La Vallée

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Maìno della Spinetta
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La Vallée

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dopo una stagione dall'allenamento poco continuo, sono sbarcato in Val d'Aosta, a Introd. Ieri prima mattina prima uscita, colle di San Pantaleone, versante Chambave-San Denis, rientro in discesa su Verrayes e Nus. Che dire: Salita tendenzialmente regolare, primi km molto impegnativi ma costanti, poi dopo san Denis il panorama si apre e le pendenze si addolciscono. Meraviglioso l'alpeggio con 3 paesini si fila (Semon...) in cui la vista domina tutta la valle e la Grivola (o l'Emilius, ma aveva tanta neve, ero confuso....) cattura lo sguardo. Ultimi 3 km da bestemmia in arabo, direi attorno al 9%, ma almeno si ha un po' di fresco dagli alberi. In cima vista su Cervino e Valtournanche. Gran salita, circa 1200m di dislivello in 16.5 km. Contando i due tratti in falsopiano una bella sfida. A partire da oggi farò cose più semplici, le vari valli laterali, Val Savara, Val Grisa, Val di Rhemes e le due valli del Bianco. Mi piacerebbe concludere col Gran San Bernardo, ed eviterei il San Carlo che ho già fatto diverse volte da entrambi i versanti (e che con la forma attuale mi sfinirebbe :) ).Manderò foto e descrizioni, se avete suggerimenti o vostri racconti sulla Vallée son benvenuti. Non è un thread blog sulle mie vacanze: È un thread dedicato alla Val d'Aosta!


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Maìno della Spinetta
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Re: La Vallée

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dopo una bellissima giornata in Valgrisenche con la famiglia, stamattina mi son fatto la Val di Rhèmes. Da Villeneuve sono circa 24 km, io son partito dal bivio di Introd, a quota ca. 880 m sul livello del mare. Primi 10 km belli tosti, con tratti facili alternati a tratti duri. Ben coperta nel bosco da Introd a Rhèmes Saint George, e poi un drittone da paura, diversi km, mai una curva e pendenza sensibile sotto le gomme. Sono circa 700 metri di dislivello in poco meno di 10 km, fino a una serie di 3 gallerie para valanghe, di cui una lunga e NON ILLUMINATA (quindi, chi si avventura su queste salite DEVE AVERE LE LUCI), di cui una a naso attorno al 9% costante in salita. Finita la terza delle serie di gallerie, chiamate Chabod, la strada si ammorbidisce, quando si è a quota 1550 (questo tratto di 9.6 km, dislivello positivo di 685 m, l'ho fatto in 57 minuti senza ammazzarmi, una squallida VAM di 700 :D ).

A questo punto comincia una nuova salita, a tratti piatta, a tratti si sale ancora, ma non fa mai un gran male. Di colpo compare la Dora scrosciante accanto, i paesi diventano uno più carino dell'altro, molti ancora non toccati dagli incentivi sui restauri, da lontano fa capolino la Granta Parei, con due splendidi ghiacciai attorno. Cascate argentate intarsiano il nero delle rocce e lo scuro verde degli abeti. Ormai si è nella conca in cima, da Artalle (quota 1650 ca.) in poi la strada è facile. Si passa la Dora su un ponte, facendo un tratto piano, rilancio col 50. Si passa da Chanavey, dove il Bar Rousse garantisce una vista impagabile sulla Granta Parei (stop raccomandato per un caffé. Per mangiare suggerisco il Granta Parei, 30 metri più avanti, prezzo ridicolo e bontà valdaostane a palate). Ormai si spinge facile, una S ci porta attraverso Rhèmes Notre Dame - e qui finisce la conca. Siamo attorno ai 1750 m, comincia il vento freddo, la strada diventa un sottile nastro grigio, un cartello annuncia "14%", si sale in maniera secca, pratoni e pinete si alternano, finché compare sullo sfondo il parcheggio che chiude la valle. Thumel è il paesino sulla sinistra, un ultimo maledetto tratto dalla pendenza molto severa, e si arriva a una casetta accanto al parcheggio dove comincia lo sterrato. Se si scende accanto al parcheggio c'è un bar ristorante e un gruppetto di case. Se si continua con la MTB si arriva al Rifugio Benevolo. Io son rientrato a Chanavey per mangiare un boccone e farmi un caffé con vista, perché in cima, oltre ai 1900 m SLM, pativo freddo, nuovole, e la mancanza della vista sui ghiacciai - come sempre, i paesi più incuneati nella testata della valle patiscono di esser troppo contro le montagne più alte, e di non vederle nella loro interezza.

Giudizio:
le mie gambe son legnose, devo fare tanta salita prima di tornare ad essere almeno l'ombra di me stesso :)
Val di Rhèmes: clamorosa, un sacco di bei paesini dove tornare con la famiglia per un panino e una passeggiata.
Conca di Rhèmes Notre Dame, spettacolare: fiume, altopiano, paesini ben curati, tanti ristorantini e baretti, chiesette, famiglie a zonzo, turisti, poche macchine e una gran vista.
Tratto finale fino a Thumel: si respire l'alta montagna, quella con l'erba spessa, i fiori, e l'odore fino del ghiaccio nell'aria.

Ah, discesa velocissima, poche curve, ci si diverte parecchio, i tunnel ghiacciano e MI RACCOMANDO ABBIATE LE LUCI CON VOI.


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Winter
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Re: La Vallée

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Cavolo , domenica ero a torgnon ;) ma senza bici
Rhemes vallata stupenda (il benevolo è l unico rifugio che son riuscito a far fare alla mia fidanzata )

Ottima idea fare le due vallate del bianco , spettacolari

Ti do un consiglio
la diga di Place Moulin , in Valpelline
arrivi a quasi 2000 metri

http://www.salite.ch/11529.asp?mappa=

Se hai la mtb in piano puoi arrivare al rifugio prarayer

O in alternativa
la strada dei salassi..

http://www.lovevda.it/it/banca-dati/7/c ... aosta/2583

una balconata spettacolare

Poi voglio sapere la salita che t è piaciuta di più

Semon :clap: gli ultimi km me li ricordo


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Maìno della Spinetta
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Re: La Vallée

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:champion: Benevolo, unico rifugio fatto fare a mia moglie :champion:

Il programma non è fisso, dipende dalle nottate e dalle mie sveglie. Ho on mente di fare

Val Veny, Val Ferret, Valpelline, Val Savara, Valgrisenche - in ordine sparso. In caso di pioggia salta una di queste, oppure accoppio ferret e Veny. Savara è semplice, magari serale... Val Grisa è complicata e lunga. Valpelline mi intriga, ma devo vedere se il tempo sarà clemente e riuscirò a metterle tutte. Il mio obiettivo è salvare il grosso della giornata con la famiglia, quindi fare le uscite brevi e al mattino presto.

L'ultimo giorno il Gran sanBernardo.


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jumbo
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Re: La Vallée

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Savara come salita non mi pare tanto diversa da Rhemes


Winter
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Re: La Vallée

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be per sei km è la stessa salita
Come vallata per me è piu' bella Rhemes
come possibilita' di vedere animali vicino alla strada Valsavara
Rhemes
http://www.salite.ch/11512.asp?mappa=
Valsavarenche
http://www.salite.ch/9564.asp?mappa=

come difficolta' son molto simili (Valgrisa è piu' dura secondo me rispetto a entrambe)


herbie
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Re: La Vallée

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da accoppiare al lago di Place Moulin, ho trovato molto bella e impegnativa la salita di Champillon.


Winter
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Re: La Vallée

Messaggio da leggere da Winter »

:clap: :clap:
be ma tu sei un super scalatore (si va oltre i 2500 di dislivello con quelle due salite)
conca di by panorama da favola (e zero assoluto auto)
e appena prima di valpelline c'e' una strada che ti porta direttamente a doues (senza scendere a variney)
http://www.salite.ch/11528.asp?Mappa=
da km 11,5


herbie
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Re: La Vallée

Messaggio da leggere da herbie »

Winter ha scritto: mercoledì 25 luglio 2018, 9:53 :clap: :clap:
be ma tu sei un super scalatore (si va oltre i 2500 di dislivello con quelle due salite)
conca di by panorama da favola (e zero assoluto auto)
e appena prima di valpelline c'e' una strada che ti porta direttamente a doues (senza scendere a variney)
http://www.salite.ch/11528.asp?Mappa=
da km 11,5
mica ho detto che era facile... :P
però ne vale abbondantemente la pena, secondo me, anche più delle valli parallele...


Winter
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Re: La Vallée

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sicuramente
se fai Rhemes io non farei valsavarenche (a parte se uno ha dei problemi logistici)
meglio By (Champillon) o i salassi


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il_panta
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Re: La Vallée

Messaggio da leggere da il_panta »

Grazie per questi racconti, permettono di "conoscere" luoghi non conosciuti a molti.
Buona continuazione di vacanze!


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
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Maìno della Spinetta
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Re: La Vallée

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Ieri mattina son partito da Introd, ho risalito il costolone sotto Les Combes (altra salita che mi intriga...), e sono sceso sul bellissimo borgo di Arvier (fyi, alla rotonda c'è un ciclista). Svolta a sinistra e via lungo la statale. Un po' di mezzi pesanti, ma in generale poco casino. Alla rotonda di La Salle compare maestoso il Bianco, che non mi lascerà più. Alla seconda rotonda lascio la statale e mi butto dritto lungo l'antica via romana, tra i vigneti. Si sale al 4%, e ci si gode il paesaggio di colpo agricolo. Corta discesa (con un paio di bar molto più semplici di quelli della pettinata Courma) e si rispunta sulla statale, a pre' san Didier. Non imbocco la strada per Courma, ma "attraveso" la statale imboccando il Piccolo san Bernardo. Il massiccio del Bianco si vede dalla vetta fino alla gran jorasse. Il dente del gigante splende nel blu. Salgo verso il piccolo e al primo tornante lascio la statale andando dritto - così facendo si evita la strada nuova per Courma, e si prende quella vecchia, molto meno battuta. La salita è adesso più sensibile, 5/6%. Qualche tornante. Ignoro un divieto di accesso rivolto ai turisti, e dopo pochi km arrivo a Courmayeur. Tantissimi turisti, bici, macchine, camminatori - nel caos imbocco la strada vecchia per La Palud. Non fate questo errore, è bloccata. Occorre prender per forza la statale che porta a Entreves. Le pendenze continuan dolci, il panorama sui ghiacciai e i valloni leva il fiato. Poi infilo il bivio a sinistra verso la Val Veny -occhio che i cartelli son messi male. Breve discesina, e partono alcuni km tostissimi, i doppia cifra. Con mia sorpresa non vado in affanno, ma anzi riesco ad aggredire il ritmo. Saranno 2 o 3 km veramente tosti, fino a Notre Dame de la Guerison, poi si svolta in val Veny e la strada diventa sostanzialmente piatta. Nuovi divieti. Ghiacciai e venti freddi. La dora romba accanto. Divieti di accesso per i non residenti e giganti si alternano. Poi, arrivati a una spianata di campeggi - boom, doppia cifra di nuovo, di colpo. Stavolta sento le gambe stanche e cerco di gestirla. Si comincia a salire accanto al torrente - posti sempre più belli, strada sempre più stretta, si passa una barra di fine strada ma l'asfalto continua. Un 12% mi infilza, ma tiro dritto passando una serie di bikers. Infine compare la sella in fondo alla Val Veny, e lì finisce l'asfalto, poco sotto a un lago.

Salita fantastica con pendenze dolci e aspre alternate. Un finale qua al Giro (dopo il san Carlo?), con tanto di spianata per l'arrivo a campeggi, farebbe devasti.

La discesa è semplice, solo il fondo avvallato in un tornante nel tratto riposo dopo Portud mi sbalza di traiettoria, ma per il resto nessun problema.

Salita da fare e da rifare. Consiglio per panorama e varietà di pendenze.

Il rientro a casa me lo bevo tra discesa, falsopiano e gamba piena.
Oggi ho fatto la Valsavaranche - ma ne parlerò domani o dopo. Ora pulire la cucina e a nanna...


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Re: La Vallée

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Impressioni sulla Valsavarenche: nulla di che'. Come salita, è più semplice, più sdraiata, della Val di Rhèmes. Come panorama, è abbastanza chiusa e anonima. Son partito che c'erano 12 gradi ed è in ombra fino alle 9 passate, in salita ho sofferto un po' il freddo.
Si è assolutamente ripagati dall'ultimo km prima di Pont, dove le pendenze sono forti, sulla destra si vede il Colle del Nivolet e sulla sinistra la valle che porta al gruppo del Gran Paradiso. La cima del Gran Paradiso vero e proprio spunta nel finale, rocce moreniche e testata di valle fatte di neve e ghiaccio. Panorama molto aperto, il contrario della Val di Rhèmes, che è una valle molto carina, che si chiude nel finale. Questa valle dice poco, ma ha un finale strepitoso.

La salita non è difficile, nonostante il dislivello (1200 metri da Villeneuve), sono circa 25 km di lunghezza, pochissimi tratti impegnativi, alcuni tunnel , tutti illuminati o con le aperture laterali grandi, è fattibile anche senza luci. Una sgambata comunque, non è davvero impegnativa.

Mi son fatto in macchina les combes, e dal versante di Introd è molto bella, ottimo asfalto, pendenze sempre alte, almeno 8%, e tantissima vegetazione.
Dal versante di Arvier, invece, l'asfalto è per metà brutto, e le pendenze sono spesso molto toste, doppia cifra (attezione che non è segnalata la salita. Quando da Arvier prendete la strada per Introd, quasi subito, sulla destra, c'è una deviazione per Verney e Gran-Haury. Seguite quel bivio, e rimanete poi sulla strada principale, che porta a Les Combes. Il panorama, in cima al colle, è assente, tutto nella vegetazione. Se proseguite un km fino al paese vi beccate i ghiacciai del Bianco e del Rutor, e una bellissima visuale del Monte Golliat. Se invece girate verso la casa dei papi, panorama sul Mont'Emilius.

Domani faccio i Salassi da Arvier, e vorrei accoppiarli a qualcosa (By, come consiglia Herbie. Oppure Valpelline. Vediamo come girano le gambe).


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Re: La Vallée

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PS Il Giro della VdA quest'anno ha fatto Les Combes da Arvier (lato duro), e poi, in Introd, ha preso la strada vecchia, non la Regionale. Una stradina pazzesca, spaccagambe, che va dritta per dritta... Se volete emozioni forti e vi fate la Val Di Rhemes suggerisco, arrivando a Introd, di prendere a destra subito prima del ponte (che è una strettoia, impossibile mancarlo). Scendete in picchiata nel canyon del torrente Savara, fate il ponte vecchio gfodendovi lo spettacolo del canyon, e poi imboccate un muro verticale sulla destra che vi porta dritto al 20-15% alla regionale, dove c-[ una pizzeria. Cos=, tanto per farvi male. Il Giro della VdA ha fatto un pezzo di questa strada, dalla fontana di Plan d-Introd alla pizzeria - bravi tracciatori al Giro.


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Re: La Vallée

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Stasera son salito a les combes da Arvier e son sceso du Introd. Alcuni km duri dal bivio ma poi va su facile. Molto scoperta, se c'è caldo non c'è riparo, però balcone su bianco e Ruitor. L'altro versante è meno panoramico, molta vegetazione, col sole che picchia può far piacere, e asfalto in generale più bello.
Ci ho messo mezz'ora esatta, quindi una salita che si abbina bene con altro - coi Salassi un giro perfetto.


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Vetan da Avise. Dura, spettacolare, salita dai panorami emozionanti. Grivola, gran paradiso, granta parei, grand rousse, Ruitor, fino al gruppo del bianco. Salita pazzesca e bellissima, da fare assolutamente se siete in zona. In cima un bar e qualche b&b. Tanto ma tanto sole... Vorrei rifarla domani da quanto è bella.


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Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 30 luglio 2018, 23:36 Vetan da Avise. Dura, spettacolare, salita dai panorami emozionanti. Grivola, gran paradiso, granta parei, grand rousse, Ruitor, fino al gruppo del bianco. Salita pazzesca e bellissima, da fare assolutamente se siete in zona. In cima un bar e qualche b&b. Tanto ma tanto sole... Vorrei rifarla domani da quanto è bella.
non ricordo più se era lì che la gentilissima cuoca del bar/ristorante in cima vantava la partecipazione a una delle trasmissioni culinarie più in voga all'epoca...


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herbie ha scritto: martedì 31 luglio 2018, 0:38
Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 30 luglio 2018, 23:36 Vetan da Avise. Dura, spettacolare, salita dai panorami emozionanti. Grivola, gran paradiso, granta parei, grand rousse, Ruitor, fino al gruppo del bianco. Salita pazzesca e bellissima, da fare assolutamente se siete in zona. In cima un bar e qualche b&b. Tanto ma tanto sole... Vorrei rifarla domani da quanto è bella.
non ricordo più se era lì che la gentilissima cuoca del bar/ristorante in cima vantava la partecipazione a una delle trasmissioni culinarie più in voga all'epoca...
Certo! Prova del cuoco 2007 :) arrivato alla fine della strada asfaltata ho trovato, poco più sotto, quel baretto ristoranteaffittacamere. Prendo una coca e il bigliettino per il numero e leggo sul retro del loro exploit.

Ho cominciato i salassi da Avise (talvolta doppia cifra, ha degli strappi interessanti e un paio di tornanti vista Bianco), poco dopo Saint Nicolas (andare alla chiesa perché ha una vista spettacolare sulla Valle d'Aosta) il panorama era così bello che quando ho visto una deviazione verso l'alto (Vetan, appunto) ho dovuto prenderla ("prendimi, sali, anche se non mi conosci, anche se non sai chi sono e dove vado, svolta, rampega, scopri, esplora, più in alto!"). Da lì pendenze costanti e pedalabili. La discesa su Saint Pierre è dolce e godibile, quindi mi sento di suggerire la salita a Vetan da Saint Pierre a chi teme pendenze brute (son ca. 1100 m di dislivello da st pierre).


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Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 31 luglio 2018, 6:13
herbie ha scritto: martedì 31 luglio 2018, 0:38
Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 30 luglio 2018, 23:36 Vetan da Avise. Dura, spettacolare, salita dai panorami emozionanti. Grivola, gran paradiso, granta parei, grand rousse, Ruitor, fino al gruppo del bianco. Salita pazzesca e bellissima, da fare assolutamente se siete in zona. In cima un bar e qualche b&b. Tanto ma tanto sole... Vorrei rifarla domani da quanto è bella.
non ricordo più se era lì che la gentilissima cuoca del bar/ristorante in cima vantava la partecipazione a una delle trasmissioni culinarie più in voga all'epoca...
Certo! Prova del cuoco 2007 :) arrivato alla fine della strada asfaltata ho trovato, poco più sotto, quel baretto ristoranteaffittacamere. Prendo una coca e il bigliettino per il numero e leggo sul retro del loro exploit.

Ho cominciato i salassi da Avise (talvolta doppia cifra, ha degli strappi interessanti e un paio di tornanti vista Bianco), poco dopo Saint Nicolas (andare alla chiesa perché ha una vista spettacolare sulla Valle d'Aosta) il panorama era così bello che quando ho visto una deviazione verso l'alto (Vetan, appunto) ho dovuto prenderla ("prendimi, sali, anche se non mi conosci, anche se non sai chi sono e dove vado, svolta, rampega, scopri, esplora, più in alto!"). Da lì pendenze costanti e pedalabili. La discesa su Saint Pierre è dolce e godibile, quindi mi sento di suggerire la salita a Vetan da Saint Pierre a chi teme pendenze brute (son ca. 1100 m di dislivello da st pierre).
:D beh...dipende un po' dalle "condizioni" in cui sei...io ricordo che su questa benedetta deviazione per Vetan feci una certa non indifferente fatica (provenivo da Champillon e dalla "traversata" - in realtà, venendo da là, quasi tutta salita - dei Salasses e andavo al San Carlo, dove vidi tutti i Santi in sacra conversazione) . Poi mangiai il panino dimensioni extralarge acquistato e impacchettato presso il ristorante di quella santa donna e recuperai prodigiosamente tanto da risalire al belvedere di Courmayeur con grande soddisfazione.


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herbie ha scritto: martedì 31 luglio 2018, 14:47

:D beh...dipende un po' dalle "condizioni" in cui sei...io ricordo che su questa benedetta deviazione per Vetan feci una certa non indifferente fatica (provenivo da Champillon e dalla "traversata" - in realtà, venendo da là, quasi tutta salita - dei Salasses e andavo al San Carlo, dove vidi tutti i Santi in sacra conversazione) . Poi mangiai il panino dimensioni extralarge acquistato e impacchettato presso il ristorante di quella santa donna e recuperai prodigiosamente tanto da risalire al belvedere di Courmayeur con grande soddisfazione.
qualcuno risponda come si deve a quest'uomo - da dove partivi? Come sei rientrato? Perchè da Aosta sarebbero a spanne... 1500, 1200, 1000 metri di dislivello, più i 250 di Courma. Una mazzata.


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Re: La Vallée

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L'altro ieri ho fatto Les Combes da Villeneuve. Salita a strappetti, con un tratto impegnativo fino al bivio. Poi la strada ha uno strappo intenso, e subito spiana. Dopo aver rifiatato 500 metri riparte costante attorno all'8%. Molto godibile, essendo costante e senza strappi, e molto coperta dal sole. Il panorama è abbastanza banale, sulla parte bassa della Vallée, quindi confermo che il versante di Arvier è da preferire. In cima svolta fino a Les Combes, villaggetto molto carino col santuarietto dedicato a Giovanni Paolo II.


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Re: La Vallée

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Ieri mattina giro al Gran san Bernardo. Una salita su cui avevo messo il circoletto rosso da un po' per il panorama magnifico, ma che l'anno scorso non ero riuscito a trovare il tempo di fare.

Partenza da Introd, e discesa su Aosta dal fianco destro, passando per Aymavilles, Gressan... Ottimi saliscendi che riempiono la gamba e solo traffico locale. Passata Gressan, rotonda e giù a sx verso Aosta. Era una giornata stupenda, e si è aperta innanzi a me la vallata con la Grand Combin e le creste innevate innanzi. Ho provato anche a individuare la conca di By e Champillon, tanto cara a Herbie, e credo di aver capito dove sono - in pratica un terrazzo vista Grand Combin, giusto?
Giro attorno ad Aosta e seguo per Reisin e Porossan (la strada si diparte dalla statale ed è ben segnalata). La salita parte interessante, con qualche strappo duro, ma non è mai esigente. Passata Closellinaz ho preso verso la frazione Mannisond: breve discesa, ponticello mezzo pericolante, e riparto a salire verso Allein. Facendo questo giro si evita la parte bassa del Gran San Bernardo, ci si avventura tra gli alberi, ben riparati, e soprattutto non si incrociano auto. Consiglio assolutamente questa variante, aggiunge 7 o 8 km all'altra, qualche metro di dislivello nei saliscendi, ma è molto più fresca e protetta dal traffico. Da Etroubles ho ripreso la salita "normale", ufficiale. Segnalo a Rhèmy Bourg l'ultima fontana e un bar (Hotel Suisse), perché poi nei 12 km successivi ci saranno un paio di rifugi, ma nessuna fontanella.

La salita non è difficile, vero nemico un vento molto freddo. Dopo esser passati sotto al tunnel, spariscono gli alberi, quindi anche iul sole si fa sentire. Le pendenze son sempre gestibili con pedalata rotonda diciamo, non mi son mai messo a stantuffare (e non sono un Herbie io, sono une lanterne rouge... però ho superato 7 ciclisti e nessuno mi ha passato, segno che c'è tanta gente che fa in modo avventato questi sforzi.

Nel tratto finale, di ca. 8 km, si passano due conche, entrambe grandiose. La prima è coronata solo da prati e vette, e, a chi non è pratico del Passo, può dare l'impressione di essere la parte finale. In verità si compie il periplo di questa conca per arrivare a una piccola sella che... porta a un'altra conca! Il passo è 5 km più sopra. C'è un bar enoteca, con tende modello camp himalayano per proteggere dal forte vento (credetemi, peggio quello delle pendenze), e poi si comincia a salire in una conca con ruscelli, massi strapazzati dai ghiacci e ardite guglie di granito. Uno spettacolo. Un dentone inclinato di rocce a strati troneggia imponente sulla sinistra. Andando verso nord il vento è forte, almeno col tornante diventa di traverso/a favore, quindi si convive bene con le raffiche. Un paravalanghe annuncia la fine, un laghetto, il solito traffico dei passi, gente a piedi, moto, camper, cani e decappottabili in manovra. Ultimo dente e sono all'ospizio.

Dall'altra parte si vede benissimo la Grand Combin. Val la pena fare il passo per farsi la foto ricordo anche con il gigante svizzero che domina Aosta.

Che dire, salita da fare e da rifare. Il panorama, stupendo, non è tanto quello che si vede da altre parti, ma è nella salita stessa, che si arrampica in due conche meravigliose. La variante iniziale verso Valpelline per poi rientrare su Etroubles è assolutamente consigliata.

Il rientro l'ho fatto per il versante classico. In val d'Aosta mi son beccato un caldo africano e l'ho sofferto parecchio. I 3 km finale di salita su Introd mi hanno steso. Senza aver mangiato e ormai senza acqua il caldo mi aveva cucinato... Sono andato su come mia nonna ma almeno ho prtato la pelle a casa.

Una mattina bellissima, ca. 2500 m di dislivello, un po' più di 100 km. Numeri (invero, non altissimi, che non facevo da diversi anni).


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Re: La Vallée

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Io ormai vado molto piano. In quella occasione il giro era questo: https://www.strava.com/activities/645261978. Quando faccio queste cose cerco di tenermi tutta la giornata a disposizione, per cercare di massimizzare il "guadagno" rispetto ai km. da fare in macchina per andare in montagna.
Hai girato la zona quasi del tutto, direi, ormai sei un esperto! molte strade di cui parli non le conosco e ora vorrei tornare per metterne insieme un po'. Chissà


Winter
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Re: La Vallée

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Complimenti :clap:
il grande l ho fatto anch'io
Per me , nonostante pendenze più semplici , vale il tourmalet

Passando per roisan e rientrando a etroubles
sei passato da doues
facendo i primi km della salita per la conca di by
poi tu hai girato per allein etroubles


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Maìno della Spinetta
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Re: La Vallée

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Vista del ghiacciaio del Gran Paradiso da Pont.
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Maìno della Spinetta ha scritto: sabato 28 luglio 2018, 16:29 Impressioni sulla Valsavarenche: nulla di che'. Come salita, è più semplice, più sdraiata, della Val di Rhèmes. Come panorama, è abbastanza chiusa e anonima. Son partito che c'erano 12 gradi ed è in ombra fino alle 9 passate, in salita ho sofferto un po' il freddo.
Si è assolutamente ripagati dall'ultimo km prima di Pont, dove le pendenze sono forti, sulla destra si vede il Colle del Nivolet e sulla sinistra la valle che porta al gruppo del Gran Paradiso. La cima del Gran Paradiso vero e proprio spunta nel finale, rocce moreniche e testata di valle fatte di neve e ghiaccio. Panorama molto aperto, il contrario della Val di Rhèmes, che è una valle molto carina, che si chiude nel finale. Questa valle dice poco, ma ha un finale strepitoso.

La salita non è difficile, nonostante il dislivello (1200 metri da Villeneuve), sono circa 25 km di lunghezza, pochissimi tratti impegnativi, alcuni tunnel , tutti illuminati o con le aperture laterali grandi, è fattibile anche senza luci. Una sgambata comunque, non è davvero impegnativa.
Ecco qualche immagine.

Se proseguite al parcheggio di Pont facendo un ponticello in legno e seguendo una strada su sterrato come un biliardo, arrivate in 5 minuti a un rifugio dove si mangia benissimo.

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Re: La Vallée

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Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 14:16 Ieri prima mattina prima uscita, colle di San Pantaleone, versante Chambave-San Denis, rientro in discesa su Verrayes e Nus. Che dire: Salita tendenzialmente regolare, primi km molto impegnativi ma costanti, poi dopo san Denis il panorama si apre e le pendenze si addolciscono. Meraviglioso l'alpeggio con 3 paesini si fila (Semon...) in cui la vista domina tutta la valle e la Grivola (o l'Emilius, ma aveva tanta neve, ero confuso....) cattura lo sguardo. Ultimi 3 km da bestemmia in arabo, direi attorno al 9%, ma almeno si ha un po' di fresco dagli alberi. In cima vista su Cervino e Valtournanche. Gran salita, circa 1200m di dislivello in 16.5 km.
Immagine

il Cervino è tra le nubi. Dietro quella sella sulla destra mi sembra che spunti... Il Castore?
Allegati
Vista di Torgnon e Cervino tra le nubi, 100 metri dopo il col du Saint Pantaléon
Vista di Torgnon e Cervino tra le nubi, 100 metri dopo il col du Saint Pantaléon
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Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 24 luglio 2018, 17:07 dopo una bellissima giornata in Valgrisenche con la famiglia, stamattina mi son fatto la Val di Rhèmes. Da Villeneuve sono circa 24 km, io son partito dal bivio di Introd, a quota ca. 880 m sul livello del mare. Primi 10 km belli tosti, con tratti facili alternati a tratti duri. Ben coperta nel bosco da Introd a Rhèmes Saint George, e poi un drittone da paura, diversi km, mai una curva e pendenza sensibile sotto le gomme. Sono circa 700 metri di dislivello in poco meno di 10 km, fino a una serie di 3 gallerie para valanghe, di cui una lunga e NON ILLUMINATA (quindi, chi si avventura su queste salite DEVE AVERE LE LUCI), di cui una a naso attorno al 9% costante in salita. Finita la terza delle serie di gallerie, chiamate Chabod, la strada si ammorbidisce, quando si è a quota 1550 (questo tratto di 9.6 km, dislivello positivo di 685 m, l'ho fatto in 57 minuti senza ammazzarmi, una squallida VAM di 700 :D ).

A questo punto comincia una nuova salita, a tratti piatta, a tratti si sale ancora, ma non fa mai un gran male. Di colpo compare la Dora scrosciante accanto, i paesi diventano uno più carino dell'altro, molti ancora non toccati dagli incentivi sui restauri, da lontano fa capolino la Granta Parei, con due splendidi ghiacciai attorno. Cascate argentate intarsiano il nero delle rocce e lo scuro verde degli abeti. Ormai si è nella conca in cima, da Artalle (quota 1650 ca.) in poi la strada è facile. Si passa la Dora su un ponte, facendo un tratto piano, rilancio col 50. Si passa da Chanavey, dove il Bar Rousse garantisce una vista impagabile sulla Granta Parei (stop raccomandato per un caffé. Per mangiare suggerisco il Granta Parei, 30 metri più avanti, prezzo ridicolo e bontà valdaostane a palate). Ormai si spinge facile, una S ci porta attraverso Rhèmes Notre Dame - e qui finisce la conca. Siamo attorno ai 1750 m, comincia il vento freddo, la strada diventa un sottile nastro grigio, un cartello annuncia "14%", si sale in maniera secca, pratoni e pinete si alternano, finché compare sullo sfondo il parcheggio che chiude la valle. Thumel è il paesino sulla sinistra, un ultimo maledetto tratto dalla pendenza molto severa, e si arriva a una casetta accanto al parcheggio dove comincia lo sterrato. Se si scende accanto al parcheggio c'è un bar ristorante e un gruppetto di case. Se si continua con la MTB si arriva al Rifugio Benevolo. Io son rientrato a Chanavey per mangiare un boccone e farmi un caffé con vista, perché in cima, oltre ai 1900 m SLM, pativo freddo, nuovole, e la mancanza della vista sui ghiacciai - come sempre, i paesi più incuneati nella testata della valle patiscono di esser troppo contro le montagne più alte, e di non vederle nella loro interezza.

Giudizio:
le mie gambe son legnose, devo fare tanta salita prima di tornare ad essere almeno l'ombra di me stesso :)
Val di Rhèmes: clamorosa, un sacco di bei paesini dove tornare con la famiglia per un panino e una passeggiata.
Conca di Rhèmes Notre Dame, spettacolare: fiume, altopiano, paesini ben curati, tanti ristorantini e baretti, chiesette, famiglie a zonzo, turisti, poche macchine e una gran vista.
Tratto finale fino a Thumel: si respire l'alta montagna, quella con l'erba spessa, i fiori, e l'odore fino del ghiaccio nell'aria.

Ah, discesa velocissima, poche curve, ci si diverte parecchio, i tunnel ghiacciano e MI RACCOMANDO ABBIATE LE LUCI CON VOI.
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Vista al tramonto della Granta Parei
Vista al tramonto della Granta Parei
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Maìno della Spinetta ha scritto: giovedì 26 luglio 2018, 22:52 Ieri mattina son partito da Introd, ho risalito il costolone sotto Les Combes (altra salita che mi intriga...), e sono sceso sul bellissimo borgo di Arvier (fyi, alla rotonda c'è un ciclista). Svolta a sinistra e via lungo la statale. Un po' di mezzi pesanti, ma in generale poco casino. Alla rotonda di La Salle compare maestoso il Bianco, che non mi lascerà più. Alla seconda rotonda lascio la statale e mi butto dritto lungo l'antica via romana, tra i vigneti. Si sale al 4%, e ci si gode il paesaggio di colpo agricolo. Corta discesa (con un paio di bar molto più semplici di quelli della pettinata Courma) e si rispunta sulla statale, a pre' san Didier. Non imbocco la strada per Courma, ma "attraveso" la statale imboccando il Piccolo san Bernardo. Il massiccio del Bianco si vede dalla vetta fino alla gran jorasse. Il dente del gigante splende nel blu. Salgo verso il piccolo e al primo tornante lascio la statale andando dritto - così facendo si evita la strada nuova per Courma, e si prende quella vecchia, molto meno battuta. La salita è adesso più sensibile, 5/6%. Qualche tornante. Ignoro un divieto di accesso rivolto ai turisti, e dopo pochi km arrivo a Courmayeur. Tantissimi turisti, bici, macchine, camminatori - nel caos imbocco la strada vecchia per La Palud. Non fate questo errore, è bloccata. Occorre prender per forza la statale che porta a Entreves. Le pendenze continuan dolci, il panorama sui ghiacciai e i valloni leva il fiato. Poi infilo il bivio a sinistra verso la Val Veny -occhio che i cartelli son messi male. Breve discesina, e partono alcuni km tostissimi, i doppia cifra. Con mia sorpresa non vado in affanno, ma anzi riesco ad aggredire il ritmo. Saranno 2 o 3 km veramente tosti, fino a Notre Dame de la Guerison, poi si svolta in val Veny e la strada diventa sostanzialmente piatta. Nuovi divieti. Ghiacciai e venti freddi. La dora romba accanto. Divieti di accesso per i non residenti e giganti si alternano. Poi, arrivati a una spianata di campeggi - boom, doppia cifra di nuovo, di colpo. Stavolta sento le gambe stanche e cerco di gestirla. Si comincia a salire accanto al torrente - posti sempre più belli, strada sempre più stretta, si passa una barra di fine strada ma l'asfalto continua. Un 12% mi infilza, ma tiro dritto passando una serie di bikers. Infine compare la sella in fondo alla Val Veny, e lì finisce l'asfalto, poco sotto a un lago.

Salita fantastica con pendenze dolci e aspre alternate. Un finale qua al Giro (dopo il san Carlo?), con tanto di spianata per l'arrivo a campeggi, farebbe devasti.

La discesa è semplice, solo il fondo avvallato in un tornante nel tratto riposo dopo Portud mi sbalza di traiettoria, ma per il resto nessun problema.

Salita da fare e da rifare. Consiglio per panorama e varietà di pendenze.

Il rientro a casa me lo bevo tra discesa, falsopiano e gamba piena.
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Val Veny da Arvier
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Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 30 luglio 2018, 23:36 Vetan da Avise. Dura, spettacolare, salita dai panorami emozionanti. Grivola, gran paradiso, granta parei, grand rousse, Ruitor, fino al gruppo del bianco. Salita pazzesca e bellissima, da fare assolutamente se siete in zona. In cima un bar e qualche b&b. Tanto ma tanto sole... Vorrei rifarla domani da quanto è bella.
Prima parte fino a Cerelliaz
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Al falsopiano si ricongiunge con questa, fino a Vedun.
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Tre Valli da Vetan.jpg
Tre Valli da Vetan.jpg (227.14 KiB) Visto 8853 volte
Da sinistra si nota la Val Savara col Gran Paradiso (Tout Blanc se non erro la montagna). Poi la Grivola. Val di Rhémes con Granta Parei e Grand Rousse. Infine il ghiacciaio del Ruitor con le sue tre cime. Sotto ai piedi delle due valli l'abitato di Introd.


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Re: La Vallée

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Maìno della Spinetta ha scritto: sabato 28 luglio 2018, 19:54 Stasera son salito a les combes da Arvier e son sceso du Introd. Alcuni km duri dal bivio ma poi va su facile. Molto scoperta, se c'è caldo non c'è riparo, però balcone su bianco e Ruitor. L'altro versante è meno panoramico, molta vegetazione, col sole che picchia può far piacere, e asfalto in generale più bello.
Ci ho messo mezz'ora esatta, quindi una salita che si abbina bene con altro - coi Salassi un giro perfetto.
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Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 3 agosto 2018, 8:33 L'altro ieri ho fatto Les Combes da Villeneuve. Salita a strappetti, con un tratto impegnativo fino al bivio. Poi la strada ha uno strappo intenso, e subito spiana. Dopo aver rifiatato 500 metri riparte costante attorno all'8%. Molto godibile, essendo costante e senza strappi, e molto coperta dal sole. Il panorama è abbastanza banale, sulla parte bassa della Vallée, quindi confermo che il versante di Arvier è da preferire. In cima svolta fino a Les Combes, villaggetto molto carino col santuarietto dedicato a Giovanni Paolo II.
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Il Bianco da sopra il valico di Les Combes, nella stradina verso il villaggio
Il Bianco da sopra il valico di Les Combes, nella stradina verso il villaggio
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Vista del Ruitor dal Santuario di Giovanni Paolo II
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Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 3 agosto 2018, 8:58 Ieri mattina giro al Gran san Bernardo. Una salita su cui avevo messo il circoletto rosso da un po' per il panorama magnifico, ma che l'anno scorso non ero riuscito a trovare il tempo di fare.

Partenza da Introd, e discesa su Aosta dal fianco destro, passando per Aymavilles, Gressan... Ottimi saliscendi che riempiono la gamba e solo traffico locale. Passata Gressan, rotonda e giù a sx verso Aosta. Era una giornata stupenda, e si è aperta innanzi a me la vallata con la Grand Combin e le creste innevate innanzi. Ho provato anche a individuare la conca di By e Champillon, tanto cara a Herbie, e credo di aver capito dove sono - in pratica un terrazzo vista Grand Combin, giusto?
Giro attorno ad Aosta e seguo per Reisin e Porossan (la strada si diparte dalla statale ed è ben segnalata). La salita parte interessante, con qualche strappo duro, ma non è mai esigente. Passata Closellinaz ho preso verso la frazione Mannisond: breve discesa, ponticello mezzo pericolante, e riparto a salire verso Allein. Facendo questo giro si evita la parte bassa del Gran San Bernardo, ci si avventura tra gli alberi, ben riparati, e soprattutto non si incrociano auto. Consiglio assolutamente questa variante, aggiunge 7 o 8 km all'altra, qualche metro di dislivello nei saliscendi, ma è molto più fresca e protetta dal traffico. Da Etroubles ho ripreso la salita "normale", ufficiale. Segnalo a Rhèmy Bourg l'ultima fontana e un bar (Hotel Suisse), perché poi nei 12 km successivi ci saranno un paio di rifugi, ma nessuna fontanella.

La salita non è difficile, vero nemico un vento molto freddo. Dopo esser passati sotto al tunnel, spariscono gli alberi, quindi anche iul sole si fa sentire. Le pendenze son sempre gestibili con pedalata rotonda diciamo, non mi son mai messo a stantuffare (e non sono un Herbie io, sono une lanterne rouge... però ho superato 7 ciclisti e nessuno mi ha passato, segno che c'è tanta gente che fa in modo avventato questi sforzi.

Nel tratto finale, di ca. 8 km, si passano due conche, entrambe grandiose. La prima è coronata solo da prati e vette, e, a chi non è pratico del Passo, può dare l'impressione di essere la parte finale. In verità si compie il periplo di questa conca per arrivare a una piccola sella che... porta a un'altra conca! Il passo è 5 km più sopra. C'è un bar enoteca, con tende modello camp himalayano per proteggere dal forte vento (credetemi, peggio quello delle pendenze), e poi si comincia a salire in una conca con ruscelli, massi strapazzati dai ghiacci e ardite guglie di granito. Uno spettacolo. Un dentone inclinato di rocce a strati troneggia imponente sulla sinistra. Andando verso nord il vento è forte, almeno col tornante diventa di traverso/a favore, quindi si convive bene con le raffiche. Un paravalanghe annuncia la fine, un laghetto, il solito traffico dei passi, gente a piedi, moto, camper, cani e decappottabili in manovra. Ultimo dente e sono all'ospizio.

Dall'altra parte si vede benissimo la Grand Combin. Val la pena fare il passo per farsi la foto ricordo anche con il gigante svizzero che domina Aosta.

Che dire, salita da fare e da rifare. Il panorama, stupendo, non è tanto quello che si vede da altre parti, ma è nella salita stessa, che si arrampica in due conche meravigliose. La variante iniziale verso Valpelline per poi rientrare su Etroubles è assolutamente consigliata.

Il rientro l'ho fatto per il versante classico. In val d'Aosta mi son beccato un caldo africano e l'ho sofferto parecchio. I 3 km finale di salita su Introd mi hanno steso. Senza aver mangiato e ormai senza acqua il caldo mi aveva cucinato... Sono andato su come mia nonna ma almeno ho prtato la pelle a casa.

Una mattina bellissima, ca. 2500 m di dislivello, un po' più di 100 km. Numeri (invero, non altissimi, che non facevo da diversi anni).
Qua riporto l-ascesa finale lungo la strada secondaria verso Porossan e la Valpelline, occorre solo stare attenti al bivio di Massinod e a fare destra e subito sinistra rientrati sulla regionale.
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La seconda conca.jpg
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La prima delle due conche Panorama.jpg
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gran-san-bernardo.jpg
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segue...
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maino e la grand combin vista sul vallone svizzero.jpg
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Re: La Vallée

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Cazzarola che bel 3d
Complimenti Maìno e grazie per questa ampia panoramica della Valle..purtroppo vedo solo ora questo 3d in ritardissimo rispetto alla tua visita.
Ora,ho scoperto e scorso un po rapido ma leggerò con più calma..Comunque, mi pare tu non sia stato nella zona di cervinia....


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Re: La Vallée

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nikybo85 ha scritto: martedì 18 settembre 2018, 0:56 Cazzarola che bel 3d
Complimenti Maìno e grazie per questa ampia panoramica della Valle..purtroppo vedo solo ora questo 3d in ritardissimo rispetto alla tua visita.
Ora,ho scoperto e scorso un po rapido ma leggerò con più calma..Comunque, mi pare tu non sia stato nella zona di cervinia....
la bassa valle la batteva con costanza da ragazzo, mi mancava completamente la parte centrale, attorno al gran paradiso e Aosta, e mi son voluto cavare lo sfizio. La salita in bassa val d'Aosta che di sicuro mi ha dato piu' soddisfazione e' lo Zuccore da Verres. Un gusto particolare ha anche Barmasc, sempre da Verres, perche' si parte dal piano, dall'umido della valle, e poi ad ogni tornante un nuovo paese, un nuovo scorcio, e poi, dopo il muro di Lignod, passata Antagnod, quei due ampi tornanti negli alpeggi pelati che portano in alto, col vento, col ghiacciaio del Rosa a salutare da lontano.

Purtroppo non ero mai riuscito a infilare il Saint-Panthaleon, infatti e' stata la prima salita che ho voluto cavarmi prima di dedicarmi al resto della Valle.

Prossima primavera ho in agenda Champorcher, Conca di By, Vedun, e Val Ferret, se sei in giro ti faccio un colpo e andiamo insieme - ma cacchio, no, dobbiamo di sicuro vederci per il Giro. Si potrebbe andare a Verrogne, scendere su Avise, e mentre loro vanno a Les Combes e al San Carlo noi tiriamo dritti a Verrand.


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Maìno della Spinetta ha scritto: sabato 27 ottobre 2018, 15:31
nikybo85 ha scritto: martedì 18 settembre 2018, 0:56 Cazzarola che bel 3d
Complimenti Maìno e grazie per questa ampia panoramica della Valle..purtroppo vedo solo ora questo 3d in ritardissimo rispetto alla tua visita.
Ora,ho scoperto e scorso un po rapido ma leggerò con più calma..Comunque, mi pare tu non sia stato nella zona di cervinia....
la bassa valle la batteva con costanza da ragazzo, mi mancava completamente la parte centrale, attorno al gran paradiso e Aosta, e mi son voluto cavare lo sfizio. La salita in bassa val d'Aosta che di sicuro mi ha dato piu' soddisfazione e' lo Zuccore da Verres. Un gusto particolare ha anche Barmasc, sempre da Verres, perche' si parte dal piano, dall'umido della valle, e poi ad ogni tornante un nuovo paese, un nuovo scorcio, e poi, dopo il muro di Lignod, passata Antagnod, quei due ampi tornanti negli alpeggi pelati che portano in alto, col vento, col ghiacciaio del Rosa a salutare da lontano.

Purtroppo non ero mai riuscito a infilare il Saint-Panthaleon, infatti e' stata la prima salita che ho voluto cavarmi prima di dedicarmi al resto della Valle.

Prossima primavera ho in agenda Champorcher, Conca di By, Vedun, e Val Ferret, se sei in giro ti faccio un colpo e andiamo insieme - ma cacchio, no, dobbiamo di sicuro vederci per il Giro. Si potrebbe andare a Verrogne, scendere su Avise, e mentre loro vanno a Les Combes e al San Carlo noi tiriamo dritti a Verrand.
Ciao Maìno, assolutamente da annotare l'appuntamento per il Giro :yes: :) se poi passi anche prima in bici fammi sapere lostesso, anche se non potrò reggere il tuo passo :sasso:
Ho fatto un pezzo dello Zuccore proprio ieri..l'altro versante però..mi sono fermato ancora troppo in basso per vedere il meglio, era tardi ma ci tornerò con più calma. Recentemente ho fatto la salita di Verrayes che se non sbaglio dovrebbero fare al principio della tappa del Giro..una bella salitella se fatta completa.


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Re: La Vallée

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Sono dieci giorni a Courmayeur, questo thread mi ha permesso di orientarmi in zone che non conoscevo per nulla.

Il primo giorno sono arrivato in treno ad Aosta, e sono andato a Courma passando dai Salassi e da Verrogne.
Il secondo giorno sono sceso fino a Introd, e ho fatto la Valsavarenche, e poi per tornare a casa sono passato a Les Combes. Entrambi i giorni mi sono piaciuti moltissimo, purtroppo un gran mal di schiena che mi limita e devo gestire le risorse. Mi ha colpito molto la quasi totale assenza di traffico, nonostante ieri fosse sabato. Fino all'ultimo secondo sono stato indeciso tra Valsavarenche e Rhemes, mi son fatto guidare dall'istinto e non mi sono pentito, ma credo che farò anche la seconda perché queste valli laterali amene abbastanza sdraiate mi piacciono e piacciono alla mia ragazza.
Oggi avrei un appuntamento ai piedi del Piccolo San Bernardo, versante francese, per una doppia scalata, ma credo ripiegherò su una sgambata in Val Ferret per cercare di riprendermi. Un aspetto negativo di questi due giorni è un vento fortissimo a risalire verso Courma. Un mio amico alpinista che al Bianco ha dedicato tanta della sua vita mi ha detto che il vento è di norma favorevole il pomeriggio in presenza di alta pressione. Spero che l'arrivo dell'anticiclone mantenga le promesse, altrimenti per fare Valpelline e Gran San Bernardo mi avvicinerò in macchina.

Ho qualche domanda per gli esperti.
1) Per il GSB conviene evitare il weekend?
2) In zona Place Moulin e Champillon c'è anche una terza salita che va verso By, o no?
3) Visto che siamo qua per godere e non solo per faticare, consigli per mangiare? Possibilmente un posto ruspante, in antitesi alla pettinata Courma.
4) Andare a Cogne merita?


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
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il_panta ha scritto: domenica 21 giugno 2020, 13:26 Sono dieci giorni a Courmayeur, questo thread mi ha permesso di orientarmi in zone che non conoscevo per nulla.

Il primo giorno sono arrivato in treno ad Aosta, e sono andato a Courma passando dai Salassi e da Verrogne.
Il secondo giorno sono sceso fino a Introd, e ho fatto la Valsavarenche, e poi per tornare a casa sono passato a Les Combes. Entrambi i giorni mi sono piaciuti moltissimo, purtroppo un gran mal di schiena che mi limita e devo gestire le risorse. Mi ha colpito molto la quasi totale assenza di traffico, nonostante ieri fosse sabato. Fino all'ultimo secondo sono stato indeciso tra Valsavarenche e Rhemes, mi son fatto guidare dall'istinto e non mi sono pentito, ma credo che farò anche la seconda perché queste valli laterali amene abbastanza sdraiate mi piacciono e piacciono alla mia ragazza.
Oggi avrei un appuntamento ai piedi del Piccolo San Bernardo, versante francese, per una doppia scalata, ma credo ripiegherò su una sgambata in Val Ferret per cercare di riprendermi. Un aspetto negativo di questi due giorni è un vento fortissimo a risalire verso Courma. Un mio amico alpinista che al Bianco ha dedicato tanta della sua vita mi ha detto che il vento è di norma favorevole il pomeriggio in presenza di alta pressione. Spero che l'arrivo dell'anticiclone mantenga le promesse, altrimenti per fare Valpelline e Gran San Bernardo mi avvicinerò in macchina.

Ho qualche domanda per gli esperti.
1) Per il GSB conviene evitare il weekend?
2) In zona Place Moulin e Champillon c'è anche una terza salita che va verso By, o no?
3) Visto che siamo qua per godere e non solo per faticare, consigli per mangiare? Possibilmente un posto ruspante, in antitesi alla pettinata Courma.
4) Andare a Cogne merita?
Uhé ma che inizio col botto!! Che voglia...
Ti dico la mia:
1) a naso direi di sì perché gettonato tra i centauri. Se segui la strada più orientale per l'ascesa comunque non dovresti trovare troppo casino.
2) si, devi seguire per Ollomont. Con la MTB proseguendo arrivi a Champillon.
3) che ho provato, con prezzi ragionevoli e cibo top: Chalet proment a Plainpincieux, ristorante Granta Parei a Rhemes, e il ristorante di Vetan. Ma non sono un foody...
4) Cogne fino a valnontey e salita fino a Gimillian meritano per il panorama sul Gran Paradiso e per Cogne stessa, non per le pendenze..


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Grazie Maìno, alla fine sono andato in Val Veny e mi sono trovato bene, ho l'impressione che uscendo da Courma alla fin fine i posti si somiglino tutti, e il menù è sempre quello. Invece parlando di pedalate, ieri ho optato per la Val Ferret, devi assolutamente andarci quando tornerai, merita assolutamente. La sensazione, come in tante valle valdostane, è che la mtb ti permetta di fare tanto di più. Pensavo di andare a far girare le gambe, ma anche là le pendenze sono a tratti cattive, non si scherza. Poi ho raggiunto a Ermitage la mia ragazza e i suoi amici che tornavano da una via lunga di arrampicata a per una birretta. Stamani invece ho fatto con la mia ragazza Piccolo San Bernardo e San Carlo da La Thuille. Mi son piaciute molto entrambe, il San Bernardo è pedalabilissimo, godibile e panoramico. Il San Carlo viceversa è duro (anche da La Thuille, pur essendo breve) e soprattutto in discesa tutto immerso nel bosco, ma un gran bel bosco. Domani credo dovrò lavorare molto, ma voglio andare in Val Veny in serata.


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il_panta ha scritto: lunedì 22 giugno 2020, 17:22 Grazie Maìno, alla fine sono andato in Val Veny e mi sono trovato bene, ho l'impressione che uscendo da Courma alla fin fine i posti si somiglino tutti, e il menù è sempre quello. Invece parlando di pedalate, ieri ho optato per la Val Ferret, devi assolutamente andarci quando tornerai, merita assolutamente. La sensazione, come in tante valle valdostane, è che la mtb ti permetta di fare tanto di più. Pensavo di andare a far girare le gambe, ma anche là le pendenze sono a tratti cattive, non si scherza. Poi ho raggiunto a Ermitage la mia ragazza e i suoi amici che tornavano da una via lunga di arrampicata a per una birretta. Stamani invece ho fatto con la mia ragazza Piccolo San Bernardo e San Carlo da La Thuille. Mi son piaciute molto entrambe, il San Bernardo è pedalabilissimo, godibile e panoramico. Il San Carlo viceversa è duro (anche da La Thuille, pur essendo breve) e soprattutto in discesa tutto immerso nel bosco, ma un gran bel bosco. Domani credo dovrò lavorare molto, ma voglio andare in Val Veny in serata.
Sì, la cucina valdostana quella ey... Se il posto non ha due stelle su TripAdvisor vuol dire che va bene :D

Il san Carlo da La Thuile è cattivo, l'ho fatto un paio di volte e non dà tregua fino in cima. Vale la pena al colle portarsi la bici a mano fino al belvedere - 15 Min - e dalla tete d'arpy ammirare il Bianco.


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Dieci giorni non sono assolutamente sufficienti per fare la Val d'Aosta, nemmeno ciò che c'è da Aosta in su. Non sono stato né al Gran San Bernardo, che voglio fare in settimana, né in Valpelline, nonostante avessi messo il cerchio rosso su questi due giri. Ho fatto il San Carlo da Morgex perché ci tenevo da un punto di vista atletico, ma ho preferito altri posti. Mi sono piaciute moltissimo le salite a Vens e Vetan (panino in cima preso!), e la salita al Pre de Pascal, che si imbocca dalla Val Veny: una salita ripidissima di 2 o 3 chilometri, ma con una vista sul ghiacciaio impagabile. Consigliatissima, ma armatevi di rapporti agili o voglia di soffrire! Personalmente, se qualcuno dovesse andare in Valle e fare selezione (a meno di non pedalare tanto e a lungo è obbligatorio farne) io sacrificherei le valli laterali (Savaranche, Rhemes, Grisanche), o mi limiterei ad una di queste.


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panta allora la valle ti è piaciuta!? :yes:
assolutamente 10 giorni sono troppo pochi già per girarla da turista escursionista, figuriamoci in bici, dove giocoforza co vorrebbero anche i giorni di tregua oltretutto. Certo sarai tornato giù con una gamba notevole...
Non hai frequentato le "mie zone" ma d'altronde erano ben lontane da dove eri..oltre che gran parte delle vallate sia più bella di quella di Cervinia (salvo Cheneil)..forse per la combo paesaggio/pedalata andare da quelle parti varrebbe per Col de Joux/Brusson.

Comunque mi pareva dalla premessa che non sarà un una tantum ma potrai pedalarci ancora parecchio lassù.
Io spero di fare un giro per le vecchie conoscenze e approffittarne per qualche bella pedalata.


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nikybo85 ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 14:50 panta allora la valle ti è piaciuta!? :yes:
assolutamente 10 giorni sono troppo pochi già per girarla da turista escursionista, figuriamoci in bici, dove giocoforza co vorrebbero anche i giorni di tregua oltretutto. Certo sarai tornato giù con una gamba notevole...
Non hai frequentato le "mie zone" ma d'altronde erano ben lontane da dove eri..oltre che gran parte delle vallate sia più bella di quella di Cervinia (salvo Cheneil)..forse per la combo paesaggio/pedalata andare da quelle parti varrebbe per Col de Joux/Brusson.

Comunque mi pareva dalla premessa che non sarà un una tantum ma potrai pedalarci ancora parecchio lassù.
Io spero di fare un giro per le vecchie conoscenze e approffittarne per qualche bella pedalata.
Mi è piaciuta moltissimo, più delle mie aspettative. Penso che Courma non sia il posto perfetto per partire, avrei preferito Introd come Maìno. D'altra parte Courma permette di fare giri di alta montagna brevi o brevissimi ma appaganti (anello di San Carlo, val Veny, Val Ferret, Piccolo San Bernardo).
Nelle tue zone sono stato una volta sola, dovevo fare S. Pantaleon, Tzecore e Joux, ma per il mal tempo abbiamo fatto solo le prime due. Se ci tornassi, sicuramente verrei in auto. La forma fisica è buona, ma ho fatto molti giri in relax, solo negli ultimi giorni ho spinto un po'. Comunque mi sono sentito sempre meglio via via che i giorni passavano. Questo doveva essere l'anno in cui riprendevo a pedalare con costanza, per ora ci sto riuscendo.


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il_panta ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 15:14
nikybo85 ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 14:50 panta allora la valle ti è piaciuta!? :yes:
assolutamente 10 giorni sono troppo pochi già per girarla da turista escursionista, figuriamoci in bici, dove giocoforza co vorrebbero anche i giorni di tregua oltretutto. Certo sarai tornato giù con una gamba notevole...
Non hai frequentato le "mie zone" ma d'altronde erano ben lontane da dove eri..oltre che gran parte delle vallate sia più bella di quella di Cervinia (salvo Cheneil)..forse per la combo paesaggio/pedalata andare da quelle parti varrebbe per Col de Joux/Brusson.

Comunque mi pareva dalla premessa che non sarà un una tantum ma potrai pedalarci ancora parecchio lassù.
Io spero di fare un giro per le vecchie conoscenze e approffittarne per qualche bella pedalata.
Mi è piaciuta moltissimo, più delle mie aspettative. Penso che Courma non sia il posto perfetto per partire, avrei preferito Introd come Maìno. D'altra parte Courma permette di fare giri di alta montagna brevi o brevissimi ma appaganti (anello di San Carlo, val Veny, Val Ferret, Piccolo San Bernardo).
Nelle tue zone sono stato una volta sola, dovevo fare S. Pantaleon, Tzecore e Joux, ma per il mal tempo abbiamo fatto solo le prime due. Se ci tornassi, sicuramente verrei in auto. La forma fisica è buona, ma ho fatto molti giri in relax, solo negli ultimi giorni ho spinto un po'. Comunque mi sono sentito sempre meglio via via che i giorni passavano. Questo doveva essere l'anno in cui riprendevo a pedalare con costanza, per ora ci sto riuscendo.
Sì è veramente stupenda paesaggisticamente...
Cavolo mi è sfuggita su Strava quella di san Pantaleon e Tzecore, non l'ho vista.
Beh per me fare quei giri sarebbe già stata gran cosa solo farli, senza minimamente guardare al passo :D sicuramente ti ha dato un pò di fondo, visto che hai un'annata in cui vuoi riprendere costanza.
Effettivamente non avevo pensato alla strategicità della partenza..però Maino ci era andato proprio in vacanza, poteva scegliere :bll: :cincin:


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nikybo85 ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 15:40
il_panta ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 15:14
nikybo85 ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 14:50 panta allora la valle ti è piaciuta!? :yes:
assolutamente 10 giorni sono troppo pochi già per girarla da turista escursionista, figuriamoci in bici, dove giocoforza co vorrebbero anche i giorni di tregua oltretutto. Certo sarai tornato giù con una gamba notevole...
Non hai frequentato le "mie zone" ma d'altronde erano ben lontane da dove eri..oltre che gran parte delle vallate sia più bella di quella di Cervinia (salvo Cheneil)..forse per la combo paesaggio/pedalata andare da quelle parti varrebbe per Col de Joux/Brusson.

Comunque mi pareva dalla premessa che non sarà un una tantum ma potrai pedalarci ancora parecchio lassù.
Io spero di fare un giro per le vecchie conoscenze e approffittarne per qualche bella pedalata.
Mi è piaciuta moltissimo, più delle mie aspettative. Penso che Courma non sia il posto perfetto per partire, avrei preferito Introd come Maìno. D'altra parte Courma permette di fare giri di alta montagna brevi o brevissimi ma appaganti (anello di San Carlo, val Veny, Val Ferret, Piccolo San Bernardo).
Nelle tue zone sono stato una volta sola, dovevo fare S. Pantaleon, Tzecore e Joux, ma per il mal tempo abbiamo fatto solo le prime due. Se ci tornassi, sicuramente verrei in auto. La forma fisica è buona, ma ho fatto molti giri in relax, solo negli ultimi giorni ho spinto un po'. Comunque mi sono sentito sempre meglio via via che i giorni passavano. Questo doveva essere l'anno in cui riprendevo a pedalare con costanza, per ora ci sto riuscendo.
Sì è veramente stupenda paesaggisticamente...
Cavolo mi è sfuggita su Strava quella di san Pantaleon e Tzecore, non l'ho vista.
Beh per me fare quei giri sarebbe già stata gran cosa solo farli, senza minimamente guardare al passo :D sicuramente ti ha dato un pò di fondo, visto che hai un'annata in cui vuoi riprendere costanza.
Effettivamente non avevo pensato alla strategicità della partenza..però Maino ci era andato proprio in vacanza, poteva scegliere :bll: :cincin:
Quell'uscita è del 2016, non è recente.
Comunque credo che sarebbe indelicato protestare perché la ragazza ha la casa a Courmayeur. :D


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nikybo85 ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 14:50 panta allora la valle ti è piaciuta!? :yes:
assolutamente 10 giorni sono troppo pochi già per girarla da turista escursionista, figuriamoci in bici, dove giocoforza co vorrebbero anche i giorni di tregua oltretutto. Certo sarai tornato giù con una gamba notevole...
Non hai frequentato le "mie zone" ma d'altronde erano ben lontane da dove eri..oltre che gran parte delle vallate sia più bella di quella di Cervinia (salvo Cheneil)..forse per la combo paesaggio/pedalata andare da quelle parti varrebbe per Col de Joux/Brusson.

Comunque mi pareva dalla premessa che non sarà un una tantum ma potrai pedalarci ancora parecchio lassù.
Io spero di fare un giro per le vecchie conoscenze e approffittarne per qualche bella pedalata.
Dopo l'anno della moglie, quest'anno ha scelto papà. Il giorno dopo la serrata ho chiamato in val di Rhemes e ho preso uno chalet per un mese. (Stile Cognetti - stile mia infanzia, benché in val d'Ayas. Leggere le 8 montagne da milanese con infanzia in val d'Ayas è inquietante...). Tra un po' andrò su e continuerò a battere la Valle. Mi porto anche le ruote grasse stavolta...


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il_panta ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 15:46
nikybo85 ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 15:40
il_panta ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 15:14
Mi è piaciuta moltissimo, più delle mie aspettative. Penso che Courma non sia il posto perfetto per partire, avrei preferito Introd come Maìno. D'altra parte Courma permette di fare giri di alta montagna brevi o brevissimi ma appaganti (anello di San Carlo, val Veny, Val Ferret, Piccolo San Bernardo).
Nelle tue zone sono stato una volta sola, dovevo fare S. Pantaleon, Tzecore e Joux, ma per il mal tempo abbiamo fatto solo le prime due. Se ci tornassi, sicuramente verrei in auto. La forma fisica è buona, ma ho fatto molti giri in relax, solo negli ultimi giorni ho spinto un po'. Comunque mi sono sentito sempre meglio via via che i giorni passavano. Questo doveva essere l'anno in cui riprendevo a pedalare con costanza, per ora ci sto riuscendo.
Sì è veramente stupenda paesaggisticamente...
Cavolo mi è sfuggita su Strava quella di san Pantaleon e Tzecore, non l'ho vista.
Beh per me fare quei giri sarebbe già stata gran cosa solo farli, senza minimamente guardare al passo :D sicuramente ti ha dato un pò di fondo, visto che hai un'annata in cui vuoi riprendere costanza.
Effettivamente non avevo pensato alla strategicità della partenza..però Maino ci era andato proprio in vacanza, poteva scegliere :bll: :cincin:
Quell'uscita è del 2016, non è recente.
Comunque credo che sarebbe indelicato protestare perché la ragazza ha la casa a Courmayeur. :D
Ah ok...e che gran bella uscita anche senza il terzo colle.

:D :D :D eh già prova a lamentarti :bll:


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Maìno della Spinetta ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 15:56
nikybo85 ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 14:50 panta allora la valle ti è piaciuta!? :yes:
assolutamente 10 giorni sono troppo pochi già per girarla da turista escursionista, figuriamoci in bici, dove giocoforza co vorrebbero anche i giorni di tregua oltretutto. Certo sarai tornato giù con una gamba notevole...
Non hai frequentato le "mie zone" ma d'altronde erano ben lontane da dove eri..oltre che gran parte delle vallate sia più bella di quella di Cervinia (salvo Cheneil)..forse per la combo paesaggio/pedalata andare da quelle parti varrebbe per Col de Joux/Brusson.

Comunque mi pareva dalla premessa che non sarà un una tantum ma potrai pedalarci ancora parecchio lassù.
Io spero di fare un giro per le vecchie conoscenze e approffittarne per qualche bella pedalata.
Dopo l'anno della moglie, quest'anno ha scelto papà. Il giorno dopo la serrata ho chiamato in val di Rhemes e ho preso uno chalet per un mese. (Stile Cognetti - stile mia infanzia, benché in val d'Ayas. Leggere le 8 montagne da milanese con infanzia in val d'Ayas è inquietante...). Tra un po' andrò su e continuerò a battere la Valle. Mi porto anche le ruote grasse stavolta...
Sei un mito :champion: :champion: e credo ti divertirai parecchio anche con le ruote grasse. Aspettiamo reportage anche stavolta :cincin: :cincin:


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nikybo85 ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 16:35
Maìno della Spinetta ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 15:56
nikybo85 ha scritto: giovedì 2 luglio 2020, 14:50 panta allora la valle ti è piaciuta!? :yes:
assolutamente 10 giorni sono troppo pochi già per girarla da turista escursionista, figuriamoci in bici, dove giocoforza co vorrebbero anche i giorni di tregua oltretutto. Certo sarai tornato giù con una gamba notevole...
Non hai frequentato le "mie zone" ma d'altronde erano ben lontane da dove eri..oltre che gran parte delle vallate sia più bella di quella di Cervinia (salvo Cheneil)..forse per la combo paesaggio/pedalata andare da quelle parti varrebbe per Col de Joux/Brusson.

Comunque mi pareva dalla premessa che non sarà un una tantum ma potrai pedalarci ancora parecchio lassù.
Io spero di fare un giro per le vecchie conoscenze e approffittarne per qualche bella pedalata.
Dopo l'anno della moglie, quest'anno ha scelto papà. Il giorno dopo la serrata ho chiamato in val di Rhemes e ho preso uno chalet per un mese. (Stile Cognetti - stile mia infanzia, benché in val d'Ayas. Leggere le 8 montagne da milanese con infanzia in val d'Ayas è inquietante...). Tra un po' andrò su e continuerò a battere la Valle. Mi porto anche le ruote grasse stavolta...
Sei un mito :champion: :champion: e credo ti divertirai parecchio anche con le ruote grasse. Aspettiamo reportage anche stavolta :cincin: :cincin:
Li ho stupiti. Il giorno dopo il chiudere tutto, tipo il 15 marzo, ho chiamato, e mi fa "ma hanno chiuso tutto, come farà?!?" "Ma no, andiamo sulla fiducia, non possono chiudere tutto anche a luglio, gliela prenoto". Buttare il cuore oltre l'ostacolo, fu#@ Covid!


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Maìno quando vai? Io dal 13 al 22 luglio (all'incirca) dovrei essere a Courmayeur. Sarò in smart working e non in vacanza, ma la bici cercherò di usarla tutti i giorni.


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