SOS Vigorelli

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Morris

Re: SOS Vigorelli

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Caro Cauz, ho risposto alla tua mail sul Vigorelli, che ho visto solo oggi. Fammi sapere se è arrivata. Ti scrivo qui, perché non riesco a far funzionare i MP....

Ciao!

Morris


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Re: SOS Vigorelli

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ai fan del vigorelli e a quelli che non lo sono ma possono diventarlo :), segnalo con un brutale spamming che è stata aperta anche una pagina facebook dedicata allo storico velodromo: https://www.facebook.com/vigorellivelodrome

(ps- morris, ti rispondo nei prossimi giorni che sono sovraccarico, grazie)


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Re: SOS Vigorelli

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una piccola buona notizia: il ministero per i beni culturali ha accolto la nostra richiesta emettendo un vincolo di tutela sulla pista del vigorelli.
questo dovrebbe scongiurarne la demolizione, e anzi obbligare il comune al restauro.

http://www.beniculturali.it/mibac/expor ... 89659.html
Concluso il procedimento di verifica dell’interesse culturale del Velodromo Maspes-Vigorelli

Viste le notizie di stampa pubblicate in questi giorni, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia comunica in via ufficiale che con il Decreto del Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia del 3 ottobre 2013 si è concluso il procedimento di verifica dell’interesse culturale ai sensi degli articoli 10 e 12 del Decreto Legislativo 42/2004 e s.m.i. del Velodromo Maspes-Vigorelli, avviato su istanza del Comune di Milano in data 17 giugno 2013.
Il Decreto conferma che il Velodromo Vigorelli è un bene culturale, così come avvenuto per altri velodromi storici italiani.
Non si tratta, come erroneamente riportato dalla stampa, di una bocciatura del progetto vincitore del concorso, ma di un procedimento autonomo e preliminare alle successive fasi di progettazione e alle relative autorizzazioni. Il Velodromo era vincolato anche prima del concorso: con il Decreto si sono precisati gli effettivi elementi di interesse del Vigorelli e la centralità della conservazione e dell’uso della pista storica, ammessa peraltro dal bando.
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia offre la piena disponibilità ad avviare un confronto con il Comune di Milano per rendere compatibile il progetto vincitore con il Decreto di tutela.
E’ nell’interesse di tutti che il Vigorelli diventi un monumento vivo e aperto alla città.

Milano, 8 ottobre 2013


tutti i condizionali sono dovuti al probabile iter di appelli e ricorsi che seguirà questa notizia. è ovvio che il comune scenderà sul piede di guerra, pero' questo è un altro punticino per i ciclisti.
ora c'è da battersi per evitare che questo non porti alla paralisi (già minacciata dal comune) ma al proseguire dei lavori correggendo la rotta.

vogliamo un velodromo, non un museo. :yes:


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COMUNICATO STAMPA. COMITATO VELODROMO VIGORELLI.
"PISTA VINCOLATA: UNA VITTORIA DI TAPPA"



Milano, 09 ottobre 2013

Apprendiamo con soddisfazione la notizia della decisione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo di emanare un decreto di vincolo relativo al Velodromo Vigorelli e alla sua storica pista. Un vincolo figlio della richiesta da noi presentata lo scorso maggio, in rappresentanza di squadre, associazioni e singoli ciclisti rimaste duramente colpite dal progetto di smantellamento della pista approvato dal Comune di Milano.

Dovremmo festeggiare la vittoria raggiunta, non neghiamo di esserne compiaciuti, ma siamo altresì coscienti che questa non è che una vittoria parziale, un successo di tappa quando mancano ancora parecchi chilometri alla conquista della maglia rosa finale. Non ci riterremo soddisfatti finchè non potremo tornare a pedalare nella magia del Velodromo più importante del mondo.

Confidiamo dunque che questo passaggio serva per tracciare una linea e ripartire da zero attraverso una nuova fase di collaborazione concreta tra tutti soggetti coinvolti nella rinascita dello storico velodromo (dal Comune alle federazioni, dal ciclismo al football americano, sino agli altri sport compatibili con la struttura) che porti finalmente all’elaborazione di un progetto concreto di sviluppo e di gestione.

Da parte nostra, ribadiamo la nostra completa disponibilità a condividere quanto ideato e costruito negli anni della nostra campagna e a vigilare su come si evolverà la vicenda, consci della necessità di una struttura multifunzionale ma convinti che l’identità stessa del “nostro” velodromo veda nel Ciclismo uno dei suoi attori principali.


Comitato Velodromo Vigorelli

[email protected]


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oggi è il 78esimo compleanno del vigorelli.
i miei auguri :)

http://www.bikeitalia.it/2013/10/28/28- ... velodromo/


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cauz. ha scritto:oggi è il 78esimo compleanno del vigorelli.
i miei auguri :)

http://www.bikeitalia.it/2013/10/28/28- ... velodromo/
bel pezzo :)
c'è una citazione Marlene?


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marc ha scritto:bel pezzo :)
c'è una citazione Marlene?
touchè. e dire che i marlene non mi facevano impazzire nemmeno quando facevano dischi decenti... :)


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Re: SOS Vigorelli

Messaggio da leggere da marc »

cauz. ha scritto:
marc ha scritto:bel pezzo :)
c'è una citazione Marlene?
touchè. e dire che i marlene non mi facevano impazzire nemmeno quando facevano dischi decenti... :)
eh eh mi piaciucchia quel disco di ormai 20 anni fa, poi quasi più nulla, si sono messi a fare i cantautori maledetti quando io li avrei preferiti più strumentali e sperimentali...
Tornando in argomento, quando parli dell'ultima gara al Vigo del 2001 a cosa ti riferisci? Ormai è una vita che purtroppo la pista di 400 m non è più omologata per le gare internazionali (chissà perchè poi, personalmente preferisco i rettilinei più lunghi ai catini da 250, vabbè)


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marc ha scritto:
cauz. ha scritto:
marc ha scritto:bel pezzo :)
c'è una citazione Marlene?
touchè. e dire che i marlene non mi facevano impazzire nemmeno quando facevano dischi decenti... :)
eh eh mi piaciucchia quel disco di ormai 20 anni fa, poi quasi più nulla, si sono messi a fare i cantautori maledetti quando io li avrei preferiti più strumentali e sperimentali...
Tornando in argomento, quando parli dell'ultima gara al Vigo del 2001 a cosa ti riferisci? Ormai è una vita che purtroppo la pista di 400 m non è più omologata per le gare internazionali (chissà perchè poi, personalmente preferisco i rettilinei più lunghi ai catini da 250, vabbè)
nel 2001 erano previsti i campionati italiani su pista al vigorelli.
purtroppo i giorni scelti si rivelarono infausti, infatti l'11 settembre le corse furono sospese e in seguito annullate per lutto. il caso vuole che furono anche le ultime gare della storia del Vigo (fin qui almeno).

per quanto riguarda il discorso "omologazione" non è del tutto esatto.
il regolamento UCI parla chiaro: le piste coperte da 250m sono richieste esclusivamente per mondiali ed olimpiadi (regola che peraltro è "derogabile" anche da regolamento) mentre per tutte le altre competizioni il limiti non c'è. poi è ovvio che eventi di primissimo piano (penso alla CdM e forse agli europei, non direi altri) seguano il trend, ma ci sono un gran numero di corse che si disputano su lunghezze variabili.
l'unico evento internazionale italiano, la 6 giorni di fiorenzuola, si corre su una pista all'aperto, in cemento, da 450m (mi pare)... eppure ha spesso una starting list d'eccellenza.
peraltro le misure si riferiscono alle competizioni professionistiche, ma con la penuria (e la voglia) di velodromi che c'e'... basta aprire i cancelli di un qualsiasi velodromo e i praticanti ci sono eccome.


(d'accordo con te sulla preferenza per le piste lunghe, dove capacità di rilancio, destrezza in sella e soprattutto occhio hanno molto piu' peso che sulle piste corte tutte potenza)
(d'accordo con te pure sui marlene kuntz)


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quindi in linea teorica c'è la possibilità di fare una tappa di Cdm in una pista di 400 m?? Quindi anche nel nostro amato Vigorelli?? Sarebbe molto interessante, ma mi pare appunto una possibilità teorica. Continuo a non capire i vincoli sulla pista da 250 imposti dall'Uci per le manifestazioni più importanti, che per la pista sono olimpiadi e mondiali: possibile che gli aspetti tecnici che elenchi (appunto capacità di rilancio, occhio, destrezza ecc) valorizzati dalla pista lunga non siano stati presi in considerazione?? Perché?? Anche una gara di velocità sulla pista da 400 credo sia più tattica e meno incentrata sulla potenza fine a se stessa.


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per i milanesi interessati, mercoledì da rossignoli si parla di vigorelli e dello storico record dell'ora di fausto coppi.
http://blog.rossignoli.it/2013/11/coppi ... relli.html


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http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 3a7f.shtml

Si va verso una mediazione in cui la pista è salva.
A me basterebbe, davvero, una anello omologato, un pezzo della vecchia pista a modi monumento, e se per il resto ci voglion mettere palestre, puttane e negozi, fatti loro.
Vorrei che una scuola di pista a Milano ci possa essere
che un pezzo di quella pista gloriosa sia preservato,
e che un dì una eventuale 6 giorni possa esser vista da VOI (ormai voi, io son amico di Armstrong ormai) milanesi.


“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Maìno della Spinetta ha scritto:http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 3a7f.shtml

Si va verso una mediazione in cui la pista è salva.
A me basterebbe, davvero, una anello omologato, un pezzo della vecchia pista a mo di monumento, e se per il resto ci voglion mettere palestre, puttane e negozi, fatti loro.
Vorrei che una scuola di pista a Milano ci possa essere
che un pezzo di quella pista gloriosa sia preservato,
e che un dì una eventuale 6 giorni possa esser vista da VOI (ormai voi, io son amico di Armstrong ormai) milanesi.
non esattamente.
la trattativa evidentemente c'e', ma comunque il comune ha deciso di "mostrare i muscoli" e presentare ricorso contro al TAR il vincolo.
http://www.comune.milano.it/portale/wps ... comune_tar

scelta stupida da ogni punto di vista: si rischia di bloccare la situazione a tempo indeterminato, con il comune che rischia una figuraccia da ogni punto di vista (a meno di vittoria, ovviamente, ma non è facile per loro... benchè nemmeno impossibile) e che perde l'occasione per uscirne in maniera tutto sommato indenne.

la tua idea progettuale non è piu' fattibile, comunque: un anello da 250 impedirebbe utilizzi alternativi, oltre che richiederebbe costi maggiori di copertura, areazione, ecc...
non avendo il comune alcuna disponibilità a realizzare un vero e proprio velodromo, l'unica via possibile e' la rimessa in funzione della pista attuale... che comunque sarebbe un gran passo avanti. non avremo mondiali e CdM, ma chi se ne frega... e poi l'italia, con lo stato in cui versa il suo settore pista, puo' puntare a questi appuntamenti?
meglio avere un velodromo fruibile, utilizzabile ugualmente per competizioni (lo dice il regolamento UCI e lo dice anche solo l'esperienza di fiorenzuola), uno spazio aperto ai cicloamatori milanesi e un luogo perfetto (in centro a milano, a breve raggiungibile da ogni mezzo, restaurato e rimesso in funzione di fresco) per fare una scuola di pista.

abbiamo trovato un modello con una storia simile, dal finale felice, quello di Herne Hill a londra.
http://cdn.app.cyclist.co.uk/editions/u ... d/web.html
un'esperienza simile, ma con la storia del Vigo e la magia della sua pista in legno, sarebbe qualcosa di unico al mondo. e sarebbe davvero realizzabile.
lasciando il campo al centro per altri sport e gli spazi esterni per negozi, palestre, ecc...
non ci resta che sperare, e farci sentire perchè ciò avvenga.

ieri da rossignoli alla presentazione sul libro sul record di Fausto Coppi al vigo la sala era piena e si respirava una gran voglia di ritorno del ciclismo a milano e al vigorelli.
purtroppo pero' siamo a milano, dove le giunte cambiano di colore ma resta la medesima ottusità, si va avanti per chiusure e il ciclismo che ci resta è ormai quasi solo questo:
http://www.redbull.com/it/it/bike/event ... ome-milano

:hammer:


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questa è di più di 2 anni fa... ma l'ho trovata solo oggi.
considerando come la FCI non abbia mai mosso nemmeno mezzo dito per la salvaguardia del Vigo... mi rendo conto definitivamente da cosa nasceva il nome "progetto pinocchio"
http://video.gazzetta.it/ciclismo-rocco ... 144f02aabc


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Re: SOS Vigorelli

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un bellissimo omaggio al vigorelli, scritto parecchi anni orsono da un grandissimo di cui oggi si celebrano i funerali
(trovato su ciclisucarta http://ciclisucarta.wordpress.com/2013/ ... 1922-2013/)


Il Vigorelli, lo “Stradivari” della pista, di Mario Fossati
da “L’uomo a due ruote. Avvventura, Storia e passione”. Electa, Milano, 1987

I vecchi della parrocchia – che è la consorteria che conosce tutti i record della pista – si affacciano a uno a uno alla gran porta dello stadio, all’ellisse di abete dal disegno tanto puro. Sono increduli. La cifra per il ripristino è stata stanziata. Il parquet verrà raschiato, rappezzato, verniciato… La tettoia, che ricopriva la pista fin oltre la fascia azzurra di riposo, verrà ricostruita. Un anno di lavoro eppoi, a settembre, dovremmo riascoltare il rombo sordo che le ruote leggere sollevano al passaggio sulle tessere di legno: un rombo, sosteneva Anteo Carapezzi, l’antico direttore del velodromo, che ha il potere di infondere una distensione completa.
Anteo Carapezzi, il padre di Adone Carapezzi ( il noto telecronista) mi ha raccontato la fine del velodromo Sempione e la nascita del velodromo Vigorelli. Il vecchio Carapezzi amava la pista e soprattutto amava che altri l’amassero. Credo che per questo mi avesse preso in simpatia. Al Vigorelli approdava mezzo mondo. Vi lavoravano d’agilità gli sprinter e gli americanisti, che giravano i cinque continenti.
Carapezzi mi dava la voce dal prato, dalla pelouse, e io lo accompagnavo verso la curva Nord, che era, a suo avviso, la piu’ sofferente. Carapezzi ne accarezzava le tessere. Le curve al tramonto sono alti muri che scalano l’oscurità. Carapezzi parlava, parlava. “Adesso le voglio dire una cosa. Questo capolavoro qui, che è bello come un violino di Stradivari, è nato per caso. Hanno abbattuto il Sempione e fu un delitto. E sa perché hanno distrutto il Sempione? Perché accadeva che il Girardengo preferisse una mia riunione su pista al Giro di Lombardia.”
“A provocare la distruzione del Sempione è stato Emilio Colombo, patriarca dello sport milanese, direttore de ‘La Gazzetta dello Sport’. A Colombo le debolezze verso la pista da parte di ‘Gira’ e degli altri davano maledettamente sui nervi. Un bel mattino, al Sempione, su ordine telegrafico giunto da Roma, arrivo’ una squadra di muratori. I muratori salirono su una curva e ne tagliarono una fetta. Un’infamia! Mori’ il Sempione e per anni i pistaioli italiani furono comoe morti. Io mi ritrovai disoccupato. Per sbarcare il lunario mi diedero un posto di custode al campo del Milan.”
Un giro di vite al discorso.
“Nel 1932 ci fu il mondiale a Roma. L’architetto Schurmann, un architetto con licenza tedesca, disegno’ la pista: la Carpenteria Bonfiglio di Milano la mise in opera. La pista venne alzata nello stadio del partito (l’attuale Flaminio). Finito il mondiale venne impacchettata e rispedita a Milano. Eravamo nel 1935. L’anno dopo ci sarebbero state le Olimpiadi di Berlino. Una pista sarebbe stata utilissima alla preparazione. Lei sa come sono i milanesi. E’ importante sempre e comunque fare. Subito all’impiedi le strutture di un velodromo semicoperto e poco distante dal defunto Sempione. Quando si tratto’ di montare la pista subito s’accorsero che le tribune gli andavano strette.
“Io dicevo a Bonfiglio: ‘Se questi matti svuotano l’incavo dello stadio di tanti metri cubi di terra, tu fai due parti delle curve e le ricuci, la pista ci entra e sotto il livello del suolo, semicoperta, ti diventa la pista piu’ scorrevole del mondo.’ L’umidità delle notti milanesi avrebbe imbevuto le tessere facendole rivivere. L’inverno – Bonfiglio ne era certo – avrebbe soltanto alzato il legno in una grande gobba, all’ingresso della dirittura del traguardo. Il tepore della primavera avrebbe spianato la gobba. Cosi’ fu. Il Vigorelli affidato al cavalier Giacomo Grassi era nato”.
La storia del Vigorelli fatta di record, di campionati, di match sfociava, nel discorso di Carapezzi nella terribile notte dell’estate del 1944 quando una pioggia di bombe incendiarie cadde su Milano. Il Battista, l’antico custode, si sentiva chiamato in causa.
“Guardi, un baccano da fare saltare le orecchie. Io capisco a volo e li porto via i miei, in camicia da notte. Mia madre, poveretta, si sveglia e crede di sentire suonare le trombe del Giudizio. Io mi sono voltato un istante: c’erano gocce di fuoco dappertutto: la pista era un anello di fuoco. Illuminava l’erba del prato che sembrava entrata nelle sue radici. Un inferno”.
L’indomani, il Vigorelli pareva lo scheletro di un enorme mammuth. La guerra, la Liberazione. Carapezzi sorrideva.”Lei mi dica se in Italia le cose le realizzano sempre per caso o per irritazione nervosa. Il cavalier Grassi, dunque, si dà da fare per trovare un operatore economico, che costruisca e investa nel Vigorelli. Hai voglia! ‘La Gazzetta dello Sport’ freme: scrive che noi si mette un mattone di giorno e che lo si toglie la notte. Grassi si rivolge anche a suo figlio, Luigi, che fa il giornalista. ‘Ma tu’, gli chiede, non conosci nessuno che abbia il grano e la voglia?’ Luigi risponde: ‘C’è un mio compagno di scuola, Vittorio Strumolo, tifoso di Tano Belloni, che sa di sport e di economia’.
“Un colpo di telefono e appare Strumolo. Un altro colpo di telefono: è Strumolo a chiamare il commendator Zafferri. L’affare è fatto. Tanti sacchi di cemento: tanti cubi di legname: non piu’ abete degli Urali ma abete delle Alpi, le cui essenze sono identiche. Ed ecco il Vigorelli”.
Il ciclismo personifica i percorsi. Le tappe di un Giro o di un Tour possono essere aspre, maligne, perfino iodate e, quando il pavé le incarognisce, anche immonde. Il velodromo Vigorelli – questa ellisse lunga 397 metri – è l’ultima pista personificata che io conosca. L’assessore di cui ricorda il nome non è piu’. Non avrebbe mai immaginato che il suo ricordo sarebbe stato tramandato per mezzo secolo, in maniera anche burrascosa.
Il vascello del Velo’ d’Hiver è affondato sulle rive della Senna. Il piccone demolitore ha sgretolato il cemento rosa del Parc des Princes. Il Vigorelli è sfuggito agli indesiderabili che lo avrebbero voluto degradare a cinodromo. I patiti del rock, che la “parrocchia” con sdegno eccessivo chiamava “i tremolanti”, hanno increspato il parquet e ferito le curve. Un bruttissimo giorno di anni or sono la tettoia, gravata dalla neve, è finita a scivolo sulla pista, che la federazione ciclistica aveva appena ripristinato. La S.I.S di Strumolo non esisteva piu’.
Il presidente della Federciclismo Agostino Omini si dava un gran daffare perché il Vigorelli tornasse agli onori del mondo. Gli abitanti del borg di scigolatt, della zona sei, che il Vigorelli lo avevano conosciuto bambini, non soltanto sospiravano sulle sorti ma premevano per una quarta resurrezione. (I cagnari, il cui avvento era stato arginato e respinto a furor di popolo, avevano sconciato l’impianto sino alla soglia della distruzione.)
La pista venne parzialmente rifatta. Un appassionato dirigente, Alcide Cerato, si assunse la responsabilità della gestione. Con lui, Antonio Maspes. Un ex pistard, Nino Arioli, la rattoppa con certosina pazienza. La giunta comunale di Milano ha emanato il bando per un definitivo potenziamento e riassetto. Un giovane assessore allo sport, il dottor Intiglietta, ha sollecitato, pungolato la Giunta. Privo della tettoia, il Vigorelli d’oggidi’ figura come un vecchio signore aduso al frak, colto di sorpresa in pigiama.
La storia del nostro velodromo è la storia del ciclismo: nella sua personificazione il Vigorelli è stato di volta in volta talent scout, tremendo epuratore, propiziatore di exploit. Antonio Maspes, sette volte campione del mondo, ha scoperto il Vigorelli all’età di quattordici anni. Terremotava viale Certosa con una grossa Guzzi. “Da via Arona veniva il rumore di un motore. Mi sono avvicinato alla sorgente di quel fragore. Era il Vigorelli. C’era una corsa degli stayers. L’anello di un rosso fulvo: la fascia di riposo di un delicato color azzurro. Una linea nera tracciata in una striscia di un bianco lucido, abbagliante. Il traguardo. I motociclettoni con il conduttore diritto come un derviscio sulla canna e il mezzofondista appallottolato al rullo”. Antonio Maspes ne rimase incantato. L’indomani si presentava al Vigorelli pieno di speranza.
Il Vigorelli ha schierato altri aristocratici del muscolo: Scherens detto “il Poeske”, il gatto, Gerardin, il cocco di Parigi, che aveva incontrato Edith Piaf, che lo aveva molto incoraggiato, Van Vliet, Reg Harris, “lo sparviero di Manchester”, i modi, lo stile di un baronetto, il cui viso aveva il taglio diritto delle sue volate; Oscar Plattner, Derksen, Astolfi, Beromi, Gaiardoni.
Il Vigorelli è sempre stato il popolo di Milano, quello schietto, non corrotto, sensibile al confronto diretto, al match.
I record dell’ora, gli incontri a inseguimento, per il pueblo si valgono. La morale dell’uomo appartiene a due sport, uno vecchio, l’altro antico, il ciclismo e la boxe. Il primato dell’ora è sempre stato accolto dalla “parrocchia” come l’esplorazione totale dei limiti di un campione, come un tema di esistenza. Quando ci si mise Coppi il 7 novembre 1942 c’era la guerra. Gli assi del ciclismo si buttavano sui record per giustificare l’assenza dal fronte. “Devi fare qualcosa”, aveva suggerito Cavanna a Fausto. “Se dobbiamo fare qualcosa”, aveva risposto Coppi, “facciamo il record di Archambaud (45,840 km)”.
Il primato di Coppi (45,871 km) io non l’ho veduto. Mi avevano spedito in Russia con un cappotto che si apriva ai sette venti e un paio di scarpe che il sale di neve della steppa incrostava. Me lo hanno, pero’, raccontato Cavanna, Carapezzi, Tano Belloni, Mario Della Torre, il patron della Legnano, di cui Coppi vestiva i colori e lo stesso Coppi: una cronaca fedele al punto da escludere ogni possibile sospetto.
“Glielo hanno battuto il primato”, diceva Mario Della Torre, “Anquetil (46,359 km) e uno splendido dilettante, Baldini (46,393 km) – lo supereranno, aggiungo io, al Vigorelli, Rivière (47,346 km) e Moser (49,802 km) e in altura Ritter, Merckx, Moser (51,151 km) – ma il Fausto era stato in pista nell’inverno, con una maglia di lana a cinque tasche, che a vederla, un cuore tenero si sarebbe messo a piangere. Sotto la tettoia, un pubblico dal cappotto rovesciato, dal bavero sdrucito. E l’Ugo Bianchi aveva messo insieme una bicicletta avara d’alluminio, solamente munita di due cerchioni sottilissimi che reggevano appena alla tensione dei raggi”.
La campana scandiva un ritmo doloroso, che gli passava attraverso il casco, di feltro, di 600 grammi. L’atmosfera di guerra, il freddo, l’improvvisazione avevano fatto soffrire Coppi come una bestia.
Al ritorno in caserma, Fausto apprese di essere stato aggregato al 36° Fanteria, destinazione Tunisi, via Sciacca. Il 13 aprile 1943 era un prisoner of war. Traumatizzato – il Coppi del 1949 e del 1952 avrebbe poturo spingere l’indice piu’ su – Fausto conservava il record dell’ora come una memoria amara.
Il Vigorelli è sempre stato la leggenda, l’oggi, il domani. I grandi stayers Lohoman, Severgnini, Laquehay, Frosio. Gli americanisti Slaats, Pellenaers, il Guerra vecchio, Terruzzi, Rigoni. Gli inseguimenti, Fausto Coppi all’ultimo giro con Schulte; Coppi davanti a Patterson. Messina, che scivolava a pelo di corsa. Faggin, con la sua falcata corta ma precisa. Rivière, che aveva battezzato “Vigorelli” il suo bar a Clermont Ferrand. E Baldini e Anquetil e Magni e Bartali; quanti vi hanno girato sopra.
Sembrerà che io non conosca il Vigorelli se dei grandi match di boxe non ho ancora detto. Michele Palermo, Spoldi, Orlandi, Montanez, Deyana, Loi, Mitri, Galliana, Perkins. Il gemellaggio ciclismo-boxe era spontaneo, non aveva bisogno di annunci. Di Turiello-Cerdan conservo un ricordo di gioventu’. Le schivate bassissime, a livello di tappeto di Turiello, la forza grezza di Cerdan, incontenibile vincitore. E il quadro finale, mille e mille fiamme di accendini, di briquets, che andavano su diritte nella notte. Piu’ che lucciole tanti piccoli ceri accesi davanti alle nostre speranze. Eravamo nel 1939. I mondiali del ciclismo, al Vigorelli ,verranno interrotti dalla guerra.


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Re: SOS Vigorelli

Messaggio da leggere da marc »

ecco l'editoriale di Stagi su Tuttobici che mette insieme Vigorelli e museo del Ghisallo:

TUTTOBICI |
Il Museo del Ghisallo che chiude e il Vigorelli che non riapre. Tutti pronti a spendere parole, pochissimi disposti a versare quattrini. Del Ghisallo ho sempre parlato poco volentieri per una pura e semplice questione di rispetto nei confronti di Fiorenzo Magni, che in questo progetto ha creduto come nessun altro, tanto da arrivare a versare di tasca propria cifre importanti fino a pochi giorni prima di lasciarci. Ora tocca agli eredi farvi fronte, ma non è né corretto né tantomeno giusto che siano loro a dover pagare il conto per tutti.

Ho sempre sostenuto, anche con il diretto interessato - il grande Fiorenzo - che la location del Museo in cima a Magreglio non fosse particolarmente felice, se non altro per la difficoltà di accesso. Apparentemente è vicino a Milano, ma le strade, sempre trafficatissime, rendono il viaggio tutt’altro che agevole. Lassù c’è la storica chiesetta del ciclista: piccolina, che raccoglie in maniera semplice oggetti semplici donati con gesti altrettanto semplici. Ma pensare che qualcuno, anche solo da Milano, possa mettersi in moto per andare lassù a vedere il Museo è pura utopia. Chi va su in bicicletta, scala il mitico Ghisallo e si guarda bene dal fermarsi sudato per fare una visita al museo. Ad andarci di proposito è una sparuta minoranza. Potreste dirmi: bravo, potevi anche dirlo prima. L’ho sempre detto, tanto è vero che a Fiorenzo il mio pensiero non è mai andato giù. Ed è per questo che, in seguito, ne ho sempre parlato pochissimo se non con l’amico fraterno Carmine Castellano.

Abito a Milano, zona città Studi, impiego meno tempo per andare a Torino che recarmi sul Ghisallo. Il luogo ideale per creare il Museo era e secondo me resta ancora oggi il Vigorelli. In una città come Milano avrebbe senso un bel museo del ciclismo, soprattutto custodito nella pancia del velodromo più famoso del mondo. Non ha senso, invece, rimettere nuovamente a disagio l’amministrazione comunale (l’assessore allo sport Chiara Bisconti e quella all’urbanistica Lucia De Cesaris) con la richiesta di spese folli per la ristrutturazione del magico anello e poi ritrovarsi come nell’autunno del 1998, quando l’allora assessore allo sport Paolo Vantellini e poi Sergio Scarpelli, grazie all’interessamento e alla generosità di Giorgio Squinzi e Adriana Spazzoli con la loro Mapei, decisero di ridare vita al leggendario catino milanese. Fu rimesso a nuovo e un minuto dopo gli stessi soloni che oggi sono lì che si stracciano le vesti e gridano allo scandalo perché il Comune vuole un Vigorelli polifunzionale senza la pista (esiste un vincolo della sovrintendenza sulla pista storica, che il comune vorrebbe sostituire con una pista smontabile in modo da consentire il coinvolgimento anche di altri sport. Ed è di qualche giorno fa la decisione del comune di impugnare il vincolo presso il Tar), erano pronti a dire: «Ma una pista di 400 metri oggi è anacronistica, non si può organizzare nulla…».
Mapei ringrazia, il Comune anche, e io sono dalla parte sia di Mapei che del Comune di Milano. Fino a quando non ci sarà qualcuno in grado di presentare un progetto con un vero piano di attività è bene stare alla larga. È giusto che il Comune stia alla larga dal ciclismo e da chi attualmente lo governa con superficialità e incompetenza.

Cosa vorrei? Intanto un Vigorelli coperto, con una pista da 250 metri e non di 400, e un responsabile designato dalla nostra Federciclismo in grado di garantire al Comune un’attività vera e di alto profilo. Faccio i nomi di Fabio Perego e Cordiano Dagnoni. Ma anche di Silvio Martinello. Gente che sa di cosa si parla. Vorrei un velodromo polifunzionale nel quale il ciclismo sia sport di riferimento, preso ad esempio e non additato per negligenza e inettitudine. Sogno un Vigorelli Arca di Noé del ciclismo, che salvaguardi la storia del nostro sport, custodendo al proprio interno il museo sognato e creato da quel grande uomo che è stato Fiorenzo Magni. Il Vigorelli non ha bisogno di amatori che sognano di fare i Coppi, ma semplicemente di amanti rispettosi della storia e delle tradizioni, che sappiano coniugare il passato almeno con il presente, se proprio non sono in grado di guardare al futuro.

Pier Augusto Stagi, editoriale da tuttoBICI di dicembre


perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
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Re: SOS Vigorelli

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marc ha scritto:ecco l'editoriale di Stagi su Tuttobici che mette insieme Vigorelli e museo del Ghisallo:

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Il Museo del Ghisallo che chiude e il Vigorelli che non riapre. Tutti pronti a spendere parole, pochissimi disposti a versare quattrini. Del Ghisallo ho sempre parlato poco volentieri per una pura e semplice questione di rispetto nei confronti di Fiorenzo Magni, che in questo progetto ha creduto come nessun altro, tanto da arrivare a versare di tasca propria cifre importanti fino a pochi giorni prima di lasciarci. Ora tocca agli eredi farvi fronte, ma non è né corretto né tantomeno giusto che siano loro a dover pagare il conto per tutti.

Ho sempre sostenuto, anche con il diretto interessato - il grande Fiorenzo - che la location del Museo in cima a Magreglio non fosse particolarmente felice, se non altro per la difficoltà di accesso. Apparentemente è vicino a Milano, ma le strade, sempre trafficatissime, rendono il viaggio tutt’altro che agevole. Lassù c’è la storica chiesetta del ciclista: piccolina, che raccoglie in maniera semplice oggetti semplici donati con gesti altrettanto semplici. Ma pensare che qualcuno, anche solo da Milano, possa mettersi in moto per andare lassù a vedere il Museo è pura utopia. Chi va su in bicicletta, scala il mitico Ghisallo e si guarda bene dal fermarsi sudato per fare una visita al museo. Ad andarci di proposito è una sparuta minoranza. Potreste dirmi: bravo, potevi anche dirlo prima. L’ho sempre detto, tanto è vero che a Fiorenzo il mio pensiero non è mai andato giù. Ed è per questo che, in seguito, ne ho sempre parlato pochissimo se non con l’amico fraterno Carmine Castellano.

Abito a Milano, zona città Studi, impiego meno tempo per andare a Torino che recarmi sul Ghisallo. Il luogo ideale per creare il Museo era e secondo me resta ancora oggi il Vigorelli. In una città come Milano avrebbe senso un bel museo del ciclismo, soprattutto custodito nella pancia del velodromo più famoso del mondo. Non ha senso, invece, rimettere nuovamente a disagio l’amministrazione comunale (l’assessore allo sport Chiara Bisconti e quella all’urbanistica Lucia De Cesaris) con la richiesta di spese folli per la ristrutturazione del magico anello e poi ritrovarsi come nell’autunno del 1998, quando l’allora assessore allo sport Paolo Vantellini e poi Sergio Scarpelli, grazie all’interessamento e alla generosità di Giorgio Squinzi e Adriana Spazzoli con la loro Mapei, decisero di ridare vita al leggendario catino milanese. Fu rimesso a nuovo e un minuto dopo gli stessi soloni che oggi sono lì che si stracciano le vesti e gridano allo scandalo perché il Comune vuole un Vigorelli polifunzionale senza la pista (esiste un vincolo della sovrintendenza sulla pista storica, che il comune vorrebbe sostituire con una pista smontabile in modo da consentire il coinvolgimento anche di altri sport. Ed è di qualche giorno fa la decisione del comune di impugnare il vincolo presso il Tar), erano pronti a dire: «Ma una pista di 400 metri oggi è anacronistica, non si può organizzare nulla…».
Mapei ringrazia, il Comune anche, e io sono dalla parte sia di Mapei che del Comune di Milano. Fino a quando non ci sarà qualcuno in grado di presentare un progetto con un vero piano di attività è bene stare alla larga. È giusto che il Comune stia alla larga dal ciclismo e da chi attualmente lo governa con superficialità e incompetenza.

Cosa vorrei? Intanto un Vigorelli coperto, con una pista da 250 metri e non di 400, e un responsabile designato dalla nostra Federciclismo in grado di garantire al Comune un’attività vera e di alto profilo. Faccio i nomi di Fabio Perego e Cordiano Dagnoni. Ma anche di Silvio Martinello. Gente che sa di cosa si parla. Vorrei un velodromo polifunzionale nel quale il ciclismo sia sport di riferimento, preso ad esempio e non additato per negligenza e inettitudine. Sogno un Vigorelli Arca di Noé del ciclismo, che salvaguardi la storia del nostro sport, custodendo al proprio interno il museo sognato e creato da quel grande uomo che è stato Fiorenzo Magni. Il Vigorelli non ha bisogno di amatori che sognano di fare i Coppi, ma semplicemente di amanti rispettosi della storia e delle tradizioni, che sappiano coniugare il passato almeno con il presente, se proprio non sono in grado di guardare al futuro.

Pier Augusto Stagi, editoriale da tuttoBICI di dicembre
ed ecco la risposta di un informato lettore di Tuttobici:
Confusione o malafede?!
Martedì 24/12/2013 Dane
Un Vigorelli coperto con pista a 250 metri l'avremmo voluto tutti, forse era il caso che certi "soloni" delle redazioni e della Federazione parlassero col Comune PRIMA del bando che sancì la demolizione della pista. E invece è stato proprio grazie a quegli amatori che Stagi dimostra di disprezzare, quegli amatori "tanto amanti rispettosi della storia e delle tradizioni, che sappiano coniugare il passato almeno con il presente" (di piste a 400 metri che funzionano con successo è pieno il mondo, forse perché all’estero la diffusione della disciplina è ancora il primo obiettivo di ogni federazione che si rispetti...), che si è impedito (attraverso un appello al Mibac come ultimo escamotage per impedire la demolizione di un monumento che il ciclismo istituzionale non ha dimostrato di rispettare ed avere a cuore) che il Vigorelli divenisse un arena per la "dog-agility".
Non pretendo che quel mondo "istituzionale" del ciclismo- la cui parrocchietta, troppo occupata a dividersi poltrone in federazione e scambiarsi favori nelle redazioni, del settore pista se ne frega da anni - arrivi a capire ed ammettere che una pista a 400 metri è più che sufficiente per imparare ad andare in bici e soprattutto in pista (perchè prima di preoccuparci per un velodromo coperto con pista a 250 metri per i professionisti sarebbe il caso di crearli questi professionisti…).
Però almeno ci si risparmi l’endorsement su certi nomi che a chi conosce le dinamiche mette i brividi, per quanto certi outing e coming out aiutino a capire chi sta dalla parte di chi e perché.

Ecco, poi ci sarebbero gli interessi del ciclismo, che in Italia chissà perché passano sempre in secondo piano…..


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Re: SOS Vigorelli

Messaggio da leggere da marc »

quasi quasi sono d'accordo con il lettore, però aspetto cauz e altri esperti che conoscono le persone citate, che io umilmente sconosco.

Come Ot sul museo del Ghisallo dico che mi fa sorridere la visione milanocentrica di Stagi che abita in "zona Città Studi" e fa prima ad andare a Torino piuttosto che al Ghisallo. Ma un bel chissenefrega? Ma che discorso è? Se il museo è fallito è perché gli appassionati di ciclismo nella regione più ciclistica d'Italia sono in calo da 30 anni. Pensa te, come se Milano, metropoli ormai quantomeno indifferente al ciclismo, fosse il bacino privilegiato dei potenziali fruitori del museo….ma facimm'o piacere va


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Re: SOS Vigorelli

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domani sera, giovedì 13 alle ore 20, su rai sport 1 andrà in onda uno speciale di "Dedicato a..." sul Velodromo Vigorelli.
tra gli ospiti di bulbarelli, oltre a gaiardoni, cerato, beppe conti e gianni mura, ci sarà anche il sottoscritto nel difficile tentativo di portare avanti le ragioni del Comitato Velodromo Vigorelli.


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Re: SOS Vigorelli

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In bocca al lupo Phil, fatti valere :)


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Re: SOS Vigorelli

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Basso ha scritto:In bocca al lupo Phil, fatti valere :)
guarda, avendo già registrato il programma settimana scorsa, non ho altro da fare che bere delle birre davanti alla tv o -meglio- altrove :)

sarò sincero: la trasmissione è abbastanza noiosa. si parla perlopiù della memoria del velodromo, che ovviamente è importantissima, ma non può essere il suo unico segnale di vita.
io ho provato a ricordare come la sua storia debba ancora vivere, e tra gli ospiti presenti ho trovato supporto solo parzialmente.

ci sono tantissimi filmati d'epoca (alcuni splendidi, sia chiaro) e tante testimonianze. solo sul finale si è fatto un bilancio del presente e del futuro, e mi auguro che sia emersa la parte propositiva.

ad ogni modo, la storia del Vigo è talmente maestosa, che vale la pena guardarlo anche soltanto per un bagno di storia del ciclismo :)


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Re: SOS Vigorelli

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spero che almeno in tv non ti sia vestito da straccione. :diavoletto:


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Re: SOS Vigorelli

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Subsonico ha scritto:spero che almeno in tv non ti sia vestito da straccione. :diavoletto:
ahahah sto guardando adesso...che persona seria... :D

PS Mi sembri parecchio dimagrito dall'ultima volta...non è che stai bevendo troppo poco? :velocipede:


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Re: SOS Vigorelli

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Bella puntata, soprattutto incentrata sull'aspetto storico.

Dimmi la verità, sul finale quanto ti sei morsicato la lingua per non far fare una figura di cioccolata ad un intervistato baffuto? :diavoletto:


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Re: SOS Vigorelli

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Basso ha scritto:Bella puntata, soprattutto incentrata sull'aspetto storico.

Dimmi la verità, sul finale quanto ti sei morsicato la lingua per non far fare una figura di cioccolata ad un intervistato baffuto? :diavoletto:
in verità trattenevo gli sbadigli :)

comunque sì, la lingua l'ho morsicata più volte, ma l'avevo messo in conto alla vigilia. sarà stato quello a farmi dimagrire... :diavoletto:


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Re: SOS Vigorelli

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ostrega visto solo gli ultimi 5 minuti causa telefonata inopportuna.
praticamente ho sentito bene solo la canzone finale della moglie di gaiardoni: azzurri battimani :D
scopro adesso che il giovane barbuto in studio era il buon Cauz di cui però ho già scordato le ultime parole :pomodoro:
la prossima volta, giuro, starò più attento
complimenti cauz per la disinvoltura ;)


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Re: SOS Vigorelli

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Nel frattempo Claudio Santi, organizzatore della 6 Giorni delle Rose di Fiorenzuola, su Facebook butta lì quanto segue...
"Mi piacerebbe organizzare la 6 giorni delle rose nell'estate del 2015, nel Velodromo Vigorelli. Sarebbe un pezzo di storia d'Italia, di bei ricordi e di rinnovata passione, con ragazze e ragazzi del mondo intero. In occasione di Milano Expo 2015, quando sennò?"

Ad oggi sembra più un'utopia che altro, ma magari verrò smentito.


http://www.spazidisimpatia.wordpress.com
Spazi di simpatia, nel nome dell'amore che regna nella nostra splendida Terra
Un blog consigliato da Basso, quello giusto.

Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
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Re: SOS Vigorelli

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Re: SOS Vigorelli

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il 22 e 23 marzo il vigorelli sarà aperto al pubblico, grazie alle "giornate di primavera" del FAI.
ovviamente la pista non è praticabile, pero' ci sarà un bell'assaggio della magia del velodromo, con anche alcune mostre e iniziative a tema.

a brevissimo tutti i dettagli. :)


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buone notizie dal corriere di oggi...

http://www.vigorelli.eu/images/vigorell ... 3.2014.jpg

intanto, è ormai definito il programma delle iniziative delle prossime settimane.
qui il programma completo: http://www.vigorelli.eu/component/conte ... relli.html

domani porte aperte per l'inaugurazione della mostra sulla milano-torino in bici da pista:
http://www.vostokmilano.it/mi-tomani-al-vigorelli/

sabato 22 e domenica 23 apre l'intero velodromo, gratuitamente, per visite, mostre, ecc...
venite a trovarLO :)


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ecco, ora sono emozionato :)
durante il weekend di apertura del vigorelli (qui tutte le info: http://www.vigorelli.eu/component/conte ... relli.html) avremo come ospite -sul luogo del delitto a 72 anni di distanza- questa biciclettina qui :)

Immagine


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Re: SOS Vigorelli

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un'immagine tra mille di questa prima giornata di festa del Vigorelli.

Immagine

mettere in fila per caso, senza nemmeno andarli a cercare: Mary Cressari, Gaiardoni, Bonariva, Galanti, Castoldi, Pisssarelli, De Lillo e Borghetti (e l'inossidabile Marino Vigna assente al momento della foto) davanti a una pista con una storia così grande... be', è già un bel vedere. ora quella pista deve sfornare i loro eredi, nipoti o bis-nipoti.

:cincin:


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Re: SOS Vigorelli

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e fatemi aggiungere un'altra cosa, perchè tutto quanto si sta muovendo intorno al vigorelli, ieri era addirittura pubblicato sul guardian, in gran bretagna:
http://www.theguardian.com/sport/blog/2014/mar/21/vigorelli-velodrome-rescued-volunteers-cycling
al di la' del coinvolgimento personale, credo che questo sia un raro esempio di ciclismo che vive.


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Re: SOS Vigorelli

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Anche sul Fatto Quotidiano :clap: :clap:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03 ... ta/923469/

Cauz ma ai giornalisti il tuo cognome vero potevi anche darlo :diavoletto:


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Re: SOS Vigorelli

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http://www.sportando.com/it/italia/seri ... l#comments

Armani metti anche la pista di ciclismo....


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Re: SOS Vigorelli

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Accordo tra Comune e Sovrintendenze per il restauro conservativo del ‪#‎Vigorelli‬: sarà la casa di tutte le forme del ciclismo milanese. Dopo lo stop al progetto di riqualificazione scelto lo scorso anno, si è trovata una nuova strada per raggiungere l'obiettivo: far sì che l'impianto torni ad essere utilizzato 365 giorni l’anno, accogliendo il mondo della bici ma anche gli altri sport compatibili con la struttura, come il football, già praticato, sfruttando al massimo le sottotribune, dove si trova anche la storica palestra di boxe. La pista, che è stata vincolata dal Ministero dei Beni Culturali, sarà riqualificata: verrà mantenuta la struttura originaria in legno di pino, rafforzata con un nuova copertura, sempre in legno, che garantirà bassi impegni di manutenzione e la massima percorribilità. Sarà un Vigorelli multifunzionale. Via libera dunque ai lavori, che dureranno tre anni ma saranno modulabili, per evitare la totale chiusura dell’impianto: i primi potrebbero partire già prima dell’estate, sulle palestre. Le potenzialità dell'impianto sono tutte da esplorare. Appello ai ciclisti milanesi: collaboriamo per fare del nuovo Vigorelli un vero Velodromo urbano ‪#‎milanopedala‬
un annuncio che non lascia spazio a troppo entusiasmo, ma comunque un passo avanti nella direzione giusta.
pedaliamo.


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Re: SOS Vigorelli

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per i milanesi interessati alla vicenda, segnalo un appuntamento previsto tra poche ore (scusate quindi il ritardo).

http://www.vigorelli.eu/component/conte ... -vigo.html


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Re: SOS Vigorelli

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date un piccolo aiutino al Vigorelli... votatelo nel censimento dei "Luoghi del cuore".
qui ci sono tutte le indicazioni...

http://www.vigorelli.eu/component/conte ... avigo.html

#VotaVigo


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Re: SOS Vigorelli

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si parla di Vigorelli, quest'oggi, sul sito dell'UCI.
http://www.uci.ch/cyclingforall/vigorel ... -citizens/

:clap:


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Re: SOS Vigorelli

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la buona notizia è che i lavori sulla pista partiranno, e anche prima del previsto.
ma su questo aspettiamo le notizie ufficiali che ancora non ci sono.

nel frattempo, questo sabato riportiamo un po' di bici al Vigorelli.
una gara senza pretese, tra amatori e appassionati milanesi, ovvero tra chi si è sbattuto per arrivare alla salvaguardia del velodromo :)

anche senza gareggiare (che i posti sono ormai quasi esauriti) consiglio caldamente a tutti di passare.
la birra non mancherà, il divertimento nemmeno. il resto ce lo mette il vigorelli.

qui le informazioni in più:
http://vigorelli.eu/component/content/a ... relli.html

qui l'evento facebook:


qui sotto l'appello.

Comitato Velodromo Vigorelli
in collaborazione con Officine Sfera, Casbah Cicloclub e La Stazione delle Biciclette
presenta

VIGOCROSS

Sabato 16 Maggio 2015, dalle 18
al Velodromo Vigorelli
via Arona 19, Milano

ingresso gratuito


A 14 anni dall’ultima volta, e alla vigilia dell’inizio dei lavori di restauro della pista, il ciclismo torna ad essere protagonista al Vigorelli. VigoCross è una gara amatoriale che si trasformerà in festa. Una celebrazione dell’amore dei ciclisti milanesi per il loro storico Velodromo, che precede l’avvio di un nuovo passo nella lunga battaglia condotta per salvare l’impianto.
Una competizione ibrida, dentro e fuori dal Velodromo, sopra e sotto la sua pista magica, per abbracciare il Vigorelli e rilanciare una gloriosa storia a pedali.
Un’intera giornata che festeggerà il ritorno dei ciclisti al Velodromo Vigorelli, con il VigoCross preceduto nel pomeriggio da una manifestazione giovanile organizzata dal Comitato Provinciale della Federazione Ciclistica Italiana.
Nell'attesa che la pista magica torni ad ospitare competizioni ciclistiche, una prima giornata di apertura per far scoprire a vecchie e nuove generazioni di ciclisti un luogo mitico di questo sport.


Programma della giornata
dalle 15 alle 17 Gimkana per giovanissimi (7-­12 anni) organizzato da FCI e Team Galbiati ASD.

dalle 18 VIGOCROSS
prova tecnica multi­terreno per ciclisti amatoriali, riservata a bici da corsa/pista/ciclocross.

ore 17: apertura iscrizioni
ore 18: batterie di qualificazione
ore 21: gara finale
ore 22: premiazione e festa finale all'interno del Velodromo Vigorelli


Descrizione
Ispirata alle gare invernali di ciclocross, sia off-road sia nelle più recenti versioni urbane, se ne differenzia per alcuni particolari (come l’ovvia assenza di fango) ma ne riproduce lo spirito e la tecnica (dal salto di ostacoli ai gradini da percorrere bici in spalla).

Informazioni tecniche
La gara del VigoCross si svolgerà su un percorso misto (asfalto,sterrato, cemento e ovviamente legno) con dislivelli, ostacoli e scalinate.
Le qualifiche verranno corse in 6 batterie da 10 corridori della durata di 10 minuti, i primi tre di ciascuna batteria passeranno alla finale.

Il numero di iscrizioni è chiuso a 60 corridori.
Costo iscrizione 8 € (comprendente una birra e assicurazione per tutti i partecipanti)

Tipologia biciclette ammesse:
- Pista/fissa con freno obligatorio;
- Corsa/Ciclocross singlespeed;
- Corsa/Ciclocross con cambio, che verrà bloccato su un rapporto a scelta

Equipaggiamento obbligatorio:
- Luci
- Casco
- Tappi a fine manubrio
Per le pre-iscrizioni alla gara: [email protected]


Per informazioni sul Vigocross e sulla giornata del 16 maggio:
[email protected]
Filippo 329 5421823 - Daniele 339 3430117

www.vigorelli.eu
www.facebook.com/CVVigorelli
www.twitter.com/CVVigorelli

In collaborazione con:
Officine Sfera - www.officinesfera.com/
Casbah Cicloclub - casbahcicloclub.com/
La Stazione delle Biciclette - www.lastazionedellebiciclette.com/
Sport Club Genova 1913 - www.genova1913.it/
Upcycle Milano Bike Cafè - www.upcyclecafe.it/
Birra Plurale - birraplurale.com/
Bike & Body Biomeccanica - www.bikeandbody.it/


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Basso
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Re: SOS Vigorelli

Messaggio da leggere da Basso »

Bravo Phil e bravi tutti, come direbbe Gianny Savio. In bocca al lupo :cincin:


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
marc
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Re: SOS Vigorelli

Messaggio da leggere da marc »

carissimi tutti e caro cauz, che ti batti in maniera encomiabile per la rinascita del nostro gioiello, come giudicate questa intervista a Dagnoni?

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... &cod=82711

Davvero i lavori partiranno entro ottobre e addirittura prima dell'estate 2016 si potrà organizzare "un grande evento internazionale"? Significa una manifestazione tipo Fiorenzuola?

Purtroppo l'intervistatrice insiste su sta faccenda della pista lunga e la risposta di Dagnoni verte unicamente sul rilancio del Vigorelli come "palestra", luogo di allenamenti per grandi e piccini. Quando invece sappiamo che anche sulle piste di 400 metri si possono organizzare fior di competizioni internazionali, dai Campionati Europei Elite alle prove di Coppa del Mondo. Che dite, davvero prima dell'estate ci vedremo al Vigorelli per vedere una "riunione" di pistard fuoriclasse??? Sarebbe un sogno, ci pensavo l'altro giorno proprio quando sono passato a piedi davanti al Vigo...


perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
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cauz.
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Re: SOS Vigorelli

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marc ha scritto:carissimi tutti e caro cauz, che ti batti in maniera encomiabile per la rinascita del nostro gioiello, come giudicate questa intervista a Dagnoni?

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... &cod=82711
i lavori partiranno sicuramente, alcune operazioni preliminari sono già partite.
l'intervista a dagnoni mi pare molto tirata per i capelli: è evidente che dagnoni stesso non ha mezza idea ne' intenzione di muovere un dito per il vigorelli, e l'entusiasmo (si fa per dire) che traspare dalle sue parole è un segnale ben chiaro.
mi consola però che il comitato provinciale abbia voluto da subito rispondergli per le righe
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... &cod=82882

ora mi auguro soltanto che sulle gloriose assicelle del vigo non parta l'ennesimoa "guerra di potere" in seno a FCI.
federazione e comune sono già riusciti ad affossarlo due volte il vigorelli, se ne seguisse una terza credo che sarebbe quella definitiva (con buona pace dell'impegno e della passione che al velodromo hanno dedicato centinaia di ciclisti che queste istituzione non hanno alcuna capacità di rappresentare).


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marc
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Re: SOS Vigorelli

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cauz. ha scritto:
marc ha scritto:carissimi tutti e caro cauz, che ti batti in maniera encomiabile per la rinascita del nostro gioiello, come giudicate questa intervista a Dagnoni?

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... &cod=82711
i lavori partiranno sicuramente, alcune operazioni preliminari sono già partite.
l'intervista a dagnoni mi pare molto tirata per i capelli: è evidente che dagnoni stesso non ha mezza idea ne' intenzione di muovere un dito per il vigorelli, e l'entusiasmo (si fa per dire) che traspare dalle sue parole è un segnale ben chiaro.
mi consola però che il comitato provinciale abbia voluto da subito rispondergli per le righe
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... &cod=82882

ora mi auguro soltanto che sulle gloriose assicelle del vigo non parta l'ennesimoa "guerra di potere" in seno a FCI.
federazione e comune sono già riusciti ad affossarlo due volte il vigorelli, se ne seguisse una terza credo che sarebbe quella definitiva (con buona pace dell'impegno e della passione che al velodromo hanno dedicato centinaia di ciclisti che queste istituzione non hanno alcuna capacità di rappresentare).
scusa cauz essendo un profano, forse anche un po' indietro di cottura di mio, non ho afferrato l'argomento di discussione.
Sia nell'intervista che nella risposta del comitato mi pare ci siano un po' di sottintesi, che uno come me fatica a capire. Perché dovrebbe scatenarsi una nuova guerra sul Vigorelli? A chi sarà affidata la gestione?
E francamente, fuori dai denti, quale prevedi sarà lo sviluppo dell'impianto una volta ristrutturato? Palestra e attività giovanile o anche qualche evento per professionisti simil Fiorenzuola? Grazie per la pazienza... :)


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Re: SOS Vigorelli

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un nuovo invito a pedalare da parte del comitato velodromo vigorelli.
forza ciclisti milanesi (e non solo), fatevi avanti ;)

Immagine


Comitato Velodromo Vigorelli, Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo, Upcycle - Milano Bike Café,
con il supporto di elita milano e Oakley,
invitano alla prima edizione della:

VIGORELLI - GHISALLO
pedalata non competitiva tra i due monumenti del ciclismo italiano
25 ottobre 2015

Domenica 25 ottobre, a tre giorni dall’ottantesimo compleanno del Velodromo Vigorelli, inaugurato il 28 ottobre 1935, i ciclisti lombardi celebrano i propri monumenti con una pedalata che unisca idealmente lungo la stessa strada due pezzi di storia del ciclismo locale (e non solo).


PROGRAMMA
ore 8:30 > ritrovo al Velodromo Vigorelli e registrazioni;
ore 9:00 > partenza dal Vigorelli e pedalata a gruppo compatto attraverso il centro cittadino fino ad Upcycle Bike Café (via Ampere), dove sarà offerta una colazione a tutti i partecipanti;
a seguire
> partenza da Upcycle alla volta del Ghisallo;
> pranzo e visita guidata del Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo, dove a fianco della collezione permanente sarà allestita una mostra fotografica sul Velodromo Vigorelli.

Quota di iscrizione: 5 euro (da pagare alla registrazione)
comprendente iscrizione, colazione da Upcycle, pranzo e visita al Museo del Ghisallo.

per informazioni e pre-iscrizioni (consigliate):
[email protected]

evento facebook:
https://www.facebook.com/events/839206789529483/

Essendo un’iniziativa che si svolge su strade pubbliche e aperte al traffico, la pedalata non avverrà a gruppo compatto ma si lascerà che si formino gruppetti spontanei a seconda delle diverse velocità.

Itinerario consigliato:
Milano - Monza - Carate Brianza - Giussano - Inverigo - Erba - Canzo - Asso - Magreglio

Per il ritorno ogni partecipante sarà autonomo e potrà scegliere se tornare in bici o scendere a Canzo dove prendere il treno per Milano.

Treni da Canzo per Milano:
14:38 / 15:38 / 16:38 / 17:38
(Canzo - Milano Cadorna: 1h15' circa)


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Re: SOS Vigorelli

Messaggio da leggere da jianji »

Anche quelli MOLTO scarsi possono riuscirci?


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cauz.
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Re: SOS Vigorelli

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jianji ha scritto:Anche quelli MOLTO scarsi possono riuscirci?
non voglio sbilanciarmi :)
ma sono 60/70 km di cui solo gli ultimi 8 in salita, e la salita del ghisallo da canzo è davvero regolare, ci saranno 2-3 rampe un po' più impegnative ma io ci ho portato gente anche completamente fuori allenamento, come me...


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Re: SOS Vigorelli

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Dopo attenta riflessione con moglie e figlia mi hanno fortemente incoraggiato a venire, domani ci sarò. Data la nebbia di stamattina (a Binasco gli occhiali grondavano...) direi, "A Pinerolo!!"


“Our interest’s on the dangerous edge of things.
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Re: SOS Vigorelli

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Maìno della Spinetta ha scritto:Dopo attenta riflessione con moglie e figlia mi hanno fortemente incoraggiato a venire, domani ci sarò. Data la nebbia di stamattina (a Binasco gli occhiali grondavano...) direi, "A Pinerolo!!"
mannaggia a te, maino ;P
le preiscrizioni sono ormai chiuse e volatilizzate (a quanto sembra domani saremo più di 150 persone!), per cui vieni a pedalare con noi ben volentieri, ma non riusciamo più a offrirti pranzo e colazione, che il catering (gentilmente sponsorizzato) ci ha dato un limite di pacchetti-pranzo. niente di grave, comunque: i bar del ghisallo sono aperti :)


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Maìno della Spinetta
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Re: SOS Vigorelli

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Caldo ottobre sulla Lombardia. Vigorelli colorato, e Maino che perde una vite dalle scarpine. Il tempo di cercare un negozio e, cosa lunghissima, trovare delle viti della lunghezza giusta, e ormai erano tutti belli e che partiti. Parte la rincorsa per Cinisello, desio arosio, erba, Ghisallo. Tiro in pianura e arrivato alla Valassina recupero qualche ciclista disperso. Il Magreglio per fortuna non è impossibile ma a un niente dalla fine crollo miseramente, fame nera e pulsazioni a mille. Salgo lento nel paese, piccola discesa, ed ecco il Santuario. Alla fine c'è anche un pacco pappa per me, perché in tanti non si son presentati, alla faccia delle preiscrizioni!
Rientro a casa in treno con alcuni di Arona e un paio di milanesi - non oso immaginare chi ha preso il treno dopo che casino avrà trovato: nel nostro non c'era il vagone porta bici!

C'ero solo io del Forum?

Grazie Cauz dell'organizzazione, nonostante la tirata in solitario è stato bello fare un passo per il Vigo e il Museo del Ciclismo (gran museo, ci siete stati?)


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