castelli ha scritto:barrylyndon ha scritto:Un Quintana vicino al suo top..
Piu' o meno...
2017:13,8 km@8,4%---40:15---average speed 20.57 km/h(Nairo Quintana)
Alpe d'Huez
2015:13,8 km@8%---39:22---average speed 21.03 km/h(Nairo Quintana)
paradossalmente si fa molta più fatica a salire in chessò in 39 minuti a crono, da freschi o dopo 100 km di pianura e avere solo quella salita, che farla due volte di fila in 42 minuti. sono proprio limiti fisiologici. ho messo tempi indicativi.
quello che voglio dire è che pure da freschissimo non è che tiri giù sto gran che.
questo è verissimo. Però sull'arrivo in salita secca si fa uno sforzo da cronoman, o comunque da atleta di uno qualunque degli sport di prestazione pura sulla forza/resistenza, come atletica e nuoto.
Sulla doppia o tripla o quadrupla scalata si vanno a misurare tutt'altri valori, e questo converrebbe fare a chi, per età, o per caratteristiche fisiche di fondista, non può o non riesce ad ottenere più di tanto dalle classiche preparazioni da prestazione pura sui 30-40-50 minuti, tanto in voga oggi.
Per quanto riguarda Dumoulin, è dai tempi della Vuelta di Aru che dico che avrebbe i numeri per diventare l'Indurain dei nostri tempi.
Il problema di allora e che ancora oggi non si può dire che abbia superato, non è certo sull'arrivo in salita secca che si risolve in uno sforzo sostanzialmente da cronometro individuale, ma sui dislivelli che si avvicinano ai 4000 metri e oltre, difficoltà che in carriera finora non ha mai superato in pieno.
Dovesse finalmente riuscire a tenere bene lì(per bene intendo che lasci massimo un minuto agli scalatori alla Quintana e solo in quelle tappe) può veramente ripercorrere la strada di Indurain.
Per questo motivo rimango molto cauto su di lui dopo questo primo arrivo in salita (l'Etna purtroppo sostanzialmente come arrivo in salita è "saltato" per il vento contro), cronoman che fanno numeri straordinari al primo arrivo in salita con nelle gambe poco dislivello e migliore freschezza rispetto agli scalatori, data dai vari giorni in pianura in gruppo -terreno dove comunque gli scalatori faticano di più, anche se in gruppo- se ne sono sempre visti.
C'è anche da dire che in questo Giro, tappe con finali dove un corridore che soffre i dislivelli elevati può perdere del terreno, c'è solo quella dello Stelvio. Foza è una salita assolutamente regolarissima senza grandi pendenze. Piancavallo si risolverà in un'altra sostanziale cronoscalata, e l'arrivo di Ortisei non pare tale da fare grandi differenze, anche se le fece (ma la tappa era complessivamente un po' più dura) nell'anno di Savoldelli.
In sostanza, il contrario dello scorso anno.
Oropa da sola è veramente troppo corta. Lì Dumoulin io lo vedo benissimo.
Non pensavo predessero così tanto sull'arrivo in salita singola Jungels e Kruijswijk.
Infine, sono d'accordissimo con Cassani. Non avesse voluto affrontare frontalmente in quel modo Quintana ( è complessivamente, fisicamente, più scalatore di lui, ed è nettamente più giovane) e fosse salito più regolare, Nibali, raggiunto, avrebbe tenuto Dumoulin e ripreso un eventualmente attaccante Pinot. Negli ultimi 2 km. e mezzo, superato il fuorigiri, il distacco di Nibali è rimasto sostanzialmente invariato. 30 secondi sono di troppo e dovuti ad una irregolare gestione dello sforzo.
Detto questo, non sono molto convinto che possa migliorare un gran che, rispetto agli altri visti ieri. A me è sembrato già un ottimo Nibali.