Ma no, non ho cambiato radicalmente idea su Vendola, resta il mio preferito del centrosinistra, ma ciò non toglie che errori ne commetta.Subsonico ha scritto:Aah Marco, la tua chiarezza (specie dopo 8 ore di lezione) mi aiuta sempre a ragionare. Tra l'altro mi sembra che tu abbia cambiato radicalmente idea riguardo a Vendola (e ci sta, anche se la puglia è grande e i problemi da te esposti mi sembrano la punta di un iceberg) e Grillo.
È indubbio che il movimento 5 stelle ha fatto del bene a questo paese (il ritorno dei giovani alla politica, la scelta alla base ecc..) ma il problema, che, leggo adesso, ti sei posto anche tu, è: se il movimento 5 stelle è inadatto ad amministrare il paese, chi lo amministra, quando avrà in mano il territorio (cosa che presto succederà, andando avanti così)?
Certo, è stato un capitale dissipato dal centrosinistra italiano, poteva essere il leader della coalizione, ma il PD ha preferito sciupare il seguito che aveva Nichi per inseguire Casini...
Trovo sempre più patetico quel partito... che in corsa cambia le regole delle primarie dimostrando di non poter far altro che restare arroccato nel Palazzo (Renzi non lo reggo, ma che la competizione sia viziata dai giochetti del vertice PD è un fatto).
Poni una questione centrale, e penso anch'io che il movimento si affloscerà quando un domani Grillo non ci sarà più.E questo ci porta a un'altra domanda: Grillo. Come catalizzatore è bravo, certo, ma ultimamente gli atteggiamenti a metà strada tra il divo e il dittatore dello stato libero di Bananas danno sul.. un giorno spruzza spray per la gola a un giornalista locale, scambiandolo per uno del tg4 (che accusava metaforicamente di aver l'alito cattivo), l'altro dice che è un bene che 60 giornali chiudano grazie ai tagli al finanziamento pubblico.
Ha un grave difetto: non sa ammettere "Scusate, ho detto/fatto una minchiata" quand è il momento. La domanda è : Quando diventerà un peso per il movimento (perchè ciò accadrà, statene certi), cosa ne faranno? Come? E soprattutto, chi, visto che dietro Grillo c'è un vuoto di personaggi pari solo a quello dell'Italia dei Valori, altro partito mai decollato proprio per l'assenza di figure credibili accanto a Di Pietro?
Ne approfitto per precisare come la vedo, in prospettiva.
Ho già evidenziato il mio pessimismo cosmico: credo che ogni sistema tenda a peggiorare nel tempo, con lo sclerotizzarsi di certi meccanismi deteriori. Ma dal momento che il M5S è agli albori, giocoforza emergeranno all'inizio i fattori positivi messi in campo da questa forza politica.
Sono quanto di più lontano possa esserci dalla Lega, ma non sono così cieco da non vedere il ruolo determinante giocato da Bossi e i suoi nella stagione in cui venne messa in soffitta la prima repubblica. Come oggi, all'epoca c'era una crisi economica (non certo grave come quella odierna) e il paese era travolto da scandali e corruzione. (Peccato che il risultato fu poi Berlusconi...).
Un ruolo simile, ovvero presenza forte in Parlamento ma all'opposizione, unita al governo di numerose amministrazioni locali, sarà giocato secondo me dal M5S. Con alcune differenze: ovvero che questo movimento ha numeri superiori (probabilmente molto superiori) a quelli che ebbe la Lega a inizio anni '90, e soprattutto - per quanto mi riguarda - che parla spesso la mia lingua. Che resta pur sempre quella di una persona totalmente di sinistra, quale io mi reputo.
Non c'è la caccia all'immigrato o al meridionale, nel programma del M5S, non c'è la secessione né il razzismo. Ci sono cose di facile buon senso, c'è un attacco radicale alla casta, e ci sono istanze che il PD (gerente del nostro centrosinistra, purtroppo) si vergogna da anni anche solo di nominare.
Il rifiuto del petrolio, tanto per dirne una (e più in generale l'ambientalismo spinto), il rifiuto della logica finanziaristica (e non "abbiamo una banca!"), la volontà di ridare ai cittadini le redini del carrozzone (non è che Grillo dice: dobbiamo uscire dall'euro. Dice: decidano i cittadini con un referendum. Invece il PD ha talmente paura dell'espressione popolare da aver prima rinunciato ad andare alle elezioni appoggiando un governo di ultradestra, e ora si inventa machiavellici giochetti per far vincere a Bersani le primarie).
Per non parlare dell'accento posto sugli investimenti per la ricerca, sull'inutilità delle grandi opere, sulla necessità di un welfare più diffuso (no alle pensioni d'oro, sì al reddito di cittadinanza). Togliere ai più ricchi per dare ai più svantaggiati. Sarebbe questa la voce del populismo? A me mi paiono cose molto di sinistra.
Desmo ci potrà parlare meglio di quanto avviene nel consiglio regionale piemontese, ci potrà dire se i consiglieri M5S che lì operano gli sembrano protesi di Grillo, o se invece non ne condivide molte battaglie, a partire da quella contro la TAV. Ci si attacca alla democrazia interna di questo movimento (come se non fosse fin ovvio che, per come è strutturato, abbia bisogno di figure di riferimento, quantomeno a livello organizzativo), quando è palese che non ci sia uno che sia un diktat sulle politiche territoriali. Prendere il potere e darlo ai cittadini. Favia sarebbe stato espulso da qualsiasi partito, dopo il famoso fuorionda; invece continua a fare il suo lavoro di consigliere regionale, e i suoi referenti sono solo gli elettori.
Le piazze siciliane, ripeto, scaldano il cuore. Se ne stanno accorgendo in tanti, anche tra quelli che vedono Grillo come il fumo negli occhi. Ma bypassiamo la vedette (che serve a riempire quelle piazze) e soffermiamoci sui candidati: vedo e sento parlare una Gianina Ciancio (22 anni) e il mondo mi sembra migliore.
Concordo poi sul ruolo di calmieratore che sta avendo il M5S, laddove altrove c'è all'orizzonte l'alba nazista. È da ciechi non rendersene conto, eppure i partiti tradizionali non fanno altro che il tiro al piccione su Grillo e i suoi.
In ogni caso, il mio funzionalismo mi fa pensare il tutto nell'ottica della funzione, appunto, che hic et nunc il M5S avrà nell'aiutare il paese a voltare pagina. Non ne sono innamorato, e quando Grillo non sarà più in gioco (problema che non mi pare rilevante) sarà già un'altra stagione politica. Migliore, spero.