herbie ha scritto: ↑sabato 11 agosto 2018, 23:31
non trovo il 3d del Tour of Utah:
ma questo SEPP KUSS....ma chi è? e soprattutto quanto forte va?? o ha il motorino veramente, o quando apre il gas dietro ne rimane uno per cantone nel giro di 500 metri.
E' il tour of Utah ok..ma è impressionante in salita questo personaggio.
Scalatore che ha iniziato a correre in bici da relativamente poco tempo.
L'anno scorso stava in Rally...aveva fatto 10° nella tappa più dura del California, 2° all'Alberta ed era arrivato nei 20 sia alla Bernocchi che all'Agostoni.
Ovviamente nessuno poteva immaginare che fosse così forte.
Condivisibile, ad ogni modo, la valutazione di Albino sull'altura.
herbie ha scritto: ↑sabato 11 agosto 2018, 23:31
non trovo il 3d del Tour of Utah:
ma questo SEPP KUSS....ma chi è? e soprattutto quanto forte va?? o ha il motorino veramente, o quando apre il gas dietro ne rimane uno per cantone nel giro di 500 metri.
E' il tour of Utah ok..ma è impressionante in salita questo personaggio.
Scalatore che ha iniziato a correre in bici da relativamente poco tempo.
L'anno scorso stava in Rally...aveva fatto 10° nella tappa più dura del California, 2° all'Alberta ed era arrivato nei 20 sia alla Bernocchi che all'Agostoni.
Ovviamente nessuno poteva immaginare che fosse così forte.
Condivisibile, ad ogni modo, la valutazione di Albino sull'altura.
Alla notizia che sarebbe andato alla lotto dissi che era una una bella perdita per la Rally in vista del passaggio alla categoria professional della squadra statunitense. Forse ne parlammo via WhatsApp proprio con Alberto Basso, altro suo estimatore della primissima ora.
Nella prima parte di 2018 non è stato così all'altezza della categoria. Evidentemente ora inizia a carburare. Vediamo se riuscirà a fare bene nel finale di stagione
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Albino ha scritto: ↑sabato 11 agosto 2018, 23:42
Come si vede stilisticamente che viene dalla mtb. Cioè come si vede... non si può vedere babba bia.
Invece Carthy e Dombrowski si vede che vengono dalla EF...sono osceni.
Il primo gira col manubrio a 2 km dalla sella, tipo Zakarin.
E Dombro mi pare seduto sul cesso. Tirasse su un po' la sella.
Carthy non riesce a sostenere la sua posizione in bici, grazie ar... pesa 20 kg e non ha un muscolo del tronco che sia uno.
Proprio come Zak appena comincia a spingere fa il cammello che ondeggia avanti e indietro.
E sì che in EF hanno il fichissimo Rolland. Ancora per poco fortunatamente...
Theakston ha scritto: ↑sabato 11 agosto 2018, 22:37
Per fare un paragone, se il Milan (che pure avrà fini di lucro) vende un giocatore non è che i soldi vanno tutti in tasca a Berlusconi (o chi per esso), vengono impiegati per acquistare altri giocatori, organizzare l'attività , ecc.
herbie ha scritto: ↑sabato 11 agosto 2018, 23:31
non trovo il 3d del Tour of Utah:
ma questo SEPP KUSS....ma chi è? e soprattutto quanto forte va?? o ha il motorino veramente, o quando apre il gas dietro ne rimane uno per cantone nel giro di 500 metri.
E' il tour of Utah ok..ma è impressionante in salita questo personaggio.
Americano classe '94, ex biker da poco più di due anni prestato alla strada.
Già l'anno scorso aveva fatto bene nelle corse americane.
Penso che il suo andare così forte ai 2000 e passa metri di altitudine delle salite dello Utah sia dovuto, oltre a una super condizione, anche al fatto che è nato e ha sempre vissuto in altura, in Colorado. E' nel suo habitat naturale.
mi pare abbia per ora una ingenuità disarmante. Dopo l'arrivo, felice come un bambino alla prima corsa, mi pare abbia appoggiato da qualche parte in giro la bici, e se ne sia andato in giro un po' A PIEDI dopo la linea del traguardo, come fosse l'ultima tappa della stagione. Poi, infine entrando nell'area riservata , appena varcata la soglia a momenti cade dalla bici per aver (forse) riconosciuto sulla sua sinistra UN tifoso. Felicissimo, appoggia di nuovo la bici e gli fa un autografo sulla maglietta.
Quando ha attaccato lo ha fatto dopo che già da forse 1 chilometro era in testa al gruppo a tirare ad un ritmo evidentemente basso per lui...insomma s'è visto che ha sentito un po' di gamba e senza defilarsi un attimo, fae una finta, provare a sorprendere, si alza sui pedali e fa una progressione. Dopo 200 metri di progressione, il terzo della fila si sposta di lato stremato e il secondo lo fa dopo altri 100 metri. Lui nel frattempo, a mezzo del telefonatissimo attacco, si gira indietro n volte per vedere dietro gli altri che si staccano con una facilità impressionante, come fosse l'uscita della domenica quando i valori si conoscono bene e ce ne è uno che va più forte e fa un po' quello che vuole. Tutto ciò a 8 km. dall'arrivo con davanti a sè una salita molto regolare, quasi diritta con anche vento contro (o così mi pareva).
Gli augurerei un pronto riscatto ma va in EF quindi ciao Tiggei, ti ricorderò come il tizio col nome che sembra un acronimo ma in realtà è solo la sua pronuncia.
Il Guadalupa è la corsa esotica (tradotto: non m'interessa granché del risultato sportivo) che guardo con più piacere, anche per l'amore con la quale viene seguita e diffusa dai locali.
Certo che però ci fosse stato Rebellin sarebbe stato uno spettacolo...
Condivido Sub.
L'anarchico furor nazional-tropicale del Tour, è abbastanza ineguagliabile nella sua unicità.
Sommandoci gli scenari caraibici e la più che discreta produzione televisiva, io non me lo perderei per nulla al mondo.
Carene dovrebbe avercela fatta comunque. Mancebo 2° grazie ad una buona crono. 3° Salinas. Un bel podio.
Ieri si è concluso il Czech Cycling Tour, in cui ha trionfato Riccardo Zoidl, forte del gran numero tirato fuori nella seconda tappa. Ieri però sono stati protagonisti vari corridori italiani, nell'ultima tappa che si è conclusa allo sprint. Su alcuni di loro voglio spendere qualche parola:
- La tappa l'ha vinta Filippo Fortin, che ha così ottenuto la sua sesta affermazione stagionale e stabilendo così il suo nuovo primato personale di vittorie nel corso di una singola annata. Il velocista padovano ha sicuramente fatto una scelta intelligente: nel momento in cui è terminata la sua esperienza in Bardiani, ha scelto di proseguire la propria carriera nel mondo delle Continental, cosa che finora gli ha permesso di ottenere le sue soddisfazioni e che probabilmente gli consentirà di gareggiare ancora per qualche anno. Lì ha trovato sicuramente la sua dimensione ideale ma non escludo che possa presentarglisi di nuovo la chance di correre in una Professional;
- Primo dei battuti è stato Andrea Guardini, ragazzo di cui sono stato spesso estimatore fin dai tempi giovanili. Ecco, purtroppo io credo che il veronese sia all'ennesimo bivio della carriera: ad oggi ha vinto soltanto due tappe in Malesia, gara in cui è riuscito sempre a lasciare il segno. Ha ancora un anno di contratto con la Bardiani ma se vorrà guadagnarsi la riconferma, dovrà quantomeno ritrovare un discreto feeling con il successo. In più il prematuro ritiro dall'ultimo Giro d'Italia per condizioni fisiche precarie (che se non sbaglio vennero a galla solamente a gara in corso, non consentendo quindi al team di presentare al via un altro atleta sicuramente più idoneo a gareggiare in quel momento) credo che non abbia fatto propriamente piacere alla squadra. Se non dovesse invertirsi la tendenza, al termine della prossima stagione potrebbe ritrovarsi appiedato. A quel punto, in eventuale assenza di offerte, due sarebbero le possibilità: la prima, ovviamente, sarebbe quella di cambiare mestiere mentre la seconda potrebbe voler dire prendere in considerazione la possibilità di scendere nel mondo Continental. A quel punto mi domando: visto che nel sud est asiatico si è costruito una discreta fama, se le condizioni dovessero permetterlo, perché non prendere in considerazione la possibilità di un'avventura esotica in cui spendere gli ultimi anni di carriera? In fin dei conti io penso che qualche squadra in grado di dargli una possibilità ci sia (basti vedere uno come Aberasturi, che ha fatto diverse vittorie col team Ukyo prima di tornare in Europa). Ci sarebbe poi anche la possibilità della pista, dedicandosi sempre di più ai velodromi e gareggiando anche magari in qualche sei giorni. Male non sarebbe affatto. La sensazione però è che il treno buono ormai sia passato;
- Sto notando che ultimamente si sta ben comportando l'elbano Simone Velasco. A livello giovanile mi erano piaciute molto certe sue prestazioni, in certe giornate ai tempi della Zalf faceva più notizia lui che Moscon per dire. Finora la sua esperienza professionistica è stata tutt'altro che fortunata, con diversi problemi fisici che ne hanno limitato il rendimento. Comunque è un ragazzo che non teme d'andare in fuga e ultimamente sta affinando molto di più lo spunto veloce. Da ragazzino se la cavava molto bene nel fuoristrada, tanto nella MTB quanto nel ciclocross, per cui la mia speranza è che durante l'inverno e, quando le circostanze lo consentano, continui a praticare anche queste altre attività. Di certo spererei che potesse correre ancora per qualche stagione tra i professionisti, anche se scommetto in un suo ritorno nel fuoristrada nel momento in cui non dovessero presentarsi più occasioni per gareggiare nella massima categoria (del resto sono in molti che si sono cimentati o sono tornati alle ruote grasse in queste ultime stagioni);
- Il settimo posto di ieri rappresenta il miglior risultato (al pari di una tappa del Tour of Turkey dello scorso anno) finora ottenuto (fatta eccezione per il mondiale Under 23) da Vincenzo Albanese con la maglia della Bardiani da quando è passato professionista. Il tosco-salernitano pure è stato frenato da guai fisici, però da quel che attualmente mi risulta è in scadenza di contratto e non so se ci siano formazioni che lo stanno cercando per il 2019. Qui torniamo alla questione spinosa: può un ragazzo che aveva saputo impressionare nell'ultima stagione da dilettante, in cui era addirittura riuscito a vincere il Trofeo Matteotti dei pro con un bellissimo numero nel finale, rischiare già di ritrovarsi a spasso? Le risultanze purtroppo dicono di si, anche se vista l'ancor giovanissima età del diretto interessato ulteriori chances sarebbe giusto concederle, considerando anche che non di rado assistiamo a maturazioni tardive. Solo il tempo però ci dirà se si è già toccato l'apice e saremo quindi di fronte ad un'ennesima promessa non mantenuta o se invece le sue qualità verranno fuori al momento opportuno.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Abruzzese ha scritto: ↑lunedì 13 agosto 2018, 7:12
Ieri si è concluso il Czech Cycling Tour, in cui ha trionfato Riccardo Zoidl, forte del gran numero tirato fuori nella seconda tappa. Ieri però sono stati protagonisti vari corridori italiani, nell'ultima tappa che si è conclusa allo sprint. Su alcuni di loro voglio spendere qualche parola:
- La tappa l'ha vinta Filippo Fortin, che ha così ottenuto la sua sesta affermazione stagionale e stabilendo così il suo nuovo primato personale di vittorie nel corso di una singola annata. Il velocista padovano ha sicuramente fatto una scelta intelligente: nel momento in cui è terminata la sua esperienza in Bardiani, ha scelto di proseguire la propria carriera nel mondo delle Continental, cosa che finora gli ha permesso di ottenere le sue soddisfazioni e che probabilmente gli consentirà di gareggiare ancora per qualche anno. Lì ha trovato sicuramente la sua dimensione ideale ma non escludo che possa presentarglisi di nuovo la chance di correre in una Professional;
- Primo dei battuti è stato Andrea Guardini, ragazzo di cui sono stato spesso estimatore fin dai tempi giovanili. Ecco, purtroppo io credo che il veronese sia all'ennesimo bivio della carriera: ad oggi ha vinto soltanto due tappe in Malesia, gara in cui è riuscito sempre a lasciare il segno. Ha ancora un anno di contratto con la Bardiani ma se vorrà guadagnarsi la riconferma, dovrà quantomeno ritrovare un discreto feeling con il successo. In più il prematuro ritiro dall'ultimo Giro d'Italia per condizioni fisiche precarie (che se non sbaglio vennero a galla solamente a gara in corso, non consentendo quindi al team di presentare al via un altro atleta sicuramente più idoneo a gareggiare in quel momento) credo che non abbia fatto propriamente piacere alla squadra. Se non dovesse invertirsi la tendenza, al termine della prossima stagione potrebbe ritrovarsi appiedato. A quel punto, in eventuale assenza di offerte, due sarebbero le possibilità: la prima, ovviamente, sarebbe quella di cambiare mestiere mentre la seconda potrebbe voler dire prendere in considerazione la possibilità di scendere nel mondo Continental. A quel punto mi domando: visto che nel sud est asiatico si è costruito una discreta fama, se le condizioni dovessero permetterlo, perché non prendere in considerazione la possibilità di un'avventura esotica in cui spendere gli ultimi anni di carriera? In fin dei conti io penso che qualche squadra in grado di dargli una possibilità ci sia (basti vedere uno come Aberasturi, che ha fatto diverse vittorie col team Ukyo prima di tornare in Europa). Ci sarebbe poi anche la possibilità della pista, dedicandosi sempre di più ai velodromi e gareggiando anche magari in qualche sei giorni. Male non sarebbe affatto. La sensazione però è che il treno buono ormai sia passato;
- Sto notando che ultimamente si sta ben comportando l'elbano Simone Velasco. A livello giovanile mi erano piaciute molto certe sue prestazioni, in certe giornate ai tempi della Zalf faceva più notizia lui che Moscon per dire. Finora la sua esperienza professionistica è stata tutt'altro che fortunata, con diversi problemi fisici che ne hanno limitato il rendimento. Comunque è un ragazzo che non teme d'andare in fuga e ultimamente sta affinando molto di più lo spunto veloce. Da ragazzino se la cavava molto bene nel fuoristrada, tanto nella MTB quanto nel ciclocross, per cui la mia speranza è che durante l'inverno e, quando le circostanze lo consentano, continui a praticare anche queste altre attività. Di certo spererei che potesse correre ancora per qualche stagione tra i professionisti, anche se scommetto in un suo ritorno nel fuoristrada nel momento in cui non dovessero presentarsi più occasioni per gareggiare nella massima categoria (del resto sono in molti che si sono cimentati o sono tornati alle ruote grasse in queste ultime stagioni);
- Il settimo posto di ieri rappresenta il miglior risultato (al pari di una tappa del Tour of Turkey dello scorso anno) finora ottenuto (fatta eccezione per il mondiale Under 23) da Vincenzo Albanese con la maglia della Bardiani da quando è passato professionista. Il tosco-salernitano pure è stato frenato da guai fisici, però da quel che attualmente mi risulta è in scadenza di contratto e non so se ci siano formazioni che lo stanno cercando per il 2019. Qui torniamo alla questione spinosa: può un ragazzo che aveva saputo impressionare nell'ultima stagione da dilettante, in cui era addirittura riuscito a vincere il Trofeo Matteotti dei pro con un bellissimo numero nel finale, rischiare già di ritrovarsi a spasso? Le risultanze purtroppo dicono di si, anche se vista l'ancor giovanissima età del diretto interessato ulteriori chances sarebbe giusto concederle, considerando anche che non di rado assistiamo a maturazioni tardive. Solo il tempo però ci dirà se si è già toccato l'apice e saremo quindi di fronte ad un'ennesima promessa non mantenuta o se invece le sue qualità verranno fuori al momento opportuno.
Ottima analisi
COncordo su Fortin; ha trovato la sua dimensione, nelle corese .2 e in alcune .1 (con non grandissima starting list) può togliersi diverse soddisfazioni e trovare ogni anno alcune vittorie. Credo che varrebbe la pena riprovare il salto in una professional cmq, poi se va male può anche tornare nel mondo continetal (anche se forse fare il leader in una buona continental come la sua è più remunerativo).
Anche Zoidl credo che meriterebbe un'altra chance tra le professional, ma credo valga lo stesso discorso di Fortin; alla fine fa cmq un discreto calendario sia in termini di quantità di corse che di qualità
"la mente è come il paracadute, funziona solo se si apre" A. Einstein
Su Guardini non saprei quanto sia così chiaro che non verrà riconfermato dalla Bardiani. Alla fine ha ottenuto 2 vittorie e 7 podi in tutto, su 7 vittorie e 25 podi totali della squadra. In pratica quasi un terzo dei risultati di squadra sono suoi, magari ci si aspettava fosse più decisivo, ma a questi livelli ci sta senza problemi.
Fortin probabilmente meriterebbe un'altra possibilità in una professional, magari in una come Androni o Nippo che fa varie corse esotiche e potrebbe usarlo anche per raccogliere tante vittorie del genere. Di contro forse è vero, paga meglio fare il capitano di una buona continental.
Lopi90 ha scritto: ↑lunedì 13 agosto 2018, 10:57
Su Guardini non saprei quanto sia così chiaro che non verrà riconfermato dalla Bardiani. Alla fine ha ottenuto 2 vittorie e 7 podi in tutto, su 7 vittorie e 25 podi totali della squadra. In pratica quasi un terzo dei risultati di squadra sono suoi, magari ci si aspettava fosse più decisivo, ma a questi livelli ci sta senza problemi.
Ovvio che io abbia fatto delle ipotesi portandomi avanti nel tempo in una chiave pessimistica. Mi sono domandato, nel caso non dovesse riuscire ad esprimersi come la squadra si aspetta, cosa potrebbe succedere se non dovesse venire riconfermato. In ogni modo la stagione non è finita e, come ho già specificato, Guardini ha un contratto anche per tutto il 2019. Mi sembra però chiaro che la squadra volesse rilanciarlo soprattutto per poter avere un velocista di spicco negli appuntamenti più importanti e quest'anno puntava ad avere il miglior Guardini proprio al Giro d'Italia. Pochi giorni prima del via da Israele però il veronese si ammalò e pare che non sia stato così chiaro con il suo team sulle sue reali condizioni. Ricordo che la cosa venne riportata su queste pagine (forse ci fu pure un'intervista in corsa di De Luca a Reverberi in cui emerse la questione) e la squadra non fu esattamente contenta di quella situazione, soprattutto per il fatto di ritrovarsi dopo pochi giorni con un uomo in meno in gara. Per quello dicevo che se i risultati non dovessero essere quelli attesi, la prosecuzione del rapporto alla fine del prossimo anno potrebbe essere tutt'altro che scontata.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Velasco va forte da qualche mese. Ciò che ha fatto sabato è stato super, in fuga da inizio tappa, 8 GPM, ha tenuto duro una volta ripreso e alla fine ha anche sprintato dominando la volata per il terzo posto e scoppiando in lacrime all'arrivo. È un ragazzo d'oro e a settembre in Italia farà benone.
Cresce e migliora anche Zardini dopo la caduta del Giro
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
bartoli ha scritto: ↑lunedì 13 agosto 2018, 17:45
Velasco va forte da qualche mese. Ciò che ha fatto sabato è stato super, in fuga da inizio tappa, 8 GPM, ha tenuto duro una volta ripreso e alla fine ha anche sprintato dominando la volata per il terzo posto e scoppiando in lacrime all'arrivo. È un ragazzo d'oro e a settembre in Italia farà benone.
Cresce e migliora anche Zardini dopo la caduta del Giro
Me lo auguro per lui, è uno tenace. Comunque fategli fare un po' di fuoristrada ancora, quando possibile. Quest'anno mi pare che avesse corso la Capoliveri Legend, che si disputava a casa sua, poi non ricordo se aveva fatto qualche altra gara di MTB
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Primo nome da seguire, ovviamente, Kevin Rivera. Seguono, a ruota, De Bod, Moschetti, Gazzoli, Sajnok e Oldani.
Non ci sarà il più interessante tra i giovani ungheresi, Barnabas Peak, che prenderà parte all'Avenir con il team dell'UCI. Invece Marton Dina e Attila Valter, entrambi in top-10 agli Europei U23, saranno della partita nella corsa di casa.
Tra le fila della nazionale ungherese ci sono un altro paio di giovani che mi sono annotato tempo fa: Adam Kristof Karl e Gergo Gonczi.
La Romania porta quel Denis Marian Volcan di cui ho parlato, giusto ieri, nel topic degli U23.
Ci saranno anche un po' di interessanti prospetti balcanici: Stojnic, Veselinovic e Kalaba per la Serbia e il campione croato Viktor Potocki.
Infine segnalo pure i cechi Tyrpekl e Tomas Barta.
Luciano Pagliarini ha scritto: ↑lunedì 13 agosto 2018, 18:45Ci saranno anche un po' di interessanti prospetti balcanici: Stojnic, Veselinovic e Kalaba per la Serbia e il campione croato Viktor Potocki.
mi sarei aspettato che uno tra stojnic e kalaba(soprattutto) sarebbe andato all'avenir con il wcc.in ottica generale occhio a totò dato che le salite al tour de hongrie non sono ne lunghe ne difficili.curioso di vedere i due sprinter marocchini galdoune e chokri(che dopo aver fatto corse non adatte alle sue caratteristiche avrà l'opportunità di mettersi in mostra)nelle volate.
Il Guadalupa è la corsa esotica (tradotto: non m'interessa granché del risultato sportivo) che guardo con più piacere, anche per l'amore con la quale viene seguita e diffusa dai locali.
Certo che però ci fosse stato Rebellin sarebbe stato uno spettacolo...
Condivido Sub.
L'anarchico furor nazional-tropicale del Tour, è abbastanza ineguagliabile nella sua unicità.
Sommandoci gli scenari caraibici e la più che discreta produzione televisiva, io non me lo perderei per nulla al mondo.
Carene dovrebbe avercela fatta comunque. Mancebo 2° grazie ad una buona crono. 3° Salinas. Un bel podio.
Che sfiga però Guichard, proprio quando avevano cominciato a mettergli il sale sul pepe..
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
In Ungheria direi che a meno che le salite non si rivelino molto più toste di quanto sembrano nelle altimetrie ufficiali, Tratnik sia il favorito principale. Il prologo è il suo terreno preferito e può raccogliere vari abbuoni col suo spunto veloce. L'Androni dovrebbe essere il pericolo principale per lui, ma non vedo molto terreno per Masnada e Rivera dove fare la differenza. Ben attrezzata anche la Sangemini, Totò può fare molto bene.
A proposito di Tour de Hongrie, notavo che da quest'anno tutte le nazioni della Europa centro-orientale hanno una corsa a tappe di livello, cioè dal 2.1 in sui
Tour de Hongrie 2.1
Czech Cycling Tour 2.1
Tour de Slovaquie 2.1
Tour de Pologne WT
Tour de Croatia 2.HC
Tour de Slovenie 2.1
Deutschland Tour 2.1
Osterreich-Rudfahrt 2.HC
Di queste nazioni l'unica che attualmente non ha corridori di buon livello è proprio l'Ungheria. Chissà se questa corsa insieme alle due Continental nate quest'anno non possa contribuire a far crescere il movimento, partendo proprio dal giovane talento che non sarà al via, ovvero Peak.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Alla lista aggiungerei anche il Sibiu Tour per la Romania e la Belgrade-Banja Luka per Serbia e Bosnia, visto che siamo più o meno sempre nella stessa area storico-culturale.
Peraltro sono quasi tutte corse ben integrate nel tessuto del movimento locale, che consentono alle squadre del paese ospitante di confrontarsi con un livello abbastanza superiore da rappresentare uno stimolo, ma non così tanto da rendere la loro partecipazione solo una comparsata.
Lopi90 ha scritto: ↑martedì 14 agosto 2018, 13:25
Alla lista aggiungerei anche il Sibiu Tour per la Romania e la Belgrade-Banja Luka per Serbia e Bosnia, visto che siamo più o meno sempre nella stessa area storico-culturale.
Peraltro sono quasi tutte corse ben integrate nel tessuto del movimento locale, che consentono alle squadre del paese ospitante di confrontarsi con un livello abbastanza superiore da rappresentare uno stimolo, ma non così tanto da rendere la loro partecipazione solo una comparsata.
in Serbia in realtà c'è pure il Tour de Serbie, però è corsa 2.2, per quello non l'ho citata. Per quanto riguarda la Romania oltre al Sibiu (2.1) ci sono diverse altre corse: Szekerland Tour, Tour of Bihor e Romanian Cycling Tour (tutte 2.2).
Se poi vogliamo incluedere tutta la zona balcanica ci sono Tour de Albanie (2.2) e Tour of Rhodes (2.2) oltre ad un paio di corse Bulgare che si disputeranno fra un pò.
Comunque, al di là delle liste che abbiam fatto, condivido la tua considerazione. Se prendi le numerose corse turche .2, ad esempio, la Torku spesso si trova a correre contro il Minsk Cycling Club e nessun'altro. Il livello delle corse del centro europa è invece molto più frizzante.
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Intanto in Ungheria si è messo a piovere a metà prologo, e tutti quelli partiti da poco stanno prendendo almeno 30-40 secondi dai primi (tra cui molto bene Belletti, Totò e abbastanza bene anche Moschetti), che in una corsa così potrebbero pesare molto.
Lopi90 ha scritto: ↑martedì 14 agosto 2018, 16:40
Intanto in Ungheria si è messo a piovere a metà prologo, e tutti quelli partiti da poco stanno prendendo almeno 30-40 secondi dai primi (tra cui molto bene Belletti, Totò e abbastanza bene anche Moschetti), che in una corsa così potrebbero pesare molto.
Tutto verissimo. La parte del fortunello di giornata è per un corridore forte a livello Continental come lo svizzero Patrick Schelling, che per ora guida con mezzo secondo sul diabetico francese Charles Planet e su Manuel Belletti.
Oltre alle differite quotidiane di Eurosport, c'è la tv pubblica magiara che trasmette la corsa in diretta. Gli orari e il link sono nella guida tv http://www.cicloweb.it/ciclismo-in-tv/
Un Androni (presumibilmente Belletti) ha vinto la seconda tappa del Tour of Hongrie. Se Belletti, domani vestirà la maglia di leader.
FC 2015: Kuurne; Brabante; Amstel; Freccia; Giro (primi 5); Svizzera; Tour t. 7; Tour (tappe); Vuelta t. 10; Bernocchi; Lombardia FC 2016: Tour t. 20; Wallonie; Sabatini FC 2017: Europeo
GiacomoXT ha scritto: ↑mercoledì 15 agosto 2018, 17:50
Un Androni (presumibilmente Belletti) ha vinto la seconda tappa del Tour of Hongrie. Se Belletti, domani vestirà la maglia di leader.
Esatto, ha battuto allo sprint Moschetti. Quarto si è piazzato Paolo Totò.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Luciano Pagliarini ha scritto: ↑mercoledì 15 agosto 2018, 18:00
Tappa frizzante e lo streaming è veramente buono.
Poi a un certo punto ci stava pure un dinosauro a bordo strada, là mi sono gasato.
Belletti di mestiere su un arrivo antipatico che ha messo, invece, un po' a nudo l'inesperienza di Moschetti.
Belletti è un altro di quei corridori che avrebbero potuto fare una carriera diversa. Già da Under 23 ne apprezzavo le qualità, poiché mi sembrava ben più completo dei "velocisti da campanile" che avevamo. Ricordo ancora quella bellissima vittoria che fece al Giro d'Italia proprio a casa sua. Di occasioni ne ha avute, dato che era arrivata anche la chiamata nel World Tour. Purtroppo però non è riuscito a fare quel salto di qualità definitivo e non solo a causa di quel problema al piede che ebbe in quella famosa Milano-Sanremo funestata dal maltempo.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Anche a me piaceva Belletti...i due anni alla Colnago furono super, con tanto di Bernocchi vinta battendo Cav e Farrar (che all'epoca era forte).
Gli avrei pure fatto fare la prova in linea a Copenaghen (invece si andò con Modolo e Viviani giovanissimi e un Bennati che arrivava da tre anni abbastanza negativi).
Peccato che si sia un po' perso dal passaggio in Ag2r in poi.
Bella prova per i ragazzi di casa Dina e Valter e per il giovanissimo Stojnc. Tutti e tre arrivati nel primo gruppo (o quasi, nel caso di Valter).
Mi ha fatto piacere scorgere tra i nomi che componevano il primo gruppo quello di Karel Hnik, corridore che sembrava avviato a tutt'altra carriera sia sul fango che su strada. Tra l'altro sfigatissimo, nonostante buoni risultati è passato per squadre che o hanno chiuso o si sono fuse con altre e si è spesso trovato a piedi.
FC 2015: Kuurne; Brabante; Amstel; Freccia; Giro (primi 5); Svizzera; Tour t. 7; Tour (tappe); Vuelta t. 10; Bernocchi; Lombardia FC 2016: Tour t. 20; Wallonie; Sabatini FC 2017: Europeo
La tappa in Colorado è ficherrima, sono passati da un parcheggio coperto prima di imboccare una salita in sterrato (più terra battuta in realtà).
Solitario al comando Gage Hecht dell'Aevolo, grande motore e buon crossista.
Albino ha scritto: ↑giovedì 16 agosto 2018, 22:44
La tappa in Colorado è ficherrima, sono passati da un parcheggio coperto prima di imboccare una salita in sterrato (più terra battuta in realtà).
Solitario al comando Gage Hecht dell'Aevolo, grande motore e buon crossista.
Visconte85 ha scritto: ↑giovedì 16 agosto 2018, 22:52
Albino ha scritto: ↑giovedì 16 agosto 2018, 22:44
La tappa in Colorado è ficherrima, sono passati da un parcheggio coperto prima di imboccare una salita in sterrato (più terra battuta in realtà).
Solitario al comando Gage Hecht dell'Aevolo, grande motore e buon crossista.
Oggi solo grandi azioni, da Stuyven a Hecht. Bellissima giornata di ciclismo e gran bel periodo in generale.
Hecht corridorone.
Si è spesso distinto in passato nel cross, anche in Europa, vincendo tra i junior a Koksijde e arrivando quarto a Tabor.
La scorsa stagione si è laureato campione panamericano under e ha offerto buone prestazioni in cdm e al mondiale. Meno fortunato al nazionale (vinto da Blevins, oggi 5°) dove è stato penalizzato da una foratura.
Quanto alla strada quest'anno è migliorato moltissimo a crono. Ha davvero tanta potenza, una locomotiva.
Fatte le debite proporzioni può essere il WvA d'oltreoceano.