Theakston ha scritto: ↑mercoledì 13 giugno 2018, 20:46
Secondo me la tua affermazione non è proporzionata al valore del corridore, se pensi che Aru in salute sarebbe arrivato quarto anche "cannando" la preparazione. Per me con una preparazione "giusta" poteva valere tra il terzo e il quinto posto, con una preparazione "cannata" poteva fare un Giro alla Formolo o giù di lì, certo nessuno si aspettava un tracollo simile.
Nelle discussioni della vigilia il Condor scrisse che vedeva Aru tra il sesto e il decimo posto, io risposi che per me era un po' troppo cattivo e che lo vedevo tra il terzo e il sesto. Purtroppo abbiamo sbagliato tutti e due.
Ragazzi, adesso va bene ridere e scherzare ma uno come Aru se non rivince un GT in carriera di lui scriveremo "era fortissimo, poi a un certo punto si è imbrocchito di brutto".
Stiamo parlando di uno che l'anno scorso, non 3 anni fa, ha messo la maglia gialla per un paio di gg. E con la bronchite ha finito 5o. E diciamolo pure, ha anche cambiato stagione in corso d'opera, perché doveva fare il Giro e poi è successo il patatrac che sappiamo.
Stava male? Non so. Ma di sicuro anche prima del Giro non ha mai dato il benché minimo segnale di essere in palla. Quindi o ha qualche problema fisico che si trascina, oppure ha sbagliato preparazione. Troppa altura, troppa poca brillantezza, nessuna corsa intermedia fatta "aprendo il gas" per testarsi un po', vai a sapere...
Cambiato preparatore, bisognerà avere pazienza. Al giorno d'oggi la preparazione è meno diversificata tra inverno e resto della stagione, si fanno cicli più brevi di carico e scarico, fondo e brillantezza...magari questo può aiutare una ripresa più rapida.
La "bouncebackability" è la grande forza di Nibali, vediamo se Aru la erediterá.
Nel 2015 Nibali mancò un podio al Tour (io continuo a pensare che quella caduta alla seconda tappa lo avesse condizionato assai...), fu buttato fuori dalla Vuelta...per un attimo si parló di passaggio del testimone da Nibali ad Aru. Bene, Vincenzo capì che vincere il Lombardia era l'unico modo per chiudere questo discorso, e lo fece più di caparbietà che di gambe.
E l'anno dopo? Se anche i francesi avessero pulito meglio la discesa dell'Agnello, sarebbe arrivato a una incollatura da Kruijswijk. Nel finale di Giro ci mise esperienza e cattiveria agonistica mentre gli altri cominciavano a pagare dazio.
IMHO, Aru deve riassaporare la sfida per vincere. Basta col pensare solo al GT "importante" della stagione, come se ciò precludesse qualsiasi altra cosa!
Speriamo sia già un po' più in palla al campionato italiano.