Philippe Gilbert
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Re: Philippe Gilbert
Io vorrei vedere Philippe al via della Roubaix. E' vero che una sua eventuale partecipazione potrebbe condizionare la settimana delle Ardenne però Philippe non ha ancora molti anni di carriera davanti e sarebbe il caso di capire se c'è la possibilità di lottare per la vittoria anche sul pavè francese oppure no. Sono 10 anni che non partecipa alla Regina delle Classiche e questa sarebbe l'occasione ideale per testarsi: è in una condizione incredibile e non avrebbe alcun tipo di pressione visto che in QS si correrà tutti per Boonen.
Dovesse andare male, l'anno prossimo si torna a fare Sanremo,Fiandre e Ardenne.
Dovesse andare bene, potrebbe impostare la stagione sul trittico Sanremo/Fiandre/Roubaix per cercare di conquistare la quarta Monumento sognando la cinquina.
Da segnalare che in QS hanno tanti galli nel pollaio anche per Amstel/Freccia e Liegi quindi anche un Philippe non al top al via non sarebbe un problema enorme.
Dovesse andare male, l'anno prossimo si torna a fare Sanremo,Fiandre e Ardenne.
Dovesse andare bene, potrebbe impostare la stagione sul trittico Sanremo/Fiandre/Roubaix per cercare di conquistare la quarta Monumento sognando la cinquina.
Da segnalare che in QS hanno tanti galli nel pollaio anche per Amstel/Freccia e Liegi quindi anche un Philippe non al top al via non sarebbe un problema enorme.
- Walter_White
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Re: Philippe Gilbert
Quanti anni buttati in BMC....
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Re: Philippe Gilbert
Gilbert dovrebbe correrle tutte dal mio punto di vista. Alla Roubaix può creare il solito scompiglio che tanto fa bene alla Quick Step e a Boonen.
Poi dovrebbe ergersi a paladino del movimento rendendo interessanti le corse sulle Ardenne dopo tanti anni, attaccando da lontano e lasciando ad Alaphilippe il ruolo di leader per il finale. Anche perchè la gamba non si sa quanto potrà reggere così a lungo, è bene sfruttarla ora.
Poi dovrebbe ergersi a paladino del movimento rendendo interessanti le corse sulle Ardenne dopo tanti anni, attaccando da lontano e lasciando ad Alaphilippe il ruolo di leader per il finale. Anche perchè la gamba non si sa quanto potrà reggere così a lungo, è bene sfruttarla ora.
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Re: Philippe Gilbert
intanto credo che l'anno prossimo potrebbe provare a correre Sanremo e Roubaix attaccando a fondo per cercare l'impresona.... mi piacerebbe se potesse rientrare nella cerchia di chi ha vinto tutte le classiche monumento....
- Walter_White
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Re: Philippe Gilbert
Cosa che non succede da 40 anni....ma la vedo quasi impossibile purtroppociclistasiciliano ha scritto:intanto credo che l'anno prossimo potrebbe provare a correre Sanremo e Roubaix attaccando a fondo per cercare l'impresona.... mi piacerebbe se potesse rientrare nella cerchia di chi ha vinto tutte le classiche monumento....
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- chinaski89
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Re: Philippe Gilbert
Se la Sanremo è mooolto improbabile (non va sempre come quest'anno,anzi) la Roubaix per me è proprio impossibile. Mi sembra troppo magro sinceramente.ciclistasiciliano ha scritto:intanto credo che l'anno prossimo potrebbe provare a correre Sanremo e Roubaix attaccando a fondo per cercare l'impresona.... mi piacerebbe se potesse rientrare nella cerchia di chi ha vinto tutte le classiche monumento....
Re: Philippe Gilbert
Per le sue caratteristiche attuali è più facile che vinca un altro fiandre. La Sanremo poteva vincerla più facilmente in passato quando aveva la sua eccezionale sparata ma è sempre stata un po' troppo facile. Se il percorso non cambia la vedo dura, anche se la Sanremo la può vincere quasi chiunque.chinaski89 ha scritto:Se la Sanremo è mooolto improbabile (non va sempre come quest'anno,anzi) la Roubaix per me è proprio impossibile. Mi sembra troppo magro sinceramente.ciclistasiciliano ha scritto:intanto credo che l'anno prossimo potrebbe provare a correre Sanremo e Roubaix attaccando a fondo per cercare l'impresona.... mi piacerebbe se potesse rientrare nella cerchia di chi ha vinto tutte le classiche monumento....
Sulla Roubaix non sarei così drastico, philippe ha messo su una pedalata molto potente che potrebbe adattarsi bene alle pietre francesi, lo farei provare prima di sbilanciarmi.
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Re: Philippe Gilbert
Romas Vainsteins che era un tipo da Liegi e da Lombardia, nel 2001 passò alla allora neonata Domo-Farm Frites di Patrick Lefevere (tante Roubaix vinte in carriera da Ds), si diceva che venne ingaggiato per vincere la Doyenne e la classica delle foglie morte, ma Lefevere gli chiese all' allora campione del mondo in carica, vuoi fare la Roubaix ? lui disse "perchè no...". E si presentò al via di una edizione massacrante corsa sotto la pioggia e arrivò sorpendente 3° al Velodromo...
E quindi un tipo da Liegi e da Lombardia può tentare di fare la Roubaix (A fine carriera l'hanno fatta Bartoli e Wiggins, e forse la poteva farla anche Bettini se non avesse annunciato al Mondiale di Varese 2008 di ritirarsi dalle corse....)
E quindi un tipo da Liegi e da Lombardia può tentare di fare la Roubaix (A fine carriera l'hanno fatta Bartoli e Wiggins, e forse la poteva farla anche Bettini se non avesse annunciato al Mondiale di Varese 2008 di ritirarsi dalle corse....)
Re: Philippe Gilbert
Mah, Vainsteins in carriera ha fatto podio in 3 monumento su 5, le due mancanti sono proprio Liegi e LombardiaCicloSprint ha scritto:Romas Vainsteins che era un tipo da Liegi e da Lombardia, nel 2001 passò alla allora neonata Domo-Farm Frites di Patrick Lefevere (tante Roubaix vinte in carriera da Ds), si diceva che venne ingaggiato per vincere la Doyenne e la classica delle foglie morte, ma Lefevere gli chiese all' allora campione del mondo in carica, vuoi fare la Roubaix ? lui disse "perchè no...". E si presentò al via di una edizione massacrante corsa sotto la pioggia e arrivò sorpendente 3° al Velodromo...
E quindi un tipo da Liegi e da Lombardia può tentare di fare la Roubaix (A fine carriera l'hanno fatta Bartoli e Wiggins, e forse la poteva farla anche Bettini se non avesse annunciato al Mondiale di Varese 2008 di ritirarsi dalle corse....)
Non era propriamente, per usare termini a noi cari, un liegista/lombardista. Anzi, per quel poco che ricordo mi sembra fosse uno abbastanza veloce, adatto proprio alle classiche del pavè o a una Sanremo
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Re: Philippe Gilbert
Se ci sarà la modifica di percorso tra Cipressa e il Poggio nel 2018, la possibilità di Gilbert di vincere la Sanremo l'anno prossimo aumenterebbero ?
- chinaski89
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Re: Philippe Gilbert
Si ma anche quelle di Sagan e GVA. Ma tu ci credi che cambieranno il percorso?CicloSprint ha scritto:Se ci sarà la modifica di percorso tra Cipressa e il Poggio nel 2018, la possibilità di Gilbert di vincere la Sanremo l'anno prossimo aumenterebbero ?
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Re: Philippe Gilbert
Vediamo che cosa deciderà la RCS in autunno.
E su Gilbert alla Roubaix.
Lefevre: “Gilbert? Meglio che non corra la Parigi-Roubaix”
Sono dichiarazioni che faranno certamente discutere quelle rilasciate da Patrick Lefevre, general manager della Quick Step, al quotidiano Het Nieuwsblad: “Preferirei che Philippe Gilbert puntasse alla Freccia del Brabante e poi alla Liegi-Bastogne-Liegi - ha affermato Lefevre - dopo la gara di domenica so bene che Philippe vuole lavorare in appoggio a Tom Boonen per l’ultima gara della sua carriera, ma io preferisco vedere le cose a lungo termine; come squadra possiamo puntare anche su Terpstra, che ha già vinto a Roubaix, e più in generale su un team fortissimo. Philippe rientra comunque nella preselezione dei 12 uomini che potrebbero correre domenica: nelle prossime ore decideremo se farlo correre o no”.
da http://www.bikelive.it/professionisti/i ... ubaix.html
Io ricordo che nel 1990 si parlò di Argentin alla Roubaix e nel 1994 di Bugno alla Roubaix dopo i loro successi al Fiandre, ma non si fece niente.
E su Gilbert alla Roubaix.
Lefevre: “Gilbert? Meglio che non corra la Parigi-Roubaix”
Sono dichiarazioni che faranno certamente discutere quelle rilasciate da Patrick Lefevre, general manager della Quick Step, al quotidiano Het Nieuwsblad: “Preferirei che Philippe Gilbert puntasse alla Freccia del Brabante e poi alla Liegi-Bastogne-Liegi - ha affermato Lefevre - dopo la gara di domenica so bene che Philippe vuole lavorare in appoggio a Tom Boonen per l’ultima gara della sua carriera, ma io preferisco vedere le cose a lungo termine; come squadra possiamo puntare anche su Terpstra, che ha già vinto a Roubaix, e più in generale su un team fortissimo. Philippe rientra comunque nella preselezione dei 12 uomini che potrebbero correre domenica: nelle prossime ore decideremo se farlo correre o no”.
da http://www.bikelive.it/professionisti/i ... ubaix.html
Io ricordo che nel 1990 si parlò di Argentin alla Roubaix e nel 1994 di Bugno alla Roubaix dopo i loro successi al Fiandre, ma non si fece niente.
- lapi_dario
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Re: Philippe Gilbert
ufficiale: niente Roubaix
http://www.cyclingnews.com/news/gilbert ... rs-triumph
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Re: Philippe Gilbert
E per la prima volta dal 1996 al via della Roubaix non ci saranno nè il vincitore della Sanremo e nè il vincitore del Fiandre, vero ?lapi_dario ha scritto:ufficiale: niente Roubaix
http://www.cyclingnews.com/news/gilbert ... rs-triumph
Re: Philippe Gilbert
Il bell'abbraccio tra Gilbert e un commosso Lampaert all'arrivo della Dwars door Vlaanderen.
Talvolta vale la pena rinunciare ad una vittoria.
Foto: Tim De Waele | http://www.tdwsport.com/
Talvolta vale la pena rinunciare ad una vittoria.
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Re: Philippe Gilbert
Al momento pare più sì che no Ma non c'è nulla di definito, sia chiaroPatate ha scritto:Ma lo fa il Giro, corsa che notoriamente adora?
(per stare in tema, che giornata quella nella tua pic )
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Re: Philippe Gilbert
Sulla Gazzetta scrivevano di si.Patate ha scritto:Ma lo fa il Giro, corsa che notoriamente adora?
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Re: Philippe Gilbert
Spettacolo Philippe, domenica prossima inseguirá il bis nella SUA corsa
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Re: Philippe Gilbert
Se sarà presente, a Pordenone rivolteró la zona di partenza pur di ottenere una foto con luiudra ha scritto:Che bello se viene al Giro, grande Philippe
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Re: Philippe Gilbert
Dopo la quarta Amstel Gold Race…
Non sono d’accordo, ma proprio per niente, con chi ha visto la gamba del polacco migliore. Guardando pedalare Gilbert, si capiva che il vallone che unisce i belgi, ne aveva più di tutti. E non sempre il numero uno in gara, regala la corsa al numero due, come è capitato nella “Monumento” (qui ci sta!) delle classiche sfigate (Milano-Sanremo, ovvio).
Una Amstel Gold Race vibrante e spettacolare, con un faro di nome Philippe Gilbert, giustamente vincitore. Chissà come sarà stato contento il suo primo tifoso, quel Roger De Vlaeminck (fiammingo, tra l’altro) che mi disse: “Vedi, Philippe è l’unico corridore di oggi che onora il ciclismo che fu nostro. Noi correvamo tutto l’anno e non bucavamo le classiche per quello schifo che si chiama specializzazione. Lui è l’unico di oggi che le può vincere tutte e non lo si confronti con gli altri, perché nessuno dei suoi colleghi di un certo palmares, lo vale. Costoro, hanno forse vinto più di una volta quel Giro di Lombardia che è la classica più dura e difficile che ci sia e due Parigi Tours che nemmeno Merckx è mai riuscito a conquistare? Dicono che non ha ancora vinto sul pavè, ma è solo questione di tempo”.
Le parole di Roger risalgono al 6 e 7 settembre 2012, quindi prima della conquista del Mondiale a Valkenburg, ed il tempo ha dimostrato quanto il “Gitano di Eeklo” avesse ragione.
Peccato che una simile evidenza, che un timido intervento del sottoscritto cercò di portare qui, abbia fatto nascere su queste pagine il furore degli anti-Philippe. Preferire Cancellara a Gilbert nelle classiche era, è, e rimarrà perennemente, un esercizio di non so che cosa, perché ogni definizione cancellerebbe anche il più generoso degli eufemismi atti al quieto vivere. E quel tipo che parlò di carriera misteriosa di Gilbert diversi mesi fa, vada miseramente in pellegrinaggio sull’epitaffio di un monumentale impostore, o ad urlare ingenuo tifo per un E.T. alto 185 centimetri.
Non sono d’accordo, ma proprio per niente, con chi ha visto la gamba del polacco migliore. Guardando pedalare Gilbert, si capiva che il vallone che unisce i belgi, ne aveva più di tutti. E non sempre il numero uno in gara, regala la corsa al numero due, come è capitato nella “Monumento” (qui ci sta!) delle classiche sfigate (Milano-Sanremo, ovvio).
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Le parole di Roger risalgono al 6 e 7 settembre 2012, quindi prima della conquista del Mondiale a Valkenburg, ed il tempo ha dimostrato quanto il “Gitano di Eeklo” avesse ragione.
Peccato che una simile evidenza, che un timido intervento del sottoscritto cercò di portare qui, abbia fatto nascere su queste pagine il furore degli anti-Philippe. Preferire Cancellara a Gilbert nelle classiche era, è, e rimarrà perennemente, un esercizio di non so che cosa, perché ogni definizione cancellerebbe anche il più generoso degli eufemismi atti al quieto vivere. E quel tipo che parlò di carriera misteriosa di Gilbert diversi mesi fa, vada miseramente in pellegrinaggio sull’epitaffio di un monumentale impostore, o ad urlare ingenuo tifo per un E.T. alto 185 centimetri.
Re: Philippe Gilbert
Morris ha scritto:Dopo la quarta Amstel Gold Race…
Non sono d’accordo, ma proprio per niente, con chi ha visto la gamba del polacco migliore. Guardando pedalare Gilbert, si capiva che il vallone che unisce i belgi, ne aveva più di tutti. E non sempre il numero uno in gara, regala la corsa al numero due, come è capitato nella “Monumento” (qui ci sta!) delle classiche sfigate (Milano-Sanremo, ovvio).
Una Amstel Gold Race vibrante e spettacolare, con un faro di nome Philippe Gilbert, giustamente vincitore. Chissà come sarà stato contento il suo primo tifoso, quel Roger De Vlaeminck (fiammingo, tra l’altro) che mi disse: “Vedi, Philippe è l’unico corridore di oggi che onora il ciclismo che fu nostro. Noi correvamo tutto l’anno e non bucavamo le classiche per quello schifo che si chiama specializzazione. Lui è l’unico di oggi che le può vincere tutte e non lo si confronti con gli altri, perché nessuno dei suoi colleghi di un certo palmares, lo vale. Costoro, hanno forse vinto più di una volta quel Giro di Lombardia che è la classica più dura e difficile che ci sia e due Parigi Tours che nemmeno Merckx è mai riuscito a conquistare? Dicono che non ha ancora vinto sul pavè, ma è solo questione di tempo”.
Le parole di Roger risalgono al 6 e 7 settembre 2012, quindi prima della conquista del Mondiale a Valkenburg, ed il tempo ha dimostrato quanto il “Gitano di Eeklo” avesse ragione.
Peccato che una simile evidenza, che un timido intervento del sottoscritto cercò di portare qui, abbia fatto nascere su queste pagine il furore degli anti-Philippe. Preferire Cancellara a Gilbert nelle classiche era, è, e rimarrà perennemente, un esercizio di non so che cosa, perché ogni definizione cancellerebbe anche il più generoso degli eufemismi atti al quieto vivere. E quel tipo che parlò di carriera misteriosa di Gilbert diversi mesi fa, vada miseramente in pellegrinaggio sull’epitaffio di un monumentale impostore, o ad urlare ingenuo tifo per un E.T. alto 185 centimetri.
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Re: Philippe Gilbert
Caro Morris, concordo, Phil ieri era un grado di gestire la corsa a piacimento. Sull'ultimo Cauberg ha giocato.
Attendo la settimana entrante per vedere se vorrà anche "salvare" la Freccia dal suo recente triste destino di gara per velocisti-garagisti o se invece la lascerà in regalo per avere meno gruppo coalizzato nella sua LBL.
Attendo la settimana entrante per vedere se vorrà anche "salvare" la Freccia dal suo recente triste destino di gara per velocisti-garagisti o se invece la lascerà in regalo per avere meno gruppo coalizzato nella sua LBL.
...oh, ghè riat Dancelli!
Re: Philippe Gilbert
Per questa settimana, ciao Phil http://www.cicloweb.it/2017/04/17/phili ... -no-liegi/
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Re: Philippe Gilbert
Ma no dai.....
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Re: Philippe Gilbert
Ma vaff.
Che sfortuna.
Ha la forma del 2011.
Poteva fare filotto.
Spero che ci ripensi e che salti solo la Freccia.
Che sfortuna.
Ha la forma del 2011.
Poteva fare filotto.
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- Fabian von Paterberg
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Re: Philippe Gilbert
Io invece non sono d'accordo proprio per niente con le tue parole, a partire dal fatto che chiami i corridori numero 1 e numero 2.Morris ha scritto:Dopo la quarta Amstel Gold Race…
Non sono d’accordo, ma proprio per niente, con chi ha visto la gamba del polacco migliore. Guardando pedalare Gilbert, si capiva che il vallone che unisce i belgi, ne aveva più di tutti. E non sempre il numero uno in gara, regala la corsa al numero due, come è capitato nella “Monumento” (qui ci sta!) delle classiche sfigate (Milano-Sanremo, ovvio).
Una Amstel Gold Race vibrante e spettacolare, con un faro di nome Philippe Gilbert, giustamente vincitore. Chissà come sarà stato contento il suo primo tifoso, quel Roger De Vlaeminck (fiammingo, tra l’altro) che mi disse: “Vedi, Philippe è l’unico corridore di oggi che onora il ciclismo che fu nostro. Noi correvamo tutto l’anno e non bucavamo le classiche per quello schifo che si chiama specializzazione. Lui è l’unico di oggi che le può vincere tutte e non lo si confronti con gli altri, perché nessuno dei suoi colleghi di un certo palmares, lo vale. Costoro, hanno forse vinto più di una volta quel Giro di Lombardia che è la classica più dura e difficile che ci sia e due Parigi Tours che nemmeno Merckx è mai riuscito a conquistare? Dicono che non ha ancora vinto sul pavè, ma è solo questione di tempo”.
Le parole di Roger risalgono al 6 e 7 settembre 2012, quindi prima della conquista del Mondiale a Valkenburg, ed il tempo ha dimostrato quanto il “Gitano di Eeklo” avesse ragione.
Peccato che una simile evidenza, che un timido intervento del sottoscritto cercò di portare qui, abbia fatto nascere su queste pagine il furore degli anti-Philippe. Preferire Cancellara a Gilbert nelle classiche era, è, e rimarrà perennemente, un esercizio di non so che cosa, perché ogni definizione cancellerebbe anche il più generoso degli eufemismi atti al quieto vivere. E quel tipo che parlò di carriera misteriosa di Gilbert diversi mesi fa, vada miseramente in pellegrinaggio sull’epitaffio di un monumentale impostore, o ad urlare ingenuo tifo per un E.T. alto 185 centimetri.
Philippe faro della gara? E l'azione decisiva di Benoot, il rientro di kwiatko, le tirate di henao per mantenere il distacco, l'attacco di kwiatko a cui gilbert ha risposto per portare via l'ultima azione? Oggi la gara non ha avuto un unico faro ma diversi grandissimi interpreti della corsa.
Gilbert giustamente vincitore, in base a cosa se vinceva kwiatko non era un successo meritato?
Se avevi esposto il tuo "timido intervento" su Gilbert nello stesso modo è chiaro che molti ti abbiano dato contro. Gilbert è forte e piace per come corre, non certo per come lo descrivi tu.
Questa è stata la battaglia più grande della mia carriera. C.Froome, May 26th, 2018
2016 argento ITT Doha
2017 Tour de France a tempo
2016 argento ITT Doha
2017 Tour de France a tempo
Re: Philippe Gilbert
Scrivere che Gilbert è stato il faro mi pare non sia offensivo e sminuente nei confronti degli altri.
Non vuol dire che ha corso da solo e che altri non si sono visti.
È una lettura della corsa che io condivido.
Al netto dei modi che magari posso apparire un po' bruschi, mi pare che quanto affermato da morris qualche mese fa abbia trovato la sua definitiva conferma in questa primavera.
Non vuol dire che ha corso da solo e che altri non si sono visti.
È una lettura della corsa che io condivido.
Al netto dei modi che magari posso apparire un po' bruschi, mi pare che quanto affermato da morris qualche mese fa abbia trovato la sua definitiva conferma in questa primavera.
Re: Philippe Gilbert
alla luce dell'infortunio patito, affermare che pedalasse in scioltezza quando gli altri erano al gancio, semplicemente osservando le immagini, mi pare dunque un po' azzardato....il fatto che non abbia mai forzato senza staccare avversari in teoria largamente alla sua portata (Albasini ok, e gli altri?) a me faceva pensare il contrario e ho osato scriverlo.galliano ha scritto:Scrivere che Gilbert è stato il faro mi pare non sia offensivo e sminuente nei confronti degli altri.
Non vuol dire che ha corso da solo e che altri non si sono visti.
È una lettura della corsa che io condivido.
Al netto dei modi che magari posso apparire un po' bruschi, mi pare che quanto affermato da morris qualche mese fa abbia trovato la sua definitiva conferma in questa primavera.
Secondo me non stava molto bene e la stessa cosa deve aver pensato K. allo sprint.
Vicerversa, insieme all'errore di K., la sua grande classe e orgoglio, gli hanno permesso di mettere a frutto quegli ultimi 50 metri.
o forse, nonostante tutto, pedalava con la pipa in bocca?
Re: Philippe Gilbert
Herbie nessuno ti ha zittito, mi pare. Non capisco perché scrivi "ho osato" come se qualcuno avesse ridicolizzato la tua posizione.
Per certi versi concordo con te che forse Kwiatkowski avrebbe dovuto lanciare la volata più corta, ma rimango dell'idea che probabilmente avrebbe perso ugualmente.
A titolo informativo aggiungo che Gilbert stesso ha confermato che c'era vento contrario sul rettilineo.
Sull'infortunio mi pare che Gilbert stesso abbia dichiarato che dopo il dolore iniziale poi non aveva sofferto.
Per certi versi concordo con te che forse Kwiatkowski avrebbe dovuto lanciare la volata più corta, ma rimango dell'idea che probabilmente avrebbe perso ugualmente.
A titolo informativo aggiungo che Gilbert stesso ha confermato che c'era vento contrario sul rettilineo.
Sull'infortunio mi pare che Gilbert stesso abbia dichiarato che dopo il dolore iniziale poi non aveva sofferto.
Re: Philippe Gilbert
Ahia brutta notizia,
spero che domenica tenti lo stesso di esserci alla Liegi anche perchè avevo già giocato un "chippino" in precedenza su Pippo vincitore ad Ans
spero che domenica tenti lo stesso di esserci alla Liegi anche perchè avevo già giocato un "chippino" in precedenza su Pippo vincitore ad Ans
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- Tranchée d'Arenberg
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Re: Philippe Gilbert
noooo, questa non ci voleva proprio. Al di là della stima che ho per Philippe che mi sarebbe tanto piaciuto rivedere vincitore anche domenica prossima, qui c'è anche una questione che riguarda la potenziale spettacolarità della corsa. Un Gilbert in forma, già vincitore di Fiandre e Amstel, si sarebbe presentato alla Liegi tranquillo di non dover per forza vincere e con una squadra forte che nonostante il forfait di Alaphilippe ha in squadra altri elementi pericolosi. Condizione ideale per poter tentare di far saltare il banco già da lontano...Basso ha scritto:Per questa settimana, ciao Phil http://www.cicloweb.it/2017/04/17/phili ... -no-liegi/
Ecco, la sua assenza rende molto più probabile una Liegi come quella delle ultime stagioni
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Re: Philippe Gilbert
purtroppo Gilbert, che è rimasto in ospedale sino ad oggi, sarà costretto a dare forfeit anche al giro
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Re: Philippe Gilbert
cauz. ha scritto:purtroppo Gilbert, che è rimasto in ospedale sino ad oggi, sarà costretto a dare forfeit anche al giro
Spero che salti anche il Tour, per fare la Vuelta in preparazione al mondiale, che non sarà fatto su misura, ma è simile a Geelong....
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Re: Philippe Gilbert
Dico solo "che dispiacere", perché qualsiasi altra coppia di parole che mi viene in mente mi porterebbe al ban immediato dal forum
- Tranchée d'Arenberg
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Re: Philippe Gilbert
Credo che il thread più adatto per eventuali sfoghi sia questo: viewtopic.php?f=3&t=7642Patate ha scritto:
Dico solo "che dispiacere", perché qualsiasi altra coppia di parole che mi viene in mente mi porterebbe al ban immediato dal forum
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Re: Philippe Gilbert
gli ultimi eventi semmai non fanno altro che rendermela ancora più misteriosaMorris ha scritto: Peccato che una simile evidenza, che un timido intervento del sottoscritto cercò di portare qui, abbia fatto nascere su queste pagine il furore degli anti-Philippe. Preferire Cancellara a Gilbert nelle classiche era, è, e rimarrà perennemente, un esercizio di non so che cosa, perché ogni definizione cancellerebbe anche il più generoso degli eufemismi atti al quieto vivere. E quel tipo che parlò di carriera misteriosa di Gilbert diversi mesi fa, vada miseramente in pellegrinaggio sull’epitaffio di un monumentale impostore, o ad urlare ingenuo tifo per un E.T. alto 185 centimetri.
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
- GregLemond
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Re: Philippe Gilbert
Personalmente trovo poco sensato paragonare campionissimi tra di loro.
Il paragone tra Cancellara, Gilbert, Boonen, Valverde per le corse di un giorno è un esercizio che si basa sul gusto.
Personalmente le sparatine sul cauberg e le volatine a Huy me le risparmio davanti a una fuga di 50 km a roubaix.
Il paragone tra Cancellara, Gilbert, Boonen, Valverde per le corse di un giorno è un esercizio che si basa sul gusto.
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- GregLemond
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Re: Philippe Gilbert
Galliano ti ha risposto in maniera educata, ed ha colto perfettamente il senso del mio intervento.Fabian von Paterberg ha scritto:Io invece non sono d'accordo proprio per niente con le tue parole, a partire dal fatto che chiami i corridori numero 1 e numero 2.Morris ha scritto:Dopo la quarta Amstel Gold Race…
Non sono d’accordo, ma proprio per niente, con chi ha visto la gamba del polacco migliore. Guardando pedalare Gilbert, si capiva che il vallone che unisce i belgi, ne aveva più di tutti. E non sempre il numero uno in gara, regala la corsa al numero due, come è capitato nella “Monumento” (qui ci sta!) delle classiche sfigate (Milano-Sanremo, ovvio).
Una Amstel Gold Race vibrante e spettacolare, con un faro di nome Philippe Gilbert, giustamente vincitore. Chissà come sarà stato contento il suo primo tifoso, quel Roger De Vlaeminck (fiammingo, tra l’altro) che mi disse: “Vedi, Philippe è l’unico corridore di oggi che onora il ciclismo che fu nostro. Noi correvamo tutto l’anno e non bucavamo le classiche per quello schifo che si chiama specializzazione. Lui è l’unico di oggi che le può vincere tutte e non lo si confronti con gli altri, perché nessuno dei suoi colleghi di un certo palmares, lo vale. Costoro, hanno forse vinto più di una volta quel Giro di Lombardia che è la classica più dura e difficile che ci sia e due Parigi Tours che nemmeno Merckx è mai riuscito a conquistare? Dicono che non ha ancora vinto sul pavè, ma è solo questione di tempo”.
Le parole di Roger risalgono al 6 e 7 settembre 2012, quindi prima della conquista del Mondiale a Valkenburg, ed il tempo ha dimostrato quanto il “Gitano di Eeklo” avesse ragione.
Peccato che una simile evidenza, che un timido intervento del sottoscritto cercò di portare qui, abbia fatto nascere su queste pagine il furore degli anti-Philippe. Preferire Cancellara a Gilbert nelle classiche era, è, e rimarrà perennemente, un esercizio di non so che cosa, perché ogni definizione cancellerebbe anche il più generoso degli eufemismi atti al quieto vivere. E quel tipo che parlò di carriera misteriosa di Gilbert diversi mesi fa, vada miseramente in pellegrinaggio sull’epitaffio di un monumentale impostore, o ad urlare ingenuo tifo per un E.T. alto 185 centimetri.
Philippe faro della gara? E l'azione decisiva di Benoot, il rientro di kwiatko, le tirate di henao per mantenere il distacco, l'attacco di kwiatko a cui gilbert ha risposto per portare via l'ultima azione? Oggi la gara non ha avuto un unico faro ma diversi grandissimi interpreti della corsa.
Gilbert giustamente vincitore, in base a cosa se vinceva kwiatko non era un successo meritato?
Se avevi esposto il tuo "timido intervento" su Gilbert nello stesso modo è chiaro che molti ti abbiano dato contro. Gilbert è forte e piace per come corre, non certo per come lo descrivi tu.
Per quanto mi riguarda, un solo invito: torna a scuola.
Adios!
Re: Philippe Gilbert
E dopo questo profondo pensiero andiamo tutti a Renzilandia a studiare dal discepolo del Lanza, per una Urbi et Orbi sul galateo del pranzo ciclistico.GregLemond ha scritto:Personalmente trovo poco sensato paragonare campionissimi tra di loro.
Il paragone tra Cancellara, Gilbert, Boonen, Valverde per le corse di un giorno è un esercizio che si basa sul gusto.
Personalmente le sparatine sul cauberg e le volatine a Huy me le risparmio davanti a una fuga di 50 km a roubaix.
- GregLemond
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Re: Philippe Gilbert
Caro, ho espresso una opinione. Senza sminuire nessuno dei sopracitati campionissimi.Morris ha scritto:E dopo questo profondo pensiero andiamo tutti a Renzilandia a studiare dal discepolo del Lanza, per una Urbi et Orbi sul galateo del pranzo ciclistico.GregLemond ha scritto:Personalmente trovo poco sensato paragonare campionissimi tra di loro.
Il paragone tra Cancellara, Gilbert, Boonen, Valverde per le corse di un giorno è un esercizio che si basa sul gusto.
Personalmente le sparatine sul cauberg e le volatine a Huy me le risparmio davanti a una fuga di 50 km a roubaix.
Cosa che invece tu hai fatto con Cancellara.
Se hai dei gusti o punti di vista diversi dal mio, posso non condividerli... ma ne prendo atto.
Non voler discutere su un forum è come andare in una casa di tolleranza e non trombare.
Ciao grande.
- Fabian von Paterberg
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Re: Philippe Gilbert
Rispondo ora a Galliano perchè mi ero perso la sua risposta al mio post, rispondere nuovamente a Morris sarebbe inutile, come sempre d'altronde.galliano ha scritto:Scrivere che Gilbert è stato il faro mi pare non sia offensivo e sminuente nei confronti degli altri.
Non vuol dire che ha corso da solo e che altri non si sono visti.
È una lettura della corsa che io condivido.
Al netto dei modi che magari posso apparire un po' bruschi, mi pare che quanto affermato da morris qualche mese fa abbia trovato la sua definitiva conferma in questa primavera.
A mio avviso un "faro della corsa" la illumina a prescindere dal risultato finale, Sagan lo è stato ala Sanremo nonostante la sconfitta, Philippe lo è stato in maniera definitiva al Fiandre. Domenica ha vinto, ed in ottima maniera, ma a parte quello si è """limitato""" a seguire e poi rilanciare i due attacchi giusti.
Questa è stata la battaglia più grande della mia carriera. C.Froome, May 26th, 2018
2016 argento ITT Doha
2017 Tour de France a tempo
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Re: Philippe Gilbert
quiz per cinefili
film di Giorgio Capitani con Turi Ferro, Virna Lisi, Catherine Spaak, Giuliana Calandra, Massimo Ciavarro. Commedia Italia 1988.
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Re: Philippe Gilbert
Che possa essere difficile paragonare corridori di epoche diverse non lo metto in dubbio, ma paragonare dei coetanei mi pare assolutamente sensato.GregLemond ha scritto:Personalmente trovo poco sensato paragonare campionissimi tra di loro.
Il paragone tra Cancellara, Gilbert, Boonen, Valverde per le corse di un giorno è un esercizio che si basa sul gusto.
Personalmente le sparatine sul cauberg e le volatine a Huy me le risparmio davanti a una fuga di 50 km a roubaix.
Io, come CICLISTI, preferisco decisamente Gilbert e Valverde.
Intendiamoci Cancellara e Boonen hanno dato spettacolo sulle pietre, però, nella mia percezione rimangono due fortissimi specialisti.
Non ultimo, sempre a mio personalissimo avviso, dare spettacolo sulle pietre è più facile che farlo altrove.
Attenzione, non dico che non si possa dare spettacolo sulle Ardenne o nei GT, ma solo che sulle pietre mi pare ci sia una selezione naturale più marcata che quindi semplifica la vita agli specialisti.
Re: Philippe Gilbert
niente Giro per Gilbert
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Re: Philippe Gilbert
Abbiamo due concezioni di faro un po' diverse.Fabian von Paterberg ha scritto:Rispondo ora a Galliano perchè mi ero perso la sua risposta al mio post, rispondere nuovamente a Morris sarebbe inutile, come sempre d'altronde.galliano ha scritto:Scrivere che Gilbert è stato il faro mi pare non sia offensivo e sminuente nei confronti degli altri.
Non vuol dire che ha corso da solo e che altri non si sono visti.
È una lettura della corsa che io condivido.
Al netto dei modi che magari posso apparire un po' bruschi, mi pare che quanto affermato da morris qualche mese fa abbia trovato la sua definitiva conferma in questa primavera.
A mio avviso un "faro della corsa" la illumina a prescindere dal risultato finale, Sagan lo è stato ala Sanremo nonostante la sconfitta, Philippe lo è stato in maniera definitiva al Fiandre. Domenica ha vinto, ed in ottima maniera, ma a parte quello si è """limitato""" a seguire e poi rilanciare i due attacchi giusti.
Il faro non è necessariamente quello che promuove l'azione decisiva, ma colui che con la sua presenza la rende determinante. Quello che fa le scelte giuste nel momento giusto e indirizza la corsa. Colui che ne definisce la trama.
Mi si potrebbe obbiettare che anche Kwiatkowski è stato il faro, ma se confrontiamo il comportamento in corsa del vallone e del polacco, io ci vedo delle sensibili differenze. Kwiatkowski è stato forte, fortissimo, ma per ora io non lo vedo quasi mai come il faro in corsa.
Poi ci vorrebbe qualcuno più bravo di me con le parole per sviscerare ulteriormente il concetto di faro.