Capisco che dovremmo tutti quanti prendere questo BDC forum come il libro della rivelazione...
Le stronzate quotate come link a siti sconosciuti sono il bagaglio di base dell'internazionale trollara e/o cazzara.
Nel secondo link quotato vi è una genericissima affermazione, tratta da una presentazione, in cui si afferma, sic et simpliciter, che "EPO was banned since early 1990". Nessun riferimento è fatto su chi avrebbe bannato epo (tranne una generica allusione che potesse essere stata proprio WADA) e dove questo ban fosse stato enforced.
Nel 1990, la WADA non era ancora nata; l'atto ufficiale è del dicembre 1999 e nasce come società di diritto privato creata dal CIO. WADA nel 1990 è ancora ben lungi dal vedere la luce e non si vede come potesse comminare sanzioni a chicchessia.
La WADA nasce dall'AMA, agenzia francese che fu quella che riuscl' a far passare in Francia le misure che poi vennero adottate nell'affaire Festina.
Per cercare di essere un minimo rigorosi sull'argomento bisognerebbe quanto meno essere documentati sullo stato delle cose in Italia negli anni in questione, durante i quali operava, in qualità di consulente CONI, CIO, UCI niente di meno che l'Università di Ferrara. Basterebbe andarsi a cercare il famoso/famigerato Rapporto Donati e/o leggersi qualcosa dello stesso prof. Donati. Cito da tale rapporto:
Non c'è alcun dubbio, se si fa riferimento alle tante e coincidenti testimonianze in merito, che l'Università di Ferrara sia stata il nucleo dal quale tale pratica di doping si è originata. Così come non c'è alcun dubbio che il professor Conconi sia stato il punto centrale di riferimento di questo nucleo attorno al quale si è formato un gruppo di suoi assistenti. Il professor Conconi, così come è caratteristica dei direttori di Istituto nelle università, ha gestito la pratica dell'Epo con il suo gruppo che, però, con il trascorrere del tempo e con l'aumentare degli interessi economici, ha perso la compattezza originaria. Uno in particolare dei suoi collaboratori, Michele Ferrari, si è distinto per spregiudicatezza e avidità di guadagni divenendo il riferimento di un gran numero di corridori. Mentre il professor Conconi s'indirizzava, sempre più, verso alcuni rapporti "privilegiati" (con pochi grandi campioni, con il Coni, con le Fsn, con il Cio, con l'Uci) e ben remunerati, il dottor Michele Ferrari restava pressoché padrone del campo e si dedicava a una molteplicità di rapporti con squadre e con singoli corridori. Altri assistenti di Conconi (due almeno: "Sigma" e il dottor "Delta") seguono singole squadre o pochi singoli casi.
Io non sono d'accordo su tutto quanto afferma Donati nei suoi scritti ma colgo l'onestà intellettuale dello scienziato. Era dipendente della Federazione di Atletica e perdette il suo posto (allontanato dal CONI) proprio a seguito del suo famoso/famigerato rapporto, nel quale, come si vede, disvelava l'attività di Conconi per quello che effettivamente era.
Quelli erano gli anni, anni in cui un uomo come Conconi era riverito ed osannato dai vertici dello sport italiano (e non solo ... visto che era consulente CIO) e financo dall'establishment politico. Dalle Olimpiadi del '86 (e prima ancora, dal record dell'ora di Moser, 1984) gli atleti italiani mietevano successi in tutte le discipline, come mai era accaduto e proprio grazie all'opera di questo gruppo di ricercatori. Qualcuno lo additò come vero e proprio doping di stato.
In Francia non lo si digeri' e fu proprio li' che si sviluppo' la prima lotta senza quartiere al doping ematico.
Quella era la cultura dominante di quegli anni e chi non c'era vada a studiare ed a documentarsi invece di trollare a cazzo di cane.