Quoto e condivido pienamente quanto scritto da quasar che non conosco ma che per quanto scritto mi sembra di conoscere da sempre...quasar ha scritto:Il rischio era che la giornata di ieri si potesse trasformare nel solito processo televisivo, fondato su complotti e cospirazioni. e purtroppo cosi è stato.
Mi auguravo che il 2014 venisse celebrato non tanto come il decennale dalla scomparsa, quanto piuttosto come il ventennale dalla nascita sportiva del campione, ripercorrendone la carriera, l'esplosione e la caduta, ma limitandosi a riportare la cronoca oggettiva dei fatti. e, sotto questo punto di vista, nel pomeriggio ho assistito ad un ottimo speciale condotto da bulbarelli, con cassani, mura, martinelli e alcuni vecchi compagni della mercatone uno. cronistoria intermezzata da piacevoli aneddoti. contemporaneamente mediaset ha scelto una strada alternativa, altrettanto valida, riproponendo integralmente le due tappe del Giro 94 in cui il Campione si è fatto conoscere al mondo intero.
la giornata si sarebbe potuta concludere cosi, senza il seguito della programmazione.
non comprendo la scelta di riproporre spezzoni del processo alla tappa 99... ferretti, enrico luci, tafi, mapei, miceli, non rischio la salute. la pagina più nera, squallida, marcia dei miei primi 40 ani di ciclismo. ma il peggio doveva ancora venire.
Non ho motivo di dubitare sui buoni propositi dello speciale in prima serata su raisport, sono saltati fuori aneddoti interessanti, come l'incontro tra armstrong e pantani raccontato da Bergonzi. Ma il collegamento da cesenatico ha inevitabilmente fatto scadere la discussione.
In ogni caso, il momento più sgradevole e fastidioso della giornata è stato l'epilogo, con lo speciale della premiata ditta Brachino-Dezan jr. agghiacciante. scene del crimine, complotti, tentativo di far passare una tesi ben precisa fondata sul nulla....neppure Salvo Sottile, con tanto di generale Garofano e Roberta Bruzzone al seguito avrebbero potuto fare di peggio.
E' una mia personalissima sensazione, probabilmente cinica ed impopolare, ma resto dell'idea che ogni qualvolta si concede ai familiari di pantani l'opportunità di parlare, non si fa altro che infangare ulteriormente la sua memoria. in questi ultimi 10 anni, ho letto tanto su questo argomento, forse troppo. tutti a fanculizzare e fucilare il sistema, i giornalisti che hanno voltato le spalle a pantani, i suoi ex colleghi e amici perchè lo hanno scaricato e ghettizzato, i tifosi che lo hanno insultato. mai nessuno, invece, che abbia tirato in ballo le responsabilità, presunte o tali che siano, della famiglia.
E' fottutamente astuto e strategico tirare in ballo solo ed esclusivamente le testimonianze e le inchieste che avvalorano e rafforzano un certo scenario reltivo agli ultimi mesi di vita di Pantani. ma non ci sto al tiro al bersaglio. Perchè, quando si tratta la questione abbandono, non si parla mai di quanto fatto emergere in merito ai rapporti tra pantani e la famiglia nel suo ultimo periodo di vita?
mi rendo conto che in tal modo si rischia di mancare di sensibilità e rispetto alla famiglia. ma si è raggiunto il limite col politicamente corretto, con il volere sempre e comunque gridare al complotto e cercare scenari irreali puntando il dito sugli estranei, senza prima aver guardato in casa propria.
molti di noi hanno purtroppo vissuto sulla propria pelle drammi di cari caduti nella spirale maledetta della dipendenza. ciascuno di noi in quelle situazioni si comporta secondo la propria coscienza. e la mia coscienza mi porta a non giustifciare mai, in alcun modo, l'abbandonare (nel senso più materiale del termine) il proprio caro proprio nella fase più acuta del suo calvario, prendendo macchina e bagagli e partendo il più lontano possibile. il voler poi gridare al mondo intero la propria rabbia, accusando tutti e nessuno, cercando mandanti e colpevoli, mi sento di interpretarlo come il modo, forse anche inconsapevole, per cercare altrove le responsabilità e volersi autoconvincere di non averne delle proprie.
Nessuno, in questa vicenda, è esente da responsabilità.
Sono anni che non scrivo in forum di ciclismo e non perchè mi sia dimenticata di quanto ho amato e quanto amerò sempre Pantani e ciò che lui ha significato per me.... ma non potevo esimermi oggi notando che nonostante gli anni passati le cose non cambiano mai, ma voi credete veramente che Marco a dieci anni dalla sua morte avrebbe voluto tutte queste chiacchiere, polemiche, accuse per ricordarlo...io credo invece che avrebbe voluto che lo ricordassimo tutti per le sue grandi imprese e magari che i suoi compagni di allora raccontassero a tutti gli aneddoti divertenti che lo riguardavano nella sua vita in squadra, nell'aspetto più intimo dell'uomo-amico-capitano Pantani...
Certo che il rimpianto e la rabbia per quanto successo non si dimenticano ma credete forse che Pantani se avesse avuto accuse precise da fare a qualcuno del 5 giugno 1999 in poi non le avrebbe fatte? Pensate forse che non ne avrebbe avuto il coraggio??? E allora basta...purtroppo indietro non si torna e non è certo dicendo fesserie su persone come Martinelli che la dignità di Marco verrà rivendicata...Perfavore, tacete se non conoscete i fatti e sopratutto le persone a cui sparate accuse e sentenze...