Élite - Under 23 2018

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Albino
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Bella sfida a distanza tra Sosa e Pogacar, 30'' tra i due. A ruota del colombiano resistono Vlasov e Dunbar, a quella dello sloveno resiste Champoussin.

Maeder quasi ripreso da Sosa. Svizzero che è l'unico dilettante puro (e non stagista) tra i primi.


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Albino
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Re: Élite - Under 23 2018

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Vittoria di Maeder in volata su Dunbar! :champion:

Irlandese bruciato negli ultimi 50 m.

Pogacar ha approfittato della fase di studio prima della volata ed è rientrato a 300 m dalla fine.
Cvsd si porta a casa la generale :clap:


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Luciano Pagliarini
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Re: Élite - Under 23 2018

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Che Avenir strano che è venuto fuori.

Sosa abulico dopo il primo arrivo in salita, McNulty sfortunato ieri, oggi ha provato a tenere, ma a un certo punto è crollato (deve aver pagato gli sforzi), Hirschi bastonato sin da subito (è pure caduto), Ries e Barcelo fortissimi ieri e oggi crollati.

Alla fine tutto abbastanza facile per Pogacar.

2° il mio pupillo Thymen Arensman, nato a dicembre 1999, quest'anno già sul podio della Roubaix U23 :clap:

3° Mader che ha fatto un Avenir bestiale. Oltre al podio due tappe. Notevole, poi, come sia riuscito a reinventarsi rapidamente da puncheur a uomo di classifica per sopperire al flop di Hirschi.


Albino
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Re: Élite - Under 23 2018

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Pogacar si è staccato in discesa perché è andato per prati. Rivedibile la partenza da fermo sull'erba, urgono lezioni di ciclocross!
Bravissimo cmq a non perdere la calma e a non mollare.

A proposito di ciclocross Arensman ha concluso la tappa 10" da Maeder ed è secondo in cg! 3 dicembre '99... che corsa ha fatto.
Chiedo alla SEG di adoperarsi per fargli fare la stagione invernale, dato che Thymen ha detto che non aveva nessuna squadra per il cross e che rischiava, suo malgrado, di doverlo abbandonare.

Podio Pogacar-Arensman-Mader. Primo italiano Monaco 19°, fui buon profeta (ma era facile) quando dissi che la top 20 finale sarebbe stata difficile.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Sì un disastro oggi per i nostri
ma cos è successo a Bagioli?
Vedere i nostri battuti dal panamense archibold o dall Liechtenstein banzer :(

Mader :clap: :clap:
pogacar pure

Un po deluso da sosa
però bisogna capire quanto abbiano inciso i problemi intestinali

Pogacar sembra un corridore con la testa da leader


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Re: Élite - Under 23 2018

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In assenza di info direi che Bagioli ha avuto una cotta. Peccato perché sembrava in crescita.

Tra l'altro la grafica (con Monaco 19°) che hanno mandato a fine tappa era sbagliata: il primo italiano è proprio il valtellinese, 20°, seguito immediatamente da Monaco, con lo stesso tempo.

Stannard è finito addirittura ultimo di tappa, scortato da Groves, a quasi mezz'ora.

Il percorso, come aveva detto giustamente il Paglia, era ben poco adatto a Sosa. Oltre alla cronosquadre le salite erano troppo facili e l'unica tosta (lo Chaussy), non era arrivo di tappa.
Questo Pogacar, su questo terreno, era difficilmente battibile. Chiaramente al netto dei problemi fisici.

Lo sloveno s'è preparato a puntino, nell'ultimo mese e mezzo è stato più di 20 gg in altura, prima al Sestriere (con Pibernik) e poi a Livigno (con Mohoric).
Si può dire sia per lui che per Moho ha funzionato alla grande.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Il nostro livello in salita è veramente disastroso
la Slovenia ha 50 juniores
la svizzera 70..
e ci strabattono
e i nostri son tutti stra allenati e preparati :(
da junior lottiamo con i migliori
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Re: Élite - Under 23 2018

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Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 14:33 Primo italiano Monaco 19°, fui buon profeta (ma era facile) quando dissi che la top 20 finale sarebbe stata difficile.
Come avevo detto settimane fa: Monaco è sempre lì ma non è ancora riuscito a fare il salto in grado di farlo concretamente competere per le più alte zone di classifica. A differenza di altri però lui si concentra anche sullo studio, può essere che la spiegazione risieda anche in quello, ovvero che non ha ancora espresso il massimo delle sue potenzialità a livello ciclistico. Da juniores aveva sicuramente fatto vedere cose interessanti.

Quanto a Bagioli, ci sta che possa essere saltato, in fondo è un primo anno ed era alla prima vera corsa a tappe, considerando che al Valle d'Aosta è stato costretto a ritirarsi subito. Probabilmente deve ancora realizzare quali siano i suoi limiti.


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

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Abruzzese ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:34
Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 14:33 Primo italiano Monaco 19°, fui buon profeta (ma era facile) quando dissi che la top 20 finale sarebbe stata difficile.
Come avevo detto settimane fa: Monaco è sempre lì ma non è ancora riuscito a fare il salto in grado di farlo concretamente competere per le più alte zone di classifica. A differenza di altri però lui si concentra anche sullo studio, può essere che la spiegazione risieda anche in quello, ovvero che non ha ancora espresso il massimo delle sue potenzialità a livello ciclistico. Da juniores aveva sicuramente fatto vedere cose interessanti.

Quanto a Bagioli, ci sta che possa essere saltato, in fondo è un primo anno ed era alla prima vera corsa a tappe, considerando che al Valle d'Aosta è stato costretto a ritirarsi subito. Probabilmente deve ancora realizzare quali siano i suoi limiti.
Ma come glielo spieghiamo a certi scienziati che Arensman è salito sul podio della Roubaix e dell'Avenir dopo aver fatto tutta la stagione del cross?
Peraltro da junior sembrava forte, ma non a questi livelli.

Mi mangio le mani che non c'era anche Goossens (Paperino se ce n'è uno, gliene sono capitate d'ogni). Spero che riesca a passare o, al massimo, che lo tengano un altro anno in Lotto perché merita.

Monaco fa bene a studiare.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 19:08
Abruzzese ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:34
Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 14:33 Primo italiano Monaco 19°, fui buon profeta (ma era facile) quando dissi che la top 20 finale sarebbe stata difficile.
Come avevo detto settimane fa: Monaco è sempre lì ma non è ancora riuscito a fare il salto in grado di farlo concretamente competere per le più alte zone di classifica. A differenza di altri però lui si concentra anche sullo studio, può essere che la spiegazione risieda anche in quello, ovvero che non ha ancora espresso il massimo delle sue potenzialità a livello ciclistico. Da juniores aveva sicuramente fatto vedere cose interessanti.

Quanto a Bagioli, ci sta che possa essere saltato, in fondo è un primo anno ed era alla prima vera corsa a tappe, considerando che al Valle d'Aosta è stato costretto a ritirarsi subito. Probabilmente deve ancora realizzare quali siano i suoi limiti.
Ma come glielo spieghiamo a certi scienziati che Arensman è salito sul podio della Roubaix e dell'Avenir dopo aver fatto tutta la stagione del cross?
Peraltro da junior sembrava forte, ma non a questi livelli.

Mi mangio le mani che non c'era anche Goossens (Paperino se ce n'è uno, gliene sono capitate d'ogni). Spero che riesca a passare o, al massimo, che lo tengano un altro anno in Lotto perché merita.

Monaco fa bene a studiare.
Ecco, qua torniamo ad un altro tasto dolente: fino alla categoria allievi Covi praticava costantemente il ciclocross, da juniores invece credo avesse fatto solo qualche comparsata ma poi l'ha abbandonato. Eppure è stato quello (unito anche alla pista) che gli ha dato la capacità di guida della bici che ha. Ecco perché spero che non lo rovinino: se è tagliato per le classiche, che si concentri su quelle una volta che sarà professionista ma se anche vorrà diventare un corridori da giri, spero che non lo snaturino per farlo diventare un qualcuno che non sarà mai. Certo, se pensiamo che va nella squadra erede di quella in cui hanno rovinato Cunego, con lo stesso team manager, verrebbe da pensare male...Non resta che avere fiducia.

Comunque sarebbe l'ora della rivoluzione culturale fatta come Dio comanda in Italia, tanto con la pista quanto nel ciclocross. Oramai sono due cose imprescindibili nel bagaglio di crescita degli atleti e solo l'ignoranza e il bieco provincialismo possono contrastarle.


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Abruzzese ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 19:14
Ecco, qua torniamo ad un altro tasto dolente: fino alla categoria allievi Covi praticava costantemente il ciclocross, da juniores invece credo avesse fatto solo qualche comparsata ma poi l'ha abbandonato. Eppure è stato quello (unito anche alla pista) che gli ha dato la capacità di guida della bici che ha. Ecco perché spero che non lo rovinino: se è tagliato per le classiche, che si concentri su quelle una volta che sarà professionista ma se anche vorrà diventare un corridori da giri, spero che non lo snaturino per farlo diventare un qualcuno che non sarà mai. Certo, se pensiamo che va nella squadra erede di quella in cui hanno rovinato Cunego, con lo stesso team manager, verrebbe da pensare male...Non resta che avere fiducia.

Comunque sarebbe l'ora della rivoluzione culturale fatta come Dio comanda in Italia, tanto con la pista quanto nel ciclocross. Oramai sono due cose imprescindibili nel bagaglio di crescita degli atleti e solo l'ignoranza e il bieco provincialismo possono contrastarle.

Quando uno c'ha ragione, c'ha ragione.

No perché uno, l'uomo della strada, con le sue conoscenze limitate, potrebbe dire: eh ma strada e cross sono sostenibili solo da due campioni come MvdP e WvA.
Poi vai a vedere e i francesi fanno tutti cross di inverno, Arensman e Goossens passano dall'essere in primis crossisti alle zone nobili delle corse under e ci sono tantissimi altri esempi di corridori che non solo si sono migliorati grazie a un'attività invernale diversa da quella del dilettante medio italiano ma ci hanno costruito una carriera (Trentin su tutti). Strada e cross non sono antitetici ma complementari.

Invece che fare il ritiro in Spagna o in Sicilia ma fateli correre e divertire. Io ci esco pazzo su sta cosa...


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Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 19:37
Abruzzese ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 19:14
Ecco, qua torniamo ad un altro tasto dolente: fino alla categoria allievi Covi praticava costantemente il ciclocross, da juniores invece credo avesse fatto solo qualche comparsata ma poi l'ha abbandonato. Eppure è stato quello (unito anche alla pista) che gli ha dato la capacità di guida della bici che ha. Ecco perché spero che non lo rovinino: se è tagliato per le classiche, che si concentri su quelle una volta che sarà professionista ma se anche vorrà diventare un corridori da giri, spero che non lo snaturino per farlo diventare un qualcuno che non sarà mai. Certo, se pensiamo che va nella squadra erede di quella in cui hanno rovinato Cunego, con lo stesso team manager, verrebbe da pensare male...Non resta che avere fiducia.

Comunque sarebbe l'ora della rivoluzione culturale fatta come Dio comanda in Italia, tanto con la pista quanto nel ciclocross. Oramai sono due cose imprescindibili nel bagaglio di crescita degli atleti e solo l'ignoranza e il bieco provincialismo possono contrastarle.

Quando uno c'ha ragione, c'ha ragione.

No perché uno, l'uomo della strada, con le sue conoscenze limitate, potrebbe dire: eh ma strada e cross sono sostenibili solo da due campioni come MvdP e WvA.
Poi vai a vedere e i francesi fanno tutti cross di inverno, Arensman e Goossens passano dall'essere in primis crossisti alle zone nobili delle corse under e ci sono tantissimi altri esempi di corridori che non solo si sono migliorati grazie a un'attività invernale diversa da quella del dilettante medio italiano ma ci hanno costruito una carriera (Trentin su tutti). Strada e cross non sono antitetici ma complementari.

Invece che fare il ritiro in Spagna o in Sicilia ma fateli correre e divertire. Io ci esco pazzo su sta cosa...
Sai quante ne potremmo dire ancora...nei giorni del Giro del Portogallo abbiamo parlato di Zurlo, Malacarne poteva essere un grande crossista e dopo il mondiale vinto ha praticamente chiuso col cross, con il risultato che ha finito per diventare in un onesto gregario (con qualche bella giornata da protagonista) e nulla più. Non parlo di ragazzi come Cominelli o Silvestri perché lì sono da fare altri discorsi. Stando però al presente io spero che Dorigoni continui con la doppia attività perché al momento tra i prospetti che abbiamo è uno dei pochi a poter portare avanti un certo tipo di binomio.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Winter ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:29 Il nostro livello in salita è veramente disastroso
la Slovenia ha 50 juniores
la svizzera 70..
e ci strabattono
e i nostri son tutti stra allenati e preparati :(
da junior lottiamo con i migliori
da under e pro spariamo :(
Perché da juniores le corse a tappe, considerando chi può andare a gareggiare con la nazionale, sono quelle.

Da Under 23 invece le cose cambiano: per gli stranieri è un continuo semiprofessionismo, noi a parte il Giro Under e il Valle d'Aosta che cosa abbiamo?
Se tu uno lo alleni al massimo per compiacere gli sponsor invece che per crescere come corridori, cosa vuoi aspettarti?

Credi veramente che gente come Battistella o Bagioli sia pronta per rivaleggiare sul serio con gente come Sosa o Pogacar, che hanno tutto un altro livello di corse etc.etc.?

Per il resto il panamense l'avevo già segnalato l'altro giorno, se vedi che corse ha fatto ti rendi conto che rispetto ai nostri ha corso costantemente a certi livelli ed ha fatto proprio della costanza il suo cavallo di battaglia: poco appariscente, sempre staccato ma mai affondato.

Poi dovresti sapere meglio di me che quando becchi la crisi, i minuti volano. Stannard che è finito sul podio del Giro Under è addirittura arrivato ultimo oggi, quindi dare giudizi sulla singola giornata conta fino ad un certo punto. Il Sassuolo ha perso due volte 7-0 contro l'Inter, però 7 volte nelle ultime 8 che l'ha incontrata ha vinto, le condizioni non sono mai uguali.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Dusan Rajovic ha vinto la Croatia - Slovenia anticipando lo sprint :o: :clap:

Il mio pupillo Jaakko Hanninen, invece, ha conquistato il Tour du Chablaisin.


Albino
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Re: Élite - Under 23 2018

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Archibold nell'ultimo mese e mezzo ha fatto Tarentaise e Alsazia. Più di quanto abbia fatto, ad esempio, Battistella in vita sua.

Champoussin il Savoia, Barcelo la Volta, Sleen il Giro della R.Ceca, tutte corse open. Altro livello.

A parità di allenamento si comporta meglio chi è abituato a certi ritmi e percorsi. E in ogni caso l'abitudine a correre coi grandi batte l'allenamento.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:11 [CUT]

Lo sloveno s'è preparato a puntino, nell'ultimo mese e mezzo è stato più di 20 gg in altura, prima al Sestriere (con Pibernik) e poi a Livigno (con Mohoric).
Si può dire sia per lui che per Moho ha funzionato alla grande.
Certo che il ciclismo sloveno, negli ultimi anni, sta sfornendo fior di campioni...
Ai tre citati aggiungiamoci chiaramente Roglic ma anche Tratnik e Polanc...


Ecco la mia presentazione. :carta:
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Re: Élite - Under 23 2018

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Abruzzese ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 20:29
Winter ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:29 Il nostro livello in salita è veramente disastroso
la Slovenia ha 50 juniores
la svizzera 70..
e ci strabattono
e i nostri son tutti stra allenati e preparati :(
da junior lottiamo con i migliori
da under e pro spariamo :(
Per il resto il panamense l'avevo già segnalato l'altro giorno, se vedi che corse ha fatto ti rendi conto che rispetto ai nostri ha corso costantemente a certi livelli ed ha fatto proprio della costanza il suo cavallo di battaglia: poco appariscente, sempre staccato ma mai affondato
archibold l'ho seguito al tour de tarentaise e al tour alsace ed ha sempre avuto una giornata no ed invece oggi ha ridotto le perdite.ha ancora dei margini di miglioramento ed è un panamense che non ha la valigia piena di soldi(solo pochi la capiranno :diavoletto: ).

Io spero che l'organizzazione del tour de l'avenir,l'anno prossimo,faccia delle tappe di montagna e chilometraggio decenti ma temo che seguiranno le orme del tour de france.
Luciano Pagliarini ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 20:43Il mio pupillo Jaakko Hanninen, invece, ha conquistato il Tour du Chablaisin.
si sa' qualcosa su di lui nel 2019? io lo vedrei bene in una continental di sviluppo(es.sunweb o fdj)


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Re: Élite - Under 23 2018

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Divanista ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 21:59
Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:11 [CUT]

Lo sloveno s'è preparato a puntino, nell'ultimo mese e mezzo è stato più di 20 gg in altura, prima al Sestriere (con Pibernik) e poi a Livigno (con Mohoric).
Si può dire sia per lui che per Moho ha funzionato alla grande.
Certo che il ciclismo sloveno, negli ultimi anni, sta sfornendo fior di campioni...
Ai tre citati aggiungiamoci chiaramente Roglic ma anche Tratnik e Polanc...
Il Pibe numero uno :D

Tratnik dopo essere passato giovanissimo in QS s'è dovuto ricostruire una carriera prima tornando in Radenska (squadra che ha cresciuto lui, Pibe, Polanc e Pogacar) e poi con la BMC tarocca. Ha preso la strada lunga per tornare nel WT ma ci rientra da corridore di peso.


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Re: Élite - Under 23 2018

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henny5 ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 22:00
Luciano Pagliarini ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 20:43Il mio pupillo Jaakko Hanninen, invece, ha conquistato il Tour du Chablaisin.
si sa' qualcosa su di lui nel 2019? io lo vedrei bene in una continental di sviluppo(es.sunweb o fdj)
Io non so nulla, al momento, mi disp.


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Re: Élite - Under 23 2018

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henny5 ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 22:00 archibold l'ho seguito al tour de tarentaise e al tour alsace ed ha sempre avuto una giornata no ed invece oggi ha ridotto le perdite.ha ancora dei margini di miglioramento ed è un panamense che non ha la valigia piena di soldi(solo pochi la capiranno :diavoletto: ).
Ah beh, chi se lo dimentica il buon Ramon :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:


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Re: Élite - Under 23 2018

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Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 22:13
Divanista ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 21:59
Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:11 [CUT]

Lo sloveno s'è preparato a puntino, nell'ultimo mese e mezzo è stato più di 20 gg in altura, prima al Sestriere (con Pibernik) e poi a Livigno (con Mohoric).
Si può dire sia per lui che per Moho ha funzionato alla grande.
Certo che il ciclismo sloveno, negli ultimi anni, sta sfornendo fior di campioni...
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Il Pibe numero uno :D

Tratnik dopo essere passato giovanissimo in QS s'è dovuto ricostruire una carriera prima tornando in Radenska (squadra che ha cresciuto lui, Pibe, Polanc e Pogacar) e poi con la BMC tarocca. Ha preso la strada lunga per tornare nel WT ma ci rientra da corridore di peso.
Ricordo quando Tratnik vinse il Liberazione con un numero davvero notevole (azioni che poi ho rivisto fare negli anni a venire anche a Shalunov e a Koshevoy).

Comunque un buon movimento gli sloveni l'hanno avuto già da molto tempo prima, anche se spesso coloro che approdavano al professionismo avevano alterne fortune: ricordo Valjavec che vinse il Giro Dilettanti e poi nel professionismo, a parte qualche buona classifica, non riuscì ad esprimersi come ci si sarebbe attesi. Ci sono stati discreti mestieranti come Stangelj o Murn e corridori come Hauptmann che avrebbero potuto anche vincere qualcosa d'importante (un podio mondiale a Lisbona e un altro sfiorato a Zolder per lui), oltre a un altro discreto velocista come Zoran Klemencic. Ricordo poi alcune buone prestazioni anche da parte di Jure Golcer (che è ancora in attività), che poi finì per diventare un buon gregario in LPR ai tempi di Di Luca e Savoldelli.

In anni più recenti, diciamo dal 2007 in avanti, hanno cominciato a tirar fuori molti buoni corridori nelle categorie giovanili, anche se molti poi non sono riusciti ad esprimersi al meglio: caso lampante quello di Marko Kump, che negli anni da Under 23 o in cui bazzicava nell'ambito Continental vinceva spesso a ripetizione mentre appena cominciava a misurarsi nel mondo World Tour finiva per sparire, salvo qualche sporadico buon piazzamento. Altri hanno finito per perdersi (ricordo Blaz Jarc che a livello giovanile fece buone cose ma poi se non erro smise dopo pochi anni di professionismo; ci fu poi un buon velocista come Blaz Bogataj che vinse il titolo europeo da juniores ma, dopo essere stato preso dalla Zalf per debuttare negli Under, smise dopo pochi mesi e se non erro diventò un meccanico. Un altro che mi viene in mente è Blaz Furdi, che però ebbe qualche problema con l'antidoping). Lo stesso Koren che da dilettante andava molto forte, nel professionismo è diventato un onesto gregario. Un altro era Matej Mugerli che venne preso dalla Liquigas e che tornò a mettersi in evidenza quando già era prossimo alla trentina con l'Adria Mobil.

Credo poi che anche per vicinanza geografica, per alcuni ragazzi sia molto più facile prendere confidenza con altre realtà già quando sono ancora molto giovani: non di rado nelle gare per Allievi che si svolgono in Friuli Venezia-Giulia sono presenti formazioni slovene e anche croate, con i ragazzi che quindi crescono già con un livello diverso rispetto a quello che troverebbero in patria, cosicché si abituano presto alle trasferte oltre confine.

Poi capitano anche gli anni in cui vengono fuori ragazzi dal talento eccelso come Matej Mohoric, che se non riescono a vincere subito tra i professionisti possono facilmente passare per i giovani fenomeni che vengono tirati troppo nelle categorie giovanili e arrivano già belli che finiti al professionismo. Mohoric, almeno per ora, sembra che possa smentire questa considerazione, anche se da uno come ha vinto due mondiali (da Juniores e da Under) ci si aspetta che possa vincere almeno una grande classica. Le sue belle vittorie di tappa al Giro e alla Vuelta comunque le ha già fatte, adesso sta cominciando a dire la sua anche nelle brevi gare a tappe, per cui è ancora presto per dare giudizi definitivi.
Un discorso un po' inverso riguarda invece Simon Spilak, uno dei corridori più strani che si siano visti in questi anni: considerato di grande talento da ragazzo, sembrava poter essere competitivo tanto sul pavè che sulle Ardenne ma, con incredibile continuità, ha sempre trovato la sua terra promessa nella Svizzera: poteva non combinar nulla durante il resto dell'anno ma al Romandia e al Giro di Svizzera lo vedevi sempre volare.


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Cosa ci ha detto questo Avenir ? Ecco qualche spunto:

http://www.cicloweb.it/2018/08/27/tour- ... 8-pogacar/


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Abruzzese ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 20:29
Winter ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:29 Il nostro livello in salita è veramente disastroso
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e ci strabattono
e i nostri son tutti stra allenati e preparati :(
da junior lottiamo con i migliori
da under e pro spariamo :(
Perché da juniores le corse a tappe, considerando chi può andare a gareggiare con la nazionale, sono quelle.

Da Under 23 invece le cose cambiano: per gli stranieri è un continuo semiprofessionismo, noi a parte il Giro Under e il Valle d'Aosta che cosa abbiamo?
Se tu uno lo alleni al massimo per compiacere gli sponsor invece che per crescere come corridori, cosa vuoi aspettarti?

Credi veramente che gente come Battistella o Bagioli sia pronta per rivaleggiare sul serio con gente come Sosa o Pogacar, che hanno tutto un altro livello di corse etc.etc.?

Per il resto il panamense l'avevo già segnalato l'altro giorno, se vedi che corse ha fatto ti rendi conto che rispetto ai nostri ha corso costantemente a certi livelli ed ha fatto proprio della costanza il suo cavallo di battaglia: poco appariscente, sempre staccato ma mai affondato.

Poi dovresti sapere meglio di me che quando becchi la crisi, i minuti volano. Stannard che è finito sul podio del Giro Under è addirittura arrivato ultimo oggi, quindi dare giudizi sulla singola giornata conta fino ad un certo punto. Il Sassuolo ha perso due volte 7-0 contro l'Inter, però 7 volte nelle ultime 8 che l'ha incontrata ha vinto, le condizioni non sono mai uguali.
Però da pro fanno le stesse gare degli stranieri a tappe
i nostri non si vedono mai
Guardo le ns professional negli ultimi 3 anni chi s è fatto notare nelle gare a tappe?
bernal e sosa
due stranieri

Champoussin prima dell avenir aveva fatto 5 gare a tappe..totale 17 giorni
monaco 4 gare a tappe 24 giorni

Vero ci sta la crisi in una tappa dura
ma io i nostri nelle tappe di montagna non li ho mai visti

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avenir primo ventesimo

Il talento è poco :(


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Re: Élite - Under 23 2018

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Trovo molto azzeccato il paragone Maeder - Schachmann, soprattutto per quanto riguarda la vocazione all'attacco e la capacità di portare le fughe al traguardo.

Magari su salita secca ha qualcosa meno degli altri, ma quanto a fiuto, inventiva, abilità in discesa e sul passo, non è secondo a nessuno. E poi non è fermo in volata, il che non guasta mai.

Quanto ai nostri: sugli scalatori è già stato detto tanto, forse tutto. Affini bravissimo, pronto per una squadra WT.

Dainese, nonostante il deficit di esperienza con gli altri velocisti, si è comportato molto bene.
Credo che beneficerebbe tantissimo dal passaggio in una continental, nelle .2 europee troverebbe corse adatte alle sue caratteristiche di sprinter eclettico.
Polartec al posto di Moschetti? Qua in Italia mi sembra un po' sprecato.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Winter ha scritto: lunedì 27 agosto 2018, 18:23
Abruzzese ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 20:29
Winter ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:29 Il nostro livello in salita è veramente disastroso
la Slovenia ha 50 juniores
la svizzera 70..
e ci strabattono
e i nostri son tutti stra allenati e preparati :(
da junior lottiamo con i migliori
da under e pro spariamo :(
Perché da juniores le corse a tappe, considerando chi può andare a gareggiare con la nazionale, sono quelle.

Da Under 23 invece le cose cambiano: per gli stranieri è un continuo semiprofessionismo, noi a parte il Giro Under e il Valle d'Aosta che cosa abbiamo?
Se tu uno lo alleni al massimo per compiacere gli sponsor invece che per crescere come corridori, cosa vuoi aspettarti?

Credi veramente che gente come Battistella o Bagioli sia pronta per rivaleggiare sul serio con gente come Sosa o Pogacar, che hanno tutto un altro livello di corse etc.etc.?

Per il resto il panamense l'avevo già segnalato l'altro giorno, se vedi che corse ha fatto ti rendi conto che rispetto ai nostri ha corso costantemente a certi livelli ed ha fatto proprio della costanza il suo cavallo di battaglia: poco appariscente, sempre staccato ma mai affondato.

Poi dovresti sapere meglio di me che quando becchi la crisi, i minuti volano. Stannard che è finito sul podio del Giro Under è addirittura arrivato ultimo oggi, quindi dare giudizi sulla singola giornata conta fino ad un certo punto. Il Sassuolo ha perso due volte 7-0 contro l'Inter, però 7 volte nelle ultime 8 che l'ha incontrata ha vinto, le condizioni non sono mai uguali.
Però da pro fanno le stesse gare degli stranieri a tappe
i nostri non si vedono mai
Guardo le ns professional negli ultimi 3 anni chi s è fatto notare nelle gare a tappe?
bernal e sosa
due stranieri

Champoussin prima dell avenir aveva fatto 5 gare a tappe..totale 17 giorni
monaco 4 gare a tappe 24 giorni

Vero ci sta la crisi in una tappa dura
ma io i nostri nelle tappe di montagna non li ho mai visti

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avenir primo ventesimo

Il talento è poco :(
Per la cronaca andrebbe citata anche la vittoria di Matteo Spreafico nella Vuelta Venezuela (dove solamente un europeo era riuscito a vincerla prima di lui, anche se quello è un ciclismo diverso). Chiaramente se in squadra ci sono stranieri forti e gli italiani devono lavorare per loro, è chiaro che non hanno possibilità per loro.

Io non sono convinto che manchi il talento, quanto il saperlo tirar fuori nel modo giusto e questo dipende da molte cose: diversità di gare a tappe, troppa importanza a gare che dovrebbero essere dilettantistiche e quindi non da vivere come un mondiale, alternanza della strada con pista e ciclocross per riuscire a muoversi in un certo modo. Oltre a questo, bisogna ribadire un concetto: corse come l'Avenir di dilettantismo ormai hanno poco, è una sorta di semiprofessionismo e quindi se capita che i nostri non siano ancora pronti per competere ad un certo livello (esempio lampante Bagioli, nel senso che in una gara a tappe del genere ha ancora dei limiti di tenuta), non ci si può aspettare più di tanto. Io più volte ho fatto il discorso su Conci, che lo scorso anno ha finito in settima posizione il Giro Under, dicendo però che lo stesso Nicola ha dei limiti di tenuta nelle gare a tappe e che quindi il suo livello sulle tre settimane è ancora tutto da scoprire. Ovviamente anche l'esasperazione che si è raggiunta tra gli juniores e, direi, anche tra gli allievi influisce su questo. Se si tira troppo prima, chiaro che poi la forbice finisca per allargarsi dopo.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Albino ha scritto: lunedì 27 agosto 2018, 18:42 Dainese, nonostante il deficit di esperienza con gli altri velocisti, si è comportato molto bene.
Credo che beneficerebbe tantissimo dal passaggio in una continental, nelle .2 europee troverebbe corse adatte alle sue caratteristiche di sprinter eclettico.
Polartec al posto di Moschetti? Qua in Italia mi sembra un po' sprecato.
Credo che in Polartec sia ancora da capire bene la situazione di Gazzoli: dopo la dipartita di Moschetti, è naturale pensare che possa essere lui il talento su cui lavorare, tuttavia rispetto a Moschetti ha ancora un po' di strada da fare, quest'anno (e direi che ci può stare benissimo, per fortuna) ha fatto anche fatica a finirle certe gare, per cui innanzitutto dovrà arrivarci a disputarle le volate. Giorni fa però mi era giunta voce di un possibile passaggio alla Colpack, su cui però non c'è nessuna conferma, per cui in mancanza di basi concrete direi che sta benissimo lì.
Sappiamo invece sicuramente che in Polartec andrà Rubino, che però ha caratteristiche completamente diverse.
Come seconda stagione da Under però quella di Dainese è stata più che soddisfacente, il salto è stato già notevole rispetto alla prima, ragion per cui sarebbe opportuno salire ulteriormente di livello.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:11 Questo Pogacar, su questo terreno, era difficilmente battibile. Chiaramente al netto dei problemi fisici.

Lo sloveno s'è preparato a puntino, nell'ultimo mese e mezzo è stato più di 20 gg in altura, prima al Sestriere (con Pibernik) e poi a Livigno (con Mohoric).
Si può dire sia per lui che per Moho ha funzionato alla grande.
Ma 23 giorni di ritiro..per un quasi ventenne..in teoria dilettante
non è un po troppo?


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Re: Élite - Under 23 2018

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Tornando a parlare di Dainese: a quanto risulta potrebbe andare nella formazione più adatta a lui in assoluto, a mio avviso, vale a dire la SEG.


11 Vuelta 7-Prato
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13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
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15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
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Re: Élite - Under 23 2018

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Winter ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 18:59
Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:11 Questo Pogacar, su questo terreno, era difficilmente battibile. Chiaramente al netto dei problemi fisici.

Lo sloveno s'è preparato a puntino, nell'ultimo mese e mezzo è stato più di 20 gg in altura, prima al Sestriere (con Pibernik) e poi a Livigno (con Mohoric).
Si può dire sia per lui che per Moho ha funzionato alla grande.
Ma 23 giorni di ritiro..per un quasi ventenne..in teoria dilettante
non è un po troppo?
Sì, è troppo. E' sceso pochi giorni prima di correre a Poggiana e poi è andato in Francia. (Con Pibernik intendevo Polanc, al Sestriere era con i futuri compagni in UAE, a Livigno prima coi Bahrein e poi con la sua squadra)

Non mi piace che si sia preparato come i pro ma ha avuto ragione lui. D'altro canto, tra i suoi diretti avversari vi erano principalmente, o professionisti a tutti gli effetti, o corridori continental che hanno assaggiato a più riprese il professionismo (anche nelle vicinanze dell'Avenir come Ries e Foss).

Un contesto che in ogni caso ha ben poco da spartire col dilettantismo.


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Basso ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 21:07 Tornando a parlare di Dainese: a quanto risulta potrebbe andare nella formazione più adatta a lui in assoluto, a mio avviso, vale a dire la SEG.
Grande notizia! Da 1 a 10 quanto è probabile?

Battistella resta in Zalf?


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Re: Élite - Under 23 2018

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Albino ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 22:50
Basso ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 21:07 Tornando a parlare di Dainese: a quanto risulta potrebbe andare nella formazione più adatta a lui in assoluto, a mio avviso, vale a dire la SEG.
Grande notizia! Da 1 a 10 quanto è probabile?

Battistella resta in Zalf?
Dainese diciamo 7/8 :)

Su Battistella non so nulla, mi spiace, proverò a informarmi.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Basso ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 23:04
Albino ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 22:50
Basso ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 21:07 Tornando a parlare di Dainese: a quanto risulta potrebbe andare nella formazione più adatta a lui in assoluto, a mio avviso, vale a dire la SEG.
Grande notizia! Da 1 a 10 quanto è probabile?

Battistella resta in Zalf?
Dainese diciamo 7/8 :)

Su Battistella non so nulla, mi spiace, proverò a informarmi.
Mi sto già fregando le mani. Grazie mille :)


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Re: Élite - Under 23 2018

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Albino ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 23:08
Basso ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 23:04
Albino ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 22:50

Grande notizia! Da 1 a 10 quanto è probabile?

Battistella resta in Zalf?
Dainese diciamo 7/8 :)

Su Battistella non so nulla, mi spiace, proverò a informarmi.
Mi sto già fregando le mani. Grazie mille :)
Ottimo, applaudo anch'io alla scelta :) :) Sono sicuro che crescerà molto così.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Abruzzese ha scritto: giovedì 30 agosto 2018, 5:54
Oltre a questo, se nel biennio-triennio non si riesce a rendere come ci si aspetta, si rischia seriamente di ritrovarsi a spasso (Velasco, che ad onor del vero è stato pure molto sfortunato, dopo le buone cose fatte vedere tra i dilettanti, ha cominciato a fare qualche bel risultato con costanza solo in questi ultimi mesi alla Wilier; Pacinotti mi pare che abbia smesso dopo appena un anno, anche se ignoro i motivi; di Albanese avevo detto, è ancora giovane e si meritava un'altra chance ma al momento ha fatto vedere ben poco nel team di Reverberi).

Inoltre, occorre capire anche che tipo di corridore vorrà essere Romano: è veloce ma probabilmente non abbastanza per primeggiare in volate di gruppo (almeno tra i pro); va bene in salita ma non a sufficienza per poter far classifica in una corsa a tappe di discreta lunghezza. Senza dubbio gli si addicono le gare di un giorno e le prove della Coppa Italia, a cui la Bardiani punta sempre molto, potrebbero essere quelle che magari potrebbero farlo emergere. Di certo però starà a lui decidere quali caratteristiche affinare per poter essere un buon protagonista, se cioè puntare maggiormente sullo spunto veloce o migliorare ulteriormente la tenuta in salita.
Ti rispondo qui:

per me Romano, per costituzione e per caratteristiche tecniche, è un corridore alla Gavazzi (non a caso uno che nelle prove della Coppa Italia è sempre tra i primi).
Dalla sua ha probabilmente una maggior inclinazione per la salita e uno spunto, seppur di tutto rispetto, inferiore a quello del valtellinese.

Siccome ho ancora negli occhi il numero a Casalincontrada secondo me dovrebbe puntare sulla tenuta in salita, posto che tra i pro vanno molto più forte rispetto al dilettantismo italiano.

Se ben indirizzato e, aggiungo, aspettato potrà fare la sua onesta carriera.


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Albino ha scritto: giovedì 30 agosto 2018, 17:42
Abruzzese ha scritto: giovedì 30 agosto 2018, 5:54
Oltre a questo, se nel biennio-triennio non si riesce a rendere come ci si aspetta, si rischia seriamente di ritrovarsi a spasso (Velasco, che ad onor del vero è stato pure molto sfortunato, dopo le buone cose fatte vedere tra i dilettanti, ha cominciato a fare qualche bel risultato con costanza solo in questi ultimi mesi alla Wilier; Pacinotti mi pare che abbia smesso dopo appena un anno, anche se ignoro i motivi; di Albanese avevo detto, è ancora giovane e si meritava un'altra chance ma al momento ha fatto vedere ben poco nel team di Reverberi).

Inoltre, occorre capire anche che tipo di corridore vorrà essere Romano: è veloce ma probabilmente non abbastanza per primeggiare in volate di gruppo (almeno tra i pro); va bene in salita ma non a sufficienza per poter far classifica in una corsa a tappe di discreta lunghezza. Senza dubbio gli si addicono le gare di un giorno e le prove della Coppa Italia, a cui la Bardiani punta sempre molto, potrebbero essere quelle che magari potrebbero farlo emergere. Di certo però starà a lui decidere quali caratteristiche affinare per poter essere un buon protagonista, se cioè puntare maggiormente sullo spunto veloce o migliorare ulteriormente la tenuta in salita.
Ti rispondo qui:

per me Romano, per costituzione e per caratteristiche tecniche, è un corridore alla Gavazzi (non a caso uno che nelle prove della Coppa Italia è sempre tra i primi).
Dalla sua ha probabilmente una maggior inclinazione per la salita e uno spunto, seppur di tutto rispetto, inferiore a quello del valtellinese.

Siccome ho ancora negli occhi il numero a Casalincontrada secondo me dovrebbe puntare sulla tenuta in salita, posto che tra i pro vanno molto più forte rispetto al dilettantismo italiano.

Se ben indirizzato e, aggiungo, aspettato potrà fare la sua onesta carriera.
Si sono d'accordo, Gavazzi anche da dilettante si esprimeva molto bene sulle salite medie e negli arrivi allo sprint e anche tra i professionisti ha mantenuto quelle caratteristiche, anche se poteva raccogliere molto di più (ma come dissi in occasione della sua vittoria a Burgos la sua onesta carriera comunque l'ha fatta).
A Casalincontrada quel giorno c'ero e fece davvero una bellissima vittoria. Spero che possa ritagliarsi adeguatamente il suo spazio nel professionismo e che gli venga dato il tempo per farlo. ;)


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Albino ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 22:48
Winter ha scritto: mercoledì 29 agosto 2018, 18:59
Albino ha scritto: domenica 26 agosto 2018, 18:11 Questo Pogacar, su questo terreno, era difficilmente battibile. Chiaramente al netto dei problemi fisici.

Lo sloveno s'è preparato a puntino, nell'ultimo mese e mezzo è stato più di 20 gg in altura, prima al Sestriere (con Pibernik) e poi a Livigno (con Mohoric).
Si può dire sia per lui che per Moho ha funzionato alla grande.
Ma 23 giorni di ritiro..per un quasi ventenne..in teoria dilettante
non è un po troppo?
Sì, è troppo. E' sceso pochi giorni prima di correre a Poggiana e poi è andato in Francia. (Con Pibernik intendevo Polanc, al Sestriere era con i futuri compagni in UAE, a Livigno prima coi Bahrein e poi con la sua squadra)

Non mi piace che si sia preparato come i pro ma ha avuto ragione lui. D'altro canto, tra i suoi diretti avversari vi erano principalmente, o professionisti a tutti gli effetti, o corridori continental che hanno assaggiato a più riprese il professionismo (anche nelle vicinanze dell'Avenir come Ries e Foss).

Un contesto che in ogni caso ha ben poco da spartire col dilettantismo.
Pure i nostri facevano negli anni d oro stage di dieci giorni a Livigno
Ma erano di squadra..e non così lunghi..
ha ragione lui nell immediato
bisogna vedere nel lungo periodo
vero che mohoric era già super pro da junior
e adesso sta comunque raccogliendo qualcosa


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Re: Élite - Under 23 2018

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Re: Élite - Under 23 2018

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Ottimo !!! Spero abbia la stessa fortuna che ha avuto Affini lì. :) :)


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Re: Élite - Under 23 2018

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Per la serie "la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo", la Mastromarco annuncia che Paolo Baccio è stato coinvolto in un incidente in allenamento a Sestriere, mentre stava preparando (con la bici apposita) la prova a cronometro di Innsbruck. Un sidecar (giusto per dire la bizzarria del fatto) ha mancato la precedenza e lo ha fatto finire a terra. Tutto bene per il siciliano se non fosse per la mano sinistra. Il responso è frattura scomposta del metacarpo, per cui stagione finita.


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Re: Élite - Under 23 2018

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Ma caxxx
a proposito, ci son notizie di Antonelli?


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Re: Élite - Under 23 2018

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l'Orso ha scritto: lunedì 3 settembre 2018, 17:57 Ma caxxx
a proposito, ci son notizie di Antonelli?
Di ulteriori comunicati ufficiali al momento non ne sono stati emessi, per cui credo che permanga una certa stazionarietà, per cui non resta che essere fiduciosi. Il fatto che non sia avvenuto l'irreparabile fa si che si possa ancora sperare.


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Re: Élite - Under 23 2018

Messaggio da leggere da Winter »

Basso ha scritto: venerdì 31 agosto 2018, 9:49 Ora 10 su 10 :) http://www.cicloweb.it/2018/08/31/alber ... g-academy/
Vi chiedo
cosa ci trovate di bello nella seg racing academy ?
Non ho particolare simpatia dei procuratori..
per il calendario ?
per gli agganci con le squadre pro ?
per la professionalità dello staff ?


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Re: Élite - Under 23 2018

Messaggio da leggere da Basso »

l'Orso ha scritto: lunedì 3 settembre 2018, 17:57 Ma caxxx
a proposito, ci son notizie di Antonelli?
L'ultimo comunicato è di domenica 26. Nulla di nuovo (copincollo): "Le sue condizioni, pur sempre nella loro estrema gravità, restano stabili. Se necessario verranno prontamente dati aggiornamenti sull’evolversi del quadro clinico del corridore"
Winter ha scritto: lunedì 3 settembre 2018, 18:24 Vi chiedo
cosa ci trovate di bello nella seg racing academy ?
Non ho particolare simpatia dei procuratori..
per il calendario ?
per gli agganci con le squadre pro ?
per la professionalità dello staff ?
Dal mio punto di vista:
- calendario: gare internazionali nei principali paesi, con partecipazione a gare di livello consono a dei giovani under 23 (quest'anno l'unica HC che fanno è l'Eurométropole, ossia una delle meno impegnative HC europee). Tante corse in Belgio e Paesi Bassi dove imparare (o affinare) qualità come il limare, lo sgomitare, lo sventagliare e così via
- mentalità: gruppo internazionale, dove crescere fuori da casa e con la necessità di aprire la mente a una cultura diversa
- professionalità dello staff: elementi di prim'ordine con esperienza con cui poter lavorare per migliorare i particolari
- visibilità: ben figurare con la SEG è indubbiamente un bel biglietto da visita
- transizione: è il giusto passo intermedio fra under 23 italiano e un semi-professionismo (credo che siamo tutti concordi nel definire la SEG come la Continental più professionale e professionistica del panorama attuale), in vista poi del passaggio tra i "veri" professionisti
- giuste pressioni: non c'è l'ossessione della vittoria come in alcune squadre u23 italiane. Dall'altro lato non è neppure un "parco giochi", bisogna incominciare a comportarsi professionalmente per attirare le attenzioni dei team maggior


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Re: Élite - Under 23 2018

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:uhm: :uhm:
Pero' piu' corridori la squadra fa passare tra i pro .. piu' i finanziatori della squadra guadagnano
o sbaglio ?


Basso
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Re: Élite - Under 23 2018

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Winter ha scritto: lunedì 3 settembre 2018, 19:14 :uhm: :uhm:
Pero' piu' corridori la squadra fa passare tra i pro .. piu' i finanziatori della squadra guadagnano
o sbaglio ?
Non so se tutti siano obbligati ad avere come procuratore la SEG. Nell'eventualità in cui i finanziatori guadagnino dal passaggio, mi pare un giusto compromesso: nessun professionista fa cose per niente (figurarsi poi i neerlandesi, popolo di mercanti come pochi). Garantisco al corridore un ambiente qualificato per mettersi in mostra.

In ogni caso, non sono "monopolisti" con le solite formazioni, per cui i giovani non sono obbligati ad andare in un dato team. I loro corridori sono passati pro' con Quick Step (Jakobsen), LottoNL (Bouwman, Lammertink), EF (Van den Berg), Sky (Peters), Katusha (Biermans), Roompot (Ariesen), Caja Rural (Schultz), Roompot (De Vries - prima del problema) e passeranno con Sunweb (Bol), Bahrain (Williams) e Mitchelton (Affini).


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
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Abruzzese
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Re: Élite - Under 23 2018

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Basso ha scritto: lunedì 3 settembre 2018, 18:52
Winter ha scritto: lunedì 3 settembre 2018, 18:24 Vi chiedo
cosa ci trovate di bello nella seg racing academy ?
Non ho particolare simpatia dei procuratori..
per il calendario ?
per gli agganci con le squadre pro ?
per la professionalità dello staff ?
Dal mio punto di vista:
- calendario: gare internazionali nei principali paesi, con partecipazione a gare di livello consono a dei giovani under 23 (quest'anno l'unica HC che fanno è l'Eurométropole, ossia una delle meno impegnative HC europee). Tante corse in Belgio e Paesi Bassi dove imparare (o affinare) qualità come il limare, lo sgomitare, lo sventagliare e così via
- mentalità: gruppo internazionale, dove crescere fuori da casa e con la necessità di aprire la mente a una cultura diversa
- professionalità dello staff: elementi di prim'ordine con esperienza con cui poter lavorare per migliorare i particolari
- visibilità: ben figurare con la SEG è indubbiamente un bel biglietto da visita
- transizione: è il giusto passo intermedio fra under 23 italiano e un semi-professionismo (credo che siamo tutti concordi nel definire la SEG come la Continental più professionale e professionistica del panorama attuale), in vista poi del passaggio tra i "veri" professionisti
- giuste pressioni: non c'è l'ossessione della vittoria come in alcune squadre u23 italiane. Dall'altro lato non è neppure un "parco giochi", bisogna incominciare a comportarsi professionalmente per attirare le attenzioni dei team maggior
Mi accodo a quel che dice Alberto, al di là del discorso che tira in ballo le procure. Io credo che gli ultimi corridori venuti fuori da lì (su tutti Fabio Jakobsen) diano risposte abbastanza eloquenti in merito. Inoltre si è spesso detto su questi spazi (e mi pare che tu, Fabio, fossi uno di coloro che perorasse di più la causa) che i velocisti di razza erano quelli che si arrangiavano, che la volata andavano a guadagnarsela superando anche percorsi per nulla paragonabili ai piattoni della bassa padana. In più, se corri sovente in Olanda, sai che o impari a fare i conti col vento, quindi a destreggiarti a dovere e non farti sorprendere in certe circostanze, oppure a sprintare non ci arrivi mai, resti sempre dietro. Uno come Dainese, che già stava dimostrando di non essere il classico velocista pura, obiettivamente cosa ci stava a fare ancora in Zalf? Si, avrebbe corso ancora il Giro Under, magari l'Avenir anche mai poi? Avrebbe fatto accrescere così tanto il suo valore il vincere una Popolarissima o un Circuito del Porto, con rispetto parlando per la loro ultradecennale storia?

Guardiamo pure Affini, uno che è arrivato alla categoria Under già con importanti credenziali (titolo Europeo juniores): il vero salto di qualità l'ha fatto qui da noi con uno squadrone come la Colpack oppure andando a "prendere qualche ceffone" all'estero, abituandosi a prendere il vento in faccia anche a forza di fughe. Sul ruolo dei procuratori se ne può parlare (ma se vediamo, c'è gente che ce l'ha già dalla categoria juniores), in questo caso però io credo che siano altre le componenti primarie di cui tenere conto.


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Winter
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Re: Élite - Under 23 2018

Messaggio da leggere da Winter »

sicuramente stan lavorando bene
pero' non so se nell'immediato o in visione futura
In un'intervista ho letto che non guadagnano dal passaggio ma dalle percentuale sugli ingaggi
Nei primi anni non son elevati , visto che son neopro
ma ottenendo buoni risultati nell'immediato
monetizzano
ma le carriere magari si fanno su piu' stagioni

Preferirei non fosse una squadra di procuratori (poi probabilmente è il futuro) tutto qui


Mad
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Re: Élite - Under 23 2018

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Winter ha scritto: lunedì 3 settembre 2018, 19:29 sicuramente stan lavorando bene
pero' non so se nell'immediato o in visione futura
In un'intervista ho letto che non guadagnano dal passaggio ma dalle percentuale sugli ingaggi
Nei primi anni non son elevati , visto che son neopro
ma ottenendo buoni risultati nell'immediato
monetizzano
ma le carriere magari si fanno su piu' stagioni

Preferirei non fosse una squadra di procuratori (poi probabilmente è il futuro) tutto qui
Ormai i procuratori ce li hanno anche i nostri corridori di medio livello, quindi non possiamo dire a questo punto che siano solo un male.


Albino
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Re: Élite - Under 23 2018

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Da oggi fino a domenica si svolge la Volta do Futuro, quest'anno, dopo 4 edizioni, tornata al rango di corsa nazionale.

Percorso: https://www.voltaaportugaldofuturo2018.com/etapas (la tappa regina, come l'anno scorso, è la seconda)

Lista partenti: https://docs.wixstatic.com/ugd/c334f7_9 ... ac2957.pdf

Il favorito principale a mio avviso è G.Carvalho (Miranda-Mortagua), seguono A.Carvalho (Liberty Seguros-Carglass) e Antunes (Aldro).

Altri nomi interessanti sono Monteiro, Ramalho, Aguirre e Gonzalez Cabero. Da tenere d'occhio anche i compagni di G.Carvalho Magalhaes e, soprattutto, Nunes.


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Albino
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Re: Élite - Under 23 2018

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Vittoria in solitaria (e prima camisola amarela) per Oier Ibarguren. Il corridore della Baqué è andato in fuga ai -40 con altri tre e li ha poi staccati negli ultimi 20 km.


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