Il Segno di Zom

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
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Deadnature
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Re: Il Segno di Zom

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Oltretutto quello su Weylandt era un inciso evitabilissimo... Concordo pienamente con te.


http://www.spazidisimpatia.wordpress.com
Spazi di simpatia, nel nome dell'amore che regna nella nostra splendida Terra
Un blog consigliato da Basso, quello giusto.

Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
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cauz.
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Re: Il Segno di Zom

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Admin ha scritto: 1) Chi è Frank Slechk? (Ma vabbè, è un cognome che circola poco nel ciclismo, è comprensibile non saperlo scrivere bene...)
2) Perché Weylandt dev'essere citato come WW108? Cos'è, è diventato un logo pubblicitario?
gia', la mia battuta su sgarbozza come ghost-writer era riferita aesattamente a quello...
oltre al fatto che si tratta di un nome di primissimo piano, andrebbe aggiunto che siamo davanti al principale quotidiano sportivo in italia e alla sua "penna principe" in tema di ciclismo. fosse un refuso non mi farei problemi, quando invece leggo l'errore ripetuto per TRE volte nello stesso articolo (in una rubrica dove gli strafalcioni non mancano mai), mi girano davvero le palle.

riguardo all'inciso su weylandt credo che la tua risposta sia, in sole 14 parole, cruda e perfetta. fossi in te gliela metterei come commento sul blog.
io sono talmente lobotomizzato dal mercato del trash che nemmeno l'avevo notata :(

in tutto cio', quello che veramente mi infastidisce nell'articolo e' la vendetta nei confronti di riis, esposta usando gli stessi argomenti da crociata morale della FCI, arrivando addirittura a sfiorare il ridicolo quando arriva a dire che schleck deve essere un mago delle agevolazioni fiscali in quanto lussemburghese!
fossi in frank risponderei dicendo che zomegnan, in quanto italiano, dovrebbe conoscere molto meglio i metodi della mafia.


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alfiso

Re: Il Segno di Zom

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Povero Zome. E' dura lavorare per Di Rocco adesso, ovvero col miglior alleato italiano di Aigle.
E' dura dover occuparsi di Mister X nella settimana in cui la Fci è scossa ondulatoriamente e sussultoriamente (sempre mente).
Non è adeguata ad un grande qual è il ciclismo la pochezza dei dirigenti (cit. AZ)
Già :roll:


AZgianni
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Re: Il Segno di Zom

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Dears
capisco le perplessita' sulla citazione/forzatura di Weylandt, ma le osservazioni sullo "spelling" non corretto di Schleck mi sembrano un tantino esagerate (basta guardarsi attorno). Gli scritti sul blog sono evidentemente scritti impulsivamente .... ma qui mi fermo visto che nn mi interessa difendere nessuno.

Comunque,nel giorno della da lui reinventata L'Eroica/Strade Bianche non poteva mancare il suo intervento. Vi evidenzio un paio di punti, liberi di approfondire se vi interessa.

da http://ilsegnodizom.gazzetta.it/

Cancellara-show alla faccia di radioline e motorini
di Angelo Zomegnan
Sabato 3 marzo 2012........ dopo cinque anni di tentennamenti incomprensibili della Rai – sono rimbalzate in quattro dei cinque Continenti. Evviva! E se le Strade Bianche ci saranno anche nel 2013, di sicuro anche la Rai saprà fare di meglio dal punto di vista della produzione: meno “sganci”, commenti più ficcanti dalla motocicletta al di là delle condizioni difficili. Un passo alla volta perché a Roma non vantano ancora l’esperienza che Parigi può mettere nella Roubaix televisiva, ma c’è tutta la competenza per fare grandi cose. E se un giorno arriverà anche la tecnologia HD e 3D…gli ulivi, le colline, le case di pietra, la Torre del Mangia sctenerà l’immaginario collettivo dei turisti di ogni Paese.
L’equazione è sempre la stessa. Fiandre+Roubaix=Strade Bianche. Ci sono i muri. Ci sono i trabocchetti dei tratti sconnessi........
E chissenefrega se non c’erano le radioline! Sono utili per la sicurezza: innegabile. Non per la tattica. Lasciamo che nelle corse ne siano dotati un paio di corridori a squadra per le comunicazioni di servizio dalla corsa alla carovana e non viceversa: ci sono i regolatori, i direttori di corsa, i commissari di gara per poter fare di tutto e di più. E che venga studiato un sistema unidirezionale via etere per l’intera carovana in modo da prevenire pericoli, evitare incidenti, dribblare scompensi imprevisti.
E lasciamo che la fantasia e l’intelligenza dei corridori vengano liberate e tornino a fare differenze importanti ben più importanti di quelle che vengono dettate pedissequamente dall’ammiraglia.......

thx g


AZgianni
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Re: Il Segno di Zom

Messaggio da leggere da AZgianni »

Dears
.........basta che mi evitate i commenti su Wenstra.
Nelle scarpe altro che sassolini! La vendetta continua stavolta e' il turno dul Bulba (vedi vs intervista)

http://ilsegnodizom.gazzetta.it/

Perché il ciclismo ha bisogno di Aldo Grasso
di Angelo Zomegnan
Credo sia il caso di sollevare l’allarme, radunare le intelligenze, le forze più esperte, gli analisti dello spettacolo televisivo e, pur senza chiamare gli immancabili stati generali immancabili quando si è in crisi, cominciare a riflettere sui dati che circolano sul web circa l’audience, il rating, la share e la presenza sul campo degli spettatori del ciclismo tradizionale.
Se non leggiamo e vediamo male, c’è da preoccuparsi. E forse è proprio il caso di preoccuparsi, chiamando a raccolta il popolo degli appassionati in vista della Milano-Sanremo di sabato 17 marzo: che, dunque, è dietro l’angolo.
Domenica 10, vale a dire ad una settimana esatta dalla Classicissima, ho utilizzato il fermo-immagine perché non volevo credere ai miei occhi. Nei mille metri finali della cronometro conclusiva della Parigi-Nizza c’era scarsissimo pubblico. Tra i -1000 e i -400 metri ho contato 11 persone! E prima della fiamma rossa dell’ultimo chilometro era praticamente il deserto dei tartari.
Il ciclismo tradizionale non ha più presa sui francesi. Oppure, avendo soltanto degli sparuti profeti in patria, i transalpini – arcinoti per quello sciovinismo che è sinonimo di provincialismo – se ne fregano del brittanino Wiggins, dell’olandese Wenstra e dello spagnolo Valverde? Forse perché il primo continua ad essere un incompiuto? Perché il secondo si è scoperto fenomeno a 30 e si può trovare consolazione soltanto perché sull’altro fronte della Tirreno-Adriatico il leader è Horner che veleggia verso i 41? Forse perché Valverde è al rientro dalla squalifica per doping e la sua riconquista della leadership mondiale della classifica World Tour non è certo la patente che tutto il male si debba dimenticare in fretta? Forse perché certi commenti in italiano approssimativo portavano gli italiani, ad esempio, ad ascoltare commenti all’insegna di un dio minore di Zelig, che di per sé non è già più lo Zelig di una volta? Sentire frasi come “la strada è fratturata in tre tronconi” nel giorno dell’anniversario della catastrofe in Giappone, fa immediatamente pensare ad una nuova sciagura oppure ad un disastro automobilistico. E intervistare corridori stranieri senza conoscere la loro lingua è come ascoltare lo studente impreparato che farfuglia frasi senza senso compiuto in inglese, considerato che questo periodo è dominato dagli anglosassoni sia in Cote d’Azur, sia sul Gran Sasso.
Scrivere 140 battute da analfabeti su Twitter. Confezionare interviste dal volante dell’ammiraglia anziché interpretare il ruolo predestinato di direttore sportivo. Rilasciare commenti al di fuori delle proprie competenze…tutto questo impoverisce il fronte giornalistico del ciclismo, ci espone al ridicolo nei confronti del mondo “normale”, umilia diverse categorie di professionisti e riduce il “grande sport” a movimento di periferia. Che ognuno faccia il proprio di mestiere, no? Altrimenti si torna in fretta al “mamma l’ho visto arrivare 1”.
Di certo, anche la grande stagione italiana non è partita con il botto. Basandosi sulle medie ufficiali della fascia oraria 15.00-18.00 e senza scendere nel dettaglio delle ramificazione di Raisport2; a fronte dei grandi spazi ritagliati su Raitre, la risposta degli spettatori è stata modesta e deve far riflettere.
Partiamo dalle Strade Bianche. Tre anni fa, all’edizione numero 3, vale a dire a metà del cammin della sua giovane vita, in 37’ minuti di differita (1) gli spettatori furono 683.000, vale a dire 34.000 in più di quest’anno, nonostante l’emissione fosse in diretta (prima su Raisport2 e poi su Raitre) e dunque lo spettacolo dei diavoli delle crete e degli sterri meglio valorizzato. Non ci poteva essere una partecipazione migliore. Non ci poteva essere uno scenario migliore. Non ci poteva essere un clima migliore. Non ci poteva essere da parte di Rai una predisposizione migliore (al di là delle smagliature tecniche da correggere) nel mettere anche le Strade Bianche nel portafoglio delle dirette. Eppure…nel mondo è migliorato l’approccio di web e socialnetworking nei confronti della sfida senese, ma in televisione eravamo meno del prevedibile.
Passando alla Tirreno-Adriatico, che si avvia alla conclusione, quando mancano appena due delle sette tappe alla conclusione, e senza tener conto della domenica di Piano di Tivo semplicemente perché quelli sono dati per certi versi drogati dall’essere inserito in una trasmissione ben frequentata qual è “Alle falde del Kilimangiaro”, i dati televisivi di Raitre non sono stati entusiasmanti nelle prime quattro giornate: 556.000 spettatori medi mercoledì; 600.000 giovedì; 594.000 venerdì; 788.000 sabato. Come dire: 2.538.000 in quattro giorni, con il rating mai sopra 1.4 e la share una sola volta al 6,1%. Attenzione: sono dati raccapriccianti. E non può essere di consolazione il fatto che Palermo-Roma di sabato sia arrivata a fatica al milione di spettatori.
Va alzata la guardia. Se il ciclismo tradizionale tiene incollati i belgi davanti alla televisione, se conquista nuove fasce di spettatori oltreoceano, se stimola la fantasia di chi vuole essere protagonista su Facebook, Twitter, Linkedin, eccetera…perché il ciclismo nelle storiche culle di Italia, Francia e Spagna balbetta eccezion fatta per alcune, rare circostanze?
Non vuole essere una provocazione, bensì un invito ponderato: mettetevi attorno a un tavolo e chiedete, ad esempio, ad Aldo Grasso – numero uno dei critici televisivi e dei commentatori del ciclismo in tv – di prestarvi le sue inarrivabili chiavi di lettura per aiutare il ciclismo a non raggomitolarsi su se stesso, cancellando i vizi ed elevando i pregi. Per non parlare poi dell’alta definizione, che rischia di non diventare realtà generalizzata prima del…3D!
E perché non sfrugugliare qualche service esterno per farsi aiutare nel rispolverare quelle soluzione tecniche e quelle apparecchiature tecnologicamente avanzate come la telecamerine sul manubrio, nel casco, dietro la sella, sulle ammiraglie, sulle auto della direzione di corsa? Un anno fa di questi tempi i gruppi sportivi tentarono una soluzione per sollevare il ciclismo dalle pause morte che producono soltanto noia e inducono allo zapping. Che fine hanno fatto quelle sconvolgenti idee?
Un nuovo dibattito è aperto. Ma bisogna che chi di dovere schiacci sull’acceleratore per uscire da schemi tanto convenzionali, quanto vecchi e dunque superati. Corre l’obbligo di rimboccarsi le maniche.


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cauz.
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Re: Il Segno di Zom

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AZgianni ha scritto:basta che mi evitate i commenti su Wenstra.
sull'obbrobrio Wenstra se vuoi non commentiamo...
certo che lo stesso paragrafo si apre con dei fantastici immancabili stati generali immancabili e prosegue poco oltre parlando del britannino wiggins.
per carita', su un blog puo' capitare di pubblicare un articolo senza nemmeno rileggerlo, magari perche' scritto di corsa, di notte, tra i ritagli del lavoro. meno ce lo si aspetterebbe da un blog professionale pubblicato sul sito del primo quotidiano d'italia e scritto (o almeno firmato :diavoletto:) da un bravo giornalista che per far cio' e' pagato, e penso pure discretamente... ma sorvoliamo, tutto e' possibile. pero' dopo tutto cio', e dopo quanto letto nelle settimane prima, trovo imbarazzante che chiosi il suo commento con:
Forse perché certi commenti in italiano approssimativo portavano gli italiani, ad esempio, ad ascoltare commenti all’insegna di un dio minore di Zelig, che di per sé non è già più lo Zelig di una volta?

sul contenuto dell'articolo, poi, niente da ridire. sono analisi che gia' abbiamo fatto piu' volte su questo forum e siamo tutti d'accordo.
ho l'impressione pero' che nello stigmatizzare tanto la mancanza di pubblico non indichi mai le cause, o quantomeno ne indichi soltanto una piccola parte.


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Re: Il Segno di Zom

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AZgianni ha scritto:Dears
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Credo sia il caso di sollevare l’allarme, radunare le intelligenze, le forze più esperte, gli analisti dello spettacolo televisivo e, pur senza chiamare gli immancabili stati generali immancabili quando si è in crisi, cominciare a riflettere sui dati che circolano sul web circa l’audience, il rating, la share e la presenza sul campo degli spettatori del ciclismo tradizionale.
Se non leggiamo e vediamo male, c’è da preoccuparsi. E forse è proprio il caso di preoccuparsi, chiamando a raccolta il popolo degli appassionati in vista della Milano-Sanremo di sabato 17 marzo: che, dunque, è dietro l’angolo.
...
Di certo, anche la grande stagione italiana non è partita con il botto. Basandosi sulle medie ufficiali della fascia oraria 15.00-18.00 e senza scendere nel dettaglio delle ramificazione di Raisport2; a fronte dei grandi spazi ritagliati su Raitre, la risposta degli spettatori è stata modesta e deve far riflettere.
Partiamo dalle Strade Bianche. Tre anni fa, all’edizione numero 3, vale a dire a metà del cammin della sua giovane vita, in 37’ minuti di differita (1) gli spettatori furono 683.000, vale a dire 34.000 in più di quest’anno, nonostante l’emissione fosse in diretta (prima su Raisport2 e poi su Raitre) e dunque lo spettacolo dei diavoli delle crete e degli sterri meglio valorizzato. Non ci poteva essere una partecipazione migliore. Non ci poteva essere uno scenario migliore. Non ci poteva essere un clima migliore. Non ci poteva essere da parte di Rai una predisposizione migliore (al di là delle smagliature tecniche da correggere) nel mettere anche le Strade Bianche nel portafoglio delle dirette. Eppure…nel mondo è migliorato l’approccio di web e socialnetworking nei confronti della sfida senese, ma in televisione eravamo meno del prevedibile.
Passando alla Tirreno-Adriatico, che si avvia alla conclusione, quando mancano appena due delle sette tappe alla conclusione, e senza tener conto della domenica di Piano di Tivo semplicemente perché quelli sono dati per certi versi drogati dall’essere inserito in una trasmissione ben frequentata qual è “Alle falde del Kilimangiaro”, i dati televisivi di Raitre non sono stati entusiasmanti nelle prime quattro giornate: 556.000 spettatori medi mercoledì; 600.000 giovedì; 594.000 venerdì; 788.000 sabato. Come dire: 2.538.000 in quattro giorni, con il rating mai sopra 1.4 e la share una sola volta al 6,1%. Attenzione: sono dati raccapriccianti. E non può essere di consolazione il fatto che Palermo-Roma di sabato sia arrivata a fatica al milione di spettatori.
Va alzata la guardia. Se il ciclismo tradizionale tiene incollati i belgi davanti alla televisione, se conquista nuove fasce di spettatori oltreoceano, se stimola la fantasia di chi vuole essere protagonista su Facebook, Twitter, Linkedin, eccetera…perché il ciclismo nelle storiche culle di Italia, Francia e Spagna balbetta eccezion fatta per alcune, rare circostanze?
Non vuole essere una provocazione, bensì un invito ponderato: mettetevi attorno a un tavolo e chiedete, ad esempio, ad Aldo Grasso – numero uno dei critici televisivi e dei commentatori del ciclismo in tv – di prestarvi le sue inarrivabili chiavi di lettura per aiutare il ciclismo ...
E perché non sfrugugliare qualche service esterno per farsi aiutare nel rispolverare quelle soluzione tecniche e quelle apparecchiature tecnologicamente avanzate come la telecamerine sul manubrio, nel casco, dietro la sella, sulle ammiraglie, sulle auto della direzione di corsa? Un anno fa di questi tempi i gruppi sportivi tentarono una soluzione per sollevare il ciclismo dalle pause morte che producono soltanto noia e inducono allo zapping. Che fine hanno fatto quelle sconvolgenti idee? Un nuovo dibattito è aperto. Ma bisogna che chi di dovere schiacci sull’acceleratore per uscire da schemi tanto convenzionali, quanto vecchi e dunque superati. Corre l’obbligo di rimboccarsi le maniche.
Lungi da me l'idea di confutare lo Zome, ma ho la netta sensazione che illo abbia elencato per il suo blog (scritto di getto quasi da manina chattara o comunque da frenetico social-dipendente) tutta una serie di tesi e che poi vada ad incasellare con minuzia i dati necessari alla dimostrazione dei teoremi.
Gli va bene che non ha uno Slegar a fargli le pulci (giustamente) come capita sempre, ed è un piacere, a me ed agli altri qua dentro.
Però, senza confutare ripeto, voglio criticare alcuni dei dati perchè così assemblati danno un'idea di uno sport allo sbando e senza speranza, abbandonato dai suoi appassionati. Di converso mi piace la passione ed il fervore con cui lo Zome supporta le sue tesi e più o meno sostanzialmente concordo con le tesi stesse nella loro parte costruttiva, anche se con la Rai mostra di avere un po' di sassolini "rosiconi". Ma vabbeh, ci sta.

Premesso che tutti coloro che lavorano in comunicazione sanno benissimo che i dati Auditel dei canali tematici Rai (e a cascata degli altri) sono "volutamente" depressi per sostenere le sei sorelle generaliste per ragioni economiche di facciata (il bisogno di avere tante casalinghe di Voghera per il mass market) e politiche (duopolio in fase di ridondanza pre-crollo), è il caso di andare a vedere nel dettaglio la performance degli altri sport sui canali sportivi per avere un quadro veritiero del valore del prodotto media "ciclismo".
Se guardiamo da questo punto di vista vediamo che il ciclismo non è quella "cacca" che sembra dalle osservazioni dello Zome. Anzi tutt'altro, tanto che traina Raisport 2 in numerosissime occasioni all'ampio superamento della ipotizzabile capofila Raisport 1.
Pertanto d'ora innanzi, quando si analizzerà il singolo sport sulle Raisport, andranno tenuti in considerazione i dati medi di audience delle singole reti.
Rapportare le generaliste e le tematiche per analoghi eventi sportivi, oggi è assolutamente improponibile. Anzi farlo è proprio uno degli strumenti che evidenziano l'incongruenza evidente dei dati delle tematiche con la realtà (e il conseguente evidente rigonfiamento dei valori reali delle generaliste).
Ci sono mesi dell'anno in cui la "pressione" delle generaliste sull'Auditel si attenua (giugno-agosto). Sono i mesi dei listini aperti alla clientela con meno potenziale d'investimento, mesi in cui i listini commerciali coinvolgono con pacchetti pubblicitari convenienti tutti i canali. Tra giugno ed agosto, guarda caso c'è luglio, leggasi Tour de France. E questo spiega la doppia cifra di share di Raisport durante lo scorso Tour de France, valori che Sipra ha dimostrato di ben gradire in mesi in cui le casalinghe di Voghera son tutte in spiaggia (si fa per dire) e gli uomini in vacanza stanno più volentieri davanti alla tv per lo sport pomeridiano, perchè così si vendono le cose.
Eppoi non è corretto pesare pere e mele, ovvero una differita del passato su Raitre versus una diretta prodotta su Raisport oggi. La comparazione non sta in piedi.
Detto questo, mi piace lo stimolo critico che Zome propone, a prescindere dai dati e dalle esagerazioni ad essi correlati.

Ps. Se il ciclismo fosse davvero quella enorme cacca, cosa dovrebbe dire il basket, che non fa pubblico nei palazzetti, non se lo fila nessuno in tv e da ieri le partite della nazionale sono state acquisite in esclusiva da Sportitalia, visibile poco meno di Raisport sul territorio italiano.
Alla faccia del baskettaro Michele Acquarone.


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Re: Il Segno di Zom

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ancora piu' vago e' quando parla di strumenti web, citando a caso facebook, twitter e addirittura linkedin...
incuriosisce a maggior ragione la sua filippica se rapportata alla (disastrosa) gestione web del ciclismo da parte di RCS, con siti statici e mai aggiornati anche per corse di primissimo piano a livello mondiale come giro e sanremo.


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Re: Il Segno di Zom

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Ma secondo me Zomegnan ha letto il passaggio dell'intervista (pubblicata da CW) in cui Bulba parla di lui e ha voluto in qualche modo "vendicarsi". :velocipede:


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Re: Il Segno di Zom

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cauz. ha scritto:ancora piu' vago e' quando parla di strumenti web, citando a caso facebook, twitter e addirittura linkedin...
incuriosisce a maggior ragione la sua filippica se rapportata alla (disastrosa) gestione web del ciclismo da parte di RCS, con siti statici e mai aggiornati anche per corse di primissimo piano a livello mondiale come giro e sanremo.
questo è sacrosanto!!
giusto porsi il problema e non nascondere la testa sotto la sabbia, ma non credo che la soluzione sia nelle telecamerine o in altre soluzioni ipertecnologiche.
se una corsa ha un contenuto tecnico modesto (percorso, partecipanti, pubblico), non è guardandola in HD che aumenta il suo appeal.
ovvio che tutto fa brodo, ma da questo punto di vista ritengo più efficace fare ragionamenti in termini di fruzione in multimedialità; ricordo i discorsi di Alf sul sito del giro del colorado con la sua app.
per quanto riguarda il pubblico sulle strade, dalla tv effettivamente sembra esserci una contrazione, ma non possiamo dimenticare che la fruizione del ciclismo dalla tv non è paragonabile a veder passare i corridori 30secondi sulla strada. anche se devo ammettere che la copertura televisiva delle corse del calendario nazionale già c'era negli anni ottanta/novanta e non per questo mancava il pubblico sul percorso.
mettiamoci poi che i protagonisti italiani non stimolano più di tanto la fantasia dei tifosi e il gioco è fatto.
molto ha a che fare poi con la mentalità dominante motocentrica. in linea di massima motoretta e bici si escludono mutuamente.
ovviamente alf è l'eccezzione che conferma la regola ;)


alfiso

Re: Il Segno di Zom

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Io e la :scooter: ? :) :dubbio: Ti riferisci al cenno alla F1 fatto nel 3d di Silvio Martinello?


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Re: Il Segno di Zom

Messaggio da leggere da Admin »

No, al tuo avatar (credo) :)

Tecnologia tv applicata al ciclismo: una propostina mia: sarebbe impossibile, in tempi di GPS applicato a qualsiasi cosa, avere in sovrimpressione i nomi dei corridori nel gruppo ripreso dall'alto? Secondo me ciò renderebbe molto più fruibile e comprensibile lo sviluppo di una corsa, specie in determinati frangenti: immaginiamo una volata inquadrata dall'alto coi nomi sovrimpressi sulle schiene dei ciclisti. Tra l'altro, una cosa che mi son sempre chiesto: ma perché le volate vengono sempre riprese frontalmente? Dall'alto si capisce molto meglio come si svolge uno sprint, io lascerei la ripresa frontale solo per i replay.


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Re: Il Segno di Zom

Messaggio da leggere da Coppel »

Admin ha scritto:No, al tuo avatar (credo) :)

Tecnologia tv applicata al ciclismo: una propostina mia: sarebbe impossibile, in tempi di GPS applicato a qualsiasi cosa, avere in sovrimpressione i nomi dei corridori nel gruppo ripreso dall'alto? Secondo me ciò renderebbe molto più fruibile e comprensibile lo sviluppo di una corsa, specie in determinati frangenti: immaginiamo una volata inquadrata dall'alto coi nomi sovrimpressi sulle schiene dei ciclisti. Tra l'altro, una cosa che mi son sempre chiesto: ma perché le volate vengono sempre riprese frontalmente? Dall'alto si capisce molto meglio come si svolge uno sprint, io lascerei la ripresa frontale solo per i replay.
Pienamente d'accordo con entrambe :yes:


alfiso

Re: Il Segno di Zom

Messaggio da leggere da alfiso »

Azz quello è il Ballero sulla sua Harley, non sono io.

Sì si può fare quello che dici. La tecnologia esiste e da diverso tempo ed è di origine militare :oops:
Tagghi l'immagine grazie ai transponder e posizioni un radar su una moto, tipo quello della app per localizzare le wireless. Farlo dall'elicottero non è ovviamente possibile per distanza, sicurezza e perchè i trasponder non possono essere dei mega-trasmettitori.
Si tratta solo di affinare ciò che già avviene col gps al Tour ed alle altre gare che offrono il tracking.


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Re: Il Segno di Zom

Messaggio da leggere da galliano »

Admin ha scritto:No, al tuo avatar (credo) :)

Tecnologia tv applicata al ciclismo: una propostina mia: sarebbe impossibile, in tempi di GPS applicato a qualsiasi cosa, avere in sovrimpressione i nomi dei corridori nel gruppo ripreso dall'alto? Secondo me ciò renderebbe molto più fruibile e comprensibile lo sviluppo di una corsa, specie in determinati frangenti: immaginiamo una volata inquadrata dall'alto coi nomi sovrimpressi sulle schiene dei ciclisti. Tra l'altro, una cosa che mi son sempre chiesto: ma perché le volate vengono sempre riprese frontalmente? Dall'alto si capisce molto meglio come si svolge uno sprint, io lascerei la ripresa frontale solo per i replay.
1) sì infatti mi riferivo all'avatar di alf. ma ora scopro che stava millantando :diavoletto:
il suo prossimo avatar sarà armstrong (l'altro non LUI) che sbarca sulla luna....
2) belle queste proposte, quella della ripresa delle volate dall'alto è poi talmente condivisibile che pare strano non si faccia abitualmente.
riportala anche nel thread della rai, così siamo sicuri che il bulba la legge.

comunque a mio avviso tutte le proposte tecnologiche servono a migliorare la qualità del prodotto, ma non è in quello che porta il grande pubblico.


Basso
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Re: Il Segno di Zom

Messaggio da leggere da Basso »

Quindi l'ex diretùr del Giro va alla Lampre.

Il comunicato Lampre mistifica un po' la realtà quando parla di
Lampre ha scritto:Team Lampre, indicato il 2 novembre 2013 dall'Unione Ciclistica Internazionale tra le prime 8 squadre di fascia più alta del World Tour di Ciclismo
sbagliando l'anno (capita) ma, soprattutto, tralasciando che l'ottava posizione è meramente quella alfabetica :crazy: :crazy: :crazy: :crazy: (davanti,, Ag2r, Astana, Bmc, Cannondale, Euskadi, Garmin e Katusha). La classifica di merito li colloca sotto.

Quando si parla delle esperienze di Zomegnan, non si fa riferimento al suo ruolo nei Mondiali 2013. Non si specifica chiaramente, ed è più grave, se AZ lascerà le cariche in Gazzetta (presumibilmente sì), nell'Associazione Mondiale Organizzatori (se ne fa ancora parte) e nella Fondazione Antidoping (qui...).

Sulla figura di Angelo Zomegnan ho molte riserve, dettate sia dalla sua direzione Rosa che dal suo successivo rientro giornalistico (in primis per aver praticato spesso la massima "la vittoria ha tanti padri mentre la sconfitta è orfana"), non posso comunque che augurare il meglio ai blu fucsia.

p.s.1) Ah, e Damiani sempre più vicino alla Nazionale :yes:
p.s.2) Ah, e Cunego sembra avere ancora "potere" con Saronni :sherlock: :vomitino: :censura: :sedia: :fischio:

W il Ciclismo in Rai :ponpon:


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
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Bob Fats
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Re: Il Segno di Zom

Messaggio da leggere da Bob Fats »

Basso ha scritto: Sulla figura di Angelo Zomegnan ho molte riserve, dettate sia dalla sua direzione Rosa che dal suo successivo rientro giornalistico (in primis per aver praticato spesso la massima "la vittoria ha tanti padri mentre la sconfitta è orfana"), non posso comunque che augurare il meglio ai blu fucsia.
Ma una squadra Pro Tour denuncia il fallimento del suo team manager, tra l'altro quel Roberto Damiani che ha fatto bene, se non benissimo, il suo lavoro in mezzo mondo ciclistico e nello stesso tempo annuncia l'arrivo di un responsabile marketing stampa o che dir si voglia ?? Secondo me é un'altra mossa senza senso !!
Basso ha scritto: p.s.2) Ah, e Cunego sembra avere ancora "potere" con Saronni
..... o forse é questo il senso, Cunego ha piú potere di tutti in questa squadra, forse lo sponsor lo porta lui!!
Mi sono affezionato a 'sto ragazzo di Verona ma non darsi piú motivazioni e vivacchiare tranquillamente sempre nella stessa squadra lo sta rendendo un impiegatuccio (quale io sono peraltro ....) senza nessuna motivazione
:x


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Slegar
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Re: Il Segno di Zom

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Se Zomegnan entra a far parte del Team Lampre molto probabilmente lascerà l'incarico, se mai ce l'aveva ancora, nell'organizzazione del mondiale di Firenze.

Ma adesso che Damiani lascerà la squadra sarà ancora il Cntro Mapei a seguire la Lampre?


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

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Frank VDB
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Re: Il Segno di Zom

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Anche a me interesserebbe sapere perchè un Roberto Damiani che ha una onorata carriera di DS alle spalle, solo alla Lampre non abbia avuto gli stessi successi ottenuti altrove e in così poco tempo sia stato liquidato...

Auguri a Zomegnan e alla Lampre ma sinceramente non capisco che se ne faccia una squadra in così evidente crisi di risultati di un ex giornalista, ex patron del Giro...


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Slegar
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Re: Il Segno di Zom

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Frank VDB ha scritto:Anche a me interesserebbe sapere perchè un Roberto Damiani che ha una onorata carriera di DS alle spalle, solo alla Lampre non abbia avuto gli stessi successi ottenuti altrove e in così poco tempo sia stato liquidato...
Sono curioso di sapere se nel 2013 sarà ancora confermata la collaborazione con il Centro Mapei; forse qualche risposta potremmo averla.

Non so voi ma io quest'anno con Cunego ho avuto la stessa sensazione di "bollitura" che Basso ha subito dopo il Giro 2010.


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