpa di quale occupazione?
LOL la radicalizzazione dell'Iran è stato uno dei 'capolavori' di politica estera degli Stati Uniti durante la guerra fredda


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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galliano ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:19
Tour de Berghem ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 9:33 Immagine

Ragionamento che fa a pugni con la matematica, la materia scolastica più nemica in assoluto dell'ideologia (una delle catastrofi italiane degli ultimi 100 anni è stata la riforma scolastica di quel fascistone chiamato Gentile, che con il suo considerare le materie scientifiche inferiori ha prodotto l'ignoranza italiana cronica in questo campo).

Tutti gli indici relativi alla povertà mondiale sono in forte calo e negli ultimi anni il calo è addirittura divenuto sempre più marcato, grazie soprattutto all'apertura al libero mercato di paesi prima in condizioni disperate e molto popolosi soprattutto del sudest asiatico quali Cina, Vietnam ed altri.

Certo ci sono ancora moltissime sfide da affrontare: dalla sostenibilità climatica anzitutto ma anche a condizioni di lavoro che siano giuste ed umane, ad un welfare che sia per tutti.
A parte che dare dell'ignorante agli altri senza nemmeno conoscerne competenze e titoli di studio è un po' avventato, non basta leggere un grafico per spiegare cosa sta succedendo negli ultimi 20 anni.
Che l'indice complessivo di povertà sia calato è ovvio, ci mancherebbe pure che fossimo fermi all'epoca degli schiavi.
Tu citi giustamente Cina, Vietnam, ecc. che infatti sono proprio loro a dare il contributo maggiore negli ultimi decenni.
Però fai finta di non vedere che il modello di libero mercato alla cinese è ben diverso da quello che spadroneggia in occidente.
Può piacere o non piacere, ma non sono assolutamente la stessa cosa.

Con le dovute cautele a me pare che il freno posto da Xi Jinping al predominio dei grandi gruppi privati sia un'ottima notizia per la Cina, ovvio che dietro ci sia anche l'obiettivo di limitarne l'influenza politica, ma allo stesso tempo è funzionale ad una crescita dell'economia che coinvolga la gran parte della popolazione e non a discapito della popolazione.

So che non piacerà a molti, e a Castelli in particolare, ma esiste già un'alternativa al modello di liberalismo anglosassone basato ormai sul predominio della finanza, e l'alternativa non arriva certo dagli arabi ma è quella cinese, con lo stato che corregge e incanala nel giusto alveo.

In passato ero scettico ma ultimamente ho cambiato idea.
I cinesi hanno copiato un modello europeo (marxista) che e' una degenerazione del liberalismo. Una deriva inevitabile del liberalismo direbbe augusto del noce.

Non hanno inventato nulla. E' uno stato totalitario verticistico in cui la razionalita' del partito unico detta legge.

I corpi intermedi saltano, niente liberta' di parola, a rimorchio occidentale per il resto.
Dubito che la tecnologia cinese possa svilupparsi con la razionalita' del partito. E' la teoria popperiana della scoperta scientifica, niente liberta' di parola niente progresso.

Per quanto io dubiti del progresso trovo questa teoria fino ad lra non falsificata.

Sono in tanti i cinesi. Buin mercato interno.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Subsonico ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 11:00
jumbo ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:27
bicycleran ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:17

Gli estremisti islamici e i loro metodi terroristici sono una conseguenza dell'occupazione, non nascono dal nulla. La segregazione c'era anche con Fatah. Si supera facendo pressione su Israele e i suoi sponsor affinché rispettino il diritto internazionale. Il processo all'Aia può essere un momento importante.
In Iran menano le donne a capo scoperto per colpa di quale occupazione?
LOL la radicalizzazione dell'Iran è stato uno dei 'capolavori' di politica estera degli Stati Uniti durante la guerra fredda
Storia lunga. Lo scià fu cacciato a furor di popolo per l'occidentalizzazione forzata del paese e perché ostentava sfarzo mentre il popolo moriva di fame e perché torturava gli oppositori politici.
Non tutti i rivoluzionari erano islamisti, anzi, ma gli uomini di Khomeini sono prevalsi e hanno fatto piazza pulita degli altri.
La guerra per procura di Saddam ha rafforzato il regime.
E oggi le sanzioni hanno un effetto analogo.
Questo però non può e non deve deresponsabilizzare i mullah.

In questi giorni sto leggendo il libro di Alessa Piperno, vicenda allucinante.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Subsonico ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 11:00
jumbo ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:27
bicycleran ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:17

Gli estremisti islamici e i loro metodi terroristici sono una conseguenza dell'occupazione, non nascono dal nulla. La segregazione c'era anche con Fatah. Si supera facendo pressione su Israele e i suoi sponsor affinché rispettino il diritto internazionale. Il processo all'Aia può essere un momento importante.
In Iran menano le donne a capo scoperto per colpa di quale occupazione?
LOL la radicalizzazione dell'Iran è stato uno dei 'capolavori' di politica estera degli Stati Uniti durante la guerra fredda
Hanno sottovalutato khomeini. Hanno perso piu' che in vietnam. E' la grande sconfitta strategica occidentale.

In generale gli islamici non sono assogettabili culturalmente all'occidente non li avranno mai perche' il polmone metafisico islamico tiene in vita la parte rurale e nelle citta' conservatrice di quei paesi.

Non li avranno mai democraticamente.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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bicycleran ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 11:13
Subsonico ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 11:00
jumbo ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:27
In Iran menano le donne a capo scoperto per colpa di quale occupazione?
LOL la radicalizzazione dell'Iran è stato uno dei 'capolavori' di politica estera degli Stati Uniti durante la guerra fredda
Storia lunga. Lo scià fu cacciato a furor di popolo per l'occidentalizzazione forzata del paese e perché ostentava sfarzo mentre il popolo moriva di fame e perché torturava gli oppositori politici.
Non tutti i rivoluzionari erano islamisti, anzi, ma gli uomini di Khomeini sono prevalsi e hanno fatto piazza pulita degli altri.
La guerra per procura di Saddam ha rafforzato il regime.
E oggi le sanzioni hanno un effetto analogo.
Questo però non può e non deve deresponsabilizzare i mullah.

In questi giorni sto leggendo il libro di Alessa Piperno, vicenda allucinante.
Storia lunga, infatti. Prima ancora c'era Mossadeq, abbattuto da britannici e americani con un colpo di stato perché voleva nazionalizzare le risorse del paese. Spazzando Mossadeq credevano che avrebbero avuto il controllo del paese, invece avevano aperto la strada agli Ayatollah.


VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

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Short Arm
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da Short Arm »

Letto e condiviso l'editoriale di Marco, secondo me la questione è un'altra: lo sport c'entra con i fatti ad esso esterni?
No, io credo.

Ero contrario all'esclusione di atleti russi e bielorussi dalle competizioni, non condivido questo embargo.

Per una ragione chiara: buttare fuori dallo sport nazioni e squadre ad esse legate a causa di crimini contro l'umanità è una piccola riduzione di libertà, di quell libertà che ci dovrebbe dare lo sport, in questo caso (e che non significa far quel che si vuole,men che meno annientare civili, ovvio).

Buon anno ciclistico (e non)! :cincin:
Francesco


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nemecsek.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da nemecsek. »

Short Arm ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 13:04

Ero contrario all'esclusione di atleti russi e bielorussi dalle competizioni, non condivido questo embargo.


Qua però stiamo a casa di Grassi.
Che ha un problema di coscienza (suo) e così ha deciso.
Non penso costi molto adeguarsi, però attendiamo il decreto attuativo.
Nel forum si potrà nominare quella squadra la?
O atleti de quella nazione o di religione icchese?
Dovremo usare perifrasi?
Alias?
Attendiamo disposizioni che il tur donander è imminente.


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miroci
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da miroci »

aitutaki1 ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 18:57
miroci ha scritto: giovedì 11 gennaio 2024, 18:35 ...e anche i Belgi di genocidio se ne intendono (vedi Leopoldo I ed il Congo)
Vicenda che ha origine a fine '800, e nella storia coloniale di massacri è pieno , US inclusi
che come vittime civili dopo i nativi hanno sul groppo anche Hiroshima e Nagasaki
fino ai bambini iracheni

https://www.thenationalnews.com/world/2 ... el-at-icj/


Pensa che in Congo , non in zaire, l' ENI ha avviato di fatto una partnership , ovviamente triangolata,
con ... Lukoil
pecunia non olet
Tra l'altro il Belgio è un'invenzioni dei cari amici britannici per avere un porto sicuro in continente: Anversa. Prima il Belgio faceva parte dei Paesi Bassi sotto il re d'Olanda. Leopoldo fu scelto a caso fra i vari dignitari della zona...vabbeh


Gimbatbu
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da Gimbatbu »

Mah... Che i mali del mondo attuale vedano la genesi per errori macroscopici fatti in precedenza dall' Occidente, mi pare sia stato provato e riprovato dalla storia. Cosa cianciamo di democrazia, modello occidentale ecc. ecc., quando dall' Iran all' Afghanistan, dall' Africa al Medio Oriente tutto nasce da scelte dissennate fatte in nome del profitto che hanno sortito alla lunga la nascita di conflitti insanabili, teocrazie folli e instabilità ormai cronica in quasi ogni parte dell' orbe terracqueo?
Ci meritiamo tutto quello che succede e nessuno, dico nessuno, può ergersi a paladino di qualcosa quando in precedenza ha contribuito a generare caos.


giorgio ricci
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

Ecco ,la seconda che hai detto.
Condivido in pieno il post di Gianbatbu. L'origine di troppi problemi è il colonialismo . Chi combina guai non può insegnare nulla .


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Abruzzese
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da Abruzzese »

Comunque se si fosse davvero configurata la situazione invocata da Marco, la vicenda del velocista Mikhail Yakovlev avrebbe assunto tratti veramente grotteschi: dopo aver rinunciato al passaporto russo per poter continuare a gareggiare ai massimi livelli internazionale, si sarebbe visto chiudere le porte in faccia anche con Israele. :D :D :D :D


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

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nino58
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da nino58 »

Abruzzese ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 18:54 Comunque se si fosse davvero configurata la situazione invocata da Marco, la vicenda del velocista Mikhail Yakovlev avrebbe assunto tratti veramente grotteschi: dopo aver rinunciato al passaporto russo per poter continuare a gareggiare ai massimi livelli internazionale, si sarebbe visto chiudere le porte in faccia anche con Israele. :D :D :D :D
San Marino o Andorra non gli avrebbero creato alcun problema.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Abruzzese
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da Abruzzese »

nino58 ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 20:00
Abruzzese ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 18:54 Comunque se si fosse davvero configurata la situazione invocata da Marco, la vicenda del velocista Mikhail Yakovlev avrebbe assunto tratti veramente grotteschi: dopo aver rinunciato al passaporto russo per poter continuare a gareggiare ai massimi livelli internazionale, si sarebbe visto chiudere le porte in faccia anche con Israele. :D :D :D :D
San Marino o Andorra non gli avrebbero creato alcun problema.
Poteva chiedere consiglio ad Andrei Tchmil :diavoletto: :diavoletto:


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da nemecsek. »

[*]
giorgio ricci ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 17:32 Ecco ,la seconda che hai detto.
Condivido in pieno il post di Gianbatbu. L'origine di troppi problemi è il colonialismo . Chi combina guai non può insegnare nulla .
Giusto n'attimo de penicillina, cappella sistina, macchine che danno il caffè.
Se dimentico qualcosa me aggiornate.
Che se non cereno i colonialisti potevamo ancora ballà intorno al foco, se manitù ce toglieva le spirochete recitando il mantra, porcodd**o


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galliano
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da galliano »

Come si suol dire hanno fatto anche cose buone.

nemecsek, seriamente, secondo te, Toro Seduto preferiva avere la penicillina (se l'avessero inventata qualche decennio prima) oppure era più contento di starsene a cacciare bisonti senza che gli venissero a rompere le palle?
Chiedo così per sapere.


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nemecsek.
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da nemecsek. »

galliano ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 21:01 Come si suol dire hanno fatto anche cose buone.

nemecsek, seriamente
han fatto le cose buone
chiedi alla moglie di Toro Seduto, quella che viveva al freddo, le malattie le facevano uscire la merda dal culo, schiaffoni se non aveva voglia di ficcare, per parlare di una privilegiata


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da galliano »

nemecsek. ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 21:02
galliano ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 21:01 Come si suol dire hanno fatto anche cose buone.

nemecsek, seriamente
han fatto le cose buone
chiedi alla moglie di Toro Seduto, quella che viveva al freddo, le malattie le facevano uscire la merda dal culo, schiaffoni se non aveva voglia di ficcare, per parlare di una privilegiata
Eeh niente, solo chi ha inventato la penicillina e dipinto la cappella Sistina può sapere quali sono le VERE cose buone.
Gli altri non sanno una minchia di quali siano le cose buone per LORO, deve spiegarglielo qualcun'altro. Pazienza se per spiegarglielo ne mandiamo al creatore un buon numero.
Forse ho capito male, per migliorare (??) la condizione della moglie di Toro Seduto e per inventare la penicillina (le cose BUONE) bisogna per forza passare per uno o più stermini? Un lieve effetto collaterale, un piccolo sacrificio necessario per continuare nel luminoso cammino di progresso.
Mi sa che non ti rendi conto delle implicazioni di quel che dici.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da granfondista »

galliano ha scritto: sabato 13 gennaio 2024, 0:10
nemecsek. ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 21:02
galliano ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 21:01 Come si suol dire hanno fatto anche cose buone.

nemecsek, seriamente
han fatto le cose buone
chiedi alla moglie di Toro Seduto, quella che viveva al freddo, le malattie le facevano uscire la merda dal culo, schiaffoni se non aveva voglia di ficcare, per parlare di una privilegiata
Eeh niente, solo chi ha inventato la penicillina e dipinto la cappella Sistina può sapere quali sono le VERE cose buone.
Gli altri non sanno una minchia di quali siano le cose buone per LORO, deve spiegarglielo qualcun'altro. Pazienza se per spiegarglielo ne mandiamo al creatore un buon numero.
Forse ho capito male, per migliorare (??) la condizione della moglie di Toro Seduto e per inventare la penicillina (le cose BUONE) bisogna per forza passare per uno o più stermini? Un lieve effetto collaterale, un piccolo sacrificio necessario per continuare nel luminoso cammino di progresso.
Mi sa che non ti rendi conto delle implicazioni di quel che dici.
Mi sa invece che è proprio il contrario.


Meglio brocco che Di Rocco: Cicloweb forever!!
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barrylyndon
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da barrylyndon »

Beh ...senza la tratta degli schiavi non avremmo potuto ammirare Michael Jordan.. :D
Il fatto e' che eticamente abbiamo poche lezioni che possiamo permetterci di impartire.. Noi occidentali, intendo.
Tutto il "bene" che abbiamo fatto lo abbiamo fatto non mossi di certo dalla voglia di liberare o di educare o di civilzzare...ma solo per soldi ed espansionismo..


Nibali sta a Froome come Thoeni stava a Klammer.
castelli
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da castelli »

Appropiazione spartizione produzione.

Ti appropri di uno spazio nemico. Gli indiani sono il nemico degli inglesi esattamente come probabilmente non tutti gli indigeni nordafricani erano favorevoli alla conquista islamica e indietro col ragionamento ai romani e giu' fino ai greci della democratica polis.

Solo l'uomo occidentale ha una coscienza storica che gli permette di giudicare e condannarsi e assolversi.


Dai greci al dopoguerra italiano: non esiste nessuna costituzione italiana firmata da terracini che ti permette la liberta' di parola.
Nessun antifascismo metafisico trionfante e tradito.

Esiste una appropriazione di uno spazio da parte alleata che impone con la forza le proprie idee e spartisce il territorio itagliano con i suoi nuovi amici indigeni come il fascio aveva fatto in etiopia.



Nuovi amici indigeni che erano perolpiu' fasci.

Martinetti non lo era, mentre molti antifascisti erano vividamente fascisti sotto il dux.

E' sempre una questione di mezzi in primo luogo.


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
peek
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da peek »

galliano ha scritto: sabato 13 gennaio 2024, 0:10 Eeh niente, solo chi ha inventato la penicillina e dipinto la cappella Sistina può sapere quali sono le VERE cose buone.
Gli altri non sanno una minchia di quali siano le cose buone per LORO, deve spiegarglielo qualcun'altro. Pazienza se per spiegarglielo ne mandiamo al creatore un buon numero.
Forse ho capito male, per migliorare (??) la condizione della moglie di Toro Seduto e per inventare la penicillina (le cose BUONE) bisogna per forza passare per uno o più stermini? Un lieve effetto collaterale, un piccolo sacrificio necessario per continuare nel luminoso cammino di progresso.
Mi sa che non ti rendi conto delle implicazioni di quel che dici.
Beh Galliano, però riconoscerai che c'è un nocciolo di verità. Se tu vedi uno che ha freddo e l'ammazzi, poi gli passa il freddo (o almeno possiamo ragionevolmente ipotizzarlo). Forse è andata così la "scoperta" dell'America. Si saranno detti: guarda quanto soffrono poverini. Ammazziamoli tutti così smettono di soffrire. Era un gesto umanitario.
Del resto questa è una cosa, non saprei ritrovare la citazione, ma credimi che non me la invento, che suppergiù ha scritto da qualche parte anche Benedetto Croce, grande filosofo che solo la razza bianca avrebbe potuto esprimere.


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chinaski89
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da Winter »

barrylyndon ha scritto: sabato 13 gennaio 2024, 7:51 Il fatto e' che eticamente abbiamo poche lezioni che possiamo permetterci di impartire.. Noi occidentali, intendo.
Tutto il "bene" che abbiamo fatto lo abbiamo fatto non mossi di certo dalla voglia di liberare o di educare o di civilzzare...ma solo per soldi ed espansionismo..
:clap: :clap: :clap: :clap:


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Trullo
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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In realtà quello che contraddistingue noi occidentali è la capacità di fare autocritica.
Chomsky è fortemente critico del modello sociale, e lo dice nelle università più famose, nei libri pubblicati dagli editori mainstream e negli editoriali dei giornali mainstream
Un Chomsky russo, cinese o iraniano nel migliore dei casi è in prigione


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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bicycleran ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:17 Gli estremisti islamici e i loro metodi terroristici sono una conseguenza dell'occupazione,
Secondo me è esattamente il contrario, l'occupazione è conseguenza, non causa, del terrorismo e dell'estremismo
Se gli arabi non hanno mai accettato la presenza dello stato israeliano e hanno cercato a più riprese di annientarlo, è normale che poi Israele abbia reagito in modo non proprio soft (ma penso che è quello che avrebbe fatto qualsiasi altro stato, se da Nizza fossero partite le stesse incursioni verso la riviera ligure oggi Nizza sarebbe nelle stesse condizioni di Gaza, e non parlo solo degli ultimi tre mesi)
Quanto al presunto genocidio basta vedere qualsiasi dato di fonte Onu sulla popolazione dei territori palestinesi (west bank e Gaza) la cui popolazione è aumentata negli anni in modo che ha pochi uguali nel resto del mondo (vedi per esempio qui https://en.wikipedia.org/wiki/Demograph ... e#Overview)


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Personalmente appoggio in tutto e per tutto Israele così come l'Ucraina e la NATO.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da bicycleran »

Trullo ha scritto: sabato 13 gennaio 2024, 17:43
bicycleran ha scritto: venerdì 12 gennaio 2024, 10:17 Gli estremisti islamici e i loro metodi terroristici sono una conseguenza dell'occupazione,
Secondo me è esattamente il contrario, l'occupazione è conseguenza, non causa, del terrorismo e dell'estremismo
Se gli arabi non hanno mai accettato la presenza dello stato israeliano e hanno cercato a più riprese di annientarlo, è normale che poi Israele abbia reagito in modo non proprio soft (ma penso che è quello che avrebbe fatto qualsiasi altro stato, se da Nizza fossero partite le stesse incursioni verso la riviera ligure oggi Nizza sarebbe nelle stesse condizioni di Gaza, e non parlo solo degli ultimi tre mesi)
Quanto al presunto genocidio basta vedere qualsiasi dato di fonte Onu sulla popolazione dei territori palestinesi (west bank e Gaza) la cui popolazione è aumentata negli anni in modo che ha pochi uguali nel resto del mondo (vedi per esempio qui https://en.wikipedia.org/wiki/Demograph ... e#Overview)
Si parlava di islamismo. L'occupazione c'era anche ai tempi del laico Arafat. Hamas nasce con la prima intifada.

La fondazione di Israele è stata imposta ai palestinesi senza interpellarli, inoltre sono stati cacciati manu militari dalla loro case senza mai poter fare ritorno. È normale che non la accettassero.
Se collocassero uno stato palestinese in Lombardia come risarcimento dei crimini commessi da Israele, dubito che Tour de Berghem sarebbe contento.

L'argomento demografico è un classico dei negozionisti di qualsiasi genocidio. Di solito si spiega col differente tasso di fertilità e natalità. Anche in questo caso. Però se guardi tasso di mortalità e aspettativa di vita la musica cambia.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da Abruzzese »

Intanto, come segnalato nel thread della pista, prima medaglia israeliana con Yakovlev, bronzo nella Velocità.


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da trecentobalene »

Mi sono reso conto che per tanti la vita non conta nulla
Ho avuto brutti presentimenti col greenpass, che mi ha fatto capire che bestie siamo .
Ho avute le prove , prima togliendo, poi uccidendo.
Bestie anche peggiori dei nostri avversari .

Ma vedete, anche io non sono me stesso, sapendo che tante persone sono ammazzate.

Ho da ottobre il vomito di tutto, e già lo avevo per essere stato escluso da tutto .
Poi vedo cosa fanno , quelli che mi hanno escluso...
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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da Scattista »

non molto tempo fa Cicloweb pubblicava un articolo intitolato: "Libertà per gli sportivi russi E DI OGNI BANDIERA"
Ora scrive, testuali parole, che gli atleti israeliani agli europei non ci dovrebbero stare.

E a me scappa molto da ridere.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

Messaggio da leggere da Winter »

bicycleran ha scritto: sabato 13 gennaio 2024, 21:23 Però se guardi tasso di mortalità e aspettativa di vita la musica cambia.
:uhm: :uhm:
Il tasso di mortalità della Cisgiordania e di Gaza è 3,4 e 2,9 (dati 2022) ogni 1000 abitanti
La Giordania è il paese vicino , senza gli israeliani è 3.6
Egitto l altro paese confinante , è 4,3

L aspettativa di vita è tra i 74 e i 75 anni
La Giordania ha la stessa aspettativa di vita
Egitto idem


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Scattista ha scritto: sabato 13 gennaio 2024, 22:50 non molto tempo fa Cicloweb pubblicava un articolo intitolato: "Libertà per gli sportivi russi E DI OGNI BANDIERA"
Ora scrive, testuali parole, che gli atleti israeliani agli europei non ci dovrebbero stare.
Be si può cambiare idea


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Winter ha scritto: sabato 13 gennaio 2024, 23:04
Scattista ha scritto: sabato 13 gennaio 2024, 22:50 non molto tempo fa Cicloweb pubblicava un articolo intitolato: "Libertà per gli sportivi russi E DI OGNI BANDIERA"
Ora scrive, testuali parole, che gli atleti israeliani agli europei non ci dovrebbero stare.
Be si può cambiare idea
certo! non sarebbe male dirlo, però, se si cambia idea. E per essere coerenti con le nuove idee, applicare l' "embargo informativo" (cit. Grassi) anche agli atleti russi. Altrimenti, come dicevo sopra, mi scappa da ridere.


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Vero


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Re: Noi e Israele: un caso di coscienza

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Trullo ha scritto: sabato 13 gennaio 2024, 17:37 In realtà quello che contraddistingue noi occidentali è la capacità di fare autocritica.
Chomsky è fortemente critico del modello sociale, e lo dice nelle università più famose, nei libri pubblicati dagli editori mainstream e negli editoriali dei giornali mainstream
Un Chomsky russo, cinese o iraniano nel migliore dei casi è in prigione
Tattica assai diversa quella di chi comanda in occidente, non ci vuole molto per capirla...
Chomsky certo che può parlare, pure migliaia se non milioni di altri possono lamentarsi, tanto poi non contano assolutamente una minchia.
Oh, abbiamo la Santanchè ministro e la von der leyen a capo della commissione e tu mi stai a raccontare la storiella che Chomsky può parlare liberamente.
Suvvia, siamo seri.


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