GRAVEL – Una nuova (ma anche vecchia) forma di ciclismo.

Donne, Under, Juniores, ma anche Pista, Cross, MTB, BMX, Ciclismo Indoor
claudiodance
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GRAVEL – Una nuova (ma anche vecchia) forma di ciclismo.

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Si chiama Gravel, è la nuova frontiera del ciclismo off-road. Si usano bici da corsa con geometrie e accessori dedicati per fare lunghi giri su sterrati, backroads e percorsi accidentati in genere. In cosa differisce dalla MTB. Sostanzialmente nel fatto che evita i cosiddetti single-track e che permette di usare bici in grado di avere una performance media buona su asfalto, sterrato e altre superfici che non siano caratterizzate da discese/salite eccessivamente lunghe e tecniche. La cosa che mi piace è che viene recuperata la tradizione del ciclismo fino al primo dopoguerra, nel quale le strade erano ancora in percentuale molto “sterrate”. Le gare dei dilettanti anni 50 erano caratterizzate da molti tratti “bianchi”. Le salite (e le discese) lo erano spessissimo.
Ho provato ed è divertentissimo. Ci si può divertire anche in zone di pianura e sì è comunque fuori dal traffico veicolare. Insomma: una figata.
A mio avviso sostituisce degnissimamente la MTB per il 50% dei percorsi per i quali viene utilizzata oggi (ma non inventata, è bene ricordarlo).
Esistono già molte manifestazioni, pionieristiche o meno. Ne segnalo una organizzata dalla mia società amatoriale. Ecco un link.
Domani vado a provare l’intero percorso lungo (150 km) con Alessandro, mente ed organizzatore dell’evento.
Se ne esco vivo vi faccio sapere.
Ciao belli


...oh, ghè riat Dancelli!
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Bitossi
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Re: GRAVEL – Una nuova (ma anche vecchia) forma di ciclismo.

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Sulla Gravel, intesa come tipo di bici, per il momento sospendo il giudizio, come mi accade del resto con la Fatbike. Non sono sicuro, in entrambi i casi, che non si tratti di una moda passeggera.
Anche se so che i "puristi" storcono il naso, secondo me quello che fa una Gravel lo si può fare tranquillamente con una bici da ciclocross, o con una da strada modello granfondo di ultima generazione, con freni a disco e coperture maggiorate.
E che quindi il termine si presti più ad identificare un tipo di utilizzo, piuttosto che di bici. E mi pare proprio che quello che scrive Claudio possa andare (anche) in questa direzione.
Non a caso un mio amico ha appena comprato una bella Salsa Colossal (http://salsacycles.com/files/blog/2015_ ... rofile.jpg), con freni a disco meccanici e pneumatici da 28, per farne un uso parzialmente turistico, con possibilità di "bikepackaging". In casa Salsa (e nei blog specializzati) viene però considerata ancora una bici da strada, mentre la Gravel per eccellenza dovrebbe essere la Warbird (http://salsacycles.com/files/bikes/_med ... usel_1.jpg). Alla fine però le differenze sono proprio leggere: si tratta di circa mezzo grado in meno di apertura sterzo, e una quindicina di mm di lunghezza maggiore del carro posteriore.

A prop, Claude, tu che cosa usi? :D

PS: da parte mia, la bici universale per me è diventata la mtb trail/allmountain biammortizzata. Si può andare veramente ovunque, comprese discese da capre, magari soffrendo un po' in salita e sull'asfalto... ;)


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Ringrazio la mia mamma per avermi fatto studiare da ciclista
claudiodance
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Re: GRAVEL – Una nuova (ma anche vecchia) forma di ciclismo.

Messaggio da leggere da claudiodance »

Bitossi ha scritto:Sulla Gravel, intesa come tipo di bici, per il momento sospendo il giudizio, come mi accade del resto con la Fatbike. Non sono sicuro, in entrambi i casi, che non si tratti di una moda passeggera.
Anche se so che i "puristi" storcono il naso, secondo me quello che fa una Gravel lo si può fare tranquillamente con una bici da ciclocross, o con una da strada modello granfondo di ultima generazione, con freni a disco e coperture maggiorate.
E che quindi il termine si presti più ad identificare un tipo di utilizzo, piuttosto che di bici. E mi pare proprio che quello che scrive Claudio possa andare (anche) in questa direzione.
Non a caso un mio amico ha appena comprato una bella Salsa Colossal (http://salsacycles.com/files/blog/2015_ ... rofile.jpg), con freni a disco meccanici e pneumatici da 28, per farne un uso parzialmente turistico, con possibilità di "bikepackaging". In casa Salsa (e nei blog specializzati) viene però considerata ancora una bici da strada, mentre la Gravel per eccellenza dovrebbe essere la Warbird (http://salsacycles.com/files/bikes/_med ... usel_1.jpg). Alla fine però le differenze sono proprio leggere: si tratta di circa mezzo grado in meno di apertura sterzo, e una quindicina di mm di lunghezza maggiore del carro posteriore.

A prop, Claude, tu che cosa usi? :D

PS: da parte mia, la bici universale per me è diventata la mtb trail/allmountain biammortizzata. Si può andare veramente ovunque, comprese discese da capre, magari soffrendo un po' in salita e sull'asfalto... ;)
Bitox ciao,
ti confermo che una ciclocross va benissimo. Sono sostanzialmente d'accordo con te, a parte l'accostamento con quell'orrore della Fat bike.
Sabato ho usato una gravel. 150 km molto divertenti. il 29 però userò la mia bici da corsa, con gomme 28 e 25, una fettuccia antiforatura fra camera e copertoncino e un poco di prudenza nei tratti più tosti. Che non sono troppo tosti, confermo.


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Ale Strape
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Iscritto il: venerdì 6 maggio 2016, 13:15

Re: GRAVEL – Una nuova (ma anche vecchia) forma di ciclismo.

Messaggio da leggere da Ale Strape »

Mi ricollego al post originale di claudiodance.
Sono Alessandro, (de)mente ed organizzatore della suddetta... e siccome quella del 2016 è stata leggermente "bagnata" (praticamente più che una Gravel NO Race è stata una nuotata in sella ad una bicicletta per qualche ora...) e claudiodance si è talmente divertito che non ha più nemmeno commentato (tralasciamo i particolari...), eccovi la locandina dell'edizione 2017... si perchè si replica.
Stessa formula: 3 percorsi.
Corto di circa 70 km, molto semplice (tecnicamente) e piatto ma con alcuni tratti di argine dove c'è da spingere.
Medio di circa 110 km, tecnicamente sempre abbastanza semplice, con probabile inserimento rispetto all'edizione 2016 di una salita, tendenzialmente piatto ma, indubbiamente, complice sia il kilometraggio sia il "fondo" nella parte eccedente i 70 km del corto, decisamente interessante come ipegno
Lungo di circa 150 km, tecnicamente per la parte in comune con il medio abbastanza semplice, ma nei 40 km in più (in cui si concentrano anche circa 700 mt di dislivello positivo e negativo ovviamente...) la fazenda si complica un po'... e non solo tecnicamente (vedi i 700 mt di dislivello di cui sopra).
Percorsi tutti belli e interessanti sia dal punto di vista puramente ciclistico che dal punto di vista naturalistico, culturale, culinario... e non essendo una GARA, l'invito che rivolgo a tutti è di cercare di assaporarne tutti gli aspetti.
A breve, sulla pagina FB dedicata all'evento ( ), e sul sito internet (lo stiamo aggiornando...) ulteriori dettagli.
Saluti

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