Amici della Pista

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skawise
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Da ignorante in materia, mi sembra che in Italia la sproporzione sia dovuta al mero fatto economico.

Gli uomini guadagnano molto di più con la strada e quindi dedicano tutti gli sforzi a migliorarsi e trovare ingaggio in quel settore.
Le donne invece riescono ancora a dividersi tra strada e pista. Oltretutto, non essendoci la categoria U23 o dei dilettanti tout court, passano elite a 19 anni ma sono effettivamente troppo giovani per la maggiorparte dei casi e quindi riescono a dedicare tanto tempo alla pista. Per esempio, Balsamo, Paternoster, Consonni etcetc.
Non so, mi sono fatto questa idea. Forse sbagliata...


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Alanford
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Abruzzese ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 17:12Intanto per poco non è arrivata un'altra medaglia sempre dalle ragazze: Vittoria Guazzini e Gloria Scarsi hanno visto sfumare solo nell'ultimo sprint la medaglia di bronzo nell'Americana. C'era un momento in cui eravamo riusciti a giungere fino in seconda posizione, poi abbiamo accusato probabilmente un po' gli sforzi, consentendo a Russia e Australia di rifarsi sotto (Francia vincitrice con pieno merito invece).
Sono mancate le forze nel finale, ma dopo la caduta hanno dovuto sprecare molte energie per recuperare il terreno perso. Per come s'era messa la situazione, le promuovo a pieni voti!


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Abruzzese
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skawise ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 17:28 Da ignorante in materia, mi sembra che in Italia la sproporzione sia dovuta al mero fatto economico.

Gli uomini guadagnano molto di più con la strada e quindi dedicano tutti gli sforzi a migliorarsi e trovare ingaggio in quel settore.
Le donne invece riescono ancora a dividersi tra strada e pista. Oltretutto, non essendoci la categoria U23 o dei dilettanti tout court, passano elite a 19 anni ma sono effettivamente troppo giovani per la maggiorparte dei casi e quindi riescono a dedicare tanto tempo alla pista. Per esempio, Balsamo, Paternoster, Consonni etcetc.
Non so, mi sono fatto questa idea. Forse sbagliata...
In parte non hai detto cose sbagliate. Semplicemente si torna a concetti che io stesso ho già espresso in passato: il settore Velocità nel nostro paese è stato distrutto e come ho spesso detto ragazzi che di base avevano del vero talento, molto più dei volenterosi Ceci che ci stanno portando eroicamente avanti la baracca, sono stati portati a correre su strada dall'incuria, l'incompetenza e l'immobilismo di questa federazione.
A questo si aggiunge una mancanza di cultura che viene anche da alcune formazioni, che vedono la pista (come il ciclocross) come un fastidio, in grado di togliere forze e impegno all'attività su strada. Mettiamoci poi che non sempre è facile gestire i gruppi di ragazzi, che sono chiamati a gareggiare anche su strada e capita così che quelle buone prestazioni che si riescono a realizzare (esclusivamente nell'Endurance) sono frutto praticamente esclusivo del talento del singolo (il Viviani o Ganna di turno, per intenderci).

A livello femminile Salvoldi è assurto al ruolo di vero e proprio "deus ex machina", avendo controllo pressoché totale del gruppo di ragazze, tanto che una buona parte delle stradiste durante l'anno si ritrova a gareggiare anche in pista, oltre al fatto che vengono svolti anche numerosi stage, tanto a Montichiari (finché si è potuto) che in altura. In quel caso creare il gruppo è molto più facile, tuttavia anche lì ci sono dei "punti oscuri" se così posso dire: mi è giunta voce di allenamenti molto intensi, direi anche esagerati per la categoria (mi riferisco soprattutto alle juniores), che se da un lato possono portare a dominare facilmente a quell'età, dall'altro invece potrebbero contribuire ad usurare ben prima del tempo il fisico delle ragazze, cosa che potrebbe portare qualcuna (nella visione più pessimistica) ad abbandonare anche l'attività dopo non troppi anni tra le Elite.
Su questo entra in ballo anche un concetto che ho espresso più volte nei giorni scorsi: che senso ha portare agli Europei Under 23 atlete come Elisa Balsamo, Rachele Barbieri o Letizia Paternoster che sono riuscite già ad affermarsi nella massima categoria nel confronto con le avversarie? Oltretutto dopo averle fatte gareggiare neanche due settimane fa nell'Europeo Elite...
La risposta è fin troppo chiara, ossia che queste ragazze sono "macchine da medaglia" e sono quindi funzionali a chi deve poi farsi fotografare assieme a loro sul podio per dire che in Italia va tutto alla stragrande, si vincono medaglie come se piovesse etc.etc..., gettando chiaramente solo del fumo negli occhi a chi non si ferma per un secondo a ragionare.
Le vittorie fanno sempre estremo piacere ma occorre anche far notare quando queste sono pleonastiche, col rischio concreto che si giochi troppo sulla pelle delle ragazze.


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Alanford ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 17:32
Abruzzese ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 17:12Intanto per poco non è arrivata un'altra medaglia sempre dalle ragazze: Vittoria Guazzini e Gloria Scarsi hanno visto sfumare solo nell'ultimo sprint la medaglia di bronzo nell'Americana. C'era un momento in cui eravamo riusciti a giungere fino in seconda posizione, poi abbiamo accusato probabilmente un po' gli sforzi, consentendo a Russia e Australia di rifarsi sotto (Francia vincitrice con pieno merito invece).
Sono mancate le forze nel finale, ma dopo la caduta hanno dovuto sprecare molte energie per recuperare il terreno perso. Per come s'era messa la situazione, le promuovo a pieni voti!
Ah ma allora ho visto bene, ossia che una delle due portava i segni di una caduta. Probabilmente era a circa 20 giri dalla fine, quando l'Australia si era rifatta sotto.


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Abruzzese ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 17:48
Alanford ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 17:32
Abruzzese ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 17:12Intanto per poco non è arrivata un'altra medaglia sempre dalle ragazze: Vittoria Guazzini e Gloria Scarsi hanno visto sfumare solo nell'ultimo sprint la medaglia di bronzo nell'Americana. C'era un momento in cui eravamo riusciti a giungere fino in seconda posizione, poi abbiamo accusato probabilmente un po' gli sforzi, consentendo a Russia e Australia di rifarsi sotto (Francia vincitrice con pieno merito invece).
Sono mancate le forze nel finale, ma dopo la caduta hanno dovuto sprecare molte energie per recuperare il terreno perso. Per come s'era messa la situazione, le promuovo a pieni voti!
Ah ma allora ho visto bene, ossia che una delle due portava i segni di una caduta. Probabilmente era a circa 20 giri dalla fine, quando l'Australia si era rifatta sotto.
Sono cadute all'inizio. Due squadre sono partite subito all'attacco (non ricordo chi) e le nostre erano terze a ruota, nel darsi il cambio si sono sbilanciate e sono cadute entrambe e non sono ripartite subito. Sono riuscite a rientrare dopo un lungo inseguimento e questo l'hanno pagato nel finale. Ma brave in ogni caso, io l'avevo già date fuori dalla lotta.


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Alanford ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 18:03
Abruzzese ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 17:48
Alanford ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 17:32

Sono mancate le forze nel finale, ma dopo la caduta hanno dovuto sprecare molte energie per recuperare il terreno perso. Per come s'era messa la situazione, le promuovo a pieni voti!
Ah ma allora ho visto bene, ossia che una delle due portava i segni di una caduta. Probabilmente era a circa 20 giri dalla fine, quando l'Australia si era rifatta sotto.
Sono cadute all'inizio. Due squadre sono partite subito all'attacco (non ricordo chi) e le nostre erano terze a ruota, nel darsi il cambio si sono sbilanciate e sono cadute entrambe e non sono ripartite subito. Sono riuscite a rientrare dopo un lungo inseguimento e questo l'hanno pagato nel finale. Ma brave in ogni caso, io l'avevo già date fuori dalla lotta.
Ah ok, allora quella fase l'avevo persa. Comunque si, va benissimo ugualmente. Più che altro faceva impressione vedere le accelerazioni della Guazzini, veramente una gran gamba.

Comunque, già che ci sono, vale la pena ricordare che ragazzi e ragazze resteranno lì perché da martedì 21 a domenica 26 sempre lì ad Aigle saranno in programma anche i campionati europei (che avrebbero dovuto svolgersi a Montichiari). Con loro, come preannunciato, in gara anche ragazzi e ragazze Under 23.


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Abruzzese ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 17:45
In quel caso creare il gruppo è molto più facile, tuttavia anche lì ci sono dei "punti oscuri" se così posso dire: mi è giunta voce di allenamenti molto intensi, direi anche esagerati per la categoria (mi riferisco soprattutto alle juniores), che se da un lato possono portare a dominare facilmente a quell'età, dall'altro invece potrebbero contribuire ad usurare ben prima del tempo il fisico delle ragazze, cosa che potrebbe portare qualcuna (nella visione più pessimistica) ad abbandonare anche l'attività dopo non troppi anni tra le Elite.
Mi ripeto: vincere è bello ma ha i suoi rischi. Nel caso delle donne sono secondo me limitati per quanto riguarda il CT: ha tanta abbondanza e quindi può anche permettersi di perderne qualcuna per strada


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Mad ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 21:47
Abruzzese ha scritto: domenica 19 agosto 2018, 17:45
In quel caso creare il gruppo è molto più facile, tuttavia anche lì ci sono dei "punti oscuri" se così posso dire: mi è giunta voce di allenamenti molto intensi, direi anche esagerati per la categoria (mi riferisco soprattutto alle juniores), che se da un lato possono portare a dominare facilmente a quell'età, dall'altro invece potrebbero contribuire ad usurare ben prima del tempo il fisico delle ragazze, cosa che potrebbe portare qualcuna (nella visione più pessimistica) ad abbandonare anche l'attività dopo non troppi anni tra le Elite.
Mi ripeto: vincere è bello ma ha i suoi rischi. Nel caso delle donne sono secondo me limitati per quanto riguarda il CT: ha tanta abbondanza e quindi può anche permettersi di perderne qualcuna per strada
Mi pare fin troppo chiaro (lo stanno a testimoniare anche i risultati che abbiamo commentato fino a ieri) che l'impostazione data finora consenta di avere sempre del ricambio in queste categorie, cosicché può benissimo darsi che continueremo su questi standard pure per altri 10 anni per dire.
A 30 anni però quante di queste ragazze avranno mantenuto le rosee attese che si hanno adesso? Quante saranno ancora in bicicletta ? (Su quest'ultimo quesito vale però la pena ricordare lo stato del ciclismo femminile rispetto a quello maschile, con la naturale conseguenza che chi - dico purtroppo perché è una cosa che non ho mai visto di buon occhio ma sono gusti personali - non è costretta a rifugiarsi nei corpi militari, deve reinventarsi un futuro oltre alla bici).
Seguo il ciclismo femminile giovanile con discreta frequenza più o meno dalla seconda metà del 2005 e fino ad oggi ne ho viste smettere parecchie di ragazze, alcune delle quali probabilmente avevano anche più talento di alcune di coloro che attualmente celebriamo oppure non sono più riuscite a rendere a certi livelli.

Proprio per il fatto che il ricambio c'è, occorre fare una turnazione intelligente nel momento in cui può diventare superfluo schierare tutti i grossi calibri. Tanto più se ci sono anche ragazze che magari possono fare più fatica ad adattarsi ai ritmi delle Elite su strada ma potrebbero invece dare un bel contributo su pista. Negli anni passati, tanto per fare un esempio, ho notato che in più di un'occasione una nazione come la Gran Bretagna, che da anni è una potenza mondiale in una disciplina come l'inseguimento a squadre, ha preferito disertare certi appuntamenti come l'Europeo Under 23 (o mandare a gareggiare una formazione decisamente rimaneggiata) proprio perché il tutto doveva essere funzionale ad arrivare preparati ad appuntamenti come i mondiali e le olimpiadi. Se il focus deve essere quello non si può pensare di mandare le ragazze e farle rendere al 100% ad Europei Elite, Europei giovanili, Coppa del mondo su pista, mondiali e farle gareggiare a certi livelli anche su strada. Alla lunga è impossibile reggere certi ritmi con la stessa resa e lo stesso stato psicofisico.
Per cui dico: va bene avere un gruppo solido di riferimento ma bisogna avere (e non abbandonare a se stesso) anche un altro bacino di atlete che possono sempre portare il loro contributo alla causa, facendole sentire ancora coinvolte. Mi viene da pensare, tanto per fare un nome, ad una ragazza come Ana Covrig che ai tempi delle juniores era nel giro della nazionale azzurra (conquistò anche una medaglia nell'inseguimento a squadre, che al tempo si disputava ancora con i terzetti e con regole diverse dalle attuali) per poi non essere più presa in considerazione, tanto che negli anni successivi optò per prendere la cittadinanza rumena (che è quella dei suoi genitori) e proseguire lì il suo cammino per poter aspirare a partecipare alle competizioni più importanti come Mondiali, Europei e Olimpiadi (scelta più che legittima). Nei mesi scorsi mi era capitato di sentire un'intervista ad Arianna Fidanza al termine di una delle gare Open che abbiamo qui in Italia in cui affermava che non pratica più la pista, lei che aveva pure vinto titoli europei e mondiali e che oggi ha ancora appena 23 anni.
Questo è uno degli aspetti che mi fa riflettere: è possibile che certe ragazze siano funzionali finché servano e poi vengano accantonate come stracci vecchi, posto che si ha comunque la facoltà di convocare chi si reputa opportuno?

Chiudo facendo notare un'altra cosa: con una buona parte di ragazze si è sempre portata avanti la doppia attività strada-pista, il che comporta il fare determinati lavori di forza e potenza, funzionali alle discipline in cui poi si viene chiamate in causa. Ecco, chi è molto attento al movimento ci sta facendo caso al fatto che per un bel gruppo di passiste e pistard di belle speranze invece le scalatrici sono una razza ormai in estinzione, al punto che se poco poco si fanno delle gare in un certo modo si finisce col dire che non sono adatte perché ritenute troppo dure e con poche ragazze in grado di finirle? Ci si fa caso che se non fosse per Elisa Longo Borghini (su cui andrebbero fatte delle considerazioni che acuti osservatori hanno già fatto con me in alcune circostanze) in quella che è la nostra gara su strada più importante, nonché ormai gara a tappe mondiale di riferimento - ovvero il Giro Rosa - un piazzamento nelle prime dieci lo vedremmo col binocolo, con tutto che qualche buon prospetto ogni tanto salta fuori?
Se si continuerà a lavorare sempre nello stesso modo, da un lato continueremo ad essere competitivi su pista ed in certi appuntamenti su strada (come possono essere mondiali ed europei, in cui il gruppo il più delle volte funziona). Ma nelle gare a tappe le straniere per noi continueranno ad essere ingiocabili chissà per quanti anni ancora e noi ci ritroveremo con gli occhi stralunati a rimembrare ancora i tempi in cui Fabiana Luperini era "nostra signora delle montagne".


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Abruzzese ha scritto: lunedì 20 agosto 2018, 1:57 Nei mesi scorsi mi era capitato di sentire un'intervista ad Arianna Fidanza al termine di una delle gare Open che abbiamo qui in Italia in cui affermava che non pratica più la pista, lei che aveva pure vinto titoli europei e mondiali e che oggi ha ancora appena 23 anni.
Anche la sorella Martina, da quel che vedo sui social, non va più in pista nonostante abbia vari titoli a livello juniores.
Non potrebbe essere qualcosa di "famiglia", visto che entrambe corrono con la squadra del padre?


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skawise ha scritto: lunedì 20 agosto 2018, 9:30
Abruzzese ha scritto: lunedì 20 agosto 2018, 1:57 Nei mesi scorsi mi era capitato di sentire un'intervista ad Arianna Fidanza al termine di una delle gare Open che abbiamo qui in Italia in cui affermava che non pratica più la pista, lei che aveva pure vinto titoli europei e mondiali e che oggi ha ancora appena 23 anni.
Anche la sorella Martina, da quel che vedo sui social, non va più in pista nonostante abbia vari titoli a livello juniores.
Non potrebbe essere qualcosa di "famiglia", visto che entrambe corrono con la squadra del padre?
Da quel che ho letto, Martina è regolarmente convocata per i campionati europei che cominceranno domani.

Per il resto, credo che sia stata una scelta di Arianna, nel momento in cui magari si è trovata fuori dal giro. Anche perché io credo che il padre le abbia sempre incoraggiate alla multidisciplinarietà. Arianna nei primi anni praticava anche il ciclocross, è stata anche campionessa italiana da Esordiente.


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Si, ho visto stamattina che è assieme alle altre ragazze. Mi era sembrato di non vederla nelle occasioni precedenti, quando si sono riunite per allenarsi.


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skawise ha scritto: lunedì 20 agosto 2018, 17:11 Si, ho visto stamattina che è assieme alle altre ragazze. Mi era sembrato di non vederla nelle occasioni precedenti, quando si sono riunite per allenarsi.
In luglio ha disputato 2/3 di Giro Rosa, è quindi probabile che solo successivamente abbia ricominciato a lavorare su pista. Comunque non saprei dirti dove verrà impiegata: in passato ha gareggiato anche nel quartetto e se la cavava bene anche nelle prove veloci (quelle credo che le abbia accantonate per concentrarsi sull'Endurance). Se vale ancora la regola che chi ha la campionessa uscente di specialità può schierare 2 atlete invece di una, allora potrebbe fare lo Scratch assieme alla Barbieri che vinse lo scorso anno (la Fidanza vinse il mondiale da juniores in quella specialità).


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Abruzzese ha scritto: lunedì 20 agosto 2018, 1:57 Ecco, chi è molto attento al movimento ci sta facendo caso al fatto che per un bel gruppo di passiste e pistard di belle speranze invece le scalatrici sono una razza ormai in estinzione, al punto che se poco poco si fanno delle gare in un certo modo si finisce col dire che non sono adatte perché ritenute troppo dure e con poche ragazze in grado di finirle? Ci si fa caso che se non fosse per Elisa Longo Borghini (su cui andrebbero fatte delle considerazioni che acuti osservatori hanno già fatto con me in alcune circostanze) in quella che è la nostra gara su strada più importante, nonché ormai gara a tappe mondiale di riferimento - ovvero il Giro Rosa - un piazzamento nelle prime dieci lo vedremmo col binocolo, con tutto che qualche buon prospetto ogni tanto salta fuori?
Se si continuerà a lavorare sempre nello stesso modo, da un lato continueremo ad essere competitivi su pista ed in certi appuntamenti su strada (come possono essere mondiali ed europei, in cui il gruppo il più delle volte funziona). Ma nelle gare a tappe le straniere per noi continueranno ad essere ingiocabili chissà per quanti anni ancora e noi ci ritroveremo con gli occhi stralunati a rimembrare ancora i tempi in cui Fabiana Luperini era "nostra signora delle montagne".
Di questo però non incolperei la nazionale, mi sembra evidente che la nazionale cura molto di più il gruppo "pista" in quanto sono gli appuntamenti in cui si gareggia con la maglia azzurra, mentre la quasi totalità di gare in linea e a tappe vedono la partecipazione delle squadre di club. Ritengo che su pista sia possibile ottenere prima i risultati, mentre nelle gare a tappe ci voglia qualche anno in più, in fondo anche le atlete straniere che per ora dominano questi appuntamenti non mi sembra che abbiano tutte tra i 19 e i 22 anni, ma ne abbiano almeno 25/26. Certamente se si lavorasse come si lavora sul gruppo pista, forse si otterrebbe qualche risultato anche prima, ma converrebbe davvero lavorare a fondo su atlete che probabilmente sono acerbe fisicamente?


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Mad ha scritto: lunedì 20 agosto 2018, 21:02
Abruzzese ha scritto: lunedì 20 agosto 2018, 1:57 Ecco, chi è molto attento al movimento ci sta facendo caso al fatto che per un bel gruppo di passiste e pistard di belle speranze invece le scalatrici sono una razza ormai in estinzione, al punto che se poco poco si fanno delle gare in un certo modo si finisce col dire che non sono adatte perché ritenute troppo dure e con poche ragazze in grado di finirle? Ci si fa caso che se non fosse per Elisa Longo Borghini (su cui andrebbero fatte delle considerazioni che acuti osservatori hanno già fatto con me in alcune circostanze) in quella che è la nostra gara su strada più importante, nonché ormai gara a tappe mondiale di riferimento - ovvero il Giro Rosa - un piazzamento nelle prime dieci lo vedremmo col binocolo, con tutto che qualche buon prospetto ogni tanto salta fuori?
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Di questo però non incolperei la nazionale, mi sembra evidente che la nazionale cura molto di più il gruppo "pista" in quanto sono gli appuntamenti in cui si gareggia con la maglia azzurra, mentre la quasi totalità di gare in linea e a tappe vedono la partecipazione delle squadre di club. Ritengo che su pista sia possibile ottenere prima i risultati, mentre nelle gare a tappe ci voglia qualche anno in più, in fondo anche le atlete straniere che per ora dominano questi appuntamenti non mi sembra che abbiano tutte tra i 19 e i 22 anni, ma ne abbiano almeno 25/26. Certamente se si lavorasse come si lavora sul gruppo pista, forse si otterrebbe qualche risultato anche prima, ma converrebbe davvero lavorare a fondo su atlete che probabilmente sono acerbe fisicamente?
Quella è un'altra considerazione generale che ho voluto fare, visto che mi trovavo a fare il discorso. Semplicemente dicevo che in quanto a passiste-veloci siamo messi fin troppo bene (riguardo le velociste propriamente dette invece, negli appuntamenti come tappe del Giro Rosa o anche i principali con la nazionale, siamo stati sempre aggrappati alla Bronzini in tutti questi anni. Nelle ultime 2 stagioni invece è tornata a livelli eccellenti la Bastianelli, che aveva ottime doti da velocista nelle categorie giovanile, prima delle note vicende che l'hanno portata ad interrompere per due periodi la propria carriera. Sicuramente una come la Barbieri può diventare un'ottima velocista anche su strada. La Confalonieri spesso si piazza bene, anche se su strada non riesce ancora a lasciare il segno come potrebbe. Balsamo e Paternoster pure sono entrambe velocissime ma credo che dovremo ancora attendere qualche anno per vedere che tipo di atlete vorranno essere) mentre in quanto a scalatrici il quadro non è così confortante al momento.
Certo, non dipende dalla nazionale stabilire i percorsi di gara, quanto in generale bisognerebbe riuscire a bilanciare un po' le cose, che al momento sono decisamente più dalla parte della tipologia di atlete che ho citato. Certamente poi, per come è strutturato il nostro movimento e per il fatto che la categoria Under 23 non c'è, per una giovane ragazza italiana che ha certe caratteristiche è molto molto dura riuscire ad adattarsi fin da subito, in considerazione della concorrenza che c'è e dei tipi di percorsi che si possono trovare tra le Elite, che non consistono sicuramente in salite di 1-2 chilometri e basta (cosa che, al massimo, puoi trovare nelle gare Open che si fanno nel nostro paese). Sicuramente quindi può apparire normale che il rodaggio possa durare qualche anno: mi viene in mente una ragazza come Asja Paladin, scalatrice pura, che ci ha messo qualche anno prima di riuscire ad ottenere qualche buon risultato nella massima categoria. Poi possono pure capitare casi particolari come quello di Erica Magnaldi che ha una storia sportiva particolare e che, in virtù delle buone basi che aveva, magari è riuscita ad adattarsi subito al nuovo mondo, tanto da riuscire a dire la sua anche in ambito internazionali. Magari nelle prossime stagioni vedremo competitive in certi ambiti ragazze come Sofia Bertizzolo e Nadia Quagliotto che quest'anno hanno fatto vedere cose interessanti su percorsi duri. Il punto però è questo: per 3-4 ragazze che magari hanno la pazienza di aspettare, prendendosi quindi i prevedibili e sonori ceffoni nei primi confronti con le Elite, quante altre invece smettono prima dei 25-26 anni, dove magari entrerebbero nel pieno della maturità agonistica?

E comunque la stessa Elisa Longo Borghini a certi livelli è arrivata gradualmente, migliorando pian piano ogni anno. Sarà però un caso che lei, che è la nostra miglior atleta per le gare a tappe e per le classiche più impegnative, ha ottenuto certi risultati, senza aver vissuto con esasperazione la categoria juniores? Perché come ben saprai lei la maglia della nazionale ha cominciato a vestirla solamente da una certa età in poi e la categoria juniores è stata una categoria di passaggio nel vero senso della parola (primo anno saltato completamente per un guaio fisico, secondo di rodaggio per riprendere il ritmo gara etc.). Lei le medaglie pesanti è andata a prenderle dove contavano più di ogni altra cosa e senza aver vinto e stravinto in maglia azzurra nelle categorie giovanili. Se ci pensiamo bene la sua parabola sportiva dà parecchio da pensare da questo punto vista. Così pure la Magnaldi, che è emersa bene in questo 2018: ok, i suoi esordi in bicicletta risiedono nelle granfondo, però lei fino ai 20 anni faceva tutt'altro e quindi non è venuta neppure lei da quell'esasperazione di risultati e gare che magari hanno avuto altre. Insomma sono discorsi che possono portare a conclusioni anche banali: premesso che i fenomeni assoluti ogni tanto capitano, se si tira troppo la corda in gioventù il conto arriverà poi nella massima categoria, dove non si avranno più margini di crescita ed anzi si arriverà già praticamente finiti. Per certi versi sono gli stessi discorsi che si sono fatti molte volte per i corridori maschi dell'Est Europa. Vincere tanto, dominare nelle categorie giovanili può dare soddisfazione senz'altro. Però, a meno che non si è di fronte a fenomeni paurosi, poi c'è sempre un prezzo da pagare.

Ripeto ancora una volta: io sono molto felice per tutto quel che di buono combinano le nostre ragazze ma col passare degli anni sono diventato sempre più sensibile a certi aspetti e mi viene da pensare inevitabilmente anche agli scenari e alle conseguenze che possono prefigurarsi negli anni futuri. Se tu ad una juniores fai fare in allenamento 80-90 chilometri, che è la distanza standard che può trovare in gara, renderà il giusto con chi si allena sulle stesse distanze. Se però le fai fare (faccio per dire) ripetutamente 120-130 chilometri che costituiscono un surplus in relazione alle distanze che poi si trovano in gara, è chiaro che se il fisico risponde alla grande, finirà per averne decisamente di più di quella che si limita a fare 80 chilometri. Alla lunga però la cosa può risultare deleteria non poco. Poi vabbé, si potrebbe stare a discutere anche sulle trasformazioni fisiche che possono esserci, argomento di cui si parla molto ormai anche tra i corridori uomini, ma ci sarebbero da dire molte cose e soprattutto si dovrebbe considerare che gli effetti possono essere molto ma molto più delicati nelle fanciulle.


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Alanford
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Intanto agli europei, Letizia subito a segno nell'eliminazione U23, oro davanti alla Copponi e De Zoete.
Mentre altre due medaglie son già sicure, la finale dell'inseguimento ind. U23, sarà fra Marta Cavalli e Martina Alzini. :)


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Alanford ha scritto: martedì 21 agosto 2018, 17:21 Intanto agli europei, Letizia subito a segno nell'eliminazione U23, oro davanti alla Copponi e De Zoete.
Mentre altre due medaglie son già sicure, la finale dell'inseguimento ind. U23, sarà fra Marta Cavalli e Martina Alzini. :)
E come previsto Marta Cavalli vince agevolmente su Martina Alzini :) Comunque, se ben ricordo, prima volta di una finale tutta italiana nell'Inseguimento individuale.
In giornata da registrare anche il miglior tempo nelle qualifiche dell'Inseguimento a squadre sia per il quartetto maschile che per quello femminile juniores. Per i ragazzi due medaglie sfiorate (entrambi quarti posti) con Davide Plebani (che in qualifica aveva fatto segnare il terzo tempo) nell'Inseguimento individuale U23 e con Attilio Viviani nell'Eliminazione U23.


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Altro giro, altra medaglia: Gloria Scarsi ha vinto il titolo europeo nello Scratch tra le juniores :)


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Siamo nella finale per l'oro nella velocità a squadre donne u23 :diavoletto:


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Seb ha scritto: mercoledì 22 agosto 2018, 10:30 Siamo nella finale per l'oro nella velocità a squadre donne u23 :diavoletto:
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Nell'inseguimento a squadre junior, le ragazze conquistano l'oro battendo la Russia!
Mentre la squadra maschile prende l'argento, sconfitta in finale dalla Polonia.


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Dopo lo scratch di ieri, Gloria Scarsi vince anche l'eliminazione juniores. :)


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Battute dalla Polonia, conquistano l'argento le ragazze nella velocità a squadre U23.


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Essendo stato via tutto il giorno, ho potuto leggere solo in nottata i risultati di ieri: prevedibile l'affermazione del quartetto juniores a pochi giorni dalla conquista del titolo mondiale, per i ragazzi un buon argento, anche se il miglior tempo di ieri poteva far sperare nell'oro.
Non sorpreso dalla nuova vittoria della Scarsi mentre sul risultato delle Under 23 nella Velocità a squadre sicuramente occorre tenere conto della scarsissima partecipazione ma al tempo stesso la conquista della medaglia dovrebbe far nuovamente risuonare il solito quesito: in che anno vogliamo degnarci di far ripartire come Dio comanda il settore della Velocità? Perché se dei piccoli progressi (in questo il settore femminile un minimo è avanti rispetto ai ragazzi) si riescono a fare nelle condizioni attuali, figuriamoci cosa si potrebbe tirar fuori se il settore fosse messo in mano a tecnici specializzati e con precise cognizioni del ruolo. Al solito però saranno speranze vane.

Per il resto, mi ha colpito l'ultimo posto di Boscaro nel Chilometro degli juniores: il tempo altissimo fatto segnare mi fa pensare che abbia avuto un problema, poiché se avesse ripetuto la bella prestazione al mondiale di pochi giorni fa, sarebbe stato sicuramente in lizza per una medaglia.

Infine un'ulteriore conferma dello strepitoso stato di forma di Vittoria Guazzini: Salvoldi ha deciso di non schierarla con le ragazze juniores ma ha deciso di promuoverla direttamente nel quartetto delle Under 23 (in cui abbiamo schierato anche Alzini, Balsamo e Paternoster). Ovviamente abbiamo fatto segnare il miglior tempo, con buone possibilità di riuscire a confermare il titolo nella giornata odierna.


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Abruzzese ha scritto: giovedì 23 agosto 2018, 4:21Infine un'ulteriore conferma dello strepitoso stato di forma di Vittoria Guazzini: Salvoldi ha deciso di non schierarla con le ragazze juniores...
La forma della Guazzini continua a conquistare medaglie. :) Oro nell'inseguimento ind. juniores!
Però qui ne prendiamo anche un'altra di medaglia, arriva il bronzo di Sofia Collinelli.


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Alanford ha scritto: giovedì 23 agosto 2018, 18:50
Abruzzese ha scritto: giovedì 23 agosto 2018, 4:21Infine un'ulteriore conferma dello strepitoso stato di forma di Vittoria Guazzini: Salvoldi ha deciso di non schierarla con le ragazze juniores...
La forma della Guazzini continua a conquistare medaglie. :) Oro nell'inseguimento ind. juniores!
Però qui ne prendiamo anche un'altra di medaglia, arriva il bronzo di Sofia Collinelli.
Fortunatamente però credo che Salvoldi oggi l'abbia lasciata gareggiare solo lì, altrimenti sarebbe stata una follia farle fare l'Individuale juniores e poi anche il quartetto con le Under. Credo che quella di ieri sia stata una prima prova in ottica futura, per cominciare ad inserirla nel gruppo di ragazze su cui continuare a lavorare anche in ottica olimpica.

Intanto però oggi finalmente vinciamo anche con i ragazzi, con Samuele Manfredi che ha conquistato l'oro nell'inseguimento individuale degli juniores :)


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Abruzzese ha scritto: giovedì 23 agosto 2018, 19:25Fortunatamente però credo che Salvoldi oggi l'abbia lasciata gareggiare solo lì, altrimenti sarebbe stata una follia farle fare l'Individuale juniores e poi anche il quartetto con le Under. Credo che quella di ieri sia stata una prima prova in ottica futura, per cominciare ad inserirla nel gruppo di ragazze su cui continuare a lavorare anche in ottica olimpica.
Giustamente,infatti non l'ha fatta gareggiare nel quartetto del'inseguimento U23 e ha di nuovo inserito Marta Cavalli.
Il risultato comunque non cambia, vinciamo un altro oro! :)


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Ero curioso di vedere il tempo del quartetto femminile, ma purtroppo abbiamo ripreso preso le britanniche e quindi tutto è finito lì: la pista di Aigle è abbastanza magari, magari quando hanno visto si stavano avvicinando hanno accelerato per chiuderla il primo possibile, ma 2'10"095 a metà gara era un parziale di tutto rispetto


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A dir poco pirotecnica la Corsa a punti delle Donne Under 23: le prime 5 atlete (tra cui Marta Cavalli) sono riuscite a conquistare ben 3 giri e purtroppo per noi la medaglia è sfumata solamente nell'ultimo sprint con punteggio raddoppiato. Vittoria finale per la russa Diana Klimova con 79 punti davanti alla bielorussa Aksana Salauyeva e alla francese Valentine Fortin con 75, quarto posto per Marta Cavalli con 73 (comunque bravissima).


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Intanto si profila un grandissimo risultato nella Velocità Donne Under 23: nella giornata di ieri Miriam Vece si era qualificata con il secondo tempo assoluto, garantendosi l'accesso diretto ai quarti di finale, in cui ha agevolmente battuto la russa Sukhareva. Oggi invece in semifinale si è trovata contro la campionessa del mondo in carica del Keirin, ovvero la belga Nicky Degrendele, che circa 2 settimane fa l'aveva subito eliminata agli Europei Elite di Glasgow ai sedicesimi. Ebbene, stavolta la giovane cremonese l'ha battuta con un secco 2-0 e si è qualificata per la finale, in cui se ho visto bene dal live ha già vinto il primo sprint contro la lituana Marozaite, che aveva fatto segnare il miglior tempo in qualifica.
Indipendentemente da come finirà, un risultato davvero eccellente.


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La prima medaglia di giornata ce la regala Matteo Donegà, che conquista l'argento nella Corsa a punti Under 23 grazie a 3 giri guadagnati e una bella condotta di gara. Il titolo europeo invece va all'interessante armeno Edgar Stepanyan (già campione europeo dello Scratch tra gli juniores nel 2015) con 98 punti. Per Donegà un bottino di 92 punti, terzo il belga Bryan Boussaer con 89. :)


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Abruzzese ha scritto: venerdì 24 agosto 2018, 18:15 Intanto si profila un grandissimo risultato nella Velocità Donne Under 23: nella giornata di ieri Miriam Vece si era qualificata con il secondo tempo assoluto, garantendosi l'accesso diretto ai quarti di finale, in cui ha agevolmente battuto la russa Sukhareva. Oggi invece in semifinale si è trovata contro la campionessa del mondo in carica del Keirin, ovvero la belga Nicky Degrendele, che circa 2 settimane fa l'aveva subito eliminata agli Europei Elite di Glasgow ai sedicesimi. Ebbene, stavolta la giovane cremonese l'ha battuta con un secco 2-0 e si è qualificata per la finale, in cui se ho visto bene dal live ha già vinto il primo sprint contro la lituana Marozaite, che aveva fatto segnare il miglior tempo in qualifica.
Indipendentemente da come finirà, un risultato davvero eccellente.
Alla fine Mirian Vece conquista il titolo Europeo :champion: :champion:

La seconda volata aveva visto prevalere Migle Marozaite ma la lituana è passata troppo all'interno da quanto ho capito (quindi deve esser finita nella fascia di riposo) ed è stata quindi declassata. Vince così l'atleta cremonese per 2-0. Oro storico per l'Italia, che non vinceva un titolo nella Velocità femminile dai tempi di Elisa Frisoni (che fu campionessa europea e mondiale da juniores).

A questo punto vale la pena ribadirlo: questa cazzo di Federazione vuole degnarsi di fare qualcosa e mettere finalmente i velocisti, uomini e donne, in condizione di lavorare come Cristo comanda? Altrimenti questo sarà l'ennesimo lampo sporadico.
Ultima modifica di Abruzzese il venerdì 24 agosto 2018, 20:21, modificato 2 volte in totale.


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Ha vinto Miriam?
Ho il live che mi s'è bloccato, l'ho visto scritto su twitter!


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Alanford ha scritto: venerdì 24 agosto 2018, 19:31 Ha vinto Miriam?
Ho il live che mi s'è bloccato, l'ho visto scritto su twitter!
Ho corretto il precedente messaggio, leggi su ;)


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Abruzzese ha scritto: venerdì 24 agosto 2018, 19:33
Alanford ha scritto: venerdì 24 agosto 2018, 19:31 Ha vinto Miriam?
Ho il live che mi s'è bloccato, l'ho visto scritto su twitter!
Ho corretto il precedente messaggio, leggi su ;)
Grazie! :)
Grande davvero Miriam!!!
Su strada, aveva vinto molto nelle prime categorie giovanili (esordienti e allieve), poi si è concentrata sulla pista e piano piano ecco arrivare i risultati....bravissima!


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Alanford ha scritto: venerdì 24 agosto 2018, 19:36
Abruzzese ha scritto: venerdì 24 agosto 2018, 19:33
Alanford ha scritto: venerdì 24 agosto 2018, 19:31 Ha vinto Miriam?
Ho il live che mi s'è bloccato, l'ho visto scritto su twitter!
Ho corretto il precedente messaggio, leggi su ;)
Grazie! :)
Grande davvero Miriam!!!
Su strada, aveva vinto molto nelle prime categorie giovanili (esordienti e allieve), poi si è concentrata sulla pista e piano piano ecco arrivare i risultati....bravissima!
Si, fino alla categoria Allieve ogni tanto faceva qualche bella vittoria. Da juniores ha continuato a fare qualche gara su strada ma ha cominciato a dedicarsi seriamente alla pista (come Giada Capobianchi, che sta per concludere la seconda stagione da juniores). Finora il meglio l'aveva espresso nei 500 metri, dove era cresciuta sensibilmente nell'abbassare i tempi. Questa prestazione nella Velocità invece è davvero confortante, soprattutto se si pensa che a livello tattico (quando perse a Glasgow dalla Degrendele commise un errore madornale e ancora adesso deve imparare ad essere più cattiva per non farsi infilare dalle avversarie, quando è lei a condurre l'azione) aveva e probabilmente ha ancora evidenti lacune.
Credo che anche lei si sia affidata allo stesso preparatore della Andreotti (che è un ex velocista) e quindi anche questo spiegherebbe i miglioramenti che è riuscita a fare. Però lo ripeto ancora una volta: solo con l'arte dell'arrangiarsi non si può andare avanti, il talento se c'è va coltivato con mezzi e tecnici adeguati, altrimenti si arriva ad un punto di stallo in cui vengono mandati in fumo anni di lavoro.
Purtroppo però temo tristemente che per l'ennesima volta in Federazione considereranno che tutto va bene così com'è, che i risultati arrivino lo stesso senza bisogno di ulteriori e fondamentali interventi. Il poser potrà continuare a farsi fotografare con i ragazzi e ragazze che di volta in volta saliranno sui podi e nulla cambierà. Soprattutto sulla Velocità occorre capire che questi risultati sono prediche nel deserto, almeno fino a quando non si deciderà d'intervenire seriamente.


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In questo europeo la Guazzini fa quello che vuole :D
Altro oro nella corsa a punti, in assoluto controllo...almeno è l'impressione che ho avuto seguendo il live.


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Dopo il mondiale Vittoria Guazzini conquista il successo nell'Omnium anche all'Europeo. Alla corsa a punti finale si sono presentate ben 6 atlete racchiuse in 10 punti, con la Guazzini a pari punti con la belga Bossuyt e la ceca Sevcikova (seconda posizione parziale in base ai piazzamenti delle altre prove). Nella Corsa a punti ha attuato una tattica già vista: prima di prendere il giro, ha incassato anche i 5 punti dello sprint, racimolando così ben 25 punti che hanno, di fatto, chiuso i giochi.

La Guazzini ha vinto con 138 punti totali contro i 127 della belga Bossuyt e i 122 della polacca Jaskulska. :clap: :clap:


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Alanford ha scritto: venerdì 24 agosto 2018, 20:11 In questo europeo la Guazzini fa quello che vuole :D
Altro oro nella corsa a punti, in assoluto controllo...almeno è l'impressione che ho avuto seguendo il live.
Era l'ultima prova dell'Omnium ;)


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Abruzzese ha scritto: venerdì 24 agosto 2018, 20:12
Alanford ha scritto: venerdì 24 agosto 2018, 20:11 In questo europeo la Guazzini fa quello che vuole :D
Altro oro nella corsa a punti, in assoluto controllo...almeno è l'impressione che ho avuto seguendo il live.
Era l'ultima prova dell'Omnium ;)
Si infatti volevo correggere....ma ormai è andata :diavoletto:


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Chiudiamo questa gran bella giornata col bronzo di Tommaso Nencini nell'Omnium degli Uomini Juniores. Il ragazzo toscano si è presentato al via della Corsa a punti in quarta posizione con 90 punti. È stato molto bravo a guadagnare il giro e a conquistare alcuni punti negli sprint, tanto da arrivare prima dell'ultimo sprint in seconda posizione. Purtroppo la bella azione del tedesco Dik è andata a buon fine, consentendogli di conquistare i 10 punti dell'ultimo sprint che hanno fatto scivolare Nencini in terza posizione. Vittoria per il belga Fabio Van Den Bossche con 132 punti, secondo Dik con 129, terzo Nencini con 125. :)


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Apriamo la giornata con un'altra vittoria di Miriam Vece, questa volta nei 500 metri. :clap:
Intanto dopo le prime due prove dell'Omnium U23, Letizia Paternoster è al comando a pari punti con Megan Barker.


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Alanford ha scritto: sabato 25 agosto 2018, 12:36 Apriamo la giornata con un'altra vittoria di Miriam Vece, questa volta nei 500 metri. :clap:
Intanto dopo le prime due prove dell'Omnium U23, Letizia Paternoster è al comando a pari punti con Megan Barker.
E grazie all'Eliminazione Letizia torna saldamente al comando :) :)

Per il resto,veramente eccellente Miriam Vece, che è andata a prendersi il titolo anche nella "sua" specialità. Rispetto ad inizio mese ha fatto segnare un tempo inferiore di 3 decimi, anche se - vale la pena ricordarlo - la pista di Aigle in termini di lunghezza è ben diversa da quella di Glasgow.


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Corsa a punti delle juniores abbastanza anarchica e purtroppo qui siamo rimasti con un pugno di mosche: sarà per la pressione di essere probabilmente l'atleta più controllata, dopo il titolo mondiale della scorsa settimana, sarà per l'essersi fatta sicuramente innervosire dall'atteggiamento della russa Gareeva, che praticamente ha fatto corsa solamente su di lei contribuendo a farla perdere, però oggi Silvia Zanardi ha disputato una Corsa a punti decisamente negativa, terminando ottava e con un giro di ritardo dalle altre (perso proprio in occasione delle schermaglie con la russa). Vittoria per l'irlandese Lara Gillespie con 30 punti.


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Arriva la quarta medaglia per l'Italia nel settore della Velocità con le ragazze: Giada Capobianchi conquista un bellissimo argento nella finale del Keirin delle juniores. Titolo europeo alla russa Yana Tyshenko. Comunque veramente brava nel tenere a bada le altre avversarie e a riuscire a sprintare per l'argento. È un delitto abbandonare a sé stesse queste ragazze, adesso bisogna agire.


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Anche l'ultima giornata di questi europei, si apre con un Oro. Lo conquistano Vittoria Guazzini e Gloria Scarsi dominando la Madison juniores!


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Chiudiamo con un bronzo nella Madison delle Under 23 con Elisa Balsamo e Letizia Paternoster. Da quel che ho letto la gara è stata dominata dalle russe Novolodskaya e Klimova, vincitrici con ben 85 punti, frutto anche di due giri guadagnati. Argento alla Gran Bretagna con 38, le nostre hanno chiuso con 34 punti.


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Clamoroso record ad Aguascalientes: ok che era Aguascalientes, però :o :o :o http://www.cicloweb.it/2018/08/31/clamo ... -bobridge/

La primogenitura su sto tizio è mia :carta: :) viewtopic.php?f=4&t=8419&p=491743&hilit=lambie#p491743


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
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Ma non è che al posto della bici, zitto zitto, ha corso su un derny? :uhm:
È una prestazione pazzesca!


Ecco la mia presentazione. :carta:
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Ha migliorato il suo personale di una decina di secondi, anche considerando l'altura non ha nessun senso :diavoletto:


Avranno fermato il cronometro mezzo giro prima :hammer:


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Basso ha scritto: venerdì 31 agosto 2018, 21:15 Clamoroso record ad Aguascalientes: ok che era Aguascalientes, però :o :o :o http://www.cicloweb.it/2018/08/31/clamo ... -bobridge/

La primogenitura su sto tizio è mia :carta: :) viewtopic.php?f=4&t=8419&p=491743&hilit=lambie#p491743
Ci hai visto veramente lungo :clap: :clap:

Comunque se nei prossimi anni si presenterà al via dell'individuale ai mondiali, Ganna potrebbe avere un altro bell'osso duro da fronteggiare.


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