io invece penso il contrario. I corridori di un tempo correvano tanto anche con pochi chilometri nelle gambe proprio per questo motivo e faticare in questo modo, cosa che in allenamento non è fisicamente e psicologicamente semplice. Questa fatica col punto di riferimento davanti di un ritmo superiore alle tue attuali capacità è il primo principio dell'allenamento. Si migliora solo così, non certo facendo gli sforzi col 10% di margine.nikybo85 ha scritto: ↑lunedì 14 maggio 2018, 11:29Io mi preoccupai subito quando lo dicesti perché mi pareva una obiezione più che sensatasceriffo ha scritto: ↑lunedì 14 maggio 2018, 8:49 In tempi non sospetti, scrissi che i fuori giri a bocca spalancata e contorto in mille pieghe sulla bici che il Cavaliere etc etc fa anche solo per restare ai migliori, li avrebbe pagati. Quando sei sempre sopra il limite, prima o poi paghi. E' ancora giovane il Cavaliere, e come dice qualcuno, a lui non mancherà il tempo di godersi i soldi guadagnati
Stara' ancora pagando la Vuelta dell'anno scorso
Poi la mimica facciale di Aru è quella di Aru, e la mimica facciale di Indurain è quella di Indurain...sembra sempre a tutta Aru e Indurain invece sempre con grande margine, ma la fatica è esattamente la stessa. Il corridore è a tutta per decine e decine di minuti, sempre sugli arrivi così.
Un altro discorso è se un atleta è stato spremuto eccessivamente nelle categorie giovanili. Questo sì che è un eventuale problema, che però secondo me si manifesta prima, rispetto all'attuale stato della carriera di Aru. Si manifesta dopo uno o due anni massimo di professionismo, non dopo che uno ormai si è assestato/abituato ai ritmi e agli impegni del ciclismo che conta, come Aru.
Secondo me è proprio questione che quest'anno non ha ancora trovato una condizione accettabile, e questo è grave perchè il tempo per preparare l'appuntamento principale non è mancato.