Fuente ha scritto: ↑sabato 27 aprile 2024, 17:26
Babylon ha scritto: ↑sabato 27 aprile 2024, 16:13
Tempo al tempo, le caratteristiche attuali di Vingegaard non mentono e parlano di un corridore che da un anno e mezzo è 2 spanne sopra tutta la concorrenza in salita, Pogacar escluso. Io sono abbastanza sicuro che tale divario di prestazione verrà rispettato in un ipotetico Lombardia preparato ad hoc dal danese, in caso non accadesse non sarà un problema ammettere di aver preso una cantonata.
Il paragone con precedenti del 2021 regge pochino, si sta comparando un corridore che ancora doveva esplodere e che corse con compiti di gregariato con un Pogacar che veniva da un Tour già vinto, con le stimmate del predestinato e che correva da capitano assoluto.
L'associazione "#1 in salità" (nei giri) - con "papabile vincitore" perché Lombardia o la Liegi sono monumento con quantità di salita degna di nota, è troppo semplicistica.
E' comunque una corsa diversa, non è l'Alpe D'Huez &co. .
Alcuni forti in salita ai giri l'hanno vinta, ma altri no, mentre l'hanno vinta Bettini e Bartoli.
Per il Lombardia, soprattutto, essendo a fine stagione ecc., ritengo che molti, potendo, l'avrebbero voluta conquistare.
La Parigi-Roubaix, invece, per calendario, per rischi, per quanto sia logorante ecc., già ci si capisce perché molti non la tenterebbero nemmeno, a priori.
Rispondo a te come ad altre questioni sollevate da altri utenti.
Il paragone con la Roubaix di Bartoli l'ho fatto solamente per far capire come l'epoca e la cultura nella quale era calato lo avessero imbrigliato parzialmente, raccontandogli che era una gara fuori dalle sue corde.
Per il resto secondo me si sta sottovalutando in un certo senso la scientificità dell'approccio odierno alle corse e l'ottimizzazione delle risorse a disposizione. Abbiamo visto soprattutto negli ultimi due anni come chi abbia più potenza, più watt, possa permettersi certe azioni, e chi no. Se non hai un motore come quello di Van der Poel, Pogacar, Remco e ci metto pure Van Aert, non puoi reggere il confronto. Vingegaard lo ha, eccome se lo ha. Poi contano le caratteristiche del corridore e la predisposizione al tracciato: se come abbiamo visto una settimana fa Pogacar parte sulla Redoute è quasi impossibile che uno dei due Van ne tenga la ruota.
O che essi possano essere un fattore attivo in una gara come il Lombardia attuale, che non rientra affatto tra le gare a loro congeniali. Remco magari potrebbe, visto che alla Liegi performa benino, scollinare vicino a Pogacar o con lui sulla Redoute, pur essendo meno esplosivo, e senza subirne le conseguenze sul falsopiano successivo (vedi Pidcock 2023). Proprio perché hanno entrambi un motore fuori dal mondo. Vingegård a mio avviso ad una Liegi potrebbe tranquillamente essere una mina vagante visto che è esplosivo, si muove bene su pendenze oltre il 10%, sul passo è un treno e il motore quello è. Sinceramente farei fatica a vederlo arrivare al traguardo dietro ad un Cosnefroy ad esempio, che pure è un ottimo ardennista, proprio per quanto dimostrato dal 2023 in avanti. Per quanto riguarda invece i Lombardia attuali, ulteriormente induriti: sono un terreno, la salita, dove ha dimostrato di avere un rivale solo, in un momento storico in cui la differenza di valori assoluti, a parte sporadici casi, viene fuori abbastanza facilmente, e dove la preparazione è minuziosa a dir poco. Da inizio 2023 solo alla P-N non ha staccato tutti coloro che non si chiamassero Pogacar. Per il resto, ogni volta che la strada saliva, ha fatto il vuoto. Da Febbraio a Settembre. Spingendo wattaggi disumani per tutti meno il prodigio di Komenda.
Il periodo storico attuale, che oltre alla assidua ricerca di un'efficienza spietata vede la nascita di questi due/tre corridori generazionali, vive un "appiattimento" nei risultati che è conseguenza dello strapotere di essi. Se Van der Poel, Remco e Vinge lo hanno mostrato nelle proprie gare, Pogacar è ad oggi l'unico che riesce a portare tale strapotere in ogni corsa in cui si cimenta. Van der Poel è divino sulle pietre e sui percorsi stile Glasgow, fuori da quei contesti è fortissimo ma umano, e non potrà mai competere per un GT. Remco fortissimo ma non troppo costante in salita, nei GT non è una sicurezza adamantina. Vingegaard da quando è entrato nella sua dimensione attuale si è cimentato solo in corse a tappe brevi o lunghe, perciò io dubito fortemente che ad un Lombardia futuro, preparato come obbiettivo secondario ma appunto, preparato, non possa salire sul podio. La trasposizione del suo strapotere in salita dai GT al "campionato del mondo degli scalatori" mi pare a dir poco probabile, e pure alla Liegi per quanto meno ideale come tracciato. Poi magari soffre il chilometraggio, il finale di stagione e quant'altro e si rivela un flop, ma vedo inverosimile uno scenario del genere.
In chiusura, un pensiero su Froome, Contador e altri di quel periodo: a mio avviso hanno quasi tutti risentito, chi più chi meno, del periodo in cui correvano, dove vi era una netta distinzione tra corridori da GT e da Classiche. Giusto Purito Rodriguez e Valverde spaziavano un po', senza mai essere davvero materiale da GT. E Nibali, sempre considerato però uomo da Giri e marginalmente da corse di un giorno, come se le due cose non potessero coesistere.
Froome non ha mai disputato Lombardia se non nel 2021, che capiamo bene non fare testo. 2014-2017 ha sempre disputato Tour-Vuelta, 2018 Giro-Tour, poi si è rotto. Difficile correre un Lombardia con ambizioni dopo stagioni del genere, specie se l'impronta data al corridore dal contesto circostante è così netta.
Contador ha fatto 3 Lombardia nel triennio 2012-2014. Top 10 nel 2012, dopo che vinse una Vuelta a Fuente Dè con un'azione storica. A mio avviso forse il suo più bel trionfo, per il fatto di non essere assolutamente il più forte in corsa visto che su ogni salita subiva sia Valverde che Rodriguez, che normalmente si metteva e si sarebbe poi nuovamente messo in tasca. Insomma non il Contador dei bei tempi. 2013 annus horribilis, si ritirò. 2014 penso sia stato l'anno in cui più mi ha impressionato in salita, non pensavo sarebbe mai tornato a certi livelli. Fece Tour con infortunio famoso + Vuelta vinta alla grande, al Lombardia arrivò bello cotto. 2015 in poi si concentrò solo sui GT, come da tradizione ciclistica del tempo, disputandone 2 all'anno e senza badare minimamente a corse di un giorno.
Focus e tempi diversi, e pure concezioni diverse del ciclismo. Inoltre a parere personale né Froome né Contador hanno mai dimostrato una superiorità così plateale in salita, e così costante, sulla loro concorrenza come quella che stiamo vedendo in questi anni da parte di Pogacar e Vingegaard, quindi non è associazione immediata il fatto che avrebbero potuto o dovuto dominare quella gara, specie dopo stagioni massacranti.
P. S: Un bel papiro, ma sono costretto a un viaggio inaspettato e senza troppi divertissement disponibili, spero mi perdonerete