Abruzzese ha scritto:Poi sappiamo che nel velodromo di Roubaix oltre alle energie residue è fondamentale avere anche quel briciolo di malizia in più nell'impostare lo sprint. Il Ballero e Pieri presero lezioni memorabili da Duclos-Lassalle e Van Petegem. L'esperienza la si acquisisce anche con le sconfitte brucianti ed è per questo che non trovo troppo eleganti certi epiteti.
tuttavia direi che con più "malizia" di così Vanmarcke lo sprint non poteva giocarselo, da quel punto di vista ha fatto tutto il possibile:
1) è riuscito a tirare avanti il semi-surplace fino ad oltre i -200 metri e quindi a limitare al massimo un corridore forte allo sprint soprattutto in progressione come Cancellara, sul breve meno esplosivo di lui e soprattutto con una volata breve avrebbe pesato di meno la differenza di logoramento fisico;
2) è riuscito anche a partire dall'alto della curva sfruttando al massimo l'abbrivio che da il lanciare lo sprint breve sulla discesa della sopraelevata, come il perfetto pistard - si sono viste tantissime volate a Roubaix lanciate praticamente in piano sulla curva;
3) ha fatto fare un bel numero di metri in più a Cancellara allargando progressivamente la traiettoria in uscita dalla curva fino a portarlo oltre la metà della pista, ancora una volta perfetto;
semplicemente Cancellara, pur provatissimo, lo avrebbe battuto comunque, e il suo solito sprint da seduto con cui lo ha superato ne è la prova.
Tra l'altro Vanmarcke ha corso alla perfezione essendo pure riuscito a "beccare" i due anticipi giusti, quelli che hanno preso il largo. Per dire, anche Paolini e Flecha ci hanno provato più di una volta, ma non hanno mai indovinato. Cancellara rispetto a lui si è trovato con le due micidiali trenate con cui ha dovuto chiudere in due occasioni diverse 30-40" prima sugli 8 e poi sul contrattacco (ancora una volta, perfetto come tempismo) di Vanmarcke con l'altro belga della Omega che al momento mi sfugge...
Praticamente la sgasata che avrebbe fatto per andarsene sul Carrefour se l'è dovuta giocare in due occasioni differenti in precedenza e questo da un valore aggiunto a questa vittoria, ottenuta contro tutti, come d'altra parte era giusto che fosse.
Su questo, come già per il Fiandre, anche di fronte ad una netta vittoria, mi permetterei di criticare la condotta di gara di Cancellara, che ancora una volta, da corridore nettamente più forte, ha rischiato nemmeno poco di non vincere.
Era chiaro che questa volta in tanti avrebbero tentato l'anticipo, altrettanto chiaro che non avrebbe potuto rispondere a tutti gli allunghi, ma:
1) perchè quella trenata davanti al gruppo che lo ha definitivamente isolato da ogni compagno, in un punto dove difficilmente c'era l'occasione di rimanere con un gruppetto ristrettissimo?
2) bene non rispondere subito a tutti, ma sempre i corridori gli sono andati via alla spicciolata, due-tre-quattro alla volta ripetutamente: se vuoi chiudere su chi c'è davanti, l'abbrivio di uno di questi contrattacchi conviene sfruttarlo, altrimenti te ne lasci andar via due-tre alla volta e poi devi chiudere assolutamente da solo, come poi è stato. Secondo me ha gestito male questi tentativi di anticipo, se avesse trovato un corridore veramente super, avrebbe rischiato ancora di più, con quello strano attendismo in fondo al gruppetto.