La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
bartoli
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Tornando a Vergallito penso che la Parigi Nizza si adatti di più alle sue caratteristiche, anzi secondo me farebbe bene anche al Catalunya


Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
drake
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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nime ha scritto: martedì 27 febbraio 2024, 17:18 si quella è la cifra, no io credo invece sarei ottimista, perchè c'è una popolarità di nicchia notevole, in cui un numero relativamente limitato di persone sarebbe disposta a contribuire in modo rilevante

c'è da discutere e qui ho i miei dubbi se fare come nell'automobilismo, il pilota con la valigia di soldi, sia accettabile per lui e per il gruppo in uno sport come questo
Anche per me
Si sottovaluta troppo l'effetto televoto (quella roba che stava per far vincere Sanremo a tal Geolier) e l'effetto fanboy

... e in generale di Vergallito se ne sta parlando più che di chiunque altro, basti pensare che qui siamo alla quinta pagina di discussioni in pochi mesi, VdP e Pogacar meno della metà, Alaphilippe è arrivato a 11 pagine in quasi 10 anni
Ovviamente non è un parametro che può avere lunga vita, ma per un annetto qualche sponsorino ci può fare un pensiero, l'importante è che se ne parli (cit)


Primo86
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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nime ha scritto: martedì 27 febbraio 2024, 17:18
c'è da discutere e qui ho i miei dubbi se fare come nell'automobilismo, il pilota con la valigia di soldi, sia accettabile per lui e per il gruppo in uno sport come questo
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Beppugrillo
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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drake ha scritto: martedì 27 febbraio 2024, 19:44 ... e in generale di Vergallito se ne sta parlando più che di chiunque altro, basti pensare che qui siamo alla quinta pagina di discussioni in pochi mesi, VdP e Pogacar meno della metà, Alaphilippe è arrivato a 11 pagine in quasi 10 anni
Ovviamente non è un parametro che può avere lunga vita, ma per un annetto qualche sponsorino ci può fare un pensiero, l'importante è che se ne parli (cit)
L'importante è che se ne parli ma nel frattempo al primo anno nel World Tour ha iniziato bene. Non è il figlio di Gheddafi che va a giocare nel Perugia (c'è stato un caso di prostituzione simile proprio nella squadra di Scinto e Citracca qualche anno fa o ricordo male?). Porta la "pubblicità" ma pure un valore sportivo reale, è competitivo ad alti livelli. Mi sembra molto ingiusto ridurlo a un fenomeno mediatico. Semmai quella parte lì è un valore aggiunto che gli altri corridori del suo livello (e almeno il 75% dei corridori delle nostre professional sono al suo livello o sotto, per come la vedo io) non portano. Non vuol dire che ora tutti i fenomeni di Zwift, i re dei KOM e gli youtuber vanno portati nel World Tour, ma a uno che ha fatto il percorso di Gaffuri quasi tutte le squadre da Professional in giù una possibilità dovrebbero darla per me, mi sembra non ci sia nulla da perdere (anche straniere, tutte le Professional ormai sono estremamente internazionali, chissene della nazionalità)


drake
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Beppugrillo ha scritto: martedì 27 febbraio 2024, 22:18 L'importante è che se ne parli ma nel frattempo al primo anno nel World Tour ha iniziato bene. Non è il figlio di Gheddafi che va a giocare nel Perugia (c'è stato un caso di prostituzione simile proprio nella squadra di Scinto e Citracca qualche anno fa o ricordo male?). Porta la "pubblicità" ma pure un valore sportivo reale, è competitivo ad alti livelli. Mi sembra molto ingiusto ridurlo a un fenomeno mediatico. Semmai quella parte lì è un valore aggiunto che gli altri corridori del suo livello (e almeno il 75% dei corridori delle nostre professional sono al suo livello o sotto, per come la vedo io) non portano. Non vuol dire che ora tutti i fenomeni di Zwift, i re dei KOM e gli youtuber vanno portati nel World Tour, ma a uno che ha fatto il percorso di Gaffuri quasi tutte le squadre da Professional in giù una possibilità dovrebbero darla per me, mi sembra non ci sia nulla da perdere (anche straniere, tutte le Professional ormai sono estremamente internazionali, chissene della nazionalità)
Vabbè e te la prendi con me? :D ho solo detto che potrebbe reggersi anche dal punto di vista economico visto che da giorni si discuteva sul fatto che alcune squadre non possano permetterselo :oops:


Winter
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Beppugrillo ha scritto: martedì 27 febbraio 2024, 22:18 Non vuol dire che ora tutti i fenomeni di Zwift, i re dei KOM e gli youtuber vanno portati nel World Tour, ma a uno che ha fatto il percorso di Gaffuri quasi tutte le squadre da Professional in giù una possibilità dovrebbero darla per me, mi sembra non ci sia nulla da perdere (anche straniere, tutte le Professional ormai sono estremamente internazionali, chissene della nazionalità)
:dubbio:
https://firstcycling.com/m/rider.php?r=128034#racedata
Questi son i risultati dell anno scorso
Invece quelli di Luca Cavallo
https://firstcycling.com/m/rider.php?r=65302
Chi meriterebbe di più di passare in una professional?


Winter
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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nime ha scritto: martedì 27 febbraio 2024, 17:18
Winter ha scritto: martedì 27 febbraio 2024, 13:09 Molto difficile
Ci vorrebbe una popolarità che il ciclismo non ha
Ci vuole una cifra tra 50..e 80mila euro
Con un crowfunding se va bene arrivi a 20mila
si quella è la cifra, no io credo invece sarei ottimista, perchè c'è una popolarità di nicchia notevole, in cui un numero relativamente limitato di persone sarebbe disposta a contribuire in modo rilevante

c'è da discutere e qui ho i miei dubbi se fare come nell'automobilismo, il pilota con la valigia di soldi, sia accettabile per lui e per il gruppo in uno sport come questo
1) Ma è troppo limitata la nicchia in Italia. Un ciclista francese (leroux) cmq ci riuscì nel 2017 (40000 euro , il resto 20000 lo mise la squadra)
2) i ciclisti con la valigia di soldi ce ne sono.. mi pare evidente


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Beppugrillo
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Winter ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 5:16 :dubbio:
https://firstcycling.com/m/rider.php?r=128034#racedata
Questi son i risultati dell anno scorso
Invece quelli di Luca Cavallo
https://firstcycling.com/m/rider.php?r=65302
Chi meriterebbe di più di passare in una professional?
E questi sono quelli di Vergallito
https://firstcycling.com/rider.php?r=56129#racedata
Non dico che bisogna essere d'accordo con me per forza, ma almeno un minimo sforzo per elaborare un discorso e cercare di parlare della stessa cosa


Winter
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Si ma tu hai parlato di Gaffuri
Cosa c'entra Vergallito , non sono la stessa persona..
In più, Vergallito lo zwift academy l ha vinto , lui no (evidentemente il tedesco era più forte)
Anche Bogna ha vinto la zwift academy
https://firstcycling.com/m/rider.php?r=136002#racedata
Non è passato pro
Sai quanti italiani son passati pro quest anno? 70 come negli anni 90? 30? No una dozzina
Gaffuri , a oggi non meritava
Cavallo si


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Beppugrillo
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Non ci capiamo, non importa


nime
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Winter ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 5:22
2) i ciclisti con la valigia di soldi ce ne sono.. mi pare evidente
io dicevo se era accettabile per lui e quanto lo farebbero morire in gruppo, visto che hanno fatto fatica ad accettare Vergallito, figurati Gaffuri che ci arriva senza la Zwift, ma con i soldi, è un caso diverso dagli altri lui verrebbe particolarmente bullizzato


bartoli
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Winter ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 5:16
Beppugrillo ha scritto: martedì 27 febbraio 2024, 22:18 Non vuol dire che ora tutti i fenomeni di Zwift, i re dei KOM e gli youtuber vanno portati nel World Tour, ma a uno che ha fatto il percorso di Gaffuri quasi tutte le squadre da Professional in giù una possibilità dovrebbero darla per me, mi sembra non ci sia nulla da perdere (anche straniere, tutte le Professional ormai sono estremamente internazionali, chissene della nazionalità)
:dubbio:
https://firstcycling.com/m/rider.php?r=128034#racedata
Questi son i risultati dell anno scorso
Invece quelli di Luca Cavallo
https://firstcycling.com/m/rider.php?r=65302
Chi meriterebbe di più di passare in una professional?
Cavallo, anche lui approdato tardi al ciclismo dopo aver anche smesso per un periodo, è inspiegabile. Lo notai due anni fa alla Firenze-Mare, aveva una bici poco performante e staccò tutti sul Pinone. Meriterebbe di passare


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herbie
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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bartoli ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 8:46
Winter ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 5:16
Beppugrillo ha scritto: martedì 27 febbraio 2024, 22:18 Non vuol dire che ora tutti i fenomeni di Zwift, i re dei KOM e gli youtuber vanno portati nel World Tour, ma a uno che ha fatto il percorso di Gaffuri quasi tutte le squadre da Professional in giù una possibilità dovrebbero darla per me, mi sembra non ci sia nulla da perdere (anche straniere, tutte le Professional ormai sono estremamente internazionali, chissene della nazionalità)
:dubbio:
https://firstcycling.com/m/rider.php?r=128034#racedata
Questi son i risultati dell anno scorso
Invece quelli di Luca Cavallo
https://firstcycling.com/m/rider.php?r=65302
Chi meriterebbe di più di passare in una professional?
Cavallo, anche lui approdato tardi al ciclismo dopo aver anche smesso per un periodo, è inspiegabile. Lo notai due anni fa alla Firenze-Mare, aveva una bici poco performante e staccò tutti sul Pinone. Meriterebbe di passare
:boh:
secondo me c'è motivo per pensare che "Cavallo" sia un nome d'arte scelto da Johannes Muller per tornare alle corse!


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chinaski89
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Con una bici da donna per l'esattezza :lol:


max
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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nime ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 6:33 io dicevo se era accettabile per lui e quanto lo farebbero morire in gruppo, visto che hanno fatto fatica ad accettare Vergallito, figurati Gaffuri che ci arriva senza la Zwift, ma con i soldi, è un caso diverso dagli altri lui verrebbe particolarmente bullizzato
Mi sembrano toni eccessivamente drammatici.
Ma bullizzato/i da chi ?
Nelle corse ci sono 180 corridori di almeno 20/25 nazionalità diverse, ormai è tutto globalizzato, arrivano atleti dalle più disparate realtà, nessuno si sorprende più di nulla.

Uijtdebroeks ha lanciato accuse pesanti verso la Bora, verrà ostacolato tatticamente in gara dagli ex compagni e dalla ex squadra ?
Credo che non gliene freghi nulla né a lui né alla Visma, vanno avanti per la loro strada e con il loro percorso.

A volte pensiamo al mondo Italia come il centro di tutto, quando ormai è un ciclismo globale, ci sono atleti russi/ucraini che corrono l'uno al fianco dell'altro, abbiamo in gruppo corridori israeliani e il team Israel, Vergallito/Gaffuri hanno un interesse per lo più locale.

Per i team, i corridori rappresentano degli asset, per quale motivo la Alpecin dovrebbe avere meno cura di Vergallito rispetto agli altri oppure addirittura emarginarlo ?
Sicuramente il management del team ha interesse che vada forte, esattamente come tutti gli altri 29 del roster.


nime
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da nime »

max ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 22:34

Per i team, i corridori rappresentano degli asset, per quale motivo la Alpecin dovrebbe avere meno cura di Vergallito rispetto agli altri oppure addirittura emarginarlo ?
Sicuramente il management del team ha interesse che vada forte, esattamente come tutti gli altri 29 del roster.
no ma io non ho detto assolutamente questo, io dico che se Gaffuri dovesse arrivare con i soldi sarebbe malvisto e trattato malissimo dal gruppo, sopratutto dagli italiani, non è Remco che se ne fregava e poteva permetterselo, vivrebbe in un clima ostile, immagina ogni volta che sbaglia qualcosa, se dovesse cadere e far cadere, sarebbe tutto enfatizzato e il gruppo nei momenti di tensione in cui c'è da limare diventa stronzo, per non parlare della possibilità di preferire lui in una fuga piuttosto di un altro

non sto mica dicendo niente di nuovo, cose che ci sono sempre state e ci sono tutt'ora, poi stiamo solo fantasticando su ipotesi:

se ha voglia di tentare la strada del crowfunding
se trova i soldi
se trova la squadra
se il gruppo lo integra o no

poi boh se va tutto bene sono il primo ad essere felice


Liars75
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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5 pagine su Luca Vergallito. Ma cosa ha fatto di così speciale? Mah


nime
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Liars75 ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 7:58 5 pagine su Luca Vergallito. Ma cosa ha fatto di così speciale? Mah
l'aver rinunciato e l'essere risorto da zero

lo studio per prepararsi>i KOM>le granfondo> vincere l'Academy contro 100 k partecipanti>il primo anno nella DEV vincendo 4 corse>l'accesso al WT> piazzarsi ed essere li con i top riders già in australia o all'algarve

è la storia che è speciale, sconfitta e redenzione, uno di quelle cose rare che a volte capitano e che bello veder crescere, per chi ne ha capito le potenzialità e adesso stare a guardare con i pop corn i mano e vedere se e dove arriva

dove sta la normalità? è chiaro che è una storia affascinante che incuriosisce e fa discutere, è un forum che parla di ciclismo e storie di ciclismo, non solo dei pochi che vincono

e poi sia chiaro, nello sport, nel lavoro, con le donne, nella vita... chi non vorrebbe essere un po' un Vergallito? ribaltare qualcosa che è andato storto e avere una seconda opportunità
Ultima modifica di nime il giovedì 29 febbraio 2024, 8:14, modificato 1 volta in totale.


Liars75
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Vabbè seguiamolo. Mi da l’idea che non abbia una caratteristica che lo faccia spiccare.


castelli
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da castelli »

nime ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 8:08
Liars75 ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 7:58 5 pagine su Luca Vergallito. Ma cosa ha fatto di così speciale? Mah
l'aver rinunciato e l'essere risorto da zero

lo studio per prepararsi>i KOM>le granfondo> vincere l'Academy contro 100 k partecipanti>il primo anno nella DEV vincendo 4 corse>l'accesso al WT> piazzarsi ed essere li con i top riders già in australia o all'algarve

è la storia che è speciale, sconfitta e redenzione, uno di quelle cose rare che a volte capitano e che bello veder crescere, per chi ne ha capito le potenzialità e adesso stare a guardare con i pop corn i mano e vedere se e dove arriva

dove sta la normalità? è chiaro che è una storia affascinante che incuriosisce e fa discutere, è un forum che parla di ciclismo e storie di ciclismo, non solo dei pochi che vincono

e poi sia chiaro, nello sport, nel lavoro, con le donne, nella vita... chi non vorrebbe essere un po' un Vergallito? ribaltare qualcosa che è andato storto e avere una seconda opportunità
il livello medio si sta alzando perché è uno sport dove le ore di allenamento danno un grande ritorno.
certo per fare tutte queste ore di allenanemtno devi essere supportato da un buon morale (deve piacerti) per quello vediamo gente forte che abbandona e gente fortissima che ad un certo punto non va neanche a spingerla.

tradotto: parecchia gente che si allenasse potrebbe avere i valori per passare professionista. valori in termini di potenza.
poi per vincere servono altre caratteristiche ulteriori.

per passare pro la base è la continuità nell'allenarsi per vincere serve di più.

vergallito mi sembra avere valori buoni se lo consideriamo un pro, stratosferici se lo consideriamo un amatore (cosa che non è).


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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castelli ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 9:48

per passare pro la base è la continuità nell'allenarsi per vincere serve di più.
si seguo il loro podcast, quantità di carbo e volume hanno fatto e stanno facendo la differenza in questo momento nel ciclismo, vincere poi si, è altra cosa


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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chinaski89 ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 13:54 Con una bici da donna per l'esattezza :lol:
Non l'ho capita :dubbio:


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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nime ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 11:37
castelli ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 9:48

per passare pro la base è la continuità nell'allenarsi per vincere serve di più.
si seguo il loro podcast, quantità di carbo e volume hanno fatto e stanno facendo la differenza in questo momento nel ciclismo, vincere poi si, è altra cosa
ho scoperto che ho detto la stessa cosa di malori ieri. lui diceva sagan e alaphilippe che non vanno più. io pensavo a sagan


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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bartoli ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 12:55
chinaski89 ha scritto: mercoledì 28 febbraio 2024, 13:54 Con una bici da donna per l'esattezza :lol:
Non l'ho capita :dubbio:
No era riferito a messaggi di un utente citati da herbie, na cazzata da non considerare, scusa ;)


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Liars75 ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 8:13 Vabbè seguiamolo. Mi da l’idea che non abbia una caratteristica che lo faccia spiccare.
Beh il suo approdo al professionismo è stato diverso da ogni convenzione (anche se, lo ribadisco, non è uno che ha cominciato a pedalare così, per caso. A livello giovanile in bicicletta un po' c'era andato) e siccome è stato il primo italiano a meritare la chance con quelle modalità, ha sicuramente curiosità per vedere come riuscirà a cavarsela. Se poi hai notato nelle ultime settimane si è finito a parlare anche di Mattia Gaffuri, altro ragazzo che ha partecipato alle selezioni della Zwift Academy, senza però risultare uno dei vincitori.


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Abruzzese ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 17:12
Liars75 ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 8:13 Vabbè seguiamolo. Mi da l’idea che non abbia una caratteristica che lo faccia spiccare.
Beh il suo approdo al professionismo è stato diverso da ogni convenzione (anche se, lo ribadisco, non è uno che ha cominciato a pedalare così, per caso. A livello giovanile in bicicletta un po' c'era andato) e siccome è stato il primo italiano a meritare la chance con quelle modalità, ha sicuramente curiosità per vedere come riuscirà a cavarsela. Se poi hai notato nelle ultime settimane si è finito a parlare anche di Mattia Gaffuri, altro ragazzo che ha partecipato alle selezioni della Zwift Academy, senza però risultare uno dei vincitori.
A dirla tutta nell'edizione dello scorso anno in finale c'e pure andata Chiara Doni, stagista nel finale di stagione con la Jayco, che "fa gruppo" con Vergallito e Gaffuri: un tre su tre, nei sedici finalisti delle due edizioni, di tutto rispetto.

Per completare il discorso, giusto per ricordare ai più distratti, il vincitore del concorso 2020 è stato Jay Vine, del 2022 Luca Vergallito (ormai lo sappiamo), ma il vincitore del 2021 Alex Bogna quest'anno è alla terza stagione nel team di sviluppo Alpecin e vista la parabola dell'australiano non sembra che l'approdo al WT sia prossimo, anzi. Questo per dire che il contratto WT con l'Alpecin, Vergallito se l'è guadagnato sulla strada.


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Slegar ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 20:14
Abruzzese ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 17:12
Liars75 ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 8:13 Vabbè seguiamolo. Mi da l’idea che non abbia una caratteristica che lo faccia spiccare.
Beh il suo approdo al professionismo è stato diverso da ogni convenzione (anche se, lo ribadisco, non è uno che ha cominciato a pedalare così, per caso. A livello giovanile in bicicletta un po' c'era andato) e siccome è stato il primo italiano a meritare la chance con quelle modalità, ha sicuramente curiosità per vedere come riuscirà a cavarsela. Se poi hai notato nelle ultime settimane si è finito a parlare anche di Mattia Gaffuri, altro ragazzo che ha partecipato alle selezioni della Zwift Academy, senza però risultare uno dei vincitori.
A dirla tutta nell'edizione dello scorso anno in finale c'e pure andata Chiara Doni, stagista nel finale di stagione con la Jayco, che "fa gruppo" con Vergallito e Gaffuri: un tre su tre, nei sedici finalisti delle due edizioni, di tutto rispetto.

Per completare il discorso, giusto per ricordare ai più distratti, il vincitore del concorso 2020 è stato Jay Vine, del 2022 Luca Vergallito (ormai lo sappiamo), ma il vincitore del 2021 Alex Bogna quest'anno è alla terza stagione nel team di sviluppo Alpecin e vista la parabola dell'australiano non sembra che l'approdo al WT sia prossimo, anzi. Questo per dire che il contratto WT con l'Alpecin, Vergallito se l'è guadagnato sulla strada.
C'è da dire che Bogna a differenza degli altri due ha vinto l'Academy in giovanissima età (aveva appena 19 anni) mentre gli altri due erano già maturi (25 anni). Ad ogni Bogna non ha dimostrato molto, ma magari il 2024 è l'anno buono per emergere.
Ad ogni modo, i risultati ottenuti da Vine fanno capire che la Zwift Academy non è una baracconata, poi è chiaro che non ogni anni può venire fuori un corridore d'alto livello.


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Liars75 ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 7:58 5 pagine su Luca Vergallito. Ma cosa ha fatto di così speciale? Mah
Per ora nulla
Il grosso l han fatto
I social.. e una piccola diatriba con magrini..
Poi considera che è il momento peggiore della storia del ciclismo in italia


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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castelli ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 9:48
il livello medio si sta alzando perché è uno sport dove le ore di allenamento danno un grande ritorno.
Il livello medio non mi sembra sia sia alzato
Era molto più difficile emergere anni fa
In più adesso basta uno strappetto per far distacchi enormi


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Winter ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 21:34
castelli ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 9:48
il livello medio si sta alzando perché è uno sport dove le ore di allenamento danno un grande ritorno.
Il livello medio non mi sembra sia sia alzato
Era molto più difficile emergere anni fa
In più adesso basta uno strappetto per far distacchi enormi
Tutti i corridori dicono che ogni anno servono più watt per essere competitivi. Non è che se c'è un livellamento assoluto come nello scorso decennio il livello medio è più alto, anzi è il contrario


FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
castelli
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da castelli »

Walter_White ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 7:19
Winter ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 21:34
castelli ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 9:48
il livello medio si sta alzando perché è uno sport dove le ore di allenamento danno un grande ritorno.
Il livello medio non mi sembra sia sia alzato
Era molto più difficile emergere anni fa
In più adesso basta uno strappetto per far distacchi enormi
Tutti i corridori dicono che ogni anno servono più watt per essere competitivi. Non è che se c'è un livellamento assoluto come nello scorso decennio il livello medio è più alto, anzi è il contrario
dico che quei watt in pià che servono mediamente vengono raggiunti con sempre più stress fisico.
in tutti gli sport si imitano i più forti.
il team sky (ma già prima ovviamente penso a rasmssen) ha perfezionato questa tecnica di dedizione maniacale e ne ha fatto un modello per tutti.
magari nell'atletica era così da sempre ma il ciclismo è uno sport considerato più duro per la maniera in cui si corre rispetto all'atletica.

non puoi pensare di vincere senza dedicarti 8 ore al giorno senza svaghi a questo sport. questo massima è stata presa per buona anche dai ragazzini.
il livello medio come prestazione ( a mio parere) si è alzato e il ciclismo è diventato un sport cui devi dedicare non solo le 8 ore di allenamento ma le 24 ore giornaliere.
ora tutto ciò è diventato non puoi pensare di partecipare senza dedicarti 24 ore al giorno al ciclismo.

forse è una ragione dell'abbassamento dell'età di "maturazione"


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da Fiammingo »

castelli ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 7:50
Walter_White ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 7:19
Winter ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 21:34
Il livello medio non mi sembra sia sia alzato
Era molto più difficile emergere anni fa
In più adesso basta uno strappetto per far distacchi enormi
Tutti i corridori dicono che ogni anno servono più watt per essere competitivi. Non è che se c'è un livellamento assoluto come nello scorso decennio il livello medio è più alto, anzi è il contrario
dico che quei watt in pià che servono mediamente vengono raggiunti con sempre più stress fisico.
.....
il livello medio come prestazione ( a mio parere) si è alzato e il ciclismo è diventato un sport cui devi dedicare non solo le 8 ore di allenamento ma le 24 ore giornaliere.
ora tutto ciò è diventato non puoi pensare di partecipare senza dedicarti 24 ore al giorno al ciclismo.

forse è una ragione dell'abbassamento dell'età di "maturazione"
Secondo me piu che maggior stress fisico, c'è uno stress fisico piu calibrato e monitorato grazie ai dati che si hanno ora.
Sono convinto che in passato ci fossero un sacco di atleti sovraallenati che avrebbero reso di piu in quest'epoca.
Basti pensare che c'era meno individualizzazioen dei programmi, se prendi ad esempio scinto con bartoli, conti con Pantani, Ferrara con REbellin, tutta gente che diceva che si allenava con i big, e tornava a casa sfatta perche seguiva i loro ritmi.
Pieri di recente ha detto che Cipollini prima delal sanremo si faceva una o due uscite da 400km in sudafrica!
Il fisico era stressato gia allora, anczi forse di piu, ma in maniera piu ignorante.
E anche sul fatto di fare la vita 24 ore su 24, e piu che altro 12 mesi su 12, si è sempre detto. Solo che si era convinti su pratiche sbagliate (basti pensare la demonizzazione dei carboidrati che si faceva decenni fa...corridori sempre con una fame che avrebbermo mangiato un tavolo)


Fiammingo
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da Fiammingo »

ah e comunque il thread di vergallito ha 5 pagine perche si è cominciato a parlare d'altro...non perche sitamo parlando delle top 20 in australia o in algarve :D


Liars75
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da Liars75 »

Walter_White ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 7:19
Winter ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 21:34
castelli ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 9:48
il livello medio si sta alzando perché è uno sport dove le ore di allenamento danno un grande ritorno.
Il livello medio non mi sembra sia sia alzato
Era molto più difficile emergere anni fa
In più adesso basta uno strappetto per far distacchi enormi
Tutti i corridori dicono che ogni anno servono più watt per essere competitivi. Non è che se c'è un livellamento assoluto come nello scorso decennio il livello medio è più alto, anzi è il contrario
Siamo messi malissimo 😂


noel
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da noel »

Liars75 ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 7:58 5 pagine su Luca Vergallito. Ma cosa ha fatto di così speciale? Mah
Che palle però ste storie infinite...
Uno che arriva dal salto con gli sci (e poi vince nel ciclismo);
Uno che arriva dal calcio (e poi vince nel ciclismo);
Uno scampato al cancro (e poi vince nel ciclismo);
Il figlio e nipote d'arte che fa meglio del padre (1 su 10 Ignazio, Rick, van Poppel, roche...);

Adesso sprecare parole su parole su uno che arriva dai ciclo simulatori e non ha ancora vinto niente di importante, se almeno avesse vinto qualcosa avremmo degli argomenti di cui parlare (come nei casi sopracitati).
Non voglio dire che i risultati siano tutto nella vita, ma tutti i corridori avranno bene o male una storia da raccontare suvvia... aspettiamo almeno che sia il nuovo vine.
Lasciamo "bollire" Vergallito come piganzoli, Pellizzari o chi volete voi e poi si vedrà
Ultima modifica di noel il venerdì 1 marzo 2024, 12:06, modificato 2 volte in totale.


nime
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da nime »

Fiammingo ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 10:49
Secondo me piu che maggior stress fisico, c'è uno stress fisico piu calibrato e monitorato grazie ai dati che si hanno ora.
Sono convinto che in passato ci fossero un sacco di atleti sovraallenati che avrebbero reso di piu in quest'epoca.
ma sicuro, li facevano allenare in deficit di carboidrati con degli stress fisici enormi, ora fanno più volume ma con la gamba piena, secondo me più che lo stress fisico è quello mentale, perchè ancora più di una volta è diventato uno sport per ossessivi compulsivi, se non lo sei prima o poi tilti o cmq raggiungi un momento della tua vita in cui il rapporto risultati qualità della vita, ancora più di quanto accadeva una volta, ti dice che non vale più la pena


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sceriffo
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da sceriffo »

C'entra e non c'entra col Bandito, ma trovo l'analisi di Malori perfetta, quando dice che i corridori a 30 anni sono già troppo vecchi, e parlava di 2 fenomeni assoluti, Sagan e Alaphilippe. A quell'età non ce la fai più in questo ciclismo, dove come qualcuno giustamente scrive, sei stressato 24h su 24 e l'anno successivo vanno più forte del precedente.


Primo86
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da Primo86 »

Tratnik quanti anni ha?

Ma poi mi fa morire sto continuo tirare in mezzo il trascorso nel salto con gli sci di Rogla senza avere la minima idea di quanto sia mentalmente usurante il salto con gli sci.

Luoghi comuni su luoghi comuni, come al solito.


noel
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da noel »

Primo86 ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 17:35 Tratnik quanti anni ha?

Ma poi mi fa morire sto continuo tirare in mezzo il trascorso nel salto con gli sci di Rogla senza avere la minima idea di quanto sia mentalmente usurante il salto con gli sci.

Luoghi comuni su luoghi comuni, come al solito.
Roglic si è sfracellato quando aveva 18 anni per la riabilitazione ha scoperto la bici e da lì è finita come tutti sappiamo. Punto. Se non avesse fatto la carriera che ha fatto la sua storia sarebbe passata in cavalleria, altroché mentalmente usurante...a volta sembra di essere in una trasmissione di Gramellini


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da Primo86 »

noel ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 17:54
Primo86 ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 17:35 Tratnik quanti anni ha?

Ma poi mi fa morire sto continuo tirare in mezzo il trascorso nel salto con gli sci di Rogla senza avere la minima idea di quanto sia mentalmente usurante il salto con gli sci.

Luoghi comuni su luoghi comuni, come al solito.
Roglic si è sfracellato quando aveva 18 anni per la riabilitazione ha scoperto la bici e da lì è finita come tutti sappiamo. Punto. Se non avesse fatto la carriera che ha fatto la sua storia sarebbe passata in cavalleria, altroché mentalmente usurante...a volta sembra di essere in una trasmissione di Gramellini
Cosa ha fatto Roglic dal 2007 al 2011?


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Liars75 ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 11:46
Walter_White ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 7:19
Winter ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 21:34
Il livello medio non mi sembra sia sia alzato
Era molto più difficile emergere anni fa
In più adesso basta uno strappetto per far distacchi enormi
Tutti i corridori dicono che ogni anno servono più watt per essere competitivi. Non è che se c'è un livellamento assoluto come nello scorso decennio il livello medio è più alto, anzi è il contrario
Siamo messi malissimo 😂
Illuminaci tu allora carissimo ;)


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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Walter_White ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 7:19
Winter ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 21:34
castelli ha scritto: giovedì 29 febbraio 2024, 9:48
il livello medio si sta alzando perché è uno sport dove le ore di allenamento danno un grande ritorno.
Il livello medio non mi sembra sia sia alzato
Era molto più difficile emergere anni fa
In più adesso basta uno strappetto per far distacchi enormi
Tutti i corridori dicono che ogni anno servono più watt per essere competitivi. Non è che se c'è un livellamento assoluto come nello scorso decennio il livello medio è più alto, anzi è il contrario
Reverberi in un'intervista ha detto che fatica a trovare corridori di livello pro.. qualcosa vorrà dire


Winter
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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da Winter »

castelli ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 7:50 dico che quei watt in pià che servono mediamente vengono raggiunti con sempre più stress fisico.
in tutti gli sport si imitano i più forti.
il team sky (ma già prima ovviamente penso a rasmssen) ha perfezionato questa tecnica di dedizione maniacale e ne ha fatto un modello per tutti.
magari nell'atletica era così da sempre ma il ciclismo è uno sport considerato più duro per la maniera in cui si corre rispetto all'atletica.

non puoi pensare di vincere senza dedicarti 8 ore al giorno senza svaghi a questo sport. questo massima è stata presa per buona anche dai ragazzini.
il livello medio come prestazione ( a mio parere) si è alzato e il ciclismo è diventato un sport cui devi dedicare non solo le 8 ore di allenamento ma le 24 ore giornaliere.
ora tutto ciò è diventato non puoi pensare di partecipare senza dedicarti 24 ore al giorno al ciclismo.

forse è una ragione dell'abbassamento dell'età di "maturazione"
Certo
Solo che prima avevi 3000 affamati per essere pro
Adesso ne hai 100 (gli altri 400 corrono per onor di firma)
Poi vivono tutti 24 ore..su 24.. ecc
Però prima su una salita di un km non staccavi nessuno
E adesso un paio vanno 3 kmh più di tutti
Il livello medio non è sicuramente più elevato


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da max »

sceriffo ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 17:03 C'entra e non c'entra col Bandito, ma trovo l'analisi di Malori perfetta, quando dice che i corridori a 30 anni sono già troppo vecchi, e parlava di 2 fenomeni assoluti, Sagan e Alaphilippe. A quell'età non ce la fai più in questo ciclismo, dove come qualcuno giustamente scrive, sei stressato 24h su 24 e l'anno successivo vanno più forte del precedente.
In tutti gli sport dopo i 30 è più dura.
Nel ciclismo, lo scorso anno abbiamo avuto al Giro 1°-2° che avevano 34 e 37 anni.
Roglic poi è stato costante tutto l'anno vincendo alla Tirreno, al Catalunya e facendo 3° alla Vuelta.
Kuss ha vinto la Vuelta a 29 anni.
Adam Yates a 31 anni ha fatto probabilmente la sua miglior stagione con 3° al Tour(più vittoria di tappa) e 1° al Tour de Romandie.

Quest'anno Van Aert fa 30 anni, Van der Poel 29 ma tutti se li aspettano fortissimi come al solito.


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da chinaski89 »

noel ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 17:54
Primo86 ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 17:35 Tratnik quanti anni ha?

Ma poi mi fa morire sto continuo tirare in mezzo il trascorso nel salto con gli sci di Rogla senza avere la minima idea di quanto sia mentalmente usurante il salto con gli sci.

Luoghi comuni su luoghi comuni, come al solito.
Roglic si è sfracellato quando aveva 18 anni per la riabilitazione ha scoperto la bici e da lì è finita come tutti sappiamo. Punto. Se non avesse fatto la carriera che ha fatto la sua storia sarebbe passata in cavalleria, altroché mentalmente usurante...a volta sembra di essere in una trasmissione di Gramellini
Hai mancato il punto di qualche km però. Roglic non è stato a ballare o in spiaggia prima di inforcare una bicicletta.
Non bisogna poi confondere il fatto che qualcuno si rompa le scatole e smetta di allenarsi seriamente o che per vari motivi ci sia chi ha risultati fin da subito con leggi scritte ormai assodate ed uguali per tutti. Dopo i 30 si può benissimo essere competitivi anche in questo ciclismo se ne hai ancora voglia come dimostrano vari corridori, a fronte di un Sagan che diventa l'ombra di se stesso c'è mr G che non mi pare sia particolarmente finito. Max ha citato giustamente altri nomi che smentiscono sti luoghi comuni: se mai verrebbe da notare una sempre maggiore importanza della squadra e della preparazione nel rendimento, con picchi al Tour, ma al di là di questo che tutti siano destinati a finire intorno ai 30 è un luogo comune totalmente privo di fondamento.


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da jan80 »

sceriffo ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 17:03 C'entra e non c'entra col Bandito, ma trovo l'analisi di Malori perfetta, quando dice che i corridori a 30 anni sono già troppo vecchi, e parlava di 2 fenomeni assoluti, Sagan e Alaphilippe. A quell'età non ce la fai più in questo ciclismo, dove come qualcuno giustamente scrive, sei stressato 24h su 24 e l'anno successivo vanno più forte del precedente.
Sei finito se non fai più la vita da corridore,perchè Sagan era chiaro non la facesse e Alaphilippe se viene cosi criticato da Lefevere,evidentemente ha visto cose che non lolasciano sereno,evidentemente non sta più facendo la vita al 100% da corridore se non rende come prima.
Altrimenti non si spiega perchè Valverde e' arrivato davanti fino a 43 anni e Pozzovivo e Rebellin sono stati comunque ad un bel livello a 40 e 50 anni,ma perchè hanno sempre fatto la vita da corridori,se molli,ti puoi chiamare anche Pogacar e avere 25 anni....non vinci più


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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jan80 ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 22:12
Sei finito se non fai più la vita da corridore
appunto
con buona pace della teoria del talento assoluto e dei cattivi maestri


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

Messaggio da leggere da jan80 »

nemecsek. ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 22:18
jan80 ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 22:12
Sei finito se non fai più la vita da corridore
appunto
con buona pace della teoria del talento assoluto e dei cattivi maestri
Il talento serve,ma se non fai la vita da corridore non vai da nessuna parte.......per farla tanti anni ci vuole una gran testa,non facile perchè comunque e' una vita venduta,senza godersi praticamente nulla dai 15 ai 40 anni ( età migliore)


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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jan80 ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 22:12 Sei finito se non fai più la vita da corridore,perchè Sagan era chiaro non la facesse e Alaphilippe se viene cosi criticato da Lefevere,evidentemente ha visto cose che non lolasciano sereno,evidentemente non sta più facendo la vita al 100% da corridore se non rende come prima.
Hai un po' troppe certezze. E quelli con troppe certezze Russell non li etichettava in maniera troppo lusinghiera.


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Re: La parabola ciclistica di Luca Vergallito

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jan80 ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 22:12
sceriffo ha scritto: venerdì 1 marzo 2024, 17:03 C'entra e non c'entra col Bandito, ma trovo l'analisi di Malori perfetta, quando dice che i corridori a 30 anni sono già troppo vecchi, e parlava di 2 fenomeni assoluti, Sagan e Alaphilippe. A quell'età non ce la fai più in questo ciclismo, dove come qualcuno giustamente scrive, sei stressato 24h su 24 e l'anno successivo vanno più forte del precedente.
Sei finito se non fai più la vita da corridore,perchè Sagan era chiaro non la facesse e Alaphilippe se viene cosi criticato da Lefevere,evidentemente ha visto cose che non lolasciano sereno,evidentemente non sta più facendo la vita al 100% da corridore se non rende come prima.
Altrimenti non si spiega perchè Valverde e' arrivato davanti fino a 43 anni e Pozzovivo e Rebellin sono stati comunque ad un bel livello a 40 e 50 anni,ma perchè hanno sempre fatto la vita da corridori,se molli,ti puoi chiamare anche Pogacar e avere 25 anni....non vinci più
Corridori di altre generazioni, dei very case study. E allora possiamo metterci anche Cavendish.
Moser, Doumolulin, Pinot, tanto per citarne alcuni che hanno smesso perché mentalmente non reggevano piu


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