I "mali" leciti del ciclismo
- Camoscio madonita
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I "mali" leciti del ciclismo
Le polemiche insorte in questi giorni sulla gestione delle forze di Nibali mi ha fatto riflettere su quelli che possono essere gli aspetti negativi di questo magnifico sport, ossia di ciò che infastidisce l'appassionato, sia esso un "purista" sia esso un "innovatore".
I termini di confronto possono essere molteplici, ma mi vengono in mente quelli che sono più all'ordine del giorno, tra il Serio ed il faggeto (o tra Bergamo e le Orobie):
1) Eccessiva specializzazione
2) "Tourcentrismo"
3) Radioline e tecnologia varia (compreso il giubbottino porta borracce ed il parafango da sella)
4) "Greggismo" e meteoropatia
5) Pubblicità dello shampo Alpecin (e peggio Degenkolb come testimone)
6) traduzioni in sottofondo di ADS durante le interviste di Contador
7) Anticipazioni dei tracciati dei Giri/Tour futuri di Ciclosprint
8) Il "dai" di Fabio Aru durante le interviste
A voi
I termini di confronto possono essere molteplici, ma mi vengono in mente quelli che sono più all'ordine del giorno, tra il Serio ed il faggeto (o tra Bergamo e le Orobie):
1) Eccessiva specializzazione
2) "Tourcentrismo"
3) Radioline e tecnologia varia (compreso il giubbottino porta borracce ed il parafango da sella)
4) "Greggismo" e meteoropatia
5) Pubblicità dello shampo Alpecin (e peggio Degenkolb come testimone)
6) traduzioni in sottofondo di ADS durante le interviste di Contador
7) Anticipazioni dei tracciati dei Giri/Tour futuri di Ciclosprint
8) Il "dai" di Fabio Aru durante le interviste
A voi
Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto, ma il primo vero amore non si scorda mai: Merano-Aprica, 5 giugno 1994.
Re: I "mali" leciti del ciclismo
La 6 di sicuro, anche perchè entrambi avevano sempre l'audio aperto allo stesso livello con il risultato che le voci si sovrapponevano e per capire qualcosa i salti mortali
- Visconte85
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
il 7° sicuro che è un male lecito?
qualche anticipazione, ultima tappa Roma, penultima cronoscalata Vesuvio, terzultima arrivo su rifugio Calvanico
qualche anticipazione, ultima tappa Roma, penultima cronoscalata Vesuvio, terzultima arrivo su rifugio Calvanico
2024. amstel, romandia
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Direi tutti quelli da te citati
Inserisco la 9 - la Quasi Anoressia dei ciclisti moderni
Inserisco la 9 - la Quasi Anoressia dei ciclisti moderni
Re: I "mali" leciti del ciclismo
la 8) e il parafanghino non si possono proprio sentire e vedere!!! ahahahahah hai ragione!
sul Serio, direi tra "mali" peggiori le preparazioni finalizzate alla prestazione sui 30-40 minuti e non alla fuga a lunga gittata.
per quanto riguarda il Faggeto, farei presente che si trova sul Lario, piuttosto che sulle Orobie
sul Serio, direi tra "mali" peggiori le preparazioni finalizzate alla prestazione sui 30-40 minuti e non alla fuga a lunga gittata.
per quanto riguarda il Faggeto, farei presente che si trova sul Lario, piuttosto che sulle Orobie
Ultima modifica di herbie il sabato 13 giugno 2015, 18:55, modificato 1 volta in totale.
- Visconte85
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
togliamo il quasi,Winter ha scritto:Direi tutti quelli da te citati
Inserisco la 9 - la Quasi Anoressia dei ciclisti moderni
OOOOOT: come faranno in inverno con corse lontane a non mangiare per non aumentare di peso
2024. amstel, romandia
- Camoscio madonita
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
se noti bene faggeto è minuscoloherbie ha scritto:la 8) e il parafanghino non si possono proprio sentire e vedere!!! ahahahahah hai ragione!
sul Serio, direi tra "mali" peggiori le preparazioni finalizzate alla prestazione sui 30-40 minuti e non alla fuga a lunga gittata.
per quanto riguarda il Faggeto, farei presente che si trova sul Lario, piuttosto che sulle Orobie
il punto anoressia è qualcosa di molto serio. Ai miei alunni, insegnando alimentazione ho cercato di far passare il concetto (molti di loro fanno mtb o ciclismo) che la massa grassa deve sempre essere presenti per svariati motivi (e non ultimo come protezione da infezioni e malattie) in percentuali normalmente al 15% per l'uomo e del 25% per le donne con riduzioni tollerabili (non eliminazione quasi totale) qualora si praticano sport agonistici che richiedono fondo. Il guaio è che i loro (cattivi) modelli di riferimento sono proprio i professionisti. Ricordo l'impressione che mi fece dal vivo Piepoli il giorno della partenza del Giro da Palermo, ormai 6-7 anni fa.
Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto, ma il primo vero amore non si scorda mai: Merano-Aprica, 5 giugno 1994.
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Parafrasando un grande di questo forum, "i velocisti" !
Cmq il giubbottino portaborracce m'ha messo una tristezza addosso quando l'ho visto. Certo utile, comodo, e non costa neanche chissà che sforzo, ma rovina tutto il romanticismo. Ridatemi Alain Turicchia con 8 borracce addosso.
Cmq il giubbottino portaborracce m'ha messo una tristezza addosso quando l'ho visto. Certo utile, comodo, e non costa neanche chissà che sforzo, ma rovina tutto il romanticismo. Ridatemi Alain Turicchia con 8 borracce addosso.
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Re: I "mali" leciti del ciclismo
tutta simpatia!Camoscio madonita ha scritto:....e la massa grassa deve sempre essere presenti per svariati motivi (e non ultimo come protezione da infezioni e malattie) in percentuali normalmente [...] e del 25% per le donne .....
- matteo.conz
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
5% è anoressia o comunque malnutrizione?
poi volevo chiedere ai più vecchi,ehm...aspetti...il tuorcentrismo lo avvertiamo maggiormente noi italiani da quando il nostro movimento non è più importante come prima? la mia impressione è che ci fosse anche prima, magari un po meno forte di adesso. Per un forte ciclistica inglese o americano o polacco, il tour aveva molta più attrazione anche 30-40 anni fa.
Dai!!! ADS è lecita, basta che non abbia nulla a che fare col processo e non venga mai, per nessuna ragione, interpellata sulla corsa, le tattiche ed il ciclismo in genere
poi volevo chiedere ai più vecchi,ehm...aspetti...il tuorcentrismo lo avvertiamo maggiormente noi italiani da quando il nostro movimento non è più importante come prima? la mia impressione è che ci fosse anche prima, magari un po meno forte di adesso. Per un forte ciclistica inglese o americano o polacco, il tour aveva molta più attrazione anche 30-40 anni fa.
Dai!!! ADS è lecita, basta che non abbia nulla a che fare col processo e non venga mai, per nessuna ragione, interpellata sulla corsa, le tattiche ed il ciclismo in genere
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Fabio Sacchi se non erro una volta arrivò a portarne 14 o 15Subsonico ha scritto:Ridatemi Alain Turicchia con 8 borracce addosso.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Questa è roba miaCamoscio madonita ha scritto:8) Il "dai" di Fabio Aru durante le interviste
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Dimentici il "bueno" di ContadorCamoscio madonita ha scritto:8) Il "dai" di Fabio Aru durante le interviste
Parlando seriamente, per me i "mali" sono, in ordine di importanza:
1) le radioline (e non ditemi che servono alla sicurezza, perche' altrimenti dovrei desumere che tutte le corse prof non WT, donne, under23, juniores ecc. non siano sicure);
2) il sistema di punteggi UCI (sia perche' assegna _tutti_ i punti al corridore sia perche' premia piu' il piazzamento del regolarista che il coraggio di chi rischia e attacca)
3) i misuratori di potenza sulla bici;
4) le squadre da 9 nei GT.
Cosa ne pensate?
Secondo me cambiando questi punti le corse ne gioverebbero eccome
Confidando che RaiPlay non mostri più il vincitore di corsa nell'immagine di anteprima...
-
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
Discussione meritevole, i mali del ciclismo sono:
1. La frase "guidare la bicicletta"
2. Il gomitino per chiedere il cambio
3. Gente che attacca in salita e dopo duecento metri chiede il cambio a quello che gli ha tenuto la ruota.
4. Le Gran Fondo
5. Beppe Conti e quell'altro genio che diceva "Aru ha veramente vinto il GIro...."...ah, Fabretti, ecco come si chiama.
6. La pancia di Kristoff.
1. La frase "guidare la bicicletta"
2. Il gomitino per chiedere il cambio
3. Gente che attacca in salita e dopo duecento metri chiede il cambio a quello che gli ha tenuto la ruota.
4. Le Gran Fondo
5. Beppe Conti e quell'altro genio che diceva "Aru ha veramente vinto il GIro...."...ah, Fabretti, ecco come si chiama.
6. La pancia di Kristoff.
...oh, ghè riat Dancelli!
Re: I "mali" leciti del ciclismo
claudiodance ha scritto:Discussione meritevole, i mali del ciclismo sono:
1. La frase "guidare la bicicletta"
2. Il gomitino per chiedere il cambio
3. Gente che attacca in salita e dopo duecento metri chiede il cambio a quello che gli ha tenuto la ruota.
4. Le Gran Fondo
5. Beppe Conti e quell'altro genio che diceva "Aru ha veramente vinto il GIro...."...ah, Fabretti, ecco come si chiama.
6. La pancia di Kristoff.
Meglio la pancia di Kristoff che l'anoressia dei Froome e dei TJVG.
I deliri di Beppone fanno parte del circo, come tutti gli altri aspetti che hai sottolineato. Me li tengo.
Dannata la pecora che si crede panda
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Aggiungo:claudiodance ha scritto:Discussione meritevole, i mali del ciclismo sono:
1. La frase "guidare la bicicletta"
2. Il gomitino per chiedere il cambio
3. Gente che attacca in salita e dopo duecento metri chiede il cambio a quello che gli ha tenuto la ruota.
4. Le Gran Fondo
5. Beppe Conti e quell'altro genio che diceva "Aru ha veramente vinto il GIro...."...ah, Fabretti, ecco come si chiama.
6. La pancia di Kristoff.
7. il parafanghino sotto sella
- Camoscio madonita
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
a proposito di misuratore di potenza...nell'ultima tappa del Delfinato ho notato che anche Vincenzino ha preso il vizio di Froome e lo guarda ogni 3 secondixwait ha scritto:Dimentici il "bueno" di ContadorCamoscio madonita ha scritto:8) Il "dai" di Fabio Aru durante le interviste
Parlando seriamente, per me i "mali" sono, in ordine di importanza:
1) le radioline (e non ditemi che servono alla sicurezza, perche' altrimenti dovrei desumere che tutte le corse prof non WT, donne, under23, juniores ecc. non siano sicure);
2) il sistema di punteggi UCI (sia perche' assegna _tutti_ i punti al corridore sia perche' premia piu' il piazzamento del regolarista che il coraggio di chi rischia e attacca)
3) i misuratori di potenza sulla bici;
4) le squadre da 9 nei GT.
Cosa ne pensate?
Secondo me cambiando questi punti le corse ne gioverebbero eccome
Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto, ma il primo vero amore non si scorda mai: Merano-Aprica, 5 giugno 1994.
Re: I "mali" leciti del ciclismo
In allenamento è giusto guardarlo.Camoscio madonita ha scritto: a proposito di misuratore di potenza...nell'ultima tappa del Delfinato ho notato che anche Vincenzino ha preso il vizio di Froome e lo guarda ogni 3 secondi
Aveva un compito da rispettare, mica era in gara.
Un giorno potremo raccontare ai nipotini che noi siamo stati fortunati a veder correre Sagan
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
Perché le gran fondo?!
Il gomitino per il cambio non si usa dalla notte dei tempi?
E perché è male chiedere il cambio 200 metri di allungo in salita?
Te lo chiedo perché sono tutte cose che faccio abitualmente, quindi mi sento l'incarnazione del male
Ps: ovviamente sogno di montare un srm sulla mia s-works (altro male del ciclismo moderno)
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- Località: Catanzaro Lido
Re: I "mali" leciti del ciclismo
più che il "bueno", direi il "la verdad es que..." poi viene fuori tutto ciò che sta tra il probabilmente vero, il probabile e il quasi sicuramente falso....xwait ha scritto:
Dimentici il "bueno" di Contador
il punto 4) è il primo per importanza, ovviamente!xwait ha scritto: Parlando seriamente, per me i "mali" sono, in ordine di importanza:
1) le radioline (e non ditemi che servono alla sicurezza, perche' altrimenti dovrei desumere che tutte le corse prof non WT, donne, under23, juniores ecc. non siano sicure);
2) il sistema di punteggi UCI (sia perche' assegna _tutti_ i punti al corridore sia perche' premia piu' il piazzamento del regolarista che il coraggio di chi rischia e attacca)
3) i misuratori di potenza sulla bici;
4) le squadre da 9 nei GT.
Cosa ne pensate?
Secondo me cambiando questi punti le corse ne gioverebbero eccome
@dancelli: direi anche....le gare con percorsi indegni di essere chiamati "ciclismo"....
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
- Le GF perché tolgono risorse (organizzative, economiche, culturali) al ciclismo "vero", ovvero quello delle categorie giovanili. I cicloamatori che hanno iniziato a praticare ciclismo negli ultimi 10 anni vedono nelle Gran Fondo un fondo di "verità" che non esiste. Questo argomento è serissimo e meriterebbe una discussione approfondita.Passista Scalatore ha scritto:
Perché le gran fondo?!
Il gomitino per il cambio non si usa dalla notte dei tempi?
E perché è male chiedere il cambio 200 metri di allungo in salita?
Te lo chiedo perché sono tutte cose che faccio abitualmente, quindi mi sento l'incarnazione del male
Ps: ovviamente sogno di montare un srm sulla mia s-works (altro male del ciclismo moderno)
- Il gomitino si usa da 10-15 anni, prima ci si spostava di lato e quello dietro non aveva bisogno di grandi spiegazioni per capire che doveva passare a tirare.
- Se allunghi/attacchi in salita, mi aspetto che tu sia in grado di continuare l'azione autonomamente. Chiedere subito il cambio è davvero poco "ciclistico".
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...oh, ghè riat Dancelli!
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Le Granfondo sono il male assoluto!
(sull'argomento potrei scrivere un pamphlet in stile "Possa Iddio aver pietà dei cristiani": dalle 100 alle 150 pagine... )
(sull'argomento potrei scrivere un pamphlet in stile "Possa Iddio aver pietà dei cristiani": dalle 100 alle 150 pagine... )
Re: I "mali" leciti del ciclismo
i camion cucina al seguito dei Team al Giro. (perchè in Italia si mangia da cani o ci sono i topi che infestano le cucine degli hotel )
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
Ti scrivo la prefazione, almeno 5 pagine.Bitossi ha scritto:Le Granfondo sono il male assoluto!
(sull'argomento potrei scrivere un pamphlet in stile "Possa Iddio aver pietà dei cristiani": dalle 100 alle 150 pagine... )
Abbracciamoci.
...oh, ghè riat Dancelli!
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
Il parafanghino a me piace.Fiammingo ha scritto:Aggiungo:claudiodance ha scritto:Discussione meritevole, i mali del ciclismo sono:
1. La frase "guidare la bicicletta"
2. Il gomitino per chiedere il cambio
3. Gente che attacca in salita e dopo duecento metri chiede il cambio a quello che gli ha tenuto la ruota.
4. Le Gran Fondo
5. Beppe Conti e quell'altro genio che diceva "Aru ha veramente vinto il GIro...."...ah, Fabretti, ecco come si chiama.
6. La pancia di Kristoff.
7. il parafanghino sotto sella
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
I caschi aero sono bellissimi.LeNoble ha scritto:Il casco a goccia nelle crono
Me li tengo stretti.
...oh, ghè riat Dancelli!
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Però si da anche l'opportunità di correre a 5000 persone che vanno in bicicletta su bellissimi percorsi , in gruppo ,e con organizzazione (chiusura del traffico , assistenza medica in caso ) al seguito.Bitossi ha scritto:Le Granfondo sono il male assoluto!
(sull'argomento potrei scrivere un pamphlet in stile "Possa Iddio aver pietà dei cristiani": dalle 100 alle 150 pagine... )
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
E...è il termine "correre" che crea il problema. Non dovrebbero essere corse.AntiGazza ha scritto:Però si da anche l'opportunità di correre a 5000 persone che vanno in bicicletta su bellissimi percorsi , in gruppo ,e con organizzazione (chiusura del traffico , assistenza medica in caso ) al seguito.Bitossi ha scritto:Le Granfondo sono il male assoluto!
(sull'argomento potrei scrivere un pamphlet in stile "Possa Iddio aver pietà dei cristiani": dalle 100 alle 150 pagine... )
Non possono esserlo per degli amatori con qui percorsi.
...oh, ghè riat Dancelli!
Re: I "mali" leciti del ciclismo
...e io potrei scrivere almeno un capito introduttivo del perchè esistono ed hanno questi numeri, o forse è meglio fare un libro a parte....claudiodance ha scritto:E...è il termine "correre" che crea il problema. Non dovrebbero essere corse.AntiGazza ha scritto:Però si da anche l'opportunità di correre a 5000 persone che vanno in bicicletta su bellissimi percorsi , in gruppo ,e con organizzazione (chiusura del traffico , assistenza medica in caso ) al seguito.Bitossi ha scritto:Le Granfondo sono il male assoluto!
(sull'argomento potrei scrivere un pamphlet in stile "Possa Iddio aver pietà dei cristiani": dalle 100 alle 150 pagine... )
Non possono esserlo per degli amatori con qui percorsi.
e del perchè le GF non tolgono risorse ai giovani, visto che non ci sono i giovani, siam mica in Francia, quì si gioca a pallone o al + con la WII/Play/XBOX (lì son finite il resto delle risorse mancanti).
Fanta cicloweb 2015:
Tour 2015 - 19a tappa - SJ M.nne - Toussuire (24 Luglio)
utenti ignorati:
Scostante_Girardengo
Tour 2015 - 19a tappa - SJ M.nne - Toussuire (24 Luglio)
utenti ignorati:
Scostante_Girardengo
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Sì, direi che l'argomento merita un approfondimento a parte, da svolgere in altro thread.l'Orso ha scritto:...e io potrei scrivere almeno un capito introduttivo del perchè esistono ed hanno questi numeri, o forse è meglio fare un libro a parte....Bitossi ha scritto:Le Granfondo sono il male assoluto!
(sull'argomento potrei scrivere un pamphlet in stile "Possa Iddio aver pietà dei cristiani": dalle 100 alle 150 pagine... )
e del perchè le GF non tolgono risorse ai giovani, visto che non ci sono i giovani, siam mica in Francia, quì si gioca a pallone o al + con la WII/Play/XBOX (lì son finite il resto delle risorse mancanti).
Prossimamente su questi schermi...
EDIT: mi viene il dubbio se crearlo in questa sezione o in "Ciclismo pedalato". Boh, visto l'argomento di carattere generale e le possibili/eventuali ricadute sul movimento, lo piazzo qui, poi si vedrà.
- Maìno della Spinetta
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
Che poi diciamocelo, ma secondo me (forse vado OT e dovrei scriverlo nella sezione apposta) i capelli Degenkolp li lava con l'Alpecin perché è lo sponsor, non perché gli va. Cioè, il ciclismo cerca credibilità, e ancora vanno in giro questi atleti dalla dubbia onestà... ma dai, ma chi ci crede che Johan va solo a pane e Alpecin perché è meglio. Magari usava Clear, magari il Badedas Noir... Ma dai...
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
Re: I "mali" leciti del ciclismo
direi che però l'argomento è già stato accademicamente sviscerato in precedenza dal sottoscritto e altri, per cui non ci sarebbero altro che ripetizioni! tiè!Bitossi ha scritto:Sì, direi che l'argomento merita un approfondimento a parte, da svolgere in altro thread.l'Orso ha scritto:...e io potrei scrivere almeno un capito introduttivo del perchè esistono ed hanno questi numeri, o forse è meglio fare un libro a parte....Bitossi ha scritto:Le Granfondo sono il male assoluto!
(sull'argomento potrei scrivere un pamphlet in stile "Possa Iddio aver pietà dei cristiani": dalle 100 alle 150 pagine... )
e del perchè le GF non tolgono risorse ai giovani, visto che non ci sono i giovani, siam mica in Francia, quì si gioca a pallone o al + con la WII/Play/XBOX (lì son finite il resto delle risorse mancanti).
Prossimamente su questi schermi...
EDIT: mi viene il dubbio se crearlo in questa sezione o in "Ciclismo pedalato". Boh, visto l'argomento di carattere generale e le possibili/eventuali ricadute sul movimento, lo piazzo qui, poi si vedrà.
Re: I "mali" leciti del ciclismo
e invece qui ci trovo uno spunto, un accenno critico, che aprirebbe un mondo....polemico...e allora qui sarebbe proprio il caso di profondersi in spiegazioni, le quali, da quello che intuisco dallo spunto stesso, mi farebbe un gran piacere ascoltare.claudiodance ha scritto:]
- Le GF perché tolgono risorse (organizzative, economiche, culturali) al ciclismo "vero", ovvero quello delle categorie giovanili. I cicloamatori che hanno iniziato a praticare ciclismo negli ultimi 10 anni vedono nelle Gran Fondo un fondo di "verità" che non esiste. Questo argomento è serissimo e meriterebbe una discussione approfondita.
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-
PS: ambienti, panorami, divertimento....ma quale partecipante a queste manifestazioni li intravede queste cose? ma li/vi vedete ? Nemmeno fosse il Giro d'Italia, allora li capirei certi sforzi, certi rischi....maddai. Organizzo io una serie di brevetti permanenti. Quella sì che sarebbe una formula che consente di scegliersi le giornate migliori, in pace, di bel tempo, proprio per gustarsi come si deve, quelle cose in sella ad un bici.
- GregLemond
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- Iscritto il: sabato 6 settembre 2014, 20:00
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Nessuno ha scritto...
"Grandi giri vinti da anoressici scattisti degli ultimi 2 km"?
O rientra in greggismo!?
"Grandi giri vinti da anoressici scattisti degli ultimi 2 km"?
O rientra in greggismo!?
Re: I "mali" leciti del ciclismo
in genere lo scattista degli ultimi 2 km. non è molto anoressico, anzi piuttosto muscolato. L'anoressico è un cronoscalatore, da salita lunga, ma non da TAPPA lunga e con tanto dislivello, e questo dovrebbe essere il problema. Salvo che le strategie del sdoganate del ciclismo "moderno" sembrano fatte apposta per non evidenziarlo, il problema.GregLemond ha scritto:Nessuno ha scritto...
"Grandi giri vinti da anoressici scattisti degli ultimi 2 km"?
O rientra in greggismo!?
- GregLemond
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
Quello che dici è giusto.herbie ha scritto:in genere lo scattista degli ultimi 2 km. non è molto anoressico, anzi piuttosto muscolato. L'anoressico è un cronoscalatore, da salita lunga, ma non da TAPPA lunga e con tanto dislivello, e questo dovrebbe essere il problema. Salvo che le strategie del sdoganate del ciclismo "moderno" sembrano fatte apposta per non evidenziarlo, il problema.GregLemond ha scritto:Nessuno ha scritto...
"Grandi giri vinti da anoressici scattisti degli ultimi 2 km"?
O rientra in greggismo!?
Però non cambia il senso della mia affermazione
- Visconte85
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
The UCi Management Committee today announced it will effectively prohibit the use of motorhomes for star riders, as pioneered by Team Sky at the Giro d'Italia
http://www.cyclingnews.com/news/uci-put ... -de-france
http://www.cyclingnews.com/news/uci-put ... -de-france
2024. amstel, romandia
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Me ne sono venuti in mente altri due:xwait ha scritto:per me i "mali" sono, in ordine di importanza:
1) le radioline (e non ditemi che servono alla sicurezza, perche' altrimenti dovrei desumere che tutte le corse prof non WT, donne, under23, juniores ecc. non siano sicure);
2) il sistema di punteggi UCI (sia perche' assegna _tutti_ i punti al corridore sia perche' premia piu' il piazzamento del regolarista che il coraggio di chi rischia e attacca)
3) i misuratori di potenza sulla bici;
4) le squadre da 9 nei GT.
- tutti i rifiuti (borracce comprese) che i corridori "scaricano" durante le corse;
- le maglie del Gran Premio della Montagna vinte da chi non e' il miglior scalatore della corsa.
Confidando che RaiPlay non mostri più il vincitore di corsa nell'immagine di anteprima...
- Tranchée d'Arenberg
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
sul primo punto ti posso dire che durante l'ultimo Giro erano state predisposte delle 'green zones', poco dopo le zone del rifornimento, in cui i corridori potevano liberamente gettare ogni sorta di rifiuto, successivamente recuperato dagli addetti predisposti dall'organizzazione.xwait ha scritto:Me ne sono venuti in mente altri due:xwait ha scritto:per me i "mali" sono, in ordine di importanza:
1) le radioline (e non ditemi che servono alla sicurezza, perche' altrimenti dovrei desumere che tutte le corse prof non WT, donne, under23, juniores ecc. non siano sicure);
2) il sistema di punteggi UCI (sia perche' assegna _tutti_ i punti al corridore sia perche' premia piu' il piazzamento del regolarista che il coraggio di chi rischia e attacca)
3) i misuratori di potenza sulla bici;
4) le squadre da 9 nei GT.
- tutti i rifiuti (borracce comprese) che i corridori "scaricano" durante le corse;
- le maglie del Gran Premio della Montagna vinte da chi non e' il miglior scalatore della corsa.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: I "mali" leciti del ciclismo
E' cosi' anche al Tour de France e anche in Belgio (almeno per le corse WT).Tranchée d'Arenberg ha scritto:sul primo punto ti posso dire che durante l'ultimo Giro erano state predisposte delle 'green zones'
Anche se a me e' parso di vedere corridori buttare rifiuti anche fuori da quelle zone.
Pero' in tutte le altre corse? Che sono tantissime e il piu' delle volte con pochissimo pubblico...
E le borracce? Quando si dice (anche il telecronaca) che il pubblico le raccoglie si ignora quasi sempre che il piu' delle volte il pubblico non c'e' e/o che spesso vengono gettate in posti dove nessuno le raccogliera' mai (ad esempio una scarpata in montagna)
Inoltre cosi' facendo i corridori danno un pessimo esempio.
Confidando che RaiPlay non mostri più il vincitore di corsa nell'immagine di anteprima...
- Visconte85
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
Campioni ciclisti verso l'anoressia
Per alcuni la massa grassa è sotto la barra pericolosa del 5%
«I grandi campioni del ciclismo di oggi? Sembrano sopravvissuti ai campi di sterminio».
Parola di un ex corridore e membro dell'organizzazione del Tour de France, che nel suo cellulare conserva una foto di Christopher Froome nel 2009, quando il ciclista britannico aveva 24 anni: ben prima, dunque, che il campione si infliggesse la drastica dieta che ha contribuito a fare di lui un plurivincitore del Tour ma che lo ha ridotto pelle e ossa. Lo scorso settembre Froome ha posato nudo per il quotidiano britannico Times, in un'immagine che ricorda i cadaveri plastinati della mostra itinerante Real Bodies. Certo è che il giro di gite della sua carriera è coinciso con una notevole perdita di peso. «Mi sono messo alla fame per perdere peso e non credo affatto che questo sia sano né sostenibile», ha dichiarato qualche tempo fa. Alla vigilia della Vuelta di Spagna 2011, Froome perse 4,5 chili in sette settimane. Ne perse poi altri 2,5 in occasione del suo primo Tour de France, nel 2012.
Il miglioramento del rapporto tra peso e potenza sviluppata ha fatto il successo della prima «cavia»: Bradley Wiggins, vincitore del Tour 2011 con 9 chili in meno rispetto all'epoca in cui era stato incoronato campione olimpico su pista. Il peso è diventato ormai un'ossessione nelle squadre. Per alcuni esperti, è il calo del ricorso al doping che ha costretto i corridori a concentrarsi sulla dieta. Oggi la «politica della bilancia» dipende in gran parte dai medici della squadra. Alcuni di essi non impongono nulla e si accontentano di misurare la massa grassa ogni cinque giorni. Altri procedono a una pesata quotidiana. I campioni hanno imparato a coricarsi quando hanno fame. E ad allenarsi a stomaco vuoto o senza glucidi, per abituare l'organismo a sollecitare nuove fonti di energia.
Romain Bardet è ancora più longilineo di Froome: alla partenza del Tour de France pesava 62 kg per 1,84 metri di altezza. La massa grassa di alcuni ciclisti è sotto la barra del 5%, un livello in cui il sistema immunitario è minacciato. È tra i più giovani che le derive, in assenza di controllo medico, preoccupano di più. Ma l'estrema magrezza di tutti i corridori più forti è un fenomeno che preoccupa le autorità del ciclismo. Addirittura David Lappartient, presidente dell'Uci, l'Unione ciclistica internazionale, evoca con Le Monde «comportamenti anoressici». Mentre il direttore medico dell'Uci, Xavier Bigard, si inquieta per i «mezzi messi in opera per arrivare a questi stati», citando l'assunzione di ormoni tiroidei (T3 e T4). Normalmente prescritti a pazienti che soffrono di insufficienza della tiroide, queste capsule in vendita libera su Internet facilitano l'eliminazione dei grassi e sono utilizzate da diverse squadre, malgrado l'alto rischio di squilibri ormonali. Per il momento non sono vietate dal codice mondiale antidoping, ma l'Uci pensa a un «controllo e a una regolamentazione dell'utilizzo di questi estratti ormonali». «Gli estratti tiroidei sono ultrapericolosi e inconcepibili», taglia corto Jacky Maillot, medico della squadra Groupama-FDJ. «Dovrebbero essere vietati perché si tratta di doping mascherato».
Prima degli ormoni tiroidei, l'Uci intende regolarizzare, a partire dal 2019, anche l'assunzione di corticosteroidi, che aiuterebbero i ciclisti a dimagrire conservando al contempo la loro potenza. Inoltre si vocifera che molte squadre facciano uso di bevande a base di chetoni, sostanze organiche secrete dal corpo umano che rappresentano una fonte alternativa di energia e permettono di seguire una dieta senza glucidi. Il loro impiego è discusso dalla scienza, ma almeno sette squadre del Tour, si dice, le utilizzano abitualmente.
da:
https://www.italiaoggi.it/news/campioni ... ia-2287468
Per alcuni la massa grassa è sotto la barra pericolosa del 5%
«I grandi campioni del ciclismo di oggi? Sembrano sopravvissuti ai campi di sterminio».
Parola di un ex corridore e membro dell'organizzazione del Tour de France, che nel suo cellulare conserva una foto di Christopher Froome nel 2009, quando il ciclista britannico aveva 24 anni: ben prima, dunque, che il campione si infliggesse la drastica dieta che ha contribuito a fare di lui un plurivincitore del Tour ma che lo ha ridotto pelle e ossa. Lo scorso settembre Froome ha posato nudo per il quotidiano britannico Times, in un'immagine che ricorda i cadaveri plastinati della mostra itinerante Real Bodies. Certo è che il giro di gite della sua carriera è coinciso con una notevole perdita di peso. «Mi sono messo alla fame per perdere peso e non credo affatto che questo sia sano né sostenibile», ha dichiarato qualche tempo fa. Alla vigilia della Vuelta di Spagna 2011, Froome perse 4,5 chili in sette settimane. Ne perse poi altri 2,5 in occasione del suo primo Tour de France, nel 2012.
Il miglioramento del rapporto tra peso e potenza sviluppata ha fatto il successo della prima «cavia»: Bradley Wiggins, vincitore del Tour 2011 con 9 chili in meno rispetto all'epoca in cui era stato incoronato campione olimpico su pista. Il peso è diventato ormai un'ossessione nelle squadre. Per alcuni esperti, è il calo del ricorso al doping che ha costretto i corridori a concentrarsi sulla dieta. Oggi la «politica della bilancia» dipende in gran parte dai medici della squadra. Alcuni di essi non impongono nulla e si accontentano di misurare la massa grassa ogni cinque giorni. Altri procedono a una pesata quotidiana. I campioni hanno imparato a coricarsi quando hanno fame. E ad allenarsi a stomaco vuoto o senza glucidi, per abituare l'organismo a sollecitare nuove fonti di energia.
Romain Bardet è ancora più longilineo di Froome: alla partenza del Tour de France pesava 62 kg per 1,84 metri di altezza. La massa grassa di alcuni ciclisti è sotto la barra del 5%, un livello in cui il sistema immunitario è minacciato. È tra i più giovani che le derive, in assenza di controllo medico, preoccupano di più. Ma l'estrema magrezza di tutti i corridori più forti è un fenomeno che preoccupa le autorità del ciclismo. Addirittura David Lappartient, presidente dell'Uci, l'Unione ciclistica internazionale, evoca con Le Monde «comportamenti anoressici». Mentre il direttore medico dell'Uci, Xavier Bigard, si inquieta per i «mezzi messi in opera per arrivare a questi stati», citando l'assunzione di ormoni tiroidei (T3 e T4). Normalmente prescritti a pazienti che soffrono di insufficienza della tiroide, queste capsule in vendita libera su Internet facilitano l'eliminazione dei grassi e sono utilizzate da diverse squadre, malgrado l'alto rischio di squilibri ormonali. Per il momento non sono vietate dal codice mondiale antidoping, ma l'Uci pensa a un «controllo e a una regolamentazione dell'utilizzo di questi estratti ormonali». «Gli estratti tiroidei sono ultrapericolosi e inconcepibili», taglia corto Jacky Maillot, medico della squadra Groupama-FDJ. «Dovrebbero essere vietati perché si tratta di doping mascherato».
Prima degli ormoni tiroidei, l'Uci intende regolarizzare, a partire dal 2019, anche l'assunzione di corticosteroidi, che aiuterebbero i ciclisti a dimagrire conservando al contempo la loro potenza. Inoltre si vocifera che molte squadre facciano uso di bevande a base di chetoni, sostanze organiche secrete dal corpo umano che rappresentano una fonte alternativa di energia e permettono di seguire una dieta senza glucidi. Il loro impiego è discusso dalla scienza, ma almeno sette squadre del Tour, si dice, le utilizzano abitualmente.
da:
https://www.italiaoggi.it/news/campioni ... ia-2287468
2024. amstel, romandia
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
Grazie Visconte.
Purtroppo segreto di pulcinella.
L'UCI si sbrigasse a far qualcosa.
Purtroppo segreto di pulcinella.
L'UCI si sbrigasse a far qualcosa.
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
In F1 il pilota e' controllato dopo ogni gara per assicurarsi che non abbia perso troppo peso..non ci sono molte altre soluzioni..
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Anni fa si introdusse il limite all'ematocrito, indipendentemente dai controlli antidoping. Si potrebbe inserire analogo limite sull'indice di massa corporea (misurando e pesando gli atleti dopo le gare)
Re: I "mali" leciti del ciclismo
Nel salto con gli sci, dove per altri motivi la leggerezza conta molto, hanno messo un limite minimo all'indice di massa corporea.
Non vedo perchè questa cosa non si possa o non si debba fare anche nel ciclismo.
Non vedo perchè questa cosa non si possa o non si debba fare anche nel ciclismo.
- Road Runner
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- Iscritto il: martedì 8 novembre 2016, 11:44
Re: I "mali" leciti del ciclismo
IL vero unico male di questo ciclismo moderno è la ridotta distanza delle gare, sia singole, sia tappe dei grandi giri. Il ciclismo è uno sport di fondo, ma l'hanno trasformato in uno sport di potenza, dove vince chi ne ha la massima per 20' di sforzo. Si tornasse a fare tappe montane di 240 / 250 km. (ma non una, tutte!), poi vediamo dove vanno a finire gli anoressici di sky, capitani e gregari insieme. Allora si che si tornerebbe a misurare i distacchi con la sveglia e le corse sarebbero scarsamente controllabili da un'unica squadra! Io fare tornare sui 240 / 250 km (come erano del resto una volta), anche belle corse come la Tre Valli, Agostoni, Bernocchi, Appenino, ecc... Mica fare distanze da allievi !!
Nibali, con le idee espresse sopra, avrebbe vinto il doppio.
Nibali, con le idee espresse sopra, avrebbe vinto il doppio.
Personali:
https://more.arrs.run/runner/12345
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Re: I "mali" leciti del ciclismo
Il tema delle distanze esiste, ma è anche un po' mitizzato.
Ad esempio, è vero che si facevano tappe più lunghe, anche più di 250 km, ma è altrettanto vero che non tutte le tappe di montagna erano così, e che tappe di 100-150 km sparse per i percorsi dei grandi giri ci sono sempre state, anche tappe di montagna.
Il problema casomai è la lunghezza totale dei grandi giri, oggi sotto i 3500 km, negli anni '90 erano 300 km in più e prima 500 km in più.
Oggi poi si fanno meno cronometro, che ovviamente sono molto più brevi della lunghezza media delle tappe, e quindi per stare nei 3500 km le tappe in linea devono essere ancora più brevi.
Ad esempio, è vero che si facevano tappe più lunghe, anche più di 250 km, ma è altrettanto vero che non tutte le tappe di montagna erano così, e che tappe di 100-150 km sparse per i percorsi dei grandi giri ci sono sempre state, anche tappe di montagna.
Il problema casomai è la lunghezza totale dei grandi giri, oggi sotto i 3500 km, negli anni '90 erano 300 km in più e prima 500 km in più.
Oggi poi si fanno meno cronometro, che ovviamente sono molto più brevi della lunghezza media delle tappe, e quindi per stare nei 3500 km le tappe in linea devono essere ancora più brevi.