EsattoBrogno ha scritto: Io non sono d'accordo, mi batto e mi batterò sempre per il diritto di un ragazzo pulito a poter lottare ad armi pari con gli altri, e non invece a trovarsi sempre sotto, talvolta umiliato e costretto anche a cambiare sport contro chi invece è disposto a rischiare (vita, depressione, fate voi) e barare pur di vincere.
Secondo me si confondono e si affiancano due direttrici di pensiero differenti
1) Possibilità di doparsi come libertà individuale. Finchè il doping genererà un gap tra chi ne fa uso e chi no, assumersi la libertà (diciamo così) di farne uso escluderà sempre dai giochi chi decide di non farne uso (ripeto, magari solo ai vertici, ma magari no...). Per me questa non è libertà: è prevaricazione
2) Effettiva efficacia della lotta antidoping. Io concordo con chi dice che questa sarà sempre inadeguata. Per questo, secondo me, vanno previsti anche dei meccanismi a tutela della salute (il passaporto biologico, da molti visto come la panacea, a me non convince). Meccanismi che però si affianchino all'antidoping, non che lo soppiantino