Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Winter
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Visconte85
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Admin ha scritto:Quindi sì, ha ragionissima (come sempre! :D ) CicloSprint: Cookson fa il tifo per Cairo (o farebbe bene a farlo).
l'ho sempre detto io! Ciclosprint è una risorsa fondamentale per il forum :hippy:


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ucci90
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Domanda magari stupida: ma il Giro (Tirreno Sanremo ecc..) è di RCS o della Gazzetta?

Nel senso, non è che RCS potrebbe vendere il giornale che è una cosa distinta dall'organizzazione degli eventi?


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Naturalmente stiamo facendo mere speculazioni dialettiche, stimolate dall'ultimo articolo postato dall'esimio CicloSprint. Si tratta di ipotesi gettate sul campo, in un momento in cui tutto e il contrario di tutto pare possibile.


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CicloSprint
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Giro d'Italia, Milano-Torino, Gran Piemonte e ILombardia sono organizzate da Rcs Sport per conto della Gazzetta dello Sport.

Non si escludono vendite separate di Gazzetta dello Sport a Cairo e di RCS Sport alla ASO.


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Visconte85
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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CicloSprint ha scritto:Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Giro d'Italia, Milano-Torino, Gran Piemonte e ILombardia sono organizzate da Rcs Sport per conto della Gazzetta dello Sport.

Non si escludono vendite separate di Gazzetta dello Sport a Cairo e di RCS Sport alla ASO.
organizza Rcs Sport per conto della Gazzetta dello Sport ???


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Visconte85 ha scritto:
CicloSprint ha scritto:Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Giro d'Italia, Milano-Torino, Gran Piemonte e ILombardia sono organizzate da Rcs Sport per conto della Gazzetta dello Sport.

Non si escludono vendite separate di Gazzetta dello Sport a Cairo e di RCS Sport alla ASO.
organizza Rcs Sport per conto della Gazzetta dello Sport ???
Si, in ogni corsa organizzata da RCS Sport c'è sempre il marchio della Gazzetta dello Sport. ;)


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Denb
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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finalmente il ciclismo è tornato sulla prima pagina della gazzetta! :diavoletto:


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SOS CORRIERE - DOPO LA FUGA DEGLI AGNELLI, CHI SARA’ IL CAVALIERE BIANCO CHE SALVERA’ L’RCS DAL RISCHIO DEFAULT? – BAZOLI E MEDIOBANCA INCASSANO IL “NO” DEI ROCCA E MALACALZA – COME LA FIAT HA MAL GESTITO IL CORRIERE SECONDO IL MOTTO AUREO DI CORSO MARCONI: FARE PULIZIA IN CASA PROPRIA E RIFILARE I BIDONI DELLA SPAZZATURA NEL CORTILE DEL VICINO

Luca Cordero di Montezemolo, neo amministratore delegato per il settore audiovisivo, pagava 20 milioni di dollari per il 3,6% della casa di produzione americana Carolco Pictures; viene acquistato il 5% della Carlton Television e il 46% di Unedisa, proprietaria del quotidiano spagnolo El Mundo... -

E’ trascorsa quasi settimana dall’annuncio ufficiale che l’ex Fiat avrebbe abbandonato la corazzata Corriere incagliata in un mare di debiti e con una plancia di comando che fa correre il pensiero agli ammutinati del Bounty. E nel giorno che il primo ufficiale Sergio Marchionne e il guardiamarina Kaky Elkann passavano armi e bagagli sul veliero rivale armato da Carlo De Benedetti (Espresso-Repubblica), la notizia choc non ha trovato spazio nella prima pagina del quotidiano diretto da Machete Fontana, che festeggiava i 40 anni di vita del giornale fondato da Eugenio Torelli Viollier.

Uno zelo peloso (tramutatosi nell’ennesimo infortunio giornalistico) affezione che, secondo Michel de Mointagne, colpisce principianti e inesperti. Ma nel suo comunicato del giorno dopo la redazione sosteneva invece, un po’ ribalda, “che non sono sempre i migliori quelli che se ne vanno”. E, lasciava intendere che morto un papa-padrone se ne trova sempre un altro disponibile a tappare le falle del Corriere.

Come a dire? Guardiamo avanti senza chiedersi nemmeno delle ragioni (alcune reali) per le quali i nipoti dell’Avvocato hanno fatto fagotto. Ma all’orizzonte di via Solferino stavolta non sembra esserci quel Cavaliere bianco pronto a rimettere sulla rotta la corazzata che affonda. Da mesi, infatti, sia il pio Abramo Bazoli sia la Mediobanca di Nagel e Pagliaro (mediatori fallimentari), a conoscenza delle intenzioni dell’azionista di maggioranza Fca, hanno sondato alcuni grossi imprenditori (la famiglia Rocca e Vittorio Malacalza in primis) per capire se erano interessati al progetto di rilancio dell’Rcs.

La risposta secca è stata “no, grazie”. Anche perché s’imbarcherebbero su un bastimento da cui tutti voglio scappare: da Mediobanca, secondo azionista, a Banca Intesa poiché l’angelo custode del Corriere avrà in futuro poteri marginali nella nuova governance dell’istituto. A causa soprattutto della crisi bancaria. gli eventuali nuovi azionisti avrebbero ben poco da barattare com’è avvenuto in passato nei “patti di sindacato” e nei “salotti buoni” di cucciana memoria. Tanto amati anche da Gianni Agnelli che si è servito del Corrierone – come vedremo - per scopi ben diversi e meno aristocratici dal suo “amore” dichiarato per la carta stampata.

L’Avvocato poi amava ripetere che a guidare l’auto era sempre lui, per abitudine. E non soltanto. “Quando si andava a cavallo – aggiungeva nella sua metafora da ex soldato della scuola equestre di Pinerolo - c’è chi preferisce stare a cassetta e chi sceglie di sedersi comodamente in carrozza. Io preferisco stare a cassetta”. A differenza del nonno, i suoi giovani eredi Elkann hanno scelto di affidare le redini dell’azienda al postiglione elvetico Sergio Marchionne, che nel giro di qualche anno li ha scarrozzati brutalmente fuori da quella Torino dove tutto, come già osservava Friederich Nietzsche a metà dell’Ottocento, “era stato imposto un unico gusto, quello della Corte e della noblesse”.

Già, la Torino della Dinastia degli Agnelli, pur senza lombi nobili, e della loro Fiat che adesso depone il suo scettro appannato, comprese le posate di famiglia – il quotidiano la Stampa scippata dal nonno fondatore ai Frassati -, per consegnarle nelle mani del suo storico rivale sabaudo Carlo De Benedetti.

“Per me la Stampa e la Juventus vogliono dire moltissimo sentimentalmente”, aveva sempre dichiarato l’Avvocato. E in più occasioni aveva spiegato che per lui anche il Corriere della Sera “era un simbolo”. In realtà, il giornale milanese era soltanto uno strumento di potere per il suo tornaconto personale nei giochi (sporchi) della politica e della finanza (marcia).

Tant’è che gli Agnelli sono entrati e usciti dalle stanze di via Solferino ben tre volte neanche si trattasse di un albergo diurno da utilizzare per bassi servizi. E l’hanno fatta da padroni sia nel breve interregno con i Crespi e i Moratti (1972-74) sia, attraverso la finanziaria Gemina-Mediobanca, nel lungo periodo che va dal 1989 al 1998.

“L’entrata nella Rizzoli (post crac P2, nda) è un’operazione di pulizia. Si è trattato di una purificazione ambientale, un dovere di disinfestazione”, dichiarò l’Avvocato con parole crude (e ingenerose) che oggi sembrano riecheggiare (sinistramente) quelle del nipote Yaki (terzo ingresso della Fiat con toccata e fuga) al momento del suo abbandono dall’Rcs. Gruppo decotto di cui l’ex Fiat con il 16% era il primo azionista.

“Tentennavamo e il più riluttante a prendere il Corriere era Cuccia”, ha raccontato Cesare Romiti nel suo libro di memorie raccolte da Giampaolo Pansa. Ma alla fine di quel decennio, dove alla presidenza dell’Rcs si alternarono Giorgio Fattori e Alberto Ronchey, nonostante un fatturato record (3 mila miliardi di vecchie lire) i debiti del gruppo si erano più che raddoppiati (600 miliardi); gli oneri finanziari da 30 miliardi annui nel 1992 sfioravano i 90. Alla fine dell’opera di “pulizia” (sic) annunciata da Agnelli il buco di bilancio del gruppo superava 1.300 miliardi.

Un “rosso” da lasciare in eredità, ovviamente, al secondo “patto di sindacato” (1997-2013) che subentrerà ai torinesi in fuga. Ma gli “utili” (politico-aziendali), ovviamente, resteranno nella cassaforte della famiglia Agnelli. Nell’anno di grazia 1995, la stagione nera dell’espansione e dei raggiri finanziari in Italia e all’estero dell’Rcs agnellesca, le case editrici Fabbri, Sonzogno, Etas, Bompiani e Adelphi, sono rifilate dalla finanziaria degli Agnelli (Ifi) all’ex Rizzoli per oltre 307 miliardi di lire contro gli scarsi 100 milioni di euro che dovrebbero essere incassati oggi per la cessione dell’intera Rcs libri (gli stessi marchi) alla Mondadori. E nel 1993, con l’aiuto di Mediobanca, attraverso un’Opa oscura su cui hanno indagato Consob e magistratura, vengono rilevate anche tutte le azioni dell’ex gruppo Ifi-Fabbri ancora in optate.

Tutto, insomma, secondo il motto aureo di Corso Marconi: fare pulizia in casa propria e rifilare i bidoni della spazzatura nel cortile del vicino. Altro che derattizzazione al Corriere! Un anno dopo Luca Cordero di Montezemolo, neo amministratore delegato per il settore audiovisivo, pagava 20 milioni di dollari per il 3,6% della casa di produzione americana Carolco Pictures; viene acquistato il 5% della Carlton Television e il 46% di Unedisa, proprietaria del quotidiano spagnolo El Mundo.

La tragica espansione in terra iberica ha inizio, infatti, nel 1991 e si completerà nel 2007 con la conquista, a caro prezzo, di Recoletos (investimento perfezionato a 1,1 miliardi di euro).
Non finisce qui, però, la sequela delle scorribande disastrose e degli errori commessi dall’Rcs Editori targata Fiat e dei suoi manager fidati di cui soltanto oggi si ricordano giornalisti e operai del Corriere: acquisizione del portafoglio della pubblicità Rusconi in Grecia; joint venture con la francese Hachette; 77 miliardi buttati negli audiovisivi; altri 78 milioni bruciati per sanare la Carolco.

Di sicuro nei brevi e lunghi soggiorni al Corriere la Fiat degli Agnelli e i suoi proconsoli titolati, non hanno fornito prova di buona e capace amministrazione. Anzi. Tant’è che l’Avvocato si è preso pure il lusso, oltre a nominare i direttori d’intesa con Dc-Psi (Stille, Ostellino, Mieli) di lasciare l’Rcs - poi diventata Hdp -, a Cesare Romiti al momento di liquidarlo da presidente della Fiat. E anche l’avventura dell’ex numero uno della Fiat si è terminata con un clamoroso fallimento. Già, la solita maledizione del Corriere!

Il resto, di là delle balle del giovane Yaky Elkann, è storia nota. Nell’ultima gestione Fiat dell’Rcs, quella conclusasi qualche giorno fa e anticipata in novembre da Dagospia, oltre a far vittime tra i dipendenti e svendere i libri e alcune gloriosi settimanali (il Mondo, l’Europeo, Novella2000 etc) è stata alienata anche la sede storica di via Solferino nel silenzio pavido di quella borghesia milanese e di una classe intellettuale e professionale che già aveva rotto il suo ultracentenario rapporto con il Corrierone.

“A mio parere il Corriere della Sera, sia pure con i mutamenti portati dai vari direttori, ha sempre avuto un sottofondo liberale-liberista e conservatore o moderato”, ha scritto domenica Eugenio Scalfari nel tentativo (parziale) di confrontare il vecchio Corriere con la sua progressista la Repubblica. La verità è che il quotidiano post Albertini - da Mussolini al cazzaro Renzi - è stato sempre filogovernativo. E nel celebrare il primo sorpasso della Repubblica sul rivale milanese (1986) il sommo Eugenio non fa cenno allo scandalo della P2-Rizzoli che mise in ginocchio il concorrente. Né ricorda il “patto di non belligeranza” che fu firmato a Castel Fibocchi, in casa del massone deviato Licio Gelli, tra Carlo Caracciolo e Bruno Tassan Din, l’anima nera di Angelone Rizzoli.

Ma se Torino ha le sue colpe e anche le sue ragioni (altro che salvatori delle rotative di via Solferino!) i responsabili del dissesto editoriale ed economico del Corrierone sono – senza eccezione alcuna – anche i Lor signori dei poteri marciti, spesso in conflitto d’interessi, che hanno usato il loro giornale per proteggersi sotto quella testata, fregandosene bellamente dei bilanci in rosso profondo, delle imprese rischiose e se le azioni Rcs crollavano in Borsa.

E sotto l’ombrello dell’impunità (a mezzo stampa), sia pure ottenuta a caro prezzo, troviamo il pio Abramo Bazoli (Banca Intesa), la Mediobanca di Cucia, Maranghi, Nagel e Pagliaro, i Pesenti, i Merloni, i Romiti, i Della Valle, i Ligresti, i Geronzi e il probo notaro Marchetti che decantava in pubblico la bontà dell’operazione-truffa Recoletos.

Due parole sulle rappresentanze sindacali del Corriere. Nel primo comunicato (4 marzo) il comitato di redazione scrive che “non sempre i migliori se ne vanno” (Fiat-Fca) accusando gli Agnelli di aver “impoverito” il giornale “con scelte industriali disastrose”. Ma negli anni della seconda direzione di Flebuccio de Bortoli (2009-205), abile mediatore tra proprietà e redazione, tutte (dico tutte, compresa la vendita della sede di via Solferino) le “scelte disastrose” dell’ad Scott Jovane hanno ricevuto - anche per via referendaria - il via libera dei giornalisti.

E si trattava di tagli dolorosi alle testate, dei pre pensionamenti, della cassa integrazione, degli orari di lavoro triplicati, della vendita del palazzo storico di via Solferino… Neppure un giorno di sciopero. E il discorso vale anche per i sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl, Uil) che, bontà loro, adesso rivendicano di avere fatto “accordi dolorosi” con la proprietà e di essere stati ingannati dagli Agnelli. Già, la pax sindacale ha fatto molte vittime in via Solferino ma c’è anche qualche sindacalista che ha fatto carriera sia in redazione sia in tipografia.

da http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 120315.htm


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Editoria in agonia. Rcs in cerca di soldi ripiega sull’affitto della sua tv spagnola

Con la decisione della Fiat di uscire dagli azionsiti, il gruppo Rcs (che edita tra l’altro Il Corriere della Sera) sta cercando ovunque di far cassa vendendo quello che può. La società editoriale, con un debito che si aggira sui 500 milioni, sta spingendo in queste ore per la vendita della controllata spagnola Veo Television. In caso di fallimento delle trattative si potrebbe però ripiegare sull’affitto di uno dei canali del digitale terrestre della stessa emittente. Azienda sulla quale ci sarebbe l’interesse del gruppo audiovisivo Secuoya. Smentita invece l’ipotesi di cessione degli asset dell’area Sport del gruppo (Gazzetta dello Sport, Marca, eventi sportivi, ecc.), in risposta ai rumors di un interesse per la Gazzetta da parte di alcuni soci industriali di Rcs.

da http://www.lanotiziagiornale.it/editori ... -spagnola/


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Cairo: nessuna cordata per Rcs. Il patron di La7 non comprerà altre quote. Più che sul Corriere punta sulla tv: La7 lancerà nuovi canali

In questa primavera dell’editoria italiana ci sono due grandi partite. Quella del Corriere e quella di Mediaset. I cassieri dei due colossi non contano più il denaro fresco come un tempo, anzi – visti debiti e investimenti – vorrebbero tanto avere del denaro fresco da nuovi soci. Ma per sperare in qualche new entry, che dia una boccata di ossigeno, bisogna guardare oltre le Alpi, perché in Italia – come si suol dire – non c’è una lira. Il Biscione continua a fare gli occhi dolce a Vivendi, ma per ora non si va oltre gli abboccamenti. Le nozze non sono state ancora fissate, nonostante Premium sia una buona dote, essendo diventato un asset di mercato appetibile. E Rcs? Quale sarà la contromossa all’operazione De Benedetti-Fca? La fusione col Sole 24 Ore oppure la cordata italiana degli altri azionisti? Urbano Cairo non le manda a dire. Di aumentare le quote a Rcs non ci pensa proprio. Semmai è su La 7 che vuole puntare una fiche. Il patron dell’emittente e azionista di Rcs (4,6%) ha smentito che ci siano interessi di cordate italiane per via Solferino. Del resto non è facile pensare a ricapitalizzazioni e investimenti dopo il tracollo che le azioni hanno subito (e la montagna di debiti accumulati). Ma Cairo ha anche ribadito che non ha in programma di investire nemmeno un centesimo su nuove quote. Tuttavia non vuole neanche vendere quelle di cui è in possesso. “Il contesto e il quadro competitivo sono peggiorati – è il Cairo pensiero dopo la fusione Itedi-Espresso – perché c’è stata una operazione fatta dall’Espresso molto intelligente. Bravo De Benedetti, è stato molto in gamba perché, con i suoi collaboratori, ha creato un’aggregazione con dei numeri importanti”. Per il momento il presidente del Torino si gode l’andamento buono del primo trimestre del 2016 della Cairo Communication: “Abbiamo avuto nel trimestre dei risultati molto positivi per quel che riguarda la pubblicità, siamo sul 4% di crescita prevista per le tv e sul 15% per i nostri settimanali e mensili”. Ha pure smentito ogni interesse per i portali messi in vendita da Banzai. Mentre sulla tv c’è qualcosa all’orizzonte. Obiettivi: 1) ringiovanire il target di La7. A riguardo può risultare un buon test Eccezionale veramente, il talent per comici al via stasera; 2) lanciare nuovi canali. Il multiplex e il direttore Salini vanno sfruttati a dovere.

da http://www.lanotiziagiornale.it/cairo-l ... vi-canali/


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Visconte85
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Allora sempre più calda la pista ''Flanders Classic'' ?


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Visconte85 ha scritto:Allora sempre più calda la pista ''Flanders Classic'' ?
“La quota Fca in Rcs non andrà a nessun socio in particolare”
Il presidente Elkann: “Fiat Chrysler Automobiles distribuirà le azioni in suo possesso agli azionisti tra cui Exor a partire dall’assemblea di metà aprile”.

«Fca distribuirà le azioni Rcs in suo possesso a partire dall’assemblea di metà aprile e quelle azioni andranno agli azionisti Fca tra cui Exor. Abbiamo comunicato in maniera molto chiara che procederemo a vendere sul mercato, a nessuno in particolare». Lo ha dichiarato John Elkann, presidente di Fca e Exor, a margine di una iniziativa della Fondazione Agnelli sulla robotica con i bambini delle scuole.

«Così - ha proseguito - porteremo avanti quella che era la nostra convinzione quando abbiamo sciolto il patto di Rcs, cioè cercare di fare in modo che Rcs avesse maggiore autonomia decisionale e questo, se si guardano tutti i vari passaggi, è andato in questa direzione». «Sono molto confortato dalle dichiarazione dell’ad e del presidente di Rcs - ha aggiunto Elkann - in cui si vede che il clima in cui abbiamo preso la nostra decisione va nella direzione di ciò che è positivo per la società, maggiore autonomia e maggiore responsabilizzazione del management».

Commentando il progetto di fusione tra Itedi e l’Espresso, Elkann ha detto che si tratta di «una grandissima operazione per i giornali, mio nonno l’avrebbe condivisa. Già la fusione tra La Stampa e Il Secolo XIX ha dato grandi risultati con la nascita di una società molto forte e di un prodotto migliore, come si vede dai risultati 2015 e dalla soddisfazione dei lettori».

Quanto invece all’acquisizione della società di riassicurazione PartnerRe, Elkann ha detto di essere «alla fase conclusiva: se tutto va bene a fine marzo avremo acquistato PartnerRe. Potremo finalmente nominare il nuovo management, io sarò il presidente».

da https://www.lastampa.it/2016/03/17/econ ... agina.html


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Farei notare la homepage di gazzetta.it oggi.
Tracce della Sanremo si trovano al quarto scroll down sulla destra, con una video intervista a Nibali. Prima veniamo a sapere anche che Madre Natura tifa Inter e quindi la Roma deve stare attenta, ed altre amenità simili.


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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E nelle prossime settimane per fare cassa, l’ad, Laura Cioli, metterà in vendita la “Gazzetta dello Sport”, l’Rcs Sport con dentro il business del Giro d’Italia. Aspettando l’obolo della “Società dei redattori” dopo la sede storica, alcune nobili testate, continua ad alienare quel che resta dell’argenteria di famiglia.

da http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 121378.htm

Te lo dicevo che vendevano la Gazzetta dello Sport!!!


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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"Te lo dicevo" a chi? :D

CicloSprint, sei e resti il numero uno, hai un fiuto eccezionale. :clap: :clap: :clap:


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Visconte85
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Dagospia è il sito più attendibile del web :hammer:

Ciclosprint, a chi lo hai detto?


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Visconte85 ha scritto:Dagospia è il sito più attendibile del web :hammer:

Ciclosprint, a chi lo hai detto?

Io sapevo da altri siti, che prima dell'annuncio di Dagospia, la RCS avrebbe venuto la Gazzetta.


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Così è tutto più chiaro....


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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CicloSprint ha scritto:E nelle prossime settimane per fare cassa, l’ad, Laura Cioli, metterà in vendita la “Gazzetta dello Sport”, l’Rcs Sport con dentro il business del Giro d’Italia. Aspettando l’obolo della “Società dei redattori” dopo la sede storica, alcune nobili testate, continua ad alienare quel che resta dell’argenteria di famiglia.

da http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 121378.htm

Te lo dicevo che vendevano la Gazzetta dello Sport!!!
Ciclo perdona la mia ignoranza, ma la ''Gazzetta dello Sport'' poi chi l'ha comprata?


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Visconte85 ha scritto:
CicloSprint ha scritto:E nelle prossime settimane per fare cassa, l’ad, Laura Cioli, metterà in vendita la “Gazzetta dello Sport”, l’Rcs Sport con dentro il business del Giro d’Italia. Aspettando l’obolo della “Società dei redattori” dopo la sede storica, alcune nobili testate, continua ad alienare quel che resta dell’argenteria di famiglia.

da http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 121378.htm

Te lo dicevo che vendevano la Gazzetta dello Sport!!!
Ciclo perdona la mia ignoranza, ma la ''Gazzetta dello Sport'' poi chi l'ha comprata?
nessuna notizia ancora...


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Cairo lancia un'offerta per Rcs
L'editore de La7 offre 0,12 azioni per ciascuna azione Rizzoli

MILANO - Urbano Cairo esce allo scoperto e, dopo alcuni giorni di voci che lo vedevano attivo sul titolo Rcs, lancia un'offerta per diventare il proprietario del gruppo editoriale del Corriere della Sera dall'attuale posizione del 4,6%. La proposta, che è tecnicamente una "offerta pubblica di scambio" prevede di ricevere 0,12 azioni Cairo Communication per ciascun titolo Rcs consegnato all'acquirente. L'Ops si rivolge alla totalità delle azioni di Rcs Mediagroup, quotato a Piazza Affari. Nei fatti, ogni 8,333 azioni Rcs apportate all'offerta, gli aderenti riceveranno una azione Cairo Communication.

Se si considerano i prezzi ufficiali delle azioni coinvolte alla data del 7 aprile, cioè ultima giornata di Borsa prima dell'uscita alla scoperto, la valorizzazione dei titoli Rizzoli è di 0,551 euro (al netto del dividendo è 0,527 euro). Oggi, il titolo Rcs ha chiuso a 0,455 euro mentre quello di Cairo Communication (controllata con oltre il 72% da Urbano Cairo) ha segnato 4,724 euro. La notizia arriva a poche ore di distanza da un altro annuncio nel mondo dei media e cioè l'accordo Mediaset-Vivendi che porta Premium nel gruppo francese e prevede lo scambio azionario del 3,5% del capitale fra il gruppo del Biscione e quello del finanziere bretone Vincent Bolloré.

Gli operatori, notava Radiocor Plus prima dell'annuncio, hanno registrato nelle ultime settimane un ripetuto movimento di acquisti sul titolo Rcs, in particolare nelle ultime battue delle sedute di Piazza Affari. Il movimento si è ripetuto, vistoso, anche nella giornata di venerdì e nel complesso ha portato Rcs a chiudere con un balzo superiore all'11% (il titolo).

Nella nota che annuncia l'operazione, Cairo ripercorre la storia di acquisizioni e ristrutturazioni del suo gruppo e scrive che è finalizzata a "creare un grande gruppo editoriale multimediale, dotato di una leadership stabile e indipendente, e a rafforzare il profilo economico-finanziario di Rcs accelerandone il processo di ristrutturazione e rilancio". I tre cardini del progetto sono efficienze nella gestione dei costi operativi; sviluppo dei ricavi editoriali e non; recupero dell'equilibrio economico di Rcs.

Tecnicamente, l'offerta sarà considerata andata a buon fine da Cairo qualora raggiunga il 50% più un'azione di Rcs. Tra le more, si chiede anche alle banche finanziatrici di Rizzoli una sorta di moratoria sul debito e si subordina il tutto al via libera delle Autorità dei Mercati e delle Comunicazioni.

Tra i grandi soci di Rcs, che dovranno decidere se accettare la proposta di Cairo, ci sono Mediobanca con il 9,9%, Della Valle con il 7,3%, Unipol con il 4,6% e Intesa con il 4,2% circa. Il gruppo

Fca, nell'ambito della fusione delle sue attività editoriali con il Gruppo Espresso (editore di Repubblica) ha annunciato la vendita sul mercato della sua partecipazione del 16% in Rcs.

da http://www.repubblica.it/economia/finan ... ef=HREC1-2


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Ciclosprint, mi hai fatto appassionare alla vicenda :gnam:

Con la nuova proprietà Vegni che fine farà? Chi prenderà il suo posto? Petrachi?


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CicloSprint
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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L'Opa di Urbano Cairo su Rcs «è una buona cosa». Lo ha dichiarato il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, a margine di una conferenza stampa. «Ho un'ottima considerazione di Cairo - ha aggiunto Confalonieri -, è un imprenditore e ha una bella esperienza: nel suo track record c'è anche che ha messo a posto una tv che andava maluccio. Sa fare l'editore ed è indipendente, anche se ultimamente è andato un pò a sinistra».

fonte: Digital Sat


Basso
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

Messaggio da leggere da Basso »

Questa la prima pagina odierna del quotidiano rosa: ovviamente calcio a monopolizzare la scena ma maggior spazio (in copertina e nel giornale) al tennis e allo sportivo emblema della trasparenza ( :pinocchio: :pinocchio: :pinocchio: )

Immagine

E andando ai cugini del Corriere, nella home page alle ore 10.00 di stamane l'inchiesta di Bonarrigo è al quinto posto. In tutte le trentacinque (sì, 35) scrollate non è riportata la notizia dell'Amstel Gold Race, come non è stato fatto da ieri pomeriggio in poi. E non è che non ci siano notizie sportive, visto che sono presenti nell'ordine:
- editoriale sulla Formula 1 nella terza scrollata;
- inchiesta di Bonarrigo (con il titolo da denuncia riportata da Scattista) nella quarta scrollata;
- l'incontro fra Obama e Steph Curry (con video) nella sesta scrollata;
- i gol più belli della Serie A (con video) nella sesta scrollata;
- resoconto di Milan-Sampdoria nella settima scrollata;
- resoconto di Juventus-Palermo nell'ottava scrollata;
- "Totti-Spalletti lite furibonda" nella nona scrollata;
- Spalletti dopo la lite prova a ricucire nella decima scrollata;
- "Il maestro di ginnastica salva con uno scatto l'allieva" nell'undicesima scrollata;
- "L'autogol più brutto della stagione" nella dodicesima scrollata;
- intervista all'allenatore della Pallacanestro Varese nella tredicesima scrollata;
- resoconto di Leicester-West Ham nella diciassettesima scrollata;
- la promozione dalla Serie D alla Lega Pro del Parma nella diciassettesima scrollata;
- scontri tra tifosi nel derby Stella Rossa-Partizan nella ventiduesima scrollata;
- resoconto del Gp di Cina di Formula uno nella ventiquattresima scrollata;
- video su Dybala tratto da "Le Iene" nella ventinovesima scrollata;
- Fed Cup di tennis nella trentunesima scrollata.

Ah, e questo gruppo fra meno di venti giorni organizza il Giro d'Italia


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
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nino58
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

Messaggio da leggere da nino58 »

Questi fanno vomitare dal 5 giugno 1999.
Probabilmente anche prima, ma , colpevolmente, non me ne ero accorto ancora.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

nino58 ha scritto:Questi fanno vomitare dal 5 giugno 1999.
Probabilmente anche prima, ma , colpevolmente, non me ne ero accorto ancora.
Io è 10 anni che non la compro e mi vergogno per averla comprata ogni tanto nel periodo 1999-2006. Ma l'importante è rendersene conto prima o poi ;)


Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Lazzaro
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

Messaggio da leggere da Lazzaro »

Tranchée d'Arenberg ha scritto:
nino58 ha scritto:Questi fanno vomitare dal 5 giugno 1999.
Probabilmente anche prima, ma , colpevolmente, non me ne ero accorto ancora.
Io è 10 anni che non la compro e mi vergogno per averla comprata ogni tanto nel periodo 1999-2006. Ma l'importante è rendersene conto prima o poi ;)
ho smesso pure io di comprarla nel 2006 (la sfoglio solo al bar quando capita), comunque ormai è davvero illeggibile, non solo per i contenuti, gli orrori grammaticali e di ortografia sono all'ordine del giorno


AlesPrugna
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

Messaggio da leggere da AlesPrugna »

Basso ha scritto:Questa la prima pagina odierna del quotidiano rosa: ovviamente calcio a monopolizzare la scena ma maggior spazio (in copertina e nel giornale) al tennis e allo sportivo emblema della trasparenza ( :pinocchio: :pinocchio: :pinocchio: )

E andando ai cugini del Corriere, nella home page alle ore 10.00 di stamane l'inchiesta di Bonarrigo è al quinto posto. In tutte le trentacinque (sì, 35) scrollate non è riportata la notizia dell'Amstel Gold Race, come non è stato fatto da ieri pomeriggio in poi. E non è che non ci siano notizie sportive, visto che sono presenti nell'ordine:
- editoriale sulla Formula 1 nella terza scrollata;
- inchiesta di Bonarrigo (con il titolo da denuncia riportata da Scattista) nella quarta scrollata;
- l'incontro fra Obama e Steph Curry (con video) nella sesta scrollata;
- i gol più belli della Serie A (con video) nella sesta scrollata;
- resoconto di Milan-Sampdoria nella settima scrollata;
- resoconto di Juventus-Palermo nell'ottava scrollata;
- "Totti-Spalletti lite furibonda" nella nona scrollata;
- Spalletti dopo la lite prova a ricucire nella decima scrollata;
- "Il maestro di ginnastica salva con uno scatto l'allieva" nell'undicesima scrollata;
- "L'autogol più brutto della stagione" nella dodicesima scrollata;
- intervista all'allenatore della Pallacanestro Varese nella tredicesima scrollata;
- resoconto di Leicester-West Ham nella diciassettesima scrollata;
- la promozione dalla Serie D alla Lega Pro del Parma nella diciassettesima scrollata;
- scontri tra tifosi nel derby Stella Rossa-Partizan nella ventiduesima scrollata;
- resoconto del Gp di Cina di Formula uno nella ventiquattresima scrollata;
- video su Dybala tratto da "Le Iene" nella ventinovesima scrollata;
- Fed Cup di tennis nella trentunesima scrollata.

Ah, e questo gruppo fra meno di venti giorni organizza il Giro d'Italia
Sai caro basso, il problema è a monte: l'immagine del ciclismo è stata distrutta,umiliata, rasa al suolo da tutto quello che è successo negli anni 90 e primi anni 2000.
Se frequenti gente fuori dal ciclismo ma che come buona parte degli sportivi italiani seguiva una volta questo leggendario sport, ti posso assicurare che almeno un "ex tifoso" su 4 quando 2 anni fa un italiano è tornato in maglia gialla ha cercato di ridare una chance al nostro sport, ma poi quando ha ricominciato a seguire le telecronache o a leggere sui giornali e sui siti internet delle imprese del messinese ha avuto la leggeriSSSSSSima sensazione di essere nello stesso pentolone.
"Ma aspetta ma cosa c'è scritto sulla maglia dell'italiano in giallo? Astana?? ma non sarà mica quella che le 2007...e il Tm chi è noooo Vino?? quel Vino??.. no no aspetta aspetta e il rivale principale del nostro è guidato in ammiraglia da Riis? ma daiii non sarà mica quello?!?, non è possibile, sarà un omonimo quello li; vabbe' vediamoci la maglia a Pois, Rodriguez cosa dice Pancani: "in ammiglia oggi il gm ekimov" ma non era uno dei gregari di Armstrong?...vabbe' ok capito, cambiamo canale alla svelta che tra poco inizia la partita di serie D di calcio"

Io ti ho dato una possibile chiave di lettura, una prospettiva per aiutare te e i tuoi seguaci a darvi delle risposte sul perchè il ciclismo non è ancora riuscito a ritornare nel cuore della gente (e di conseguenza sui giornali/media) e ad avere il ruolo che ha spesso ricoperto nella storia d'italia dell'ultimo secolo di sport secondo (forse) solo al calcio.
Non si è mai visto penso nella storia sportiva il voler ricreare un sistema distrutto/finito con gli stessi personaggi che hanno contribuito a distruggere il sistema stesso (nell'immagine della gente, che purtroppo nel mondo attuale è quella che conta di più sono addirituttura proprio loro i killer di quel sistema)
Ok che spesso la gente si fa prendere in giro da promesse politiche, presidenti di squadre sportive che gli promettono chissa che, pubblicità poco chiare ecc ecc... ma qui davvero non ci cascherebbe il Mimmo di bianco rosso e verdone!!? :D
La cosa assurda è che un cambiamento non è nemmeno possibile, almeno nel breve visto che nell'ambiente sono quasi tutti vecchi personaggi riciclati in qualsiasi ruolo, da commentatori televisi a procuratori,meccanici,massaggiatori ecc ecc...tutti amici degli amici, poco importa se palesemente inadatti al ruolo (max lelli who??):D

Spero di averti/avervi quantomeno fatto pensare, anche se ho una gran paura che il tuo nick su questo forum non sia legato alla tua statura :D, se cosi fosse vedo il mio obiettivo seriamente compromesso sul nascere :(


Basso
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

Messaggio da leggere da Basso »

Intanto benvenuto: da come scrivi mi sa che non sei proprio a digiuno di due ruote e del suo ambiente :)
Molti punti che esprimi sono a mio avviso contraddittori e/o inesatti:
Se frequenti gente fuori dal ciclismo ma che come buona parte degli sportivi italiani seguiva una volta questo leggendario sport, ti posso assicurare che almeno un "ex tifoso" su 4 quando 2 anni fa un italiano è tornato in maglia gialla ha cercato di ridare una chance al nostro sport, ma poi quando ha ricominciato a seguire le telecronache o a leggere sui giornali e sui siti internet delle imprese del messinese ha avuto la leggeriSSSSSSima sensazione di essere nello stesso pentolone. "Ma aspetta ma cosa c'è scritto sulla maglia dell'italiano in giallo? Astana?? ma non sarà mica quella che le 2007...e il Tm chi è noooo Vino?? quel Vino??.. no no aspetta aspetta e il rivale principale del nostro è guidato in ammiraglia da Riis? ma daiii non sarà mica quello?!?, non è possibile, sarà un omonimo quello li; vabbe' vediamoci la maglia a Pois, Rodriguez cosa dice Pancani: "in ammiglia oggi il gm ekimov" ma non era uno dei gregari di Armstrong?...vabbe' ok capito, cambiamo canale alla svelta che tra poco inizia la partita di serie D di calcio"
Il tifoso "tipo" che tu citi verosimilmente si è allontanato prima di metà anni 2000, molto probabilmente in contemporanea o poco dopo quanto avvenuto a Marco Pantani. Ordunque, temo che l'aggiornamento avuto nel corso nell'ultimo decennio sia verosimilmente limitato ai grandi casi di doping come Armstrong, Operación Puerto (Basso in primis), Di Luca, VInokourov e poco altro; in quanti fanno, ad esempio, l'associazione Katusha->Ekimov->Armstrong? Ritengo pochi
Non si è mai visto penso nella storia sportiva il voler ricreare un sistema distrutto/finito con gli stessi personaggi che hanno contribuito a distruggere il sistema stesso (nell'immagine della gente, che purtroppo nel mondo attuale è quella che conta di più sono addirituttura proprio loro i killer di quel sistema)
Calcio italiano: Galliani, Lotito, Della Valle, Preziosi sono nel medesimo posto in cui si trovavano. Moggi continua a far sentire la sua influenza.

Il ciclismo ha gravi problemi, la maggior parte dei quali provocati da sé medesimo: ma, dando un'occhiata in giro, non vedo giganti fra tennis, atletica, nuoto, calcio, basket e chi più ne ha più ne metta. Anzi, qualcuno di questi sport elencati ha preferito mettere la polvere sotto il tappeto: conseguenze mediatiche? Poche, bravi loro. Ma magari se si scavasse più a fondo si riuscirebbe a vedere che sotto il tappeto c'è polvere, e in diversi casi a volontà.

p.s.: la parola "seguaci" è molto, molto brutta. Come tifoso di ciclismo mi sento un pochino infastidito

p.p.s: il nick ha una tripla valenza: tifo per un Basso, medesima provenienza di un altro Basso e sì, anche la statura :D


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AlesPrugna
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

Messaggio da leggere da AlesPrugna »

Basso ha scritto:Intanto benvenuto: da come scrivi mi sa che non sei proprio a digiuno di due ruote e del suo ambiente :)
Molti punti che esprimi sono a mio avviso contraddittori e/o inesatti:
Se frequenti gente fuori dal ciclismo ma che come buona parte degli sportivi italiani seguiva una volta questo leggendario sport, ti posso assicurare che almeno un "ex tifoso" su 4 quando 2 anni fa un italiano è tornato in maglia gialla ha cercato di ridare una chance al nostro sport, ma poi quando ha ricominciato a seguire le telecronache o a leggere sui giornali e sui siti internet delle imprese del messinese ha avuto la leggeriSSSSSSima sensazione di essere nello stesso pentolone. "Ma aspetta ma cosa c'è scritto sulla maglia dell'italiano in giallo? Astana?? ma non sarà mica quella che le 2007...e il Tm chi è noooo Vino?? quel Vino??.. no no aspetta aspetta e il rivale principale del nostro è guidato in ammiraglia da Riis? ma daiii non sarà mica quello?!?, non è possibile, sarà un omonimo quello li; vabbe' vediamoci la maglia a Pois, Rodriguez cosa dice Pancani: "in ammiglia oggi il gm ekimov" ma non era uno dei gregari di Armstrong?...vabbe' ok capito, cambiamo canale alla svelta che tra poco inizia la partita di serie D di calcio"
Il tifoso "tipo" che tu citi verosimilmente si è allontanato prima di metà anni 2000, molto probabilmente in contemporanea o poco dopo quanto avvenuto a Marco Pantani. Ordunque, temo che l'aggiornamento avuto nel corso nell'ultimo decennio sia verosimilmente limitato ai grandi casi di doping come Armstrong, Operación Puerto (Basso in primis), Di Luca, VInokourov e poco altro; in quanti fanno, ad esempio, l'associazione Katusha->Ekimov->Armstrong? Ritengo pochi
Non si è mai visto penso nella storia sportiva il voler ricreare un sistema distrutto/finito con gli stessi personaggi che hanno contribuito a distruggere il sistema stesso (nell'immagine della gente, che purtroppo nel mondo attuale è quella che conta di più sono addirituttura proprio loro i killer di quel sistema)
Calcio italiano: Galliani, Lotito, Della Valle, Preziosi sono nel medesimo posto in cui si trovavano. Moggi continua a far sentire la sua influenza.

Il ciclismo ha gravi problemi, la maggior parte dei quali provocati da sé medesimo: ma, dando un'occhiata in giro, non vedo giganti fra tennis, atletica, nuoto, calcio, basket e chi più ne ha più ne metta. Anzi, qualcuno di questi sport elencati ha preferito mettere la polvere sotto il tappeto: conseguenze mediatiche? Poche, bravi loro. Ma magari se si scavasse più a fondo si riuscirebbe a vedere che sotto il tappeto c'è polvere, e in diversi casi a volontà.

p.s.: la parola "seguaci" è molto, molto brutta. Come tifoso di ciclismo mi sento un pochino infastidito

p.p.s: il nick ha una tripla valenza: tifo per un Basso, medesima provenienza di un altro Basso e sì, anche la statura :D
Sul discorso ("tifoso tipo"/data allontanamento dal ciclismo) può starci che la maggior parte abbia abbandonato questo sport nel periodo campiglio e poco oltre ma come hai detto tu stesso i casi di Doping erano comunque messi in grande evidenza ed in risalto su giornali e tv locali, quindi possiamo essere abbastanza certi del fatto che vino e bjarne sapessero benissimo chi fossero ed il loro diciamo cv, sicuramente ekimov meno. un test rapido con alcuni amici/colleghi ha confermato il mio pensiero, poi ovviamente sai bene che sarei potuto andare avanti con altri nomi e altri esempi...

Sul discorso, "polvere sotto il divano" Premesso che non concordo sul modus operandi da te descritto perchè i problemi andrebbero affrontati e risolti anche prendendo decisioni drastiche e difficili sulla gestioni di certi "pseudocampioni/personaggi del passato"(non mi riferisco in particolare al ciclismo), ma questa è una visione molto personale, che si discosta da quella di buona parte della società attuale. concordo invece che in alcuni casi sia più semplice,sbrigativo e indolore nascondere la polvere sotto il tappeto; detto questo Il paragone con il calcio italiano non ci sta assolutamente a mio avviso, non perchè consideri i soggetti da te citati migliori dei vino,bjarne ecc ma per altri motivi: in primis Il calcio non ha avuto agli occhi della gente un immagine così drasticamente compromessa come è successo al ciclismo (purtroppo ), in secondo luogo, anche se domani si scoprisse che tutte le partite di seria A dal 1940 ad oggi fossero state manimolate e perfino la direzione della palla non venisse in realtà decisa dai piedi dei calciatori ma bensì teleguidata dal berlusca di turno dalla tribuna:D, il tifoso/appassionato/uomo della strada continuerebbe comunque a seguire il calcio. perchè questo? lo ignoro:), forse perchè la gente ha bisogno di parlare di qualcosa al bar, in ufficio, quando esce con gli amici ecc e l'argomento calcio rimarrà nella buona e nella cattiva sorte (appunto se lo sono sposato :D ) un argomento di conversazione "sicuro"; penso concorderai con questo mio pensiero.
Per questi, a mio modo di vedere evidenti motivi, il ciclismo non può paragonarsi con altri sport; se vuole riemergere per davvero sarà costretto a misure molto più drastiche nei confronti dei personaggi che agli occhi della gente lo ha" ucciso" e non si potrà permettere di mostrarli ancora in prima linea.(e magari anche nelle retrovie dove ne è ancora più ricolmo) I fatti che tu Basso appunto esponi attraverso questo e altri topic dimostrano appunto questo.
il gne gne gne non ci considerano o il ma il tennis,il calcio, il basket il nuoto ecc ecc hanno più cacca di noi e la buttano sotto il tappeto!..non funzionano!!:)
questo non lo dico io, ma tu stesso mettendo in mostra la poca visibiltà che viene data al ciclismo rispetto al suo "potenziale".
il mio intento era infatti di mostrare a te e ai tuoi colleghi ;) :D una possibile/ a mio avviso evidente spiegazione del perchè il ciclismo goda di così poca visibilità/credibilità a tutt'oggi....


Basso
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Sulla questione calcio, sono convinto che, chiedendo in giro, alla domanda «dove c'è più marcio, calcio o ciclismo?», una buona fetta (la metà? la maggioranza?) risponderà calcio. Il motivo per cui è ancora seguito? Perché, come dici bene, è più "sentito": a mio avviso (ma questo è un excursus dal dibattito) la distanza è nata ed è rapidamente e si inesorabilmente espansa dagli anni '60 in poi. Questo nonostante i ripetuti scandali avvenuti anche in decenni diversi.

Sul tema poca visibilità, oltre all'assenza di Personaggi con la "p" maiuscola (Sagan a parte, ma ancora ad un livello parziale), più che altro ne ha poca soprattutto in alcuni media specifici; in particolar modo su chi è legato dalla notte dei tempi a doppio filo con questo sport. Che sembra soffrire di un tafazzismo invidiabile: già i conti della struttura sono traballanti (eufemismo), se poi non perdi occasione di non valorizzare uno tuo asset di prestigio (e che è al centro di interesse da parte di gruppi rivali stranieri), una bella seduta dallo psicanalista non farebbe di certo male :)


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cauz.
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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AlesPrugna ha scritto:
Sai caro basso, il problema è a monte: l'immagine del ciclismo è stata distrutta,umiliata, rasa al suolo da tutto quello che è successo negli anni 90 e primi anni 2000.
Se frequenti gente fuori dal ciclismo ma che come buona parte degli sportivi italiani seguiva una volta questo leggendario sport, ti posso assicurare che almeno un "ex tifoso" su 4 quando 2 anni fa un italiano è tornato in maglia gialla ha cercato di ridare una chance al nostro sport, ma poi quando ha ricominciato a seguire le telecronache o a leggere sui giornali e sui siti internet delle imprese del messinese ha avuto la leggeriSSSSSSima sensazione di essere nello stesso pentolone.
"Ma aspetta ma cosa c'è scritto sulla maglia dell'italiano in giallo? Astana?? ma non sarà mica quella che le 2007...e il Tm chi è noooo Vino?? quel Vino??.. no no aspetta aspetta e il rivale principale del nostro è guidato in ammiraglia da Riis? ma daiii non sarà mica quello?!?, non è possibile, sarà un omonimo quello li; vabbe' vediamoci la maglia a Pois, Rodriguez cosa dice Pancani: "in ammiglia oggi il gm ekimov" ma non era uno dei gregari di Armstrong?...vabbe' ok capito, cambiamo canale alla svelta che tra poco inizia la partita di serie D di calcio"

Io ti ho dato una possibile chiave di lettura, una prospettiva per aiutare te e i tuoi seguaci a darvi delle risposte sul perchè il ciclismo non è ancora riuscito a ritornare nel cuore della gente (e di conseguenza sui giornali/media) e ad avere il ruolo che ha spesso ricoperto nella storia d'italia dell'ultimo secolo di sport secondo (forse) solo al calcio.
Non si è mai visto penso nella storia sportiva il voler ricreare un sistema distrutto/finito con gli stessi personaggi che hanno contribuito a distruggere il sistema stesso (nell'immagine della gente, che purtroppo nel mondo attuale è quella che conta di più sono addirituttura proprio loro i killer di quel sistema)
Ok che spesso la gente si fa prendere in giro da promesse politiche, presidenti di squadre sportive che gli promettono chissa che, pubblicità poco chiare ecc ecc... ma qui davvero non ci cascherebbe il Mimmo di bianco rosso e verdone!!? :D
La cosa assurda è che un cambiamento non è nemmeno possibile, almeno nel breve visto che nell'ambiente sono quasi tutti vecchi personaggi riciclati in qualsiasi ruolo, da commentatori televisi a procuratori,meccanici,massaggiatori ecc ecc...tutti amici degli amici, poco importa se palesemente inadatti al ruolo (max lelli who??):D
al di là della distrazione sul discorso del sistema distrutto che si ricostruisce a partire dai suoi stessi carnefici, su cui mi sembra che invece gli esempi abbondino (ma solo io, restando proprio al calcio, ho visto per decenni matarrese e galliani entrare ed uscire dai palazzi calcistici come da porte girevoli? blatter che se ne va e lascia il posto ad infantino è una mia allucinazione?) il resto del discorso mi pare che abbia anche un suo senso.
il ciclismo ha vissuto un drammatico calo di popolarità nel momento storicamente peggiore, e lo ha vissuto a seguito di errori propri, sia nel generare il problema che -soprattutto- nel trattarlo, perchè hai voglia ad indicare le responsabilità dei media che vediamo tutti, ma il ciclismo dove stava quando i media lo violentavano?

quello che non mi torna però sono altri due punti:
- perchè questo calo di popolarità vive essenzialmente in italia il suo apice, e mentre nel resto del mondo il ciclismo vive una vera rinascita qui siamo ancora fermi al palo?
- in che misura uno scandalo gonfiato e sbandierato ai quattro venti come questo servizio sui motorini può aiutare il ciclismo a risalire la china?


"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
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Faxnico
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

Messaggio da leggere da Faxnico »

I calciatori si beccano fior di miliardi e veline per vivere in quel marciume però.
Sono tutti delle aziende di gran paraculi, dal primo all'ultimo.
Solitamente consenzienti e protagonisti.
I 95% dei ciclisti invece stà mafia la paga tutta e carissima sulla propria pelle.
Comprese le proprie ingenuità ok, ma in misura sempre meno preponderante imho.
E con ritorni leggermente sproporzionati...
Un motivo più che valido per indignarsi e non accettare lo schifo attuale.
Altro che serrare i ranghi, sarebbe proprio ora di darci un taglio netto...
Non è un sistema migliorabile.


Fabruz
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

Messaggio da leggere da Fabruz »

Il calcio è pompato dai media. Il calcio vive del tifo e delle polemiche, agli italiani interessa ormai solo il calcio e la ferrari. Qualcuno dice le moto, ma per me le moto dopo Rossi fanno la fine dello sci dopo Tomba
Però una cosa la credo.
Per i non appassionati, una corsa ciclistica è nel 95% dei casi una immensa rottura di coglioni. Prima di Campiglio non era così (e comunque le corse che avevano grande seguito erano poche, Giro, Tour e forse qualche classica, mica ti vedevi il tour di almaty)
Poi all'italiano piace discutere, di che discuti se non di calcio? Con chi ci parli di ciclismo?
Ma poi, a conti fatti, ma chissenefrega. Prendete la pallavolo. Quanti articoli trovate di pallavolo? Pochi o niente. Eppure c'è più gente che gioca a pallavolo che a calcio, e chi vuole vedersi le partite può farlo. Per il ciclismo è uguale.


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Maìno della Spinetta
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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cauz. ha scritto:
AlesPrugna ha scritto:
Sai caro basso, il problema è a monte: l'immagine del ciclismo è stata distrutta,umiliata, rasa al suolo da tutto quello che è successo negli anni 90 e primi anni 2000.
Se frequenti gente fuori dal ciclismo ma che come buona parte degli sportivi italiani seguiva una volta questo leggendario sport, ti posso assicurare che almeno un "ex tifoso" su 4 quando 2 anni fa un italiano è tornato in maglia gialla ha cercato di ridare una chance al nostro sport, ma poi quando ha ricominciato a seguire le telecronache o a leggere sui giornali e sui siti internet delle imprese del messinese ha avuto la leggeriSSSSSSima sensazione di essere nello stesso pentolone.
"Ma aspetta ma cosa c'è scritto sulla maglia dell'italiano in giallo? Astana?? ma non sarà mica quella che le 2007...e il Tm chi è noooo Vino?? quel Vino??.. no no aspetta aspetta e il rivale principale del nostro è guidato in ammiraglia da Riis? ma daiii non sarà mica quello?!?, non è possibile, sarà un omonimo quello li; vabbe' vediamoci la maglia a Pois, Rodriguez cosa dice Pancani: "in ammiglia oggi il gm ekimov" ma non era uno dei gregari di Armstrong?...vabbe' ok capito, cambiamo canale alla svelta che tra poco inizia la partita di serie D di calcio"

Io ti ho dato una possibile chiave di lettura, una prospettiva per aiutare te e i tuoi seguaci a darvi delle risposte sul perchè il ciclismo non è ancora riuscito a ritornare nel cuore della gente (e di conseguenza sui giornali/media) e ad avere il ruolo che ha spesso ricoperto nella storia d'italia dell'ultimo secolo di sport secondo (forse) solo al calcio.
Non si è mai visto penso nella storia sportiva il voler ricreare un sistema distrutto/finito con gli stessi personaggi che hanno contribuito a distruggere il sistema stesso (nell'immagine della gente, che purtroppo nel mondo attuale è quella che conta di più sono addirituttura proprio loro i killer di quel sistema)
Ok che spesso la gente si fa prendere in giro da promesse politiche, presidenti di squadre sportive che gli promettono chissa che, pubblicità poco chiare ecc ecc... ma qui davvero non ci cascherebbe il Mimmo di bianco rosso e verdone!!? :D
La cosa assurda è che un cambiamento non è nemmeno possibile, almeno nel breve visto che nell'ambiente sono quasi tutti vecchi personaggi riciclati in qualsiasi ruolo, da commentatori televisi a procuratori,meccanici,massaggiatori ecc ecc...tutti amici degli amici, poco importa se palesemente inadatti al ruolo (max lelli who??):D
al di là della distrazione sul discorso del sistema distrutto che si ricostruisce a partire dai suoi stessi carnefici, su cui mi sembra che invece gli esempi abbondino (ma solo io, restando proprio al calcio, ho visto per decenni matarrese e galliani entrare ed uscire dai palazzi calcistici come da porte girevoli? blatter che se ne va e lascia il posto ad infantino è una mia allucinazione?) il resto del discorso mi pare che abbia anche un suo senso.
il ciclismo ha vissuto un drammatico calo di popolarità nel momento storicamente peggiore, e lo ha vissuto a seguito di errori propri, sia nel generare il problema che -soprattutto- nel trattarlo, perchè hai voglia ad indicare le responsabilità dei media che vediamo tutti, ma il ciclismo dove stava quando i media lo violentavano?

quello che non mi torna però sono altri due punti:
- perchè questo calo di popolarità vive essenzialmente in italia il suo apice, e mentre nel resto del mondo il ciclismo vive una vera rinascita qui siamo ancora fermi al palo?
- in che misura uno scandalo gonfiato e sbandierato ai quattro venti come questo servizio sui motorini può aiutare il ciclismo a risalire la china?
Mah, caro AlesPrugna, mi accodo ai punti di Cauz aggiungendo altri punti. La Gazzetta e il Corriere organizzano diverse corse in Italia e hanno accordi con la RAI per trasmetterle. Ma in prima pagina di Corriere e Gazzetta non va mai il ciclismo il ciclismo professionistico, ma solo calcio, italiano e straniero, sport stranieri (mitiche 4 finestre dedicate alla NBA) o tette. Poi c'e' uno scandalo tipo freni a disco che tranciano una gamba o motorini delle bici, e di colpo il Corriere e la Gazza hanno aperture dedicate. Si chiama amore per il pulp, per lo scandalo e clickbaiting se vogliamo fare i fighi.

Quello che si contesta e' questa scelta scellerata, degna di una redazione che e' passata da Gianni Brera a staff fuoriuscito da Novella 2000, di non parlare del lato sportivo del ciclismo ma solo di quello capace di generare prurito nel lettore.

Quello che si contesta a questa scellerata e' che un'azienda che organizza per 110 anni una corsa (il Giro d'Italia) non veda l'investimento di lungo periodo che il Giro stesso e' stato ed e', e non cerchi di promuovere questo sport a 360 gradi.

Nel mondo la dimensione fitness del ciclismo e' esplosa. Le gran fondo mietono allori (un'invenzione italiana). I movimenti ciclistici di interi continenti, incluso quello africano, esplodono, in Cina, Australia, USA - e la Gazzetta in prima pagina si ferma al lato scandalistico, relegando il ciclismo pedalato a rango di un'ippica qualsiasi.

Nota Bene. Per la Maratona di New York la Gazza ha sempre un quadrato figo nella versione online.

Per la Nove Colli, la piu' antica gran fondo, una dei 3 must di ogni amatore (Otzy e Dolomiti le altre), articoletto da sfiga. Provincialismo italico, unito al fatto di non avere capito che il ciclismo, che la corsa, sono due sport che nella societa' egotistica occidentale si propongono come leasure dove sfogare le proprie ambizioni fuori dal lavoro. Anche questo sarebbe clickbaiting, ma anche di questo sul sito Gazzetta.it poca traccia...

Per dirla in una frase, gran fondo, clickbaiting, fitness, lanciare un evento, ciclsimo professionistico e organizzazione di grandi eventi da Marzo a Ottobre, presi insieme, indicano tutti una strategia editoriale OPPOSTA a quella intrapresa da gazzetta.it (a cui contesto, sul piano personale e culturale, anche l'avere inseguito il modello scandalistico dei tabloid inglesi, ma questo e' un altro paio di maniche)


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MagliaRossa
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Attenzione, l'esplosione del ciclismo come leisure c'entra poco con il ciclismo come sport. Io amo correre e andare in montagna, ma non me ne fregherebbe nulla di guardare una corsa in montagna. Nè penso che sia semplice costruire notizie su gran fondo ecc. (possono al limite interessare a cho partecipa, qualche decina di migliaia di persone nel migliore dei casi).

Secondo me lo sport come prodotto di consumo di massa è di per sé in crisi. Ci sono sempre più nicchie di appassionati che richiedono giornalismo di qualità (come Cicloweb), ma i grandi numeri non si fanno più, credo neppure nel calcio. La gazzetta fa schifo, ma temo che nel suo fate schifo ci sia una sua logica, seppur perversa.


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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MagliaRossa ha scritto:Attenzione, l'esplosione del ciclismo come leisure c'entra poco con il ciclismo come sport. Io amo correre e andare in montagna, ma non me ne fregherebbe nulla di guardare una corsa in montagna. Nè penso che sia semplice costruire notizie su gran fondo ecc. (possono al limite interessare a cho partecipa, qualche decina di migliaia di persone nel migliore dei casi).

Secondo me lo sport come prodotto di consumo di massa è di per sé in crisi. Ci sono sempre più nicchie di appassionati che richiedono giornalismo di qualità (come Cicloweb), ma i grandi numeri non si fanno più, credo neppure nel calcio. La gazzetta fa schifo, ma temo che nel suo fate schifo ci sia una sua logica, seppur perversa.
sostengo da tempo cose simili. L'idea che i praticanti si interessino al ciclismo in quanto praticanti a vari livelli è una teoria che continuo a reputare bizzarra. Ho appena conosciuto un ragazzo di 30 anni che è un amatore con i controcazzi, scala tutte le vette alpine del Veneto, va in trasferta in Lombardia per scalare lo Stelvio, va in Mtb, ha una bici da corsa e una mtb entrambe cazzutissime e anche credo costose, però sa a malapena chi ha vinto l'ultimo Giro e l'ultimo Tour, di cui forse ha visto mezza tappa in tv, e mi guardava stranito quando parlavo di Giro delle Fiandre o Giro di Lombardia, che lui pensava si chiamasse Giro del Lago di Como (non sto scherzando).

Il ciclismo nei paesi storici (Italia, Francia, Belgio e in parte Svizzera) è qualcosa che attiene alla tradizione popolare e solo in parte alla passione di "ritorno" dei praticanti, anche se ovviamente è vero che molti appassionati per tradizione poi diventano anche praticanti assidui, mentre mi pare più difficile il percorso inverso. E' un po' il discorso dello sci: milioni di persone sciano, pochissimi seguono la Coppa del Mondo: ho testato con mano il disinteresse degli sciatori durante le prove di Cdm in Valtellina. "ah ma c'è la coppa del mondo? stanno gareggiando adesso?" dicevano sci in spalla mentre tornavano in hotel dopo una giornata sulle piste.

scusate l'Ot.

Rientrando in argomento, sulla Gazza c'è poco da dire. Mio padre che la legge tutti i giorni sa un decimo delle notizie che io ricavo dai siti specializzati.
Mentre sul discorso motorini, senza entrare nel merito, devo dire che se avessi l'opportunità e l'ok del caporedattore, un articolo del genere, effettivamente non troppo preciso e documentato e di taglio scandalistico, lo avrei scritto anche io. Senza badare minimamente al fatto che faccia o meno bene al movimento ciclistico. E' la stampa, bellezza. O quel che ne rimane. Come diceva un mio vecchio direttore: "siamo giornalisti mica preti" ;)
Ultima modifica di marc il martedì 19 aprile 2016, 19:59, modificato 1 volta in totale.


perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
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Visconte85
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Concordo su Marc,

anche a me capita molte volte di fermarmi a parlare con altri ciclisti ''praticanti''.... oltre la metà di loro non si interessa per nulla del ciclismo professionista e tantomeno la guarda in tv.


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Maìno della Spinetta
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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MagliaRossa ha scritto:Attenzione, l'esplosione del ciclismo come leisure c'entra poco con il ciclismo come sport. Io amo correre e andare in montagna, ma non me ne fregherebbe nulla di guardare una corsa in montagna. Nè penso che sia semplice costruire notizie su gran fondo ecc. (possono al limite interessare a cho partecipa, qualche decina di migliaia di persone nel migliore dei casi).

Secondo me lo sport come prodotto di consumo di massa è di per sé in crisi. Ci sono sempre più nicchie di appassionati che richiedono giornalismo di qualità (come Cicloweb), ma i grandi numeri non si fanno più, credo neppure nel calcio. La gazzetta fa schifo, ma temo che nel suo fate schifo ci sia una sua logica, seppur perversa.
Non sono in funzione univoca, ma appartengono allo stesso insieme. Poi su quel punto son d'accordo, un amatore non guarda le corse NECESSARIAMENTE (aneddotica per aneddotica, tutti i miei amici praticanti ciclismo si guardano il tappone). Tra l'altro, come mai la Milano Sanremo vintage e la Milano Sanremo GF si corrono nei giorni della gara? Come mai la GF del Giro precede di un giorno la tappa dei prof? Come mai quando sono andato a vedere il Giro nel giorno della pedalata rosa mi sono imbattuto in un pubblico da favola? Pero' estendendo il tua ragionamento la Gazzetta non dovrebbe parlare tout court di amatori. Tu dici di amare correre: quindi leggi avidamente notizie su Maurizio Lupi e Linus a NY per correre la maratona, giusto?


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Ma comunque la questione non è tanto "aggredire" il target dei cicloamatori.

Ad esempio la pubblicità funziona così: non è che l'inserzionista si aspetta che un utente vede lo spot e un minuto dopo va a comprare quel prodotto; semmai si aspetta che l'utente memorizzi il nome del prodotto, così quando si troverà al supermercato a scegliere tra due prodotti simili, opterà più facilmente per quello di cui ricorda il nome. Per una questione di familiarità.

Ora, la speranza di un appassionato di ciclismo (o di un addetto ai lavori, aggiungo), sarebbe che il principale giornale sportivo italiano aiutasse la familiarità del suo pubblico con il ciclismo; così quando il telespettatore medio si troverà a fare zapping e capiterà su una corsa ciclistica, magari sentirà citare un nome che già conosce e si fermerà a guardare un po'. Ma se tu quel nome lo pubblichi a pagina 24, dove il lettore medio calciofilo magari manco arriva, la familiarità non nasce mai. Servono spazi in prima pagina (o nel primo scroll), spazi visibili, attenzione agli eventi. Creare così un circuito virtuoso. Dice: perché le stesse critiche non le fai a TuttoSport o al Corriere dello Sport? Perché, come ha giustamente sottolineato Maino, quei giornali non organizzano il Giro d'Italia e quindi teoricamente possono pure fregarsene del ciclismo; ma la Gazzetta no, la Gazzetta è davvero assurdo che se ne freghi.


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galliano
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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MagliaRossa ha scritto: Secondo me lo sport come prodotto di consumo di massa è di per sé in crisi. Ci sono sempre più nicchie di appassionati che richiedono giornalismo di qualità (come Cicloweb), ma i grandi numeri non si fanno più, credo neppure nel calcio. La gazzetta fa schifo, ma temo che nel suo fate schifo ci sia una sua logica, seppur perversa.
Discorso interessante e che condivido.
Le possibilità di fruire dello spettacolo sportivo sono aumentate a dismisura rispetto a trent'anni fa, ma i numeri sono cresciuti in proporzione? L'interesse, quello profondo, è cresciuto? Non credo proprio, anzi.
Non misurerei i numeri solo con l'audience televisivo, ma credo ci vogliano indicatori diversi.
Probabilmente l'audience dei mondiali brasiliani o delle olimpiadi di Londra è stata superiore rispetto ai mondiali messicani dell'86 o alle olimpiadi di Seul, ma quanta di questa audience è interessata allo sport e quanta segue uno spettacolo come si segue un talk show domenicale?
La mia impressione è che lo spettacolo sportivo si sia inflazionato e si va verso una fruizione più di nicchia.
Se oggi arrivasse un nuovo Tomba nello sci (vade retro) pensate che assisteremo ancora al fenomeno vissuto a fine anni ottanta? Io ho molti dubbi.
Il ciclismo è forse l'emblema principe di questa virata verso il consumo di nicchia, virata amplificata dalle vicissitudini degli ultimi quindici anni.


xwait
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Per quanto riguarda l'editoria cartacea: credo sia un settore in forte declino e non mi stupisce che si cerchi in ogni modo di attaccarsi a quelle due/tre cose che tirano.
Per quanto riguarda l'editoria online: quasi tutti i principali quotidiani italiani mi sembra si stiano "specializzando" nell'acchiappare-clic.
Per quanto riguarda la virata su gossip e costume: l'attuale direttore del quotidiano rosa mi pare abbia diretto Panorama, Sette, GQ, Maxim, Oggi...

Detto questo, io ho come la vaga impressione che il gruppo RCS organizzi il Giro d'Italia obtorto collo.
Gli e' capitato tra le mani e, visto che in Italia nessuno puo'/vuole rilevarlo, devono farci i conti.
Altrimenti non si spiegherebbe perche' un'azienda che spende fior di quattrini per organizzare un evento, non dedichi allo stesso _almeno_ tutte le prime pagine del quotidiano nelle tre settimane di gara e, durante l'anno, non tenga alta l'attenzione attorno a quello sport (che a maggio - troppo presto imho - sembra arrivare dal nulla, pronto a tornarci dopo l'ultima tappa). Dice bene Admin.
Dichiarazioni come queste CLICCA QUI mi fanno pensare "beh, ma oltre agli appassionati se n'e' accorto qualcuno?". Della serie che ho accennato ad un cicloamatore, molto praticante, della tappa annullata e mi ha risposto "ma c'e' una corsa in Italia in questi giorni?". Se poi penso a come viene trattato il Giro di Lombardia...

Sulla Rai, ha gia' detto bene Basso.

Sullo stato di salute di salute del ciclismo, a ma pare che sia con l'acqua alla gola solo in Italia.
Col tempo si stanno perdendo le squadre (e' rimasta solo la LAM nel WT, fino a quando non si sa, e le altre Professional sembra facciano fatica a vincere anche nelle corse nazionali), si stanno perdendo corse (e quelle che rimangono non sembrano passarsela bene. Menomale che il GS Emilia resiste) e, di conseguenza, si stanno perdendo i campioni. La tendenza negativa sembra ancora in corso.
Nel resto d'Europa abbiamo Francia ok (ASO, Tour e moltissime corse nazionali), Regno Unito ok (vedasi Leeds 2014), Benelux ok (ma e' hors catégorie), Germania ok (Kittel, Greipel, Degenkolb... Francoforte, Amburgo... a quanto un Grand Départ?), Svizzera ok (due corse WT e una squadra WT), Polonia ok (nazione super-emergente), Spagna così così (ben 4 corse WT ma poche squadre).

Secondo me in Italia manca la cultura sportiva in generale. Qui l'ora di educazione fisica e spesso percepita come un'ora buca, o comunque di divertimento. Poi ti ritrovi i genitori che si azzuffano alle partitelle dei figli. Ma la maleducazione sportiva l'ho vista anche in tifoserie di pallacanestro o baseball...
Da noi il solo sport che tira e' il calcio, ma perche' sembra la riproposizione moderna e postmoderna delle continue lotte tra campanili rivali che hanno caratterizzato da sempre la storia del nostro paese. E la polemica e' la ciliegina sulla torta.

Giovanni De Carolis e' diventato campione mondiale WBA e non se ne e' accorto nessuno. Qualche mese dopo, la stessa emittente tv che ha trasmesso l'evento, ha soppresso la serata settimanale dedicata alla boxe per far posto a programmi come Nudi e crudi e L'uomo senza pene.

In Italia lo sport interessa solo quando ci sono i campioni che lo rendono realmente popolare... e rimangono popolari fino a quando quell'atleta e' in attivita' e vincente. Pantani per i ciclismo. Tomba e Rossi per sci e moto. O l'italiano di turno nella finale di uno dei quattro principali tornei.

Senza i campioni, non si ha l'interesse popolare. E senza un movimento nazionale e senza squadre italiane, non ci possono essere i campioni nel ciclismo.
(le squadre WT straniere privilegiaranno sempre i corridori della loro nazione; un italiano o si rivela un fenomeno o fa il gregario)


Confidando che RaiPlay non mostri più il vincitore di corsa nell'immagine di anteprima... :yoga:
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MagliaRossa
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Maìno della Spinetta ha scritto:
MagliaRossa ha scritto:Attenzione, l'esplosione del ciclismo come leisure c'entra poco con il ciclismo come sport. Io amo correre e andare in montagna, ma non me ne fregherebbe nulla di guardare una corsa in montagna. Nè penso che sia semplice costruire notizie su gran fondo ecc. (possono al limite interessare a cho partecipa, qualche decina di migliaia di persone nel migliore dei casi).

Secondo me lo sport come prodotto di consumo di massa è di per sé in crisi. Ci sono sempre più nicchie di appassionati che richiedono giornalismo di qualità (come Cicloweb), ma i grandi numeri non si fanno più, credo neppure nel calcio. La gazzetta fa schifo, ma temo che nel suo fate schifo ci sia una sua logica, seppur perversa.
Non sono in funzione univoca, ma appartengono allo stesso insieme. Poi su quel punto son d'accordo, un amatore non guarda le corse NECESSARIAMENTE (aneddotica per aneddotica, tutti i miei amici praticanti ciclismo si guardano il tappone). Tra l'altro, come mai la Milano Sanremo vintage e la Milano Sanremo GF si corrono nei giorni della gara? Come mai la GF del Giro precede di un giorno la tappa dei prof? Come mai quando sono andato a vedere il Giro nel giorno della pedalata rosa mi sono imbattuto in un pubblico da favola? Pero' estendendo il tua ragionamento la Gazzetta non dovrebbe parlare tout court di amatori. Tu dici di amare correre: quindi leggi avidamente notizie su Maurizio Lupi e Linus a NY per correre la maratona, giusto?
No, il punto è proprio che la Gazza non si rivolge nè agli appassionati veri nè ai praticanti (almeno non in quanto tali): fondamentalmente si rivolge (letteralmente) agli "sportivi da bar", quelli che ne sanno poco, che praticano poco e la sfogliano tra cornetto e cappuccino. A occhio penso che gli abbonamenti dei pubblici esercizi rappresentino una quota molto importante del fatturato, assieme a quelle del fantacalcio o in occasione di eventi speciali. Non c'è interesse a rivolgersi al pubblico competente, perché è una nicchia.

E il giro alla fine mi pare venga gestito allo stesso modo: all'aspetto tecnico si privilegia quello folkloristico, aggiornato al XXI secolo. Conta l'evento,contano i legami con gli enti locali, non lo sport. E comunque in parte sono d'accordo con chi scrive che l'evento pare più qualcosa che RCS "sopporta" suo malgrado che un investimento, qualcosa su cui puntare.

Ripeto, è mortificante per noi, ma una logica secondo me c'è.


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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marc ha scritto:
MagliaRossa ha scritto:Attenzione, l'esplosione del ciclismo come leisure c'entra poco con il ciclismo come sport. Io amo correre e andare in montagna, ma non me ne fregherebbe nulla di guardare una corsa in montagna. Nè penso che sia semplice costruire notizie su gran fondo ecc. (possono al limite interessare a cho partecipa, qualche decina di migliaia di persone nel migliore dei casi).

Secondo me lo sport come prodotto di consumo di massa è di per sé in crisi. Ci sono sempre più nicchie di appassionati che richiedono giornalismo di qualità (come Cicloweb), ma i grandi numeri non si fanno più, credo neppure nel calcio. La gazzetta fa schifo, ma temo che nel suo fate schifo ci sia una sua logica, seppur perversa.
sostengo da tempo cose simili. L'idea che i praticanti si interessino al ciclismo in quanto praticanti a vari livelli è una teoria che continuo a reputare bizzarra.
attenzione, che tanti amatori se ne fottano del ciclismo professionistico è un fenomeno che ci è sempre stato, direi pure fisiologico.
un tempo forse i professionisti servivano ad accendere quella scintilla di passione e oggi non più, ma vi garantisco che la totale incomunicabilità tra i due mondi è un aspetto meramente italiano, o quantomeno spiccato nello scenario italiano.

ho potuto toccare con mano, benchè fugacemente, il mondo amatoriale in gran bretagna, belgio e USA, tre paesi che -non da soli- rappresentano una fetta consistente di questa "rinascita" del ciclismo, e questa separazione non l'ho mai vista. non a caso sono paesi in cui le corse, sempre secondo le specifiche sociali e territoriali di ogni paese, raccolgono numeri di appassionati anche solo a bordo strada che qua ci sogniamo.
su questa cosa un paio di domande chi "tira i fili" del ciclismo dovrebbe farsele, invece ho la sensazione che ce le facciamo soltanto noi.

che poi lo sport come spettacolo di consumo sia generalmente in calo, sono d'accordo con MagliaRossa e galliano: il tanto celebrato calcio ha un tracollo di numeri che se ci toccasse qui insceneremmo un funerale seduta stante. è probabile che un ciclo degli eventi sportivi come appuntamento popolare si sia concluso, ma questo non significa che ci si debba arrendere così facilmente a un destino. ci sono sport che con investimenti mirati (talvolta ingenti) questa tendenza hanno saputo non dico invertirla ma quanto meno indirizzarla in direzioni meno dannose.
faccio sempre l'esempio del rugby, che ha saputo catalizzare investimenti mostruosi e non avrà costruito un "pubblico" (la partite di rugby si giocano davanti a quattro gatti e pure la televisione, dopo un fugace innamoramento, lo sta scartando ai suoi margini) ma ha riattivato una base di praticanti di tutto rispetto.
e qui torniamo al punto di partenza: quanti sanno che il rugby è lo sport col maggior numero di positività al doping in italia? nessuno.


ps- mi stupisce come si continui a cercare una logica anche solo economica nelle scelte di gazzetta e RCS. stiamo parlando di un gruppo editoriale indebitato fino al collo, che cammina da anni con più di un piede oltre il baratro. sicuramente ciò che paga sono prima di tutto scelte sbagliate dal punto di vista imprenditoriale (qualcuno ha detto recoletos?), ma forse qualche dubbio persino sulle scelte editoriali prima o poi sarà legittimo porselo.


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Hai ragione cauz nel dire che è un fenomeno prettamente italiano. Seguendo gcn e cyclinghub ad esempio, noto che gli utenti soprattutto anglosassoni, spesso sono praticanti, confrontano dati coi prof, seguono lo sviluppo dei materiali, guardano video "come pedalare fuori sella come contador", ecc. Il ciclismo in Italia è legato a rcs sport che non sta minimamente cercando di agganciare il trend positivo dato dai paesi emergenti. Quest'immagine "cool" e il rinnovato interesse è stato ben orchestrato dagli inglesi con un approccio a tutto tondo: investimenti per la mobilità in bicicletta a Londra e in UK in vista delle olimpiadi, il team sky costruito per imporsi nel wt come risultati e come immagine, Eurosport UK che mostra tutte le gare e lascia pure "piratare" le trasmissioni...
Di questi piani per lanciare il ciclismo in UK e di riflesso in altri paesi, ci eravamo accorti come minimo nel 2012 olimpico ma Rcs e gazzetta non ha minimamente cercato di seguire l'andamento per provare a rilanciare il ciclismo pure in Italia, anche dopo la vittoria del tour.
Infine, l'articolo di bonarrigo è schifoso: ad uno sguardo superficiale, avevo capito che quelle foto agli infrarossi fossero di una gara e dopo varie accuse, l'unico nome che esce è contador. Tutto ciò fatto deliberatamente in modo da ingannare il lettore medio che non segue il ciclismo: un'ennesima palata di...fango.


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Maìno della Spinetta
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Landa vince al Trentino, ovvero uno dei grandi protagonisti del Giro che parte tra meno di un mese e che organizza RCS Sport.

Gazzetta.it riporta questi tiroli in apertura.:

1) Tony, addio al suo Leiceter. e' morto tifando in TV.

2) NBA Show: Thunder Flop...

3) Brocchi. Coraggio, no alibi.

4) Vidal si tuffa, tutti indignati.


Il nome di Landa, trovato con ctrl+F, compare in fondo alla pagina, nelle brevi. Purtroppoo non ho screenshots in Hola, pero' la riporto cosi' come e' scritta, senza immagini.

Trentino: show di Landa. Cunego 3°, Nibali cede 35...
Cassani prova Bergen 2017: Mondiale non selettivo...
Agnoli si gode il giorno di gloria: Nibali è un signore...


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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xwait ha scritto:In Italia lo sport interessa solo quando ci sono i campioni che lo rendono realmente popolare... e rimangono popolari fino a quando quell'atleta e' in attivita' e vincente. Pantani per i ciclismo. Tomba e Rossi per sci e moto. O l'italiano di turno nella finale di uno dei quattro principali tornei.

Senza i campioni, non si ha l'interesse popolare. E senza un movimento nazionale e senza squadre italiane, non ci possono essere i campioni nel ciclismo.
E qui devo spezzare un lancia in favore di RaiSport che comunque trasmette un sacco di sport "minori" (bene? male? chissenefrega, però li trasmette).

Se è vero che chiuderanno RaiSport2 dopo i Giochi Olimpici sarà una grande perdita. L'ennesima sconfitta culturale di questo Paese.


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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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Diego Della Valle, mossa a sorpresa: così fa piombare il Corsera nel caos

Diego Della Valle rompe il fronte anti Cairo in Rcs. Dice che non venderà ma anzi è pronto a comprare ancora azioni del gruppo cui partecipa con il 7,3%. A condizione che «vi sia un progetto per una casa editrice libera e con i conti in ordine». Soprattutto Della Valle non giudica ostile l'offerta di Cairo. Anzi considera il presidente del Torino considera «un amico che ha fatto bene a provarci».

Non è la prima volta che il patron della Tod’s candida Cairo guida di Rcs. «È il suo mestiere e non la considero un'operazione ostile perché noi siamo compratori e partner di persone che condividono l’ obiettivo di avere un gruppo editoriale indipendente con un cda che si occupi di dare valore alle azioni». Né gli interessa se il prezzo offerto da Cairo sia congruo o meno perché, non venderà.. Comunque, «non sto con nessun blocco».

Tuttavia l’atmosfera in via Solferino si sta scaldando,. Secondo Lettera43 Mediobanca per fermare la corsa di Urbano Cairopunta a creare una grande holding che metta insieme Rcs , Il Sole 24 Ore e il gruppo Class. . Una risposta tutta milanese all'asse Roma-Torino, sancito dal matrimonio tra la Repubblica e La Stampa.

Si tratta naturalmente di vedere quali disponibilità troverà su un progetto tanro ambizioso. Soprattutto bisogna capire chi ci mette i soldi. (N.SUN.)

da http://www.liberoquotidiano.it/news/eco ... cairo.html


Winter
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Re: Galassia RCS - La Gazzetta e Rcs Sport

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cauz. ha scritto:
quello che non mi torna però sono altri due punti:
- perchè questo calo di popolarità vive essenzialmente in italia il suo apice, e mentre nel resto del mondo il ciclismo vive una vera rinascita qui siamo ancora fermi al palo?
- in che misura uno scandalo gonfiato e sbandierato ai quattro venti come questo servizio sui motorini può aiutare il ciclismo a risalire la china?
Perdonami ma dove vedi sta rinascita?
Spagna. .no
svizzera..no
Belgio..no
Pure in Francia. .
In Italia è in crisi , dalle altre parti fa altrettanta fatica


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