CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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In questi giorni i thread dedicati alla Vuelta pullulano di sospetti, insinuazioni, allusioni, quasi tutti espressi a mezza bocca, ma naturalmente si riconosce facilmente cosa passi tra le righe di questi discorsi.

Il problema è che tutto ciò cozza con quanto viene ripetuto sempre più spesso e a più livelli... nei giorni scorsi ho letto un comunicato Uci che gongolava dichiarando che non c'erano state positività riscontrate nei test del Tour...

Ma allora la colpa è di tifosi del ciclismo troppo sospettosi anche di fronte a prove provate di una fase di maggior pulizia? Oppure questa fase non è quella che spesso si dipinge?

Al fondo, emerge come al solito la scarsissima credibilità dell'Uci: nessuno o quasi crede davvero che ad Aigle si faccia seriamente lotta al doping.
In filigrana, si legge che siamo sempre costretti ad avere a che fare con qualche mela marcia che ancora "ci prova"... pensavo che tali pensieri non avrebbero più popolato le nostre menti, e invece... gli stessi discorsi di 2, 3, 5, 10 anni fa. Ma allora la guerra (per me insensata) senza quartiere degli ultimi anni cosa ci lascia in eredità?

Sarà mai possibile fare un salto di qualità? Sarà magari possibile farlo quando l'Uci uscirà dall'antidoping?


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Slegar
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da Slegar »

Provo ad esprimere le mie considerazioni partendo da due post, che spiegano come mi pongo di fronte al doping, che avevo scritto sul vecchio forum il 24 maggio 2010 ....
pippo6161 ha scritto:Nessun sport potrebbe sopravvivere se subisse le identiche cose che sta subendo il ciclismo.
Riporto in alto questa affermazione di pippo6161 aggiornandola alla querelle Landis/Armstrong ed al comportamento dell'UCI: uno scandalo doping riguardante Armstrong è, allo stato attuale, un colpo mortale al movimento ciclistico nel suo complesso. Dispiace dirlo ma è così.

Aspetto con ansia il termine del Tour de France 2010 che probabilmente sancirà la fine del "decennio terribile" del ciclismo; Armstrong, forse vincente, annuncerà il ritiro definitivo, l'UCI si allineerà nella gestione del doping ad altre federazioni internazionali e, come dice prof, entro due anni al massimo sarà eretta l'ara pacis che celebrerà la vittoria del ciclismo contro il doping.

Nella speranza che il passaporto biologico possa tenere sotto controllo le "fughe in avanti" del doping.

Poi fra trent'anni si potrà pure alzare il tappeto e vedere la spazzatura che è stata nascosta sotto.

P.S.: ritengo il caso Pellizotti una prova, maldestra da parte dell'UCI, della gestione dei dati "anomali" del passaporto biologico. Per maggiori informazioni potrà sempre rivolgersi a qualche altra federazione internazionale con sede in Svizzera.
.... ed il 25 maggio 2010
Poiché, indirettamente, sono stato coinvolto nella discussione tra Admin e Mesty cerco di sviluppare ulteriormente i miei pensieri.

Premetto, come ho specificato in qualche altro post, che per il ciclismo sono un semplice appassionato mentre so come "girano certe ruote" in altre discipline sportive. Come detto da Morris il ciclismo non è quasi mai stato all'avanguardia nel doping; chi a metà degli anni '90 si affidava alle cure di Conconi e Ferrari arrivava più di dieci anni dopo rispetto ad atleti di discipline diverse, finanziati direttamente dal CONI (se dico Borovets 1983 sapete a cosa mi riferisco?).

Quello che è successo nell'ultimo decennio al ciclismo è già stato vissuto, con modalità diverse, in altre discipline sportive. Il problema del ciclismo è che sostanzialmente è uno sport con notevoli risorse finanziarie ed umane e perciò dei dirigenti degni del dott. Menghele si sono divertiti a "scannare" i ciclisti.

Dobbiamo ricordarci che il ciclismo, grazie a Verbrugghe ed al suo codazzo di boiardi, da Atlanta 1996 si è legato a doppio filo con il CIO e perciò deve sottostare alle "regole" della "famiglia" (e questa frase la scrivo in grassetto, perché è il pilastro di tutto quello che sta succedendo e succederà nel mondo del ciclismo). Nel post precedente ho detto che alla fine si costruirà l'ara pacis della vittoria sul doping, perché è gia successo in altre discipline sportive. E non ho scritto ara pacis a caso: come Augusto impose la pace nell'impero con la forza delle armi agli atleti è stato imposto un regime di terrore. E ricordiamoci, a differenza del ciclismo, che in molte discipline olimpiche il doping di squadra equivale a doping di federazione sportiva nazionale e quindi doping di stato e di conseguenza gli atleti sono più vessati dei ciclisti.

Riguardo al ciclismo io la vedo così: più di dieci anni fa un bue è scappato dal recinto a velocità pazzesca ed altri buoi si sono messi ad inseguirlo. La corsa folle del bue però creava ricchezza e fama anche a molte altre persone perciò i padroni del recinto hanno lasciato che questa corsa impazzita continuasse in completa libertà. Alla fine il bue che correva veloce ha deciso di cambiare mestiere ed i buoi inseguitori erano contenti perché così adesso toccava a loro. Il problema, per loro, era che con questa corsa impazzita si sono allontanati parecchio dal recinto ed i padroni hanno deciso di riportare tutto alla normalità.
C'era però un grosso problema: i padroni del recinto erano degli incapaci; se un bue scappa o lo porti nel recinto o lo lasci scappare mentre i padroni del recinto hanno scelto una terza via: abbattere i buoi che correvano veloci e quelli che non si abbattevano fuggivano perché spaventati dalle fucilate. Tanto, per i padroni del recinto, i buoi erano in numero abbondante perciò uno più uno meno non faceva tanta differenza.
Però i buoi hanno iniziato a scarseggiare e forse abbatterli a fucilate non era una buona idea. "Come possiamo farli rientrare nel recinto", si chiesero i padroni? "Allarghiamolo, come hanno fatto altri".
E vissero felici e contenti.

La vittoria sul doping non vuol dire eliminare il doping: vuol dire eliminare le positività all'antidoping (e non mi sembra la stessa cosa).
Ti chiedi cosa ci ha lasciato in eredità la guerra degli ultimi anni? Molte cose di cui la più importante è un elemento oggettivo che ha la stessa valenza di una parola magica: passaporto biologico. Riprendendo la metafora dei buoi il passaporto biologico è il recinto che è stato piantato dove i ciclisti possono restare dentro in assoluta libertà (la libertà che può dare un recinto) e chi prova a scappare non è detto che sia squalificato sulla carta ma viene di fatto ridimensionato o emarginato.

Visto che mi ero lasciato andare con le metafore provo a spiegare, con una automobilistica, qual'è per il sottoscritto la sostanziale differenza tra controllo antidoping e passaporto biologico. Immagina una qualsiasi automobile con motore a benzina; il controllo antidoping è come l'analisi dei fumi di scarico che ti dice se quello che esce è la combustione di benzina a 98 ottani. Per andare più forte il motore lo puoi alimentare con benzina avio a 103 ottani, a 110 ottani, kerosene, nitrogeno oppure avere un motore a reazione ma se hai il catalizzatore "giusto" i fumi di scarico saranno sempre quelli della benzina a 98 ottani. Con il passaporto biologico attraverso la lettura di determinati parametri, come ad esempio il checking di una centralina elettronica del motore, si può intuire che tipo di carburante usa l'automobile controllata, per cui se qualche valore risulta evidentemente alterato il modo di trovare l'irregolarità si trova.

Ora, poiché all'UCI sono sicuramente pragmatici e pensano che a pane ed acqua ci vanno in pochi, probabilmente i parametri di controllo per il passaporto biologico, usando la solita metafora automobilistica, sono tarati per la benzina a 103 (o 105) ottani anche se i controlli dei fumi di scarico (leggi antidoping) sono tarati per la benzina a 98 ottani (bisogna pur far lavorare i produttori di catalizzatori). E' verosimile quindi pensare che l'UCI, come altre federazioni internazionali, lasci una certa libertà nell'uso del doping entro determinati limiti cercando di contrastare l'uso di benzine "pesanti" o nitrogeno (possiamo chiamarli cera? Gh?) se non dei motori a reazione (chiamiamolo doping genetico?).

Che il passaporto biologico sia strategico per il CIO e quindi per l'UCI lo dimostra la "guerra atomica" scatenata contro Pellizotti, che aveva impostato la sua linea difensiva nello screditare questo strumento (.... e Valjavec "ringrazia").

Si può dire, senza ombra di smentita, che il passaporto biologico sia entrato a pieno regime lo scorso anno e la mia impressione, confrontando con quello che è successo anni fa nello sci di fondo, è che l'UCI abbia voluto "tirare una riga" tra il "prima" ed il "dopo": per il prima si mette alla gogna il ciclista (e non è detto che il prima sia ancora finito, ritengo che qualche conto sia ancora aperto), per il dopo si mette tutto sotto il tappeto, anche il ciclista.

Per confermare questo mio pensiero basta chiedersi quali sono sono state le squalifiche "eccelenti" a partire dal 2010 in poi ricordando che i casi Valverde e Pellizotti appartengono al "prima" ed il caso Contador nasce da delle soffiate pubblicate sull'Equipe che l'UCI aveva coperto e che il tutto si risolvera probabilmente in un nulla di fatto; l'unico "sfigato" è stato David Garcia Dapena pizzicato alla Vuelta dell'anno scorso. Vogliamo parlare di Mosquera? Sulla carta non c'è niente ma Mosquera, dopo le voci su una sua presunta positività, è di fatto squalificato; il podio alla Vuelta dello scorso anno è salvo ma probabilmente sarà messo alla porta dalla Vacansoleil per la prossima stagione e forse riuscirà a costruirsi un dignitoso finale di carriera in una continental portoghese mantenendo però la "fedina penale" pulita. Volendo si può parlare anche di Alvaro Pino e della Xacobeo Galicia, squadra dissolta come la neve al sole, ma per i team manager si può parlare in un post apposito.

Venendo all'attualità adesso si parla di Cobo e delle sue prestazioni monstre alla Vuelta, come si era parlato di Voeckler al Tour, di Kern al Delfinato e Scarponi al Giro. Del marchigiano non ho nessun dubbio, l'alsaziano è costantemente sugli scudi dall'inizio stagione ed è stato protagonista anche a Plouay quindi i dubbi per me non esistono, per lo spagnolo, che milita in una squadra sotto osservazione per "merito" di Gianetti, bisognerà aspettare il prossimo anno: se continuerà ad essere protagonista allora sarà "sdoganato" altrimenti se si sarà eclissato tutti i dubbi che adesso corrono sul forum avranno avuto delle solide fondamenta.

Per quanto riguarda i dubbi ed i sospetti degli appassionati di ciclismo sono più che giustificati: per anni abbiamo assistito al "massacro" dei ciclisti ed adesso, improvvisamente, tutti sono bravi e buoni come in una favola di Andersen (non Kim amico di Bjarne, anche se potrebbero essere loro gli autori). E' giustificabile chi non crede alle favole.

Sicuramente ho qualcos'altro da scrivere ma per ora passo e chiudo.


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Slegar
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Admin ha scritto:Sarà mai possibile fare un salto di qualità? Sarà magari possibile farlo quando l'Uci uscirà dall'antidoping?
Penso che la risposta perfetta alla prima domanda l'abbia data in questo forum Silvio Martinello:
Silvio Martinello ha scritto:............ il passaporto biologico a mio parere è lo strumento ideale per avere uno sport credibile, il limite è che viene gestito dall'UCI, ed il sospetto che sia usato strumentalmente è purtroppo elevato, rischiando con ciò di vanificare l'efficace strumento.
Ti faccio notare la sottigliezza, se non te ne eri accorto: usa l'aggettivo credibile non pulito. Il salto di qualità ci sarà quando si avrà la certezza che l'UCI non userà in modo strumentale il passaporto biologico ma ti invito ad avere pazienza: come ho scritto nel post precedente il CIO ci tiene parecchio al passaporto biologico e per principio non vuole complicazioni. Puoi stare sicuro che un uso strumentale del passaporto biologico da parte dell'UCI, con il rischio di screditare questo strumento, sarà sicuramente punito da parte dei vertici di Losanna.

Che intendi con la seconda domanda, che l'UCI esca dal sistema dell'antidoping che è stato messo in piedi? Se è così penso che la tua sia una speranza vana nel breve-medio periodo. L'UCI, assieme alla FIS e all'ISU e forse qualche altra federazione internazionale, è pienamente inserita nel sistema antidoping che si basa sul passaporto biologico ed in questo sistema sembra vogliano entrare anche IAAF e FINA. Il passaporto biologico, probabilmente, è una delle poche armi a disposizione per combattere il "mostro" del futuro, quello che rischia di travolgere il significacto di sport (compresi i notevoli interessi economici a cui il CIO è sempre sensibile): il doping genetico che probabilmente ha già iniziato a fare capolino in qualche specialità, soprattutto in quelle in cui si usa la "sciolina".

Ne approfitto per fare una riflessione che può sembrare marginale in questo topic; Il ciclismo è fortunato che l'attività di vertice è sostanzialmente finanziata da capitali privati e che sia uno sport fondamentalmente eurocentrico. Il fatto che l'attività ciclistica di vertice sia quasi esclusivamente appannaggio delle squadre di club implica, per quanto elevati siano i budget, una minore disponibilità di fondi da investire nel doping in confronto ai comitati olimpici o stati nazionali, i veri finanziatori dell'avanguardia doping. Questo vuol dire che il ciclismo non avrà mai (o quasi mai) a disposizione i prodotti dopanti d'avanguardia e quindi si trova in una situazione di più facile controllo e di minore rischio di drastica perdita economica; se una nazione è all'avanguardia nel doping ce ne saranno altre che investiranno fondi per colmare il gap ma se una squadra di ciclismo è "troppo oltre" difficilmente si troveranno dei finanziatori che la contrasteranno.

Sul fatto che l'attività di vertice sia eurocentrica e non sparsa in paesi "esotici" questo implica un controllo più facilitato sugli atleti e su chi gestisce il doping.

C'è da scrivere dell'altro ma di nuovo passo e chiudo


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My 2ur Cents
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Da qualche tempo seguo il blog sportscientists. E' tenuto da due exercise physiologist sudafricani che analizzano le prestazioni sportive e intervengono su diverse questioni (se avete seguito il caso Pistorius il nome di Ross Tucker dovrebbe dirvi qualcosa), non escluso il doping nel ciclismo.
Durante il TdF hanno analizzato tutte le performance in salita. Le conclusioni sono chiare: da un paio di stagioni (e soprattutto in questa) le prestazioni incredibili (oltre i 6,5 W/kg) dell'era Armstrong-Pantani sono scomparse per lasciare posto a valori più umani (al Tour non troppo di frequente si è andati oltre i 6 W/kg, rimanendo ben lontani dai 6,2 W/kg che viene ritenuto il limite oltre il quale la prestazione non può più essere ritenuta "fisiologica"). Stessa cosa al Giro: Contador è stato su livelli solo leggermente superiori a quelli dei migliori del Tour, con l'unica differenza che li ha espressi con maggiore costanza.
Poi arriva la Vuelta. E Cobo sull'Angliru ci spiazza con una prestazione che il dottor Porsche, ben più ferrato di noi in materia, valuta addirittura in 6,33 W/kg negli ultimi 6 km. Con chi si gioca la Vuelta? Con l'illustre sconosciuto Froome, che da un giorno all'altro comincia ad esprimere più di 6 W/kg e a battere Wiggins a crono. Mentre le prestazioni di Menchov e di Wiggins, tanto per parlare di possibili vincitori della Vuelta, si mantengono sui livelli che tutto sommato mi aspetterei da due corridori del genere, ossia 6 W/kg o poco sotto.

Ho il sospetto che in tutto questo il passaporto biologico abbia un ruolo in tutto questo in quanto "classista".
Il corridore favorito per un determinato GT viene "frenato" nella preparazione da un discreto numero di controlli a sorpresa. Quindi il passaporto biologico, almeno in un certo senso, mantiene la promessa, perchè argina il fenomeno del doping.
Ma Cobo e Froome quanti controlli a sorpresa avranno avuto nel mese precedente la Vuelta?
La mia idea è che alla fine dei conti il passaporto biologico sia un valido deterrente per i corridori di vertice che sono sottoposti ad un monitoraggio continuo, meno per corridori di seconda fascia che per forza di cose sono controllati con minor frequenza.

Consiglio la lettura di questo articolo http://www.sportsscientists.com/2011/07 ... sport.html.


My 2ur Cents
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da My 2ur Cents »

Peccato che una discussione così interessante sia finita così presto.


herbie
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da herbie »

su questi calcoli ho sempre qualche dubbio. Ad esempio, in base a cosa stimano con precisione approssimata al centesimo di watt, la prestazione di Cobo sull'Angliru? Lo sanno quanto pesava quella mattina? O quanto pesava la bici al decimo di grammo? Io penso che bisogna guardare la corsa e le dinamiche della corsa, compreso il percorso e gli avversari, il calcolo in senso assoluto può essere fuoviante. A me non è parsa una prestazione mostruosa, visto chi gli è arrivato a un minuto su una salita con quelle pendenze. Qualcun altro (Rodriguez e Nibali) è andato decisamente più piano del normale, quello sì.
Sul fatto che il passaporto biologico svantaggi i corridori favoriti ho altrettanti dubbi. Mi sa che la frequenza ed accuratezza dei controlli dipendano piuttosto dalla formazione in cui milita e da altri interessi....


alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Dal Corriere di oggi, emerge il quadro delle notizie circolate qualche tempo addietro sull'inchiesta di Padova.
Ennesima tristezza. E sorpresa per le cifre in ballo. Io non credo che certe cifre servano per il doping, anche per la nazionalità di alcuni dei nomi che emergono.
Già tempo addietro si era affacciato su alcuni articoli il sospetto che il ciclismo, alcuni suoi esponenti, potesse essere entrato in fenomeni di riciclaggio internazionale di denaro. Si parlò anche di dubbi su alcune auto al seguito della Tre Valli Varesine (gara che si corre a cavallo del confine italo-svizzero).
Spalloni nel ciclismo? Sarebbe una grossa tristezza.

E mi vengono alla mente eventi del passato (ma non remoto) di molti corridori colombiani rapiti, uccisi o con familiari rapiti dai narcos per obbligarli ad ingoiare ovuli di coca ed a trasportarli all'estero negli anni 80. Il feroce Pablo Escobar ne uccise uno in maniera ferocissima, facendone ritrovare il cadavere a pezzi in posti diversi (e non interamente). Per queste ragioni quei corridori mi appaiono ancor più forti (cosa devono aver passato nella loro carriera?!).
Di recente ho letto un forum con pezzi di un giornalista che ha dedicato molte inchieste a queste incredibili vicende umane.

DOPING. Ricchi con gli atleti dopati
Aveva una giacca elegante, il volto pallido e nella borsa le banconote ancora fasciate di una banca di Locarno. I finanzieri l'hanno trovato così al valico svizzero di Monte Olimpino. Non uno spallone, né un tycoon della finanza. No, un campione dello sport e di uno sport considerato povero: il ciclismo. È successo che gli inquirenti, dopo aver notato uno strano andirivieni dal Canton Ticino, lo stessero monitorando. Come hanno monitorato un altro atleta mentre eseguiva un anomalo prelievo di contante da uno sportello di Chiasso, appena al di là del confine; e un altro ancora, questo medico sportivo, intercettato dagli agenti delle Dogane Svizzere all'uscita da un istituto di credito di Sankt Moritz con un sacchetto, scrivono, pieno di soldi.
Tre esempi. Ma sono decine i fatti e i nomi finiti in un fascicolo tenuto molto riservato dagli inquirenti italiani e del quale si scopre oggi la consistenza, dopo la risposta della Svizzera a una rogatoria avviata dall'Italia. Una trentina gli indagati fra ciclisti, procuratori sportivi, medici, avvocati, faccendieri e pure dei funzionari di banca, uno in particolare, della Bsi di Locarno. Per la prima volta vengono coinvolti gli istituti di credito. Pesanti le accuse: riciclaggio (in associazione un funzionario di banca di Locarno, un procuratore e un faccendiere), truffa, frode fiscale e doping.
L'inchiesta, aperta dalla procura di Padova e condotta sul campo dalla Guardia di Finanza della città veneta insieme ai Nas di Brescia e Firenze e alle autorità elvetiche, per la prima volta ipotizza il riciclaggio di denaro illecito frutto di prestazioni sportive. Per il pm Benedetto Roberti esiste un'associazione a delinquere, attiva fra Italia Montecarlo e Svizzera, che nella sostanza crea campioni usando il doping, per poi spartirsi i proventi delle vittorie versandone una buona parte nei depositi anonimi delle banche. Come se tutti, procuratori medici manager e pure avvocati, lavorassero per trasformare il ciclista in una sorta di macchina da soldi. Una macchina capace di generare decine di milioni di euro all'anno. «Poiché l'ingaggio economico aumenta con l'aumentare di vittorie e piazzamenti — si legge nei documenti italiani mandati in Svizzera — il ricorso illegale all'uso di sostanze dopanti diventa il mezzo più facile per il raggiungimento dei punteggi necessari all'atleta e alle squadre di fascia alta (Pro Tour e Professional) e i conseguenti robusti ingaggi. Questo percorso illecito è un risultato economicamente molto vantaggioso sia per l'atleta, sia per il medico che così può aumentare la propria parcella, sia per il procuratore sportivo che è pagato in percentuale sull'ingaggio, oltre al collegio di difesa, cioè gli avvocati».
Per alcuni indagati il doping non è stato però provato e in questi casi l'accusa si limita al 648 ter del codice penale: impiego di denaro proveniente dalla frode fiscale, cioè somme nascoste all'Erario attraverso società anonime. Abbastanza comunque per indurre il magistrato a disporre il sequestro di una decina di milioni. Fra i ciclisti finiti sotto inchiesta ci sono nomi illustri. A partire dal russo Denis Menchov, vincitore di due Vuelta di Spagna e di un Giro d'Italia, quello del centenario. A Menchov sono già stati bloccati 2,4 milioni, in soldi e titoli. Sul suo conto è in corso una rogatoria con la Spagna per far luce sull'apertura di vari conti di deposito. «Una pratica resa possibile — scrivono — grazie al metodo della valigia che consente a molti ciclisti, in virtù dei frequenti spostamenti garantiti dalla disciplina praticata, di muovere capitali occulti all'interno di valigie nascoste nei mezzi di trasporto usati anche in occasione delle gare ciclistiche». Fra gli italiani c'è Michele Scarponi, l'aquila di Filottrano, secondo all'ultimo Giro d'Italia e primo degli italiani dietro lo spagnolo Alberto Contador.
Nell'indagine è finito pure Lance Armstrong, il texano delle sette vittorie al Tour de France, più di tutti, di Merckx, di Indurain, di Hinault. Per i francesi, le Roi Americain.
Armstrong non è indagato in Italia per il semplice fatto che la sua società ciclistica ha sede negli Stati Uniti, ad Austin. Le autorità di Los Angeles hanno fatto comunque pervenire all'Italia una rogatoria chiedendo lumi sul suo conto, dopo che l'Fbi aveva incontrato gli investigatori padovani in Francia per un primo scambio d'informazioni. Dall'indagine sono emersi i suoi pagamenti a una società di Neuchatel (Svizzera), la Health & performance. Società anonima ora in liquidazione dietro la quale, sempre secondo gli inquirenti, si nasconde il medico sportivo Michele Ferrari, «inibito a vita dalla federazione Ciclistica Italiana alla frequentazione di atleti e di impianti sportivi». La ragione dell'inibizione? In passato avrebbe «somministrato e venduto sostanze dopanti a vari atleti per garantire loro migliori prestazioni atletiche», ricordano aggiungendo che «la pena del ciclista che frequenta Ferrari in Italia e all'estero è la squalifica». Alcune telefonate, effettuate prima del suo ultimo Tour, testimonierebbero poi i rapporti diretti di Armstrong con il figlio di Ferrari, figlio cioè di «Number One» come lo chiama il texano, il quale lavorerebbe per conto del padre. «Ferrari ha posto in essere una serie di stratagemmi, come reti informatiche all'estero, l'utilizzo di cellulari stranieri, incontri in luoghi inusuali, che gli consentono di seguire i ciclisti». Come studio medico si è inventato un camper con il quale si sposta da una montagna all'altra, da un Paese all'altro. L'hanno intercettato ovunque: sulle colline dell'Appennino tosco-emiliano, vicino a Sankt Moritz, sui colli Euganei. I ciclisti lo chiamano, lo raggiungono, lo ascoltano. È il loro punto di riferimento. Lo è per Vladimir Gusev, già campione russo della cronometro, e per il suo connazionale Vladimir Karpets, oltre a vari italiani.
Regista dell'associazione un procuratore sportivo: Raimondo Scimone, il quale avrebbe messo in contatto atleti, sponsor, team, società di sfruttamento dell'immagine e banche. Per quanto riguarda Armstrong, la palla passa ora agli Stati Uniti dove gli investigatori devono decidere cosa fare del loro campione. Oltreoceano tutto ruota attorno a contratti assicurativi che pretendono la moralità dell'atleta. Le Roi Americain è ancora un esempio ma il suo trono, un pochino, scricchiola.

articolo di Andrea Pasqualetto


castelli
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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tutto molto difficile da provare. gli spalloni dopati mi mancava. quindi riciclaggio e michele ferrari: 53x12.com=117. mi ricorda la famosa (fumosa) inchiesta (?) phoney money.


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
dietzen
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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decine di milioni di euro?


alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da alfiso »

dietzen ha scritto:decine di milioni di euro?
Il doping è una sfumatura di questa inchiesta che pare essere più ampia.
Non credo che creare il fumo spalloni-Ferrari aiuti a capire meglio. Sono due cose separate a mio avviso.
Una cosa è certa; i russi hanno grosse disponibilità economiche e parecchie provviste in Svizzera.
Un discreto numero di ex prof (o ex ciclisti sovietici) sono diventati miliardari oligarchi. Grazie al ciclismo?
No, ma viaggiare e conoscere lingue e personaggi di vari paesi serve.
Gli ex sovietici non sono più gli sprovveduti delle ere Gorbachov-Eltsin. Ora stanno usando con noi (occidentali) la stessa moneta usata con loro qualche anno fa.
E la commistione di interessi economici-politici-sportivi è ormai abbastanza evidente.
McQuaid avrà il suo bel da fare per controbattere i gazpetrorubli di Makarov nella gara contro Tchmil per la presidenza Uci.
De Franza o de Spagna, sempre polenta taragna :(


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Slegar
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da Slegar »

alfiso ha scritto:McQuaid avrà il suo bel da fare per controbattere i gazpetrorubli di Makarov nella gara contro Tchmil per la presidenza Uci.
E se succederà rimpiangeremo alla grande i birraioli irlandesi ....


fair play? No, Grazie!
Winter
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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alfiso ha scritto:
dietzen ha scritto:decine di milioni di euro?
Il doping è una sfumatura di questa inchiesta che pare essere più ampia.
Non credo che creare il fumo spalloni-Ferrari aiuti a capire meglio. Sono due cose separate a mio avviso.
Una cosa è certa; i russi hanno grosse disponibilità economiche e parecchie provviste in Svizzera.
Un discreto numero di ex prof (o ex ciclisti sovietici) sono diventati miliardari oligarchi. Grazie al ciclismo?
(
Chi ? (scusa se non ho capito se fai dell'ironia)
Nelle classifiche di Forbes non mi pare di averne visto nessuno..


Nicker
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Anche la Gazzetta dello Sport oggi ha pubblicato un bell'articolone:
È l'indagine che sta facendo tremare il mondo del ciclismo. Sono passati 14 mesi dall'incontro di Lione, 19 luglio 2010, tra le polizie di Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e l'Interpol: obiettivo Lance Armstrong e il suo storico preparatore, Michele Ferrari. Le accuse-doping di Landis al texano sono state il "carburante", l'agente federale Novitzky l'ha messo nel mirino per il presunto uso di fondi pubblici della Us Postal per l'acquisto di sostanze vietate. Ma la svolta arriva dal p.m. di Padova, Benedetto Roberti, che ha avuto il coordinamento giudiziario. Ed è vicinissimo a smascherare le trame internazionali che legano il preparatore a corridori, procuratori, insospettabili professionisti.

Fondi neri — In un paio di mesi l'inchiesta si chiuderà. Intercettazioni e perquisizioni, soprattutto analisi di tabulati bancari e conti correnti. Che, come aveva già scritto la Gazzetta in aprile, hanno fatto salire di livello l'indagine: non solo doping, ma denaro, tanto denaro. I soldi, il tesoro, il fatturato del doping, 20 milioni di euro, nascosto in un dedalo di società svizzere e monegasche, con bonifici estero-su-estero che incastrano corridori, procuratori e squadre. Soldi che partono dai corridori e arrivano al preparatore Ferrari, e poi ai team, e tornano indietro. Fondi neri. Una rete che rivela complicità totale. Le ipotesi di reato non sono solo l'uso di sostanze vietate o lo smercio o il traffico. No: sono associazione a delinquere, riciclaggio, truffa, evasione fiscale. La Svizzera ha collaborato enormemente a livello bancario. Niente privacy.

Associazione — Nomi, tanti nomi. Armstrong, con tracce di pagamenti che attraversano l'Atlantico e finiscono in Svizzera; il russo Menchov, vincitore del Giro del Centenario, e il suo procuratore Scimone, come ha scritto ieri il Corriere della Sera. Scimone si è definito "estraneo ad illeciti rilevanti sotto il profilo professionale" e pronto "a denunciare la violazione del segreto istruttorio". Una trentina di persone, secondo la Procura, avrebbero messo in piedi l'associazione a delinquere. E poi i corridori, visti, ascoltati, filmati, mentre parlano con Ferrari. Una piccola parte italiani. Perché in tutto sono una novantina, pesci piccoli e grossi. Ferrari è inibito dal 2002: basta anche una tabella di allenamento, e chi lo frequenta, come Di Luca con Santuccione, può essere squalificato da 2 a 6 mesi.

Caso Visconti — Tra i coinvolti ci sono anche Michele Scarponi e il tricolore Giovanni Visconti. Entrambi indagati dalla Procura di Padova nel momento in cui Nas dei Carabinieri e Guardia di Finanza hanno perquisito le loro abitazioni. Esattamente il 14 aprile nel caso di Scarponi, il 21 aprile per Visconti: ipotesi, frequentazione di Ferrari. Sequestrati agende, contratti e cartelle cliniche. Da allora, hanno sempre corso. Il marchigiano 2° al Giro, il palermitano è qui a Copenaghen per il Mondiale: uno dei punti fermi della Nazionale. Il presidente federale, Renato Di Rocco, che ha imposto a giugno norme esemplari per vietare la maglia azzurra a chi ha subito squalifiche per doping dai 6 mesi in su (fuori Petacchi, Basso e Di Luca, per esempio), è molto chiaro su Visconti: "Non è stato rinviato a giudizio, siamo soltanto in una fase istruttoria. Non possiamo assolutamente giudicare e condannare un ragazzo, Visconti resta qui al Mondiale. E' nella stessa situazione di Luca Paolini a Salisburgo 2006 (per l'inchiesta di Bergamo, ndr): adesso, dopo 5 anni, non si sa più nulla di quell'indagine, proiettata verso l'archiviazione".

Banca a Locarno — Ma come hanno fatto gli uomini del pm Roberti a scoperchiare il pentolone? Sono partiti dai contratti di lavoro e di immagine dei corridori intercettati con Ferrari. Poi i conti correnti bancari. Quasi sempre uno lecito, l'altro svizzero. E hanno visto dove andavano a finire questi flussi di denaro e a chi erano intestati i contratti. Guarda caso, i pagamenti finivano tutti nella stessa banca di Locarno, in Svizzera, su un conto che si è rivelato essere nella disponibilità di Ferrari, coperto da alcuni prestanome.

Contratti d'immagine — Le squadre, poi, non sono immuni da questo sistema. Con il trucco dei diritti di immagine, estero-su-estero, si creano facilmente fondi neri e si truffa il fisco. Tutto grazie a una società di Montecarlo alla quale, guarda ancora un po', fanno capo tutti i contratti di immagine dei corridori del gruppo-Ferrari. A questa "scatola" il corridore cede la sua immagine e incassa dei soldi; la società poi cede il contratto di immagine dell'atleta alla squadra, per una somma molto maggiore, prende i soldi, ma una parte di questi tornano all'atleta (per gran parte) e al team. Risultato: la Procura di Padova ha chiesto all'Uci, la Federciclo mondiale, di avere i contratti di immagine degli ultimi 5 anni stipulati dai migliori 18 team mondiali. Vuole vederci chiaro. Non tremano solo i corridori.
Luca Gialanella


"Il bene si fa ma non si dice e sfruttare le disgrazie degli altri per farsi belli è da vigliacchi"
alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Winter ha scritto: Chi ? (scusa se non ho capito se fai dell'ironia)
Nelle classifiche di Forbes non mi pare di averne visto nessuno..
No, non era ironico. Mi riferisco in particolare, come scritto, al presidente della federciclo russa Makarov, proprietario di Itera ed al presidente della federciclo kazaka ex ministro.
Ma anche Tchmil ha fatto i suoi soldini. Makarov, ex ciclista e pistard è il proprietario di Itera e di società in Svizzera e Bahamas. Con una di queste è proprietario di una villa storica sul lago di Garda.
In Europa è la longamanus della Gazprom.


KELLY1
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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intanto sorbiamoci anche questa,

Doping: traffico nel Torinese, arrestati anche volti noti

TORINO - Dodici sportivi, tra i quali figurerebbero anche nomi noti, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo antisofisticazione per traffico di sostanze dopanti, in provincia di Torino. L'inchiesta e' coordinata dal procuratore Raffaele Guariniello.

Secondo quanto si apprende, sarebbero coinvolti un'intera squadra di ciclismo dilettantistico e diversi frequentatori di palestre. Sarebbero interessati anche nuoto, calcio e atletica.
notizia ansa

:dunce: :bici:


granfondista
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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KELLY1 ha scritto:intanto sorbiamoci anche questa,

Doping: traffico nel Torinese, arrestati anche volti noti

TORINO - Dodici sportivi, tra i quali figurerebbero anche nomi noti, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo antisofisticazione per traffico di sostanze dopanti, in provincia di Torino. L'inchiesta e' coordinata dal procuratore Raffaele Guariniello.

Secondo quanto si apprende, sarebbero coinvolti un'intera squadra di ciclismo dilettantistico e diversi frequentatori di palestre. Sarebbero interessati anche nuoto, calcio e atletica.
notizia ansa

:dunce: :bici:
Vogliamo scommettere sullo sport praticato dal primo nome che verrà reso noto?


Meglio brocco che Di Rocco: Cicloweb forever!!
alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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granfondista ha scritto: Vogliamo scommettere sullo sport praticato dal primo nome che verrà reso noto?
No sono amatori della Miccoli di Pianezza (To).
Sembra invece un pesce grosso quello del nuoto. Dicono che sia bergamasco


KELLY1
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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tuttobici web riporta:
DOPING. 102 indagati a Torino, calciatori, nuotatori e ciclisti

Vi sarebbero anche un calciatore
del Legnano (squadra del campionato di Lega Pro di seconda
divisione) e un nuotatore olimpionico ad Atlanta 1996 tra i 102
indagati dalla procura di Torino, nell'ambito dell'inchiesta
sulla diffusione di sostanze dopanti tra gli sportivi.
Tra gli arrestati, invece, figurano sei ciclisti della
formazione amatoriale Miccoli di Pianezza (Torino) e due
infermieri dell'ospedale Mauriziano di Torino, che avrebbero
sottratto delle sostanze.
Sarebbero coinvolte nell'inchiesta diverse palestre del
capoluogo piemontese e della prima cintura. I reati contestati
dai pm Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace sono la
ricettazione (relativamente al commercio di sostanze dopanti) e
detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio
(relativamente al solo nandrolone, da poco entrato nella tabella
degli stupefacenti.


forse perchè i ciclisti non sono di primo piano i giornali non hanno fatto il titolone .

i nuotatori non fanno notizia come dopati anche se olimpionici.... :clap:


Winter
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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alfiso ha scritto:
Winter ha scritto: Chi ? (scusa se non ho capito se fai dell'ironia)
Nelle classifiche di Forbes non mi pare di averne visto nessuno..
No, non era ironico. Mi riferisco in particolare, come scritto, al presidente della federciclo russa Makarov, proprietario di Itera ed al presidente della federciclo kazaka ex ministro.
Ma anche Tchmil ha fatto i suoi soldini. Makarov, ex ciclista e pistard è il proprietario di Itera e di società in Svizzera e Bahamas. Con una di queste è proprietario di una villa storica sul lago di Garda.
In Europa è la longamanus della Gazprom.
Parlavi di ex pro.. e Makarov non me lo ricordo nell'Alfa lum , per quello non avevo capito
Tchmil è benestante ma non certo un'oligarca


alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Winter ha scritto:
alfiso ha scritto:
Winter ha scritto: Chi ? (scusa se non ho capito se fai dell'ironia)
Nelle classifiche di Forbes non mi pare di averne visto nessuno..
No, non era ironico. Mi riferisco in particolare, come scritto, al presidente della federciclo russa Makarov, proprietario di Itera ed al presidente della federciclo kazaka ex ministro.
Ma anche Tchmil ha fatto i suoi soldini. Makarov, ex ciclista e pistard è il proprietario di Itera e di società in Svizzera e Bahamas. Con una di queste è proprietario di una villa storica sul lago di Garda.
In Europa è la longamanus della Gazprom.
Parlavi di ex pro.. e Makarov non me lo ricordo nell'Alfa lum , per quello non avevo capito
Tchmil è benestante ma non certo un'oligarca
Non so se continuare con sincero impegno la discussione, perché non so se il focus del tuo interesse sia la stessa o il trollare sulle mie parole.
Nel secondo caso non ho tempo da perdere.
Io ho scritto:
- ex prof (o ex ciclisti sovietici) : questi dilettanti erano tutti professionisti ufficiali dell'Armata Rossa. Non ho parlato mai di Alfa Lum in questo discorso.
- non ho detto che Tchmil è un'oligarca.
E con questo chiudo e non replico più alle trollate, come già faccio con alcuni.


Winter
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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alfiso ha scritto:Non so se continuare con sincero impegno la discussione, perché non so se il focus del tuo interesse sia la stessa o il trollare sulle mie parole.
Nel secondo caso non ho tempo da perdere.
Io ho scritto:
- ex prof (o ex ciclisti sovietici) : questi dilettanti erano tutti professionisti ufficiali dell'Armata Rossa. Non ho parlato mai di Alfa Lum in questo discorso.
- non ho detto che Tchmil è un'oligarca.
E con questo chiudo e non replico più alle trollate, come già faccio con alcuni.
Non riesco io a capire dove vuoi arrivare.
Alfa lum era la squadra che fece passare pro i russi nel 1989
Tu vedi tanti capitali russi nel ciclismo io no
Visti i risultati magri in varie discipline il governo russo ha chiesto a varie aziende (pubbliche e private) d'investir nello sport
Tante hanno investito nell'Hockey su ghiaccio (vedi i tantissimi nuovi palazzetti) altri nel calcio (Mondiale ecc) altri nelle Olimpiadi ecc
Itera (Gazprom) nel ciclismo
Parliamo di 15-20 ml di euro (un investimento limitato rispetto ad altri) ma per la squadra pro , continental , under 23 e under 21
Mischiarla all'inchiesta che riguarda essenzialmente Ferrari , non lo capisco
Tra l'altro Itera è nel ciclismo da almeno una dozzina d'anni


alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Io non voglio arrivare da ns parte. Leggo e valuto. E di questi denari russi ne faccio a meno.
http://www.cyclingtopics.it/index.php?topic=3487.0
http://inrng.com/2011/09/andrei-tchmil/

E' solo per passione che la Federazione Europea di Ciclismo sia sponsorizzata dall'Itera? Una passione irrefrenabile.
http://uec-federation.eu/
Sì, sì. Adesso mi metto gli occhiali 8-) di Negroni.


Winter
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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tutto interessante
ma con l'inchiesta Ferrari o sul Doping cosa centra ?


alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Winter ha scritto:tutto interessante
ma con l'inchiesta Ferrari o sul Doping cosa centra ?
http://inrng.com/2011/09/image-rights/#more-5057
Vorrei che leggessi l'articolo del Corriere e quello sulla Gazza di Gialanella con l'ottica evidenziata con pungente leggerezza da Inner Ring.
Il doping è caro, ma non girano quelle cifre. Non servono ad un corridore quelle cifre per il doping.
Non ce l'ho con i russi, anzi la federazione russa (la nazione intendo) potrebbe essere la prima vittima (fiscalmente) di questo meccanismo, ma anche altre multinazionali posso avere questa necessità. Pure Finmeccanica nel suo "piccolo"...

Ho letto tempo fa una storia, i cui riferimenti a fatti, persone e cose sono puramente casuali. E me la sono adattata.

GAZZOSA CICLISTICA
I ciclisti a differenza di altri sportivi non hanno molto gli occhi addosso e viaggiano e soggiornano in diversi paesi, più "liberi" dei calciatori.
E io per adesso non ho una squadra di calcio, magari domani vedremo.
Io della società PetroPakkovia firmo con te corridore Pippone Patrizio un contratto per 2 mio netti e te li pago con due contratti (uno lindo nel tuo paese ed uno in Svizzera - paese ora però in discussione - o Irlanda, Isola di Man, Jersey, Montecarlo, Lussemburgo, Andorra, in Delaware se Pippone è americano, ecc.).
Il secondo contratto è quello veramente impegnativo per il ciclista. Io ti faccio risparmiare un bel po' di tasse, ma tu devi farmi un favore. Il contratto registrato ad uso e consumo della contabilità russa di PetroPakkovia lo facciamo di 4-5 mio, che per uno sportivo "possono starci".
Noi ti paghiamo le tasse svizzere (e così teniamo tranquilli gli svizzeri, che se evadi le tasse nel tuo paese se ne sbattono, ma se ricicli soldi ballerini si innervosiscono), poi tu sposti il surplus su altri conti a te intestati e, quando servirà, userai queste provviste come ti dirò. Dopo due mesi la controllata austriaca di PetroPakkovia, SemeNero Osterreich, cerca un partner austriaco che partecipi alla gara per la nuova rete distributiva di gas nel Vorarlberg. Io chiamo te Pippone e ti chiedo di portare 500.000 testoni in Liechtenstein e rimpinguare il conto che ti dico io, ed i tubi del gas del Vorarlberg saranno più scorrevoli che mai col gas che io compro in Russia e faccio consegnare in Austria tramite pipeline della GazzosPrompt, che per legge in Austria non può partecipare alle società di distribuzione (nemmeno in quote di minoranza).
Per tutte le tue esigenze medico-ciclistiche puoi attingere al conto, però sappi che se ti beccano dovrai restituirci "ufficialmente" cinque volte il valore del contratto registrato nel tuo paese e potremo farti causa lì, perchè noi sappiamo che ti dopi. Se però farai il bravo sistemeremo tutto con una "partita di giro" e ti faremo Cavaliere della Pakkia regione centrale della Pakkovia. E tutti vissero felici e contenti al caldo riparo ... irradiato dalla caldaia a gas.

W Inter - Inter http://www.unionesarda.it/Articoli/News/214339
http://it.paperblog.com/suleiman-kerimo ... -o-565285/

GAZZOSA CALCISTICA
Gennaio 2011 - C'è un gran casino in Libia (dalla quale acquisto il 60% del mio greggio, direttamente o triangolarmente). Un disastro.
Io Minimo Potopi, presidente della squadra dell'Universale, parlando con mio fratello GianGaleazzo, gli faccio notare che Sultan Karashov, un giovane banchiere e petroliere musulmano razzisco (azionista della GazzosPrompt) che qualche anno fa si è schiantato a Nizza assieme ad una zoccoletta su una pianta in Promenade des Anglais (non in uno sprint della Parigi-Nizza) è diventato da due settimane il Presidente di un emergente club di calcio della Razzischia, l'Angina Pektorix. Un incidente come tanti altri che hanno colpito gli oligarchi (non ancora allineati) in giro per il mondo.
Sultan Karashov è l'uomo che fa per noi.
Possiamo fare come fece qualche anno fa il ns. vicepresidente Poretti Beveva, con la sua società di cablocomunicazioni, nel Brazzaville, dove coi soldi del contratto per Poveraldo, pagò le provviste per TeleBrazzaville e per le aree della fabbrica di chewingum.
Sultan Karashov ha bisogno di lavorare tranquillo nel Pakkestan e deve dare il nuovo oppio al popolo Pakkestano, il football.
Con lui possiamo fare un accordo, gli cediamo il campione ghanese Doberdoo che abbiamo preso oltre a 30 mio (tot. 50 mio) dal Porcellona in cambio del bosniaco Suleimanovic. Un grande affare, perché Suleimanovic ha fatto cilecca mentre Doberdoo ci ha fatto vincere la Coppa Champignon.
Karashov è d'accordo a dichiarare che l'accordo per Doberdoo si ufficializzerà per 25 mio.
Il problema ora è come far bere ai nostri tifosi (ai guys ed ai brianzalcolici) la cessione di Doberdoo.
Alla bisogna ci pensa Karashov che contatta ufficialmente Doberdoo e gli propone 20 testoni a stagione.
Potopi appare sui giornali furioso per il tradimento del figlior prodigo e promette di convincerlo a restare (devi restandare, devi restandare!!!).
Niente da fare, Doberdoo vuole lasciare l'Universale per lui, la famiglia e l'Africa. :muro:
A questo punto non resta che negoziare la cessione, a malincuore, del grande figliol non prodigo Doberdoo.
L'allenatore dell'Universale Gaspromerini ci rimane male, gli avevano promesso che Doberdoo rimaneva e che sarebbe stato ceduto Shell Neider (spia angloolandese), e cade in depressione. Ottobre 2012 - Il giornalista Franco Degli Incerti dà per scontato il passaggio del brazzavillano MajRiccon dall'Universale all'Angina Pektorix, per raggiungere l'amico Doberdoo. Peccato perchè qualche anno fa Karashov voleva comprare una squadra italiana, la Remolo&Romolo.

Non c'è più il calcio di una volta, ormai i giocatori non sono più fedeli alla maglia. E questi poveri presidenti che continuano a metterci tanti soldi per i loro tifosi.
Ogni riferimento a fatti, persone e cose è puramente casuale.

***********************************************************************
SARAS-SARUS-SARUSS-SARUSSI-SARUSSIA-ARUSSIA-RUSSIA-SARAZPROM
***********************************************************************

Gazzose a parte, parliamo d'altro (andando un secondo OT); chi ha sorretto il titolo Saras a fine gennaio 2011, facendogli addirittura quasi doppiare il già febbricitante FTSE Mib?
Immagine
Ed il crollo di questi mesi varrà pur qualche altro sacrificio internazionale? :P

Ps. Sai una cosa? A me ora vengono dei dubbi sul "quarto" perso dall'Universale con lo Schleck04 (GazzosPrompt). Non come Roma-Bayern però. :lol:
W LO SPORT E FORZA AZZURRI PER DOMANI !!! :italia:


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robot1
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da robot1 »

Ora diranno che sei gobbo
:diavoletto:
Ma quindi, secondo la tua teoria, il presidente dell'Universale non sarebbe un superfesso spendaccione, ma un grande imprenditore superfurbone.
(Beh, un po' lo pensano i poveri fessi che acquistarono le azioni S...s in sottoscrizione)


Un giorno potremo raccontare ai nipotini che noi siamo stati fortunati a veder correre Sagan
Winter
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da Winter »

Rispondo all'OT perche' sul resto purtroppo non riesco a capire dove vuoi arrivare (scusa non ci arrivo)
Il titolo Saras..
Entrato in Borsa a 6 euro , quando le stime iniziali parlavano di 4 euro ma le banche collocatrici (dove Morattti e co son nel consiglio di amministrazione) trovavano giusto il prezzo di 6..(lazzaroni)
a 6 euro non ci è mai praticamente stata (rubando i soldi ai piccoli risparmiatori)
Rapidamente è scesa intorno ai 4.. (2 euro per azione guadagnati ingiustamente in piu' dalla famiglia Moratti)

Sugli amici Russi
e la quotazione bassina di Etoo non mi dici cose nuove
Si sa benissimo che indirettamente la cifra è molto piu' alta


castelli
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da castelli »

io la faccio un po' più corta: michele ferrari è da anni considerato un "puzzone". anche i russi (oligarchi o meno) vengono considerati "puzzoni". ci metti dentro un altro "neo-puzzone" amerikano e un reo-puzzone (il simpatico scarponi) e il gioco è fatto. ora sta tutto nel sistemare i pezzi del puzzle con un pizzico di risoluta retorica, una spruzzata di sociologia, un tocco di scienza delle finanze, una guarnitura spauracchio di scienza dello sport. leggo tra l'altro che l'accusa ha un consulente d'eccezione: la star televisiva massimo ciancimino. programma ambizioso, si convenga, ma confido i Nostri ce la possano fare.
per "puzzone" intendo uno che è finito da tempo nel mirino della stampa con la schiena dritta. ferrari russi armstrong post 2005 è tutta gente riccastra e non politicamente corretta, tutta gente che può star sulla minchia facilmente all'opinione pubblica per una ragione o per l'altra. scarponi l'anno tirato in mezzo per far fumo.
io anche se non so nulla di questa inchiesta so già che finirà in una bolla di sapone. ciao, ci vediamo tra un anno.


P.S. la finanza è fatta di carta. la quotazione della saras a 6 fu una birichinata ma i veri gonzi furono i risparmiatori (cioè quelli come me) che acquistarono il titolo pensando che in una settimana sarebbe andato a 12. soru che fu per quattro mesi sulle prime pagine, trattato come novello einstein, fece la stessa cosa. la tiscali passo da cinquanta carte da mille a un milione nel giro di poco tempo ma il valore della società erano una ventina di computer da cinque milioni di lire l'uno. funziona (e funzionerà) sempre così. spiace per il collegio dei causidici.


Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC

Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
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Slegar
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da Slegar »

http://www.cyclingnews.com/news/mcquaid ... cro-dosing

Intervista a "Birraman" su Cyclingnews in cui il supermegapresidenteplenipotenziario difende a spada tratta, e ci mancherebbe altro, il passaporto biologico.

Però a pensar male si fa peccato ma ....... Dopo anni di bastonate nei denti ai ciclisti non è solamente Admin che si pone certe domande e l'intervistatore si chiede, e chiede a McQuaid, perché nel 2011 non è stato registrato nessun caso di positività [eclatante n.d.r.] visto che solamente chi tiene la testa sotto la sabbia può pensare che il gruppo si pulito al 100% (Only those preferring to bury their heads in the sand would argue that the professional peloton is 100% clean.). La risposta è abbastanza fumosa e probabilmente lascia trasparire che l'UCI non sa ancora gestire bene le anomalie del passporto biologico: Oberhofen è ad un'ora e mezza d'auto per cui i dirigenti dell'UCI possono andare a ripetizione da quelli della FIS.

Nell'intervista, secondo una mia valutazione, si percepiscono le difficoltà dell'UCI nell'usare il passaporto biologico e questo è un periodo di transizione in cui loro devono calibrarne l'uso. E' indubbio, sempre secondo le mie valutazioni, che inizialmente l'UCI intendeva usare il passaporto biologico, allo stesso modo dei controlli antidoping, come clava da dare in testa (e non solo) ai ciclisti ma le varie battaglie legali, soprattutto contro Pellizotti, hanno impegnato duramente l'UCI anche sotto l'aspetto economico e probabilmente il TAS non sempre può dare "adeguata copertura" all'UCI e alla lunga il gioco non vale la candela; un "caso Pechstein" nel ciclismo, magari verso un ciclista di prima fascia, manderebbe "in rosso" le casse dell'UCI e getterebbe nella spazzatura il sistema del passaporto biologico. Una tale ipotesi sarebbe vista come una tragedia a Losanna (CIO) e Rogge, da bravo velista, saprebbe dove infilare con estrema precisione un tangone a McQuaid.


fair play? No, Grazie!
alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da alfiso »

robot1 ha scritto:Ora diranno che sei gobbo
:diavoletto:
Ma quindi, secondo la tua teoria, il presidente dell'Universale non sarebbe un superfesso spendaccione, ma un grande imprenditore superfurbone.
(Beh, un po' lo pensano i poveri fessi che acquistarono le azioni S...s in sottoscrizione)
Siamo OT e vado brevissimo. Non ho mai creduto al fratello scemo, alla cognata strenua oppositrice della sindaca, al galantuomo, al mecenate filantropo.
Penso ad una famiglia furba, molto integrata, forte e chiusa al suo interno, pronta a far denaro a destra come a sinistra, con loro al centro.
Un po' come la famiglia McQuaid. :P

Ps. Sono gobbo, mai moggiano, e felice che la Juve abbia espiato.


Principe

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da Principe »

Interessante articolo sui casi spagnoli e la liberalizzazione del doping: http://www.repubblica.it/sport/vari/201 ... -25280443/


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lemond
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Località: Firenze

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da lemond »

Claudio82 ha scritto:Interessante articolo sui casi spagnoli e la liberalizzazione del doping: http://www.repubblica.it/sport/vari/201 ... -25280443/
E pur si muove. :D


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
Cthulhu
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Iscritto il: martedì 11 ottobre 2011, 21:36

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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..ma davvero in questo sito pensate che il problema del ciclismo sia l'antidoping e non il doping ?
mi sa che ve le suonate e ve le cantate da soli...


alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Cthulhu ha scritto:..ma davvero in questo sito pensate che il problema del ciclismo sia l'antidoping e non il doping ?
mi sa che ve le suonate e ve le cantate da soli...
Ma, hai già letto tutto il sito?
E questa è la tua unica deduzione?


Cthulhu
Messaggi: 3211
Iscritto il: martedì 11 ottobre 2011, 21:36

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da Cthulhu »

...facendo una sintesi,si...
Riccò e De Luca sono i buoni e quelli della WADA sono dei cattivoni,no ?
E' vero che il doping c'è in tutti gli sport,ma nel ciclismo di più...
Un mio amico è nazionale di canottaggio e andrà a Londra 2012.
Mi ha detto che ultimamente è arrivato un medico che veniva dal ciclismo e la prima cosa che ha detto loro è che erano degli imbecilli ad allenarsi senza "additivi" e ha proposto una serie infinita di pratiche dopanti delle quali ignoravano l'esistenza.
Hanno rifiutato,anche perché sono militari e rischiano il posto di lavoro,ma pare che nel mondo dello sport lo sappiano tutti che vale l'equazione ciclismo=doping...


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desmoblu
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Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:39

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da desmoblu »

Mah, guarda.. potresti sollevare un vespaio perché ci sono più linee e scuole di pensiero.
Io ad esempio sono assolutamente contrario alle santificazioni dei positivi pizzicati, pur sapendo che altri la fanno franca.
C'è da dire però che il ciclismo è lo sport più controllato, e che le maggiori positività sono date proprio da questo- posto che il doping esiste in tutti gli sport, addirittura nella dama (!!). Ci vorrebbe, questo si, una parità di trattamenti tra le varie discipline e anche all'interno di una stesa disciplina (penso a regolamenti/leggi/sanzioni differenti da Paese a Paese). Ci vorrebbe insomma una coordinazione dell'antidoping che tratti tutti allo stesso modo.
Per dirti, nel ciclismo basta non farsi trovare a casa per essere sotto osservazione, poi ci sono sport dove rifiutano i test ematici e quelli delle urine. I calciatori con flebo, siringhe e trasfusioni hanno giocato (e vinto) mondiali, e il premio di Pallone d'Oro.
Questo senza voler togliere responsabilità ai 'nostri', come se le schifezze fatte da altri rendessero puliti o innocenti questo o quell'atleta.. però vediamo che nell'anarchia di regolamenti e leggi spesso vige l'arbitrio, unito a un complesso d'inferiorità che porta ad eccessi di zelo.
Ma è un discorso lungo e complicato.


alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Gli amici militari hanno l'obbligo della denuncia, in particolare se appartenenti a forze di Polizia (fiamme gialle, fiamme oro).
Confondere un medicone con il "ciclismo" è da Gazza, ladra (di verità), pallonara e superficiale.
Un mio amico mi ha detto ... nel ciclismo ... gli additivi ... Tutti sanno ... ciclismo=doping
Un plauso all'originalità, serviva proprio.


Cthulhu
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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alfiso ha scritto:Gli amici militari hanno l'obbligo della denuncia, in particolare se appartenenti a forze di Polizia (fiamme gialle, fiamme oro).
Confondere un medicone con il "ciclismo" è da Gazza, ladra (di verità), pallonara e superficiale.
Un mio amico mi ha detto ... nel ciclismo ... gli additivi ... Tutti sanno ... ciclismo=doping
Un plauso all'originalità, serviva proprio.
se uno vuole essere originale dicendo che 2 +2 fa 5,accomodati...
però fa 4,anche se non ti fa piacere...


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nemecsek
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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La mèstra ad Sant’Armeid dal volti,
e dopmezdè, la sciud tla cambra
e la zènd una Giubek. La n fomma.
Stuglèda soura e lèt
la guèrda ch’ las cumsomma..
U i pis l’udour.
Dal volti u i vén da pienz.


A volte il dito indica proprio il dito, non la luna.
Dopo Campiglio qualcuno ha abbandonato il ciclismo, qualcun altro ha ripreso a seguirlo.
I veri campioni erano quelli che dicevano no [Winter]
Cthulhu
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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desmoblu ha scritto:Mah, guarda.. potresti sollevare un vespaio perché ci sono più linee e scuole di pensiero.
Io ad esempio sono assolutamente contrario alle santificazioni dei positivi pizzicati, pur sapendo che altri la fanno franca.
C'è da dire però che il ciclismo è lo sport più controllato, e che le maggiori positività sono date proprio da questo- posto che il doping esiste in tutti gli sport, addirittura nella dama (!!). Ci vorrebbe, questo si, una parità di trattamenti tra le varie discipline e anche all'interno di una stesa disciplina (penso a regolamenti/leggi/sanzioni differenti da Paese a Paese). Ci vorrebbe insomma una coordinazione dell'antidoping che tratti tutti allo stesso modo.
Per dirti, nel ciclismo basta non farsi trovare a casa per essere sotto osservazione, poi ci sono sport dove rifiutano i test ematici e quelli delle urine. I calciatori con flebo, siringhe e trasfusioni hanno giocato (e vinto) mondiali, e il premio di Pallone d'Oro.
Questo senza voler togliere responsabilità ai 'nostri', come se le schifezze fatte da altri rendessero puliti o innocenti questo o quell'atleta.. però vediamo che nell'anarchia di regolamenti e leggi spesso vige l'arbitrio, unito a un complesso d'inferiorità che porta ad eccessi di zelo.
Ma è un discorso lungo e complicato.
non è che se il ciclismo è così sotto tiro è perché se lo è meritato ? Persino gli allievi e i cicloamatori si imbottiscono come pazzi,e lo dovresti sapere,quelli che fanno i tornei di calcetto no...
poi si bombano anche negli altri sport,ma mai come nel ciclismo...
la realtà è che sono stati pizzicati con le mani nel sacco o hanno ammesso di essersi dopati praticamente tutti o quasi,da Coppi, a Anquetil, a Gaul,Nencini,Riviere,Simpson,Merckx,Gimondi,Agostinho,van Springel,Erick de Vlaeminck Maertens,Pollentier,Zoetemelk,Thevenet,Battaglin,Thurau,Roche,Planckaert,Arroyo,Lopez Carril,Winnen,Oosterbosch,Kelly ( in realtà risultò positiva la pipì del meccanico che aveva riempito la provetta al posto suo...) Armstrong, Pantani,Ullrich,Vinokurov,Basso,Lejarreta,DiLuca,Valverde,Contador,Riis,Zabel,Rebellin,Chiappucci,Landis,Fignon,Garzelli,Simoni,Piepoli,Dekker,Hamilton,Heras,Virenque, Moreau ,Chioccioli,Jimenez,Delgado,Pellizotti,Frigo,Leblanc,Berzin,Museeuw,Boonen,Millar,Petacchi,Rooks,Zulle,Riccò,Sella,vanderVelde,Theunisse,Vandenbroucke,Bolts,Bartoli,Schumacher,Scarponi,Sevilla,Abdoujaparov,Honcar,Rasmussen,Rumsas,Roux,Beloki,Astarloa,Jaermann,Camenzind,Casagrande,Dufaux,Kolobnev,Mayo, van der Poel,Hondo,Brochard, Aitor Gonzalez,Botero,Gutierrez,Hamburger,Jaksche,Kashechkin,Skibby,Worre,Cioni,Beltran,Landaluze,Mazzoleni,Sinkewitz.Galdeano...
e a 100 mi fermo..
se questo a te sembra normale e uguale agli altri sport vedi un po' tu..
e se poi qualcuno vuole usare l'argomento "tanto lo fanno tutti" per liberalizzare il doping, li invito a riflettere sulla percentuale spaventosa dei morti prematuramente tra quelli che ho citato...


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eliacodogno
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Il ciclismo è sotto tiro perchè si è dato delle regole (che a volte funzionano a volte no), mentre ad es. il canottaggio, essendo anche sport più povero investe zero o quasi sull'antidoping, idem il nuoto (dove nemmeno le positività conclamate portano cmq a squalifica, vedi la disparità fra Kolobnev e i liberisti brasiliani...) e tantissimi altri sport come puoi valutare da te. Inoltre la testimonianza di Morris in "Altri Sport" fa vedere come le prestazioni negli altri sport migliorino in modo davvero molto più eclatante di quanto non accada per le 2 ruote e questo fa riflettere....
Ah e cmq non ho mai difeso Riccò e Di Luca, anzi puoi leggere cosa ho sempre scritto del modenese e del suo caso...
Sui morti prematuramente come Coppi, bah, chissà dove vuoi arrivare. :dubbio: :P Comunque, senza offesa, i tuoi racconti sanno di mi ha detto mio cugino... :D


Se il tuo modo di lavorare è questo qui, compragli un casco a Sgarbozza e fallo fare a lui il Giro, perché io non lo faccio più (P.S.)

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lemond
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Cthulhu ha scritto:...facendo una sintesi,si...
Riccò e De Luca sono i buoni e quelli della WADA sono dei cattivoni,no ?
E' vero che il doping c'è in tutti gli sport,ma nel ciclismo di più...
Un mio amico è nazionale di canottaggio e andrà a Londra 2012.
E chi te l'à detto, lo spirito santo? Ovvio, che se si parla di canottaggio o di altri sport non del tutto professionistici, il discorso è un po' diverso. Ma ad es. nel tennis e nel basket (N.B.A.), per non parlare del calcio, stai tranquillo che non sono anni indietro. :D :diavoletto: :D

P.S.

Ma poi il punto è un altro: a Londra 2012 ciascuno ha il diritto di fare ciò che vuole, il resto è ...


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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lemond
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da lemond »

Cthulhu ha scritto:se uno vuole essere originale dicendo che 2 +2 fa 5,accomodati...
però fa 4,anche se non ti fa piacere...
Essere originale non significa farsi una matematica "sui generis", bensì ragionare con il proprio cervello, cosa che di solito non fa chi sa esprimere solo ... banalità (non vere). :bll:


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

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Winter
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Cthulhu ha scritto: se questo a te sembra normale e uguale agli altri sport vedi un po' tu..
e se poi qualcuno vuole usare l'argomento "tanto lo fanno tutti" per liberalizzare il doping, li invito a riflettere sulla percentuale spaventosa dei morti prematuramente tra quelli che ho citato...
Quoto quasi tutto quello che hai scritto , specie questa ultima frase
I Cultori del doping libero preferiscono far finta di non vedere , pero' i troppi morti sotto i 40 anni nel ciclismo basta vederli (per ognuno c'e' una scusa buona , ma la realta' , chi segue il ciclismo da qualche anno , la sa benissimo) , forse solo il Football Americano è peggiore..
Mi è sempre rimasta in mente una frase di Erwann Mentheur
" Se per arrivare nei primi 5 al Tour mi avessero detto di bere un litro di benzina , l'avrei fatto.. "

Per fortuna non siamo piu' all'estremizzazioni di quegli anni , ma grazie antidoping , passaporto biologico , nas , polizia ecc ci son stati degli enormi passi avanti


alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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Winter ha scritto:I Cultori del doping libero preferiscono far finta di non vedere , pero' i troppi morti sotto i 40 anni nel ciclismo basta vederli (per ognuno c'e' una scusa buona , ma la realta' , chi segue il ciclismo da qualche anno , la sa benissimo) , forse solo il Football Americano è peggiore.
Caspita Winter, mettere il ciclismo a ridosso del football americano è illogico (economicamente illogico).
Il doping è diffuso in modo proporzionale alle cifre in gioco. Ed è più diffuso nella tua amata squadra di calcio invernale che nell'intero ciclismo (vabbeh come pure nella mia goeba).
Pertanto, e so che lo ammetterai, la classifica andrebbe come minimo approcciata in questo modo:
1-Football americano
2-Baseball
3-Basket Nba
4-Calcio (o soccer)
5-Automobilismo Motociclismo e Motonautica
5bis-Tennis
5tris-Nuoto
6-Atletica Leggera
6bis-Sci di Fondo
7-Sollevamento Pesi
8-Ciclismo
8bis-Altro Basket
8tris-Volley e Beach Volley
9-Boxe (in passato credo fosse sopra al ciclismo)
10-Rugby
11-Sci Alpino
11bis-Pattinaggio ghiaccio
11tris-Hockey vari
12-Lotta
13-Ginnastica
...

Non sono un "cultore" del doping libero, anche per mia esperienza personale (denuncia di un ds), ma sono uno che aspira alla giustizia in un ambito delicato che non può essere trattato con dozzinalità e con opportunismo (come avviene da parte dell'Uci che ne ha creato un business).
Anche a me interessa la diffusione della cultura antidoping, ma non mi interessa (e mi fa pena) la caccia alle streghe da vantare nelle campagne elettorali interfederali. I tanto decantati medici del ciclismo non sono una "categoria" specifica del ciclismo (non intendo la relativa associazione); passano da lì, ma il loro obiettivo :dollar: è giungere al ben più generoso calcio.
Pertanto, bene i controlli, il passaporto biologico e via dicendo, ma gestito da enti terzi e non dalle Federazioni e dalla loro discrezionalità (nel caso dell'Uci criminale discrezionalità). Se poi si vuole fare un generico processo al ciclismo, prego ...
Per me sarebbe un esercizio sterile e vista la letteratura (oltre alla vastità e qualità di pensieri ed osservazioni espresse benissimo in questo forum), pure idiota.
Non ci sono più le stagioni di una volta, tutti rubano, gli albanesi stuprano le donne, gli italiani sono mafiosi, i francesi puzzano, gli inglesi son tutti alcolisti e ...


Winter
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da Winter »

alfiso ha scritto:
Winter ha scritto:I Cultori del doping libero preferiscono far finta di non vedere , pero' i troppi morti sotto i 40 anni nel ciclismo basta vederli (per ognuno c'e' una scusa buona , ma la realta' , chi segue il ciclismo da qualche anno , la sa benissimo) , forse solo il Football Americano è peggiore.
Caspita Winter, mettere il ciclismo a ridosso del football americano è illogico (economicamente illogico).
Il doping è diffuso in modo proporzionale alle cifre in gioco. Ed è più diffuso nella tua amata squadra di calcio invernale che nell'intero ciclismo (vabbeh come pure nella mia goeba).
Pertanto, e so che lo ammetterai, la classifica andrebbe come minimo approcciata in questo modo:
1-Football americano
2-Baseball
3-Basket Nba
4-Calcio (o soccer)
5-Automobilismo Motociclismo e Motonautica
5bis-Tennis
5tris-Nuoto
6-Atletica Leggera
6bis-Sci di Fondo
7-Sollevamento Pesi
8-Ciclismo
8bis-Altro Basket
8tris-Volley e Beach Volley
9-Boxe (in passato credo fosse sopra al ciclismo)
10-Rugby
11-Sci Alpino
11bis-Pattinaggio ghiaccio
11tris-Hockey vari
12-Lotta
13-Ginnastica
...

Non sono un "cultore" del doping libero, anche per mia esperienza personale (denuncia di un ds), ma sono uno che aspira alla giustizia in un ambito delicato che non può essere trattato con dozzinalità e con opportunismo (come avviene da parte dell'Uci che ne ha creato un business).
Anche a me interessa la diffusione della cultura antidoping, ma non mi interessa (e mi fa pena) la caccia alle streghe da vantare nelle campagne elettorali interfederali. I tanto decantati medici del ciclismo non sono una "categoria" specifica del ciclismo (non intendo la relativa associazione); passano da lì, ma il loro obiettivo :dollar: è giungere al ben più generoso calcio.
Pertanto, bene i controlli, il passaporto biologico e via dicendo, ma gestito da enti terzi e non dalle Federazioni e dalla loro discrezionalità (nel caso dell'Uci criminale discrezionalità). Se poi si vuole fare un generico processo al ciclismo, prego ...
Per me sarebbe un esercizio sterile e vista la letteratura (oltre alla vastità e qualità di pensieri ed osservazioni espresse benissimo in questo forum), pure idiota.
Non ci sono più le stagioni di una volta, tutti rubano, gli albanesi stuprano le donne, gli italiani sono mafiosi, i francesi puzzano, gli inglesi son tutti alcolisti e ...
1) Ho solo rilevato le morti under 40 nel ciclismo (che l'altro utente dal nome difficile vi aveva fatto notare) , solo il Football Americano ha un tasso piu' alto. Potra' non piacere pero' è cosi' (il lassismo dell'UCI in passato ne è stato la principale causa)
2) Forse non hai visto giocare ultimamente l'Inter.. la parole correre non è nel dizionario. Se vuoi confrontare gli allenamenti del calcio sia come intensita' che come durata.. rispetto ad altri sport hai gia' la risposta (se no ti racconto la testimonianza di un mio amico che ha fatto il massaggiatore in entrambi gli sport)
Poi che sul fatto che ci sia doping nel calcio è ovvio.
3) Non so , a volte sembra il contrario.A leggervi L'antidoping e il Passaporto son un fastidio. Gestito da Terzi ? troverete qualcosa che non va bene
Prima dell'introduzione in questo forum tutti volevano il passaporto Biologico.. dopo che han cominciato a fermare qualcuno , tutti contro
idem i corridori , Il Test sull'ematocrito chi l'ha voluto ?
E stranamente negli ultimi 2 anni i morti under 40 son quasi spariti..


Cthulhu
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

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alfiso ha scritto:
Winter ha scritto:I Cultori del doping libero preferiscono far finta di non vedere , pero' i troppi morti sotto i 40 anni nel ciclismo basta vederli (per ognuno c'e' una scusa buona , ma la realta' , chi segue il ciclismo da qualche anno , la sa benissimo) , forse solo il Football Americano è peggiore.
Caspita Winter, mettere il ciclismo a ridosso del football americano è illogico (economicamente illogico).
Il doping è diffuso in modo proporzionale alle cifre in gioco. Ed è più diffuso nella tua amata squadra di calcio invernale che nell'intero ciclismo (vabbeh come pure nella mia goeba).
Pertanto, e so che lo ammetterai, la classifica andrebbe come minimo approcciata in questo modo:
1-Football americano
2-Baseball
3-Basket Nba
4-Calcio (o soccer)
5-Automobilismo Motociclismo e Motonautica
5bis-Tennis
5tris-Nuoto
6-Atletica Leggera
6bis-Sci di Fondo
7-Sollevamento Pesi
8-Ciclismo
8bis-Altro Basket
8tris-Volley e Beach Volley
9-Boxe (in passato credo fosse sopra al ciclismo)
10-Rugby
11-Sci Alpino
11bis-Pattinaggio ghiaccio
11tris-Hockey vari
12-Lotta
13-Ginnastica
...

Non sono un "cultore" del doping libero, anche per mia esperienza personale (denuncia di un ds), ma sono uno che aspira alla giustizia in un ambito delicato che non può essere trattato con dozzinalità e con opportunismo (come avviene da parte dell'Uci che ne ha creato un business).
Anche a me interessa la diffusione della cultura antidoping, ma non mi interessa (e mi fa pena) la caccia alle streghe da vantare nelle campagne elettorali interfederali. I tanto decantati medici del ciclismo non sono una "categoria" specifica del ciclismo (non intendo la relativa associazione); passano da lì, ma il loro obiettivo :dollar: è giungere al ben più generoso calcio.
Pertanto, bene i controlli, il passaporto biologico e via dicendo, ma gestito da enti terzi e non dalle Federazioni e dalla loro discrezionalità (nel caso dell'Uci criminale discrezionalità). Se poi si vuole fare un generico processo al ciclismo, prego ...
Per me sarebbe un esercizio sterile e vista la letteratura (oltre alla vastità e qualità di pensieri ed osservazioni espresse benissimo in questo forum), pure idiota.
Non ci sono più le stagioni di una volta, tutti rubano, gli albanesi stuprano le donne, gli italiani sono mafiosi, i francesi puzzano, gli inglesi son tutti alcolisti e ...
interessante questa classifica...
come l'hai fatta ?
Tirando i dadi ?
Con i tarocchi ?
Te l'ha detta la bisnonna buon'anima in sogno insieme ai numeri del lotto ?
Oppure hai consultato il mago Otelma ?
Mi inchino alla vastità e alla qualità del tuo pensiero...


alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da alfiso »

Impara il rispetto in primis. Ma chi caxxo credi di essere? Fly down please.
Secondariamente la vastità di opinioni era quella del forum; non sono imbarazzantemente e immotivatamente presuntuoso come il vacuo aspirante ex interlocutore (perchè da ora in poi passi negli ignorati).


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desmoblu
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da desmoblu »

Su, un po' di calma.
Alfiso non ha voluto offendere nessuno- né tantomeno l'ha fatto.

Se t'interessa, io e altri su questo forum, da sempre, ogni volta che c'è un caso di doping nel ciclismo ce la prendiamo con chi dice 'si, ma nel calcio'. Non ce ne frega niente, in questo momento, il ciclista è positivo o no? Ho sempre pensato che fosse necessario fare davvero pulizia, per poi guardare a testa alta gli altri sport.
Questo per farti capire con chi parli, e che nel forum non c'è una posizione univoca. Celebri le discussioni su incrementalismo, erfezionismo e benaltrismo nel forum vecchio.

Però la lista di Alfiso è abbastanza verosimile. Credi che nel nuoto non ci sia doping? Nella boxe? Nell'atletica leggera? Nel..calcio?
Hai presente la serie di record battuti ogni volta che c'è una qualificazione olimpica, in vasca? Per un po' hanno cercato di farci credere che era merito dei costumi, poi magicamente i record hanno continuato a vacillare anche senza i suddetti. Non hai visto certe muscolature, e gli atleti che le possiedono battere i tempi di gente dopata nei vari anni/decenni passati? Come si spiegano queste meraviglie?
Atletica leggera...guarda i velocisti, i saltatori, guarda gli scandali Balco e compagnia.
E così via: il doping è diffuso allo stesso modo in tutti gli sport, allo stesso modo. Anzi, in misura maggiore negli sport più ricchi.

Ma come si spiega una così forte differenza di positività? Beh, in sport come rugby e football rifiutano ancora adesso l'analisi delle urine. Nel nuoto una squalifica è fantascienza. Nel calcio si parla più del bilancio truccato che delle metamorfosi di vari campioni.
Posso dirti però che se ci fosse stato un video con un ciclista di primo piano mentre giochicchiava con le siringhe.. beh, non avrebbe avuto la vita facile come il nostro Cannavaro. Posso dirti che nel ciclismo controllano i corridori anche alle 3 di notte, anche la sera in albergo dopo una tappa massacrante, anche a casa (e se non trovano il ciclista in questione sono guai), durante gli allenamenti. Che ci siano dei positivi è normale, e sarebbe lo stesso per qualunque disciplina.
Se le regole fossero le stesse, ovvio. In mancanza di controlli uguali o di una uguale base giuridica, etica, culturale, sociale, non si possono comparare le discipline tra loro.
E allora mettiamo regole uguali per tutti, SEVERE. Personalmente credo che se uno trasgredisce a una regola debba pagare, ma credo anche che le regole devono essere uguale per tutti.
A livello di commissioni e commissari, è abbastanza evidente come nel ciclismo- e in determinati Paesi- l'idea di insabbiare gli scandali non esista. Due anni a ciclisti che non avevano (in maniera certa e univoca) fatto uso di doping sono un bel colpo, ed è singolare vedere che il fautore del medesimo è il vertice del ciclismo nostrano, lato amministrativo. Hai visto lo stesso zelo in altre discipline? Non credo.
Dirai: eh, ma perché lì si dopano di meno.
Non è vero, la diffusione è capillare ed investe tutti gli sport, e illudersi del contrario è quantomeno ingenuo.
Poi certo, ci sono differenze (vedi Op. Puerto) da Paese a Paese, da federazione a federazione. Beh, motivo in più per stabilire delle regole uguali, almeno in ambito comunitario.


alfiso

Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da alfiso »

Nel nuoto c'è il doping eticamente peggiore, perchè fatto su minori (dai 14 anni si comincia pure in Italia). Perchè a 16 anni gli atleti hanno già valore mondiale.
Il processo di Padova (terminato con assoluzione in primo grado) per una ozonoterapia su una minore non era un segnale isolato. Magari!


Cthulhu
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Re: CicloDoping, battaglia vinta o battaglia finta?

Messaggio da leggere da Cthulhu »

desmoblu ha scritto:Su, un po' di calma.
Alfiso non ha voluto offendere nessuno- né tantomeno l'ha fatto.

Se t'interessa, io e altri su questo forum, da sempre, ogni volta che c'è un caso di doping nel ciclismo ce la prendiamo con chi dice 'si, ma nel calcio'. Non ce ne frega niente, in questo momento, il ciclista è positivo o no? Ho sempre pensato che fosse necessario fare davvero pulizia, per poi guardare a testa alta gli altri sport.
Questo per farti capire con chi parli, e che nel forum non c'è una posizione univoca. Celebri le discussioni su incrementalismo, erfezionismo e benaltrismo nel forum vecchio.

Però la lista di Alfiso è abbastanza verosimile. Credi che nel nuoto non ci sia doping? Nella boxe? Nell'atletica leggera? Nel..calcio?
Hai presente la serie di record battuti ogni volta che c'è una qualificazione olimpica, in vasca? Per un po' hanno cercato di farci credere che era merito dei costumi, poi magicamente i record hanno continuato a vacillare anche senza i suddetti. Non hai visto certe muscolature, e gli atleti che le possiedono battere i tempi di gente dopata nei vari anni/decenni passati? Come si spiegano queste meraviglie?
Atletica leggera...guarda i velocisti, i saltatori, guarda gli scandali Balco e compagnia.
E così via: il doping è diffuso allo stesso modo in tutti gli sport, allo stesso modo. Anzi, in misura maggiore negli sport più ricchi.

Ma come si spiega una così forte differenza di positività? Beh, in sport come rugby e football rifiutano ancora adesso l'analisi delle urine. Nel nuoto una squalifica è fantascienza. Nel calcio si parla più del bilancio truccato che delle metamorfosi di vari campioni.
Posso dirti però che se ci fosse stato un video con un ciclista di primo piano mentre giochicchiava con le siringhe.. beh, non avrebbe avuto la vita facile come il nostro Cannavaro. Posso dirti che nel ciclismo controllano i corridori anche alle 3 di notte, anche la sera in albergo dopo una tappa massacrante, anche a casa (e se non trovano il ciclista in questione sono guai), durante gli allenamenti. Che ci siano dei positivi è normale, e sarebbe lo stesso per qualunque disciplina.
Se le regole fossero le stesse, ovvio. In mancanza di controlli uguali o di una uguale base giuridica, etica, culturale, sociale, non si possono comparare le discipline tra loro.
E allora mettiamo regole uguali per tutti, SEVERE. Personalmente credo che se uno trasgredisce a una regola debba pagare, ma credo anche che le regole devono essere uguale per tutti.
A livello di commissioni e commissari, è abbastanza evidente come nel ciclismo- e in determinati Paesi- l'idea di insabbiare gli scandali non esista. Due anni a ciclisti che non avevano (in maniera certa e univoca) fatto uso di doping sono un bel colpo, ed è singolare vedere che il fautore del medesimo è il vertice del ciclismo nostrano, lato amministrativo. Hai visto lo stesso zelo in altre discipline? Non credo.
Dirai: eh, ma perché lì si dopano di meno.
Non è vero, la diffusione è capillare ed investe tutti gli sport, e illudersi del contrario è quantomeno ingenuo.
Poi certo, ci sono differenze (vedi Op. Puerto) da Paese a Paese, da federazione a federazione. Beh, motivo in più per stabilire delle regole uguali, almeno in ambito comunitario.
mai detto che negli altri sport non si dopino...calciatori come Del Piero,Vialli,Ronaldo ( il primo ) ,Ibrahimovic Amauri e Pato sono evidentemente stati gonfiati con gli ormoni come tacchini nel giorno del ringraziamento...ma la lista non è verosimile...
Ok per gli sport pro USA,si sa,ma se ci sono sport dove si dopano come e più che nel ciclismo casomai sono in primis il sollevamento pesi,come dicono tutti i dati,poi lo sci di fondo,che ha un rapporto dopati/atleti professionisti simile a quello del ciclismo e il tiro,dove prendono betabloccanti come caramelle.Ma sono sport praticati da quattro gatti,quindi contano poco.Nell'atletica i dopati sono tanti,ma ci sono anche 47 gare diverse, e il numero degli atleti di vertice è enorme
La motonautica poi...ne hanno beccato uno positivo e visto che la praticano 20 miliardari annoiati la percentuale schizza,ma è un illusione .le statistiche bisogna saperle leggere
Per il resto la percentuale di dopati rispetto ai praticanti nel ciclismo è molto più alta che in qualsiasi altro sport, è un dato di fatto...e lascia perdere i controlli alle 3 di notte etc, quelli beccati a parte poche eccezioni sono stati incastrati in competizioni ufficiali con i test anonimi standard...anzi,se vogliamo dirla tutta, il numero dei ciclisti beccati fino a 4-5 anni fa è sottostimato,visto che non esisteva un modo per scoprire il doping ematico,che è quello che serve a un ciclista,a differenza ad esempio di quello ormonale ( tipico ad esempio di atletica,pesi etc ) per il quale i test esistono da 30 anni e più
Guarda caso quando arrestano qualcuno per traffico di sostanze dopanti, è nella stragrande maggioranza dei casi un ex ciclista o comunque uno dell'ambiente.
Guarda caso,l'unica medaglia che l'Italia ha dovuto restituire in 110 anni di Olimpiadi è quella di un ciclista...
E guarda caso negli altri sport tutte queste morti premature non ci sono.

Tutti vincitori del Tour de France,che è la massima competizione ciclistica, dal 96 ad oggi,con l'eccezione di Sastre e Evans hanno avuto problemi di doping nella loro carriera.
E questo non succede in nessun altro sport.
Poi se volete pensate pure che nel nuoto si dopino di più,ma è una opinione basata su elucubrazioni,che contano un po' di meno dei fatti..e i fatti dicono che i nuotatori positivi ai test sono pochissimi
come cantavano i Talking Heads " facts are simple and facts are straight"...


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