Mi è tornato in mente un particolare.
Sabato ero alla partenza, era la tappa dello Zoncolan, ero piazzato vicino a tutti i migliori (eccetto Pinot, che non l'ho proprio visto, e Yates e Carapaz che erano "in prima fila").
Una volta schierati, prima di partire, ho notato che erano tutti rilassati e tranquilli (almeno, così davano a vedere). Froome chiacchierava con Ellissonde e M.A. Lopez mentre era stravaccato sulla bici (giuro, è scomposto anche da fermo!
), Poels parlava e scherzava con un tecnico, Dumoulin se la rideva della grossa con uno della Lotto, Pozzovivo rilasciava interviste e firmava autografi, Formolo si prestava a fare i selfie con i tisosi con il pollice in su. Invece Aru era ripiegato su se' stesso, sguardo fisso a terra o sul computerino, era isolato e non parlava con nessuno, sembrava stesse meditando o pregando.
Per carità, ognuno ha il suo modo personalissimo di prepararsi e di concentrarsi prima di una partenza. Però ho notato questa differenza tra lui e tutti gli altri, e questo mi ha fatto riflettere, anche alla luce della successiva debacle.